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Mostrati 1621-1640 di 8634 Articoli:
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Dalla scienza all'utopia
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Sulle ipotesi che stanno alla base della geometria e altri scritt...
Il volume raccoglie, oltre al testo della lezione del 1854 che dà il titolo all'opera, alcuni scritti di carattere scientifico e filosofico di Riemann. A saggi di argomento scientifico si affiancano scritti di argomento più direttamente metodologico. La concezione della scienza che ci viene offerta da questi scritti è assai significativa del personaggio e della sua epoca. Per Riemann la matematica non è un mero strumento esteriore da applicare, appunto dall'esterno, ai fenomeni. Al contrario, essa consente di spingersi con il rigore necessario oltre alla superficie dei fenomeni e di penetrare sempre più a fondo nella realtà, nell'ottica di un sistema unitario e quasi metafisico del sapere scientifico. -
Sciamanismo. Guaritori, spiriti, rituali
Lo sciamano è una figura presente presso numerose popolazioni dell'Eurasia settentrionale, della Siberia e dell'Asia interna; la si trova anche nelle religioni dell'Himalaya e nel Sud-Est asiatico; esiste in tutto il continente americano ed è conosciuta in Australia oltre che in parte dell'India e dell'Indonesia. Manca invece in Africa, in Europa, nel Vicino Oriente, nell'Asia centrale e meridionale: insomma nelle aree in cui si sono sviluppate le grandi civiltà arcaiche. Questo tipo di diffusione sembra confermare l'ipotesi secondo cui lo sciamanismo sarebbe un fenomeno antichissimo, risalente alle comunità di cacciatori e raccoglitrici del Paleolitico superiore. -
L' Islam in Africa. Sufismo e Jihad fra storia e antropologia
L'islam a sud del Sahara, al cui studio l'autrice si dedica da quasi vent'anni, è una realtà importante ma poco nota. Esso interessa circa 120 milioni di fedeli presenti in un'area territoriale che attraversa il continente da una parte all'altra, dal Senegal alla Somalia. Questa diffusione è il risultato di un processo storico che ha visto l'islam propagarsi al seguito dei mercanti arabi, berberi e persiani fin dall'inizio del IX secolo. L'islamizzazione dell'Africa subsahariana avviata nei secoli successivi porta alla formazione di una letteratura afro-musulmana e alla introduzione della guerra santa (jihad) ad opera di talebani africani. -
L'immateriale. Conoscenza, valore e capitale
Stiamo attraversando un periodo in cui al capitalismo moderno, centrato sulla valorizzazione di grandi masse di capitale fisso materiale, si sostituisce sempre più rapidamente un capitalismo postmoderno centrato sulla valorizzazione di capitale immateriale, o «capitale umano», come si dice. Questa mutazione nel senso di un «capitalismo cognitivo» e di una «società della conoscenza», accuratamente indagata dall'autore nei primi due capitoli del libro, si accompagna a nuove metamorfosi del lavoro di cui gli ultimi due capitoli esplorano le prospettive: verso una società dell'intelligenza o verso una civiltà postumana? Centrale in questa discussione è il rapporto tra capitale e scienza che si servono l'uno dell'altra nel perseguimento di scopi che hanno molto in comune (ricerca della pura potenza, ricorso alle tecniche del calcolo astratto) ma la cui alleanza presenta da qualche tempo delle crepe, nel senso che, se è escluso che il capitale possa emanciparsi dalla scienza, quest'ultima potrebbe emanciparsi dal capitalismo. -
La fine di tutte le cose
Come ha scritto Jacob Taubes, nelle pagine de ""La fine di tutte le cose"" l'opera forse più ingiustamente trascurata dell'ultima fase della vita del grande maestro di Konigsberg - Kant conduce l'ambizioso progetto filosofico di ""tradurre le dichiarazioni metafisiche dell'escatologia cristiana in una sorta di escatologia trascendentale"". L'escatologia trascendentale ruota attorno a un duplice interrogativo: perché, in generale, gli uomini si aspettano una fine del mondo? E se questa viene anche loro concessa, perché proprio una fine che, per la maggior parte del genere umano, fa paura? Per Kant l'antica profezia apocalittica di San Giovanni prefigura, in simboli e immagini, il limite estremo della stessa attività del pensare, delineando la struttura paradossale di un ""concetto con cui, al tempo stesso, l'intelletto ci abbandona e, addirittura, ha fine ogni pensiero"". -
Etica
Il capolavoro filosofico di Spinoza, l'esposizione del suo sistema metafisico, al quale lavorò dal 1661 al 1665 per poi portarlo a termine poco prima di morire. Scritto in latino, fu pubblicato ad Amsterdam nel 1677. Dio o la Natura non agiscono secondo scopi, ma per necessità: bene o male non indicano qualcosa di positivo nelle cose, ma soltanto le rappresentazioni umane di esse. Buono è ciò che aiuta l'uomo ad avvicinarsi al suo ""modello"". Dal principio dell'autoconservazione consegue che virtù significa la forza di seguire la propria natura, di realizzare il proprio poter-essere. L'affettività va mediata con la ragione, in quanto la conoscenza diviene essa stessa affetto, gioia che corrisponde all'essenza della natura umana. L'uomo, che ha tanta più virtù quanto più cerca di conservare il proprio essere, impara che agire per virtù altro non è se non agire sotto la guida della ragione e mirare per sé a ciò cui mira anche per gli altri. La riuscita della virtù significa ""felicità"", e poiché, secondo Spinoza, le azioni razionali sono sempre buone, la cosa migliore per l'uomo è vivere sotto la guida della ragione. -
La visione dall'interno. Arte e cervello
Il mondo dell'arte e la scienza che studia la visione sembrano avere solo una lontana parentela. Tuttavia, quando Leonardo da Vinci scrisse che fra tutti i colori i più gradevoli sono quelli in opposizione cromatica tra loro, stava formulando una verità fisica sul cervello visivo. Lo visione dall'interno è il primo tentativo di collegare arte e modalità di funzionamento del cervello visivo. Attraverso una galleria di esempi, che comprendono artisti come Michelangelo, Rembrandt, Vermeer, Magritte, Malevic e Picasso, Semir Zeki guida il lettore in un viaggio nella neuroestetica. Descrive con convincenti dettagli in che modo le diverse aree cerebrali reagiscono agli elementi dell'arte visiva: il colore, la forma, la linea e il movimento, e arriva alla conclusione che la nostra esperienza dell'arte è strettamente collegata al funzionamento del cervello. -
La costellazione materna. Il trattamento psicoterapeutico della c...
I bambini sono molto importanti, nella nostra società, e ci si preoccupa della loro salute e della loro crescita. Oggi si suppone che ogni bambino che nasce sia stato desiderato, e che ogni madre ami il suo bambino. In questo libro – di argomento decisamente specialistico, ma che usa un linguaggio ormai abbastanza accettato anche dal pubblico della divulgazione – Stern prende in esame, nell'intento di formularne una teoria unificata, i diversi orientamenti attuali nella psicoterapia della coppia madre-bambino. La «costellazione materna» è il costrutto teorico unificante proposto dall'autore: ogni donna che diventa madre, e soprattutto alla nascita del primo figlio, viene a trovarsi, da un punto di vista psicologico, in una situazione nuova che orienta i suoi comportamenti e la sua sensibilità, le sue tendenze, i suoi timori e i suoi desideri, rimettendo in gioco le fantasie infantili. Ciò impone al terapeuta un diverso modo di concepire e di vivere il rapporto con la paziente. Osservare la coppia madre-bambino nell'ottica della «costellazione materna» consente una migliore comprensione e una migliore efficacia terapeutica. -
Il femminile nella fiaba
Ha scritto Jung che le fiabe consentono di studiare meglio l'anatomia comparata della psiche, in quanto sono l'espressione più pura dei processi psichici dell'inconscio collettivo. Con questo volume Marie-Louise von Franz invita i lettori a imparare qualcosa dalla saggezza che si esprime nelle fiabe, qualcosa che sia utile oggi. Il libro si presta a una lettura immediata, vista la semplicità delle fiabe e il riscontro con le storie moderne che l'autrice racconta; ma può essere oggetto di una lettura meditata, che si soffermi sulla ricca esperienza umana contenuta nelle osservazioni psicologiche. Dagli archetipi fiabeschi prende infatti le mosse una psicologia contemporanea del femminile (della donna in primo luogo, ma anche dell'elemento femminile nell'uomo), capace di dare risposte autentiche a molte domande che l'epoca attuale si pone. -
La filosofia e il suo luogo nello spazio della spiritualità occid...
""L'idea di Occidente - secondo Toth - non corrisponde a un territorio né a una qualsiasi etnia."" Sembra trattarsi piuttosto di una temperie dello spirito, una temperie inseparabile dalla filosofia. L'Occidente non è un luogo, ma il tempo nel quale la filosofia ha inizio. Il problema dei rapporti tra logica e matematica è divenuto esplicito nell'età moderna e, lungi dall'essere risolto, è posto anche ora come problema della definizione della matematica. Tale definizione, più volte tentata, appare sempre insufficiente e rinvia a ulteriori tentativi altrettanto inevitabili e ricchi di significato, che provvisori, come quelli della definizione della filosofia. Imre Toth nega che la matematica sia derivabile dalla logica e riducibile a essa e con ciò rifiuta ogni semplificazione nella considerazione del rapporto della filosofia con la matematica: esso non è tanto contenuto nel programma educativo di Platone descritto nella ""Repubblica"", quanto nel modo stesso in cui Platone fa filosofia ed espone il proprio pensiero nei suoi dialoghi. -
Il teatro del sogno
Questo testo ormai classico è stato interamente riveduto e ampliato dall'autore. La scena è Venezia, città onirica sempre presente nella vita e nell'attività clinica e didattica di Resnik. Il libro riflette sulla complessità interpretativa del fenomeno onirico attraverso un'esperienza clinica dove si dà peso determinante al processo descrittivo fenomenologico e all'esperienza estetica. I diversi capitoli corrispondono a un ordine non sempre articolato secondo una logica lineare. Il libro ha infatti la struttura e lo spirito del ""seminario"". La ricerca si costituisce così come avventura feconda, come impresa che non esclude la paura. In un affascinante percorso attraverso i testi clinici di Freud e di Jung, i sogni raccontati da pazienti psicotici gravi e le suggestioni di opere letterarie e poetiche (Shakespeare, ma anche Lautréamont e Gerard de Nerval), Resnik presenta il sogno come mistero, come linguaggio enigmatico, come esperienza vissuta e spazio di libertà. In questa edizione l'autore si sofferma anche sulle più recenti osservazioni in campo fisiologico, neuropsicologico e psicologico sperimentale sul tema del sogno. -
Signatura rerum. Sul metodo
«Il nono libro del trattato di Paracelso Sulla natura delle cose s'intitola De signatura rerum naturalium (Sulla segnatura delle cose naturali). L'idea che che tutte le cose portino un segno che manifesta e rivela le loro qualità invisibili è il nucleo originale dell'episteme paracelsiana. [...]In questo senso, se – come scrive Paracelso – “tutte le cose, erbe, semi, pietre, radici dischiudono nelle loro qualità, forme e figure ciò che è in esse”, se “vengono tutte conosciute attraverso il loro signatum”, allora “la signatura è la scienza attraverso cui tutto ciò che è nascosto viene trovato e senza quest'arte non si può fare nulla di profondo”. Questa scienza è tuttavia, come ogni sapere, una conseguenza del peccato, perché Adamo nell'Eden era assolutamente “non-segnato” e tale sarebbe rimasto se non fosse “caduto nella natura”, che non “lascia nulla non-segnato”». Così inizia questo libro di Agamben dedicato ai problemi del metodo e diviso in tre parti, corrispondenti ad altrettante riflessioni su tre aspetti specifici: a) il concetto di paradigma; b) la teoria delle segnature; c) la relazione fra storia e archeologia. Spunto per queste considerazioni è l'indagine sul metodo di uno studioso come Michel Foucault, sul quale Agamben dichiara di aver avuto occasione, negli ultimi anni, di apprendere molto. Così, accanto alla riflessione sul pensiero di Paracelso, il volume costituisce anche una nuova lettura del grande filosofo francese e della sua archeologia del sapere. -
Architettura sacra paleocristiana e medievale e altri saggi su Ri...
Sono qui raccolti i saggi più importanti di storia dell'arte di Richard Krautheimer, scritti in più di mezzo secolo di attività scientifica (1929-82). I temi trattati coprono un arco di tredici secoli: dall'architettura chiesastica paleocristiana a quella medievale, dall'arte e dalla teoria artistica del Rinascimento al rinnovamento urbanistico di Roma intrapreso alla metà del Seicento da papa Alessandro VII. Particolare attenzione è dedicata alla storia dell'architettura, soprattutto quella paleocristiana, a cominciare dalle basiliche erette sotto Costantino. L'autore esamina a fondo le fasi evolutive dei vari tipi edilizi, mettendone in risalto le affinità e le diversità; non si limita però a una descrizione puramente architettonica degli edifici, ma scorge piuttosto in essi un messaggio, che è possibile decifrare solo con una conoscenza adeguata delle concezioni teologiche, liturgiche, sociali, politiche e ideologiche dell'epoca. E Krautheimer riesce mirabilmente in ciascuno scritto a fornirci la chiave per intendere quelle concezioni. -
Le emozioni primordiali. Gli albori della coscienza
Come funziona la coscienza? Scoprire in che modo le strutture cerebrali producano la consapevolezza di sé costituisce probabilmente la massima sfida delle neuroscienze. Denton avanza un'ipotesi nuova su questo tema antico e dibattuto: la coscienza si sarebbe progressivamente manifestata nel corso dell'evoluzione animale sotto forma di ""emozioni primordiali"", come la fame, la sete, il bisogno d'aria, il desiderio sessuale, cioè quelle forme impellenti di eccitamento che sono altamente funzionali alla sopravvivenza di un organismo, in quanto lo costringono ad agire, talvolta per scongiurare una minaccia alla sua stessa esistenza. L'ipotesi si basa sull'osservazione del comportamento di svariati animali - dagli elefanti che vanno in cerca di sale nelle grotte del Kenya alle tattiche di caccia dei polpi, dalla danza delle api alla capacità dei pesci di sentire dolore - e su studi di neuroimaging effettuati con soggetti umani, i cui risultati rivelano come siano le aree cerebrali ancestrali a rivestire un ruolo dominante nell'organizzazione delle emozioni primordiali. Anche attraverso il confronto delle proprie tesi con quelle di altri illustri scienziati, Denton delinea la teoria secondo cui le emozioni primordiali, oltre a giocare un ruolo primario negli stati di coscienza, costituiscono il fondamento della varietà di sensazioni e sentimenti tipicamente umani. -
Opere. Vol. 4: Corrispondenza A-G.
Kurt Gödei è autore di un'opera che ha influenzato tutti gli sviluppi successivi della logica nonché l'ulteriore riflessione sui fondamenti della matematica. I risultati che hanno reso famoso Gödei sono la completezza semantica del calcolo dei predicati (1930), l'incompletezza dei sistemi assiomatici contenenti l'aritmetica - il cosiddetto teorema d'incompletezza di Godei (1930-31) - e, infine, la non contraddittorietà dell'assioma di scelta e dell'ipotesi del continuo con gli altri assiomi della teoria degli insiemi (1940). Con i volumi dedicati alla corrispondenza di interesse logico, filosofico e scientifico intrattenuta da Gödei nel corso della vita, si conclude questa edizione delle sue ""Opere"", pubblicata sotto gli auspici della Association for Symbolic Logic. Come già nei precedenti volumi, anche qui le note introduttive ai singoli carteggi, ricche di notizie storiche e d'inquadramenti tecnici, permettono al lettore di seguire le varie questioni di volta in volta dibattute. Nel complesso, questa edizione intende rendere accessibile e utilizzabile l'opera di Gödei a un pubblico non limitato a logici e matematici ma comprendente anche studiosi di filosofia, di storia della scienza, d'informatica e addirittura di fisica, come pure molti lettori non specialisti con una formazione scientifica in senso lato. -
La conoscenza accidentale. Apparizione e sparizione delle immagini
Alla strada maestra del metodo, si sa, convengono ordine, precisione e principi distintivi. Ma producono conoscenza, e non di rango inferiore, anche gli sviamenti, gli attimi di pura fascinazione per ciò che non stavamo cercando e che ci viene incontro con la felice impertinenza della casualità interpellandoci come un enigma esigente. Georges Didi-Huberman sperimenta in ogni suo saggio quanto sia proficuo inoltrarsi nei sentieri laterali, indugiare sulle irregolarità, prestare attenzione agli scarti. Se gli oggetti che predilige Didi-Huberman sono accidentali e spuri, questo libro vuole saldare il debito con la loro generosità di cose apparenti, minime, e tuttavia insostituibili nel chiamare in causa interi mondi. Hanno l'aspetto di ramoscello e di foglia secca degli insetti-stecco. O trapelano dal particolare informe di un dipinto, i fili rossi che scendono a rivolo nella Merlettaia di Vermeer. Non è il gusto del dettaglio - quasi indistinguibile dal feticcio - a ispirare l'accostamento di questi oggetti a prima vista eterogenei, bensì la consapevolezza che la for del visibile vive di apparizioni e di evanesce di affioramenti e di sparizioni. Un pensier all'altezza delle immagini deve avere la modestia di adattarsi al loro regime incostante. Forse solo così ritroverà la pregnanza che inseguiva. -
Legami che creano, legami che curano. Attaccamento: una teoria po...
Era la metà degli anni sessanta quando due psicologi, Mary Ainsworth e John Bowlby, incominciarono a lavorare sulle interazioni sociali tra madre e bambino, abbozzando per la prima volta quella che sarebbe diventata la ""teoria dell'attaccamento"". Dopo quasi mezzo secolo, questa teoria è oggi il fulcro di molti approcci psicoterapeutici e ha colto un obiettivo rimasto per parecchi anni utopistico: quello di conciliare scuole e indirizzi in partenza molto differenti. Il libro curato da Luigi Onnis muove da una prospettiva innovativa e offre un aggiornamento completo e all'avanguardia, consentendo al lettore di osservare le diverse psicoterapie proprio dal punto di vista unificante dell'attaccamento. Il volume mette in luce i complessi rapporti che legano psiche e soma, mondo interno e mondo esterno, relazioni rappresentate e relazioni reali, individuo e sistema interpersonale di appartenenza. Luigi Onnis fornisce uno strumento indispensabile a studenti e studiosi interessati ad approfondire i punti di contatto tra questi diversi aspetti, specifici ma interagenti, autonomi ma complementari, della nostra realtà umana. -
Storia della chimica. Vol. 1: Dall'alchimia alla chimica del XIX ...
Nella percezione sociale della scienza la chimica risente, più di altri comparti, dei sentimenti ambivalenti che suscitano le pratiche manipolative: senso di potenza e insieme timore delle conseguenze scatenabili. Ma il fatto che piogge acide, adulterazione dei cibi o farmaci dagli inquietanti effetti collaterali occupino ormai la cronaca quotidiana, facendo pendere quell'ambivalenza dal lato del sospetto, non può scalzare la constatazione che la chimica è stata ed è tuttora un gigantesco fattore di sviluppo. Quale travaglio millenario di idee e di esperienze le abbia consentito di diventarlo lo racconta adesso uno dei più eminenti chimici italiani, Salvatore Califano, in un'opera davvero unica per documentazione, chiarezza, vivacità di esposizione. Qualità indispensabili a una storia della chimica, perché qui vale ancor di più il principio secondo cui la scienza non è riducibile a un regesto di traguardi e scoperte. Per arrivare alla compenetrazione perfetta tra il rigore quantitativo tipico della fisica e le esigenze di sistematizzazione e classificazione proprie delle scienze naturali, la chimica - teorica e applicata, organica e inorganica - è infatti passata attraverso una ridda sorprendente di colpi di scena, mutamenti di paradigma, dibattiti filosofici, periperizie di laboratorio. E non sono mancati i caduti illustri, primo fra tutti il grande Lavoisier, che nel 1794 lasciò la testa sul patibolo, ufficialmente per aver attentato alla salute pubblica, in realtà per aver negato anni addietro a un vendicativo Marat, aspirante scienziato, l'ammissione all'Académie des Sciences di Parigi. Dall'esoterica trasmutazione dei metalli, inseguita per secoli in antri gremiti di alambicchi, crogioli e matracci, all'elettrolisi dell'acqua scoperta per caso, dagli studi alchemici di Newton, «l'ultimo dei maghi, l'ultimo dei babilonesi e dei sumeri», all'atomismo ottocentesco, dalla farmacopea minerale di Paracelso alla legge di periodicità di Mendeleev, non c'è tappa principale o via laterale nell'evoluzione della chimica che Califano non sappia indagare al tempo stesso come avventura della conoscenza e umana vicissitudine. -
I quanti e la vita. Unità della natura. Unità della conoscenza
Quando Albert Einstein, in uno dei più famosi aforismi della storia, sostenne che Dio non poteva giocare a dadi, di fatto si riferiva a Niels Bohr. Persino Einstein, tuttavia, non poteva non riconoscere l'assoluta grandezza del fisico danese. A Bohr si devono infatti alcune delle più importanti intuizioni della fisica di ogni tempo, a partire dalla struttura dell'atomo e terminando col ""principio di complementarità"", che ha modificato radicalmente il concetto stesso di legge fisica. Uomo notoriamente involuto nei suoi lavori tecnici, Bohr si avventurò in alcune occasioni al di fuori del proprio territorio con interventi di ampio respiro, divulgativi, persino visionari. Si tratta dei testi raccolti in questo prezioso volume: una finestra aperta su una delle menti più raffinate di ogni tempo.