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Psicologia dello sviluppo sociale
Chi conta nello sviluppo di un bambino? Chi, o che cosa, è responsabile dei suoi percorsi di vita e contribuisce a renderlo l'adulto che sarà? L'autrice ritiene che se ci si vuole addentrare nella comprensione dello sviluppo sociale è necessario partire dalla considerazione che i bambini vedono il mondo con occhi diversi da quelli degli adulti. È in questa prospettiva che occorre studiare un intreccio di fattori, soggetti e situazioni molto complesso: le caratteristiche individuali, le relazioni con i genitori, con i compagni di scuola, con gli amici e gli insegnanti e infine la cultura che conferisce significato alle pratiche quotidiane dei bambini nei contesti di vita. -
I gruppi sociali
Appartenere a gruppi è un'esperienza da tutti condivisa. Compagni di gioco nell'infanzia, compagni di classe a scuola, colleghi nell'ambiente di lavoro: le persone affrontano quotidianamente il complesso gioco delle appartenenze di gruppo, che definiscono l'identità sociale dell'individuo e ne permettono l'integrazione. Questo volume analizza i fenomeni psicosociali che regolano la vita dei piccoli e grandi gruppi, secondo una prospettiva che non si limita al gruppo, ma tiene anche in considerazione l'individuo. Da un lato, infatti, vengono discussi i fenomeni principali della dinamica interna ai gruppi: la gerarchla di status, la differenziazione dei ruoli, la costruzione di norme, la comunicazione, la leadership, i processi di influenza; dall'altro sono approfonditi temi relativi all'individuo: i processi di entrata e di iniziazione ai gruppi, la socializzazione e l'adesione a norme, la costruzione di sentimenti di appartenenza, la partecipazione alla vita del gruppo, l'uscita dal gruppo. Ogni argomento viene trattato alla luce della ricerca più recente e con l'aiuto di esempi tratti dalla narrativa, dalla storia e dalla vita di tutti i giorni. -
Psicologia delle organizzazioni
Molte persone, ogni giorno e a vari livelli, si pongono domande che hanno a che fare con il funzionamento delle organizzazioni. È possibile migliorare il funzionamento di un ufficio, di un reparto ospedaliero, di una squadra di montaggio? Può una determinata procedura burocratica essere più efficace? Come si ottengono migliori prestazioni da una unità di lavoro? Questa introduzione alla psicologia delle organizzazioni fornisce una risposta a tali quesiti, a partire dall'assunto che non si deve tanto studiare la singola organizzazione come entità, quanto analizzare i comportamenti che al suo interno hanno luogo. Individui e gruppi hanno infatti un'esistenza reale, fatta di interessi, preferenze, valori, scopi: dai loro rapporti si costruiscono i processi organizzativi concreti e quegli strani artefatti umani e tecnologici che chiamiamo appunto ""organizzazioni""""."" -
Memorie, diari, confessioni
Le ""Confessioni"""" di sant'Agostino si possono considerare il modello di quella letteratura che si presenta come testimonianza di verità sulle proprie esperienze. Vi si distinguono due categorie complementari: il diario (registrazione degli avvenimenti, con o senza un filo conduttore) e la memoria/confessione, che ripercorre retrospettivamente un lungo periodo di tempo selezionando fatti ed esperienze e conferendo a essi un senso più o meno esplicito. Siamo lontani dunque dalla finzione letteraria, anche se questa a volte ha forti connotati autobiografici. Si tratta di una letteratura che confina, fino a sconfinarvi spesso e volentieri, con la storia, con l'analisi psicologica, con la riflessione filosofica. A questo volume hanno contribuito dunque, a fianco di studiosi di letteratura, cultori di psicoanalisi e di storia; accanto a classici di ieri e di oggi (Agostino, Hugo, Schnitzler) figurano personaggi meno frequentati ma molto rappresentativi (Guibert de Nogent, Llorente, Dorothy Wordsworth, Maurice de Guérin, Rahel Levin, Amiel, Margaret Oliphant), testimoni del nostro tempo come Barbusse, Primo Levi (affiancato da oscuri reduci dei Lager), Milosz, e personaggi consacrati dalla storia, lontani (Montecuccoli) o vicinissimi a noi (Freud, Che Guevara, Giovanni XXIII)."" -
Nuovi media, vecchi media
All'Italia viene internazionalmente riconosciuto un ruolo importante in molti settori di produzione culturale e artistica, ma una riflessione critica e, soprattutto, empiricamente fondata e teoricamente orientata sulla produzione culturale nazionale ancora manca. Questo volume discute questioni metodologiche nello studio dei fenomeni e oggetti culturali e presenta ricerche empiriche sul consumo e la produzione mediatica in Italia, riguardanti in particolare i seguenti ambiti: internet (comunità dei wardrivers, nuovi movimenti, effetti sulle relazioni sociali, condivisione della musica); scrittura ed editoria (blog, divulgazione scientifica, editoria culinaria); cinema e televisione (ricordo del dopoguerra italiano, strobe tv). Il volume è il primo di una serie, promossa dall'Istituto Cattaneo, che mira a migliorare la conoscenza dei fenomeni culturali e a stimolare la ricerca empirica in un campo di studi troppo spesso ancora, almeno in Italia, lasciato alla speculazione e alla ricognizione impressionistica. -
Giuseppe Dossetti: la fede e la storia. Studi nel decennale della morte
A dieci anni dalla morte di Giuseppe Dossetti (15 dicembre 1996) la Fondazione per le scienze religiose ha promosso una serie di colloqui e incontri per studiare meglio la figura e le fonti relative a questo protagonista della cultura e del cristianesimo del Novecento. Il colloquio conclusivo di un lungo itinerario iniziato a Pechino e proseguito attraverso varie città in Italia e nel mondo, ha avuto luogo a Bologna e ha segnato una occasione per uno status quaestionis indispensabile: una prima serie di studi viene qui pubblicata e raccoglie ricerche sui nodi della vita di Dossetti, su momenti decisivi del suo percorso, sui grandi sfondi nei quali la sua vita di giurista, di resistente, di politico, di teologo, di fondatore si è inserita. Giuseppe Alberigo (che in questo convegno ha profuso un grande impegno e che ha dato una straordinaria lezione su Dossetti al Vaticano II divenuta uno dei suoi ultimi apporti alla ricerca storica), aveva voluto che il convegno portasse come titolo ""La fede e la storia"""" per indicare la polarità propria della vita di Dossetti. Titolo che si è rivelato adatto anche per questa prima raccolta di atti, in cui sono pubblicati gli scritti di G. Alberigo, U. Allegretti, M. Faggioli, L. Guerzoni, U. Mazzone, A. Melloni, G. Mori, V. Pacillo, A. Parola, P. Pombeni, P. Prodi, G. Ruggieri, P. Trionfini, con una prefazione di Romano Prodi."" -
Un solo battesimo una sola Chiesa. Il concilio di Cartagine del settembre 256
La prima analisi dettagliata del concilio convocato da Cipriano nel 256: alle origini della formazione del modello conciliare occidentale questa assemblea rappresenta la prima occasione per uno studio del modo in cui i vescovi della regione affrontano insieme i problemi posti dalla lotta all'eresia, dall'amministrazione del battesimo, dalla strutturazione della comunione in istituti e liturgie. -
Chiesa cattolica e mondo moderno. Scritti in onore di Paolo Prodi
Il volume, che vuole essere omaggio corale a un grande studioso, raccoglie importanti contributi che portano alla ribalta aspetti noti e meno noti del cattolicesimo europeo in età moderna e contemporanea. Chiesa cattolica e mondo moderno è il tema che studiosi italiani e stranieri hanno considerato più adatto per confrontarsi con le proposte dello storico che ha saputo dare una sua concreta interpretazione del mestiere intellettuale come professione. -
Dualismo, nuove teorie della crescita e sviluppo del Mezzogiorno
I più recenti sviluppi della teoria della crescita hanno evidenziato come l'introduzione di frizioni, imperfezioni nei mercati e non-convessità sono in grado di generare, anche in modelli di crescita semplici, dinamiche complesse e ricche che danno luogo a trappole di povertà, molteplicità degli equilibri e dinamiche non convergenti nei tassi di crescita. L'idea fondamentale contenuta in questo libro è quella di tentare di rileggere, alla luce di questi nuovi schemi teorici, la dinamica di crescita del Mezzogiorno degli ultimi decenni, analizzando attraverso i concetti di trappola della povertà ed equilibri multipli l'apparentemente complessa dinamica dell'economia italiana e il persistere delle disuguaglianze tra le regioni del centro-nord e quelle del sud del paese. -
L' economia agraria italiana e gli scritti di Vito Saccomandi
Allievo di Manlio Rossi-Doria, Vito Saccomandi (1939-1995) è stato uno dei maggiori economisti agrari italiani. Questo libro ripercorre le tappe del suo impegno scientifico, ricostruendone il pensiero economico e ricordando le strategie elaborate per affrontare i problemi concreti dell'economia e della politica agraria nel corso della sua lunga esperienza politica e amministrativa. Le tematiche trattate spaziano dall'economia dei mercati agricoli al sindacalismo agricolo, dallo sviluppo rurale alla cooperazione e l'associazionismo, dalla politica agricola comunitaria al sistema di agrimarketing. -
I mercanti di marmo del Settecento
Basato su un lavoro di studio delle fonti notarili, giudiziarie e mercantili, questo volume coniuga le metodologie della storia economico-sociale con un'analisi della società politica regionale, inquadrata attraverso l'articolazione dei poteri centrali e periferici, visti nei diversi piani della loro integrazione politica ed economica. La lettura storiografica ricostruisce gli scenari sociali, la cultura, le strategie economiche, il potere esercitato dal mercante-imprenditore carrarese nel Settecento: il suo farsi ceto oligarchico, il dominio economico che stende sulle cave e sulla terra, prima di proiettarsi sulle grandi piazze commerciali d'Europa, nelle città della ricchezza nobiliare e borghese e delle grandi committenze di marmo. Sempre in bilico tra Antico Regime e modernità, la regione che emerge è modello di crescita capitalistica centrato su persistenze e logiche che, se esaltano il profitto commerciale, contemporaneamente, contrastano le idee innovatrici dell'Illuminismo e l'avvento del libero commercio, in uno scenario sociale attraversato dai simboli di una debole corte periferica, dal potere forte di un'oligarchia urbana, e scosso dai conflitti e dal ribellismo sociale di contadini e cavatori. La peculiarità del saggio è quella di offrire nuove linee interpretative non solo al Settecento italiano, ma più in generale alla formazione dell'Italia moderna, partendo da una regione periferica che, più di altre, è inserita nel grande circuito del commercio mondiale. -
Banche territoriali, distretti e piccole e medie imprese. Un sistema italiano dinamico
L'economia italiana è sostenuta da un articolato sistema di piccole e medie imprese, spesso organizzate in distretti produttivi. Scopo di questo volume è di analizzare in una prospettiva storica il ruolo svolto dalle banche territoriali nel processo che ha condotto alla nascita di tali sistemi produttivi locali: un ruolo che conserva tutta la sua importanza anche nell'epoca attuale, nonostante i recenti processi di aggregazione che hanno interessato le grandi banche nazionali. -
Scritti e discorsi politici. Ediz. critica. Vol. 2: Alcide De Gasperi dal Partito popolare italiano all'esilio interno 1919-1942.
Questo secondo volume affronta un periodo cruciale nella vita dello statista trentino, quello che copre gli anni tra la fine del 1918 e il 1942. Divenuto nella durissima esperienza della guerra l'autorevole portavoce della comunità trentina, concludeva quell'esperienza approdando in Italia come il più rappresentativo referente della provincia ormai ""redenta"""". Si apriva così una fase che sembrava proiettarlo ai vertici del sistema politico italiano con la sua inserzione a pieno titolo e in posizioni sempre più rilevanti nel nuovo Partito popolare italiano fondato da don Sturzo. In questa veste egli diventava un protagonista dei burrascosi anni del dopoguerra, con la fallita stabilizzazione della democrazia italiana e con l'irrompere sulla scena politica del fascismo. Perseguitato, privato delle sue cariche e per un certo periodo anche della sua libertà, si adattava a un duro """"esilio interno"""" in un'Italia assai diversa da come l'aveva sperata. Nonostante le difficoltà materiali (risolte parzialmente nel 1929 con un piccolo impiego presso la Biblioteca Vaticana) si manteneva attivo con una vasta attività di traduttore e di pubblicista, sia su riviste specializzate che su periodici. In questi scritti lasciava testimonianza di quella cultura e di quella sensibilità che aveva maturato negli anni precedenti, confermando l'ampiezza internazionale del suo orizzonte. Nel 1942 l'aprirsi della palese crisi del regime fascista gli avrebbe schiuso gli orizzonti di una nuova fase privata e politica."" -
Paternità e lavoro
Quello della paternità è un tema di grande attualità: nella prospettiva della storia del diritto viene ricostruito il processo graduale della morte dell'autorità paterna, mentre nell'ambito della sociologia e della psicologia si dedicano studi specifici alla moltiplicazione dei ruoli dei padri. In un'epoca in cui si discute sempre più di pari opportunità e di conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, il presente volume raccorda la paternità al lavoro, a partire dai risultati di una ricerca promossa dalla Commissione europea che, muovendo dal diritto del lavoro, si è sviluppata su un terreno ampiamente interdisciplinare. -
L'inquisizione spagnola
L'Inquisizione fu una delle armi più potenti e controverse impiegate dalla Chiesa per eliminare l'eresia e salvaguardare l'unità dei fedeli cattolici. Anche se in epoca medievale giudici della fede delegati dai papi furono già attivi in Boemia, in Francia e in Italia, l'Inquisizione spagnola - istituita nel 1478 sotto la regina Isabella I, e soppressa nel 1834 da Isabella II - ha lasciato un segno indelebile nella storia della civiltà occidentale. Sulla base di aggiornate ricerche il volume traccia una nuova, equilibrata storia di questa istituzione, di cui ci mostra un'immagine non scontata. Al di là del mito negativo l'Inquisizione spagnola non fu solo uno strumento di repressione e di controllo ideologico, ma svolse anche un ruolo nel rafforzare i legami tra lo Stato e la Chiesa di Roma e nell'uniformare e disciplinare il comportamento dei fedeli di una terra in cui avevano convissuto ebrei, mori e cristiani. -
Lo specchio di Dedalo. Autobiografia e biografia
L'autobiografia, il genere che più di tutti sembra celebrare il trionfo dell'individualità, risulta di fatto sottoposta alle norme vincolanti delle convenzioni letterarie. Questo volume ricostruisce dapprima il momento genetico della forma autobiografica, poi lo statuto fenomenologico, in un confronto ravvicinato con i generi contigui del diario, delle memorie, della biografia, degli epistolari, del romanzo autobiografico. Tra il monismo di un ipotetico codice onnicomprensivo e la polverizzazione dei singoli testi, si instaura una prassi intermedia con cui nella nebulosa dell'universo autobiografico si disegna la mappa provvisoria di numerose costellazioni, utili anche a chi voglia poi descrivere gli specifici pianeti dell'io, rappresentati dalle prove autobiografiche di Francesco D'Andrea, Vico, Muratori, Giannone, Rousseau, Goldoni, Alfieri, Casanova, Da Ponte. E il molteplice intersecarsi delle forme, combinato con il rifrangersi delle metodologie, convergenti dai territori della letteratura, della gnoseologia, della psicologia, dell'etica religiosa, della storia delle idee, rende ormai inadeguata l'icona tradizionale di Narciso, perché lo specchio in cui si ritrae l'autobiografo, anziché piano, si rivela parabolico. Anche l'autobiografia è esposta al fenomeno ottico della diffrazione e alla sua scrittura si rivela più conveniente la metafora dedalea del labirinto. -
Estetica e architettura
Da Kant a Derrida, da Schopenhauer a Heidegger, da Nietzsche a Ricoeur e a Vattimo, il volume presenta una serie di testi fondamentali per comprendere il rapporto tra l'estetica moderna e l'architettura. Nel percorso che l'architettura ha compiuto dalla nascita dell'estetica nel Settecento fino ai giorni nostri emerge come essa, inizialmente esclusa dalle ""belle arti"""", e considerata gradino più basso tra le arti nella prima metà dell'Ottocento, assuma nel Novecento una nuova centralità per la riflessione estetica. Se da un lato l'architettura rischia così di diventare l'arte suprema dell'estetizzazione della quotidianità, e l'architetto l'erede della volgarizzazione del mito moderno del genio, dall'altro essa offre oggi all'estetica l'opportunità di ridefinire il proprio statuto, ripensando la questione dei bisogni dell'essere umano, e ripensando la stessa bellezza come un peculiare bisogno."" -
La fiducia secondo i linguaggi del potere
Il volume, articolato in una prospettiva cronologica/diacronica (tardoantico-medievale-moderno) e concettuale, ipotizza la possibilità di rintracciare una storia del rapporto tra fiducia (fides) e forme del potere che la sanzionano. Partendo dal presupposto che a determinate logiche governative corrispondano specifici percorsi e dinamiche della credibilità pubblica, la ricerca esplora gli stili politici in grado di determinare criteri di credibilità o di affidabilità. Tutto ciò considerando il nesso fra amministrazione o procedure giudiziarie tanto canoniche quanto civili e ammissibilità alla testimonianza, e sottolineando in particolare il rapporto tra fiducia presupposta e tecniche procedurali. Grande attenzione è stata dedicata al concetto e alla realtà storica della ""prova"""" intesa sia come momento processuale, sia come segnale antropologico e relazionale in grado di confermare l'appartenenza o la non appartenenza delle persone ai gruppi affidabili e onorevoli per definizione. Il testo raccoglie i contributi di studiosi che operano in campi diversi: storici medievisti e modernisti, storici del pensiero, delle dottrine politiche ed economiche, del diritto e delle istituzioni hanno collaborato dando vita a una composizione delle singole specializzazioni in vista di un risultato che supera l'ottica settoriale."" -
Militari e società civile nell'Europa dell'età moderna (secoli XVI-XVIII)
Il volume analizza i rapporti e le tensioni che, tra il tardo Quattrocento e la metà del Settecento, intercorsero tra il mondo militare nel suo complesso, le forme di organizzazione politiche, economiche e sociali, e le espressioni della cultura giuridica, letteraria e artistica. Viene preso in considerazione l'intero quadro europeo, con particolare attenzione da un lato ai territori dell'Impero germanico (Austria, Prussia, Sassonia), dall'altro agli Stati regionali italiani indipendenti come il Piemonte, Venezia e Roma e a quelli che, come la Lombardia e il Mezzogiorno, erano province di grandi monarchie multinazionali. -
La prova del sangue. Storie di identità e storie di legittimità nella cultura latina
A Roma, come nelle società che privilegiano la relazione tra padri e figli, la necessità di dimostrare al di là di ogni ragionevole dubbio la propria appartenenza a un ceppo familiare e un padre precisi era un problema cruciale. Questo tema antropologico, che percorre tutta la cultura latina, è indagato e narrato dall'autore con riferimento alle più diverse testimonianze letterarie e storiche. Puntuali richiami alle epoche successive, dal terrore medievale per i bambini scambiati nella culla al dibattito contemporaneo sulla fecondazione assistita, mostrano poi come quelle storie antiche siano diventate uno dei grandi archetipi del pensiero occidentale.