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Diritto e religione in Europa. Rapporto sulla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo in materia di libertà religiosa
Il volume risponde ad una duplice esigenza. Innanzitutto fare il punto della situazione, nell'ambito dei Paesi membri del Consiglio d'Europa, sul grado di tutela dei diritti di libertà religiosa e di coscienza, così come regolati dall'art. 9 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, e sul modo in cui questi ultimi sono interpretati e applicati dalla Corte di Strasburgo. In seconda battuta, il volume muove da un approccio pragmatico dettato dall'esigenza di capire dai diretti protagonisti, i giudici, sollecitati dal confronto diretto con la dottrina europea, quali siano i problemi reali sottesi agli attuali orientamenti giurisprudenziali in materia di libertà religiosa, di coscienza e di antidiscriminazione. A contributi di carattere più squisitamente dottrinale che descrivono il quadro generale di applicazione dell'art. 9 CEDU all'interno del Consiglio d'Europa, seguono analisi critiche della giurisprudenza di Strasburgo da parte di giovani ricercatori provenienti da diverse università europee, incentrate su questioni chiave - simboli religiosi, libertà di insegnamento, ordine pubblico e sicurezza - che hanno scandito negli ultimi due decenni gli orientamenti dei giudici della Corte europea dei diritti dell'uomo. -
Diritto e religione nell'Islam mediterraneo. Rapporti nazionali sulla salvaguardia della libertà religiosa: un paradigma alternativo?
Al tempo della ""primavera araba"""", delle profonde trasformazioni che stanno vivendo i paesi a maggioranza musulmana della sponda Sud del Mediterraneo, riflettere sul ruolo della religione nell'attuale processo di State-building è di fondamentale importanza. Il rapporto tra diritto (dello Stato) e religione (della Nazione) sembra riacquistare nuova centralità dal momento in cui l'aspirazione ad un assetto """"democratico"""" pone al centro dell'attenzione non solo la forza dei numeri necessaria al governo della compagine politica ma, si potrebbe dire soprattutto, le libertà fondamentali che della democrazia costituiscono il presupposto indispensabile. La tutela della libertà religiosa, nelle sue declinazioni positive e negative e nelle sue diverse forme di manifestazione, rappresenta un banco di prova ineludibile per gli Stati e maggioranza musulmana del Mediterraneo. Questo volume fa il punto, per la prima volta, dello stato del diritto di libertà religiosa nei paesi dell'""""islam Mediterraneo"""" trattandone tutti i nodi e i risvolti più centrali luoghi di culto, tutela e ruolo delle minoranze religiose, apostasia, significato concreto della """"islamicità"""" degli Stati - chiarendo le sfide presenti e le prospettive future di un rapporto, quello, appunto, tra diritto dello Stato e religione musulmana, fondamentale per la costruzione, fra le due sponde del Mediterraneo, di uno spazio, non solo geografico, di armonica convivenza."" -
Diversità e sviluppo sostenibile: una relazione possibile
Il mondo ci sta entrando in casa. Ogni giorno siamo in contatto con persone, prodotti, immagini provenienti da paesi un tempo lontani. In questo mondo ""globale"""", quasi per paradosso, si moltiplicano i richiami alla difesa dell'identità perduta. Movimenti localistici e di ispirazione xenofoba aumentano i loro consensi in molti paesi mentre Merkel e Cameron dichiarano fallito il multiculturalismo, come un tentativo ingenuo di convivere tra diversi. Allo stesso tempo, la Dichiarazione Universale sulla Diversità Culturale (Unesco, 2001) stabilisce che la diversità culturale è """"base dello sviluppo inteso non solo in termini di crescita economica, ma anche quale mezzo per raggiungere un'esistenza più soddisfacente da un punto di vista intellettuale, emotivo, morale e spirituale"""". Questo libro intende affrontare il contrasto evidente tra queste posizioni focalizzando su due domande fondamentali: può la diversità rappresentare una ricchezza per lo sviluppo delle nostre società? Quali strutture, politiche, iniziative sono necessarie per costruire spazi e comunità dove le differenze possano interagire positivamente? La prospettiva è quella dello sviluppo sostenibile. Questo ci impone di considerare i problemi di giustizia sociale e di tener conto del benessere delle generazioni future."" -
Il cammino della laicità. Dalla legge sul divorzio alla revisione del Concordato (1970-1985)
Il 1970 segna, con l'introduzione del divorzio (confermata nel 1974 dal voto referendario), una netta cesura con la tradizione confessionista che aveva dominato i primi venticinque anni della Repubblica. Cesura ribadita ed ampliata dalle leggi sull'aborto (1978) e sul cambiamento di sesso (1982). Nel 1984, con l'Accordo di modificazioni al Concordato del 1929, sarà formalizzata l'abrogazione costituzionale del principio della religione di Stato. È così aperta la strada alla ricostruzione, senza ambiguità, dei profili di libertà, pluralismo e laicità della forma di Stato che i Costituenti avevano delineato, pur con alcune contraddizioni, nella legge fondamentale della Repubblica. Solo nel 1971, però, la Corte costituzionale ammette che il richiamo ai Patti Lateranensi (art. 7 della Costituzione del 1948) ""non può avere forza di negare i principi supremi dell'ordinamento costituzionale dello Stato"""". E solo nel 1989 desume dalla Costituzione """"il principio supremo della laicità dello Stato"""" che garantisce la """"salvaguardia della libertà di religione in regime di pluralismo confessionale e culturale"""". Questo volume, partendo dalla """"geografia"""" della laicità delineata da Arturo Carlo Jemolo nel 1960, raccoglie una serie di contributi ormai classici (Jemolo, Missiroli, Lombardi, Pedrazzi); la ricostruzione della politica antidivorzista della CEI (Nannini); l'analisi puntuale del voto referendario del 1974 (Parisi) e una serie di interventi di """"specialisti"""" sulla stampa quotidiana..."" -
Diari NATO (1964-1972)
Manlio Brosio (Torino, 10 luglio 1897 - 14 marzo 1980) è stato segretario generale della NATO negli anni 1964-1971: nel suo diario i riflessi di un periodo di trasformazioni destinate a segnare l'evoluzione delle relazioni internazionali del secondo dopoguerra. Dopo avere ricoperto l'incarico di ambasciatore italiano in prestigiose sedi diplomatiche, la segreteria della NATO porta Brosio al centro del sistema internazionale da un osservatorio privilegiato e sensibile come l'Alleanza atlantica. La narrazione degli eventi si intreccia con riflessioni e impressioni dell'autore, offrendo così un nuovo, significativo, strumento per comprendere l'evoluzione degli equilibri internazionali della guerra fredda. Questo volume conclude la pubblicazione dei diari redatti da Manlio Brosio durante la sua lunga e brillante carriera diplomatica: ambasciatore italiano a Mosca (1947-1951), Londra (1952-1954), Washington (1955-1961), Parigi (1961-1964) e segretario generale della NATO (1964-1971). L'opera ha consentito l'edizione di un'ampia selezione delle migliaia di pagine manoscritte dal diplomatico italiano, facendo seguito alla pubblicazione dei diari di Mosca (1986), Washington (2008) e Parigi (2009). -
Studiare a giurisprudenza
Il mondo universitario è in rapida evoluzione: al punto che il passaparola da una generazione all'altra di studenti ha perso in gran parte efficacia. A fianco della didattica sono state introdotte nuove funzioni come la valutazione e il tutorato; l'unità di misura dell'impegno dello studente e di un corso è espressa in crediti; è stato ideato un sistema di orientamento sia per gli studenti ""in entrata"""" (maturandi) che """"in uscita"""" (laureati); in talune sedi sono previsti dei test di ingresso, interi semestri possono essere frequentati in università europee (programma Erasmus) e talvolta esistono anche le doppie lauree mediante convenzioni con università straniere. A Giurisprudenza il ciclo di studi è ora di cinque anni ed è stata ridefinita anche la formazione successiva alla laurea e gli accessi alle varie professioni. Per un aspirante giurista quindi orientarsi è tutt'altro che facile; da qui l'idea di un nuovo ausilio che a distanza di venticinque anni mira a uguagliare il risultato della allora innovativa """"Guida alla facoltà di Giurisprudenza"""" di Sabino Cassese, di cui il curatore è allievo."" -
L'Unione Sovietica 1914-1991
I lettori troveranno qui una sintesi, compatta, maneggevole e arricchita da un'approfondita discussione storiografica di tutte le questioni nodali, della storia sovietica. Il volume si divide in quattro parti: le prime tre sono costituite dall'esposizione della vicenda sovietica a partire dalla Grande Guerra e dalla Rivoluzione d'ottobre fino all'incredibile e imprevisto scioglimento pacifico dell'Urss nel dicembre 1991; la quarta enuclea i temi portanti emersi nel dibattito storiografico: il leninismo, lo stalinismo e il terrore, il peso dell'ideologia, le caratteristiche dell'economia, le campagne, le nazionalità, la politica estera, i motivi del collasso finale. -
Dieci casi sui diritti in Europa. Uno strumento didattico
Il volume intende offrire uno strumento di supporto per i corsi - sempre più numerosi - in cui si insegnano materie quali diritti umani, diritto costituzionale avanzato, diritto costituzionale europeo. Molte facoltà di giurisprudenza infatti offrono, sotto vari nomi, la possibilità di frequentare corsi in cui si affrontano le tematiche dei diritti umani, attraverso l'esame e la discussione dei più significativi casi discussi nelle corti, soprattutto nelle corti europee. Per tale finalità didattica sono stati scelti i casi più significativi decisi negli ultimi dieci anni dalle corti europee, ciascuno commentato da due diverse voci: il primo commento, più ampio e di carattere introduttivo è scritto da ricercatori o giovani professori che da anni seguono per la rivista ""Quaderni costituzionali"""" la giurisprudenza delle Corti; il secondo, più breve e di taglio critico è scritto da un autore più maturo, e di preferenza proveniente da un ambiente culturale diverso da quello italiano. Il dialogo tra gli autori e la diversità di background culturale degli stessi è tesa a favorire la riflessione critica degli studenti e la loro capacità di legal reasoning."" -
I grandi testi del pensiero politico
Questa antologia presenta i testi di alcune delle personalità più significative della storia delle dottrine politiche. Di ognuno dei trentasei autori presenti sono antologizzate almeno una quindicina di pagine, allo scopo di fornire non solo un'idea della sua argomentazione, ma anche di fare emergere le principali linee teoriche e dottrinali di sviluppo del pensiero politico occidentale dalle sue origini alla prima metà del XX secolo. Per facilitare la lettura e la comprensione, ciascuno dei testi è accompagnato da un sintetico schema esplicativo, che riassume l'articolazione concettuale delle pagine presentate. -
Conquistadores, pirati, mercatanti. La saga dell'argento spagnuolo
A partire dalla metà del Cinquecento, una marea di argento proveniente dalle colonie americane, soprattutto Messico e Perù, prese a riversarsi sulla Spagna e poi sull'Europa. Il metallo prezioso viaggiò incessantemente da Occidente verso Oriente in pagamento delle merci orientali appetite dagli europei, le quali compivano l'itinerario inverso. Dalla Turchia alla Persia, all'India, alla lontana Cina, fu una rozza e pesante moneta d'argento, il ""real de a ocho"""", a far funzionare il sistema di questo commercio su scala mondiale."" -
Le macchine del tempo. L'orologio e la società (1300-1700)
Queste pagine ripercorrono la storia dell'invenzione e della diffusione delle macchine del tempo, vale a dire gli orologi, i primi apparecchi di precisione che scandiscono e regolano i tempi della vita sociale. Richiamandosi al tema dei rapporti tra progresso tecnologico, cultura e strutture della società, l'autore spazia dalle fucine medioevali, dove i fabbri costruivano insieme orologi e bombarde, al laboratorio di orologi creato alla fine del Seicento nel palazzo imperiale di Pechino. Uno scenario cronologicamente e geograficamente vasto, nel quale vengono studiati in concreto i problemi come l'importanza della migrazione fra tecnica e scienza nel corso della rivoluzione scientifica. -
Vele e cannoni
Che cosa ha reso possibile nel Cinquecento la supremazia mondiale dell'Europa? Fu grazie a nuovi tipi di veliero che i paesi europei poterono varcare i mari e scoprire nuove terre; e fu con i cannoni che si assicurarono un incontrastato e secolare dominio sugli oceani, e poi sulla terra. L'Europa riuscì così ad aprirsi la strada delle lontane isole delle spezie, a ottenere il controllo delle più importanti rotte, a fondare imperi coloniali, trasformandosi in una civiltà audace e aggressiva. Ancora una volta Cipolla illumina il rapporto fra progresso tecnologico e fattori economici, sociali, politici. -
Tre storie extra vaganti
Storie curiose, fuori del comune (extra vaganti, appunto), divertenti, ma tutte rigorosamente vere, quelle raccontate in questo libretto. La prima storia è ambientata nel XIV secolo e vede protagonista una potentissima consorteria di banchieri fiorentini, i Bardi. La seconda ricostruisce un singolare brutto scherzo giocato dagli Europei ai Turchi nel secolo XVII. Nell'ultima sono commentati due famosi trattati francesi del XVII e XVIII secolo dedicati al commercio e alle manifatture del tempo, in cui abbondano giudizi, acuti e gustosi, su genti e popoli. -
Poveri di diritti. Rapporto 2011 su povertà ed esclusione sociale in Italia
Come ogni anno, un appuntamento importante, e che tanta eco ottiene nei media: il Rapporto Caritas-Zancan su povertà ed esclusione sociale in Italia. Volume diviso in due parti, la prima delle quali, a cura della Fondazione Zancan, si occupa dei diritti che ai poveri dovrebbero spettare in forza della Costituzione e delle carte internazionali, e delle possibilità e responsabilità di cittadinanza e partecipazione alla vita pubblica che alle persone povere, come ad ogni persona, dovrebbero competere. Ma non a caso stiamo usando dei condizionali. La seconda parte, curata da Caritas Italiana, riflette l'esperienza sul campo della Chiesa. I dati sono aggiornati all'oggi, e ne esce una realtà inquietante. Un esercito silenzioso eppure sempre più percepibile che va affollandosi. Otto milioni di poveri, in Italia, e fra essi tre milioni di assolutamente poveri. E una soglia che si sposta all'indietro, quella delle persone a rischio di caduta nella povertà: quindici milioni, secondo Istat 2011. Certo, la crisi globale. Ma anche una seria difficoltà nazionale a gestire ragionevolmente le risorse. Risorse su una cui possibile più razionale gestione il Rapporto offre spunti e suggerimenti. -
Fiat-Chrysler e la deriva dell'Italia industriale
L'alleanza Fiat-Chrysler ha costituito un punto di svolta nel panorama industriale del nostro paese. Sull'orlo del collasso al passaggio di secolo, dopo un difficile rilancio, la Fiat ha colto l'occasione della crisi globale del 2008 per trovare nel legame con la Chrysler la via d'uscita da una situazione altrimenti senza futuro. Ma ciò ha finito col proiettare la nostra maggiore impresa industriale fuori dei confini nazionali, calamitandola nei flussi di una dinamica globale che minaccia il suo ancoraggio al sistema italiano. Il progressivo distacco dall'Italia della sua impresa-simbolo pone perciò interrogativi sulle prospettive stesse del nostro industrialismo. C'è ancora spazio per la grande impresa? -
Tre pezzi facili sull'Italia. Democrazia, crisi economica, Berlusconi
Circola da tempo una visione nostalgica della Prima Repubblica, alimentata soprattutto dall'insoddisfazione per il bipolarismo rissoso e per i cattivi risultati economici della Seconda. È una visione fuorviante, sostiene Michele Salvati in questo suo polemico saggio, che affronta di petto due grandi interrogativi: quale sia l'origine del ristagno economico del nostro Paese; perché Berlusconi, dopo la sorprendente vittoria del 1994, sia riuscito a tornare al potere ed a restarci per quasi tutto il primo decennio di questo secolo. Netta è la posizione di Salvati in merito alle ""colpe"""" della Prima Repubblica e in particolare dei governi di centro-sinistra: il pesante arretrato di riforme strutturali e la gravosa eredità del debito pubblico sono all'origine di molte delle difficoltà economiche attuali. Uno sforzo serio per superarle fu fatto dai governi degli anni '90, ma nel decennio appena trascorso la gravità del lascito della Prima Repubblica venne colpevolmente sottovalutata. Più complessa è la risposta all'interrogativo su Berlusconi che chiama in causa non solo il sistema politico ma l'intera società italiana e la sua storia, prima e dopo Mani Pulite. Fa da collante ai diversi temi un capitolo sulla qualità della democrazia in Italia che dà profondità storica ai problemi emersi in maniera acuta in tempi recenti."" -
Oltre i confini: l'UE fra integrazione interna e relazioni esterne
Il volume approfondisce le relazioni internazionali della CEE/UE, muovendo da una riflessione su che cosa si possa definire Europa comunitaria e di come essa si sia costruita dall'interno, quale sia la sua dibattuta identità, e come questa sia cambiata nelle relazioni con gli altri. Vengono analizzate la politica di allargamento e le altre politiche che la CEE/UE ha elaborato per costruire relazioni con l'Europa ""altra"""", esterna alla Comunità. Così da comprendere, anche, le difficoltà introdotte e prodotte dal grande allargamento del 2004-2007; e quali siano adesso le relazioni con """"l'altra parte dell'Europa"""" e con i Balcani, in larga parte ancora fuori dall'Europa. Si prendono inoltre in esame alcune relazioni esterne della Comunità, per capire come l'Europa sia vista dall'esterno, e come abbia invece cercato di essere vista sino dai primi anni comunitari; di come siano diverse tra loro le relazioni che ha nel tempo intessuto con il resto del mondo, e come queste abbiano a loro volta influenzato la CEE/UE. Una ricerca innovativa, che vuole essere essenzialmente un laboratorio di idee sulla dimensione esterna della CEE/UE, e segnare possibili traiettorie per ulteriori approfondimenti e nuove ricerche."" -
Teoria dei diritti fondamentali
Quali diritti ha un individuo, quali principi orientano la legislazione statale, che cosa esige la realizzazione di un diritto: temi di filosofia morale che diventano problemi giuridici quando una Costituzione vincola la produzione di norme e l'attività dei poteri statali al rispetto dei diritti fondamentali, sottoponendo tale vincolo a un ampio controllo da parte della Corte costituzionale. La scienza dei diritti fondamentali è diventata oggi per lo più scienza della giurisprudenza costituzionale. Il sistema giuridico attuale, tuttavia, si presenta come un sistema aperto, non solo per il carattere indeterminato delle disposizioni dei diritti fondamentali, ma soprattutto per il pluralismo di valori alla base degli ordinamenti giuridici contemporanei, che il modello interpretativo giuspositivista non riesce più a ricomprendere. Alexy ha approntato una nuova teoria per lo studio della giustizia costituzionale e, in quest'opera, ne espone i fondamenti. -
Feticci. Letteratura, cinema, arti visive
Proiettare valori emotivi e simbolici sugli oggetti materiali, e trasformarli così in feticci, è un fenomeno antico, ma che assume forza particolare nella piena modernità e particolarmente nella nostra epoca, in cui gli oggetti sono diventati interlocutori privilegiati delle emozioni, quasi parti del nostro corpo. Lo stesso concetto di feticismo è cambiato rispetto alle sue origini antropologiche e al riuso che ne avevano fatto Marx e Freud, e sta perdendo le connotazioni negative di inautenticità. Nella ferma convinzione che tra feticismo e creatività artistica esista un rapporto privilegiato, l'autore esplora la storia e la tipologia dell'oggetto feticcio (dal manto di Giasone ai piatti dipinti del romanzo proustiano, alla palla da baseball di De Lillo), intrecciando letteratura e arti visive e attingendo a piene mani al cinema e all'arte contemporanea. -
Il giusto prezzo. Mercato e giustizia in una città di ancien régime (Corleone, secoli XVI-XVII)
A partire dalla vicenda giudiziaria che coinvolge un presunto usuraio in punto di morte, questo studio rintraccia e discute in modo innovativo i caratteri stessi delle società d'Antico regime, come la natura della giustizia, la sovrapposizione fra reato e peccato, i diversi principi di determinazione del valore delle cose in un'economia dove le leggi del mercato non erano le uniche. Lo scenario è la città di Corleone nella prima metà del Seicento, uno dei principali centri di produzione di grano della Sicilia. Il tradizionale schema del disciplinamento - con la definizione delle regole e la normazione delle pratiche dall'alto - ne risulta capovolto: sarà infatti la città a creare gli spazi per l'azione giudiziaria. I conflitti verranno risolti in tribunale o per via extragiudiziaria, ma non finiranno mai nel sangue.