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Il credito disciplinato. Il Monte di pietà di Bologna in età barocca
Fra il 1500 e il 1700 Bologna fu una delle città europee protagoniste di quel grande laboratorio per la costituzione di una società gerarchica e ""disciplinata"""" che fu l'età barocca. Frutto di una lunga ricerca sulle carte amministrative e contabili dell'archivio storico dell'antico Monte di pietà di Bologna, questo libro mette a fuoco i caratteri salienti di tale organizzazione. Le carte ci restituiscono la centralità strategica del Monte quale punto di raccordo cruciale di questa rete, per la capacità di intercettare e alleviare molteplici povertà e servire diversi fini economici e sociali. La ricerca punta su tre """"protagonisti"""": la contabilità, gli amministratori e i funzionari. La contabilità informa su entità, flussi e destinazioni delle risorse mobilitate; la documentazione sugli amministratori parla degli interessi in gioco e delle scelte effettuate nel dirigere e """"disciplinare"""" il fluire delle risorse, mentre quella sui funzionari permette di osservare il processo di formazione di un autentico modello di public company e il progressivo accumularsi delle tecniche e dei saperi gestionali necessari. Le scelte compiute dal Monte di pietà di Bologna evidenziano una costante tensione etica e una progettualità strategica capaci di conciliare esigenze economiche e finalità sociali, trasformando l'erogazione del credito in un formidabile strumento di governo della società bolognese dell'età barocca."" -
Negli stalli del coro. I canonici del capitolo cattedrale di Torino (secoli XI-XV). Con CD-ROM
II volume racconta la composizione sociale e la formazione culturale dei canonici del capitolo cattedrale di Torino, chiamati a compiti di assistenza del vescovo nella guida e nel disciplinamento dell'ampia diocesi, nella cura pastorale e nell'amministrazione temporale di un consistente complesso patrimoniale. Il prestigio del ruolo e le rendite economiche che ne derivavano suscitarono l'interesse delle famiglie più importanti della città. L'accesso agli stalli capitolari era però anche un'opportunità di studio, in ambiti utili sia alla carriera ecclesiastica che all'esercizio di attività intellettuali come la docenza nella scuola capitolare e presso la facoltà giuridica dello studio torinese: tracce di questi habitus culturali emergono dalle biblioteche personali dei canonici, qui ricostruite attraverso l'analisi di una documentazione in massima parte inedita. Lo studio dei ceti di appartenenza dei canonici ha permesso di cogliere le dinamiche instaurate tra le oligarchie che occuparono i vertici della società cittadina e l'affermazione di nuovi gruppi: gli aspetti peculiari delle strettissime relazioni tra la comunità canonicale e la società urbana trovarono importanti punti di raccordo proprio nella composizione del capitolo e nello scambio, talvolta molto proficuo, di saperi e di uomini di cultura. -
33 false verità sull'Europa
A criticare la costruzione europea, dall'euro alla BCE, dal fiscal compact all'unione bancaria, sono spesso gli stessi che hanno firmato gli accordi a Bruxelles e li hanno poi ratificati nei rispettivi paesi. Fare dell'Europa il capro espiatorio di tutti i mali è però una strategia autolesionista che non solo alimenta i vari populismi, ma espone le forze politiche e i governi che l'adottano all'accusa di essere incapaci di battere i pugni sul tavolo a Bruxelles, di sapere cosa andava fatto e di non averlo fatto. Sembra infatti più coerente, e quindi più efficace, la posizione di chi rimette in discussione l'intera costruzione europea rispetto alle tesi, né carne né pesce, di chi si dichiara ""a favore dell'Europa, ma non di questa Europa"""". La crisi dell'Europa è in realtà la crisi degli stati nazionali che in un sistema sempre più integrato non riescono più ad agire individualmente in maniera efficace e nel contempo sono riluttanti a trasferire poteri a livelli di governo sovranazionali. In questo quadro il volume smonta alla luce dei fatti alcune """"false verità"""" sull'Europa, senza necessariamente assolverla dalle sue responsabilità, ma senza nemmeno tacere quelle degli stati che ne fanno parte, che sono di gran lunga maggiori."" -
Made in Torino? Fiat Chrysler Automobiles e il futuro dell'industria
Made in Torino? La fusione tra Fiat e Chrysler integra realtà culturali, tecnologiche, geografiche e istituzionali diverse in un grande gruppo globale. È una delle operazioni più interessanti e dibattute, ma paradossalmente meno comprese, del panorama industriale contemporaneo. In realtà, l'unione transatlantica offre una prospettiva unica sul futuro dell'industria nelle economie mature come l'Italia. Il libro, scritto per il grande pubblico, attraverso la lente di Fiat Chrysler Automobiles, discute alcuni quesiti fondamentali per lo sviluppo industriale del XXI secolo: si può essere competitivi senza abbassare i salari? Si può migliorare la qualità dei prodotti senza aumentare i costi? Si può automatizzare senza perdere posti di lavoro? Che ruolo deve avere lo Stato? -
Europa perduta?
È ancora possibile un'Europa non matrigna ma fonte di benefici? Per Ernesto Galli della Loggia uccidere l'europeismo è la condizione necessaria per far ripartire l'Europa, rifondandola su identità, condivisione e riscoperta di una storia comune, e senza sognarne retoricamente l'estensione a confini impossibili. Pur mostrando tutte le contraddizioni che hanno portato al collo di bottiglia in cui si dibatte oggi il processo di integrazione, da parte sua Giuliano Amato resta persuaso che ""Europa conviene"""", a patto di intraprendere il difficile cammino che porti a superare le fratture tra Nord e Sud, tra paesi debitori e non debitori, e a sconfiggere la crescente ostilità dei populismi antieuropei."" -
Gli antichi ci riguardano
Si levano voci che chiedono di emarginare gli antichi, per esempio a scuola. Sarebbe una amputazione sciocca. Lo studio degli antichi costituisce invece una potente risorsa per comprendere quel che ci accade intorno: il rapporto libertà-dipendenza, la lotta per la cittadinanza, la competenza come requisito della politica. Problemi oggi cruciali che già percorrevano le società antiche. Esse seppero affrontarli, talvolta scegliendo risposte non consolatorie. -
Donne nella grande guerra
Qual è stato il ruolo delle donne italiane nella Grande Guerra? In tutti i paesi belligeranti, il conflitto fu un'occasione di emancipazione per le donne, che si trovarono a rimpiazzare in molte funzioni gli uomini partiti per il fronte, e in qualche modo andarono in guerra anche loro: come crocerossine, in Carnia come portatrici, nelle retrovie come prostitute a sollievo delle truppe. Ma il libro ci racconta anche di una spia, di un'inviata di guerra, della regina Elena che trasformò il Quirinale in ospedale, delle intellettuali che militarono pro o contro la guerra: da Margherita Sarfatti a Eva Amendola e Angelica Balabanoff, alla dimenticata maestra antimilitarista Fanny Dal Ry, per finire con Rosa Genoni, pioniera della moda italiana, che abbandona il lavoro e si batte contro la guerra. Introduzione di Dacia Maraini. -
Emozioni politiche. Perché l'amore conta per la giustizia
Siamo soliti pensare che le democrazie liberali si fondino esclusivamente sulla razionalità, a cui spetta un ruolo dominante nella sfera pubblica. Le società totalitarie, per contro, tenderebbero a esaltare l'emozionalità e i sentimenti. Tuttavia ogni giorno della vita di una qualunque democrazia è attraversato da disgusto, vergogna, o viceversa altruismo ed empatia: emozioni anche pubbliche in grado di agire profondamente sull'umore e sulla tenuta di un paese. In particolare, una società liberale che aspiri alla giustizia non può prescindere dalle emozioni basate sull'amore. Nussbaum riprende il tema della religione civile, che vede come un collante fondamentale alla base dell'impegno comune che ha talvolta permesso a intere nazioni di affrontare enormi sacrifìci, rialzarsi dopo guerre e privazioni, conquistare nuovi diritti. -
L' anima e il cristallo. Alle radici dell'arte astratta
Nei primi vent'anni del Novecento si producono in Europa mutamenti culturali radicali, i cui effetti giungono sino ai nostri giorni. Decisiva in quella fase appare l'influenza di due personaggi come Arthur Schopenhauer e Friedrich Nietzsche, un'influenza profonda e diffusa perché si esercita soprattutto al di fuori dell'arena filosofica. Nella scia del loro pensiero si forma la convinzione che sia necessario ripensare nei suoi stessi fondamenti il rapporto tra l'uomo e la natura, tra la scienza e l'arte. Il libro racconta una stagione culturale in pieno fermento, che vede accomunati nella stessa visione utopica e ansia di rinascita personaggi come Lukàcs, Bloch, Simmel, Rilke, Wittgenstein, Schònberg, Klee: tutti in varia misura segnati dalla consapevolezza di un mutamento epocale che ebbe il suo avvio decisivo negli anni Dieci, con la nascita dell'arte astratta. -
Confini e frontiere. La moltiplicazione del lavoro nel mondo globale
In Europa, in Asia, nel Pacifico, nelle Americhe, i confini e le terre che li circondano sono oggi scenario di forti tensioni, di lotte violente e di tragedie umanitarie. Basta pensare alle morti, spesso senza nome, dei migranti che vanno in cerca di un futuro sfidando le acque del Mediterraneo o il deserto tra Messico e Stati Uniti. A dispetto dell'opinione diffusa, i moderni processi di globalizzazione non hanno affatto creato un mondo senza barriere, e hanno anzi generato una vera moltiplicazione di confini. Di questa proliferazione il libro traccia l'intricata mappa, indagando gli effetti che tale dinamica produce sul lavoro, sui movimenti migratori e sulla vita politica. Ne risultano nuove prospettive sulla crisi e sulla trasformazione dello stato-nazione, come pure una radicale ridefinizione dei concetti stessi di cittadinanza e sovranità. -
Dobbiamo preoccuparci dei ricchi? Le disuguaglianze estreme nel capitalismo contemporaneo
Preoccuparsi dei ricchi vuol dire interrogarsi sui meccanismi che portano all'arricchimento e valutarne la compatibilità con il buon funzionamento delle istituzioni e dei mercati, oltre che con riconosciuti valori di giustizia liberale. Vuole anche dire esaminare le conseguenze economiche e sociali della ricchezza. In questo libro gli autori, prendendo le distanze sia da chi sostiene che della presenza dei ricchi finirebbe per avvantaggiarsi tutta la società, sia da chi considera sempre e sistematicamente i redditi elevati un attentato alla giustizia, forniscono una lucida e approfondita valutazione dei modi con cui si formano le disuguaglianze estreme di reddito nel capitalismo contemporaneo e ne illustrano le implicazioni per il sistema economico nel suo complesso. -
Ipermodernità. Dove va la narrativa contemporanea
Che cosa sta accadendo nella narrativa contemporanea? Possiamo ancora leggerla con le categorie elaborate dal postmoderno? Il libro propone un'interpretazione e una storia della letteratura del presente che ne rintracciano le origini più o meno dirette in Arbasino, Calvino e Manganelli per giungere a indagare i romanzi di autori come Philip Roth e Saviano. Questi i problemi centrali: il predominio del racconto; i rapporti fra reale e virtuale; l'oscillazione fra volontà di testimonianza e scrupolo documentario; l'espansione delle scritture dell'io; l'egemonia del romanzo; il sorgere di nuovi generi originali, come l'autofiction o il personal essay. Si arriva così a definire un nuovo quadro culturale: il postmoderno si è esaurito, e siamo entrati in una fase che potremmo definire ipermoderna. -
«Giudaica perfidia». Uno stereotipo antisemita fra liturgia e storia
"Preghiamo anche per i perfidi giudei"""", così recita nel venerdì santo il Missale romanum di Pio V, pubblicato nel 1570, sintetizzando l'immagine degli ebrei nella liturgia latina. Stanno qui le radici di uno stereotipo antisemita che le traduzioni in volgare dei testi liturgici introiettano nella mentalità cattolica. Ma dal tardo Settecento la cultura cattolica comincia a interrogarsi su questo """"insegnamento del disprezzo"""" trasmesso dal culto pubblico e ufficiale della chiesa. Gli eventi culminati nella Shoah avviano poi un decisivo confronto con la storia, portando a un riesame del rapporto con gli ebrei. Lo testimoniano tormentati rifacimenti della preghiera del venerdì santo da Giovanni XXIII fino ai nostri giorni." -
La finanza pubblica italiana. Rapporto 2014
Il Rapporto come di consueto pone sotto osservazione critica le politiche adottate dagli ultimi governi con riferimento ai più rilevanti ambiti d'intervento pubblico, vale a dire conti pubblici, fisco, previdenza e assistenza, sanità, federalismo, public Utilities. Due temi in particolare si sono affacciati nel panorama italiano nel corso dell'anno, ricevendo una grande attenzione da parte dei media e occupando il centro del dibattito politico: la spending review e il ruolo della Cassa depositi e prestiti. -
I beni culturali. Storia, tutela e valorizzazione
Il volume presenta un quadro complessivo, sintetico e interdisciplinare, dei problemi del patrimonio, della tutela e della valorizzazione dei beni culturali. Viene dapprima indagata, con un excursus storico che parte dall'antichità, la natura del bene culturale, la sua identità, ciò che lo distingue dagli altri beni presenti nel territorio; è quindi presa in considerazione l'azione specifica nei confronti del bene, l'azione di tutela, finalizzata alla sua salvaguardia; infine si fissa l'attenzione sulla valorizzazione e sul patrimonio considerato come ricchezza collettiva, accessibile a tutti. -
Un missionario alla scoperta delle Antille. Jean-Baptiste Du Tertre, esploratore d'Ancien Régime
Il racconto di un tempo e di un mondo, le Antille durante l'Ancien Regime, è riportato e analizzato in questo volume, che offre al lettore italiano un affresco unico e illuminante del nuovo mondo e permette di scoprire un autore come Jean-Baptiste Du Tertre. Nell'""Histoire generale des Antilles habitées par les François"""", enciclopedica nel disegno e nella struttura, Du Tertre realizza con grande chiarezza lo scopo patriottico che lo aveva ispirato e il progetto politico che ne aveva convalidato l'utilità, non meno che il metodo che aveva ispirato tutta la sua indagine. Così, tra l'amore per la Francia e l'amore per la verità, Du Tertre ribadisce la sua volontà di servire la patria, consegnando ai governatori francesi delle colonie d'oltremare un patrimonio di conoscenze, fondate sulla sua esperienza diretta e sui suoi studi, e di consigli utili per reggerle e conservarle, e dichiara con forza """"la veridicità e la sincerità"""" dell'opera stessa in una sorta di discorso sul metodo storiografico, in cui con efficacia indica i canoni di una rigorosa conoscenza storica e ne prescrive gli strumenti: le testimonianze dirette e i documenti degni di fede. Nelle pagine di questo volume emerge la singolarità dell'opera di Du Tertre, la cui riflessione sulla convivenza tra popoli e culture ha precorso sia il pensiero di Rousseau sia, nelle pagine dedicate alle religioni, il tema del """"bisogno del sacro"""", teorizzato poi da Lévy-Strauss."" -
Le agenzie di rating
Agenzie di rating tra le più famose, Moody, Standard & Poor, Fitch hanno svolto un ruolo cruciale nel funzionamento dei mercati finanziari internazionali. In tutto il mondo i loro rating sono una delle principali preoccupazioni di debitori sovrani, autorità municipali, banche e imprese. Una attività che si è dimostrata molto utile nel valutare il merito dei debitori, ma che talora, specie con il verificarsi delle crisi finanziarie, è stata messa in discussione: sono arrivate in ritardo e sono state procicliche durante la crisi asiatica, non hanno previsto per tempo i mega-fallimenti di imprese come Enron, WorldCom e Parmalat. Di recente, con la crisi dei subprime tali accuse si sono riaccese e amplificate. Ma esattamente cosa sono, quando nascono, come si sviluppano, come funzionano, a chi servono? Con questo libro, sintetico ma esauriente, gli autori ci permettono di conoscere la struttura, il ruolo, i punti di forza e le debolezze di un sistema che non riesce a essere immune da ambiguità e conflitti d'interesse. -
Un racconto del lavoro salariato
Il libro di Guido Baglioni si snoda lungo le tappe della storia italiana vista attraverso le vicende del lavoro salariato, in un cammino fatto di sofferenze, conflitti, conquiste e benessere. Il tema cruciale è quello della tutela e della valorizzazione del lavoro. Rispetto alle soluzioni antagonistiche, nel secondo dopoguerra si sono affermate le concezioni che miravano al miglioramento costante e negoziale delle condizioni dei lavoratori nell'impresa e nella società industriale. Tra il vecchio e il nuovo secolo l'equilibrio si è alterato. Con l'esplodere della crisi, il problema non è tanto il rapporto di lavoro quanto la mancanza di lavoro, che si gioca soprattutto sulla ripresa e sulla qualità della crescita economica. Le soluzioni possibili esistono, si dovrà puntare su efficienza, innovazione e serietà per poter ridurre disuguaglianza e povertà. Tenendo conto delle molteplici diversità del mondo del lavoro, una entità non unificabile e con ridotta identità. -
Reti di credito. Circuiti informali, impropri, nascosti (secoli XIII-XIX)
Le vicende del credito tra basso Medioevo ed età contemporanea si sono affermate come tema cruciale nella storia europea: gli studiosi infatti convergono nel restituire il quadro di una società legata in modo forte all'attività creditizia. Si è inoltre sviluppata la consapevolezza che gli operatori professionali medievali (banchieri, cambiatori, monti di pietà) non avessero l'esclusiva del settore, poiché le fonti rivelano una catena spesso lunga e imprevedibile di prestiti, in grado di legare le persone più diverse e per le più diverse ragioni. I saggi qui raccolti gettano luce su questo ampio traffico di denaro: da un lato fanno emergere una fittissima trama di relazioni, obblighi e impegni; dall'altro rivelano le molte funzioni creditizie, improprie e inattese, assolte da istituzioni vocate ad altro (i conventi e i luoghi pii) e da figure professionali non specializzate (notai, artigiani, commercianti, etc.). Nell'insieme prende corpo l'immagine di una società in cui il denaro era cronicamente scarso a tutti i livelli della scala sociale e in cui l'inventiva, la capacità e la preparazione tecnica supplivano in molteplici modi a questa drammatica e costante mancanza. -
Democrazia, impegno civile, cultura religiosa. L'itinerario di Pietro Scoppola
Pietro Scoppola (1926-2007) è stato uno dei più autorevoli esponenti del mondo cattolico-democratico: intellettuale poliedrico, storico attento alle dinamiche della società contemporanea, studioso dell'evoluzione dei rapporti tra Chiesa, cultura religiosa e istituzioni democratiche. Questo volume ne ripercorre il pensiero, attraverso gli interventi di amici, colleghi, allievi che si sono interrogati sui temi principali della sua riflessione storiografica e del suo itinerario intellettuale: la crisi modernista e la dialettica tra Chiesa e democrazia; il fascismo e le guerre mondiali; il ruolo dei cattolici nella lunga stagione del dopoguerra, a partire dalle figure di Alcide De Gasperi e Aldo Moro.