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Disegni. Ediz. illustrata
Da Puskin a Nerval, da Dostoëvskji a Kafka, sono molti gli scrittori che hanno riempito di schizzi e disegni i propri quaderni manoscritti. Quasi che la mano avesse bisogno di uscire dai ranghi serrati delle lettere e scompaginarle in immagini. I taccuini da cui provengono i disegni di Peter Handke si sottraggono a ogni progetto letterario e sono privi di uno scopo predeterminato. Sono piuttosto il punto in cui il vocabolario che turbina nella mente di Peter Handke diventa finalmente palpabile, come palpabili sono un fiore o una noce, una tazzina o un piccolo animale selvatico, ritratti con delicata eleganza. -
Il sabato della storia. Ediz. illustrata
Due personalità diverse e lontane fra loro, due strade in apparenza prive di particolari punti di contatto, che si scoprono vicine nella ricerca di risposte al quesito del tempo che scorre. Per Ratzinger, il frutto di tale ricerca è la meditazione, distillata negli scritti sulla Settimana Santa, raccolti in questo volume. Per William Congdon, artista statunitense segnato dall'esperienza bellica, si tratta di una lotta dell'uomo in cerca di un tempo significativo, di una storia trasfigurata. Per Ratzinger, il Sabato Santo è un «singolare intreccio di oscurità e di luce, di dolore e di speranza, di nascondimento e di presenza di Dio», «un grande silenzio, ma un silenzio nel quale si opera una grandiosa trasformazione». Sotto questo segno radicalmente trasformativo l'uomo può accettare il suo tempo affaticato come ricchezza operosa, perché nel buio «la luce sta in attesa». E Congdon: «Dipingo su nero perché il dipingere non è rappresentare una luce che c'è e basta ma piuttosto partecipare della luce che sta divenendo dal buio - e tu la segui fino al punto o qualità di luce che è quella che ti ha afferrato». Con la riproduzione di 42 opere di Congdon, accompagnate da sintetiche schede di approfondimento a cura di Rodolfo Balzarotti. -
Ravenna eterna. Dagli Etruschi ai Veneziani. Ediz. illustrata
La città di Ravenna dispone tuttora di una serie straordinaria di monumenti eccezionalmente conservati, spesso con le decorazioni originarie, in particolare musive. Non sbagliava il grande storico Arnaldo Momigliano quando diceva: «Se vuoi conoscere la storia dell'Italia, prendi un treno e vai a Ravenna». La città, infatti, costituisce un caso urbanistico eccezionale per la sua capacità di autoconservazione. La definizione di «Bisanzio d'Italia» non è sufficiente a rendere la peculiarità e la grandezza di questa straordinaria città «romana», con Onorio e Galla Placidia, che vede, dopo il periodo di Teoderico, un'importante stagione bizantina. Il presente volume, grazie anche a una estesa campagna fotografica, affidata allo studio Bams photo - Rodella, traccia la vicenda storica e urbanistica di Ravenna dalle lontane origini etrusche sino alla battaglia che nel 1512 ne cambiò in modo definitivo il destino, segnandone l'ingresso nei dominii pontifici. Quella che emerge è una Ravenna radicalmente rinnovata, che riserverà molte sorprese anche ai conoscitori più esperti. -
L' estate di Bob Marley. 1980
Come cambierebbe la nostra vita se avessimo una seconda chance? È quanto accade a Pietro, scrittore di mezza età, che in una notte insonne subisce un attacco di panico e sviene. Al risveglio si ritrova di nuovo ventenne nella casa dove ha abitato da ragazzo. È la mattina del 27 giugno 1980, giorno dello storico concerto milanese di Bob Marley, che Pietro ha sempre rimpianto di non aver visto. Il fratello Luca gli offre un biglietto. È la seconda chance che cambierà il corso della sua vita. Nello stadio di San Siro conoscerà infatti Elisa, giovane e irrequieta pianista attratta dalla prospettiva di un cambiamento politico rivoluzionario. Tra i due nasce una relazione appassionata, resa però difficile dall'ambigua amicizia di Elisa con alcune persone vicine alla lotta armata. A fare da sfondo alla vicenda dei due giovani, un periodo costellato di eventi di grande impatto sulla storia italiana e internazionale. L'estate del 1980 arriva a lambire l'autunno con la pesante battuta d'arresto per il movimento sindacale. Storia e fiction si mescolano in una trama attraversata dalle canzoni di Bob Marley, artista fuori dal tempo convenzionale come il suo ritmo in levare. -
Chagall. Le vetrate. Ediz. a colori
L'incontro di Marc Chagall con la vetrata avviene sotto il duplice segno della cattedrale di Chartres e di Padre Marie-Alain Couturier, promotore di una concezione dell'arte sacra rivoluzionaria. Proprio a Chartres, Chagall si appropria dei segreti formali e tecnici dell'arte delle vetrate. Tra gli anni cinquanta e gli anni ottanta, le città di Metz, Sarrebourg, Magonza, Reims, Nizza, Zurigo, Gerusalemme e New York saranno lo scenario di alcuni dei monumentali lavori su vetro dell'artista. Opere complesse, che appassionano l'artista, capace di coprire interi metri quadrati con armonie cromatiche dalla potenza narrativa e simbolica eccezionale. Fondamentale, nel processo di passaggio dalla maquette alla vetrata, la simbiosi con il maestro vetraio di Reims Charles Marq che, per poter riprodurre l'amplissima gamma cromatica voluta da Chagall, aveva ripreso la tecnica medievale della placcatura del vetro. Sui pezzi da lui composti, Chagall interveniva eliminando veli di colore, o aggiungendoli, tramite l'applicazione della grisaille, tecnica cisterciense che permetteva di ripassare intere campiture con l'acido, così da dare loro sfumature e matericità. Le maquette preparatorie offrono lo schema compositivo della singola vetrata; straordinari dettagli ne illustrano la grandiosità. -
San Pietro. Storia di un monumento. Ediz. illustrata
Simbolo della Chiesa cattolica e della Città Eterna, San Pietro è il luogo desiderato, immaginato e costruito dai Papi del Rinascimento, con l'aiuto dei più grandi artisti di tutti i tempi, come Bramante, Michelangelo, Raffaello, Maderno e Bernini. Con l'aiuto di disegni ricostruttivi, stampe, incisioni e grandi opere pittoriche, i più qualificati studiosi del tardo antico, del Medioevo e dell'età moderna, propongono uno straordinario affresco della vita della Basilica Petrina, voluta dall'Imperatore Costantino e costruita sulle ceneri di uno dei più antichi edifici di culto del primo cristianesimo, nel luogo del martirio e della sepoltura dell'Apostolo Pietro. Le spettacolari fotografie aeree dell'esterno e le riprese dell'interno mostrano poi l'aspetto attuale dell'edificio, con i monumenti barocchi dei Papi che ne hanno fatto la storia e l'enorme superficie mosaicata che lo decora, la più grande impresa musiva del mondo. -
Dipinti & disegni dai libri mastri. Ediz. a colori
Questo inventario artistico e narrativo della carriera di Hopper trasforma il lettore in spettatore invisibile e silenzioso del laboratorio privato di uno dei più importanti artisti americani.rn«Hopper ha compreso che, per alludere all’aspetto spirituale della natura visibile, non occorrono soggetti solenni, temi nobili. Basta un passaggio a livello, una casa, un tetto. Ha intuito che il mistero più grande non è presente in ciò che è misterioso, ma nella realtà ordinaria». - Antonio Spadaro, RobinsonrnÈ l'inventario di una vita al servizio dell'arte, quello che emerge dai libri mastri di uno degli artisti più solitari e taciturni dell'era moderna: insieme a sua moglie, Hopper ha registrato le tele e i dipinti venduti, ha tenuto la contabilità e annotato i pagamenti ricevuti, i dettagli su acquisti, acquirenti, soggetti prescelti, tecniche e materiali utilizzati, ma anzitutto ha usato questi quaderni per schizzare e commentare ogni dipinto. Gli schizzi di ogni quadro sono accompagnati da descrizioni e memorie, anche della moglie Jo, pittrice. Si tratta di una vera e propria ""biografia condivisa"""" del pittore e della moglie, a testimonianza della loro grande complicità di coppia. Questo libro raccoglie quelli che Hopper stesso definiva studi preparatori per i dipinti, un patrimonio di bozzetti, schizzi e disegni da cui estrarre idee per i grandi quadri a olio, che risponde a due principi solo apparentemente in opposizione tra loro: osservare fatti, luoghi e persone nella realtà così da ricavarne intuizioni e prospettive per poi improvvisare la costruzione compositiva della """"scena teatrale"""" dei suoi dipinti. Il volume accosta ai bozzetti dei Ledger Books la riproduzione a colori del dipinto in questione ed estratti di conversazioni e aneddoti trascritti in modo colloquiale a commento di tele che sono divenute vere e proprie icone. Fu Jo Hopper a iniziare a tenere i registri subito dopo il loro matrimonio nel 1924, proseguendo fino alla morte di Edward nel 1967."" -
La Sagrada Familia. Sfide di un cantiere in corso d’opera. Ediz. illustrata
Il volume testimonia l’avanzatissimo stato di costruzione della Sagrada Familia dopo la consacrazione e il riconoscimento di basilica minor da parte di papa Benedetto XVI nel 2010.La vertiginosa altezza e complessità della chiesa di Antoni Gaudí è ora visibile a tutti. Fino al 1985 i lavori di cantiere erano proceduti molto lentamente e tra polemiche infuocate, i cui protagonisti internazionali spingevano perché la costruzione fosse conservata nello stato in cui l’aveva lasciata l’autore. La volontà di prosecuzione del progetto del grande catalano venne perseguita dai suoi discepoli, dalla Junta Constructora del templi expiatori de la Sagrada Familia, dai barcellonesi e dalle molte donazioni liberali che affluirono con continuità. Più recentemente vi hanno contribuito gli innumerevoli visitatori da ogni parte del mondo. Per statuto la basilica doveva essere costruita solo su base di donazioni. Jaca Book ha pubblicato diversi volumi su Gaudí e sulle sue architetture, divenendone il principale referente e interprete italiano. Sulla Sagrada Familia, in particolare, ha promosso coedizioni in più lingue con l’editore spagnolo Lunwerg. Quest’ultimo volume è il primo a segnalare in Italia lo stato avanzato del cantiere e a ripercorrerne la lunga storia. -
La Sistina svelata. Iconografia di un capolavoro. Ediz. illustrata
Questo volume mostra una nuova Sistina attraverso uno sguardo del tutto innovativo all'iconogra?a delle pareti laterali dipinte fra gli altri da Botticelli, Perugino, Signorelli e del lavoro michelangiolesco nella volta, nelle lunette e nella parete del Giudizio Universale. L'aspetto rivoluzionario del lavoro non consiste nel sovvertire giudizi storico artistici attribuzioni oramai del tutto assodati dalla critica, ma nel mostrare immagine per immagine, colore per colore la soggiacente struttura simbolica che ordina coerentemente l'intera opera. Questa struttura simbolica, un vero e proprio programma ?loso?co-teologico, anticipa e determina l'intera storia degli affreschi della Sistina, dagli artisti quattrocenteschi sino al lavoro di Michelangelo. Si tratta di un programma iconogra?co unitario formulato dai teologi di Sisto IV, in pieno Quattrocento, e poi seguito dallo stesso Michelangelo molti anni dopo. La pubblicazione è anche l'occasione per mostrare la Sistina con un'eccezionale abbondanza di particolari in modo che questo scrigno d'arte risulti ""squadernato"""" di fronte agli occhi del lettore ma anche """"decodi?cato"""" nei signi?cati e persino nell'uso dei colori di ciascuna scena."" -
San Pietro in Vaticano. I mosaici e lo spazio sacro. Ediz. illustrata
La basilica di San Pietro così come la conosciamo oggi è caratterizzata da un sistema simbolico che fa riferimento alle origini della Cristianità e ai precetti della Riforma cattolica. E questo simbolismo ha il suo apice nella relazione tra la cupola centrale, l'altare e la tomba del Santo, che connessi tra loro innalzano l'asse verticale di incontro tra terreno e soprannaturale, e incrociano quello orizzontale centrato sulla piazza antistante la basilica. Ma è soprattutto nei mosaici che il messaggio di cui la basilica è portatrice si snoda in maniera estensiva: troviamo mosaici nella cupola centrale, nelle cappelle laterali, nelle cupole delle singole cappelle e nelle pale d'altare, a creare il più esteso apparato musivo al mondo. Ogni cappella, con la relativa cupola e pala d'altare, si armonizza con le altre e intreccia il proprio dialogo con la storia della Chiesa e della sua dottrina, a creare il più esteso apparato musivo al mondo. Condurre per mano il lettore attraverso l'armonia e la grandezza di questi mosaici è l'intento di questo volume, che rappresenta una lettura iconografica essenziale, curata dalla Veneranda Fabbrica di San Pietro, per comprendere lo spazio e le immagini della basilica vaticana, ancora oggi straordinaria espressione della creatività umana, del genio artistico e della fede cristiana. Autori: P. Zander, A. Grimaldi, S. Turriziani, A. Di Sante, C. Thoenes, V. Lanzani, G. Mattiacci. -
Le necropoli vaticane. Ediz. illustrata
Lontano dalle grandi tombe imperiali e dai sepolcri nobiliari della Via Appia, il mondo sommerso delle necropoli mette in luce la ""normalità"""" e si ha la netta percezione di attraversare d'un colpo duemila anni di storia. Ricche edicole decorate con mosaici e stucchi, oppure povere sepolture in terra, occupano l'area sotto la basilica di San Pietro, e nei settori della necropoli lungo la via Trionfale, con una tale densità da stupire gli stessi archeologi che per primi si sono apprestati a eseguire gli scavi di recupero. La «necropoli vaticana», settore monumentale di un tratto di necropoli lungo la via Cornelia fortunosamente conservato sotto la navata centrale della basilica di San Pietro, fu riscoperta grazie agli scavi eseguiti durante il pontificato di Pio XXII. Un recupero archeologico di portata immensa, nonché il primo e lungimirante esempio di musealizzazione in situ di una necropoli antica. Contestualizzando le necropoli nel panorama complessivo dell'epoca, il volume mostra uno spaccato della società, della cultura, e delle credenze dei Romani tra l'età di Augusto e quella di Costantino - che sopra alla tomba di Pietro costruirà la sua grande basilica -, alle soglie del grande passaggio tra la Roma Pagana e quella Cristiana. Al centro non è la Roma dei monumenti politici e pubblici, ma quella dei monumenti e dell'arte delle famiglie di fronte al mistero dell'aldilà. Opere straordinarie per l'interesse sociale, ma anche di una compostezza artistica e un'inventività iconogra?ca impressionanti."" -
Toccare
Il senso del tatto ha, nella filosofia, un ruolo piuttosto marginale. Così come il corpo, cui i filosofi hanno generalmente riservato scarsa considerazione speculativa. Invece il corpo è il formidabile dispositivo di riconoscimento che si serve primariamente del tatto per entrare in relazione con il mondo e a partire dal quale tutto il conoscere, e quindi il vivere, ha inizio. Così imparare a toccare significa imparare a stare al mondo. Articolato in cinque parti (come le cinque dita) e un rintocco finale (un'autorecensione, un ritoccarsi), questo libro affronta la questione del toccare in vari modi: una collocazione del senso del tatto nella storia della filosofia con un'indagine di natura estetica; una fenomenologia del tatto a partire dai suoi mezzi principali (la pelle, tatto passivo; la mano, tatto attivo; il gesto, tatto visivo); osservazioni sul contatto socio-tecnologico; una antropologia del toccare; infine una metafisica del tocco come manifestazione dell'essere in movimento che ha inevitabili risvolti etici. -
Arte turca. dai Selgiuchidi agli Ottomani. Ediz. illustrata
Le vicende della straordinaria arte turca, attraverso le quali ci guida questo libro, partono dai primi secoli dopo il Mille, quando un gruppo di popolazioni originarie dell'Asia Centrale, sotto la guida dei sovrani della dinastia Selgiuchide, si diffuse dagli estremi confini orientali fin nel cuore dell'Anatolia, sottraendo territori all'impero di Bisanzio. Insediatisi stabilmente, i Selgiuchidi fecero nascere un'arte originale che assunse l'uso della pietra dalle regioni conquistate e la utilizzò per costruire interni austeri ma, nelle facciate e nei portali, la piegò a una ricchezza decorativa incomparabile, carica di echi sciamanici della tradizione delle steppe e della passione islamica per la calligrafia e i motivi geometrici. Con il passaggio ai turchi ottomani e la conquista di Costantinopoli, il punto di riferimento artistico diventa il Mediterraneo, e l'architettura bizantina offre un modello per l'architettura ottomana. Nel Cinquecento, una volta consolidato l'impero multietnico e multiculturale, sotto il governo e il patronato di Solimano, si apre la grande stagione di Sinan: genio di una grandezza comparabile a quella di Michelangelo (furono circa contemporanei), riesce a creare un linguaggio architettonico rigoroso, capace di assorbire sia la tradizione mediterranea sia la cultura asiatica. La moschea di Solimano a Istanbul, quella di Selim a Edirne e le moschee destinate alle più importanti città dell'impero, sono infatti capolavori mediterranei e universali. Anche l'arte decorativa di quei secoli esprime desiderio del bello, passione per il colore, rigore e ricerca dell'eleganza, dai libri alle miniature, dai tessuti ai tappeti, passando per le ceramiche. Tra Settecento e Ottocento, poi, gli Ottomani rielaborano gli influssi europei e l'Art Nouveau segnerà l'arte di Istanbul, riuscendo a fondere in un equilibrio prezioso echi occidentali e orientali. -
Vaticano barocco. Arte, architettura e cerimoniale. Ediz. illustrata
Le radici del nuovo corso dell'arte romana e della nascita del Barocco vaticano si possono idealmente fissare nella data simbolo del 18 novembre 1593 quando sulla sommità della cupola di San Pietro venne issata la croce cristiana. Non a caso, le cerimonie politiche e religiose, le sontuose e sorprendenti macchine effimere che venivano innalzate nei giorni di festa, rispondevano a una nuova esigenza: separare i luoghi della ""politica"""" da quelli del """"sacro"""". Al Quirinale vennero sempre più riservati i momenti del governo """"temporale"""" della città e dello Stato, mentre il Vaticano - Palazzo Apostolico, basilica e piazza, collegati e unificati - divenne sempre più il luogo delle cerimonie religiose. Il filo conduttore del nuovo stile che si andava definendo nei cerimoniali e perfino nel disegno dei giardini era """"il diverso"""" e """"il sorprendente"""". Gli autori dei saggi illustrano le diverse tematiche cercando volta per volta collegamenti artistico-architettonici: ad esempio, con le chiese tardo-manieriste di Giacomo Della Porta (chiesa del Gesù) e di Carlo Maderno (S. Susanna) o con altri capolavori berniniani (come S. Andrea al Quirinale) e borrominiani (ad esempio s. carlino alle Quattro Fontane). Solo descrivendolo così, all'interno di un potente fervore culturale ed artistico, è possibile far emergere il ruolo centrale e propulsore svolto dal secolare cantiere vaticano nella nascita e nella codificazione del nuovo stile Barocco che, da Roma si sarebbe diffuso nelle principali capitali italiane ed europee per poi approdare al nuovo mondo. Autori: G. Wiedmann, A. Campitelli, F. Buranelli, M. Boiteux, N. Marconi, L. Simonato."" -
Frida Kahlo. Ediz. a colori
Esotici ed esplosivi, sensuali e affascinanti, i dipinti di Frida Kahlo gettano una luce complessa e spesso spaventosa sulla sua anima, la sua ""realtà interiore"""", come la chiamava lei. Alcune delle sue immagini sono diventate vere e proprie icone dell'arte del XX secolo, inviando un messaggio artistico di irresistibile vitalità. """"Mostra le tue ferite"""": il titolo di Beuys potrebbe quasi essere preso come un filo conduttore per l'opera di Frida Kahlo, di cui due terzi sono autoritratti. Le ragioni di questo apparente narcisismo erano strettamente legate alla sua biografia, al paese, all'epoca in cui è cresciuta e al suo carattere decisamente eccentrico. Non a caso le maggiori «menti enigmatiche» del XVI secolo, ovvero Hieronymus Bosch e Pieter Bruegel il Vecchio, erano tra i suoi pittori preferiti. Frida Kahlo in realtà non ha mai mostrato direttamente le sue ferite, sia quelle fisiche causate da incidenti e malattie sia quelle interne psicologiche. Il suo è un linguaggio simbolico sottilmente cifrato, ricco di metafore tratte da quasi tutte le culture del mondo. I miti aztechi della creazione, la mitologia greca classica e dell'Estremo Oriente e le credenze cattoliche popolari, si mescolano nelle sue opere con il folklore messicano e i luoghi comuni, con Marx e Freud. André Breton, uno dei suoi tanti estimatori della scena europea d'avanguardia, una volta ha descritto la sua arte come un «nastro colorato attorno a una bomba». Negli anni '70 Frida Kahlo fu scoperta dal movimento femminista, che rese la sua opera popolare in tutto il mondo e influenzò in modo decisivo il modo in cui fu accolta. Il marketing commerciale delle opere di Frida è diventato oggi così intenso che tende a offuscare una visione chiara della sua opera. Questa monografia ritorna invece alle origini, a 42 capolavori selezionati, riprodotti a grandezza naturale e con dettagli, che consentono agli spettatori di sperimentare con i propri occhi la qualità pittorica, la bellezza e l'immensa ricchezza di dettagli delle sue opere, per non parlare dell'abisso in cui la pittrice si è trovata."" -
Bauhaus. Architettura a Dessau. Ediz. illustrata
In occasione del centenario della Fondazione della Bauhaus, un nuovo e completo volume sul complesso di edifici Bauhaus a Dessau, i più grandi e importanti capolavori della scuola d'arte e architettura tedesca, massima espressione della poetica del moderno. Il lavoro degli architetti Bauhaus non è mai stato il fine artistico in sé; la base per la loro pratica era invece, come scrisse Walter Gropius nel 1930 nella Prefazione della sua pubblicazione Bauhausbauten Dessau, «l'idea sociale di unità di tutto il lavoro creativo nel suo rapporto con la vita stessa». Le fotografie di Thomas Meyer mostrano una vasta gamma di architetture Bauhaus, dal ristorante «Kornhaus» sul fiume Elba al complesso residenziale di Dessau Törten con il «Konsum Building» e le case con accesso al balcone di Hannes Meyer. Sia gli edifici di proprietà della Fondazione Bauhaus Dessau che quelli a proprietà pubblica o privata, costruiti dagli architetti Bauhaus tra il 1925 e il 1932, sono fotografati nel loro presente stato, rivelando molto sulla storia, sull'uso, l'impatto e l'atmosfera di queste icone del modernismo classico. Nei suoi testi, Florian Strob spiega le innovazioni e le intenzioni degli architetti, analizzando anche le vicissitudini e le modifiche agli edifici, veri e propri testimoni di quei decenni: mai solo semplici siti di musealizzazione ma costantemente trasformati dal loro utilizzo e restaurati. -
L' arte russa delle icone. Ediz. a colori
Le icone russe sono una scoperta del Ventesimo secolo. È infatti soltanto dopo un'importante stagione di restauri che queste opere, ripulite dagli scuri strati di vernice e dalle successive mani di pittura, hanno svelato a studiosi e appassionati d'arte il loro intrinseco valore. Ed è stato proprio grazie a questo periodo di straordinario impulso nello studio della tradizione artistica delle icone russe che il pubblico ha progressivamente imparato a conoscerne la bellezza, le armoniche composizioni e le figure eccezionalmente eloquenti. Uno dei primi artisti che apprezzarono adeguatamente la bellezza delle icone russe fu Matisse, che, capitato a Mosca nel 1911, ebbe modo di visitare diverse collezioni di icone e divenne subito un appassionato ammiratore di questa arte. In seguito, soprattutto dopo le mostre del 1913, 1927 e 1967, l'icona russa incominciò a destare un'attenzione sempre più viva. Non essendo in grado di trasformarsi in pittura realistica, come accadde invece in Europa occidentale, l'icona sopravvisse a sé stessa, trasformandosi in un fenomeno di genere eclettico. L'opera di Viktor Lazarev è un classico, impreziosito in questa riedizione italiana da una ampia sezione di tavole a colori. La trattazione è dedicata alla storia delle icone russe dalle origini sino agli inizi del Sedicesimo secolo con deliberata scelta di concentrarsi sull'«età d'oro» di quest'arte. Scritto con stile chiaro ed eloquente, il lavoro di Lazarev descrive la nascita della pittura su tavola in Russia, la tecnica, l'estetica e le principali scuole di produzione delle icone, oltre a introdurre il lettore agli artisti più importanti di questa tradizione e alle loro opere. -
La Biblioteca Apostolica Vaticana. Ediz. illustrata
A partire dal IV secolo, è attestato a Roma, presso la basilica di San Giovanni in Laterano, uno scrinium della Chiesa romana, che aveva la duplice funzione di biblioteca, per conservare i libri, e di archivio per i documenti. Seguendone la storia dai suoi albori, il presente volume si focalizza soprattutto sulla sua trasformazione in Biblioteca dei Papi, dopo il loro definitivo trasferimento in Vaticano nel xv secolo. Una prima sede della Biblioteca Vaticana, all'interno del Palazzo Apostolico presso San Pietro, venne predisposta dal fondatore Niccolò V (1447-1455); dopo un secolo, però, lo spazio non era più sufficiente a contenere quella che era ormai diventata la maggiore biblioteca del mondo, e Sisto V (1585-1590) decise di far costruire il Salone Sistino, una nuova sede nel Cortile del Belvedere. Un gioiello monumentale, che si estende per oltre mille metri quadrati ed è decorato al suo interno con affreschi dedicati alla storia delle biblioteche e dei Concili ecumenici, e con raffigurazioni degli inventori degli alfabeti e della Roma del tempo. Dalla fine dell'Ottocento, poi, la Biblioteca raddoppiò i propri spazi di lettura e decuplicò i propri depositi, fino ad arrivare agli attuali 80.000 manoscritti, circa 1.600.000 stampati (tra cui quasi 9.000 incunaboli), incisioni, disegni, monete e medaglie. Protagonisti assoluti di questo luogo unico al mondo sono naturalmente i libri, o, se vogliamo, i codici, le pergamene, i manoscritti più famosi per apporto culturale, per preziosità del documento e per valore artistico. Questi protagonisti sono menzionati e commentati secondo la cronologia della loro entrata nella Biblioteca, così l'ultimo è il Papiro Bodmer XIV-XV, datato tra il II e il III secolo d.C., con i Vangeli secondo Luca e secondo Giovanni. -
Lettera a Milano. Ediz. illustrata
Con Expo 2015 la città di Milano ha mostrato al mondo una delle sue caratteristiche migliori, quella di saper accogliere e valorizzare il nuovo. Lorenzo Valentino, direttore artistico della galleria d'arte Previtali di Milano, giornalista e fondatore della rivista letteraria «Manocomete» assieme al poeta Giancarlo Majorino, ha voluto invitare alcuni fra i concittadini più illustri a indirizzare una lettera alla città, legando i loro ricordi a un luogo, una via, un quartiere, un momento storico particolare. Ne è uscito un affresco vivace e significativo di come la città cambi e sia cambiata da chi vi è nato oppure vi ci si è trasferito per i motivi più diversi, spesso legati al «fare». Ma è vero anche l'inverso: la città, le sue strade, le sue architetture, i suoi colori e umori, ci cambiano profondamente, al punto da renderci parte di un organismo complesso e mutevole. Fra gli illustri «corrispondenti» che hanno aderito con entusiasmo al progetto ci sono lo chef Davide Oldani, il critico d'arte Flavio Caroli, la regista Andrée Ruth Shammah, e poi Giancarlo Pontiggia, Jacopo Fo, Andrea Kerbaker, Alessandro Sallusti, l'architetto Stefano Boeri, Milo De Angelis, Maria Grazia Mazzocchi, Alberto Pellegatta, Sergio Ubbiali e decine di altri protagonisti della scena culturale milanese e italiana. -
The Monumentale cemetery of Milan. An open air museum. Guide
A 4 anni di distanza dalla prima edizione italiana del 2017, Carla De Bernardi e Lalla Fumagalli hanno deciso di pubblicare anche in inglese la Guida al Cimitero Monumentale di Milano, un vero e proprio museo a cielo aperto, che da oltre un secolo e mezzo incanta i visitatori di tutto il mondo. Il Cimitero Monumentale custodisce una strabiliante raccolta en plein air di capolavori realizzati dai principali artisti e architetti italiani tra la metà dell'Ottocento e i giorni nostri, da Medardo Rosso a Arnaldo Pomodoro, da Luca Beltrami a Luigi Caccia Dominioni. Con un ricco apparato di mappe e di approfondimenti storici, questa guida conduce l'osservatore più curioso in un luogo di inesauribile fascino, tra la ricchezza del silenzioso e intimo dialogo fra l'uomo e la natura e l'intensa testimonianza affidata ai posteri dai grandi personaggi che hanno fatto la storia di Milano e del nostro Paese. Anche in questa versione rinnovata il percorso inizia dal Famedio, dalle Gallerie che ne dipartono e dalla Cripta, per poi raggiungere i due Cimiteri riservati agli Israeliti e agli Acattolici, proseguendo lungo l'Area Centrale dall'Emiciclo fino al Tempio Crematorio, inaugurato nel 1876, per poi esplorare l'Area di Ponente e infine l'Area di Levante. Per ogni area vengono segnalati i monumenti e le edicole più interessanti all'interno di dettagliate planimetrie, per permettere ai visitatori di raggiungerli facilmente.