Sfoglia il Catalogo feltrinelli000
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 9341-9360 di 10000 Articoli:
-
Il sapore dei desideri
Stephanie Danler dà forma al mondo ossessivorne adrenalinico chiuso tra le pareti dirnun ristorante, fatto di conversazioni interrotte,rnfrasi ascoltate per caso, suggestionirnche ribollono negli angoli. rnrn«Il gusto è una questionerndi equilibrio. Acido, salato,rndolce, amaro: ora la vostra linguarnè codificata. Una forma particolarerndi competenza del gusto, un segnorndistintivo del vostro modo dirnaffrontare il mondo, è la capacitàrndi apprezzare l’amaro, perfinorndi desiderarlo, proprio comerndesiderate il dolce.»rnrnTess arriva a New York nella soffocanternestate del 2006. Ha ventidue anni, è sola ernnegli occhi ha tutta la sua piccola provincia;rntrova una stanza in affitto a Williamsburg,rnBrooklyn, e un lavoro da aiuto cameriera inrnun prestigioso ristorante di Manhattan. Cominciarnqui l’anno che la conduce ad annusarerne poi aggredire l’affascinante, caotica, massacranterne privilegiata vita che si è sceltarnnella più sfolgorante e impietosa delle città.rnSarà un anno di continue lezioni: sulla mineralitàrne cremosità delle ostriche, sulle contraddizionirndello champagne, sull’amicizia,rnla cocaina, il desiderio e i bar di infimo ordinerndove tirar tardi la notte. E mentre in leirnsi risveglia l’appetito per il vino e il cibo, insiemerna un bisogno profondo di sperimentare,rnappartenere finalmente a qualcosa, larnvediamo scivolare senza resistenze in un irresistibilerntriangolo magnetico: da una parternSimone, cameriera storica del ristorante,rnche incarna tutto ciò che Tess ha semprernvoluto dalla vita, dall’altra la bellezza sfacciatarned evasiva di un barista di nome Jake.rnSono loro, e l’enigmatico rapporto che lirnlega, la lezione più esaltante e amara che larnragazza dovrà imparare.rnStephanie Danler dà forma al mondo ossessivorne adrenalinico chiuso tra le pareti dirnun ristorante, fatto di conversazioni interrotte,rnfrasi ascoltate per caso, suggestionirnche ribollono negli angoli. E la storia dirnTess, racconto dell’orizzonte infinito che sirnstende ai piedi di chi a vent’anni scommetternil proprio futuro su New York, rivela la forzarnche resta dentro dopo aver assaggiato ilrnsapore del disincanto. -
Pazza idea
Un uomo, una donna, quarantenni, parigini. Non ci sono nomi. Si conoscono a una colazione di lavoro. Si piacciono, si rivedono, si danno del lei, scambiano sms sempre più intimi. Si innamorano perdutamente. rnrnMa sono entrambi sposati, ci sono dei figli, e nessuno vuole mettere in pericolo la propria famiglia. «Nonrnfaranno mai l’amore, mai. Erano d’accordo.» Un patto folle, che li vede incontrarsi per un caffè, a cena, al cinema, a passeggio per la città. Conversano, ma spesso si ritrovano in silenzio, basta guardarsi e sa- pere di esserci, insieme, basta sfiorarsi o baciarsi. Potrebbe essere la soluzione perfetta, rinascere in un amore che si priva del corpo e che lascia libera la fantasia e i sogni. E lei ora è rinata, e rinasce a ogni trillo del telefono, sboccia sotto le parole e le carezze di un uomo nuovo, esce dal torpore di un matrimonio di cui è rimasto molto poco. Ma non è controllabile questo desiderio improvviso che un giorno dopo l’altro si fa ossessione, bisogno prepotente di mescolarsi, minaccia reale che mette a repentaglio la loro promessa di castità. Trasformando così una pazza idea in un tormento quotidiano, da cui liberarsi diventa molto difficile. -
Il collezionista di conchiglie
Otto racconti, storie che accompagnano il lettore dalle spiagge della costa africana alle foreste del Montana fino alle brughiere d'argento della Lapponia.rnrn«Raccogliere conchiglie – ciascuna uno stupore – conoscerne i nomi, lasciarle cadere nel secchiello: di questo era piena la sua vita, di questo traboccava. Certe mattine, muovendosi per la laguna, provava l’impulso quasi irresistibile di inchinarsi.»rnrnQueste sono otto storie fuori dagli schemi, per- meate da un velo di magia e tuttavia profonda- mente ancorate all’umanità, molto reale, dei personaggi che le abitano. Otto storie che danno forma a una mappatura precisa e avvincente dei diversi paesaggi del mondo e dell’anima, all’interno dei quali le emozioni più intense – il lutto, la perdita, la metamorfosi, l’amore – trova- no un’eco nella natura. In queste pagine si allargano fulgide barriere coralline abitate da molluschi velenosi, remote distese africane di erica gigante, selvagge brughiere argentee silenziose, foreste innevate in immobile attesa del disgelo. E lì, adagiate su un implacabile fondale, si dispiegano alcune memorabili vicende umane. Come quella di un cacciatore del Montana costretto a confrontarsi con la «sensibilità acuta e forestiera» della moglie nei confronti degli animali, o quella, luminosa, di Joseph Saleeby, ladruncolo e perdigiorno, in fuga dalle violenze inaudite della guerra civile liberiana, che in terra d’Oregon vorrebbe trovare redenzione e un luogo da poter chiamare casa. Prima dello straordinario successo di Tutta la luce che non vediamo, che lo ha visto trionfare sulla narrativa contemporanea americana degli ultimi anni, Anthony Doerr compose queste eccentriche prove d’autore, in cui ritroviamo il talento di una scrittura lirica e commossa di fronte al mistero dell’esistenza. -
Cenere e ulivi
Questa è una raccolta di testimonianze. A firmarla, alcuni dei più apprezzati scrittori inter- nazionali, chernhanno raggiunto il centro caldo del conflitto israelo-palestinese, Gaza e la Cisgiordania, per raccontare lernesistenze di chi da cinquant’anni, all’ombra del muro, affronta l’occupazione. rnrnMario Vargas Llosa e DavernEggers, Colum McCann e Colm Tóibín, Jacqueline Woodson e Geraldine Brooks, tra gli altri, restituiscono alrnlettore le storie e le esperienze di chi vive oggi tra Israele e Palestina; le code interminabili ai checkpoint, lernstrade bloccate o aperte solo ai coloni, gli arresti e i fermi ingiustificati e senza garanzie, le barriere culturalirnche segnano la quotidianità dei rapporti tra israeliani e palestinesi. Contributi che nascono dalle giornaternche ciascun autore ha trascorso nei territori occupati; un viaggio collettivo, mosso dall’esigenza di sposarernletteratura e impegno civile, di dare forma alla materia più urgente e difficile da raccontare: la guerra dirnogni giorno. Un impegno promosso dall’associazione Breaking the Silence, formata da ex soldati israelianirnche dal marzo 2004 hanno scelto di combattere, da civili, in difesa dei diritti del popolo palestinese. ArnMichael Chabon e Ayelet Waldman, tra le penne più brillanti della letteratura contemporanea, il compito dirnrealizzare il progetto, contattare i colleghi scrittori, invitarli a prestare ascolto e prendere posizione. Perchérnper capire davvero un conflitto che dura ormai da oltre mezzo secolo, la cronaca della violenza e dellarndistruzione non può bastare: oc- corre entrare nelle case delle persone e calcare le strade riarse della terrarndegli ulivi, parlare e farsi raccontare. E poi, raccontare ancora. -
Il ritorno delle tribù. La sfida dei nuovi clan all’ordine mondiale
Tiene banco in medioriente. Avanza in America ed Europa. E si affaccia in Italia. Regimi, governi ed eserciti fronteggiano la disgregazione degli stati nazionali che fa riemergere le identità locali. È il tribalismo il fenomeno globale con cui dobbiamo fare i conti rnrnDal Medioriente all’Europa fino all’America un nuovo fenomeno si impone portando alla ribalta nuovi leader che sono il riflesso di un meccanismo antico. Il tribalismo si esprime nel mondo arabo-musulmano con la decomposizione degli Stati nazionali per effetto di rivolte di matrice etnico-religiosa. In Occidente invece ha una genesi economica, frutto dello scontento dilagante per impoverimento e diseguaglianze che ha prodotto Brexit e consentito a Donald Trump di arrivare alla Casa Bianca. A generare questa fase di disgregazione che minaccia gli Stati nazionali sono problemi a cui le leadership politiche tardano a dare ri- sposte efficaci: in Medioriente e Maghreb la sfida è trovare un nuovo equilibrio fra politica e fede così come in Occidente si tratta di sanare le ferite socio-economiche causate da una globalizzazione a ritmi forzati. L’importante è non farsi cogliere impreparati di fronte a questa fase di accelerazione della Storia, perché investe anche il nostro Paese, come dimostrano le cronache dell’ultimo anno. La frammentazione dei partiti politici tradizionali, l’affermazione di leader portatori di identità locali, i movimenti di protesta scaturiti dalle diseguaglianze economiche e dalla complicata gestione dell’accoglienza: sono tutti segnali di un cambiamento dello scenario sociale tradizionale dagli effetti imprevedibili. Maurizio Molinari, dopo averci aiutato a comprendere la guerra all’Occidente mossa dalla Jihad, delinea in questo libro un nuovo conflitto che ruota attorno a tribù differenti. Da Londra a Erbil, da Washington a Roma, dal Cairo a Gerusalemme, da Dubai a Bratislava, descrive una mutazione verso il tribalismo, “un vento della disgregazione che non solo travolge il mondo arabo ma spazza l’Europa spingendosi oltre la Manica e l’Atlantico, mettendo in crisi anche la stabilità del sistema liberale”. -
La cattedrale sommersa. Alla ricerca del sacro perduto
Un viaggio nella tradizione rimossa che fin dall'antichità unisce Oriente e OccidenternrnUna sfida a leggere, sotto l'attualità, il reticolo sotterraneo di simboli e cicatrici che segnano la storia delle convivenze e delle collisioni tra popoli: in una parola, il passato.rnrnDa quali antichissime simbologie proviene la mezzaluna divenuta emblema dell'islam? A quale passato si riallacciano le distruzioni di statue e monumenti dell'lsis e cos'hanno a che fare con l'iconoclastia? In che modo il paganesimo si è ibridato con il cristianesimo? E chi era Cristo? Quali sono le altre facce della sua predicazione, che si innestarono e germogliarono nell'antico oriente, dall'avventura nestoriana a quella buddhista? In quali pieghe della nostra cultura sopravvive la voce dei mistici? Quanto è rimasto nel nostro immaginario di ciò che un tempo si chiamava religio? Quanto c'è di vero nel Trono di spade? In altre parole: quanto passato c'è nel nostro presente e quanto presente nel nostro passato? E quanto oriente c'è nel nostro occidente? Oggi il baricentro del mondo sembra essersi spostato. Per dissipare pregiudizi e malintesi nati da interferenze nella trasmissione dei saperi o da vere e proprie falsificazioni, Silvia Ronchey ci accompagna in questo libro in un viaggio avventuroso alla ricerca del sacro perduto, riportando alla luce una topografia rimossa dalla nostra coscienza storica e dalla nostra identità collettiva. Facendo emergere dal profondo del tempo e della psiche l'edificio sommerso e complesso di ciò che l'uomo contemporaneo ha smarrito: i legami che generano quell'unica civiltà orientale-occidentale in cui oggi, in un tempo di rivolgimenti culturali e migrazioni epocali, siamo globalmente implicati e coinvolti -
Venti lezioni. Per salvare la democrazia dalle malattie della politica
«Siate più coraggiosi che potete. Se nessuno di noi è disposto a morire per la libertà, allora noi moriremo sotto la tirannia»rnrnTutti i cittadini abituati da secoli o da molti decenni alla democrazia possono facilmente cedere alla tentazione di considerarsi per sempre al riparo dai totalitarismi che hanno insanguinato il Novecento. Per Timothy Snyder, autore di opere capitali sull’Europa tra Hitler e Stalin e sull’Olocausto, questo “è un riflesso sbagliato”. Oggi non siamo “più saggi degli europei che nel xx secolo videro la democrazia cedere a fascismo, nazismo o comunismo. Uno dei nostri vantaggi è di poter imparare dalla loro esperienza”. Per questo, Snyder trae venti lezioni dalla storia del Novecento, venti esortazioni per evitare di ripetere oggi, nell’era di Trump, della Brexit, dei nazionalismi e dei populismi, gli errori di un’epoca tragica. C’è una parola che ritorna in questo libro, una parola che ha echi classici e illuministi e mantiene intatto il senso di minaccia che l’accompagna: tirannia. La storia insegna che la tirannia più insidiosa non è quella che s’impone con la violenza, per mezzo di un repentino colpo di Stato, ma quella che acquista potere attraverso una serie di cedimenti progressivi da parte dei cittadini. Per questo, se c’è una cosa che ci insegna la storia è proprio l’importanza di resistere: “Qualcuno dovrà farlo. Conformarsi è facile. Fare o dire qualcosa di diverso può sembrare strano, ma senza quella sensazione di disagio non c’è libertà”. -
I 199 giorni del Che. Diario di un film sulle tracce del rivoluzionario
In queste pagine la preziosa testimonianza del lavoro attento e meticoloso di un maestro del cinema.rnrnIl 9 ottobre 1967 a La Higuera, in Bolivia, muore Ernesto “Che” Guevara, dopo 199 giorni di guerriglia per portare la rivoluzione in tutta l’America Latina. È un evento che colpisce il mondo intero: la fine, velata di mistero, di un visionario che ha incarnato il sogno di giustizia del popolo. Il 31 ottobre 1967 Francesco Rosi parte per Cuba. Vuole fare un film sulla morte del Che per raccontare i suoi ultimi giorni. Arriva a La Habana e in- contra Fidel Castro. “Fidel è come Fellini con la barba” scrive Rosi nel suo diario. “È bugiardo come lui, e come lui geniale, parlatore irresistibile, canaglia e disarmato allo stesso tempo.” Ottenuta la sua “benedizione”, intraprende un viaggio sulle orme di Guevara, dal Perù alla Bolivia e poi ancora a Cuba. Incontra i protagonisti e i testimoni della guerriglia. Studia con la sua macchina fotografica quei paesaggi resi surreali dal silenzio. Raccoglie documenti e prende nota sui suoi taccuini della miseria, della povertà e della rassegnazione che legge sui volti delle persone. Il suo obiettivo è rappresentare Ernesto “Che” Guevara attraverso le contraddizioni della sua epoca: non solo in America Latina ma nell’intero Terzo Mondo, dal Vietnam all’Africa, in cui la lotta contro le ingiustizie non è stata in grado di provocare la ribellione dei più deboli. Scrive un trattamento il cui protagonista risulti indissolubilmente legato con la Storia. Ma quello che era riuscito a fare in Sicilia, cioè girare un film su Salvatore Giuliano “sotto gli occhi della mafia”, a Cuba diventa impossibile. “Sbagliavo non nei calcoli” ricorda Rosi, “ma nel giudizio: di fronte ai politici la mafia è uno scherzo.” Il film non verrà mai realizzato, restano solo queste pagine che sono la preziosa testimonianza del lavoro attento e meticoloso di un maestro del cinema perché “la vita di un regista sono i suoi film”. Tutti, anche quelli che non sono stati conclusi. -
Il tramonto della politica
Emanuele Severino riprende e sviluppa qui temi a lui cari come il rapporto tra politica, tecnica e filosofia e propone una chiave di lettura per smascherare il significato profondo della volontà di disfarsi di quella adesione alla verità assoluta che il tempo presente vuole abbandonare. rnrn""La politica tramonta perché, quando non si rassegna alla propria dipendenza dal capitalismo, si illude di poter guidare il capitalismo, ossia ciò che è destinato al tramonto.""""rnrnNel mondo del Ventunesimo secolo sono esplose tensioni forse tra le più laceranti della storia: il contrasto tra la globalizzazione, e la crisi economica che ne è conseguita, e le istanze locali delle forze del passato; le migrazioni delle masse di poveri che premono alle porte del ricco Occidente; lo scontro tra le forme della cultura e la tradizione occidentale, che sino a poco tempo fa poteva considerarsi dominante, e il terrorismo di matrice islamica. A questi problemi la politica non è in grado di offrire soluzioni efficaci: non sul piano internazionale, dove ogni forma di cooperazione tra Stati viene messa in seria discussione, né all’interno dei singoli Paesi, dove ha ceduto all’economia la gestione della società, limitandosi a garantire il funzionamento del mercato. In relazione a questo quadro Emanuele Severino riprende e sviluppa qui temi a lui cari come il rapporto tra politica, tecnica e filosofia e propone una chiave di lettura per smascherare il significato profondo della volontà di disfarsi di quella adesione alla verità assoluta che il tempo presente vuole abbandonare. In questo processo il capitalismo, per trionfare sui propri nemici, dopo aver emarginato la politica, deve sfruttare a fondo le potenzialità della tecnica, la quale è divenuta sempre più forte e ora da serva si sta trasformando in padrona, svuotando il capitalismo del suo scopo e conducendolo quindi alla morte. Quello che oggi ci pare uno scontro epocale tra valori è in realtà soltanto l’espressione di una battaglia di retroguardia, tra le diverse “verità” che intendono piegare il mondo alla loro visione ma che in realtà sono tutte destinate a essere sconfitte dall’avvento della tecnica, che potrà compiersi pienamente solo quando quest’ultima potrà godere del sostegno della filosofia e raggiungere il proprio scopo: realizzare tutto quanto è possibile."" -
La città. Da Babilonia alla Smartcity
Cesare de Seta conduce il lettore in un viaggio affascinante, in cui racconta lo sviluppo nei secoli del concetto di “città”, e come esso sia costituito da un intreccio indissolubile di geografia, storia, economia e cultura, in cui giocano un ruolo determinante le aspirazioni e i timori di coloro che ci vivono. rnrn""La città non è solo pietra e marmo, ma forma una comunità. Sarà in grado di affrontare le sfide della società globale?""""rnrnOggi oltre metà della popolazione mondiale vive in una città, e si stima che nel 2050 questa percentuale salirà ai tre quarti. Le città esistono da migliaia di anni - da quando gli uomini hanno cominciato a vi- vere insieme in un luogo, lo hanno racchiuso tra mura e arricchito con monumenti e edifici pubblici - ma il significato del termine è profondamente mutato nel corso dei secoli. Basta pensare anche solo agli ultimi decenni, in cui il nostro modo di abitare, di spostarci e di entrare in relazione con lo spazio e gli altri è cambiato in modo radicale. Dagli antichi insediamenti della mezzaluna fertile, passando per i comuni italiani del Medioevo, la Firenze di Leon Battista Alberti e la Londra di Dickens, Cesare de Seta conduce il lettore in un viaggio affascinante, in cui racconta lo sviluppo nei secoli del concetto di “città”, e come esso sia costituito da un intreccio indissolubile di geografia, storia, economia e cultura, in cui giocano un ruolo determinante le aspirazioni e i timori di coloro che ci vivono. Per finire con uno sguardo alle nuove realtà dei grandi centri con decine di milioni di abitanti e delle smart city, le città intelligenti, in cui le nuove tecnologie avranno un ruolo fondamentale, ma che pongono interrogativi inquietanti sull’uso degli spazi e sulle relazioni sociali."" -
Trump! 30 anni con Donald
«Ma si può sapere perché deve infilarmi di continuo nei suoi fumetti?» Donald Trump se lo chiedeva già sul finire degli anni Ottanta, stanco di ritrovarsi ogni settimana al centro delle paradossali vicende di Doone-sbury, la pluripremiata striscia di satira politica di Garry Trudeau che dal 1970 fotografa la realtà americana con illuminante franchezza. In cinquant'anni di attività, Trudeau ha intercettato tutte le mode, le tendenze e le stranezze Made in Usa. Tra queste non poteva certo mancare Donald Trump che, dopo la sua prima comparsata nel 1987, è diventato un personaggio centrale nel mondo di Doonesbury. I suoi primi due (fallimentari) tentativi di corsa alla Casa Bianca, i suoi dorati anni Ottanta tra yacht e serate allo Studio 54, il suo status sempre meno imprenditoriale e sempre più da uomo di spettacolo... Tutto quello che riguarda il 45° presidente degli Stati Uniti è finito nelle storie di Trudeau, mescolandosi alle vite dei suoi personaggi più celebri: il traffichino Duke, la sua eterna compagna Zolletta, l'hippy Zonker e molti altri. Questo libro raccoglie trent'anni di strisce che raccontano con spaventosa lucidità l'evoluzione di un rampollo che volle farsi Re. -
Il rompiscatole. L'Italia raccontata da un ragazzo del '35
«L'epopea di un mondo in decadenza, l'autobiografia di un grande giornalista del tempo in cui i lettori si contavano a milioni. Ne rimanesse solo uno, Pansa continuerebbe a scrivere per lui. - La Repubblicarnrn""'Tutto ciò che resterà della mia vita è quello che ho scritto.' Qualcuno l'ha detto pensando a se stesso, però sono parole che si adattano anche a me. Ho sempre voluto scrivere. Alla fine della scuola media, andavo per i tredici anni, mio padre Ernesto mi regalò una macchina Underwood di seconda mano, dicendo: 'Vedi un po'se la sai usare'. Mia madre Giovanna mi mandò a una scuola di dattilografia. Ma dopo un paio di lezioni, chi la dirigeva le spiegò: 'Giampaolo ha imparato subito quanto gli serve. Non butti via i suoi soldi'. Ho cominciato a scrivere nell'estate del 1948 e da allora non ho più smesso. Nell'ottobre 2015 di anni ne ho compiuti ottanta. E ho deciso che potevo permettermi questo libro. Non oso definirlo un'autobiografia, parola pomposa. Allora dirò che è il racconto personale di un vecchio ragazzo destinato a fare il giornalista. Non venivo da una famiglia di intellettuali. Mio padre era operaio del telegrafo. Mia madre aveva cominciato a lavorare a dieci anni ed era stata così brava da aprire un negozio di mode. La mia nonna paterna, Caterina, era analfabeta. Rimasta vedova con sei bambini da crescere, aveva vissuto nella miseria più nera. Troverete qui le loro storie, insieme a quelle di mio nonno Giovanni Eusebio, un bracciante strapelato, e di uno zio paterno, Paolo, un muratore morto a New York in un cantiere. I miei antenati sono questi. E se esiste un aldilà, guarderanno stupiti questo figlio che si è guadagnato il pane scrivendo.'"""" (G. P.)"" -
Il miracolo delle piccole cose
«Penso che, forse, avremo un po' di difficoltà nel chiamarla Santa Teresa: la sua santità è tanto vicina a noi, tanto tenera e feconda che spontaneamente continueremo a dirle ""Madre Teresa""""»rnrnL'eredità spirituale di Madre Teresa è patrimonio universale e non può essere dimenticato: come ricorda papa Francesco, i suoi insegnamenti possono aiutare tutti, """"a risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà"""". In queste pagine, attraverso le parole della Santa e quelle delle sorelle e degli altri testimoni della sua esperienza, tocchiamo con mano cosa significa vivere la misericordia nella concretezza della quotidianità, nell'umiltà delle piccole cose."" -
Il falso nemico. Perché non sconfiggiamo il califfato nero
L'onda nera sta dilagando, cambiando per sempre il volto del mondo e le nostre abitudini. Si diffonde come un cancro, si insinua nelle nostre vite. Ma chi propaga l'infezione? Com'è stato possibile che poche migliaia di jihadisti abbiano inventato dal nulla uno Stato grande come il Regno Unito e siano in grado di organizzare stragi in ogni angolo del pianeta? Questo libro racconta quali incredibili complicità e quanta occidentale sapienza si nascondano sotto la maschera dei nuovi terroristi. Che si sono formati sotto gli occhi delle grandi potenze, riprendono le esecuzioni come nei film di Hollywood, hanno connessioni internet ultraveloci e autostrade su cui sfrecciano indisturbati trasportando armi fabbricate in Occidente. Il nemico non è sempre quello che sembra. Basta guardare alla sofferenza delle vittime di questo massacro infinito, donne bellissime e bambini senza futuro, profughi da Aleppo a Milano. Perché se in Italia l'orizzonte muore a Lampedusa, sui corpi dei migranti, nel cimitero delle barche, se è quello l'ultimo confine da difendere, allora l'Europa non ha avvenire. Mentre è solo occupandoci dei nostri errori e del loro dolore che potremo avere una chance. C'è una guerra in corso, e non la stiamo vincendo. Il califfo è già qui tra noi, confuso tra la folla. Coi suoi mille volti, pronto a morire per rinascere ancora. -
Uno di noi. La storia di Anders Breivik
«Come A sangue freddo di Capote, una ricostruzione così precisa che dovrebbe essere fatta studfare nelle scuole di giornalismo» - The New York TimesrnIl 22 luglio 2011, Anders Breivik uccide settantasette persone. Vestito da poliziotto, irrompe tra i giovani che partecipano al meeting annuale dei laburisti norvegesi sull'isola di Utoya, a circa trenta chilometri da Oslo. L'uomo è in divisa, e forse per questo all'inizio nessuno bada al fatto che tra le mani ha una mitraglietta. All'improvviso la impugna e apre il fuoco. Poi usa un fucile da caccia, un'arma automatica e una pistola, mentre attorno a lui i ragazzi cercano inutilmente una via d'uscita. Dopo l'attentato e durante il processo che ne è seguito tutto il mondo ha iniziato a porsi delle domande, come è potuto accadere? Perché è accaduto? E chi è Anders Breivik? Åsne Seierstad si è trovata in una posizione unica per interrogarsi sulla vicenda: corrispondente di guerra pluripremiata, si è occupata per anni di persone coinvolte in conflitti violenti. Qui, per la prima volta, si interroga su ciò che è avvenuto a casa sua, nel suo Paese, basandosi su un corpus enorme di deposizioni, interviste ad amici e familiari, registri comunali, testimonianze, generando una ricostruzione così precisa che per il New York Times ""dovrebbe essere fatta studiare nelle scuole di giornalismo"""". Descrive un personaggio irripetibi1e e le sue turbe ma anche il contesto da cui proviene, la famiglia in cui è cresciuto, il sentiero scosceso che lo ha portato a macchiarsi di un delitto che non si può spiegare."" -
Il bambino da 0 a 3 anni. Guida allo sviluppo fisico, emotivo e comportamentale del bambino
«Pediatra con 60 anni di esperienza, docente ad Harward, consulente di Barack Obama: la sua teoria ha fatto ormai breccia anche in Italia» - La StamparnrnLa bibbia di ogni neogenitore alle prese con ansie e dubbi sul modo migliore di crescere i propri figli: con il suo metodo, Brazelton risponde a tutte le domande sul comporta- mento, la salute, i sentimenti e lo sviluppo dei piccoli dalla gravidanza ai primi 3 anni. In questo gran- de manuale, il “pediatra di Harvard” ha suddiviso le varie fasi della crescita del bambino in alcune tappe fondamentali che richiedono precise risposte e azioni da parte dei genitori. Dalla disciplina alla cura della sfera emotiva, dall’iperattività ai problemi del sonno, alla scuola, alle rivalità con i fratelli, Brazelton offre tutte le risorse pratiche per sviluppare la miglior comunicazione possibile con i bambini. Un libro chiaro, esaustivo e rassicurante per crescere i nostri figli. -
Dritto o rovescio? Ediz. a colori
Contanti o Carta? Bacchette o forchetta per il sushi? Dvd o .mov? Cono o coppetta? Esistono due tipi di persone al mondo, quelle che rifanno il letto ogni mattina e quelle che lo lasciano così come viene. Nessuno di noi è uguale all'altro, ma in qualche modo tutti rientriamo nelle divertenti e verissime macrocategorie individuate da Rocha con le sue grafiche essenziali, colorate, molto pop e di una semplicità disarmante. E il bello è che tra questi opposti si nasconde il nostro intimo modo di affrontare la vita. Allora non ci resta che scegliere una persona con cui sfogliare il libro: quale sarà la vostra Scala di Compatibilità? Ha ragione chi sbuccia la banana dal picciolo o dal lato piatto? -
Il bordo vertiginoso delle cose
Enrico Vallesi è un uomo tradito dal successo del suo primo romanzo, intrappolato in un destino paradossale che ha il sapore amaro delle occasioni mancate. Fino al mattino in cui legge sul giornale una notizia di cronaca nera che riporta un nome dal passato. Enrico sale su un treno e torna nella città dove è cresciuto, e dalla quale è scappato molti anni prima. È un viaggio di riscoperta attraverso i ricordi di un'adolescenza inquieta, in bilico fra rabbia e tenerezza. Un romanzo di formazione alla vita e alla violenza che è anche un racconto sulla passione per le idee e per le parole, un'implacabile riflessione sulla natura sfuggente del successo e del fallimento, una inattesa storia d'amore. -
Vita e morte di un ingegnere
Un padre, un figlio, una malattia che li separa in pochi mesi, prima che riescano a dirsi quel che non si sono detti mai. Così il figlio si ritroverà con poche tracce in mano per poter ricostruire quella figura affascinante ma enigmatica. L'ingegner Albinati faceva parte di una generazione sposata al proprio lavoro: uomini intraprendenti, fumatori incalliti e padri evasivi, che hanno domato il boom economico e consumato la vita fino all'ultima goccia. Tra la vergogna di prendere appunti mentre suo padre sta morendo e la paura di perderlo per sempre, e così di perdersi, lo scrittore Albinati tenta una riconciliazione personalissima con il proprio genitore, che è però la stessa sfida per tutti i figli quando devono, loro malgrado, diventare uomini. Un libro necessario su un legame delicato, sottilmente in equilibrio tra il pudore e il bisogno di raccontare, di capire. -
La verità delle ossa
Per la dottoressa Temperance Brennan le ossa non hanno segreti. Ne conosce il linguaggio e sa trarre dalla loro analisi la verità su storie oscure nascoste dal tempo. Non accade lo stesso con il cuore degli uomini, più inquietante e indecifrabile. Come si può arrivare a segregare e a far vivere nel terrore una giovane donna? Questo sembra suggerire alla dottoressa Brennan l'eccentrica Hazel Strike. una detective dilettante appassionata di casi irrisolti: un registratore che ha rinvenuto in un bosco riporta in vita la voce di una ragazza sottoposta a violenze e minacce. Secondo Strike. quella voce appartiene a una giovane scomparsa da anni, i cui resti senza nome forse sono ancora archiviati nel laboratorio di Brennan. Ma Hazel è un vero segugio dotato di sesto senso per i misteri oppure un'esaltata? Quello che di sicuro l'antropologa non immagina è di entrare in un incubo in cui dovrà misurarsi con segreti di famiglia, fanatismo religioso e fenomeni che sfiorano il soprannaturale. E non immagina neppure di dover riscontrare l'indecifrabilità del cuore anche su di sé: l'interpretazione dei propri sentimenti non è infallibile quanto il suo talento nel risolvere gli enigmi. Cosa risponderà alla richiesta di matrimonio che le ha rivolto il detective Andrew Ryan? È vero amore il sentimento che prova per lui?