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Anna dai capelli rossi
Quando Anna arriva alla porta dei Cuthbert, Marilla rimane molto sorpresa: aveva deciso di adottare un ragazzino che aiutasse lei e suo fratello alla fattoria, non certo un'orfanella magrolina, dai capelli rossi e dalla lingua lunga come quella! Ma rimandarla indietro diventa presto impossibile: l'esuberante candore, l'eccezionale vitalità, l'acuta ironia e persino l'insopportabile testardaggine di Anna cambieranno per sempre la vita del burbero Matthew e della severa Marilla. Età di lettura: da 9 anni. -
A modo mio (My Way)
"Non penso mai alla sfortuna. Se pensi alla sfortuna parti parecchi metri indietro e non recuperi più. E siccome la vita è una corsa, ma bisogna pensarla come una corsa divertente, è meglio non prendersi degli handicap. Se usi tanto i piedi e le gambe nel tuo lavoro è possibile che qualcosa si rompa prima o poi, ma è la testa che comanda. La testa è la cosa fondamentale, sempre. Senza testa non si trovano vie d'uscita."""" Ha nome italiano e mentalità americana, Giuseppe Rossi, al punto che ha voluto, per questo libro in cui parla per la prima volta di sé, un titolo nelle sue due lingue. È principalmente grazie a questo eccezionale mix di piedi e testa che è riuscito a rialzarsi ogni volta che il destino lo ha sgambettato e spinto a terra. Dal primo serio infortunio sul campo del Real Madrid, la sua carriera rievoca gli elementi essenziali di un racconto omerico: l'eroe con incredibile talento e con il tallone d'Achille posizionato nel ginocchio destro, cha passa dalla gloria di una strepitosa vittoria alla polvere dell'ennesimo crack fisico. Ma il suo doppio talento, piedi buoni e testa fina, ha consentito a Giuseppe Rossi di rimettersi sempre in piedi, a colpi di interventi chirurgici, pazienza, fisioterapia, esercizi di ogni tipo e soprattutto aggrappandosi a una volontà d'acciaio, alla certezza che ci sarà sempre un domani, alla consapevolezza che il sacrificio produce sempre i suoi frutti, senza mai cedere al facile lamento della vittima." -
Poesie (1963-2015)
L'opera di Maurizio Cucchi costituisce, come pochissime altre esperienze della poesia del Novecento, un vero e proprio Canzoniere, quasi un romanzo, costruito a partire dall'esordio con ""Il Disperso"""", pubblicato per volontà di Vittorio Sereni. I suoi componimenti non sono tuttavia monolitici, ma alternano di fase in fase, di situazione in situazione, un carattere più oggettivo o più onirico, dialogico o psichico, un tono più lirico o narrativo, ironico o patetico. Ciò che accomuna questi versi, nell'arco di mezzo secolo di poesia e di riflessione sulla poesia, è da un lato il forte radicamento di Cucchi nella """"scuola milanese"""" e nella sua generazione, quella dei nati all'indomani della guerra, cresciuto tra i fervori del boom economico e del '68; dall'altro il rifiuto di elevare la fisionomia anagrafica dell'Io poetico a mitologia di sé. Punto di partenza rimane sempre un robusto realismo lombardo aperto all'esplorazione dell'interiorità. Mosso contemporaneamente da forze centrifughe e centripete, questo libro - curato da Alberto Bertoni offre il ritratto più completo di un flâneur milanese e contemporaneo."" -
Profumo di meringa
Con le fantastiche ricette che ha presentato al Campionato Mondiale di Pasticceria di Parigi, Rose ha sconfitto la perfida zia Lily e ha riconquistato il preziosissimo Magiricettario della famiglia Bliss. Ma non basta. La pasticcera tredicenne è diventata così famosa che il potente signor Butter decide di assumerla alle Industrie Dolciarie Mostess, la sua multinazionale di merendine e snack. Grazie alla magia della giovane Bliss, Butter progetta di invadere il pianeta con i suoi dolcissimi, ipnotici Fluo-Ciok. Ben presto, però, Rose non sente più profumo di torta, ma puzza di bruciato, e insieme ai suoi fratelli, a Gus il gatto parlante e a Jacques il topo dall'accento francese decide di bloccare i piani di conquista dell'untuoso signor Butter. Età di lettura: da 10 anni. -
Il compleanno di Pina. Con adesivi
Festeggia il compleanno di Pina insieme ai suoi amici. Con gli adesivi puoi divertirti a decorare la casa, a scegliere il vestito per la festa e ad aprire i regali. Età di lettura: da 3 anni. -
Il Natale di Pina. Con adesivi
Festeggia il Natale insieme a Pina. Con gli adesivi puoi divertirti a decorare l'albero, a impacchettare i regali e a preparare tante cose buone da mangiare. Età di lettura: da 3 anni. -
Le girastorie della buonanotte
Gira la ruota delle fiabe e scegli quattro figure, una per ogni ruota. Poi cerca nell'indice la storia corrispondente. Fattela leggere e, infine, chiudi gli occhi e sogna qualcosa di bello. Più di cento tenere storie da leggere in tre minuti prima di andare a nanna. Perché non c'è compagnia migliore di una storia per sognare felici. Età di lettura: da 5 anni. -
Le girastorie degli animali
Gira la ruota delle fiabe e scegli quattro figure, una per ogni ruota. Poi cerca nell'indice la storia corrispondente. Fattela leggere e, infine, chiudi gli occhi e sogna qualcosa di bello. Più di cento tenerissime storie da leggere in tre minuti per fare amicizia con gli animali del bosco e della fattoria, e immaginarsi mille avventure divertenti in loro compagnia. Età di lettura: da 5 anni. -
Tre amici
Più che un vero e proprio romanzo, ""Tre amici"""" è un'autobiografia collettiva nella quale l'autore fa i conti con la propria esperienza umana e politica durante il periodo più drammatico della storia italiana del Novecento: la Resistenza, la """"guerra civile"""" e gli anni che seguirono la Liberazione. Riprendendo personaggi già presenti in """"Bandiera nera"""" e in """"Una giornata con Dufenne"""", alter ego letterari dello scrittore e degli amici partigiani Pasi e Cucchi, l'uno torturato e ucciso dai nazifascisti, l'altro protagonista di una clamorosa fuoriuscita dal PCI nel dopoguerra, Tobino segna in queste pagine il punto di arrivo di quella ispirazione libertaria e antifascista che, accanto al filone marino e a quello manicomiale, percorre l'intera sua produzione."" -
Tu eri tutto per me
Una donna attende l'uomo che ama in una casa isolata in montagna, e prepara per lui la cena di Natale. Il tempo passa, lei mette a punto ogni particolare, si fa bella, ricorda. E il tempo intanto continua a passare... Tu eri tutto per me è una storia d'amore poetica e straziante, disperata e romantica. -
Il mio mare ha l'acqua dolce
"Mi sono ammalata a cinque anni. Era estate, le vacanze appena cominciate. Io ero una bambina con i riccioli, volevo costruire castelli di sabbia in spiaggia con mio fratello e i miei cugini, ma ho dovuto cambiare programma. Siamo tornati in città e le vacanze le abbiamo passate nel reparto di Diabetologia per adulti. Avevo braccia lunghe e magre, livide dal gomito in giù: mi facevano un buco ogni due ore. Ora le mie braccia sono remi: sento la forza che irradiano, sento i muscoli tendersi, le spalle ruotare, le mani irrigidirsi nell'impatto con l'acqua. A ogni spinta avanzo, a ogni spinta mi allontano dalla Monica che ha sofferto, che si è sentita in colpa per essersi ammalata, che si è sentita vittima. Toccare riva è il mio riscatto, la mia conquista. Poche bracciate ancora e sono libera: libera dalla mia rabbia, libera dall'idea di me come malata. Libera di essere solo Monica, la fondista, la prima donna diabetica di tipo 1 in Europa ad avere attraversato a nuoto lo stretto di Messina."""" Se Monica Priore avesse dato retta ai medici, oggi non sarebbe più sana e nemmeno più felice. Impugnando la diagnosi di diabete di tipo 1, la medicina ufficiale la obbligava a una specie di vita a ostacoli: dieta ferrea, tanta insulina, orari rigidi e una blanda attività fisica per scongiurare il rischio di crisi ipoglicemiche. Un vero inferno. Ma Monica ha sempre sentito nel profondo della sua anima che, se avesse imparato a gestire la sua malattia, avrebbe potuto condurre una vita quasi normale." -
Satyricon 2.0
Un professore di lettere che legge e rilegge i classici ai suoi studenti, fino a che un giorno gli appare lampante che uno di quei testi rivela in filigrana una storia più attuale che mai... Così Villalta accetta la sfida, e si immerge in una riscrittura di Petronio nella quale protagonisti sono dei giovani ricercatori universitari, che dopo dottorati, master eccetera, e passati i trent'anni, ancora stentano a rimediare la cena. Partendo da un nordest ricco ma appiattito su un deprimente orizzonte materialista e non immune alle infiltrazioni della malavita cinese, percorrendo l'Italia fino a una Roma splendida e decadente, il testo antico dispiega una serie incalzante di possibilità narrative, libere da ogni tabù, dove sesso, amore, amicizia, ambizione e rabbia si mescolano in sorprendenti vicende di ordinaria vita da nerd postadolescenti, belli e arroganti, scazzati e presuntuosi, pronti a scegliere l'avventura in cambio del niente che gli viene offerto dalla vita. Una corrosiva energia critica percorre tutto il racconto, insieme alla ""favola"""" antica dell'impotenza, che è l'impossibilità di incidere sugli eventi pur leggendoli con infallibile lucidità."" -
La via di fuga. Storia di Renzo Fubini
Chi sono i personaggi ritratti in quella foto di famiglia ingiallita che li immortala nella notte di fine anno del 1929, tutti in posa e gerarchicamente collocati intorno a una trisavola e al bisnonno Riccardo Fubini? Parte dalla curiosità suscitata da quell'immagine la lunga ricerca dell'autore sulle vicende che hanno coinvolto i suoi parenti e in particolare il prozio Renzo Fubini, allora venticinquenne, durante gli anni del fascismo e della Seconda guerra mondiale. Renzo, laureato ""cum laude"""" in economia con Luigi Einaudi, grazie a una borsa di studio della Rockefeller Foundation è appena stato a Londra e a New York, dove si è ritrovato catapultato in pieno nel crash di Wall Street e nella grande depressione degli anni Trenta. Due eventi che Renzo guarda e commenta non solo da economista. Gli interessa scoprire come reagiscono le persone di fronte al crollo del loro mondo. Se lo chiede anche Federico Fubini, suo pronipote, davanti alla crisi attuale che ha gettato la Grecia nel caos risvegliando i germi di un fascismo latente, e che morde l'Occidente e l'Italia in particolare. Si reagisce con tre possibili scelte, sosterrà nel 1970 l'economista Albert Hirschman, ex allievo di Renzo all'università di Trieste: """"exit"""", """"voice"""", """"loyalty"""", defezione, protesta o lealtà al sistema in declino."" -
La fatica non esiste
Patagonia, Bolivia, Marocco, Tibet, India. Seguire le tracce di Nico Valsesia significa avventurarsi in un viaggio che conduce ad alcuni dei luoghi più affascinanti del mondo. Dal Ladakh alle montagne dell'Atlante, dalla vetta dell'Ojos del Salado a quella del monte Bianco, in sella a una bicicletta Nico è stato ovunque. E dove non è potuto arrivare su due ruote ha proseguito a piedi o di corsa. Un viaggiatore leggero, animato dal desiderio di esplorare i propri limiti. Quei limiti che ogni volta lui spinge un po' più in là, quando decide di partire per una nuova Race Across America: cinquemila chilometri di gara non stop attraverso gli Stati Uniti, dal Pacifico all'Atlantico, una distanza da coprire in nove giorni appena, pedalando anche di notte, senza fermarsi nemmeno di fronte ai tornado che spazzano le pianure del Kansas. O quando in Bolivia si fa tentare dall'idea di attraversare di corsa il Salar de Uyuni, immenso deserto di sale a oltre tremila metri d'altezza, dove la fatica ha come cornice un'infinita distesa di bianco, nel quale il sole si riflette facendo perdere qualsiasi riferimento. Ma a far scattare la molla in Nico non è solo la ricerca dell'impresa estrema o di un nuovo record, come quello stabilito conquistando i 4.810 metri del monte Bianco dopo essere partito in bici sedici ore prima dalle spiagge di Genova. Per lui ogni sfida, come ogni viaggio, rappresenta prima di tutto una continua gara con se stesso e con la propria capacità di sopportazione. -
Un milione di modi per morire nel West
Albert Stark ne ha abbastanza della vita del West, dove c'è sempre qualcosa o qualcuno pronto ad ammazzarti quando meno te l'aspetti: duelli nel mezzogiorno di fuoco, prostitute inviperite, risse nei saloon tra scommettitori furiosi, serpenti velenosi, acqua potabile infestata dal colera, abrasioni da rotolacampo, perfino andare dal dentista può essere fatale. Eh sì, ci sono un milione di modi per morire nel selvaggio West, e Albert è ben deciso a schivarli tutti. Certa gente pensa che questo si chiami codardia. Per lui invece è semplice buon senso, istinto di sopravvivenza. E trova la paura una cosa decisamente utile, se vivi nel Sud dell'Arizona e intendi scampare a morte prematura. Ma quando la fidanzata lo scarica per uno dei più insopportabili bellimbusti della città, Albert decide che questa volta è giunto il momento di passare al contrattacco, anche se non ha la minima idea di come si tenga in mano una pistola, di come si salti in sella a un cavallo, e non ha mai tirato un pugno in vita sua. Fortunatamente, come portata da un vento misterioso, compare una pistolera mozzafiato che ne sa di pistole e duelli per tutti e due, ed è pronta ad allearsi con lui. Sfortunatamente, la fanciulla è sposata al più famoso, pericoloso, gelosissimo criminale della frontiera. Così Albert, suo malgrado, finirà per scoprire che non sono solo un milione, ma un milione e uno i modi per morire nel West. -
Cold killing
Sean Corrigan è diverso da tutti gli altri detective. Nonostante sia riuscito a costruirsi un'esistenza serena e viva con la moglie e le figlie nella periferia residenziale di Londra, un'infanzia difficile ha lasciato nel suo cuore una duplice eredità. Da un lato una determinazione incrollabile nel fare giustizia, dall'altro un'oscurità dell'animo, un buco nero che Corrigan, giorno dopo giorno, lotta per tenere a bada ma che gli permette di immergersi nei meandri più tortuosi e bui della psiche umana, di sentire il lato oscuro delle persone. Così quando un ragazzo viene trovato nel suo appartamento, ucciso dalle molteplici ferite provocate da un'arma da taglio, Corrigan capisce subito che non si trova di fronte a un normale delitto. Sebbene il modus operandi sia inedito e dalla Scientifica non arrivi nessuna conferma, Corrigan è certo che quello che ha di fronte sia solo l'ultimo di una serie di omicidi, realizzati da un'unica mano. Da un solo serial killer. Forse il più pericoloso che abbia mai dovuto affrontare. A Corrigan, adesso, non resta che trovare le prove che quanto afferma è vero, convincere i suoi capi a lasciarlo indagare per fermare il serial killer, prima che la minaccia arrivi al centro della sua vita e da cacciatore diventi lui la preda. -
Il dottor Morte. Storia della caccia al medico boia di Mauthausen
Il dottor Aribert Heim prestò servizio nell'ambulatorio del campo di concentramento di Mauthausen soltanto per pochi mesi nel 1941, ma riuscì comunque a conquistarsi la fama di ""volonteroso carnefice"""", tanto da meritare l'appellativo di """"dottor Morte"""". Molti superstiti del lager hanno testimoniato che praticava l'eutanasia iniettando benzina nel cuore dei pazienti, operava persone assolutamente sane e, a detta di alcuni, amava tenere sulla scrivania il cranio di prigionieri con una bella dentatura. Eppure, nel caos dell'immediato dopoguerra, Heim riuscì a passare fra le maglie della denazificazione e a costruirsi l'immagine di stimato ginecologo e buon padre di famiglia nella città termale di Baden-Baden, dove conduceva un'esistenza agiata e tranquilla. La sua storia sarebbe potuta finire qui, se non fosse stato per un piccolo gruppo di tedeschi incapaci di rassegnarsi all'idea che i criminali di guerra non pagassero per le loro colpe. Uno di questi fu Alfred Aedtner, un giovane poliziotto che, entrato quasi per caso nell'ufficio per l'accertamento dei crimini nazisti, avrebbe fatto della caccia a Heim la propria ragione di vita. Quando nel 1962 il medico, informato che le autorità stavano per arrestarlo, si dileguò all'improvviso, la sua cattura divenne per Aedtner una vera e propria ossessione, che lo spinse a condurre le proprie indagini in tutta Europa e persino in Sudamerica, anche in collaborazione con Simon Wiesenthal, il leggendario cacciatore di nazisti..."" -
Morte di un naturalista
Con ""Morte di un naturalista"""", nel 1966, iniziava l'avventura poetica di Seamus Heaney. Il suo esordio aveva subito imposto una personalità d'autore matura e originalissima, la cui voce si sarebbe ben presto confermata inconfondibile e centrale nel panorama della poesia degli ultimi cinquant'anni. Carico di motivi che verranno poi a svilupparsi nella coerenza delle opere successive, questo primo libro colpisce fin dalle battute iniziali per l'energia con cui viene presentato un mondo in cui il legame con la terra - e con la quotidiana esperienza umile di chi la abita e lavora - sprigiona un senso di complessa autenticità vitale, tanto lontana dalla realtà di oggi da sembrare quasi preistorica. Per gli uomini del paesaggio irlandese di Heaney, la realtà è nella fatica e nella sapienza del lavoro, nello scavo della terra stessa. E il poeta è un osservatore sensibilissimo di fronte alla molteplicità della natura, nel suo incessante ripetersi di morte e rinascita, dove la bellezza e la meraviglia vengono inesorabilmente a coesistere con l'orrore e la paura, sentimento molto forte in quest'opera, come sottolinea nella sua Nota Marco Sonzogni, a cui si deve la traduzione in versi italiani."" -
Storia della mia purezza
Piero Rosini è giovane, ha spalle ampie da campione, una moglie bella e innamorata, un padre ricco, una sorella pronta a traghettarlo nell'universo mondano dei salotti letterari. Ma nulla in lui sembra portare traccia di tanta spensierata fortuna borghese. Piero Rosini è un cattolico neoconvertito, fervente fino all'intransigenza. Il suo corpo ha preso la piega curva e molliccia di chi è pronto a mortificare la carne pur di elevare lo spirito, i suoi discorsi sono pieni di zelo. Frequenta le giovani famiglie della parrocchia, abita in un nuovo quartiere sul Grande Raccordo Anulare, lavora alla casa editrice Non Possumus per pochi soldi e per maggiore gloria della fede. Eroe della rinuncia e dell'astinenza sessuale, nulla sembra poterlo distogliere dalla retta via. Ma sarà sufficiente una serata in un pub per far crollare le certezze di Piero. Gli basterà veder ballare la cognata Ada per non togliersi più dalla testa il suo seno verginale. Così, mentre il suo passato sepolto lotta per tornare in superficie, mentre sul lavoro si trova sempre più alle strette a causa di un saggio paradossalmente polemico contro Giovanni Paolo II, mentre sua moglie gli offre un amore sempre più fraterno, Piero fugge. Scappa a Parigi, la città di ogni vizio, dove la morale si perde nelle lunghe discussioni nei caffè, dove le ragazze ti prendono per mano e ti fanno salire a casa loro. -
Capire, comprendere, pregare. Le ragioni del credere. Vol. 2: Roma.
Nel messaggio di ingresso nella diocesi di Milano, il 10 febbraio 1980, il cardinal Martini scriveva che ""all'interno della storia compete alla città di Roma un ruolo tutto speciale. Essa, come sede di Pietro, è il segno e lo strumento concreto dell'unità di tutti i cattolici, e ad essa guardano con crescente fiducia anche tanti altri credenti in Cristo"""". E proprio sotto il segno della Città Eterna, simbolo di una Chiesa che si edifica sul fondamento della fede, sono raccolti gli scritti compresi in questo volume: due corsi di Esercizi spirituali dedicati alle tradizionali """"colonne della Chiesa"""" (Pietro e Paolo), il saggio del 1983 """"C'è ancora qualcosa in cui credere"""", sulla solidità della decisione di fede e sulla pace interiore che essa può infondere, e gli interventi nelle varie edizioni della """"Cattedra dei non credenti"""", a indicare sentieri di dialogo tra il credente e il non credente (che convivono in ogni uomo) e a ricordare che l'incredulità, come la fede, non è mai una condizione spirituale stabilmente acquisita.""