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Walden-La disobbedienza civile
«Andai nei boschi perché volevo vivere saggiamente, affrontare soltanto i fatti essenziali della vita, e vedere se non fossi capace d'imparare quanto aveva da insegnarmi. E per non scoprire, in punto di morte, di non aver vissuto.»«Più di un secolo e mezzo dopo la sua pubblicazione, Walden è diventato un totem indiscusso della mentalità improntata al ritorno alla natura, alla tutela ambientale, all'anti-consumismo e alla disobbedienza civile. Nella fitta messe di classici americani della metà del XIX secolo, è quello che più ha contribuito a costruire l'odierna percezione che l'America ha di se stessa.» (John Updike) -
Guida alla storia romana
Pubblicata per la prima volta nel 1977, la Guida alla storia romana di Guido Clemente ha formato generazioni di studenti e studiosi di antichità, ma soprattutto ha conquistato, con il suo stile narrativo fluido e scorrevole, tantissimi lettori ""profani"""" appassionandoli alla materia. In questa nuova edizione completamente rivista l'autore affronta da diverse angolature l'evoluzione della società romana, tenendo conto dei più recenti indirizzi storiografici e affrontando in primo luogo la questione della documentazione disponibile. Molto spazio è dato agli elementi non """"classici"""" che hanno contribuito alla formazione della civiltà latina, dalla componente italica arcaica a quella orientale, fino al variegato mondo delle province. L'intera civiltà romana, gli eventi, le strutture sociali ci appaiono così come un mondo composito, multiforme, non più monolitico, capace di offrire ancora oggi molte suggestioni per la riflessione politica e per la formazione culturale senza farci tuttavia cadere nell'abusato mito della presunta """"perennità"""" del mondo e dei valori classici."" -
I paradisi artificiali
«Un uomo che beve solo acqua ha un segreto da nascondere ai suoi simili.»Vino, hascisc e altre droghe, «mezzi per la moltiplicazione dell'individualità», sono oggetto di questi saggi, composti tra il 1850 e il 1860. Si tratta di scritti diversi, fortemente influenzati dall'esperienza personale, ma anche elaborati sull'esempio dell'""ebbrezza"""" di Poe e delle Confessioni di un mangiatore d'oppio di De Quincey. In un primo tempo, infatti, il poeta aveva pensato che lo stato di eccitazione provocato dall'hascisc fosse paragonabile all'invasamento lirico, ma ben presto si era accorto che le droghe provocano uno stato di fantasticheria fine a se stesso, senza effetti apprezzabili sulla creatività. Baudelaire sembra perciò alludere alla profonda autonomia espressiva della poesia, unico mezzo in grado di organizzare e dare forma credibile ai fantasmi edenici dell'uomo. Con uno scritto di Jean-Paul Sartre."" -
Della guerra. Ediz. integrale
“Della guerra” è il trattato sul quale si sono formati i grandi generali e a cui hanno attinto i politici e i rivoluzionari che hanno cambiato il mondo negli ultimi cento anni. Von Clausewitz nega che la guerra sia un «fenomeno puramente militare» e il suo celebre assioma «la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi» non solo ha condizionato il pensiero di generazioni di militari, ma ha saputo fornire anche all'uomo della strada gli strumenti per comprendere il fenomeno bellico, quel continuum guerra-pace che ha cadenzato lo sviluppo del genere umano. Benché risalga al 1832, “Della guerra” sembra scritto per l'epoca in cui viviamo, quella dei conflitti globali, degli scontri ideologici ed economici. -
Cuore di cane
Il geniale scienziato sovietico professor Preobrazenskij ha fatto una scoperta meravigliosa: grazie a uno speciale siero di sua invenzione qualsiasi animale può essere trasformato in un essere umano. Il suo esperimento apparentemente ha un esito positivo, ma l'animale prescelto, un povero cane randagio, conserva, anche sotto la forma umana, tutta la sua natura canina, e questo causerà una serie di gravi problemi al professore. Postfazione di Giovanna Spendel. -
La signora Dalloway
Clarissa Dalloway, moglie di un deputato conservatore, prepara la sua festa per la sera; Septimus Warren Smith, sopravvissuto alla ""grande guerra"""", nel frattempo passeggia con la moglie Rexia a Regent's Park in preda ai suoi deliri. Nulla sembra legare i due, se non la città di Londra. I due senza incontrarsi, ma passando per gli stessi luoghi, tessono il filo sottile di corrispondenze, di echi ed emozioni che crea il romanzo."" -
Il gigante salterino. Ediz. a colori
Quando Coniglio torna a casa scopre che nella sua tana c'è qualcuno: che si tratti il famigerato Gigante Salterino? rnConiglio scappa a gambe levate, e tutti gli animali della foresta si fanno prendere dalla paura. Ma Mamma Rana sa che il Gigante Salterino non è affatto un mostro spaventoso... -
Una più uno
Jess Thomas, giovane mamma single con due figli da mantenere, fa del suo meglio per vivere dignitosamente, ma i sacrifici sono molti, specie quando non c'è nessuno che ti possa dare una mano. Suo marito se ne è andato da tempo, sua figlia Tanzie è un genietto dei numeri, ma per far fruttare il suo talento matematico c'è bisogno di un aiuto concreto. E poi c'è Nicky, un adolescente difficile come tutti i ragazzi della sua età, vittima di bullismo, che non può certo combattere da solo... La famiglia di Jess è proprio scombinata e spesso lei non sa come fare e corre dei rischi inutili, finché inaspettatamente sul suo cammino incontra Ed Nicholls, quell'antipatico uomo d'affari cui lei pulisce la casa per arrotondare. Jess e Ed non si conoscono affatto. Jess non sa che lui è travolto da una crisi profonda e che uno stupido errore gli è costato tutto, e Ed non sa fino a che punto la ragazza sia nei guai, ma entrambi sanno cosa significhi essere davvero soli e desiderano la stessa cosa. Capiscono, nonostante la loro diversità, che hanno molto da imparare l'uno dall'altra e che una più uno fa più di due. In questo suo nuovo romanzo, Jojo Moyes racconta con grande empatia una storia d'amore insolita e coinvolgente tra due persone che si incontrano in circostanze inverosimili, come solo la vita sa riservare. -
Amleto
Composta tra il 1600 e il 1602, ""Amleto"""" è forse l'opera più nota di Shakespeare e della storia del teatro intero. La """"maschera Amleto"""", dietro la quale si cela il volto di Shakespeare stesso, percorre l'intero itinerario teatrale del bardo e ha messo a dura prova per secoli l'ingegno dei critici più illustri: Goethe vi ha visto il prototipo dell'eroe romantico, sensibile e tormentato; Eliot un uomo dominato da emozioni inesprimibili; Coleridge un individuo incapace di agire, bloccato da un'eccessiva attività del pensiero e dell'immaginazione, costretto dalla situazione a contravvenire alla propria natura. Certo è che la forza del personaggio - e dell'opera - sta proprio in questo suo essere così ricco di sfumature, sfuggente e complesso, saldamente ancorato nel suo tempo eppure capace di far risuonare le corde più profonde del lettore e dello spettatore di ogni epoca. Con uno scritto di Samuel Taylor Coleridge."" -
Eneide
«Quale destino t'insegue, o figlio della dea, fra tanto / pericoli? Quale mai forza ti spinge su rive selvagge?»Virgilio scrisse il suo capolavoro, l'Eneide, tra il 29 e il 19 a.C. per rendere poetico omaggio all'imperatore Augusto e soprattutto alla sua città, Roma, magnifica e florida nell'era della pax augustea, ma nata dalle ceneri della guerra di Troia. Una grandezza costruita quindi con il ferro, il fuoco, il sangue, le lacrime di nostalgia, dolore, rabbia e amore di un esule. Magnifico racconto pieno di avventure e di intense emozioni, il poema virgiliano è la matrice di tutta la moderna letteratura e insieme paradigma della forza e della debolezza del genere umano.Introduzione e commento di Ettore Pastore. -
Edipo re-Edipo a Colono-Antigone. Testo greco a fronte
Le tragedie ""tebane"""" risalgono a momenti diversi della vita di Sofocle: Antigone, l'episodio conclusivo, è stata scritta per prima, nel 442; Edipo Re è di poco anteriore al 425; mentre Edipo a Colono è l'ultima opera, rappresentata postuma nel 401. I casi del re di Tebe – inconsapevole assassino del proprio padre e sposo della propria madre – e della sua discendenza ammoniscono che nell'agire umano è sempre presente un limite; ma insegnano anche che l'uomo resta comunque protagonista della propria vita. Ed è proprio la dualità della natura umana, tesa all'estatica visione della divinità ma coinvolta nelle dolorose piaghe dell'esistenza, a costituire il nucleo di questi tre testi fondamentali del teatro classico.Note e commento di Marina Cavalli."" -
Odissea
«Queste imprese il famoso cantore cantava, e si struggeva Odisseo: il pianto gli bagnava le guance sotto le palpebre.»L'Odissea è l'opera che più ha influito sulla psicologia e sulla letteratura europee: senza il racconto omerico Cervantes, Defoe, Stevenson, Kafka, Joyce non avrebbero scritto i loro capolavori. È il poema epico al quale l'Occidente ha affidato il senso più profondo della ricerca, del viaggio, della fantasia, del sogno, della lucidità, dell'ironia, della maschera, dell'infinita capacità di metamorfosi: esso riveste una posizione preminente e un'importanza senza eguali nella formazione dell'identità occidentale.Introduzione di Alfred Heubeck. -
Neve d'aprile
Ci sono tanti motivi per sposarsi, ma forse la gratitudine non è un sentimento capace di garantire un'unione duratura. Così almeno sembra pensarla Caroline che, alla vigilia del matrimonio, decide di dare una svolta alla sua vita e parte con il fratellino Jody per l'estremo nord della Scozia, alla ricerca di Angus, l'altro fratello misteriosamente scomparso anni prima. Sarà proprio in questo viaggio, nelle romantiche brughiere delle Highlands, che Caroline riuscirà a trovare se stessa ed un vero, grande amore. -
Le paludi di Hesperia
401 a.C.: spossata da trent'anni di guerra tra Atene e Sparta, la Grecia è in ginocchio. Nel momento di più profonda crisi, il comandante Clearco arruola un esercito di mercenari greci: l'armata dei ""Diecimila"""". Quale sia la sua missione non è chiaro. Si sa che dovrà addentrarsi in territori misteriosi e ostili, nel cuore dell'impero persiano; e si sa che è al soldo del principe Ciro, fratello del Gran Re Artaserse. A raccontare la grande epopea dell'Anabasi di Senofonte - resoconto dell'incredibile marcia di quell'esercito di ritorno dall'odierno Iraq attraverso l'Armenia fino al Mar Nero - è una donna, Abira, una ragazza che abbandona il suo polveroso villaggio per seguire Xeno, il guerriero a cavallo che un giorno le è apparso con una promessa d'amore e di avventura nello sguardo. E il suo racconto grandioso mostrerà tutta la fierezza di diecimila indomiti guerrieri addestrati a superare qualsiasi prova e insieme il coraggio e la dolcezza di una donna innamorata, capace di sopportare qualunque sacrificio."" -
Favole. Testo greco a fronte
Narrazioni di grande semplicità, rapidissime e asciutte, le favole di Esopo hanno una morale spicciola, che riflette il buon senso popolare, legata alla necessità di sopravvivere, di risolvere i bisogni elementari dell'esistenza, insegnando la moderazione e la prudenza e trasmettendo messaggi di valore universale. Ne sono protagonisti uomini comuni, dèi, piante ma soprattutto animali, che riproducono atteggiamenti umani secondo una tipologia psicologica assai semplice e tradizionale ma sempre gustosissima.Introduzione di Antonio La Penna. -
La morte di Ivan Il'ic
«È la morte. Sì, la morte. E nessuno di loro sa, e non vuole sapere, e non hanno pietà. Loro fanno musica.»Pubblicato nel 1886, il lungo racconto La morte di Ivàn Il'íč è tra i più celebri del grande scrittore russo. Il tema è semplice, brutale, ineludibile: l'uomo messo di fronte al proprio destino di morte. Una morte normale, ovvia, comune, tutt'altro che eroica, quella del quarantacinquenne giudice caduto malato in seguito a un banale incidente domestico. Tolstòj racconta la malattia, il dolore, i pensieri, tutti gli aspetti più fisici della morte, l'aria pesante nella stanza, il sudore delle membra tra le lenzuola, il rantolo rauco del moribondo, il fastidio di chi resta. Con abilità quasi crudele la penna di Tolstòj coinvolge il lettore nell'esile vicenda, lo lascia solo dinnanzi al momento fatale. Come, di fatto, ogni uomo è destinato a trovarsi. -
Florario. Miti, leggende e simboli di fiori e piante
Questo libro è un viaggio nell'immaginario ispirato dall'universo vegetale. Un percorso tra paesi reali e fantastici, attraverso riti pagani, ebraici, cristiani, musulmani, induisti, shintoisti, taoisti e buddhisti, lungo il quale si incontrano divinità e protagonisti di favole, miti e leggende, si rievocano proverbi e usanze, si riscoprono poesie e opere d'arte. Alfredo Cattabiani ricostruisce sapientemente questo mondo verde e fiorito grazie alle sue conoscenze nel campo della fenomenologia religiosa, del simbolismo e delle tradizioni popolari, e suggerisce, pagina dopo pagina, in uno stile che sposa la chiarezza alla levità, percorsi di approfondimento per chi voglia giungere là dove una pianta non è soltanto una pianta. -
Ritorno a casa
Judith Dumbar è solo una ragazza sensibile e innocente uscita da poco dalla scuola. Le angosce e le sofferenze della Seconda guerra mondiale e un drammatico destino che sconvolgerà la sua famiglia la costringeranno a divenire rapidamente una donna, rivelandole però tutta la forza nascosta nella sua personalità e la pienezza di una grande passione. -
Vita nova
«Tutti li miei pensier' parlan d'Amore.»La Vita Nova si caratterizza per un'apparente linearità e limpidezza che si è soliti far coincidere con la narrazione dell'amore tutto ideale di Dante per Beatrice nella forma mista di prosa e di versi, di realtà e di finzione. Ma dietro questa superficie rassicurante si nasconde uno dei testi più problematici della produzione dantesca: le immagini nitide e levigate delle donne gentili contengono infatti il consuntivo di un ormai concluso apprendistato poetico assai vario, l'affrancamento dai capiscuola della generazione precedente, italiani e provenzali, e la promozione di Dante a poeta che rinnova in modo del tutto originale la visione dell'amore, tema per eccellenza delle nuove letterature volgari europee. -
Il mercante di Venezia. Testo inglese a fronte
«Il mondo lo considero quello che è, Graziano, / un palcoscenico, su cui ciascuno deve / recitare una parte: e la mia è triste.»Due luoghi opposti e speculari: Venezia, regno della realtà, del giorno, delle certezze; e Belmont, regno dell'illusione, della notte, dei mutamenti. Dominata dagli antagonisti Shylock e Portia, Il mercante di Venezia culmina nella scena del processo, in cui Shylock rivendica «una libbra della bella carne» del mercante Antonio per compiere la sua vendetta, e Portia, in veste di giudice, annienta Shylock. Grande commediante e manipolatrice di esistenze altrui, e al tempo stesso donna di limpida sincerità nel suo amore per Bassanio, sarà la stessa Portia a concludere la commedia nella notte magica di Belmont in cui tutti i personaggi, con l'eccezione dello sconfitto Shylock, le si riuniranno attorno, e lei, maga imprevedibile di capricciosa benevolenza, scioglierà i nodi di una vicenda complessa e sfuggente.Apparati a cura di Anna Luisa Zazo.