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Storia della medicina. Dagli antichi greci ai trapianti d'organo
«Un libro scritto ""alla vecchia maniera"""", che riporta il progressivo trionfo della scienza sulla superstizione; Nuland è un narratore di grande talento.» - The New York Times Book Reviewrnrn«Nuland riesce a infondere vivacità nella materia che tratta, e alla fine lascia il lettore una più profonda comprensione delle conquiste raggiunte.» - The New York TimesrnrnLa medicina ha raggiunto la posizione di una disciplina scientifica, asettica, eppure essa è il risultato di un percorso plurimillenario, spesso controverso e contrastato, che ha il suo fulcro nella figura del medico. Il metodo di ragionamento utilizzato oggi per ricostruire la sequenza di eventi patologici affonda le sue origini nella Grecia di venticinque secoli fa, e le diagnosi vengono formulate tenendo in considerazione le precedenti teorie. La storia della medicina procede tramite gli sforzi crescenti compiuti da generazioni di studiosi alla ricerca di terapie sempre più perfezionate, di strumenti più sicuri e di teorie più efficaci. Una storia in cui ogni passo è stato fatto grazie all'ostinazione e al coraggio di pochi uomini."" -
La giostra dei fiori spezzati
Padova, inverno 1888. Nelle campagne infuria la pellagra, mentre in città le luci dei quartieri più signorili e ricchi stridono per contrasto con la bolgia del Portello, la zona più popolare e malfamata della città. Ed è proprio qui, al Portello, che al termine di una notte nevosa, viene ritrovato il cadavere straziato di una prostituta. L'ispettore Roberto Pastrello capisce che le sue forze non basteranno a risolvere il caso e decide di chiedere la collaborazione di due detective d'eccezione. Il giornalista investigativo Giorgio Fanton, massimo esperto del Portello, e il famoso criminologo Alexander Weisz, intuitivo, tormentato, affascinante. Da quando, bambino, ha trovato sua madre uccisa da un assassino misterioso, Weisz ha giurato che non avrebbe mai più permesso che a una donna venisse fatto del male. Ma il trauma dell'infanzia gli ha lasciato anche una pericolosa dipendenza dal laudano. Dopo qualche riluttanza l'irruente Fanton, allegro e conviviale, molto abile nelle risse, e Weisz, geniale e anticonformista, trovano accordo e affiatamento, aiutati non solo dall'ispettore Pastrello, ma anche da Erendira, meravigliosa gitana, cartomante e prostituta, avvolta nel mistero dei suoi occhi blu in cui è impossibile non perdersi. L'assassino, però, continua a colpire finché Weisz coglie un primo collegamento negli omicidi: tutte le vittime hanno il nome di un fiore... -
Target America
Un ordigno nucleare esplode sul confine tra Messico e Stati Uniti e il governo americano, terrorizzato, deve agire con fermezza per eliminare la minaccia di una seconda bomba Serve un'operazione segreta, serve un uomo speciale. Solo contro nemici e alleati, Gil Shannon è pronto a rischiare la vita in una missione che nessuno ammetterà di aver voluto o autorizzato, ma che potrebbe salvare la nazione. -
Non parlare, baciami. La filosofia e l'amore
Che cosa vuol dire veramente ""amare""""? È dedizione, crescita, esplorazione, conoscenza, passione, condivisione?rnL'amore ci aiuta a capire il significato del tempo, e non perché duri per sempre ma semplicemente perché ci consente di avere una diversa percezione della durata della nostra vita. Da sempre gli uomini studiano come allungare la vita, mentre bisognerebbe allargarla. In fondo, il tempo non è altro che un'emozione, e l'amore ci aiuta a rendere i suoi attimi più larghi."" -
La musa del coraggio
Incessante testimonianza lirica di un quotidiano attrito con il reale, con il senso dell'esserci, con il presente, il nuovo libro di Gemma Bracco testimonia anche la continua attesa e la speranza di un'apertura di luce. E questa speranza è essenzialmente affidata alla musa, all'ispirazione della poesia, che in un tempo come il nostro non può che essere una musa del coraggio, quel coraggio che è necessario per continuare nella ricerca difficile ma necessaria del sé autentico, facendosi dunque «musa della verità», ma anche soggiacendo a momenti di precarietà o intermittenza che ne possono fare, almeno in apparenza, una musa avara, o sospesa, o una «musa dell'assenza». L'autrice le si affida, o in lei si rispecchia, in un percorso sempre aperto e antiretorico, nella persuasione che l'esistere acquista senso «se conosci il segreto delle piccole muse / delle piccole frasi che nell'esiguo spazio / costringono l'espansione di tutto il creato». L'inquietudine, dunque, non cancella l'immagine di quei «miliardi di cellule in crescita» che a ogni istante, nell'universo, «accettano dolori e rischi», perché comunque, giorno dopo giorno, «la mattina spacca il guscio». Gemma Bracco realizza in questo libro un continuum solo ingannevolmente interrotto dal ritmico trascorrere da un frammento al seguente, in una sorta di incisiva, sensibile e complessa meditazione lirica, vicinissima a manifestarsi nell'immagine di un vero e proprio organismo poematico. -
Un letto di leoni
Medio Oriente, 1981. Tra i monti dell'Afghanistan si trova la Valle dei Cinque Leoni, un luogo di antiche leggende ora rifugio di Masud e dei suoi guerriglieri che combattono gli invasori sovietici. È qui che trovano compimento i destini incrociati di tre personaggi: un americano e un francese che al tempo della Guerra fredda hanno combattuto su opposti fronti, e Jane, la donna che li unisce e li divide. -
Orlando
«Felice la madre che portò in seno un essere tale, e più felice ancora il biografo che ne tramanderà la vita!»Romanzo imprevedibile e smagliante, nutrito di un'immaginazione ariostesca, Orlando racconta la vicenda di un giovane cortigiano di Elisabetta I la cui vita trascorre lieve attraverso i secoli e i luoghi, tra la campagna inglese, Londra, l'Estremo Oriente, mentre il ragazzo, da giovanotto seducente, si trasforma in una aggraziatissima dama che, giunta all'inizio del Novecento, abbraccerà con successo la carriera letteraria. L'androgino Orlando è il fulcro di una concatenazione di eventi su uno sfondo storico che ha i colori di volta in volta teneri e cupi, vellutati e metallici di un arazzo rinascimentale. -
Buone ragioni per restare in vita
Questo non è un libro sui tumori. È un libro sulla vita e su tutte le cose fantastiche che si possono fare. rnrnQuando, un anno e mezzo fa, mi hanno detto che la pallina strana che sentivo al petto era un tumore, mi è venuto un colpo. Mi sono vista morta di lì a poco e, all'improvviso, mi sono accorta che non avevo abbastanza cose da ricordare. Ammalarmi di tumore non era nella lista delle mie priorità, essere chemioterapizzata neppure. Così, all'inizio, non avevo voglia di curarmi, non mi sentivo abbastanza coraggiosa. Del resto, era proprio per la paura di quello che avrei potuto trovare che non avevo mai fatto prevenzione. Ma non è che se non lo cerchi, il tumore non arriva. A me è successo esattamente il contrario. Adesso ce l'avevo, anche bello grande. Dovevo curarmi, non c'erano alternative. Allora ho deciso che avrei affrontato la chemio come se fosse un lavoro. La facevo e poi pensavo ad altro. Per esempio, alle belle vite delle mie amiche immaginarie, che girano il mondo sempre sorridenti. A dir la verità, sorridevano anche le malate che incontravo in ospedale. Perfino le bambine malate vedono il tumore come un drago e la chemio come il principe che ti salva. Io no. Io piangevo in continuazione. Vedevo solo draghi ovunque. Poi mi sono abituata, come succede sempre nella vita; sono arrivata alla fine e ho sconfitto il drago. Quindi posso dirlo: se ce l'ho fatta io, ce la possono davvero fare tutti. Certo, l'obiettivo resta quello di non ammalarsi. Ma trovare le ragioni per cui vale la pena vivere è, senza dubbio, un'ottima cura. Quindi, appena ho terminato la chemio sono andata in questura a rifare il passaporto scaduto. Volevo partire per Hollywood subito dopo l'intervento. E lì ho incontrato una collega che aveva avuto un tumore al seno prima di me. Aveva una criniera di capelli che sembrava Mafalda e voleva andarsene in Giappone a vedere i ciliegi in fiore. Ci è andata. Io ho il passaporto nuovo con una foto orrenda e non sono ancora andata da nessuna parte. Questo libro insegna a non fare come me. -
Uno specchio limpido. Risvegliarsi nello zen
In questo libro Osho presenta dieci racconti Zen lasciatici da importanti Maestri: dieci narrazioni che la sua sapeinza rende così cariche e penetranti da scatenare vere e proprie implosioni nel lettore. E' un'esperienza al di là della logica e del semplice pensiero, qualcosa che arriva a toccare il cuore e porta a un risveglio che muta radicalmente e inesorabilmente la nostra concezione di noi stessi, della vita e del mondo intorno a noi. -
March. Libro uno
La lunga marcia per i diritti civili in America parte da lontano e non è ancora finitaIl primo fumetto vincitore del National Book Awardrnrnrn«Forse gli americani lo hanno dimenticato. E pochi hanno più titoli di John Lewis per ricordarsi che aspetto ha la democrazia»The New York TimesrnrnOggi tendiamo a pensare che i risultati conseguiti dal movimento americano per i diritti civili siano stati un atto dovuto della democrazia, quasi un esito inevitabile del progresso sociale. Furono invece la dolorosa conquista di uomini e donne, spesso giovanissimi, che dovettero patire violenze indicibili lungo il corso di una protratta stagione di disciplina quotidiana, di addestramento alla non-violenza, di determinazione incrollabile verso uno storico obiettivo di giustizia. John Lewis, protagonista principe di quella stagione, consegna oggi a questo acclamato memoir in forma di graphic novel il vivido racconto dall’interno della lunga, e a oggi incompiuta, marcia americana per l’uguaglianza -
Poema a fumetti
Il primo Graphic Novel della letteratura italiana. Finalmente in un formato in grado di valorizzarne la potenza espressiva.rnrnrn""Capita nella vita di fare cose che piacciono senza riserve, cose che vengono su dai visceri. Poema a fumetti è per me una di queste, come Il deserto dei Tartari, come Un amore."""" Così Dino Buzzati presentava ai suoi lettori questo libro, troppo a lungo sottovalutato, se non dimenticato. Uscito con grande scalpore nel settembre 1969, è infatti rimasto per decenni irreperibile nelle librerie. In questa rilettura in chiave moderna del mito di Orfeo ed Euridice, Buzzati ci parla di se stesso, concentrando in 208 tavole a colori tutti i temi a lui più cari, a partire dall'eterno dialogo tra la vita e la morte. Attraverso un raffinato gioco di citazioni e autocitazioni, l'omaggio ad artisti di ogni epoca, la contaminazione di generi, queste pagine svelano l'intero universo creativo di Dino Buzzati, i suoi riferimenti culturali, le fonti di ispirazione, le suggestioni infantili, gli interessi di adulto, il metodo di lavoro. Facendo di """"Poema a fumetti"""" un libro che ne racchiude in sé molti altri, come solo i capolavori possono fare."" -
Partigia. Una storia della resistenza
I ""partigia"""" erano - secondo un modo di dire piemontese - i combattenti della resistenza spregiudicati nell'uso nelle armi: decisi, e svelti di mano. A loro Primo Levi ha intitolato una poesia del 1981. Narratore formidabile, Levi ha steso però un velo di silenzio sulle settimane da lui trascorse come ribelle nella Valle d'Aosta dell'autunno 1943, prima della cattura e della deportazione ad Auschwitz. Non ha alluso che di sfuggita a un """"segreto brutto"""". Scavando in quel segreto, e allargando lo sguardo dalla Valle d'Aosta all'Italia del nord-ovest Sergio Luzzatto racconta - attraverso una storia della resistenza - la storia della resistenza. Il dilemma della scelta, quale si pose dopo l'8 settembre ai giovani di una nazione allo sbando. L'amalgama di passioni e di ragioni dei refrattari all'ordine nazifascista. Il problema della legittimità e della moralità della violenza. Luzzatto restituisce figure vere, non santini della resistenza o mostri di Salò. Eppure i protagonisti di """"Partigia"""" si rivelano essi stessi, a loro modo, figure esemplari. E personaggi memorabili. Così un partigiano come Mario Pelizzari, l'""""Alimiro"""" che da Ivrea combatté una personalissima sua guerra contro il male nazifascista. Così un collaborazionista come Edilio Cagni, la spia che tradì la banda di Levi prima di diventare, dopo la liberazione, informatore degli americani. Postfazione dell'autore."" -
Finnegans Wake. Testo inglese a fronte. Vol. 3-4: III-IV.
"Libro della notte"""", prosecuzione del viaggio nell'animo umano iniziato con quel """"libro del giorno"""" che è l'Ulisse, Finnegans Wake è una «suprema sintesi verbale del Creato» costruita attingendo a più di quaranta lingue. La sua traduzione è dunque una ininterrotta sfida, che questo sesto volume porta all'infinita fine, smentendone la presunta """"intraducibilità"""". Negli ultimi capitoli il gigante Haun-Yawn è sottoposto a interrogatorio da Quattro inquisitori; rispondendo con molteplici voci si trasforma in HCE, padre universale ma anche voce ancestrale della storia d'Irlanda. Alle prime luci dell'alba ALP, il fiume di Dublino Anna Liffey, e moglie di HCE, lascia il suo letto per andare a morire nel padre-mare: la sua morte apparente è preludio di una rinascita che porta in sé il germe della resurrezione e dell'insurrezione." -
E buonanotte. Storia del ragazzo senza sonno
Daniele Doesn't Matter ha scritto un romanzo originale e divertente, in piena sintonia con lo spirito del tempo, che affonda in tutti i linguaggi della cultura giovanile, compresa un'immersione nei segreti del Deep Web.rnrnrnQuesta è la storia di un ragazzo che non voleva dormire. Perché certo il sonno è il periodo di riposo che sospende la coscienza ed è indispensabile per il ripristino dell'efficienza fisica e psichica. Ma nell'arco di una vita, viviamo una media di 29.200 giorni. Se da questo numero sottraiamo le ore passate a dormire, in una vita media di 80 anni, ne viviamo appena 53! Capite quanto tempo perdiamo? È questo il pensiero che tormenta Luca Ramelli, un'ossessione che lo conduce a realizzare il suo più grande desiderio: smettere di dormire. Per vivere pienamente quei 27 anni in più. Per avere tempo da dedicare all'amore, al sesso, agli amici, alla famiglia, alla sete di libertà, alla voglia di sapere e a quella di divertirsi. Parte così un romanzo allegro, che alla consueta vena comica di Daniele Doesn't Matter aggiunge dosi di fantastico e di avventuroso. Con l'aiuto di Gorislav, un amico russo, Luca riesce a trovare il modo di vincere la stanchezza e di cancellare definitivamente il bisogno di dormire. La sua perenne veglia ha un effetto collaterale inaspettato. Luca diventa dipendente dalla sete di sapere. Con una capacità di concentrazione ai confini della realtà, comincia a vivere in un mondo fatto di lettura, film, serie tv e saccenza. Un libro non gli basta. Divora intere biblioteche. Anche quella del Politecnico di Milano. Ne deve leggere almeno cinque contemporaneamente guardando tutte le serie in tv e sul suo smartphone. Diventa un Supereroe della lettura e della visione delle serie tv, un Supereroe del multitasking. Nessuno è in grado di rimanere al suo passo. La sua intelligenza cresce parallelamente alla sua emarginazione. Emarginazione che arriverà a un punto di rottura in cui lo stesso Luca si ritroverà ad avere il bisogno inverso a quello iniziale: tornare a dormire per recuperare amore, amicizia e famiglia. -
Fausto e Anna
Nella Volterra degli anni Trenta, Fausto e Anna vivono l'incanto del primo amore tra inquietudini adolescenziali e dubbi sui modelli dell'ambiente di provincia. Si ritrovano per caso anni dopo - Fausto uomo e partigiano, Anna moglie e madre - ormai divisi dal loro differente vissuto. Il passaggio a un'età più matura, pur nel riferimento a tempi e luoghi precisi, si eleva a paradigma del diventare adulti attraverso le scelte attuate, divergenti per lo scarto tra l'ideale, inseguito nell'irresolutezza dall'intellettuale Fausto, e il reale, incarnato dalla pragmaticità semplice della meno esitante Anna. E in quanto tappa della ricerca che Fausto fa di se stesso, la Resistenza, rappresentata con fedeltà alla storia, è illuminata nei suoi significati e nelle sue ombre dagli interrogativi del protagonista. Vicenda amorosa ed esperienza dell'impegno, vita e destini si fondono mirabilmente nel realismo antiretorico di Cassola, che fa di questo suo primo romanzo (apparso nel 1952 e poi riscritto nel 1958) un capolavoro della letteratura italiana del dopoguerra. -
Lo potevo fare anch'io. Perché l'arte contemporanea è davvero arte
Tutti, almeno una volta nella vita, davanti a un'opera di arte contemporanea abbiamo pensato: «Ma come! Questa non è arte! Lo potevo fare anch'io!». Eppure i critici ci assicurano che si tratta davvero di capolavori, e celebri collezionisti spendono cifre da capogiro per quadri che sembrano tele imbrattate. Che siano tutti impazziti? Francesco Bonami ci aiuta a capire cosa distingue un grande artista da uno pessimo, cosa ha fatto sì che Marcel Duchamp o Andy Warhol abbiano superato la prova del tempo. E se è senz'altro vero che nell'ultimo secolo l'arte si è evoluta al punto da essere quasi irriconoscibile, il lavoro di Bonami ci fa capire perché non è vero che potevamo farlo anche noi. -
Il segreto di Greenshore
Sir George e Lady Hattie Stubbs desiderano movimentare la festa che stanno organizzando nella loro dimora estiva: invece della solita, noiosa caccia al tesoro, una indimenticabile Caccia all'assassino. Ne affidano la regia alla celebre giallista Ariadne Oliver, che a sua volta coinvolge l'amico Hercule Poirot. Il suo intuito femminile ha forse percepito qualcosa di sinistro nell'aria rarefatta di Greenshore? Fatto sta che nei giardini della grandiosa villa con tempietto neoclassico e approdo privato sul fiume il delitto simulato si consuma davvero, e la presenza dell'investigatore si rivelerà provvidenziale... Scritto nel 1954 ma rimasto inedito per oltre sessant'anni, ""Il segreto di Greenshore"""" fa rivivere le più classiche atmosfere della campagna inglese in una narrazione ricca di colpi di scena, accompagnata da un raffinato scandaglio psicologico dei personaggi."" -
Delitto in cielo
Quando, a mezzogiorno di una bella giornata di settembre, l'aereo di linea Parigi-Londra decolla dall'aeroporto di Le Bourget i passeggeri sistemati nella parte posteriore del velivolo sono undici; quando atterra a Croydon uno di essi è cadavere. Si tratta di Madame Giselle Morisot, un'anziana e ricchissima usuraia parigina uccisa - almeno così sembra - da una minuscola freccia avvelenata lanciata con una cerbottana. Più di uno, tra i passeggeri, può aver avuto un motivo per eliminarla. Per fortuna, su quel volo, c'è anche chi è in grado di venire a capo del mistero: Hercule Poirot. -
L'interpretazione dei sogni
«L'interpretazione dei sogni» è il testo con cui Freud afferma l'idea che la vita psichica abbia una dimensione ben più ampia di quella che può essere riportata volontariamente alla coscienza; e che il sogno sia la manifestazione privilegiata per indagare quella sfera che da allora chiamiamo inconscio. «L'interpretazione dei sogni» appare ancora oggi al lettore come un'opera di straordinaria complessità e ricchezza, nella quale il rigore concettuale e argomentativo si fonde con il fascino, profondamente letterario, della narrazione di sé e della descrizione di quella Vienna fin de siècle che ha avuto un ruolo ineguagliabile nello sviluppo culturale del Novecento. -
L'uomo che ride
«Io non sono niente, sono solo una voce. Il genere umano è una bocca e io sono il suo grido.»Nell'Inghilterra di inizio Settecento un bizzarro vagabondo, Ursus, poeta e filosofo di strada, raccoglie due orfani – un ragazzino, deformato nel volto da un perpetuo ghigno, e una neonata cieca – e li educa all'avventurosa vita dei girovaghi. Il ragazzo, Gwynplaine, nasconde però un segreto. E quando, ormai giovane uomo, viene casualmente a conoscenza delle proprie origini, il destino suo e dei due compagni subisce una svolta imprevista... Romanzo dalle tinte forti e dalle atmosfere gotiche, scritto tra il 1866 e il 1868, L'uomo che ride è percorso da un brivido di inquietudine e mistero: l'opera più notturna, onirica e visionaria dell'autore dei Miserabili.