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Un cavallo per la strega
In una sera nebbiosa, qualcuno ha seguito e assassinato il povero reverendo Gorman, recatosi a portare gli ultimi conforti a una moribonda. Chi può essersi macchiato dell'omicidio di un generoso sacerdote apparentemente amato e stimato da tutti? La polizia avanza l'ipotesi che l'omicidio sia legato a una strana lista ritrovata in una scarpa del cadavere, un elenco di persone che però non sembrano avere alcun elemento in comune fra loro. Venuto a conoscenza della cosa, lo scrittore Mark Easterbrook, ricordandosi di una strana lite di cui era stato testimone, collega i fatti e comincia a indagare. Prefazione di Julian Symons. -
Spingendo la notte più in là. Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo
È la mattina del 17 maggio 1972, e la pistola puntata alle spalle del commissario Luigi Calabresi cambierà per sempre la storia italiana. Di lì a poco il nostro paese scivolerà in uno dei suoi periodi più bui, i cosiddetti ""anni di piombo"""", """"la notte della Repubblica"""". Quei due colpi di pistola però non cambiarono solo il corso degli eventi pubblici, ma sconvolsero radicalmente la vita di molti innocenti. La storia dell'omicidio Calabresi è anche la storia di chi è rimasto dopo la morte di un commissario che era anche un marito e un padre. E di tutti quelli che hanno continuato a vivere dopo aver perso la persona amata durante la violenta stagione del terrorismo. Mario Calabresi, oggi giornalista di """"Repubblica"""", racconta la storia e le storie di quanti sono rimasti fuori dalla memoria degli anni di piombo, l'esistenza delle """"altre"""" vittime del terrorismo, dei figli e delle mogli di chi è morto: c'è chi non ha avuto più la forza di ripartire, di sopportare la disattenzione pubblica, l'oblio collettivo; e c'è chi non ha mai smesso di lottare perché fosse rispettata la memoria e per non farsi inghiottire dai rimorsi. La storia della sua famiglia si intreccia così con quella di tanti altri (la figlia di Antonio Custra, di Luigi Marangoni o il figlio di Emilio Alessandrini) costretti all'improvviso ad affrontare, soli, una catastrofe privata, che deve appartenere a tutti noi."" -
Nazisti in fuga. Intrighi spionistici, tesori nascosti, vendette e tradimenti all'ombra dell'Olocausto
Com'è stato possibile che tanti criminali nazisti siano fuggiti dall'Europa dopo la seconda guerra mondiale? La loro scomparsa ha alimentato le ipotesi più fantasiose, a partire dall'idea che lo stesso Hitler fosse scappato con un sommergibile rifugiandosi in Patagonia. Arrigo Petacco ricostruisce le reali vicende di questi terribili aguzzini attraverso un racconto ricco di retroscena. Fra intrighi spionistici, ricatti, tradimenti, gerarchi travestiti da francescani e catture romanzesche, viavai di navi e sommergibili carichi di fuggiaschi e di tesori trafugati, Petacco rievoca in tutta la loro portata gli orrori della Shoah, mettendo al tempo stesso in guardia dai fantasmi sempre incombenti dell'antisemitismo. -
«I have a dream». L'autobiografia del profeta dell'uguaglianza
«I have a dream» è un'ideale autobiografia del più importante e carismatico sostenitore della lotta al razzismo negli Stati Uniti. In queste pagine Martin Luther King Jr rivive attraverso i suoi più importanti scritti pubblici e privati. Passando per episodi commoventi ed esaltanti, si descrivono l'infanzia e la famiglia d'origine, l'educazione ricevuta e le discriminazioni subite, la vocazione religiosa, il rapporto con la moglie Coretta e con i quattro figli. E soprattutto si racconta il crescente impegno politico, che portò King anche in carcere e ne fece il principale punto di riferimento della battaglia per l'emancipazione dei neri d'America. Un'opera che ci fa riscoprire una delle pagine più drammatiche e ricche di speranza della storia del ventesimo secolo. -
La morte nel villaggio
A St Mary Mead, un tranquillo villaggio nella campagna inglese, la vita scorre monotona, senza che accada mai nulla di nuovo. O almeno così pensano tutti. Tranne miss Marple, persuasa che il male possa nascondersi ovunque. E infatti, quasi a dimostrare la teoria della simpatica ed estrosa anziana signora, proprio nella canonica davanti alla sua villetta vittoriana viene commesso un feroce delitto. L'inatteso crimine sgomenta l'intera comunità, tanto più che la vittima, il prepotente colonnello Protheroe, era un personaggio molto in vista, anche se odiato persino dai membri della sua famiglia. Le indagini della polizia locale non portano a nulla, ma la mansueta miss Marple, grazie alla sua abilità nel raccogliere i pettegolezzi e alla capacità di sondare gli animi, riuscirà a scoprire un insospettabile colpevole. Prefazione e postfazione di Claudio Savonuzzi. -
Il Rosso e il Nero
Julien Sorel, un giovane popolano della Franca Contea, sogna la gloria militare ma trova nella carriera ecclesiastica l'unica strada per elevarsi socialmente. Ed è così che viene assunto come precettore in casa del signor de Rênal, dove intreccia una relazione con la signora de Rênal... Spregiudicato, passionale, profondo ammiratore del mito napoleonico, Julien si trova a vivere e amare in un tempo che non è il suo, costretto a dissimulare costantemente la sua vera indole e le sue ambizioni. Ambientato nella Francia della Restaurazione, il capolavoro di Stendhal non solo è un grande romanzo di intreccio e una fine indagine psicologica, ma anche un affresco storico, politico e sociale di un'epoca di intensi mutamenti. -
La donna dalla coda d'argento
Lara è una donna in crisi. Il marito l'ha abbandonata improvvisamente per una più giovane di lei. Disperata, lascia Milano e, su consiglio di un amico, parte per il Perù. A contatto con una cultura e un ambiente tanto differenti dai suoi, impara a scoprire se stessa, diventando forte, indipendente, femminile e saggia. Tata Sabino e Mama Maru, i suoi maestri curanderos, la guidano in un percorso iniziatico che la porterà a superare prove che prima pensava impossibili: domare e cavalcare animali selvaggi, andare in cerca di visioni nella foresta amazzonica, tuffarsi in lagune gelate, attraversare ponti sospesi sull'abisso, conoscere la sessualità sacra. Fino a scoprire e fare proprio un modo sconosciuto e più autentico di essere donna. -
Il cavaliere dei Sette Regni
Westeros, novant'anni prima degli avvenimenti narrati nelle ""Cronache del Ghiaccio e del Fuoco"""". Qui si muovono due nuovi grandi personaggi del pantheon di George R.R. Martin: Dunk, noto anche come ser Duncan, cavaliere errante poco avvezzo agli intrighi di corte ma abile nella lotta e nobile di cuore, e il suo giovane scudiero Egg, un soprannome dietro cui si nasconde, all'insaputa del mondo, Aegon Targaryen, principe della Casa dei Draghi e destinato un giorno a sedersi sul Trono di Spade. Alla morte del cavaliere di cui era scudiero, Dunk decide di prenderne le insegne e partecipare a un grande torneo che si svolgerà al Campo di Ashford. Sulla strada, in una locanda, incontra un ragazzino che afferma di essere orfano. Dopo un primo rifiuto, Dunk accetta di farne il suo scudiero: è il primo momento del sodalizio di una straordinaria coppia di eroi. Dal giudizio dei sette (una competizione in cui due gruppi di sette cavalieri si sfidano senza esclusione di colpi), passando per una storia di intrighi e tradimenti sull'Altopiano, fino alla misteriosa sparizione di un uovo di drago, Dunk ed Egg affrontano incredibili avventure attraversando i Sette Regni di Westeros dall'uno all'altro dei punti cardinali. Le loro gesta hanno luogo in un mondo più sereno rispetto a quello descritto nelle """"Cronache del Ghiaccio e del Fuoco"""", un mondo sfarzoso fatto di tornei, donne e cavalieri, in cui non mancano complotti e macchinazioni ma in cui c'è posto anche per un innocente eroismo."" -
L' armata nel deserto. Il segreto di El Alamein
Nell'autunno del 1942 le forze italo-tedesche, guidate dal generale Rommel, furono sconfitte dall'VIII armata britannica del generale Montgomery. In questo volume Petacco ricostruisce l'intera campagna dell'Africa settentrionale, individuando la chiave della sconfitta di Rommel: la sistematica intercettazione dei messaggi tedeschi da parte degli Alleati, ormai in grado, grazie al decodificatore ""Ultra"""", di decifrare """"l'Enigma"""", il criptatore a torto ritenuto inviolabile dai tedeschi, che gettarono la responsabilità della sconfitta sui """"traditori"""" italiani."" -
La locandiera
Messa per la prima volta in scena sul palcoscenico del Teatro Sant'Angelo a Venezia nel 1753, ""La locandiera"""" piacque subito molto, anche se forse non riuscì ad affascinare del tutto il pubblico del tempo. Originale, spiazzante, giocata su una storia d'amore che non si sviluppa secondo gli schemi consueti, ma anzi li rovescia in un gioco di imprevisti, """"La locandiera"""" era probabilmente troppo """"moderna"""", troppo audace per la sua epoca. Più che una vicenda sentimentale, il commediografo veneziano aveva infatti scritto una storia sull'egoismo e sulla forza di carattere, magnificamente rappresentati nella seducente e sicura Mirandolina, civetta e donna d'affari, indimenticabile e luminoso esempio di un eterno femminino davanti al quale devono crollare tutte le difese degli uomini, anche e soprattutto di quelli che fanno sfoggio di un'esasperata misoginia. Postfazione di Giorgio Strehler."" -
Memorie dal sottosuolo
In forma di monologo-confessione, ""Memorie dal sottosuolo"""" (uscito a puntate a partire dal 1864) è la storia della fallita redenzione di una prostituta e, nello stesso tempo, la tormentata indagine sull'inconscio, il """"sottosuolo"""", e sull'impossibilità di capire a fondo se stessi e gli altri. L'io narrante è uno dei cosiddetti """"uomini superflui"""", uno che si limita a prendere atto dell'immensa ricchezza nascosta nel proprio intimo e non trae alcuna conseguenza pratica, soffrendo acutamente, al tempo stesso, del proprio fallimento. È la prima incarnazione di quel tipico personaggio di individuo smarrito tra l'angosciosa ricerca della verità e un'incolmabile distanza dalla realtà che sarà protagonista dei grandi romanzi di Dostoevskij. Postfazione di Vladimir Nabokov."" -
Chi ha paura muore ogni giorno. I miei anni con Falcone e Borsellino
Sono passati quindici anni dalla terribile estate che, con i due attentati di Punta Raisi e di via d'Amelio, segnò forse il momento più drammatico della lotta contro la mafia in Sicilia. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino restano due simboli, non solo dell'antimafia, ma anche di uno Stato italiano che, grazie a loro, seppe ritrovare una serietà e un'onestà senza compromessi. Ma per Giuseppe Ayala, che di entrambi fu grande amico, oltre che collega, i due magistrati siciliani sono anche il ricordo commosso di dieci anni di vita professionale e privata, e un rabbioso e mai sopito rimpianto. Ayala rappresentò in aula la pubblica accusa nel primo maxi-processo, sostenendo le tesi di Falcone e del pool antimafia di fronte ai boss e ai loro avvocati, interrogando i primi pentiti (tra cui Tommaso Buscetta), ottenendo una strepitosa serie di condanne che fecero epoca. E fu vicino ai due magistrati in prima linea quando, dopo questi primi, grandi successi, la reazione degli ambienti politico-mediatici vicini a Cosa Nostra, la diffidenza del Csm e l'indifferenza di molti iniziarono a danneggiarli, isolarli. Per la prima volta, Ayala racconta la sua verità, non solo su Falcone e Borsellino, che in queste pagine ci vengono restituiti alla loro appassionata e ironica umanità, ma anche su quegli anni, sulle vittorie e i fallimenti della lotta alla mafia, sui ritardi e le complicità dello Stato, sulle colpe e i silenzi di una Sicilia che, forse, non è molto cambiata da allora. -
Herzog
Vincitore del National Book Award 1965Nella sua grande e vecchia casa di campagna, solo, Moses Elkanah Herzog scrive febbrilmente lettere su lettere agli amici, alla famiglia, persino a morti illustri, ponendo a tutti i suoi interlocutori incalzanti quesiti sull'esistenza. Alter ego di Saul Bellow, portavoce delle inquietudini intellettuali del tipico americano postkennediano, spoglio di ogni romantica illusione, personaggio quanto mai contraddittorio, Herzog è un umiliato che va fiero dell'umiliazione che subisce e, nel disastro della propria esistenza, si sente tuttavia fiducioso, pur non possedendo la risposta al mistero della vita. Con un saggio di Philip Roth. -
Diario d'Irlanda
Pubblicato nel 1957 e definito dalla critica del tempo ""un'utopia"""", questo libro può essere letto oggi come una fiaba dal gusto arcaico. In una serie di brevi flash l'autore presenta, con estremo realismo, la verde Irlanda come un paese nel quale il dolce si mescola all'amaro, la preghiera alla maledizione; un luogo in cui la poesia si incontra anche all'angolo della strada. Incantevole """"pastorale"""", che sa di vacanza, di respiro ossigenante, di sogno o di favola, """"Diario d'Irlanda"""" è una testimonianza umana piena di poesia. Introduzione di Italo Alighiero Cusano."" -
Biliardo alle nove e mezzo
«Biliardo alle nove e mezzo», che si svolge in un'unica giornata, accoglie in sé una serie di flashback a coprire cinquant'anni di eventi. Come la dimora dei Buddenbrook, l'Abbazia di Sant'Antonio svolge qui la funzione di realtà-simbolo: edificata dal vecchio Fähmel, distrutta dal figlio e in procinto di essere riedificata dal nipote, è l'emblema di una vicenda familiare, delle sue traversie, dei suoi dissidi, dell'incomunicabilità fra generazioni diverse, ciascuna delle quali ha un suo personale rapporto con la storia, che prima di tutto è la storia della Germania: difficile, contraddittoria, dolorosa. -
Il Natale di Poirot
Gorston Hall, Longdale, campagna inglese. Anni trenta. Natale. Le famiglie accantonano i contrasti e si riuniscono per festeggiare, a volte solo con lo scopo di mascherare odi e rivalità feroci. E infatti la riunione familiare voluta dal vecchio e tirannico Simeon Lee, che ha chiamato attorno a sé figli e nipoti, si trasforma in dramma. Il vecchio patriarca viene misteriosamente ucciso in una stanza chiusa dall'interno. L'assassino è un membro della famiglia? Tutti sono sospettabili, tutti hanno un motivo per volere la sua morte. Prefazione e postfazione di Marco Polillo. -
Metamorfosi (L'asino d'oro). Testo latino a fronte
La vicenda del giovane Lucio, prima trasformato in asino per effetto di un filtro magico e quindi restituito alla natura umana grazie all'intervento della dea Iside, è la rappresentazione allegorica di un'iniziazione religiosa e, nel contempo, di una formazione spirituale. Lo dimostra anche la presenza, a mo' di digressione nel corpo del romanzo, della celeberrima favola allegorica di Amore e Psiche. Apologo religioso, romanzo erotico, picaresco, autobiografico, Metamorfosi, che gli antichi conoscevano anche con il titolo di L'asino d'oro, è una delle opere più importanti e inconsuete della letteratura latina, uno squarcio aperto sulla società romana del II secolo e sul mondo dei culti misterici. -
Il diritto di non soffrire. Cure palliative, testamento biologico, eutanasia
La labilità dei confini tra le cure di fine vita (""lasciar morire""""), il suicidio assistito (""""aiutare a morire"""") e l'eutanasia (""""provocare il morire"""") non ha permesso finora di affrontare in modo adeguato l'enorme e delicatissimo problema - irto di implicazioni etiche, giuridiche, umane e perfino religiose - di come rispondere a quei pazienti che, affetti da una malattia inguaribile e irreversibile, invocano il """"permesso"""" di morire, o meglio di interrompere una vita """"torturata e non più voluta"""". Umberto Veronesi tratta temi di bruciante attualità, come l'eutanasia e il testamento biologico, presentando le diverse forme di """"buona morte"""" attraverso il racconto di storie eloquenti e strazianti di malati terminali (alcuni molto noti, come Terri Schiavo, Giovanni Nuvoli, Piergiorgio Welby, Eluana Englaro) a cui è stato a lungo negato l'aiuto che avrebbe consentito di risparmiare loro atroci sofferenze. Tali argomenti vengono analizzati alla luce delle differenti posizioni assunte dai vari paesi del mondo, sia i molti in cui l'eutanasia non è permessa sia i pochi (Olanda, Belgio e Lussemburgo) in cui è stata di fatto depenalizzata, pur rimanendo un atto praticabile unicamente da personale medico e a condizione che si tratti di una richiesta motivata, reiterata e consapevole, ovvero dotata di tutti i requisiti che ne attestino la """"legalità""""."" -
Cosa tiene accese le stelle. Storie di italiani che non hanno mai smesso di credere nel futuro
Maria, la nonna di Mario Calabresi, andava a letto esausta, dopo una giornata spesa a lavare montagne di lenzuola e pannolini. Quella sera, quella in cui per la prima volta aveva usato la lavatrice, è stata, nei suoi ricordi, lo spartiacque tra il prima e il dopo. Calabresi ha ricomposto i frammenti di un tempo in cui si faceva fatica a vivere ma era sempre accesa una speranza, e di un presente così paralizzato da non riuscire a mettere a fuoco l'esempio di chi non ha smesso di credere nel futuro. Ed ecco un viaggio nel vissuto del nostro Paese attraverso le storie di chi - scienziati, artisti, imprenditori, giornalisti e persone comuni - è stato capace di inseguire i propri sogni, affrontando a testa alta le sfide collettive e individuali del mondo di oggi. C'è chi è riuscito a offrire una speranza per i malati incurabili, chi è diventato un prestigioso astronomo e spera ancora di vedere l'uomo su Marte, chi ha trasformato la sua tesi di laurea in un'azienda californiana di successo, e chi ha deciso di cambiare il proprio destino giocando l'unica carta a sua disposizione, lo studio. Per intuire che in mezzo allo sconforto diffuso la strada esiste, perché coltivando le proprie passioni non si rimane delusi e perché la libertà si conquista, anche, con la volontà. Per scoprire un giacimento di vita, energia e coraggio, un luogo in cui ""le stelle si sono accese per guidare il cammino degli uomini, la loro fantasia, i loro sogni, per insegnarci a non tenere la testa bassa, nemmeno quando è buio""""."" -
Il mondo di ieri. Ricordi di un europeo
Molto più che semplice autobiografia, «Il mondo di ieri» è il ritratto di un'epoca scomparsa, la suprema epopea di quella ""Felix Austria"""" che tanto segnò la storia e la cultura europea, quel mondo nel quale «ognuno sapeva quanto possedeva e quanto gli era dovuto, quel che era permesso e quel che era proibito: in cui tutto aveva una sua norma, un peso e una misura precisi». Al centro di tutto sta la Vienna imperiale, simbolo di un'epoca indimenticabile che Zweig – esponente di una generazione che «ha imparato a fondo l'arte preziosa di non rimpiangere il perduto» – descrive in tutto il suo splendore e in tutte le sue contraddizioni. Pubblicato postumo, «Il mondo di ieri» è segnato da un'atmosfera autunnale che imprime all'intera opera il severo suggello della modernità.""