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L' ultimo umano sulla Terra
«Le nostre mani si stringono l'una all'altra. Una fatta di metallo, cavi. L'altra di pelle, ossa. Ci tiriamo su tutti e quattro, in salvo. Robot, umano, robot, robot. Insieme.»Sono passati trent'anni da quando i robot hanno eliminato gli esseri umani: senza di loro non ci sono più inquinamento, sprechi, conflitti. L'ordine sulla Terra è stato ristabilito, ogni cosa funziona in modo efficiente e regolare. Tutto fino al giorno in cui il robot XR_935 si trova di fronte a quello che i suoi sistemi riconoscono come un paradosso: una giovane umana di nome Emma. Le certezze del robot si incrinano, eppure qualcosa lo spinge ad aiutarla. Emma infatti deve intraprendere un pericoloso viaggio per raggiungere un punto su una mappa lasciatale dai suoi genitori e il robot accetta di accompagnarla per tentare di salvarle la vita. Ma come faranno a sopravvivere in un mondo in cui non esistono segreti e dove le regole non vengono mai violate? E cosa scopriranno alla fine del loro viaggio? -
In verità
Dario Buzzolan scrive un grande romanzo corale, una storia familiare che progressivamente si fa viluppo e mistero, e ci getta nel mezzo di un accadere che ci tocca: scrive di noi, di come non vorremmo essere ma rischiamo di diventare – e forse di come già siamo.rnrnrn Cernedo, profondo Nord. I Trovato, titolari della Stella, leggendaria azienda di alta orologeria, devono fare i conti con un buco finanziario che li sprofonda in una crisi ingovernabile e porta a galla tensioni familiari irrisolte, nevrosi, segreti. Il capofamiglia Ruggero scompare misteriosamente; il primogenito Pietro si affanna a cercare soluzioni; il più giovane, Nicola, si nutre di ossessioni scientifiche (essere tra i primi a mettere piede su Marte); la madre Lucia ha un corrispondente immateriale con il quale cerca di sottrarsi ai vuoti della propria esistenza. La LiebenKraft Company, multinazionale del lusso, si fa avanti per acquisire la Stella; ma il meccanismo innescato da due dirigenti, Tom e Amelia, avvoltoi professionisti nonché amanti segreti, si rivela meno oliato del previsto, mentre la pugnace giovanissima Cloe, analista finanziaria del gruppo, scopre alcune magagne di bilancio che, se svelate, potrebbero diventare imbarazzanti. Le torbide spire familiari dei Trovato, la compromessa trasparenza della LiebenKraft, la rivolta dei migranti di Cernedo contro Pietro Trovato – il quale in un accesso di rabbia ha malmenato una delle loro bambine – sono tutti chiari sintomi di un malessere di cui soffrono dal primo all'ultimo i personaggi in scena. Ivi compreso HP, calciatore italo-camerunese che avrebbe dovuto essere il grande investimento della multinazionale, e invece si danna in una condotta di vita senza governo. Dove portano tutto questo caos, questa tensione, queste menzogne? Dario Buzzolan scrive un grande romanzo corale, una storia familiare che progressivamente si fa viluppo e mistero, e ci getta nel mezzo di un accadere che ci tocca: scrive di noi, di come non vorremmo essere ma rischiamo di diventare – e forse di come già siamo. -
La congregazione
Frisco, Colorado. Un tranquillo paese delle Rocky Mountains, a tremila metri di quota e a un centinaio di miglia da Denver. È qui, in una vecchia casa appena ereditata, che Elizabeth si trasferisce per scontare la pena che il giudice le ha inflitto per guida in stato di ebbrezza: ventiquattro mesi con la cavigliera elettronica e il divieto di superare i confini del villaggio. Per Elizabeth, spogliarellista a fine carriera, donna ancora molto bella e sempre più disincantata, Frisco è forse l'ultima occasione per cambiare vita. La piccola comunità del paese è cordiale e accogliente, ma un giorno Elizabeth inizia a ricevere sgradevoli omaggi da un ignoto personaggio che sembra molto informato sul suo passato e soprattutto sembra conoscere molto bene ciò che lei ha impiegato una vita per tentare di dimenticare. Torna così a galla un incubo degli anni '70, quando lei era solo una bambina, lo spettro di un massacro, a migliaia di chilometri da lì: la più grande strage di cittadini americani prima dell'11 settembre 2001. Sembra passata un'eternità, ma non è così ed Elizabeth se ne renderà conto quando capirà che qualcuno, dal passato, è tornato a cercarla con uno scopo preciso: finire il lavoro che la Storia aveva lasciato a metà. Elizabeth, antieroina sensuale e ironica che potrebbe essere uscita da un film dei fratelli Coen, è un personaggio di invenzione, ma gli eventi drammatici che si affollano nella sua memoria sono verità e rappresentano uno dei capitoli più bui e sconvolgenti della storia americana. -
Nuovi argomenti (2020). Vol. 3: Gennaio-Aprile.
«Nuovi Argomenti» è una rivista letteraria fondata a Roma nel 1953 da Alberto Carocci e Alberto Moravia. Dal 1953 al 1964, sui settantuno numeri che compongono la prima serie di «Nuovi Argomenti» scrivono, tra gli altri, Arbasino, Bassani, Bertolucci, Bianciardi, Bobbio, Calvino, Cassola, Ginzburg, Fenoglio, Montale, Morante, Ortese, Ottieri, Piovene, Pratolini, Raboni, Rea, Vittorini, Zolla. Nel 1966, ai due fondatori si aggiunge nella direzione Pier Paolo Pasolini. Segretario di redazione è Enzo Siciliano che nel 1972, alla morte di Carocci, sostituisce quest'ultimo come direttore. La seconda serie chiude nel 1980, segnando un percorso dove il fatto letterario tende sempre più a prendere il posto della discussione politica, grazie all'impulso di Pasolini. Sulla rivista iniziano a scrivere Bellezza, Cordelli, Maraini, Montefoschi, Paris. Alla morte di Pasolini, il suo posto in direzione viene preso da Attilio Bertolucci, che affianca Moravia e Siciliano. Redattori della rivista, dal 1974, sono Dario Bellezza e Piero Gelli. Tra gli autori invitati a collaborare, Celati, Cerami, Consolo, Cucchi, Giudici, Magrelli, Magris, Malerba, Rosselli, Scialoja, Sereni, Siti, Spaziani, Zanzotto. Si pubblicano scritti di Paz, Cortázar, Barthes, Bulgakov, Michaux, Lezama Lima, Bachtin, Pasternak, Brodskij. La terza serie di «Nuovi Argomenti» inizia nel 1982. Direttori sono Moravia, Siciliano e Sciascia. Dal 1988 Sandro Veronesi è segretario di redazione. Lo stesso anno Antonio Debenedetti entra nel collegio di direzione. Nell'89 Giorgio Caproni affianca per breve tempo i direttori della rivista, fino alla sua morte che avverrà l'anno seguente. Scomparsi anche Moravia e Sciascia, nel 1990, accanto a Siciliano arrivano in direzione Francesca Sanvitale, Furio Colombo e Raffaele La Capria. La rivista pubblica scritti di Bufalino, Eco, Ferrara, Manganelli, Scalfari, Tabucchi, Tobino, Vattimo, Villari, Zeichen e apre alla collaborazione di giovani autori tra cui Abbate, Affinati, Albinati, Busi, Carbone, Colasanti, Lodoli, Mazzucco, Onofri, Picca, Tondelli, Trevi, Valduga, oltre a pubblicare scrittori stranieri quali Borges, Brodkey, Carver, Chatwin, Doctorow, Grossman, Kundera, Lowry, McEwan, McInerney, Oates, Perec, Updike, Walcott, Wolfe, Yehoshua. Nel 1994, i direttori sono Dacia Maraini, Raffaele La Capria, Furio Colombo e Enzo Siciliano. «Nuovi Argomenti» si conferma palestra per i giovani: Scarpellini, Manica, Susani, Giartosio, Ammaniti, Piperno, Piersanti, Mozzi, Franchini. Nel 1998 Arnaldo Colasanti diventa direttore con Colombo, Maraini, La Capria e Siciliano. Lorenzo Pavolini è caporedattore. Nel 2003 Mario Desiati viene chiamato da Siciliano per svolgere le funzioni di segretario della redazione, in cui entrano Carabba, Colombati, Janeczek e Saviano. Nel 2006 muore Enzo Siciliano. Giorgio van Straten e Raffaele Manica affiancano nella direzione Colasanti, Colombo, La Capria e Maraini. Nel 2009 Carabba diventa coordinatore della redazione. Gli succederanno Francesco Pacifico e Marco Cubeddu. Dal 2019 la direzione è composta da Colombati, La Capria, Manica, Maraini e van Straten. -
Nuovi argomenti (2020). Vol. 4: Maggio-Agosto.
«Nuovi Argomenti» è una rivista letteraria fondata a Roma nel 1953 da Alberto Carocci e Alberto Moravia. Dal 1953 al 1964, sui settantuno numeri che compongono la prima serie di «Nuovi Argomenti» scrivono, tra gli altri, Arbasino, Bassani, Bertolucci, Bianciardi, Bobbio, Calvino, Cassola, Ginzburg, Fenoglio, Montale, Morante, Ortese, Ottieri, Piovene, Pratolini, Raboni, Rea, Vittorini, Zolla. Nel 1966, ai due fondatori si aggiunge nella direzione Pier Paolo Pasolini. Segretario di redazione è Enzo Siciliano che nel 1972, alla morte di Carocci, sostituisce quest'ultimo come direttore. La seconda serie chiude nel 1980, segnando un percorso dove il fatto letterario tende sempre più a prendere il posto della discussione politica, grazie all'impulso di Pasolini. Sulla rivista iniziano a scrivere Bellezza, Cordelli, Maraini, Montefoschi, Paris. Alla morte di Pasolini, il suo posto in direzione viene preso da Attilio Bertolucci, che affianca Moravia e Siciliano. Redattori della rivista, dal 1974, sono Dario Bellezza e Piero Gelli. Tra gli autori invitati a collaborare, Celati, Cerami, Consolo, Cucchi, Giudici, Magrelli, Magris, Malerba, Rosselli, Scialoja, Sereni, Siti, Spaziani, Zanzotto. Si pubblicano scritti di Paz, Cortázar, Barthes, Bulgakov, Michaux, Lezama Lima, Bachtin, Pasternak, Brodskij. La terza serie di «Nuovi Argomenti» inizia nel 1982. Direttori sono Moravia, Siciliano e Sciascia. Dal 1988 Sandro Veronesi è segretario di redazione. Lo stesso anno Antonio Debenedetti entra nel collegio di direzione. Nell'89 Giorgio Caproni affianca per breve tempo i direttori della rivista, fino alla sua morte che avverrà l'anno seguente. Scomparsi anche Moravia e Sciascia, accanto a Siciliano, nel 1990, arrivano in direzione Francesca Sanvitale, Furio Colombo e Raffaele La Capria. La rivista pubblica scritti di Bufalino, Eco, Ferrara, Manganelli, Scalfari, Tabucchi, Tobino, Vattimo, Villari, Zeichen e apre alla collaborazione di giovani autori tra cui Abbate, Affinati, Albinati, Busi, Carbone, Colasanti, Lodoli, Mazzucco, Onofri, Picca, Tondelli, Trevi, Valduga, oltre a pubblicare scrittori stranieri quali Borges, Brodkey, Carver, Chatwin, Doctorow, Grossman, Kundera, Lowry, McEwan, McInerney, Oates, Perec, Updike, Walcott, Wolfe, Yehoshua. Nel 1994, i direttori sono Dacia Maraini, Raffaele La Capria, Furio Colombo e Enzo Siciliano. «Nuovi Argomenti» si conferma palestra per i giovani: Scarpellini, Manica, Susani, Giartosio, Ammaniti, Piperno, Piersanti, Mozzi, Franchini. Nel 1998 Arnaldo Colasanti diventa direttore con Colombo, Maraini, La Capria e Siciliano. Lorenzo Pavolini è caporedattore. Nel 2003 Mario Desiati viene chiamato da Siciliano per svolgere le funzioni di segretario della redazione, in cui entrano Carabba, Colombati, Janeczek e Saviano. Nel 2006 muore Enzo Siciliano. Giorgio van Straten e Raffaele Manica affiancano nella direzione Colasanti, Colombo, La Capria e Maraini. Nel 2009 Carabba diventa coordinatore della redazione. Gli succederanno Francesco Pacifico e Marco Cubeddu. Dal 2019 la direzione è composta da Colombati, La Capria, Manica, Maraini e van Straten. -
Nuovi argomenti (2020). Vol. 5: Settembre-Dicembre.
«Nuovi Argomenti» è una rivista letteraria fondata a Roma nel 1953 da Alberto Carocci e Alberto Moravia. Dal 1953 al 1964, sui settantuno numeri che compongono la prima serie di «Nuovi Argomenti» scrivono, tra gli altri, Arbasino, Bassani, Bertolucci, Bianciardi, Bobbio, Calvino, Cassola, Ginzburg, Fenoglio, Montale, Morante, Ortese, Ottieri, Piovene, Pratolini, Raboni, Rea, Vittorini, Zolla. Nel 1966, ai due fondatori si aggiunge nella direzione Pier Paolo Pasolini. Segretario di redazione è Enzo Siciliano che nel 1972, alla morte di Carocci, sostituisce quest'ultimo come direttore. La seconda serie chiude nel 1980, segnando un percorso dove il fatto letterario tende sempre più a prendere il posto della discussione politica, grazie all'impulso di Pasolini. Sulla rivista iniziano a scrivere Bellezza, Cordelli, Maraini, Montefoschi, Paris. Alla morte di Pasolini, il suo posto in direzione viene preso da Attilio Bertolucci, che affianca Moravia e Siciliano. Redattori della rivista, dal 1974, sono Dario Bellezza e Piero Gelli. Tra gli autori invitati a collaborare, Celati, Cerami, Consolo, Cucchi, Giudici, Magrelli, Magris, Malerba, Rosselli, Scialoja, Sereni, Siti, Spaziani, Zanzotto. Si pubblicano scritti di Paz, Cortázar, Barthes, Bulgakov, Michaux, Lezama Lima, Bachtin, Pasternak, Brodskij. La terza serie di «Nuovi Argomenti» inizia nel 1982. Direttori sono Moravia, Siciliano e Sciascia. Dal 1988 Sandro Veronesi è segretario di redazione. Lo stesso anno Antonio Debenedetti entra nel collegio di direzione. Nell'89 Giorgio Caproni affianca per breve tempo i direttori della rivista, fino alla sua morte che avverrà l'anno seguente. Scomparsi anche Moravia e Sciascia, accanto a Siciliano, nel 1990, arrivano in direzione Francesca Sanvitale, Furio Colombo e Raffaele La Capria. La rivista pubblica scritti di Bufalino, Eco, Ferrara, Manganelli, Scalfari, Tabucchi, Tobino, Vattimo, Villari, Zeichen e apre alla collaborazione di giovani autori tra cui Abbate, Affinati, Albinati, Busi, Carbone, Colasanti, Lodoli, Mazzucco, Onofri, Picca, Tondelli, Trevi, Valduga, oltre a pubblicare scrittori stranieri quali Borges, Brodkey, Carver, Chatwin, Doctorow, Grossman, Kundera, Lowry, McEwan, McInerney, Oates, Perec, Updike, Walcott, Wolfe, Yehoshua. Nel 1994, i direttori sono Dacia Maraini, Raffaele La Capria, Furio Colombo e Enzo Siciliano. «Nuovi Argomenti» si conferma palestra per i giovani: Scarpellini, Manica, Susani, Giartosio, Ammaniti, Piperno, Piersanti, Mozzi, Franchini. Nel 1998 Arnaldo Colasanti diventa direttore con Colombo, Maraini, La Capria e Siciliano. Lorenzo Pavolini è caporedattore. Nel 2003 Mario Desiati viene chiamato da Siciliano per svolgere le funzioni di segretario della redazione, in cui entrano Carabba, Colombati, Janeczek e Saviano. Nel 2006 muore Enzo Siciliano. Giorgio van Straten e Raffaele Manica affiancano nella direzione Colasanti, Colombo, La Capria e Maraini. Nel 2009 Carabba diventa coordinatore della redazione. Gli succederanno Francesco Pacifico e Marco Cubeddu. Dal 2019 la direzione è composta da Colombati, La Capria, Manica, Maraini e van Straten. -
Priestdaddy. Mio papà, il sacerdote
Saltando con estrema nonchalance dal volgare al sublime, dal comico al profondo, al poetico, Priestdaddy dipinge in modo divertente e indimenticabile un'educazione religiosa molto sui generis e l'equilibrio quanto mai precario tra un'identità conquistata a duro prezzo e il peso della famiglia e della tradizione, ma finisce per essere soprattutto un ritratto dell'America di oggi, così profondamente divisa nell'intimo, così dilaniata al proprio interno, così anarchica e vitale.«Un memoir incredibile, divertente, pieno di storie tenere e selvagge, sorprese e rivelazioni» – The New YorkerPadre Greg Lockwood è diverso da qualsiasi prete cattolico abbiate mai incontrato: circola per casa con i boxer, adora i film d'azione (con molta, moltissima azione), il suo frequente accanimento su una chitarra elettrica genera un rumore simile a quello di ""un'intera band che muore in un incidente aereo nel 1972"""". Sua figlia Patricia è una poetessa non esattamente ossequiosa, che da un bel pezzo ha abbandonato la retta via della Chiesa. Ma quando una crisi inaspettata la costringe a tornare insieme al marito nella canonica dove vivono i suoi genitori, questi due mondi inevitabilmente si scontrano. Patricia Lockwood non racconta solo momenti emblematici della sua infanzia e adolescenza (da una maldestrissima battuta di caccia in famiglia a una manifestazione antiabortista davanti a una clinica che si conclude con l'arresto del padre, al suo coinvolgimento in una specie di culto frequentato da un gruppo di giovani cattolici), ma anche gli otto lunghi travagliatissimi mesi che lei e suo marito hanno trascorso nella casa dei genitori dopo un decennio di vita indipendente, mesi nei quali Patricia ha cercato di educare a modo suo un seminarista che viveva con loro nella canonica, ha cercato di spiegare i riti arcani tipici del cattolicesimo al marito sconcertato e – insieme alla madre – si è imbattuta in una sostanza misteriosa su un letto d'albergo. Saltando con estrema nonchalance dal volgare al sublime, dal comico al profondo, al poetico, Priestdaddy dipinge in modo divertente e indimenticabile un'educazione religiosa molto sui generis e l'equilibrio quanto mai precario tra un'identità conquistata a duro prezzo e il peso della famiglia e della tradizione, ma finisce per essere soprattutto un ritratto dell'America di oggi, così profondamente divisa nell'intimo, così dilaniata al proprio interno, così anarchica e vitale. Un memoir pieno di poesia e di triviale bellezza che ha conquistato i lettori d'Oltreoceano."" -
Minecraft. Mini guida animali. Con adesivi
I biomi di Minecraft sono popolati da un gran numero di creature di ogni forma e dimensione. In questa fantastica guida potrai conoscerli meglio e divertirti con loro! Organizza una carovana di lama, impara a tingere la lana di pecora e aiuta l'eccentrico Monty a trasportare galline e volpi al di là del fiume. Con tantissimi giochi e con oltre 500 sticker! -
Marea tossica
La giovane Mimi vive letteralmente sommersa dall'immondizia del mondo: è una delle ""ragazze dei rifiuti"""" che lavora tra gli imponenti cumuli di spazzatura elettronica di Silicon Isle, dove i frutti marci del capitalismo e della civiltà del consumo giungono alla loro rapida fine. rnrnLa sua casa è l'immensa discarica che occupa l'isola, al largo della costa cinese meridionale. Come migliaia di altri migranti, è stata attirata lì dalla promessa di un lavoro sicuro e soprattutto di una vita migliore. La realtà però è ben diversa: Silicon Isle è un luogo tossico per il corpo e l'anima, dove l'aria, l'acqua e la terra sono irrimediabilmente inquinate, i lavoratori sottoposti all'arbitrio dei potenti mentre gang di malviventi lottano per il controllo del territorio, ecoterroristi minacciano attentati e capitalisti senza particolari scrupoli sono disposti a tutto in nome del profitto. E c'è anche qualcuno che tra i veleni di Silicon Isle cerca le proprie radici. Ora la tempesta perfetta si sta preparando, le forze in campo sono troppo violente, troppo determinate a imporsi, e presto scoppia il conflitto: una guerra tra ricchi e poveri, tra passato e futuro. E quando la situazione esplode, Mimi deve decidere se rimanere una pedina o cambiare le regole del gioco."" -
Heartstopper. Vol. 1
Due ragazzi si incontrano. Due ragazzi diventano amici. Due ragazzi si innamorano. Un graphic novel LGBTQ+ sulla vita, l'amore, e tutto quello che succede nel mezzo.Charlie e Nick frequentano la stessa scuola ma non si sono mai incontrati... fino al giorno in cui si trovano seduti l'uno accanto all'altro. Diventano subito amici. Anzi di più. Charlie si innamora perdutamente di Nick, anche se pensa di non avere alcuna possibilità. Ma l'amore è sempre sorprendente, e anche Nick si scopre attratto da Charlie. Molto più di quanto entrambi potessero immaginare. -
Io sono leggenda
Rovesciando la situazione di Dracula, vampiro nel mondo degli uomini, Matheson immagina un uomo solo in un mondo di creature mostruose, dando vita a uno degli scenari più fortunati della letteratura e del cinema novecentesco.rnrnRobert Neville è probabilmente l'ultimo uomo vivente sul pianeta... eppure non è solo. Un morbo incurabile ha trasformato uomini, donne e bambini in vampiri assetati di sangue. Di giorno Robert attraversa le rovine della civiltà, seguendo le tracce dei mostri come un cacciatore sulle orme della preda, li studia, sperimenta nuovi modi per sterminarli. Di notte si barrica in casa, assediato dalle creature delle tenebre, e implora che sorga presto il sole... Rovesciando la situazione di Dracula, vampiro nel mondo degli uomini, Matheson immagina un uomo solo in un mondo di creature mostruose, dando vita a uno degli scenari più fortunati della letteratura e del cinema novecentesco. Quello che – con la sua scrittura ossessivamente cristallina, asciutta, ipnotica – Matheson dipinge è un mondo apocalittico, straniato, nel quale ogni valore e ogni certezza vengono stravolti. Chi sono i buoni e chi i cattivi? Ci sono davvero dei buoni e dei cattivi? O ci sono solo eventi e creature che sfuggono alla comprensione razionale e alla catalogazione scientifica? L'orrore, suggerisce Matheson, ci abita accanto. -
Poesie e prose
Per poche altre figure della lirica italiana novecentesca si può dire, come scrisse di Vittorio Sereni l'amico e critico Pier Vincenzo Mengaldo, che «l'uomo e il poeta facevano tutt'uno». Per il poeta di Luino, infatti, la poesia era una divorante passione, vissuta senza falsi pudori; una passione fatta di attese, della capacità di selezionare i componimenti, tanto che ognuno appare a noi inevitabile. Come Leopardi, come Mallarmé, Sereni concentra il suo estro su pochi testi, essenziali, derivati da una assoluta necessità interiore e dotati di una impareggiabile finitezza formale. Ma accanto all'esigenza di scrivere versi, Sereni sentì altrettanto potente quella che egli stesso chiamava «la tentazione della prosa». Dell'una e dell'altra produzione dà conto questo ricco volume che riunisce integralmente le raccolte poetiche, da «Frontiera» (1941) a «Diario d'Algeria» (1947) a «Gli strumenti umani» (1965) a «Stella variabile» (1981), la sua scelta di traduzioni «Il musicante di Saint-Merry», i due volumi di prose, «Gli immediati dintorni» e «La traversata di Milano», infine un'ampia scelta di testi critici dedicati all'arte e alla letteratura. -
Tutte le poesie
Ripercorrere per intero l'opera di Nelo Risi è come compiere nel tempo un viaggio che dagli anni Quaranta del secolo scorso ci porta ai primi decenni del Duemila. Uno dei suoi meriti, infatti, è quello di fornirci, in una efficacissima sintesi poetica, lo spirito, le atmosfere e il senso dei mutamenti di un ampio e quanto mai contraddittorio periodo della nostra storia, e di farlo con gli strumenti dell'acutezza e dell'ironia, della grazia e dell'eleganza. Risi è un poeta civile e pariniano, che dai suoi esordi fino agli ultimi libri ha coltivato, con accenti di impeccabile limpidezza, una sua originale vena di ""stilista dell'usuale"""", di poeta che affronta, appassionato e risentito, la realtà che lo circonda. Poeta di ferma pronuncia razionale, antiretorico per eccellenza, e non di meno colto e raffinato artefice, Risi è anche poeta del cuore, come dimostrano i versi d'amore e le pacate ma toccanti ricognizioni di un passato personale e familiare. Sostanzialmente estraneo a mode e correnti, aperto alla realtà esterna e capace di esprimere i percorsi della complessità con grande chiarezza comunicativa, Risi è autore di un'opera solida e viva, un grande classico della poesia italiana del secondo Novecento. Con un'intervista a Edith Bruck."" -
Tu sei magia. Come riscoprirla dentro di te per essere felice
La Magia esiste davvero e non è lontana, è sempre stata parte integrante di ciò che sei: è la capacità creativa dell'Anima. Tu Sei Magia, anche quando non lo ricordi.rnrnLa vita frenetica, intrisa di condizionamenti e automatismi, sembra aver spinto la Magia del Sé fuori dalla portata percettiva della maggioranza delle persone. Questo è un libro concreto di risveglio al Sé, di pratica della non-dualità, di autorealizzazione e felicità. Non occorre seguire metodi, attendere un indefinito futuro, raggiungere qualche recondito luogo, fare sforzi. Perché tutto è già qui e ora. Basta saperlo cogliere. -
Stranieri
I fratelli kikuyu Matu e Muthengi, figli di Waseru, crescono seguendo tradizioni che esistono fin dall'inizio del mondo, come la grande montagna che sovrasta il villaggio di Karatina e il suo brulicante mercato, dove la ricchezza si misura in capre. Ma quando i primi stranieri bruciati dal sole a cavallo di animali mai visti fanno la loro comparsa decisi a colonizzare la terra dei kikuyu e dei masai, tutto cambia in modo drammatico e repentino e l'ordine di quel mondo pieno di senso si scardina. Siamo alla fine dell'Ottocento e, man mano che gli inglesi occupano nuove terre sugli sconfinati altopiani, le tribù si trovano esposte a malattie sconosciute e letali, sottoposte a leggi incomprensibili e incompatibili con i valori sociali e le usanze tramandate dagli antenati, e messe a confronto con credenze religiose contrarie alla logica eterna su cui si fonda l'universo di cui è interprete il mundu-mugu. Nel corso di tre generazioni, gli inglesi e il loro misterioso e lontanissimo sovrano riusciranno a conquistare tutto il Kenya. Tra l'ombra densa della foresta e la luce abbagliante delle radure, la saga di Elspeth Huxley, che racconta un mondo affascinante destinato a scomparire, avvince con il suo vivido brulichio di personaggi e genera nel lettore un continuo senso di stupore che lo porta a considerare il proprio mondo e le regole che lo governano con uno sguardo sorprendentemente nuovo. Con uno scritto di Richard Dawkins. -
La via della leggerezza. Perdere peso nel corpo e nell'anima
Questo libro cambia il nostro punto di vista sul benessere psicofisico, perché ci mostra che c'è un legame indissolubile tra i chili in eccesso e i nostri pesi interiori, tra approccio all'alimentazione e approccio alla vita, tra cibo per il corpo e cibo per lo spirito. Anche da un punto di vista scientifico. ""Per alleggerire il nostro corpo dobbiamo mangiare cibi, non trasformazioni industriali dei cibi, cibo vero, non cibo in scatola, mangiare con moderazione e prevalentemente vegetali. Per alleggerire la nostra anima dobbiamo privilegiare la vita semplice, naturale, consapevoli della bellezza di ogni atto quotidiano, piuttosto che la vita organizzata da agenzie di divertimento, acquisti, viaggi, spettacoli, televisione."""" Con una ricca bibliografia scientifica, abitudini e rituali per il """"giorno perfetto"""", esercizi e ricette """"di leggerezza"""" e una traccia audio di meditazione guidata, questo libro ci aiuta a liberarci finalmente dai pesi che ci schiacciano a terra e mettere le ali alla nostra gioia di vivere."" -
Umiliati e offesi
"Umiliati e offesi"""" (1862) narra la storia di una ragazza, Natasa, che si innamora di un giovane, figlio di un principe privo di scrupoli. Per vendicarsi di quello che reputa un affronto personale, il principe cerca in tutti i modi di rovinare il padre di Natasa, un piccolo possidente, riuscendo a rompere l'idillio fra i due giovani. Il romanzo è narrato in prima persona da Vanja, anch'egli innamorato di Natasa, personaggio nel quale è riconoscibile lo stesso Dostoevskij. La singolare architettura dell'opera, dalle improvvise svolte dell'intreccio all'andamento nervoso e mutevole, già anticipa il futuro autore di """"Delitto e castigo"""" e dei Fratelli Karamàzov, con la sua straordinaria capacità di rappresentare la complessa gamma di sensazioni, pensieri e sentimenti dei protagonisti. Introduzione di Serena Prina. Con un saggio di Vladimir Solov’ëv." -
Il circolo Pickwick
"Il circolo Pickwick"""" (1836-37), capolavoro dell'umorismo, riscosse fin dal suo primo apparire uno strepitoso successo. La trama, intessuta di innumerevoli episodi, è poco più che un pretesto per mettere in scena una miriade di personaggi, tra cui rimane indelebile nella memoria del lettore il protagonista Pickwick, con la sua faccia tonda come una luna piena e la sua meravigliosa, infantile, gioiosa ingenuità. Come scrive Chesterton, «Dickens non si è fatto scrittore affinché le sue creature copino la vita e ne ricopino le ristrettezze; egli è scrittore perché esse abbiano la vita, e sia una vita sovrabbondante»." -
Nanà
Nata nei sobborghi parigini, Anna Coupeau, con il vezzeggiativo di Nanà, diventa la ragazza di tutti, l'idolo delle folle, un'affascinante attrice di varietà sfruttata da avidi impresari, una “divoratrice di uomini” che dà piacere, ma toglie la pace e porta alla rovina, nella sua fatale e tragica ascesa sociale, tutti i suoi nobili e ricchi amanti. Cortigiana persa nel vortice della passione, Nanà è a un tempo corruttrice e vittima, una “mosca dorata” che vola nello sfacelo senza più salvezza e nel falso splendore del Secondo Impero di Napoleone III. -
Un amore di Raffaello
Dopo il premio Selezione Campiello nel 2008 per la ""vita scellerata"""" di Giovan Battista Piranesi, Pierluigi Panza torna con un'altra inedita storia di letteratura artisticarnrnCinquecento anni fa, in Italia, ci fu una esplosione di creatività che cambiò il mondo nel nome della bellezza. Il suo profeta fu Raffaello, ritenuto dai suoi contemporanei un nuovo Cristo. In questo romanzo, attraverso la voce di Margherita Luti, la celebre """"Fornarina"""", gli ultimi cinque anni di vita e la storia d'amore del grande pittore urbinate vengono raccontati come non era mai stato fatto prima, e ci vengono restituiti il suo ideale di bellezza e la sua figura artistica.Bellezza e amore nel Rinascimento sono assai più vicini all'idea che se ne ha oggi. Sesso e potere sono il motore della Roma di papa Leone X nella quale Raffaello è il principe dei pittori, amato da tutti e amante di tutte. Nella dolce vita della Roma del 1515-1520 ritroviamo molte storie di oggi, come quelle della divisione tra popolo ed élite, del rapporto tra sesso e potere, del #metoo, delle feste galanti, delle morti misteriose e delle nuove cortigiane. Ma la leggenda dell'amoroso Raffaello e della Fornarina testimonia la forza e il potere dell'amore e rivela chi è nascosto dietro ai volti delle Madonne dipinte dal pittore, offrendoci un modo affascinante per avvicinarci alla Storia dell'arte. Nel 1985, in """"Rinascimento privato"""", Maria Bellonci fece raccontare da Isabella d'Este, la donna più colta del Rinascimento, i grandi avvenimenti del suo tempo. Oggi un'altra donna, la popolana Fornarina, racconta la vita quotidiana dello stesso periodo a fianco del grande pittore.""