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La lista del giudice
Appassionante e pieno di suspense, La lista del giudice è il primo thriller di John Grisham su un serial killer e segna il ritorno di Lacy Stoltz, già protagonista de L'informatore.Lacy Stoltz si è trovata troppe volte di fronte a casi di corruzione nella magistratura nel corso della sua carriera di investigatrice presso un'apposita commissione in Florida. A quasi quarant'anni vorrebbe cambiare lavoro, ma proprio quando sembra essersi decisa viene contattata da una donna misteriosa e molto spaventata. Jeri Crosby si presenta sotto falso nome e sostiene di sapere chi ha assassinato suo padre vent'anni prima, un caso rimasto irrisolto. Ha assolutamente bisogno dell'aiuto di Lacy perché è convinta che l'autore dell'omicidio sia un giudice irreprensibile. Jeri non si è mai persa d'animo, si è messa sulle sue tracce, usando diverse identità, e ha segretamente condotto delle indagini minuziose, scoprendo via via altre vittime uccise nello stesso modo. I suoi sospetti sono più che fondati, ma mancano delle prove schiaccianti perché il giudice in questione è un uomo dall'intelligenza fuori dal comune e molto scaltro, conosce in anticipo le mosse della polizia e soprattutto conosce la legge. Questa volta Lacy non si trova di fronte a un caso di corruzione: l'uomo che si nasconde dietro la toga potrebbe essere un serial killer. Lacy deve scoprire la verità a tutti i costi senza rischiare di diventare l'ennesima vittima della sua lista. -
La migliore bugia
È un torrido luglio quando Gilda Orefice, pensionata scorbutica e solitaria, viene ritrovata senza vita nel suo appartamento in centro a Bari. Sembra morte naturale – la casa è in ordine e il cadavere composto – ma la giovane piemme Elisabetta Ciraci ha la sensazione che la scena sia troppo perfetta, e ordina l'autopsia. Il referto è inequivocabile: strangolamento. L'indagine corre, e i sospetti si concentrano su Giovanni Campanaro, un commercialista molto noto in città, la cui deposizione mostra contraddizioni sospette. Gli inquirenti tentennano, poi si convincono ad arrestarlo. Non ha dubbi invece Enrico Martucci, il vecchio avvocato che ne assume la difesa: che il suo assistito sia innocente a lui non interessa, basta che lo sembri, e giusto per il tempo del processo. A presiedere la giuria c'è Virginia Della Valle, un magistrato di lungo corso che conosce il diritto quanto l'anima degli imputati. Eppure nemmeno lei riesce a decifrare l'enigma Campanaro. Mentre le versioni e le controversioni si susseguono sulla sedia dei testimoni, nella sua mente si addensa un terribile dilemma: meglio rischiare di assolvere un colpevole, o di condannare un innocente? Francesco Caringella torna a raccontare i meccanismi e i cortocircuiti della nostra Legge, ma anche la fatica, i sogni e i fantasmi dei suoi giudici, in una storia piena di specchi e ombre. -
Densità
Non ci sono ragioni o torti in questo romanzo: la scrittura di Raffaele Notaro affronta con decisione la complessità della vita e delle relazioni sociali dei protagonisti per immergere il lettore nel loro vissuto, alla ricerca di un nuovo punto di equilibrio da cui ripartire.Certe cose non si possono dire Il suicidio di Filippo, giovane promessa del nuoto locale, sconvolge la piccola comunità di Castel Carpino e porta alla rottura dei fragili equilibri che reggono il vivere quotidiano del paese. Una morte incomprensibile, dicono tutti, mentre le voci si rincorrono incontrollate e le forze dell'ordine indagano su familiari e conoscenti. Che cosa ha visto il migliore amico della vittima, il giorno della disgrazia? Gabriele – atleta mediocre, chiuso di carattere e con evidenti problemi di apprendimento – si trova a sopportare non solo il peso del lutto, ma anche la responsabilità dello stigma dovuto al suo rapporto speciale con Filippo, che non ha mai incontrato il favore dei compagni. Come se non bastasse, il custode delle piscine rivela di aver notato strane presenze vicino alla recinzione del centro sportivo in cui Filippo si è suicidato, e lo accusa perfino di aver provocato la morte dell'amico. Sarà dunque Angela, la madre di Gabriele, a tentare di creare un argine intorno alle dicerie che si addensano intorno alla sua famiglia, trovando la forza di confrontarsi con il suo passato e con i ricordi che la legano alla terra in cui è nata. In un contesto in cui gli adulti continuano a negare la realtà dei fatti per proteggere le proprie convinzioni e i propri interessi, saranno però due adolescenti – il rivale storico di Filippo e la ragazza che invece ne era innamorata – ad avvicinarsi a Gabriele e provare a ricostruire con lui il senso della tragedia. -
Scatole Nere
Scatole Nere è un thriller psicologico, una storia di fantascienza distopica, un romanzo di scissione e ricomposizione inconsueto e inquietante. Il racconto scurissimo di come quello che viviamo determina in modo incontrollabile ciò che diventeremo, una polaroid in fase di sviluppo su dove potremmo fatalmente andare, ogni giorno di più.In un futuro non lontano, in un tratto di terra indefinibile, l'umanità fa i conti con un giro di vite che l'ha costretta in settori presidiati e sotto embargo. Città e campagne somigliano a corpi vecchi ed esausti, gli ospedali sono criptocarceri per malati contagiosi che non potranno mai più rivedere l'esterno, sottoposti a terapie psichiatriche che servono solo al governo per lavarsi la coscienza. In una delle ultime spoglie del mondo, un uomo si trascina in vuote notti sognando di riprendersi i bambini che gli hanno strappato dopo che la moglie, quattro anni prima, è scomparsa. Ma il giorno in cui la sua più grande speranza si avvera porta anche un'orda di paure e una terribile scoperta. Altrove, una donna con il cuore straziato da una figlia malata si mette in viaggio per salvare una vita fragile, senza immaginare gli spettri del passato e del presente che incontrerà lungo la strada. In un altro luogo ancora, un dottore rinchiuso nel correzionale finge di curare i malati, all'unico scopo di nascondere il più drammatico dei segreti. E attraverso i settori, sotto un cielo livido, si muove e striscia una donna che somiglia a tante e a nessuna insieme, che nella sua mente gioca con un tirannico interlocutore e ha lunghe spine che le crescono sotto pelle e premono verso gli organi interni. Sarà lei a trascinare tutti in un mondo interiore confuso e buio sino alle radici. -
Corpi minori
Partendo da una attitudine rigorosa, analitica, fenomenologica nei confronti del reale, Bazzi trova sintesi espressive illuminanti e restituisce tutta la potenzialità estetica latente in ogni nostro gesto e manifestazione, disegnando un percorso di formazione ricchissimo e ultracontemporaneo.«Quello che nell’immaginazione doveva essere un quieto approdo, si rivela un viaggio, un’odissea, insieme dura, struggente e comica, per un’infinità di luoghi e vie della città che danno il titolo ai capitoli del libro. Ognuno è un indirizzo nuovo, il luogo di una festa, il punto di un disvelamento cocente o radioso.» – Ida Bozzi, La Lettura - Il Corriere della SeraI corpi minori sono corpi celesti di dimensioni ridotte: asteroidi, meteore, comete, ma in questo romanzo ""minori"""" sono tutti i corpi osservati sotto la lente del desiderio. Desiderio che fa gravitare i personaggi attorno ai sogni e alle ambizioni di una vita, o solo di una stagione. Come accade al protagonista, che all'inizio della storia ha vent'anni, più di un talento ma poca perseveranza. Di una cosa però è sicuro, vuole andarsene da Rozzano, percorrere in senso inverso i tre chilometri e mezzo di via dei Missaglia, lasciarsi alle spalle l'insignificanza e la marginalità e appartenere per sempre alla città, dove spera di trovare anche l'amore, che sin dall'adolescenza insegue senza fortuna, invaghendosi di ragazzi tanto belli quanto sfuggenti. In una Milano ibrida e violenta, grottesca e straripante – che sembra tradire le promesse di quiete e liberazione immaginate da lontano –, il protagonista dovrà fare i conti con le derive del desiderio, provando a capire quale sia il suo posto nell'ordine geografico ed emotivo di questi anni irradiati di cortocircuiti tra reale e virtuale, tra immagine ed esperienza incarnata. Quando inizia una relazione con un ragazzo più giovane di lui e bellissimo, si sente finalmente dentro il cono di luce dorata della felicità: ama, ed è corrisposto. Eppure non basta trovarsi nel luogo che si è sempre sognato, non basta l'amore. Si è inchiodati a se stessi, in carne e ossessioni: per riuscire a occupare il proprio posto nel mondo non si può ignorarlo."" -
La rappresentazione
Dopo il successo di Pranzi di famiglia, Romana Petri torna a raccontarci di Lisbona, le sue ombre, i suoi intrighi.""In quella famiglia sembrava sempre che tutti interpretassero un ruolo imparato male, ma che non sapessero nemmeno più essere se stessi perché quello, forse non l'avevano imparato mai""""Lisbona. Dopo la mostra in cui la pittrice Albertini ha ritratto l'intera famiglia del marito, la coppia è costretta a trasferirsi a Roma. Gli """"sgorbi"""" hanno divertito solo Rita (la figlia nata deforme e che la madre Maria do Ceu ha fatto rattoppare chirurgicamente più volte). La Albertini d'altro canto se ne frega: detestava i silenziosi pranzi di famiglia della domenica. Quando entra in gioco un abile gallerista di Milano è il successo, soprattutto a partire da una serie di quadri su santa Teresa d'Ávila. Non solo: i critici notano che – basta guardarli con attenzione – quei quadri prendono vita. Pittrice ormai ricca e famosa, la Albertini potrebbe finalmente vivere una bella vita con il marito Vasco, abituato, a differenza di lei, ad avere un patrimonio alle spalle. E tuttavia il rapporto coniugale si complica, innescando una sorta di conflitto che è al contempo torbida sfida e luminoso riscatto. È forse l'amore solo una """"rappresentazione""""? In un continuo, drammatico andare e venire tra Roma e Lisbona, la Albertini si prepara a combattere, a crescere, a guardare al di là dello specchio in cui ha rischiato di vedersi prigioniera: lo specchio dei glaciali, interminabili e quasi invincibili silenzi. Romana Petri si muove con insinuante agilità fra l'ottusità dei rituali famigliari, il teatro morbido e morboso della bellezza di Lisbona e il gesto rivelatore e magico dell'arte. Passione, scandaglio di anime, saga famigliare, La rappresentazione è un romanzo che esplora i suoi confini, e li supera."" -
Maicolgècson
Dall'autrice di Dove finisce Roma, l'irresistibile storia di Remigia Porcu, la bambina che voleva essere Michael Jackson.Quando Remigia viene al mondo, in una sera d'inverno del 1980, tutti, nella sua grande famiglia, si chiedono da dove sia uscita quella bimba dalla pelle scura scura e i capelli ricci come lana d'acciaio. ""Sembra Michael Jackson!"""" scherza lo zio Stefano quando la vede. E il nomignolo è destinato ad attecchire. Remigia, detta Maicolgècson, cresce in un paese del Campidano non lontano da Cagliari, figlia unica ma circondata da cugini e cugine. L'amore per la musica arriva prestissimo: grazie agli zii e ai cugini più grandi a cinque anni scopre i Queen, Bob Marley e David Bowie, poi """"Sanremo"""" e """"Superclassifica Show"""" fanno entrare nel tinello dei genitori e nei suoi sogni di bambina Eros Ramazzotti, Laura Pausini e tutto l'olimpo della canzone pop italiana. Mentre a scuola i compagni la prendono in giro chiamandola """"marocchina"""" e """"vucumprà"""", a lezione di canto non la batte nessuno; così alla sua insegnante viene l'idea di mandarla in tv, al programma per piccoli cantanti di Sandra Milo. Il viaggio in nave, Roma, gli studi Rai di via Teulada, le luci, gli applausi... anche se quella prima esperienza non andrà proprio come se l'era immaginata, tanto che verrà archiviata come il suo """"Grande Insuccesso"""", Remigia ha capito cosa vuole fare da grande: cantare e ballare, come Madonna, come Michael Jackson. E, una piccola battaglia dopo l'altra, tra un successo e una delusione, un primo bacio e un'audizione, tenterà di difendere il suo sogno dalla malignità dei coetanei e dalle idee degli adulti su cosa a una bambina sia consentito desiderare e cosa no. In una prima persona buffa e commovente intrisa di modi di dire sardi, che cresce e si affina di pari passo con la protagonista e il suo sguardo sul mondo, Paola Soriga ci regala il tenerissimo racconto di un'infanzia isolana e un tuffo nella cultura pop italiana degli anni Ottanta e Novanta. E lo fa con una lievità, una delicatezza e un'allegria linguistica rare."" -
Lo scrivano di Cesare
Un grande romanzo storico e di formazione, ma anche una potente meditazione filosofica, sostenuta dalla scrittura superlativa di Sergio De Santisrn Aristocle è un ex schiavo, forse di origine greca, acquistato da bambino da una coppia di Romani come compagno di giochi per il figlio. Preso in simpatia dal precettore del ragazzo, ha imparato a leggere e scrivere, e grazie a intelligenza e curiosità non comuni si è fatto un'ampia cultura. Quando, ventenne, si affranca dalla schiavitù, gli accade qualcosa che condizionerà il resto della sua vita. Diviene scrivano di Cesare. A lui il grande Romano detterà i commentari sulle campagne in Gallia. Roma sta attraversando una profonda crisi. Le fazioni di ottimati e popolari si contendono il potere senza esclusione di colpi. Molti pensano che la più grande potenza del mondo conosciuto decadrà o rinascerà grazie a un uomo eccezionale. Cesare è convinto di essere quell'uomo. Straniero, dotato di raro acume, Aristocle è nella condizione ideale per osservare Cesare con sguardo consapevole. Non lo ama, ma non riesce a detestarlo. Ne ammira il coraggio, l'intelligenza, le capacità di stratega, la determinazione, l'abilità politica, ma diffida della cinica ambizione che piega tutto al proprio volere. Né gli sfuggono la vanità, la spregiudicatezza con cui rielabora i fatti, facendo giungere a Roma notizie di trionfi militari per nascondere il fallimento delle campagne in Britannia. La vita di Aristocle cambia di nuovo quando viene mandato a Piacenza presso un amico di Cesare con l'opera che consegnerà le sue imprese ai posteri: quella che tutto il mondo conoscerà come De bello gallico. Audace condottiero o politico spregiudicato? Storiografo obiettivo o manipolatore? Seduttore seriale o profondo intellettuale? Chi è davvero Cesare? Aristocle lo racconta in un libro che comincia a scrivere di nascosto mentre gli è ancora accanto. Nell'offrire un ritratto suggestivo e documentatissimo di uno dei personaggi più affascinanti della Storia, Lo scrivano di Cesare racconta il Potere in tutte le sue declinazioni: campagne militari, relazioni amorose, strategie di comunicazione. -
Il gioco delle maschere
A Verona il Carnevale è appena cominciato quando, a notte fonda, la polizia decide di forzare l'appartamento del dottor Masiero: da ore, l'uomo non risponde al telefono. La scena che si presenta agli agenti è però molto più terribile di quanto si aspettassero: Masiero giace riverso su una poltrona con indosso un costume tradizionale raffazzonato ma preciso del baccanale veronese. Poche ore dopo, la viceispettore Miriam Sannino viene richiamata in un cascinale diroccato appena fuori città: un altro cadavere, un'altra maschera veronese. Troppe coincidenze per essere un caso, troppa perizia anche per trattarsi di un gruppo di sbandati. Miriam, insieme alla collega e amica di sempre Patrizia, alla giovane recluta Giusy e al nuovo arrivato Giovanni Tassi, inizia a indagare, con tutta la pressione di sapere che in questura nessuno crede che lei sia in grado di chiudere il caso. Presto, altri macabri ritrovamenti si succedono, come mosse di un gioco implacabile. Chi sta dietro agli omicidi? E qual è il loro segreto oscuro? Lo sa forse il misterioso eremita che leggendo dei delitti lascia il cascinale dove vive recluso da vent'anni, e torna a Verona? Miriam dovrà affrontare i fantasmi del suo passato, e in particolar modo quelli che riguardano il padre, ex poliziotto accusato di corruzione: solo allora scoprirà quale verità la unisce all'assassino delle maschere. -
999. L'origine
Carlo A. Martigli torna a raccontare del mitico libro al centro del suo indimenticabile 999 - L'ultimo custode, rivelando contemporaneamente l'alfa e l'omega dei segreti che contiene, in un'avventura che in parallelo tra passato e presente spalanca la porta a un affascinante, imprevedibile futuro.rn Galilea, anno 3793 del calendario ebraico. Da Nazareth e Gerusalemme, corre voce che sulla Terra cammini finalmente il Messia promesso dall'Antico Testamento, e ormai sono tante le persone che si affidano alle parole del popolano Gesù, figlio del falegname. È davvero così? Gesù è realmente il Dio incarnato? No, non lo è, ma a lui poco importa: grazie a quella convinzione, la gente lo ascolta, e dunque ha l'occasione per diffondere il più possibile la sua filosofia illuminata, matriarcale e rivoluzionaria. Troppo, per il governo romano, che ne ordina l'arresto. Alla vigilia dell'arrivo dei miliziani, Gesù consegna ai suoi discepoli un libro colmo di insegnamenti, eleggendo a successore Maria di Magdala. Ma le invidie accendono i discepoli, la brama di potere e di controllo travolge presto gli animi, e le pagine con le vere parole di Cristo devono essere portate via, nascoste… Due millenni dopo, le prove del grande inganno su cui si fonda la tradizione occidentale non hanno smesso di nutrire intrighi e segreti: per secoli il libro è stato protetto da un gruppo di custodi. Tutto cambia quando Giacomo de Mola, colui che attualmente lo conserva, incontra Maria, una bambina in pericolo tra le mura della sua stessa casa, che mostra un'immediata ed evidentissima sintonia con il libro. E che forse è l'anello per far cambiare rotta ai custodi, e convincerli a diffondere il libro come avrebbe voluto il suo creatore… -
E poi saremo salvi
Libro incluso tra i sette finalisti del Premio Strega 2022Vincitore del Premio Viareggio-Rèpaci 2021 Opera PrimaE poi saremo salvi è insieme uno straordinario romanzo di formazione, una saga familiare, l'epopea di un popolo; ma è soprattutto il racconto di come una piccola, densa vicenda privata può allargarsi fino a riflettere la tensione umana alla ""casa"""", il posto del cuore in cui ci riconosciamo.Qualche giorno prima che la nonna morisse, mia madre le aveva chiesto: «Come ti è passata la vita?».«In un attimo. È entrata in un orecchio ed è uscita dall'altro. Così.» E aveva soffiato piano, come a spegnere una candela invisibile.Aida ha appena sei anni quando, con la madre, deve fuggire dal piccolo paese in cui è nata e cresciuta. In una notte infinita di buio, di ignoto e di terrore raggiunge il confine con l'Italia, dove incontra il padre. Insieme arrivano a Milano. Mentre i giorni scivolano uno sull'altro, Aida cerca di prendere le misure del nuovo universo. Crescere è ovunque difficile, e lei deve farlo all'improvviso, da sola, perché il trasloco coatto ha rovesciato anche la realtà dei suoi genitori. Nemmeno l'arrivo del fratellino Ibro sa rimettere in ordine le cose: la loro vita è sempre altrove – un altrove che la guerra ha ormai cancellato. Sotto la piena della nostalgia, la sua famiglia si consuma, chi sgretolato dalla rabbia, chi schiacciato dal peso di segreti insopportabili, chi ostaggio di un male inafferrabile. Aida capisce presto che per sopravvivere deve disegnarsi un nuovo orizzonte, anche a costo di un taglio delle radici.Proposto da Andrea Vitali al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:«E poi saremo salvi non è solo la storia di Aida, profuga bosniaca che giunge in Italia appena in tempo per sfuggire agli orrori dei massacri. È anche quella di un padre a volte padrone e a volte bambino, di una madre che comprime il profondo e a tratti disperato amore per i figli al punto di dare talvolta l'impressione di essere assente. E infine è anche la storia di due schizofrenie entrambe vere: quella che ha lacerato i Balcani e l'altra, quella che affligge Ibro, il fratello di Aida, un crudo quadro di realtà che in alcuni passaggi diventa un commosso inno alle fragilità dell'essere umano. A ciò si aggiunge il pregio della scrittura di Alessandra Carati che non si concede al di più, non ha tempo da perdere. La storia che narra è una catena priva di anelli deboli o se si preferisce un rosario laico dove ciascun grano va tenuto tra le dita il tempo necessario per meditare ciò che gli spazi bianchi lasciano intendere. Il lettore goloso di novità vi trova di che soddisfare il suo appetito, il neofita potrebbe usare E saremo salvi come viatico per entrare con stupore nel mondo in cui una penna riesce a raccontare il bello e il brutto della vita, i ricatti dei sentimenti, la necessità dell'egoismo quando si sta per affogare. Anche la pace di chi riesce a salvarsi pagando il debito di scelte... -
L'equazione del cuore
Maurizio de Giovanni scrive una delle storie che ha sempre sognato di raccontare. E ci consegna a un personaggio, tormentato e meravigliosamente umano, messo dinanzi al mistero del cuore.«Dieci anni dopo ""Il Metodo del Coccodrillo"""" che gli valse il Premio Scerbanenco, Maurizio De Giovanni fa una nuova scommessa narrativa.» – Ida Palisi, IlMattino.it«De Giovanni torna in libreria con un romanzo lontano dai “suoi” """"Bastardi di Pizzofalcone"""", intimo, in cui l'indagine è tutta interiore.» – Alberto Grandi, Wired«Un viaggio interiore tra famiglia, perdita, dolore e il fascino immutabile delle formule matematiche.» – MaremossoDopo la morte della moglie, Massimo, professore di matematica in pensione, vive, introverso e taciturno, in una casa appartata su un'isola del golfo di Napoli. Pesca con metodo e maestria e si limita a scambiare rare e convenzionali telefonate con la figlia Cristina, che vive in una piccola città della ricca provincia padana. A interrompere il ritmo di tanto abitudinaria esistenza la notizia di un grave incidente stradale: la figlia e il genero sono morti, il piccolo Checco è in coma. Massimo deve assolvere i suoi doveri. Crede, una volta celebrata la cerimonia funebre, di poter tornare nella sua isola, e lasciare quel luogo freddo e inospitale. Non può. I sanitari lo vogliono presente accanto al ragazzino che giace incosciente. Controvoglia, il professore si dispone a raccontare al nipote, come può e come sa, la “sua” matematica, la fascinosa armonia dei numeri. Fuori dall'ospedale si sente addosso gli occhi della città, dove lo si addita, in quanto unico parente, come tutore del minore, potenziale erede di una impresa da cui dipende il benessere di molti. Da lì in poi quanto mistero è necessario attraversare? Quanto umano dolore bisogna patire? Per arrivare dove?"" -
Storia immaginaria della mia famiglia
Ogni storia famigliare è in qualche misura immaginaria perché la memoria – i romanzieri lo sanno bene – è capricciosa, inaffidabile: ama le variazioni sul tema. Nel caso di questo romanzo, a dare forma all’universo narrativo è lo sguardo del più piccolo dei componenti di una famiglia vitale e caotica, che osserva con sagacia e curiosità le vite spesso incomprensibili degli adulti, le dinamiche misteriose dei loro rapporti, si accende per i loro entusiasmi e intercetta le inquietudini sotterranee. A torreggiare su di lui ci sono anzitutto i nonni: quello materno, “una sorta di vecchio principe con la grazia di Charlot”, convinto antifascista negli anni della guerra, che mal sopporta di gestire il negozio di ottica in cui si sente confinato e, fervente democristiano, sogna di dedicarsi alla politica. E il nonno paterno, burbero, anaffettivo si direbbe oggi, ex fascista ed ex poeta futurista con “gli occhi di brace della stizza sprezzante che riservava al mondo che non lo aveva considerato abbastanza”. Contrapposti nello schieramento ideologico – in anni in cui la politica era tutto –, eppure partecipi di un identico destino, questi nonni: la disillusione di un dopoguerra che ha tradito le promesse della loro gioventù. Non bastano le soddisfazioni economiche, il clima straordinario dell’Italia degli anni Sessanta, al culmine della fiducia in se stessa e dello slancio costruttivo, anche se già percorsa dai conflitti che deflagreranno nel decennio successivo. Andrea Vianello, che con Ogni parola che sapevo aveva conquistato tanti lettori, dimostra qui di possedere lo sguardo del romanziere e un senso sicuro della scena. -
Il bacio di Brianna
Fra autobiografia e invenzione, fra realtà e rabbia, Gennaro Della Volpe, in arte Raiz, muove un quadro di storie vive, mette nella sua voce di narratore avventure che lasciano sulla pelle la magia e la passione di esistere.Un bambino apprende la grammatica del vivere sullo sfondo di una Milano periferica, barbarica e violenta. Un ragazzo dà un bacio innocente a una ragazza e gli si apre davanti l'orizzonte di una nuova età. Carico di speranza, Yusuf arriva a Napoli dal Senegal per precipitare nell'abisso del male. E poi c'è una Londra che somiglia a una ragazza da conquistare e da lasciarsi alle spalle. E poi c'è Tel Aviv, c'è il Mediterraneo, e poi c'è la vita che preme. Sempre e comunque, come un ritmo, come una preghiera. Ci sono donne, uomini, luoghi, ruvide speranze, un mondo che brucia ricchezza e memoria. -
Vita ordinaria di una donna di strada
Con Vita ordinaria di una donna di strada Maria Pia Ammirati ha compiuto un viaggio freddo e viscerale nel cuore oscuro dell'Europa della prostituzione. Pochi romanzi avevano sinora mostrato con tale intensità narrativa e rabdomantica intuizione sociologica cosa conduca una giovane donna a diventare prostituta e a sedersi sui gradini più umilianti della società.Nadia non lo sa nemmeno, cos'è la dolcezza. Ha sedici anni, è bellissima, e cresce in un mondo – siamo in una povera campagna a nord di Bucarest – dove le parole servono per dare ordini o per ferire. Un giorno Nadia scopre il sesso, ma lo scopre dalla parte sbagliata, almeno per la famiglia, che decide di ripudiarla. Da quel momento per lei inizia un'inesorabile discesa agli inferi: prima viene venduta come promessa sposa, poi viene ceduta a ""protettori"""" brutali e feroci. Giorno dopo giorno scopre la terra di nessuno delle periferie, della crudeltà, della lotta spietata degli ultimi per la conquista di un letto, di un bagno, di una tazza di latte. Fino a convincersi che per chi come lei è nata nell'ignoranza e nella povertà non esiste altra strada che la prostituzione. Impara a sue spese a dosare le parole e i gesti, e a non mettersi mai contro un mondo che considera carne da fiera la sua lancinante bellezza. La sua è una guerra per la sopravvivenza combattuta senza il conforto di nessuno. Ma Nadia è intelligente e tenace, e capisce che l'unico modo per salvarsi è mantenere freddezza e controllo, e abituarsi all'intimità dei corpi degli altri con lo stesso distacco del chirurgo. Solo così riesce a ritagliarsi una difficile rispettabilità. Un giorno l'organizzazione decide che è pronta per il salto di qualità: una casa chiusa in Germania. Non può rifiutarsi. Si ferma a Praga qualche mese, e qui intuisce per la prima volta che il mondo non è solo inferno. E, proprio come quando viveva in campagna coi genitori, scopre l'abbandono affettivo e fisico con una donna. Sa che per salvarsi non dovrebbe mai perdere il controllo, eppure accade, si innamora. Arrivata a Colonia, scopre una prostituzione burocratizzata e regolamentata. E una tregua dall'inferno le sembra quasi possibile. È vero che i demoni della sua Romania notturna e sulfurea sono sempre più lontani, ma ora a giocarsela a sorte sono i ben più pericolosi demoni della psiche. Arriva un uomo gentile che prova a sedurla. Chi è, e che legame ha con il suo passato?"" -
L' equazione della colpa
Questo romanzo racconta un risveglio, uno di quelli bruschi che spezzano il fiato nel cuore della notte, lasciando però il germe di un'idea nuova. Anna è cresciuta a Bari, si è trasferita a Roma dove si è laureata in Matematica, si è sposata, ha avuto due figli. Ma in realtà – se ne accorge ora – è sempre rimasta ferma, forse non è mai partita. Ha vissuto confidando che ogni traguardo superato equivalesse a un nuovo inizio, un esordio di felicità. È stata figlia, sorella, poi moglie, e madre: attenta a rispondere alle aspettative che quei ruoli implicavano, con la sensazione di non aver mai inciso la scorza della realtà per assaporarla davvero, per capire che gusto ci sentiva lei. E ora? Come mettere in discussione un'esistenza in cui non si riconosce più, quando altre vite sono intrecciate alla sua? Il senso di colpa le stringe la gola e lei cerca una soluzione tra le ferree regole matematiche in cui si è sempre sentita serena. Durante le sedute di analisi, Anna scopre la fatica di trovare la propria voce, a tratti scomoda, ingombrante. Il desiderio di essere quella voce mai ascoltata riaccende delusioni, senso di fallimento, paura. Ma anche la consapevolezza che gli errori che ha commesso sono lei : se non si lascia paralizzare dal senso di colpa e dalla contemplazione delle macerie da lì può ripartire. Questo romanzo racconta un risveglio, uno di quelli bruschi che spezzano il fiato nel cuore della notte, lasciando però il germe di un'idea nuova. Come se, dopo aver viaggiato a lungo sottocoperta, vedendo solo piccole porzioni di mare attraverso gli oblò, la protagonista salisse sul ponte della barca per respirare il mare, tutto il mare che finalmente riesce a vedere. Seguendo Anna nella discesa al centro di se stessa, la scrittura di Arianna Lombardelli emoziona e ferisce, disegna l'appassionante vicenda di una ""seconda"""" formazione, quella di una donna adulta che sostiene la responsabilità di una famiglia, realizzando che quella responsabilità è parte di un'immensa costruzione, con i suoi muri verticali, le stanze da arredare e gli affacci esposti ai venti.rn"" -
Reo confesso. Un'indagine del commissario Soneri
Quando Soneri, camminando per il parco della Cittadella della sua Parma, si avvicina a un uomo riverso su una panchina, per capire se è solo un barbone addormentato o se è qualcuno che sta male, certo non immagina che sta per cominciare una delle vicende più assurde e intricate di tutta la sua carriera. L'uomo, infatti, tal Roberto Ferrari, confessa a Soneri di aver appena compiuto un omicidio. Ha ucciso un promotore finanziario che lo aveva rovinato sperperando in affari illeciti e cocaina i risparmi di una vita, che Ferrari gli aveva affidato. Apparentemente, l'indagine più rapida della storia del commissario Soneri, anche perché Ferrari fornisce tutte le prove che servono a dimostrare la sua colpevolezza: c'è la vittima, c'è il movente, c'è il reo confesso. Ma Soneri non è uomo di carte, o di tecnologie, o di impronte digitali. È un uomo di intuito, e il suo intuito gli dice che c'è qualcosa che non torna, che in questa apparente semplicità c'è qualcosa di sospetto. Non immagina quanto ha ragione. -
Il cercatore di luce
Avvalendosi di un meccanismo narrativo ad alta precisione alimentato da una lingua insieme morbida e acuminata, Abate scolpisce un potente romanzo corale che affronta temi universali: la vita, la natura, la morte Carlo ha dodici anni quando sale in Scanuppia, una montagna del Trentino, per trascorrere le vacanze estive nella baita di famiglia. I genitori non fanno che litigare, la tensione è palpabile, eppure un inatteso sollievo lo coglie quando si immerge nel dipinto appeso nella sua stanza: una giovane donna con un bambino tra le braccia. Chi sono quelle due persone? Al ragazzo pare di riconoscerle e chiede notizie alla Moma, la nonna originaria della Calabria, scoprendo che il nonno aveva conosciuto il pittore, Giovanni Segantini. Carlo si trova così a ricostruire la trama intima e collettiva di un intero secolo, a partire dalla travolgente vicenda umana di Segantini, legata a quella della propria famiglia. Mentre è alle prese con i primi turbamenti sentimentali, il ragazzo si appassiona all'amore tra l'artista e Bice Bugatti, donna carismatica e compagna fedele, sempre al suo fianco dall'incontro a Milano agli anni in Brianza e in Svizzera. In un romanzo epico e visionario, Carmine Abate torna a raccontare un'appassionante storia famigliare, e vi intreccia con maestria la straordinaria avventura esistenziale e artistica di uno dei nostri più grandi pittori, muovendosi – con l'autorevolezza di chi li conosce nelle più segrete profondità – in luoghi lontani ma dalla identica, struggente meraviglia: dal Trentino di Arco e della Scanuppia, paradiso naturale degli urogalli, alle altezze sublimi di Maloja, all'altopiano della Sila, monumento alla bellezza nel cuore del Mediterraneo. Avvalendosi di un meccanismo narrativo ad alta precisione alimentato da una lingua insieme morbida e acuminata, Abate scolpisce un potente romanzo corale che affronta temi universali: la vita, la natura, la morte, gli stessi del famoso Trittico della Natura di Giovanni Segantini. È lui l'inesausto cercatore di luce che, pur presagendo la fine ormai prossima, sale in montagna a dipingere l'ultima, grandiosa opera. L'unico modo per sconfiggere la morte. La sua e la nostra. -
L' album dei sogni
Libro finalista del Premio Biella Letteratura e Industria 2023Luigi Garlando con quest'opera tocca senza dubbio un vertice della sua fortunata produzione letteraria, e accompagna i lettori attraverso un mondo che tiene insieme la concretezza della ricostruzione storica e il fascino della dimensione romanzesca. C'è un momento cruciale, in questa storia. E c'è un ""prima"""", e c'è un """"dopo"""". Il momento cruciale è verso la fine della Seconda guerra mondiale, quando Olga, vedova di Antonio Panini, decide, insieme ai suoi otto figli, di acquistare l'edicola di corso Duomo, nel centro di Modena. Il """"prima"""" è la storia di Antonio Panini, scampato miracolosamente alla Grande Guerra, combattuta in trincea; del suo amore infinito per Olga, detta """"la Caserèina"""", perché figlia del casaro; e di come nel durissimo momento tra le due guerre i due abbiano costruito una famiglia tanto numerosa quanto movimentata. Fino alla sua morte prematura, a quarantaquattro anni, nel 1941. Il """"dopo"""" è una grande saga famigliare, la storia di una delle più affascinanti avventure imprenditoriali italiane, fatta di spirito d'iniziativa, fiuto per gli affari, passione, lavoro, inventiva. Una storia che poteva avvenire solo nell'Italia che rinasce dopo la guerra, e nell'Emilia Romagna del boom economico, della Ferrari e della Maserati e delle prime lotte operaie, delle donne """"di zigomo forte"""" e del calcio che diventa fenomeno popolare, e che poteva avere come protagonista solo una famiglia come quella dei Panini. Dal più vecchio, Giuseppe, al """"piccolo"""" Franco Cosimo, passando per tutti gli altri fratelli e sorelle, in quegli anni crescono, imparano, si innamorano, fanno figli, si ammalano, guariscono, e soprattutto lavorano, e l'edicola di corso Duomo si ingrandisce, le nuove idee si susseguono, fino a quando non arriva """"l'idea"""" che cambierà tutto, le figurine che hanno fatto sognare milioni di italiani."" -
Il bacio della vita
Un cuore si ferma. La loro storia comincia.È quasi la mezzanotte che inaugura il nuovo millennio quando, durante una festa all'aperto, il cuore del diciottenne Joel Greenaway, astro nascente del calcio, si ferma. Kerry Smith, che sta per sostenere gli esami di ammissione alla facoltà di medicina, si accorge subito di quello che sta succedendo e reagisce prontamente. Per diciotto interminabili minuti esegue la rianimazione cardiopolmonare su Joel, la sua cotta del liceo, salvandogli la vita, mentre Tim, il miglior amico di Kerry, è troppo scioccato per rendersi utile. Anche se i tre ragazzi ancora non lo sanno, quei minuti sospesi tra la vita e la morte cambieranno le loro vite per sempre. Mentre ognuno dei tre lotterà per superare gli eventi di quel fatidico Capodanno, le loro strade continueranno a incrociarsi, e Joel, Kerry e Tim scopriranno cosa significa amare, perdonare, trovare il proprio posto nel mondo o semplicemente andare avanti e continuare a vivere. Strutturato in capitoli che ruotano intorno alla ""catena della sopravvivenza"""" riconosciuta a livello internazionale – quattro semplici passaggi che consentono a chiunque di noi di aiutare a salvare una persona – Il bacio della vita è un romanzo emozionante e coinvolgente, un mix perfetto tra Un giorno di David Nicholls e Grey's Anatomy, una storia d'amore indimenticabile che mostra ai lettori che c'è più di un modo per salvare una vita e più di un percorso per dare un senso alla propria.""