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La città sospesa
«I desideri sono grandi cose. Ma per ogni desiderio che si realizza, mille possibilità devono essere eliminate.»Le acque magiche della Corrente Pirata sono in pericolo: rischiano di mescolarsi alla realtà, generando caos e distruzione. L'unica via di salvezza è raggiungere l'impossibile Monerva, una città al di là dello spazio e del tempo, dove è nascosta la Macchina dei Desideri. La dolce Marrill e il suo amico ladro Finn hanno già solcato quel mare... riusciranno ora a riunirsi e compiere l'impresa, salvando così il loro destino e quello del mondo? -
Un solo vero re. L'accademia del bene e del male. Vol. 6
«Concediti il permesso di essere felice. Questa è la formula magica. Allora tutto diventerà possibile.»Excalibur è stata estratta dalla roccia, e il nuovo re designato, ma Rhian e Tedros continuano a contendersi il trono. Chi sarà l'unico vero sovrano? Soltanto chi supererà le tre prove del Torneo dei Re potrà essere incoronato e governare su Camelot e la Selva Infinita. La storia di Agatha e Sophie sta dunque per concludersi: oltre il Bene e il Male, oltre i Mai e i Sempre... Sarà davvero la Fine delle Fini? -
Il cacciatore di fulmini
Un'avventura elettrizzante! Una storia capace di fondere fantasia e scienza che vi fulminerà!rnPoi il cielo è cambiato. La nube temporalesca si è spaccata, come se una mano invisibile la stesse tagliando in due. E ho visto un lampo argentato, una sagoma che schizzava alta nel cielo, lunga e sottile.Alfie e sua sorella Lily si sentono proprio fuori posto a Folding Ford, il paesino dove si sono trasferiti da qualche mese. Il ragazzino ha notato diverse stranezze, ma la cosa più sorprendente è il clima: pozzanghere ghiacciate e rami di alberi congelati in piena estate, per non parlare del mulinello di acqua che vortica in un secchio! È arrivato il momento di investigare, e Alfie sa già da dove partire: il giardino del signor Clemm, un uomo che nel tempo libero porta a spasso un mucchio di falene... Introducendosi in modo solo un tantino illegale, al centro del giardino Alfie trova una cassa misteriosa sovrastata da un cubo di aria gelida, che incautamente decide di aprire. Le scarpe gli si congelano all'istante, i denti prendono a vibrare, la fronte gli brucia tremendamente e una creatura simile a un lampo di luce sfreccia fuori. Lo strano essere porterà una caterva di guai, e mentre i barometri di Folding Ford vanno in tilt, Alfie si ritroverà al centro di una tempesta straordinaria! -
Fuori dal ristorante
«Dentro il ristorante ti senti un leone. Giochi in casa, dove nulla può andare storto. Ma a me vincere facile non è mai piaciuto, e nella ristorazione esterna se vinci è solo dopo aver calcolato e affrontato innumerevoli difficoltà.»Da cinquant'anni il ristorante Da Vittorio di Bergamo è un marchio di eccellenza della ristorazione. Francesco Cerea, secondogenito dei fondatori Vittorio e Bruna, ha scelto di lavorare ""fuori dal ristorante"""" e di occuparsi della ristorazione esterna, creando gli eventi che hanno portato i sapori di Da Vittorio sulle tavole di tutto il mondo. Quando si organizza un evento, da ristoratore è necessario trasformarsi in sarto e confezionare un abito su misura per il cliente: la riuscita della serata dipende da tante piccole attenzioni e premure riservate al momento giusto, studiate con precisione chirurgica. Ma anche da soluzioni estemporanee per risolvere le mille difficoltà che di volta in volta possono capitare. Perché la ristorazione esterna è come la vita: l'imprevisto è sempre dietro l'angolo e per affrontarlo sono necessari disciplina, talento, grinta ma anche inventiva e un pizzico di follia. Qualità che hanno consentito a Francesco di organizzare, negli anni, eventi in onore di personalità di spicco della politica, dello spettacolo e dell'imprenditoria, dalle star di Hollywood a Barack Obama ed Elisabetta II, e di aprire ristoranti in tutto il mondo. Ma rimanendo sempre con i piedi per terra, senza dimenticare le proprie radici, la propria famiglia: il padre Vittorio, che fin da quando Francesco è adolescente comprende e incoraggia la sua indole """"ribelle"""" e la sua voglia di trovare la propria strada; la mamma Bruna, figura amorevole e sempre presente, il punto fermo attorno a cui orbita l'intera famiglia; e i quattro fratelli – Chicco, Barbara, Bobo e Rossella – con cui forma una squadra affiatata e invincibile: «E con il cuore torno sempre lì, al primo ristorante nel centro di Bergamo, dove ho capito che la felicità degli altri sarebbe diventata il mio destino»."" -
La notte delle Malombre
«Perché se si permette alla paura di tornare travestita da ricordo, quella si piglia tutto.»«Una storia drammatica dimenticata, raccontata con delicatezza e ritmo» – Viola Ardone, autire de Il treno dei bambini1944. In un'Italia dilaniata dalla guerra, i tredicenni Nora, Brando e Rocco si trovano sul treno 8017, che da Napoli è diretto a Potenza. Sono tutti clandestini, ognuno con i suoi sogni e le sue speranze. Ma quando la locomotiva si blocca, in una galleria all'altezza di Balvano, quel viaggio di riscatto diventa tragedia: i tre dovranno affrontare la paura, ma soprattutto le oscure e inquietanti Malombre... -
Io vivrò. Storia della ragazza che ha sfidato l'Islam
Il quartiere di Kolenkit, a ovest di Amsterdam, è considerato il «più problematico» dei Paesi Bassi per povertà, disoccupazione, abbandono scolastico e criminalità. Viverci è una sfida. Lo è ancora di più se sei una ragazza musulmana cresciuta in una famiglia di immigrati turchi semianalfabeti, ultraconservatori e nazionalisti. Se da bambina hai frequentato la scuola coranica, se l'imam e la tua comunità dettano le regole di una moralità soffocante. Büsra ha quasi vent'anni. Non può ascoltare musica, né festeggiare un compleanno. Non può andare in vacanza da sola, stare fuori la sera, avere amici maschi, truccarsi o indossare abiti troppo aderenti. Soprattutto, non può immaginare un'esistenza diversa da quella che i suoi famigliari, in ossequio alla tradizione religiosa e alla propaganda del proprio paese di origine, hanno deciso per lei, quella cioè di non essere altro che una «gallina da cova», sottomessa alla volontà del marito, senza ambizioni e desideri. E invece Büsra sogna per sé un futuro differente: si iscrive all'università, lavora in un ristorante fino a tardi, ama un ragazzo non musulmano, rifiuta il velo e i matrimoni combinati. Sceglie il proprio destino, ignara forse del fatto che per la sua autodeterminazione, per la sua ribellione al limite dell'apostasia, ci sarà un prezzo da pagare. Romanzo autobiografico, Io vivrò è diventato, fin dalla sua pubblicazione in Olanda, un caso letterario e ha acceso un profondo dibattito sull'integrazione con un'eco internazionale. A seguito delle intimidazioni e minacce di morte ricevute dalla comunità musulmana dopo l'uscita del libro, l'autrice, appena ventitreenne, ha dovuto lasciare la famiglia e da allora vive nascosta. Perché queste pagine non sono soltanto la cronaca di una dissidenza giovanile, un viaggio verso la libertà e la laicità, un manifesto femminista. Sono un j'accuse ruvido e sincero nei confronti della sua cultura, ma anche una disincantata riflessione sulle contraddizioni e le ipocrisie della società multietnica, sulle difficoltà delle politiche di integrazione e sui sensi di colpa dell'Occidente. Lale Gül (Amsterdam, 1997) studia letteratura olandese alla Vrije Universiteit di Amsterdam. Fino all'età di diciassette anni, nei fine settimana ha frequentato una scuola coranica. Nel suo libro d'esordio, Io vivrò , contesta tutto ciò che le è stato insegnato e la sua comunità. Dopo l'uscita del romanzo è stata costretta a interrompere i rapporti con la sua famiglia e oggi vive nascosta a causa delle numerose minacce di morte ricevute. -
Il calcio ha perso. Vincitori e vinti nel mondo del pallone
C'è stato un tempo in cui il calcio era alla portata di tutti e a molti piaceva definirlo «lo sport del popolo». La propria squadra del cuore si seguiva allo stadio, le società vivevano del ricavato dei biglietti e la tv trasmetteva, gratis, solo i gol e qualche spezzone registrato delle partite di campionato e la diretta delle grandi sfide internazionali. Oggi è cambiato il mondo: i diritti televisivi, che hanno imposto una parabola su ogni tetto e portato il calcio in tutte le case, hanno sottratto il pallone alla sua dimensione «artigianale» per trasformarlo in un'industria multimiliardaria… ma sull'orlo del fallimento. Matteo Spaziante e Franco Vanni hanno unito le loro competenze per analizzare in modo scrupoloso e dettagliato i motivi che hanno condotto il «giocattolo più amato dagli italiani» vicino al punto di rottura. E compiono un viaggio nelle storture di un sistema che si regge sui pagherò, sul buon cuore di qualche ricco mecenate e su dinamiche geopolitiche che nulla hanno a che fare con lo sport. I tifosi, che di fatto sono chiamati a mantenere il carrozzone, sono spinti ai margini, a distanza da centri sportivi blindati e dai propri idoli, divenuti un'élite di privilegiati intoccabili che viaggia lontano anni luce dalla società reale. Il calcio ha perso si pone le numerose domande che assillano appassionati e addetti ai lavori: «Com'è nata, e subito naufragata, l'idea della Superlega? Perché le società di Serie A, indebitate per oltre 5 miliardi di euro, continuano a pagare ai calciatori stipendi milionari che non possono permettersi? Se il calcio europeo è davvero in crisi, come mai piace così tanto ai signori dei petrodollari? E chi sono davvero i procuratori, i veri signori del calcio moderno, trattati con deferenza dalle stesse società che tengono in scacco?». I due autori cercano le risposte nei numeri, nelle storie e nelle parole dei protagonisti. E dedicano questo libro ai tifosi che guardano le partite, che vanno allo stadio e trasmettono la passione ai propri figli. A chi, nonostante tutto, ci crede ancora. -
Everyday English. L'inglese che non impari a scuola, una lezione al giorno
«Vi porterò con me in un percorso alla scoperta dell'inglese che parlano i madrelingua, totalmente diverso da quello che viene insegnato a scuola. Gli unici ingredienti che vi servono sono un pizzico di costanza, una buona dose di curiosità e tanta voglia di mettervi in gioco. Iniziate il percorso oggi stesso e vedrete. Con pochi minuti al giorno, costruiremo insieme il vocabolario che vi permetterà di accedere a nuove opportunità di intrattenimento, lavoro e relazione.»«I metodi tradizionali con me non hanno funzionato. Sono uscita dal liceo dopo tredici anni di inglese con ancora tanto, troppo, da imparare. Il mio modo di comunicare era basico e meccanico, il che mi faceva sentire spesso a disagio. Sognavo di esprimermi liberamente, senza rinunciare a tutte le sfumature che una lingua possiede e stabilendo connessioni più profonde con le persone, ma non ci riuscivo. Mi ci è voluto del tempo per capire che dovevo lasciar perdere la traduzione letterale e iniziare a pensare in inglese. Per aiutare anche voi a fare lo stesso, ho sviluppato un metodo di apprendimento nuovo. Si basa sulla scoperta dei modi di dire, delle espressioni e dello slang che ho imparato durante le mie esperienze all'estero, una figuraccia dietro l'altra! Perché solo padroneggiando quelli potrete finalmente comprendere qualunque conversazione ed esprimervi come vorreste. Ve ne propongo uno al giorno, per tutto l'arco dell'anno, accompagnato dai miei amatissimi memory tips, fun facts ed esempi di vita reale. Vi porterò con me in un percorso alla scoperta dell'inglese che parlano i madrelingua, totalmente diverso da quello che viene insegnato a scuola. Perché nello studio delle lingue cambiare prospettiva non solo è possibile, ma offre anche risultati migliori. Gli unici ingredienti che vi servono sono un pizzico di costanza, una buona dose di curiosità e tanta voglia di mettervi in gioco. Iniziate il percorso oggi stesso e vedrete. Con pochi minuti al giorno, costruiremo insieme il vocabolario che vi permetterà di accedere a nuove opportunità di intrattenimento, lavoro e relazione. Tra aneddoti, consigli, contenuti bonus e cruciverba, in 365 giorni la missione potrà dirsi compiuta: addio inglese da libro di testo, benvenuto everyday English!» -
La montagna. Minecraft
L'avventura ha finalmente avuto inizio! Dopo aver abbandonato la sicurezza dell'isola, il naufrago è partito alla volta dell'ignoto, in cerca di nuove terre e risposte. La tanto agognata meta, però, non è proprio come si aspettava: una tundra fredda, vastissima e inospitale è ciò che lo attende, e in quelle lande gelide scopre di non essersi mai sentito più solo. Avrà fatto bene ad abbandonare l'isola? Sarebbe meglio tornare indietro? Non ha tempo per i ripensamenti, specialmente quando terrificanti zombi e lupi feroci cominciano a braccarlo. L'esploratore sta per perdere la speranza, quando una misteriosa figura interviene in suo aiuto, sgominando gli inseguitori. Summer è una naufraga come lui, una vera esperta di sopravvivenza in quelle terre selvagge e l'esploratore non riesce a credere alla fortuna di aver trovato finalmente un suo simile! I due decidono di unire le forze e quando raggiungono il riparo della fortezza di Summer, ricavata nell'imponente montagna che incombe sul paesaggio, si sentono finalmente al sicuro... ma in un mondo sconosciuto e tutto da scoprire le insidie si nascondono ovunque e il lavoro di squadra si rivela ben presto un complesso meccanismo per due compagni abituati a muoversi da soli. Anche l'amicizia ha le sue regole e i naufraghi dovranno imparare a conoscerle per sopravvivere e trovare le risposte che stanno cercando. Età di lettura: da 10 anni. -
Nuovi argomenti (2022). Vol. 1: Gennaio-Aprile.
«Nuovi Argomenti» è una rivista letteraria fondata a Roma nel 1953 da Alberto Carocci e Alberto Moravia. Dal 1953 al 1964, sui settantuno numeri che compongono la prima serie di «Nuovi Argomenti» scrivono, tra gli altri, Arbasino, Bassani, Bertolucci, Bianciardi, Bobbio, Calvino, Cassola, Ginzburg, Fenoglio, Montale, Morante, Ortese, Ottieri, Piovene, Pratolini, Raboni, Rea, Vittorini, Zolla. Nel 1966, ai due fondatori si aggiunge nella direzione Pier Paolo Pasolini. Segretario di redazione è Enzo Siciliano che nel 1972, alla morte di Carocci, sostituisce quest'ultimo come direttore. La seconda serie chiude nel 1980, segnando un percorso dove il fatto letterario tende sempre più a prendere il posto della discussione politica, grazie all'impulso di Pasolini. Sulla rivista iniziano a scrivere Bellezza, Cordelli, Maraini, Montefoschi, Paris. Alla morte di Pasolini, il suo posto in direzione viene preso da Attilio Bertolucci, che affianca Moravia e Siciliano. Redattori della rivista, dal 1974, sono Dario Bellezza e Piero Gelli. Tra gli autori invitati a collaborare, Celati, Cerami, Consolo, Cucchi, Giudici, Magrelli, Magris, Malerba, Rosselli, Scialoja, Sereni, Siti, Spaziani, Zanzotto. Si pubblicano scritti di Paz, Cortázar, Barthes, Bulgakov, Michaux, Lezama Lima, Bachtin, Pasternak, Brodskij. La terza serie di «Nuovi Argomenti» inizia nel 1982. Direttori sono Moravia, Siciliano e Sciascia. Dal 1988 Sandro Veronesi è segretario di redazione. Lo stesso anno Antonio Debenedetti entra nel collegio di direzione. Nell'89 Giorgio Caproni affianca per breve tempo i direttori della rivista, fino alla sua morte che avverrà l'anno seguente. Scomparsi anche Moravia e Sciascia, accanto a Siciliano, nel 1990, arrivano in direzione Francesca Sanvitale, Furio Colombo e Raffaele La Capria. La rivista pubblica scritti di Bufalino, Eco, Ferrara, Manganelli, Scalfari, Tabucchi, Tobino, Vattimo, Villari, Zeichen e apre alla collaborazione di giovani autori tra cui Abbate, Affinati, Albinati, Busi, Carbone, Colasanti, Lodoli, Mazzucco, Onofri, Picca, Tondelli, Trevi, Valduga, oltre a pubblicare scrittori stranieri quali Borges, Brodkey, Carver, Chatwin, Doctorow, Grossman, Kundera, Lowry, McEwan, McInerney, Oates, Perec, Updike, Walcott, Wolfe, Yehoshua. Nel 1994, i direttori sono Dacia Maraini, Raffaele La Capria, Furio Colombo e Enzo Siciliano. «Nuovi Argomenti» si conferma palestra per i giovani: Scarpellini, Manica, Susani, Giartosio, Ammaniti, Piperno, Piersanti, Mozzi, Franchini. Nel 1998 Arnaldo Colasanti diventa direttore con Colombo, Maraini, La Capria e Siciliano. Lorenzo Pavolini è caporedattore. Nel 2003 Mario Desiati viene chiamato da Siciliano per svolgere le funzioni di segretario della redazione, in cui entrano Carabba, Colombati, Janeczek e Saviano. Nel 2006 muore Enzo Siciliano. Giorgio van Straten e Raffaele Manica affiancano nella direzione Colasanti, Colombo, La Capria e Maraini. Nel 2009 Carabba diventa coordinatore della redazione. Gli succederanno Francesco Pacifico e Marco Cubeddu. Dal 2019 la direzione è composta da Colombati, La Capria, Manica, Maraini e van Straten. -
Nuovi argomenti (2022). Vol. 2: Maggio-Agosto.
«Nuovi Argomenti» è una rivista letteraria fondata a Roma nel 1953 da Alberto Carocci e Alberto Moravia. Dal 1953 al 1964, sui settantuno numeri che compongono la prima serie di «Nuovi Argomenti» scrivono, tra gli altri, Arbasino, Bassani, Bertolucci, Bianciardi, Bobbio, Calvino, Cassola, Ginzburg, Fenoglio, Montale, Morante, Ortese, Ottieri, Piovene, Pratolini, Raboni, Rea, Vittorini, Zolla. Nel 1966, ai due fondatori si aggiunge nella direzione Pier Paolo Pasolini. Segretario di redazione è Enzo Siciliano che nel 1972, alla morte di Carocci, sostituisce quest'ultimo come direttore. La seconda serie chiude nel 1980, segnando un percorso dove il fatto letterario tende sempre più a prendere il posto della discussione politica, grazie all'impulso di Pasolini. Sulla rivista iniziano a scrivere Bellezza, Cordelli, Maraini, Montefoschi, Paris. Alla morte di Pasolini, il suo posto in direzione viene preso da Attilio Bertolucci, che affianca Moravia e Siciliano. Redattori della rivista, dal 1974, sono Dario Bellezza e Piero Gelli. Tra gli autori invitati a collaborare, Celati, Cerami, Consolo, Cucchi, Giudici, Magrelli, Magris, Malerba, Rosselli, Scialoja, Sereni, Siti, Spaziani, Zanzotto. Si pubblicano scritti di Paz, Cortázar, Barthes, Bulgakov, Michaux, Lezama Lima, Bachtin, Pasternak, Brodskij. La terza serie di «Nuovi Argomenti» inizia nel 1982. Direttori sono Moravia, Siciliano e Sciascia. Dal 1988 Sandro Veronesi è segretario di redazione. Lo stesso anno Antonio Debenedetti entra nel collegio di direzione. Nell'89 Giorgio Caproni affianca per breve tempo i direttori della rivista, fino alla sua morte che avverrà l'anno seguente. Scomparsi anche Moravia e Sciascia, accanto a Siciliano, nel 1990, arrivano in direzione Francesca Sanvitale, Furio Colombo e Raffaele La Capria. La rivista pubblica scritti di Bufalino, Eco, Ferrara, Manganelli, Scalfari, Tabucchi, Tobino, Vattimo, Villari, Zeichen e apre alla collaborazione di giovani autori tra cui Abbate, Affinati, Albinati, Busi, Carbone, Colasanti, Lodoli, Mazzucco, Onofri, Picca, Tondelli, Trevi, Valduga, oltre a pubblicare scrittori stranieri quali Borges, Brodkey, Carver, Chatwin, Doctorow, Grossman, Kundera, Lowry, McEwan, McInerney, Oates, Perec, Updike, Walcott, Wolfe, Yehoshua. Nel 1994, i direttori sono Dacia Maraini, Raffaele La Capria, Furio Colombo e Enzo Siciliano. «Nuovi Argomenti» si conferma palestra per i giovani: Scarpellini, Manica, Susani, Giartosio, Ammaniti, Piperno, Piersanti, Mozzi, Franchini. Nel 1998 Arnaldo Colasanti diventa direttore con Colombo, Maraini, La Capria e Siciliano. Lorenzo Pavolini è caporedattore. Nel 2003 Mario Desiati viene chiamato da Siciliano per svolgere le funzioni di segretario della redazione, in cui entrano Carabba, Colombati, Janeczek e Saviano. Nel 2006 muore Enzo Siciliano. Giorgio van Straten e Raffaele Manica affiancano nella direzione Colasanti, Colombo, La Capria e Maraini. Nel 2009 Carabba diventa coordinatore della redazione. Gli succederanno Francesco Pacifico e Marco Cubeddu. Oggi la direzione è composta da Colombati, La Capria, Manica e Maraini. -
Nuovi argomenti (2022). Vol. 3: Settembre-Dicembre.
«Nuovi Argomenti» è una rivista letteraria fondata a Roma nel 1953 da Alberto Carocci e Alberto Moravia. Dal 1953 al 1964, sui settantuno numeri che compongono la prima serie di «Nuovi Argomenti» scrivono, tra gli altri, Arbasino, Bassani, Bertolucci, Bianciardi, Bobbio, Calvino, Cassola, Ginzburg, Fenoglio, Montale, Morante, Ortese, Ottieri, Piovene, Pratolini, Raboni, Rea, Vittorini, Zolla. Nel 1966, ai due fondatori si aggiunge nella direzione Pier Paolo Pasolini. Segretario di redazione è Enzo Siciliano che nel 1972, alla morte di Carocci, sostituisce quest'ultimo come direttore. La seconda serie chiude nel 1980, segnando un percorso dove il fatto letterario tende sempre più a prendere il posto della discussione politica, grazie all'impulso di Pasolini. Sulla rivista iniziano a scrivere Bellezza, Cordelli, Maraini, Montefoschi, Paris. Alla morte di Pasolini, il suo posto in direzione viene preso da Attilio Bertolucci, che affianca Moravia e Siciliano. Redattori della rivista, dal 1974, sono Dario Bellezza e Piero Gelli. Tra gli autori invitati a collaborare, Celati, Cerami, Consolo, Cucchi, Giudici, Magrelli, Magris, Malerba, Rosselli, Scialoja, Sereni, Siti, Spaziani, Zanzotto. Si pubblicano scritti di Paz, Cortázar, Barthes, Bulgakov, Michaux, Lezama Lima, Bachtin, Pasternak, Brodskij. La terza serie di «Nuovi Argomenti» inizia nel 1982. Direttori sono Moravia, Siciliano e Sciascia. Dal 1988 Sandro Veronesi è segretario di redazione. Lo stesso anno Antonio Debenedetti entra nel collegio di direzione. Nell'89 Giorgio Caproni affianca per breve tempo i direttori della rivista, fino alla sua morte che avverrà l'anno seguente. Scomparsi anche Moravia e Sciascia, accanto a Siciliano, nel 1990, arrivano in direzione Francesca Sanvitale, Furio Colombo e Raffaele La Capria. La rivista pubblica scritti di Bufalino, Eco, Ferrara, Manganelli, Scalfari, Tabucchi, Tobino, Vattimo, Villari, Zeichen e apre alla collaborazione di giovani autori tra cui Abbate, Affinati, Albinati, Busi, Carbone, Colasanti, Lodoli, Mazzucco, Onofri, Picca, Tondelli, Trevi, Valduga, oltre a pubblicare scrittori stranieri quali Borges, Brodkey, Carver, Chatwin, Doctorow, Grossman, Kundera, Lowry, McEwan, McInerney, Oates, Perec, Updike, Walcott, Wolfe, Yehoshua. Nel 1994, i direttori sono Dacia Maraini, Raffaele La Capria, Furio Colombo e Enzo Siciliano. «Nuovi Argomenti» si conferma palestra per i giovani: Scarpellini, Manica, Susani, Giartosio, Ammaniti, Piperno, Piersanti, Mozzi, Franchini. Nel 1998 Arnaldo Colasanti diventa direttore con Colombo, Maraini, La Capria e Siciliano. Lorenzo Pavolini è caporedattore. Nel 2003 Mario Desiati viene chiamato da Siciliano per svolgere le funzioni di segretario della redazione, in cui entrano Carabba, Colombati, Janeczek e Saviano. Nel 2006 muore Enzo Siciliano. Giorgio van Straten e Raffaele Manica affiancano nella direzione Colasanti, Colombo, La Capria e Maraini. Nel 2009 Carabba diventa coordinatore della redazione. Gli succederanno Francesco Pacifico e Marco Cubeddu. Oggi la direzione è composta da Colombati, La Capria, Manica e Maraini. -
La saggezza delle folle
Il Grande Cambiamento è esploso, e niente sarà più come prima. Re Orso, arguto e improbabile ma con più forza di quanta si sospetterebbe, scopre che essere sovrano durante un'insurrezione generale è una posizione molto, molto scomoda. Savine dan Glokta, l'imprenditrice spietata e due volte spezzata dalla violenza delle sommosse e dalle sue stesse macchinazioni politiche, deve trovare un nuovo equilibrio, nel quale convivano le vecchie ambizioni e le nuove faticose scoperte della sua rattrappita umanità. Leo dan Brock, il Giovane Leone dell'aristocrazia, bello, coraggioso, bigotto e represso, si trova senza gamba e titoli, ma in un mondo di cittadini tutto è possibile. Rikke, nuova padrona del Nord, sostenuta dai sussulti implacabili della Vista Profonda, deve gestire terre e popoli in attesa del suo primo passo falso... I destini di questa nuova generazione si incrociano con quelli del veterano Grosso, risprofondato nel vino e nella violenza, dell'agente doppiafaccia Vick, del vecchio guerriero Trifoglio, bonario e feroce come una faina, che sa sempre come restare a galla... Il tutto complicato da una folle sarabanda di amanti, straccioni, scrittori, guardie del corpo, mentre il mondo va a fuoco e persino il potere stritolante della Banca Valint e Balk pare tramontare. Ma è effettivamente così? La Magia non dorme mai, l'oro è ancora più forte dell'acciaio e dei cannoni, e la saggezza delle folle sa trovare nuovi modi per scatenare la pazzia dei singoli. In questo capitolo conclusivo della sua nuova trilogia nel mondo fantasy ironico, sporco e violento che lo ha reso noto come uno degli eredi fondamentali della strada tracciata da George R.R. Martin, Joe Abercrombie fa irrompere la propria narrazione steampunk nella Modernità, fonde Il Trono di Spade, Le due città e Il Gattopardo lanciandoci a ritmo indiavolato tra processi, complotti, assedi di antiche fortezze circondate dalla nebbia, in cui i punti di vista si alternano come un turbine e i compromessi e l'idiozia sanno sempre inceppare eroismi e macchinazioni. Il Grande Cambiamento è esploso, e niente sarà più come prima. Forse. -
Il mistero della stanza blu
È una notte calda e afosa degli anni Sessanta, quando nella città giapponese di K viene compiuto un misterioso ed efferato omicidio: durante una festa di compleanno a casa del dottor Aosawa, un eminente medico proprietario di un'importante clinica, diciassette persone muoiono avvelenate. L'unica sopravvissuta della famiglia è la figlia Hisako, mentre sul tavolo della cucina viene ritrovata una lettera con un verso criptico, probabilmente lasciata dall'assassino. Hisako, che ha perso la vista dopo un incidente, è tra i pochi testimoni della strage ma non ricorda quasi nulla: nel suo interrogatorio confuso parla soltanto di una stanza blu, piccola e semibuia, e di fiori bianchi. Pochi mesi dopo, il fattorino che ha consegnato le bevande alla festa viene trovato morto, apparentemente suicida, con un biglietto in cui si dichiara colpevole dell'omicidio. Le indagini si chiudono frettolosamente, ma in molti sono convinti che altre persone siano in realtà coinvolte nel delitto. Attraverso le voci di chi è stato testimone dell'omicidio, Il mistero della stanza blu ricompone come un mosaico l'intera vicenda, ricostruendo magistralmente le pieghe e le ombre di quella giornata terribile. Un giallo raffinato, selezionato dal ""New York Times"""" come uno dei migliori libri del 2020, una critica profonda alle contraddizioni e alle ipocrisie della società giapponese, una riflessione lucida e spietata sulla natura del male e gli abissi insondabili della memoria."" -
La casa di marzapane
Bix Bouton è assurto a ""semidio della tecnologia"""" grazie allo straordinario successo della sua società, Mandala. Bix ha quarant'anni ed è alla disperata ricerca di una nuova idea, quando s'imbatte in una discussione in cui si parla di download o dell'""""esternalizzazione"""" della memoria. È il 2010. Nel giro di un decennio la nuova tecnologia di Bix, """"Riprenditi l'Inconscio"""", che ti consente di accedere a qualsiasi ricordo tu abbia mai avuto e di condividerlo in cambio dell'accesso ai ricordi degli altri, ha sedotto moltitudini. Ma non tutti. Attraverso una serie di affascinanti narrazioni a incastro, Egan mette in luce le conseguenze di """"Riprenditi l'Inconscio"""" illustrando le vite di diversi personaggi i cui percorsi si intersecano nel corso dei decenni. La casa di marzapane non è solo intellettualmente folgorante, ma è anche una testimonianza della straordinaria tenacia dell'aspirazione umana ai rapporti autentici, all'amore. Nello spettacolare mondo dell'immaginazione dell'autrice, ci sono i """"contatori"""" (che tracciano e sfruttano i desideri) e ci sono gli """"elusori"""" (che hanno capito quanto costi dare un morso alla casa di marzapane). Se Il tempo è un bastardo era stato organizzato come un concept album, La casa di marzapane adotta la poetica della Electronic Dance Music, e richiama anche giochi, portali e mondi alternativi dando spesso l'impressione di muoversi tra le dimensioni di un gioco di ruolo. La casa di marzapane è senza ombra di dubbio il romanzo più atteso degli ultimi anni: una sorta di sequel del celebratissimo Il tempo è un bastardo, di cui riprende alcuni personaggi, alcuni punti della trama e la polifonicità ipnotica e meravigliosa degli stili. È un romanzo elettrizzante e commovente che ci parla di noi oggi, della ricerca di autenticità e significato in un mondo dove ricordi e identità non sono più privati e dove le nuove tecnologie aprono continuamente ulteriori, inquietanti scenari. Un libro selvaggiamente ambizioso per i temi che tratta e per il modo in cui li tratta."" -
I viaggiatori del binario 5
Ogni giorno alle 8.05 Iona Iverson prende il treno per andare al lavoro e percorre dieci fermate, da Hampton Court alla stazione di Waterloo, accompagnata dal suo cane, Lulu. Ogni giorno vede le stesse persone, su cui fa ipotesi e che conosce solo per i soprannomi che lei stessa gli ha affibbiato. Naturalmente, non parlano tra loro. Da pendolare esperta, infatti, Iona sa che sul treno ci sono regole precise che tutti dovrebbero seguire: - Avere un lavoro a cui recarsi. - Non consumare cibo caldo. - Essere pronti a ogni evenienza. - Non parlare mai con gli sconosciuti. Ma una mattina uno dei passeggeri, che Iona ha soprannominato ""Chic ma Sessista"""", rischia di strozzarsi con un acino d'uva proprio davanti a lei. Sarebbe morto se non fosse stato per il tempestivo intervento di """"Sospettosamente Simpatico"""", ossia Sanjay, un infermiere che gli pratica la manovra di Heimlich. Questo singolo evento dà il via a una reazione a catena, e un gruppo di persone che non hanno quasi nulla in comune se non i loro spostamenti quotidiani scopre che un incontro casuale può trasformarsi in molto di più e che parlare con gli sconosciuti può insegnarci qualcosa sul mondo che ci circonda e su noi stessi. Ma quando la vita di Iona inizierà a crollare, i suoi nuovi amici saranno presenti nel momento del bisogno?"" -
Manuale per signorine in cerca di un marito (ricco)
Kitty Talbot ha bisogno di una fortuna. O meglio, ha bisogno di un marito che possieda una fortuna. È il 1818, dopotutto, e solo gli uomini hanno il privilegio di poter accumulare ricchezze. Abbandonata dal fidanzato tre mesi prima del matrimonio, senza soldi per pagare i debiti di gioco di suo padre, è destinata, con le sue quattro sorelle, a una rovina sicura. Ma Kitty non si è mai tirata indietro di fronte alle sfide e decide di affrontare il campo di battaglia più pericoloso di tutti: la Stagione londinese, il periodo dell'anno in cui avviene il debutto in società. Sa bene che il rischio fa parte del gioco ed è assolutamente risoluta a trovare uno scapolo ricco per salvare la famiglia Talbot dalla miseria. Ha solo dodici settimane di tempo e deve usare ogni grammo di astuzia e ingegno che possiede. L'unica cosa che non prevede è Lord Radcliffe. Da vero uomo di mondo, Radcliffe vede Kitty per la cacciatrice di fortune che è in realtà, ed è determinato a mandare all'aria i suoi piani a tutti i costi. Ma il destino ha altri progetti. Manuale per signorine in cerca di un marito (ricco) è un romanzo incantevole, e Kitty una protagonista non convenzionale, ironica e molto moderna, che conquisterà e divertirà tutte le lettrici. -
La crepa e la luce. Sulla strada del perdono. La mia storia
Questo libro è il racconto di un cammino, quello che Gemma Capra, vedova del commissario Calabresi, ha percorso dal giorno dell'omicidio del marito, cinquant'anni fa. Una strada tortuosa che, partendo dall'umano desiderio di vendetta di una ragazza di 25 anni con due bambini piccoli e un terzo in arrivo, l'ha condotta, non senza fatica, al crescere i suoi figli lontani da ogni tentazione di rancore e rabbia e all'abbracciare, nel tempo e con sempre più determinazione, l'idea del perdono. Un racconto che, partendo dalla vita di una giovane coppia che viene sconvolta dalla strage di Piazza Fontana, attraversa mezzo secolo, ricucendo i momenti intimi e privati con le vicende pubbliche della società italiana. Un'intensa e sincera testimonianza sul senso della giustizia e della memoria. Una storia di amore e pace. -
Un inverno in paradiso
Irene Steele vive in Iowa, in una grande casa vittoriana, accanto a un marito che semplicemente la adora, riempiendola di attenzioni in maniera quasi imbarazzante. Una vita praticamente perfetta... che va in frantumi la sera di Capodanno. Sotto il gelo e la neve che accompagnano la prima notte del 2019, Irene riceve la telefonata più terribile: all'altro capo del filo, la voce di una sconosciuta le annuncia che il suo amato Russell, che lei credeva in viaggio d'affari, è rimasto ucciso in un incidente in elicottero sull'isola caraibica di St John, in circostanze che lasciano la donna molto perplessa. Le brutte sorprese non sono finite: giunti sul posto, infatti, Irene e i figli Cash e Baker iniziano a scoprire la doppia vita dell'uomo che hanno sempre considerato un marito e un padre irreprensibile. Nella natura incontaminata e nella cultura vitale dell'isola, i tre dovranno districare la rete di menzogne e inganni tessuta da Russ, e dovranno imparare a fronteggiare la realtà sulla loro famiglia e sul loro futuro. Un inverno in paradiso, il primo romanzo di una nuova, emozionante trilogia, è un racconto in cui rifulge la lussureggiante bellezza dei tropici e che mescola amore, dramma e intrighi come solo Elin Hilderbrand sa fare. -
Ring Shout
Nel 1915, il film Nascita di una nazione lancia un oscuro incantesimo sull'America: i ranghi del Klan si gonfiano come non mai, nutriti dagli istinti più orribili dei bianchi. E non è tutto. Perché sotto i cappucci si nascondono – letteralmente – mostri determinati a scatenare l'inferno sulla Terra. Ma anche i klux possono morire. E c'è chi li sa riconoscere sotto le loro sembianze umane e li uccide per vocazione. Come Maryse Boudreaux, una giovane donna tormentata da un oscuro segreto, e le sue inseparabili amiche, una sboccata cecchina e una reduce della Grande Guerra. Armate di spade magiche, proiettili, bombe e incantesimi, e sostenute da potenti forze sovrannaturali, lottano senza tregua per ricacciare i mostri nell'abisso che li ha partoriti. E quando un Male ancora più famelico e subdolo minaccia di varcare le porte del nostro mondo, saranno costrette a uno scontro finale da cui potrebbe dipendere il futuro dell'umanità.COME COMINCIAL'avete mai vista una marcia dei klan?A Macon non sono grandi come quelle di Atlanta. Ma ci sono klan abbastanza in questa città di cinquantamila anime o giù di lì, che se gli viene il prurito possono organizzare una marcia di idioti.Questa la stanno facendo oggi, che sarebbe a dire martedì, che sarebbe a dire il Quattro luglio.Ce n'è un bel gruppo che sfila per la Third Street, con le tuniche bianche e i cappucci a punta. Neanche uno con la faccia coperta. Mi hanno detto che i primi klan, dopo la Guerra civile, si nascondevano dietro federe e sacchi di farina per darsi alle loro malefatte, e che persino si annerivano per far finta di essere di colore. Ma questo è il Klan che abbiamo oggi, nel 1922, e non si dà la pena di nascondersi.Tutti quanti – uomini, donne e addirittura piccoli klan – sembrano a un picnic domenicale per come se la ridono. Hanno anche i fuochi d'artificio: scintille, petardi cinesi, razzi e cose che quando scoppiano sembrano cannoni. Una banda di ottoni fa a gara col baccano, e nessuno che batta le mani a tempo, giuro. A vederli così, tutti saltellanti a sventolare le loro bandiere, poi, vi potreste pure dimenticare che sono dei mostri.Ma io ai mostri gli do la caccia. E so riconoscerli quando li vedo.