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Il sospetto
Lucia Gomez, capo della polizia nella città di Highland Isle, nei pressi della Kindle County, è sempre stata consapevole del fatto che per una donna che lavora nelle forze dell'ordine è fondamentale farsi rispettare. Fino a ora Lucia si è guadagnata una reputazione impeccabile mantenendosi in difficile equilibrio tra l'esercizio della sua autorità e il cameratismo. Quando tre poliziotti la accusano di aver chiesto favori sessuali in cambio di una promozione, Lucia si rivolge a un vecchio e fidato amico avvocato, Rik Dudek, chiedendogli di difenderla, insistendo che la denuncia contro di lei è stata costruita per distruggere la sua carriera e favorire i suoi nemici, dentro e fuori dalla polizia. Clarice Granum, detta Pinky, ha passato la maggior parte della sua giovinezza sperimentando ogni tipo di droga, facendosi licenziare da molti posti di lavoro, accademia di polizia inclusa. Sa perfettamente che la maggior parte della gente pensa che sia una fallita, ma ora ha finalmente trovato ciò che fa per lei: lavora come investigatrice privata per Rik, anche se la clientela del suo capo non è certo quella di alto profilo cui era abituata nello studio legale di suo nonno, il famoso avvocato Sandy Stern. Ma sia lei che Rik sono convinti che il caso di Lucia Gomez, che ha ormai attirato l'attenzione a livello nazionale, può essere la loro opportunità per entrare nella big league. Guidata dal suo sesto senso e dalle sue indubbie doti di detective, Pinky si getta a capofitto in questa vicenda delicata e scandalosa che la condurrà fino nei recessi più profondi della criminalità locale. In un crescendo di suspense e intrighi, è proprio lei la vera protagonista di questo nuovo legal thriller con il quale, ancora una volta, Scott Turow conferma le sue doti di grande scrittore, regalando al lettore una storia appassionante e uno dei suoi personaggi più convincenti. -
Il libro nero di Putin. Cronache di una dittatura
Il 24 febbraio 2022, Vladimir Putin, con l'aggressione dell'Ucraina, ha sconvolto l'ordine politico ed economico internazionale e innescato una gravissima crisi globale. Ma cosa lo ha spinto a infrangere la pace che regnava in Europa dal dopoguerra e a scatenare un conflitto che ha già seminato morte e distruzione e avrà tragiche ripercussioni sulla stessa società russa e sull'immagine del paese nel mondo? I saggi contenuti in questo libro – scritti da alcuni dei massimi studiosi della Russia e del comunismo e curati dagli storici Galia Ackerman e Stéphane Courtois, già autore de Il libro nero del comunismo – si propongono di rispondere a questo interrogativo e non solo. Ricostruiscono, infatti, nella sua complessità, la parabola esistenziale e il profilo politico dell'ex agente del KGB che, diventato zar, nell'arco di un ventennio ha fatto della paura il principale prodotto d'esportazione della cosiddetta «Russia postcomunista». Una paura indotta dall'instabilità, alimentata da reti di propaganda e disinformazione sparse in tutto il pianeta, e dalle minacce sempre rinnovate di attacchi nucleari e di crisi energetiche e alimentari. E documentano al contempo il sogno imperiale dell'autocrate russo, che non ha mai accettato la dissoluzione dell'Unione Sovietica, da lui espressamente definita «la peggiore catastrofe geopolitica del XX secolo». Ne emerge un ritratto che affonda le radici nei valori propri di ogni dittatura: occupazione del potere economico e politico da parte di una ristretta cerchia di complici e di oligarchi conniventi, soppressione di ogni voce e forma di dissenso, militarizzazione delle coscienze, riscrittura orwelliana della storia, uso politico della religione e conduzione di una guerra ibrida nei paesi rivali. -
I miracoli di Val Morel. Ediz. illustrata
«Si proponeva di comporre un album di scherzi, e invece ha scritto con il pennello la sua poesia più bella. Vi ha preposto una spiegazione che vorrebb'essere una burla, e che invece è uno dei suoi più magici racconti.» Così Indro Montanelli nella prefazione a I miracoli di Val Morel, l'ultimo lavoro di Dino Buzzati, la pagina finale del suo romanzo esistenziale e poetico. «Un racconto in trentanove piccoli capitoli, risolto più con le immagini che con le parole» lo definisce lo stesso Buzzati, che illustra altrettanti miracoli attribuiti, secondo una ben congegnata finzione letteraria, a Santa Rita da Cascia. Una sorta di album personale che raccoglie, rielaborandole, atmosfere della memoria e luoghi dell'anima, fatti vissuti, ascoltati e sognati in oltre sessant'anni di vita: il testamento - umano, artistico e spirituale - di Buzzati, un Buzzati che torna alle proprie radici per dirci che la vita è un miracolo, e che solo un miracolo può cambiare il destino. -
Foglie morte
Primo romanzo di Gabriel García Márquez, Foglie morte (1955) contiene già in sintesi gli elementi storici e mitici, oltre ai personaggi emblematici, del microcosmo di Macondo. La vicenda principale, la storia di un medico straniero che muore suicida, viene raccontata da tre narratori-testimoni (un ragazzo, sua madre, suo nonno): nonostante l'intrecciarsi delle voci, il romanzo trova una profonda unità nel senso incombente della fine, nell'alone di mistero e di sospensione che sarà una costante dell'opera narrativa del grande Gabo. -
Il taglio del bosco
Il taglio del bosco (1959) è una raccolta di nove «racconti lunghi e romanzi brevi» costruita attorno a quello eponimo, che funge da spartiacque tra la fase ""subliminare"""" dei primi tre testi e quella più matura, realista degli ultimi cinque, nella quale si avverte il respiro del grande romanziere. La raccolta, nel suo insieme, appare quindi come una sorta di precipitato del passato e di anticipazione del futuro, un'opera nodale di dolente forza poetica che delinea al contempo uno spaccato della società italiana in un'epoca di forti cambiamenti letterari e civili. E si legge come autobiografia artistica e spirituale di uno scrittore attento a cercare nei destini ordinari della vita il significato dell'esistenza e, nei fatti dei propri tempi, la verità della storia."" -
Un' estate pericolosa
Nella primavera del 1959, Ernest Hemingway tornò in Spagna per assistere, per conto della rivista «Life», a una stagione di corride eccezionali. A confrontarsi erano due grandi matadores: Luis Miguel Dominguín, da alcuni anni ""in pensione"""" e ora desideroso di riconquistare l'antica gloria, e Antonio Ordóñez, pronto a difendere il dominio delle arene. Nato come reportage giornalistico, Un'estate pericolosa divenne presto l'appassionante cronaca della sfida tra i due toreri, in cui la penna di Hemingway è riuscita a trasferire l'atmosfera, il ritmo e le tensioni di quella stagione, l'orgoglio e l'amore per il rischio dei due protagonisti. Un libro indimenticabile sulla morte e sulla vita."" -
Un ottimista in America (1959-1960)
«Partendo per gli Stati Uniti, e anche durante il viaggio, spergiuravo che non avrei scritto un libro sull'America (ce n'è già tanti!). Invece ho cambiato idea. I libri di viaggio sono un modo utile, modesto eppure completo di fare letteratura. Sono libri che servono praticamente, anche se, o proprio perché, i paesi cambiano d'anno in anno e fissandoli come li si è visti se ne registra la mutevole essenza; e si può in essi esprimere qualcosa che va al di là della descrizione dei luoghi visti, un rapporto tra sé e la realtà, un processo di conoscenza. …Mi interessavano gli Stati Uniti, come sono fatti realmente, non, che so io, per un ""pellegrinaggio letterario"""" o perché volessi """"trarne ispirazione"""". Però negli Stati Uniti sono stato preso da un desiderio di conoscenza e di possesso totale di una realtà multiforme e complessa e """"altra da me"""", come non mi era mai capitato. È successo qualcosa di simile a un innamoramento.»"" -
La foiba grande
Benedetto Polo, emigrato da giovane dall'Istria in America, dove è divenuto scultore, ritorna al paese poco prima dello scoppio del secondo conflitto mondiale. Attorno a lui, la popolazione di Umizza, crogiuolo di popoli e di lingue, gente di confine abituata dalla storia a diffidare dei padroni vecchi e nuovi, austriaci, italiani, tedeschi o slavi. Racconto corale di grande potenza, La foiba grande narra un dramma umano e familiare in cui l'odio cancella l'amicizia, la paura annulla la fiducia. È l'incubo della morte nelle buie profondità delle foibe, il dolore dell'esilio forzato da una terra amatissima. Tra leggenda e verità, un romanzo indimenticabile, un omaggio forte e struggente ai morti e ai sopravvissuti di una guerra dimenticata. -
Un uomo finito
Un'infanzia solitaria e pensosa; un'adolescenza di sogni tormentosi, illuminata dalle letture; e una giovinezza rivoluzionaria, tra battaglie, giornali, illusioni e disillusioni. ""Un uomo finito"""" (1913) è il romanzo-autobiografia intellettuale nel quale Papini racconta i primi trent'anni di vita di un giovane """"nato con la malattia della grandezza"""". Affascinato da Bergson e dal titanismo di Nietzsche, lo spirito inquieto e geniale dell'autore, alla perenne ricerca della verità, rivive in un racconto sincero animato da una prosa ricca e brillante, con accenti di profonda poesia. Un'opera imprescindibile per cogliere la temperatura ideale, l'entusiasmo e la delusione della generazione di intellettuali che inaugura il Novecento."" -
Uomo in bilico
Chicago, 1942. In attesa di essere chiamato alle armi, Joseph, giovane intellettuale canadese, lascia il lavoro e inizia a condurre una vita isolata, sempre più estraneo alla moglie, agli amici, al resto dell'umanità. Protagonista del romanzo d'esordio (1944) di Saul Bellow, Joseph è il testimone del senso di smarrimento e alienazione dell'uomo moderno e il simbolo di una generazione cresciuta tra la Depressione e la guerra. Ma soprattutto è il primo di quei personaggi fondamentalmente autobiografici mediante i quali lo scrittore inizia a misurarsi con la tradizione letteraria americana, e con quella ebraica in particolare: un'identità sempre ""in bilico"""" che Bellow sa descrivere con amarezza e ironia insieme."" -
Henderson il re della pioggia
Il tradizionale americano ""modello"""" abbandona per sempre il suo mondo e si rifugia in una selvaggia regione dell'Africa alla ricerca di nuove """"verità"""": ne scaturisce un ritratto estremamente buffo e divertente."" -
Due imperi... mancati
Diario di angoscia ispirato a un pacifismo intransigente, ""Due imperi.... mancati"""", scritto a partire dall'estate del 1914, è un atto d'accusa all'interventismo degli intellettuali che vollero la partecipazione al conflitto e la imposero al popolo: nessuna idealità patriottica - sostiene Palazzeschi - può giustificare il sacrificio di un continente. Vissuta nelle retrovie, nelle caserme, in luoghi squallidi e antieroici, a fianco di soldati terrorizzati dall'incubo del fronte, la guerra palazzeschiana diventa una atipica vicenda di disgusto e umiliazione che, lasciandosi alle spalle gli esperimenti delle avanguardie, approda a un cristianesimo della pietà e del dolore."" -
I vecchi e i giovani (1913)
«Vasto e complesso», il romanzo ""I Vecchi e i Giovani"""" ha accompagnato il suo autore dal 1893-96 (quando cominciò a idearlo) al 1931 (quando ne curò l'ultima edizione). Dolorosamente anticipatore, narra la delusione storica per il Risorgimento tradito, sommerso dagli scandali bancari e dalla corruzione politica; e contiene un'acre denunzia meridionalistica, contro la gestione colonizzante dell'Unità da parte del Piemonte sabaudo. La redazione del 1913, qui proposta, rappresenta la conclusione del lungo e tormentato processo creativo, prima che gli eventi della Grande Guerra e del fascismo, la diversa temperie culturale e la mutata posizione ideologica dell'autore lo spingessero alla profonda revisione da cui è scaturita l'edizione definitiva."" -
L' arte dell'ozio
All'efficientismo frenetico e alle sollecitazioni consumistiche della società industriale, che allontanano dalla riflessione e dall'analisi interiore, Hesse oppone la sua ""arte dell'ozio"""". Un'arte di matrice orientale, cara in particolare agli artisti, che proprio nelle pause creative trovano gli stimoli per un nuovo fervore, ma che Hesse considera essenziale per chiunque voglia impedire alla razionalità di prendere il sopravvento sulla spontaneità. La contemplazione, l'autocritica, lo sviluppo della propria individualità sono i temi dominanti dei testi qui raccolti per la prima volta in volume e disposti in ordine cronologico di scrittura (se inediti) o di pubblicazione su quotidiani e riviste. Ricordi, riflessioni, memorie, brevi racconti in gran parte autobiografici nei quali la prosa di Hesse, che affiora spontanea e naturale persino laddove il contesto si fa più complesso, crea momenti di grande suggestione."" -
Quinta colonna
Mentre nel continente le armate alleate stanno subendo duri colpi da parte dell'esercito nazista, l'Inghilterra si prepara alla resistenza. Tra i volontari richiamati in servizio c'è anche Tommy Beresford, l'ex «giovane avventuriero», a cui viene affidato un incarico di straordinaria importanza: scoprire chi si cela sotto le misteriose sigle N e M, nomi in codice dei capi della quinta colonna tedesca. L'indagine, che si svolge in una insospettabile pensione sulla costa, appare molto difficile. Per fortuna al fianco di Tommy c'è sua moglie Tuppence. -
Terra madre
"Nell'estate del 2017, da sola, sotto il pergolato dell'uva fragola che resiste, sorseggiavo un bicchiere con acqua e orzata e tre cubetti di ghiaccio. Quel giorno ho inseguito una nuvola che cambiava forma e la sera finalmente ho dormito, voglio dire che ho dormito tutta la notte, senza incubi, nel letto al primo piano della masseria Favale, a dieci chilometri dallo stabilimento Ilva. La masseria che è stata la mia casa per sempre, il periodo infinito della felicità. La mia casa del tempo contento."""" È con queste parole che Emma, la protagonista di Terra Madre , ci introduce nella sua storia, in cui i ricordi di un'infanzia felice e di una giovinezza spensierata si impastano con la verità. La sua Taranto, la polvere bianca della Fabbrica che fa ammalare l'uva e la terra, la crisi dell'azienda agricola di famiglia, lo sprofondare prima di Anna, la mamma di Emma, poi della stessa protagonista nel buio di una malattia senza nome ma capace di spegnere e ammutolire anche l'amore verso un figlio. Un figlio nato lontano dalla sua terra – a Verona, dove Emma ha sposato Martino –, un figlio che dovrebbe essere sostenuto da molte braccia, non solo dalle sue. Dovrebbe poter vivere l'infanzia che ha vissuto lei, tra i campi e le vigne, circondata da una famiglia con i suoi riti, con il cibo a tenere uniti intorno a una tavola. Invece Emma è una madre sola, in bilico. La nostalgia si fa sempre più crudele e lo strappo subìto sfilaccia i lembi della sua vita al punto che sembra impossibile ricucirli. Diviene forte il bisogno di tornare. In quella masseria dove sua nonna Francesca spianava la pasta fresca per fare a mano le orecchiette, Emma avrà a disposizione il tempo per rileggere il passato, le contraddizioni e le opacità dei sentimenti. E insieme alla sua storia personale dipanerà quella di una città offesa dalla promessa di una ricchezza che sputa veleni." -
Il regno di rame
La vita di Nahri è cambiata per sempre quando ha evocato Dara, un misterioso jinn guerriero. Fuggita dalla sua casa al Cairo, si è ritrovata nella corte reale di Daevabad, dove ha scoperto di avere bisogno di tutto il suo intuito truffaldino per sopravvivere. Anche se ha accettato la sua eredità, sa di essere intrappolata in una gabbia dorata, controllata da un sovrano che governa dal trono che una volta apparteneva alla sua famiglia: un solo passo falso può essere fatale. -
L' impero di oro
Daevabad è caduta. La città ha perso la sua magia e ora Banu Manizheh, capo dei daeva, e Dara, il suo comandante resuscitato, devono fare di tutto per riportare la pace. Dara però è tormentato dai demoni del suo oscuro passato e affranto per la perdita dell'amata Nahri. Sfuggita per un pelo alla morte, la ragazza è ora al sicuro al Cairo. Ma anche lei dovrà affrontare scelte difficili per salvare il mondo che ama. -
La città di ottone
Nahri non ha mai creduto nella magia, anche se millanta poteri straordinari di guaritrice e chiromante. Ma sono tutti trucchi, un modo come un altro per sbarcare il lunario. Quando però conosce Dara, un misterioso jinn guerriero che le svela l'esistenza della magica Città di ottone, è costretta a rivedere le sue opinioni in materia... -
I miti greci raccontati ai bambini. Ediz. a colori
Immaginate di viaggiare indietro nel tempo; immaginate al centro della Grecia un monte alto alto, circondato da nubi fitte fitte e chiamato Olimpo. Ora immaginatelo popolato da padri e madri, figli e fratelli, nonni e zii, alcuni bellissimi altri mostruosi, certi con un vero e proprio caratteraccio altri con soavi virtù ma inguaribili vizi, tutti però accumunati da immortalità e formidabili poteri... Ecco a voi gli dei! Annamaria Piccione ci racconta proprio di loro: prima Gea, la vita che sboccia dal Caos delle origini; poi le passioni e gli intrighi familiari, i dispetti e le guerre, ma anche le glorie e il coraggio di dei, semidei e di alcuni fra gli umani che hanno incrociato il loro cammino. Di mito in mito, le parole di un'autrice dal tratto inconfondibile e le soffici immagini di Rovira ci accompagneranno da Zeus in cima all'Olimpo, per poi farci tuffare nel palazzo sommerso di Poseidone, passando per le avventure di Eracle e Afrodite, fino a scendere ancora più in basso, nell'Oltretomba di Ade. Un viaggio mozzafiato che ci farà sognare a occhi aperti. Età di lettura: da 7 anni.