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Le leggende dell'antica Roma raccontate ai bambini
Roma caput mundi , quante volte l'abbiamo sentito dire! Questa, però, è solo la fine della storia. L'inizio, invece? Come sono andate veramente le cose ai tempi della fondazione di Roma, capitale d'Italia e del mondo, nessuno lo sa, ma là dove la realtà si perde nelle nebbie della memoria, viene in aiuto la leggenda. Sette colli e un gruppo di pastori, il giovane Enea che giunge da oltremare per fuggire da una lunga guerra e Giano, dio dai due volti, che tutto vede e prevede... e il racconto ha inizio. Tra baruffe e profezie, tra umano e divino, la passione di Annamaria Piccione per tutto ciò che sta in bilico tra verità e finzione si fonde con la forza immaginativa del tratto di Rovira, facendo scorrere davanti ai nostri occhi le scene dei primi momenti della civiltà italiana, che profuma di mare e collina, di acque di fiume e ferro di spade, e ha i volti di uomini tenaci e donne coraggiose. La grande sapienza di un'autrice dall'inesauribile sete di ricerca ci rivela che forse non tutte le cose sono andate esattamente come pensiamo, e che la Storia - la vita - non è altro che un grande, caleidoscopico, racconto.rn Età di lettura: da 6 anni. -
Prima che tu dica «Pronto»
«Faccio racconti di partigiani, di contadini, di contrabbandieri in cui partigiani, contadini, contrabbandieri non sono che pretesti a storie piene di colore, d'accorgimenti narrativi e d'acutezze psicologiche: in fondo non studio che me stesso, non cerco che di esprimere me stesso, non cerco di rappresentare che dei simboli di me stesso nei personaggi e nelle immagini e nella lingua e nella tecnica narrativa. Non sono in fin dei conti che uno dei vecchi scrittori individualisti che però s'esteriorizza in ""simboli"""" d'interesse attuale e collettivo.» (Italo Calvino)"" -
Mondo scritto e mondo non scritto
«Appartengo a quella parte dell'umanità – una minoranza su scala planetaria ma credo una maggioranza tra il mio pubblico – che passa gran parte delle sue ore di veglia in un mondo speciale, un mondo fatto di righe orizzontali dove le parole si susseguono una per volta, dove ogni frase e ogni capoverso occupano il loro posto stabilito: un mondo che può essere molto ricco, magari ancor più ricco di quello non scritto, ma che comunque richiede un aggiustamento speciale per situarsi al suo interno. Quando mi stacco dal mondo scritto per ritrovare il mio posto nell'altro, in quello che usiamo chiamare il mondo, fatto di tre dimensioni, cinque sensi, popolato da miliardi di nostri simili, questo equivale per me ogni volta a ripetere il trauma della nascita, a dar forma di realtà intellegibile a un insieme di sensazioni confuse, a scegliere una strategia per affrontare l'inaspettato senza essere distrutto.» -
La leggenda delle divisioni e altre sfide matematiche
Cinque ragazzini e una scimmietta, un'antica leggenda e la gara di matematica piu temuta da tutti gli studenti... Sarà a colpi di operazioni in colonna, calcoli fatti a mano e prove eroiche che Otis e i suoi compagni si contenderanno l'ambito titolo di cintura nera in divisioni a due cifre. Ma un nemico si nasconde nell'ombra, anzi... in tasca! Età di lettura: da 7 anni. -
La strada di San Giovanni
«Eravamo nel lembo più periferico dello scacchiere resistenziale italiano, privo di risorse naturali, di aiuti alleati, di guide politiche autorevoli; ma esso fu uno dei focolai di lotta più accanita e spietata per tutti i venti mesi e tra le zone che ebbero una percentuale più alta di caduti. Mi è sempre stato difficile raccontare in prima persona i miei ricordi di guerra partigiana. Potrei farlo secondo varie chiavi narrative tutte egualmente veritiere: dal rievocare la commozione degli affetti in gioco, dei rischi, delle ansie, delle decisioni, delle morti, al puntare invece sulla narrazione eroicomica delle incertezze, degli errori, dei disguidi, delle disavventure in cui incappava un giovane borghese, impreparato politicamente, privo d'ogni esperienza di vita, vissuto in famiglia fino allora.» -
Nel bosco
Ambientato negli idilliaci paesaggi del Dorset, tra i boschi del villaggio immaginario di Little Hintock, questo raffinato romanzo racconta la vicenda di due donne innamorate dello stesso uomo. L'elegante Grace Melbury, figlia di un commerciante di legname, che ha studiato in città, e la scialba Marty South, infatti, ambiscono entrambe a sposare Giles Winterborne, un onesto boscaiolo. Nessuna delle due però riuscirà ad averlo. -
La Dama e il Moro
Cecilia Gallerani divenne amante di Ludovico il Moro a sedici anni. Bellissima, intelligente e colta, il reggente di Milano ne fu così innamorato che chiese a Leonardo di ritrarla: è lei La dama con l'ermellino , l'opera del genio vinciano ora conservata nel Museo Czartoryski di Cracovia. Carlo Maria Lomartire ce la presenta proprio in quel mattino d'autunno del 1489, quando Cecilia si recò nello studio di Leonardo, di fianco al Duomo di Milano, per permettergli di immortalare il suo volto. Ludovico Maria Sforza l'aveva già accolta al Castello e, a corte, Cecilia era stata subito apprezzata per la sua brillante capacità di fare conversazione, legata alla passione per la lettura, l'amore per la poesia e la conoscenza del latino. La ragazza aveva infatti ricevuto un'ottima educazione, poiché il padre era il referendario di Bianca Maria Visconti, una sorta di supercontrollore fiscale, incarico che lo rese molto ricco, mentre la madre era figlia di un importante dottore in legge. Cecilia diede al Moro un figlio, Cesare Sforza, che Ludovico avrebbe voluto diventasse, ancora fanciullo, arcivescovo di Milano. L'amore tra i due fu solido e duraturo, non si interruppe dopo il matrimonio «politico» di Ludovico con Beatrice d'Este, né dopo che Cecilia fu data in sposa a un fedelissimo del Moro, il conte Ludovico Carminati de' Brembilla. Nella florida Milano sforzesca, Cecilia raccolse intorno a sé letterati, poeti, storici, filosofi e artisti, anticipando di secoli la figura della nobildonna animatrice di salotti e scopritrice di talenti. Un'intensa attività culturale, che proseguì fino alla sua morte, a sessantatré anni, nel castello di San Giovanni in Croce a Cremona. -
Una vita partigiana. Perché la battaglia per i nostri diritti continua ancora oggi
«Sono andata a scuola fino al bombardamento di Reggio, il 7 gennaio 1944. Dopo, le magistrali furono trasferite più a nord, troppo lontane per me, che avrei dovuto raggiungerle pedalando. Avevo sedici anni. A casa ho detto subito che volevo aiutare mio padre e i suoi amici. Volevo entrare nella Resistenza. Avevamo impressa sulla pelle l'avversione per quella violenza e per le angherie che stavamo subendo, i rastrellamenti, i saccheggi, gli incendi, le uccisioni pubbliche: era normale essere sfacciatamente antifascisti.» Teresa Vergalli è stata partigiana combattente, nome di battaglia Anuska. Era una staffetta: percorreva in lungo e in largo le campagne della Val d'Enza, tra la provincia di Reggio Emilia e quella di Parma, portando messaggi e documenti, ma anche guidando dirigenti e responsabili militari da un punto all'altro, curandosi che non venissero intercettati o arrestati. Tra il 1944 e il 1945 si è ritirata in montagna per sfuggire ai rastrellamenti, poi è tornata di nuovo in pianura a organizzare i Gruppi di difesa delle donne per la Resistenza e per l'emancipazione, a tenere un'infinità di colloqui e piccole riunioni segrete per l'educazione democratica della popolazione e degli stessi partigiani. Finita la guerra, ha terminato gli studi e proseguito l'attività politica: ha partecipato alla creazione dell'Unione Donne Italiane e dell'Associazione delle ragazze, poi ha scelto di diventare maestra elementare, con la missione di contribuire a creare cittadini consapevoli, capaci di coscienza sociale e di solidarietà. Oggi Teresa Vergalli ha novantacinque anni e dolorosamente osserva che, mentre la storia sembra ripetersi, ancora siamo chiamati a discutere di pace, di diritti delle donne, di scolarizzazione per tutti. Per questo una volta ancora sente il bisogno di raccontare la propria storia. Per ricordarci che tutto ciò che abbiamo conquistato con il sangue e con il dolore – la libertà, la democrazia – non è un'acquisizione perenne, ma deve continuare a essere difeso. E non per forza o solo al fronte, ma nella società tutta. -
Fuori dai confini. La 'ndrangheta nel mondo
Per la 'ndrangheta una guerra e una pandemia sono nuove opportunità di business. Il conflitto in Ucraina, per esempio, è una tavola imbandita dove non manca nulla: armi, edilizia, traffico di esseri umani, mercato nero e fondi europei. Una ghiotta opportunità che segue la lunga stagione del Covid-19, durante la quale la mafia calabrese si è prodigata in azioni «filantropiche» a sostegno di famiglie e imprese in difficoltà, innescando un meccanismo di dipendenza da sfruttare a tempo debito. Pur conservando la propria base in Calabria, la ʼndrangheta ha ormai ben poco della mafia rurale d'un tempo: è sempre più globale, più connessa, più ramificata. È attiva in gran parte delle regioni del Nord Italia e dei paesi europei, Germania in testa, poi in Africa, in America, in Australia, e guarda con interesse all'Asia. Il suo «sguardo presbite» non ha confini. In questo nuovo libro Nicola Gratteri e Antonio Nicaso ci svelano i territori in cui la presenza della ʼndrangheta è più forte, mostrandoci come essa si premuri di rimanere al passo coi tempi. Certo, il traffico di droga e di armi, lo sfruttamento della prostituzione e la contraffazione dei prodotti restano attività irrinunciabili, ma contano sempre più lo smaltimento illegale dei rifiuti tossici e il gioco d'azzardo online illegale, con il frequente ricorso alle risorse telematiche, alla crittografia, alle criptovalute, ai traffici sul dark web . Senza dimenticare il riciclaggio, perché la «modernità» della ʼndrangheta emerge soprattutto qui, nella capacità di infiltrarsi all'interno del mondo politico-istituzionale e nello sfruttare l'area grigia dei soggetti compiacenti appartenenti al mondo della finanza e dell'imprenditoria. Anche le mafie, come i virus, mutano in continuazione per adattarsi ai cambiamenti dell'organismo sociale che le ospita. La nuova parola d'ordine della 'ndrangheta è «centellinare la violenza e normalizzare la propria condotta», per non lasciarsi scappare nessuna occasione. In qualunque paese del mondo si trovi. -
Come anima mai
Inghilterra, 1936. Lewis Ellsworth, figlio del Duca di Buccleuch, deve stare molto attento a tenere i suoi incontri intimi celati agli occhi degli ambienti aristocratici da cui proviene. All'inizio del suo secondo anno a Cambridge, però, scopre che il ragazzo con cui si è intrattenuto in un pub è uno studente del suo stesso college. Intelligente, affascinante ed eccentrico, William Chase entra nella sua vita come un tornado, scuotendo certezze e intenzioni. -
Nella vita dei burattini
In una foresta antica e sperduta, in mezzo ad alberi maestosi, c'è una curiosa casetta in cui abitano tre robot: Giovanni Lawson, detto Gio, androide inventore; l'Infermiera Ratched, macchina per l'assistenza sanitaria dolcemente sadica; e Rambo, piccolo aspirapolvere ansioso. Insieme a loro il giovane Victor Lawson, unico essere umano della famiglia. La vita scorre tranquilla finché un giorno Vic trova e ripara un androide sconosciuto chiamato Hap, e scopre che lui e Gio condividono un oscuro passato. L'arrivo di Hap turba la serenità della famiglia, che fino a quel momento ha vissuto nascosta, svelandone la posizione agli agenti dell'Autorità a caccia di ribelli. Gio viene catturato e portato nella Città dei Sogni Elettrici, dove rischia di essere smantellato o, peggio, riprogrammato. E così, per salvarlo, Victor, Hap, Rambo e l'Infermiera Ratched si mettono in cammino attraverso un paese ignoto e ostile. Il viaggio sarà l'occasione per riflettere su ciò che distingue un cuore umano da un cuore meccanico, e Vic si troverà a compiere una scelta decisiva: sarà in grado di aprirsi all'amore, con tutto quello che comporta? -
Olimpo. Le grandi avventure degli dèi e degli eroi
Prima tramandate dai cantòri, poi scritte e tradotte in tutte le lingue del mondo, le incredibili storie degli dèi ed eroi greci si narrano ancora oggi dopo millenni e continuano ad affascinare i lettori di ogni età. Giulio Guidorizzi, grecista e studioso, ci porta alla scoperta di miti e amori struggenti e impossibili, di storie di incredibile ingegno e di viaggi avventurosi, sospesi tra leggenda e realtà. -
The Heartstopper yearbook
BENVENUTI NEL MONDO DELLA SERIE BESTSELLER HEARTSTOPPER! Questo libro dà vita e colori all'universo di Nick e Charlie ed è pieno di contenuti esclusivi firmati da Alice Oseman. -
Conosci te stesso
Ognuno di noi possiede gli strumenti per ottenere la felicità e vivere un'esistenza significativa, e il modo per conquistare tale obiettivo è la conoscenza di sé. Ignorare la nostra vera natura equivale a farsi del male, a restare imprigionati in una concezione fuorviante ed esagerata del nostro io, degli altri, degli eventi esterni e delle cose materiali. Attingendo al pensiero buddhista e proponendo una serie di esercizi graduali, in queste pagine il Dalai Lama illustra come allontanarsi da una percezione distorta del corpo e della mente e liberarsi così dall'errore e dalla sofferenza, per giungere a considerare il mondo in una prospettiva più realistica e fondata sull'amore. -
L'arte della felicità
In questo libro, il Dalai Lama ci spiega come, per raggiungere la felicità, siano necessari una disciplina e un metodo interiori che ci aiutino a combattere gli stati mentali negativi (la rabbia, l'odio, l'avidità) e a coltivare quelli positivi (la gentilezza, la generosità, la tolleranza verso gli altri). L'arte della felicità non attinge quindi a credenze religiose o verità assolute, ma è la conquista e l'esercizio di una pratica quotidiana, difficile ma possibile: conoscere se stessi, capire le ragioni degli altri, aprirsi al diverso e guardare le cose in modo nuovo -
Crea il tuo destino. Le intuizioni che cambiano la vita
"Crea il tuo destino"""" è uno dei pochissimi scritti che ci giunge direttamente da Osho, e non una trascrizione dei suoi discorsi. Basandosi su miti, racconti, aneddoti, storie (tratte dalla sua stessa esperienza o attinte dalle grandi tradizioni di saggezza), Osho ci accompagna al risveglio di facoltà preziose presenti in ciascuno di noi, come la consapevolezza, l'intuizione e l'abilità di comprendere. L'apologo, la parabola, l'esempio edificante che Osho narra scatenano intuizioni e bagliori davvero illuminanti, capaci di mostrare possibilità e potenzialità comunemente ignorate. Proprio in queste pagine, forse più che altrove, Osho si rivela una voce che risuona dentro di noi e che fa affiorare le nostre più segrete aspirazioni." -
In amore vince chi ama
C'è un libro di Osho che più di tutti gli altri ha conquistato i lettori italiani: ""Con te e senza di te"""", le riflessioni del mistico indiano sulle relazioni umane. """"In amore vince chi ama"""" è il seguito ideale di quel testo nonché il suo completamento, per cogliere nella totalità il messaggio di Osho sui temi dell'amore. Trasformare il sesso in un'esperienza sacra, guarire la malattia dell'ego, uscire dall'isolamento e imparare a gioire della solitudine; distinguere tra dipendenza, indipendenza e interdipendenza, superare la gelosia e la routine... Illuminante, spiazzante, a volte quasi disturbante come lo sono le parole che colgono nel segno, questo libro può essere letto e, soprattutto, vissuto, come una vera e propria terapia (d'urto) per il mal d'amore."" -
Trecento giorni di sole. La vita di mio padre Rocco, un giudice scomodo
Il 29 luglio 1983 un terrificante boato irrompe in casa Chinnici. Giovanni ha diciannove anni e una vita intera davanti; ma in quella giornata di sole, una delle trecento di cui gode ogni anno la Sicilia, ancora non sa che dovrà viverla senza quel padre amato, forte e rispettato che risponde al nome di Rocco Chinnici. Ucciso sotto casa con la prima auto-bomba della mafia, il giudice Chinnici, il «maestro» di Falcone e Borsellino, fu colui che alla fine degli anni Settanta capì l'importanza di lavorare affinché le istituzioni riconoscessero l'esistenza del fenomeno mafioso e lo affrontassero con gli strumenti adeguati; colui che istituì quello che, qualche mese dopo il suo omicidio, divenne noto come il Pool antimafia di Palermo. Giovanni Chinnici riannoda il filo della propria esistenza e di una parte fondamentale del nostro Paese, mettendo in luce le gioie e i timori di un giudice consapevole del proprio tragico destino, ma deciso a spendersi fino all'ultimo. Lo fa rievocando momenti di vita personale – dalle estati spensierate a San Ciro alle ore trascorse in tribunale osservando suo papà lavorare – e attraverso i momenti più delicati e significativi della carriera del padre, dalle indagini sul rapporto tra mafia e poteri economico-politici agli omicidi di Piersanti Mattarella e Carlo Alberto Dalla Chiesa. Sullo sfondo, una Palermo dapprima felice, poi tormentata dalla Seconda guerra di mafia e addolorata per le morti dei ragazzi a causa dell'eroina, attraversata da una profonda trasformazione urbanistica e sociale, ma sempre sovrastata da un cielo azzurrissimo e illuminata da una luce accecante. Trecento giorni di sole è il racconto di un figlio che non ha avuto il tempo di parlare da uomo a uomo con suo padre, è il racconto di un magistrato che ha lottato per squarciare il velo su un fenomeno, quello mafioso, di cui pochi – allora – erano disposti a riconoscere l'esistenza; è il racconto di un uomo che, a costo della vita, ha lottato per rendere l'Italia un Paese migliore. -
Dottor Futuro
San Francisco, 2012. Jim Parsons è un medico di talento, estremamente competente nell'utilizzare la raffinata tecnologia del XXI secolo. In seguito a un bizzarro incidente automobilistico, si ritrova catapultato a centinaia di anni nel futuro, in un tempo che al primo impatto gli sembra meraviglioso. Presto però scopre che in quel mondo la sua missione – curare le malattie e salvare vite – è illegale: si tratta, infatti, di una società globalizzata in cui la popolazione è mantenuta costante e, solo se un individuo muore, si può avere la nascita di un nuovo bambino, il cui patrimonio genetico viene continuamente migliorato, generazione dopo generazione. In quella civiltà così fervidamente votata alla morte, Parsons scopre però che ci sono altre persone che condividono il suo desiderio di prolungare la vita umana. Per loro, le capacità terapeutiche del dottore sono l'unica via per fondare un futuro diverso… -
Credere e non credere
Credere e non credere (1971) è un libro che, a oltre mezzo secolo dalla prima pubblicazione, resiste tenacemente a qualsiasi tentativo di inquadramento e di riassunto. Nato da una serie di conferenze tenute a Princeton nel 1966, affonda le radici in alcuni spunti che si ritrovano in lettere scambiate dall'autore con Albert Camus a partire dal 1945: è un libro, scrive Chiaromonte, «nato senza premeditazione, in tempi diversi, obbedendo allo stimolo di circostanze e letture diverse. Esso ha tuttavia un tema unico: il rapporto fra l'uomo e l'evento, fra ciò che egli crede e ciò che gli accade. La questione della Storia». Per discutere il problema, e senza alcuna pretesa di risolverlo, Chiaromonte si affida ai grandi romanzieri otto-novecenteschi, a partire da Stendhal e Tolstoj fino a Pasternak e Malraux, e lo fa perché il romanzo è il genere letterario che più di ogni altro ha saputo dare voce al dubbio, all'incoerenza. E perché «è soltanto attraverso la finzione, e nella dimensione dell'immaginario, che è possibile apprendere qualcosa sull'esperienza autentica dell'individuo».