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Sopruso: istruzioni per l'uso
Nocivi contro innocui: viviamo sotto il segno zodiacale del Sopruso, immersi in un impercettibile pulviscolo di ingiustizie. Basti solo pensare alle continue aggressioni sonore, agli estenuanti allarmi acustici, alle infinite richieste con cui le amministrazioni ci molestano impunemente.rnrn «Cani, antifurto, bimbi, lupi mannari – chi fa rumore è all'oscuro degli altri , figure leggendarie di cui talvolta si favoleggia, ma che evidentemente nessuno ha mai voluto prendere in considerazione. Eppure esistono, cosí come esiste un mondo circostante, e per di piú abitato, che questo libro avrebbe l'ambizione di portare alla luce. Poi c'è la burocrazia».rn In queste pagine furibonde e paradossali, Valerio Magrelli traccia la cupa genealogia della prepotenza, per esortare alla difesa di alcuni diritti ormai dimenticati. Un medico in camice insulta un paziente sdraiato e in mutande (La Radiografia), un intero quartiere insorge contro chi spara musica (La Rivolta), un colpo in banca (La Rapina), una fila alle poste (La Raccomandata). Quattro scene madri per un unico scopo: individuare quelle vessazioni invisibili di cui siamo costantemente oggetto nel corso delle nostre giornate. Come le vittime dei «bravi» manzoniani, Magrelli ha imparato a sue spese fin dall'infanzia la grammatica dell'oltraggio, e la ricorda nell'appendice autobiografica sulla sventurata famiglia dei rosci . Da qui la conclusione: «Tutto conferma che l'Altro rappresenta la fogna dei nostri problemi, la discarica dove sversare ogni difficoltà, il monnezzaro, l'isola ecologica, senza neanche raccolta differenziata». Eppure, dopo la morte di Dio, il suo unico erede è il nostro Prossimo. Ragion per cui, alla fin fine, questo trattatello vuole essere soltanto un grido nel deserto per annunciare la religione del Rispetto. -
Il destino di Roma. Clima, epidemie e la fine di un impero
La grandiosa ricostruzione di uno dei capitoli più misteriosi della storia umana: la caduta dell'Impero romano. Il primo libro che esamina il ruolo decisivo che il cambiamento climatico e le epidemie ebbero nel crollo dell'impero: la storia del trionfo della natura sull'ambizione umana.rn«Scritto in modo stupendo, sontuoso e appassionato, davvero un gran libro di storia» - Peter Browrn«Colto, vivace e aggiornato, di gran lunga il miglior resoconto degli aspetti ecologici e ambientali della storia dell'Impero romano» - J. R. McNeillrn«Kyle Harper è il Gibbon del XXI secolo. Un libro fondamentale» - Ian MorrisrnLa grandiosa ricostruzione di uno dei capitoli piú misteriosi della storia umana: la caduta dell'Impero romano. Il primo libro che esamina il ruolo decisivo che il cambiamento climatico e le epidemie ebbero nel crollo dell'impero: la storia del trionfo della natura sull'ambizione umana. «Scritto in modo stupendo, sontuoso e appassionato, davvero un gran libro di storia». Peter Brown «Colto, vivace e aggiornato, di gran lunga il miglior resoconto degli aspetti ecologici e ambientali della storia dell'Impero romano». J. R. McNeill «Kyle Harper è il Gibbon del XXI secolo. Un libro fondamentale». Ian Morris Intrecciando una solida narrazione storica con la scienza del clima e le scoperte della genetica, Kyle Harper evidenzia come il destino di Roma sia stato deciso non solo da imperatori, soldati e barbari, ma anche da eruzioni vulcaniche, cicli solari, instabilità climatica e virus e batteri devastanti. Il racconto prende le mosse dall'apogeo di Roma nel I secolo a.C., quando l'impero sembrava una superpotenza invincibile, fino alla sua completa disfatta nel VII d.C., quando Roma era ormai politicamente frammentata e impoverita. Harper descrive in che modo i Romani cercarono di resistere a un enorme stress ambientale, finché l'impero non fu piú in grado di sopportare le sfide combinate di una piccola era glaciale e ricorrenti focolai di peste bubbonica. -
La barzelletta ebraica. Un saggio con esempi (meno saggio, più esempi)
In questo saggio scintillante Devorah Baum riflette sulle barzellette ebraiche, su ciò che le contraddistingue, su perché sono importanti per l'identità ebraica e su come funzionano. Un volume che è allo stesso tempo un compendio e un commentario leggero e penetrante.rn«Baum sviscera tutti i livelli dell'umorismo ebraico e si diletta con vari esempi che non risparmiano neanche Dio. E forse qui sta la forza dirompente di queste barzellette» - Fabrizio D'Esposito, Il Fatto QuotidianornChe cos'è che anima l'umorismo ebraico? Perché tanto spesso si pensa agli ebrei come spiritosi? Una brillante batteria di riflessioni sulle barzellette ebraiche, su ciò che le contraddistingue, su perché sono importanti per l'identità ebraica. «Che cos'è un maglione ebraico? Un indumento di lana che un figlio indossa quando sua madre ha freddo». Cosí come è accaduto per gli ebrei, la barzelletta ebraica ha viaggiato intorno al mondo, apprendendo innumerevoli linguaggi diversi, venendo raccontata di fronte a folle piuttosto ostili, ma mantenendo sempre le proprie peculiarità. E dunque, che cos'è che anima la barzelletta ebraica? Perché tanto spesso si pensa agli ebrei come spiritosi? E quanto può essere antica una barzelletta? In questo saggio scintillante Devorah Baum riflette sulle barzellette ebraiche, su ciò che le contraddistingue, su perché sono importanti per l'identità ebraica e su come funzionano. Un volume che è allo stesso tempo un compendio e un commentario leggero e penetrante. A rendere piú stimolante la lettura, la traduzione d'autore di Elena Loewenthal. -
Il morso della reclusa. I casi del commissario Adamsberg. Vol. 9
Il commissario Jean-Baptiste Adamsberg è costretto a rientrare prima del tempo dalle vacanze per seguire le indagini su un omicidio.rn «Nella nebbia ci vedo benissimo. Anzi, meglio che altrove. Quindi sarò chiaro, Danglard. Non credo a una moltiplicazione delle recluse. Non credo a una mutazione del loro veleno, cosí grave e cosí improvvisa. Credo che quei tre uomini siano stati assassinati».rn Il caso è presto risolto, ma la sua attenzione viene subito attirata da quella che sembra una serie di sfortunati incidenti: tre anziani che, nel Sud della Francia, sono stati uccisi da una particolare specie di ragno velenoso, comunemente detto reclusa. Opinione pubblica, studiosi e polizia sono persuasi che si tratti di semplice fatalità, ma Adamsberg non è d'accordo. E, contro tutto e tutti, seguendo il proprio istinto comincia a scandagliare il passato delle vittime. -
Case di vetro. Le indagini del commissario Armand Gamache
Tutti hanno un talento. Quello di Armand Gamache, commissario della Sûreté du Québec, è trovare i criminali.rn«I gialli di Gamache incantano come un poema epico» - The Washington Post rn«Armand Gamache è uno dei detective piú memorabili in circolazione» - The Timesrn«Un ispettore degno di Agatha Christie tra presenze inquietanti e trafficanti di droga: è Case di Vetro di Louise Penny, giallista bestseller globale - Il Venerdìrnrnrn Deciso e sempre misurato, Gamache crede nella legge ma risponde prima di tutto alla propria coscienza. E considera i suoi concittadini gente come lui, da proteggere e rispettare. E talvolta da arrestare. -
Musica e trance. I rapporti fra la musica e i fenomeni di possessione. Nuova ediz.
A distanza di molti anni dall'uscita, ""Musica e trance"""" continua a essere un'opera di riferimento imprescindibile per comprendere la complessità dei problemi implicati nella relazione fra musica e stati di coscienza. «Un libro di culto che ha svelato e chiarito al mondo occidentale i misteri profondi di universi a noi lontanissimi, dove la musica può diventare possessione ed esorcismo e la voce umana produrre incantesimi» - La LetturaChe si sia in Siberia o nella Terra del Fuoco, in Vietnam, Africa, Italia o Brasile, oggi o nell'antichità, ovunque la musica è associata alla trance. Perché? È forse dotata di un potere misterioso, in grado di gettare le persone in quello stato di follia che i Greci chiamavano mania? Qualcuno potrebbe crederlo, ma non è cosí. I rapporti tra musica e trance sono molto vari e talvolta contraddittori. Spesso accade che la musica provochi la trance - o che sembri provocarla - ma anche con frequenza la placa. Queste contraddizioni possono essere comprese situando l'azione della musica - i suoi «effetti» - non solo nella dinamica dell'esperienza della trance, ma anche in quella del rituale, nei luoghi in cui essa avviene. Rouget compie una straordinaria sintesi della letteratura antropologica, etnomusicologica e storico-religiosa, proponendo una tassonomia dei vari dispositivi tradizionali e precise ipotesi sui rispettivi ruoli che musica, danza, rito, finalità religiose e terapeutiche giocano nello «strano meccanismo» della trance, a cominciare da quella di possessione."" -
Shakespeare e l'amore
Romeo e Giulietta, Otello, i Sonetti... le piú famose opere di Shakespeare dedicate all'amore ci emozionano oggi come quattrocento anni fa. «In Shakespeare e l’amore Arturo Cattaneo intrecciando aneddoti, curiosità e fatti storici ci restituisce un’idea dell’amore secondo Shakespeare» - RobinsonOgni capitolo di questo libro racconta, intrecciando aneddoti, curiosità e fatti storici, un'idea dell'amore secondo Shakespeare: l'amore a prima vista che si crede eterno, l'amore che si muta in odio e uccide, l'amore che impone di farsi raccontare in una storia che è confessione e denuncia insieme… Una casistica straordinaria, con al centro la domanda di sempre: l'amore è commedia o tragedia? Un percorso che dalla passione tra adolescenti in Romeo e Giulietta porta alla tragedia del razzismo e della gelosia in Otello, fino alla sorpresa dei Sonetti. Qui Shakespeare è il protagonista, parla in prima persona e si mette crudelmente a nudo in un diario segreto dove confessa due passioni, per un giovane biondo e una dama bruna, che si confondono in un triangolo difficile da districare. In Shakespeare e l'amore, le scene, le battute e i dialoghi delle opere si alternano a episodi della vita del grande drammaturgo, a brani di storia inglese, a leggende del palcoscenico e del cinema. Alla fine chiuderemo il libro con l'impressione di aver riletto Shakespeare come qualcosa di familiare eppure nuovo, e di aver avuto accesso al piú straordinario backstage della storia del teatro. -
Potere alle parole. Perché usarle meglio
Ognuno di noi è le parole che sceglie: conoscerne il significato e saperle usare nel modo giusto e al momento giusto ci dà un potere enorme, forse il piú grande di tutti. rnrnChe cosa penseremmo del proprietario di una Maserati che la lasciasse sempre parcheggiata in garage pur avendo la patente? E di una persona che, possedendo un enorme armadio di vestiti bellissimi, indossasse per pigrizia sempre lo stesso completo? Queste situazioni appaiono improbabili; eppure, sono esempi dell'atteggiamento che molti hanno nei confronti della propria lingua: hanno accesso a un patrimonio immenso, incalcolabile, che per indolenza, o paura, o imperizia, usano in maniera assolutamente parziale. Anche se l'italiano non ha bisogno di venire salvato, né tantomeno preservato, è pur vero che dovremmo amarlo di piú, perché è uno strumento raffinatissimo, ed è un peccato limitarsi a una frequentazione solamente superficiale. Perché conoscerlo meglio può essere, prima di tutto, di grande giovamento a noi stessi: piú siamo competenti nel padroneggiare le parole, piú sarà completa e soddisfacente la nostra partecipazione alla società in cui viviamo. Vera Gheno si fa strada nel grande mistero della lingua italiana passando in rassegna le nostre abitudini linguistiche e mettendoci di fronte a situazioni in cui ognuno di noi può ritrovarsi facilmente. E ci aiuta a comprendere che la vera libertà di una persona passa dalla conquista delle parole. -
Per Primo Levi
La «lunga fedeltà» sfocia ora, in occasione del centenario della nascita di Levi, in questo volume, che tutti quegli studi raccoglie dalle sedi diverse dove sono stati originariamente pubblicati, dando loro una veste organica. La lingua di Primo Levi è classica e chiara, ma solo apparentemente semplice: in realtà procede per contrasti, con un lessico ricco di ossimori e di termini tecnici. Mengaldo, alternando momenti piú dettagliatamente analitici ad altri di grande sintesi, la scompone e la ricompone per scoprirne i piú riposti meccanismi, sempre in relazione con la necessità espressiva di cui è di volta in volta strumento. Ovviamente Se questo è un uomo è al centro delle indagini, ma molto spazio è dato alla Tregua, forse il romanzo di Levi prediletto da Mengaldo, che ben individua le diverse strategie linguistiche dei due libri contigui. Non manca poi l'analisi linguistica dei testi piú letterari e meno testimoniali di Levi, in particolare gli splendidi racconti del Sistema periodico. -
La fine della fine della terra
Dal cambiamento climatico ai social network, da Trump al birdwatching, dalla New York dei primi anni Ottanta agli eventi traumatici dell'11 settembre 2001, dall'Africa orientale all'Antartide: Franzen si confronta con la complessità del presente a colpi di riflessioni acute e spietata ironia, disposto a mettere in discussione tutto – compreso se stesso – per interpretare la realtà. E magari provare a cambiarla. rnrn«La forza del libro è che, nonostante il compromesso al ribasso, si percorre la strada delle idee, della dialettica, del senso critico: c'è ancora posto per queste leve, in grado eccome di scardinare tutto» - Stefano Massini, Robinsonrn«Franzen, a differenza di molti, sa ascoltare. E questo, insieme alle sue idee, tanto provocatorie quanto costruttive, lo rende uno dei migliori saggisti di oggi». - The Washington Postrn«Un commosso reportage dedicato agli uccelli marini» – Il Venerdìrnrn Che differenza c'è fra un tweet dell'«attuale presidente degli Stati Uniti» e un saggio come quelli cui da sempre Jonathan Franzen si dedica fra l'uno e l'altro dei suoi romanzi? Si tratta in entrambi i casi di «micronarrazioni personali e soggettive», eppure puntano in direzioni diametralmente opposte. Se i 280 caratteri con cui Trump bombarda a ogni piè sospinto i suoi follower mirano a semplificare la realtà nel modo piú brutale possibile, il saggio letterario produce, o dovrebbe produrre, l'effetto contrario: esplorare, comprendere e illustrare la complessità. È il risultato che, grazie alla sua magistrale scrittura, Franzen ottiene in ognuno dei sedici testi raccolti in questo libro. Testi che, pur toccando una molteplicità di argomenti, sono legati da un evidente filo rosso. Chiunque abbia letto Le correzioni , Libertà o Purity ritroverà in queste pagine la vivace intelligenza dell'autore, la sua volontà di mettersi continuamente in discussione, il suo ostinato desiderio non solo di capire il mondo che lo circonda, ma di cambiarlo per il meglio, anche quando tutto parrebbe indicare che quel mondo stia correndo verso l'apocalisse. E cosí, col suo stile sempre pacato e meditato, col suo approccio sempre schivo e trattenuto, Franzen finisce per spingersi «alla fine della fine della terra», ad esempio stringendo amicizia con uno degli scrittori americani piú radicali e intrattabili degli ultimi decenni, William Vollmann, di cui in queste pagine viene fornito un indimenticabile ritratto, oppure piazzandosi sul ponte di una nave diretta verso l'Antartide, «esposto al vento pungente e agli spruzzi salmastri, lo sguardo fisso nella nebbia o nella luce abbagliante», nella speranza di intravedere un pinguino imperatore. Perché, come recita il titolo di uno dei piú accorati fra questi saggi, «gli uccelli sono importanti». Gli uccelli infatti, che si tratti di un colibrí che attraversa in volo il Golfo del Messico, di un falco pellegrino che si tuffa in picchiata a trecentosessanta chilometri all'ora o di un albatro che si libra solitario a centinaia di miglia da qualunque altro membro della sua specie, fanno «quello che tutti vorremmo saper fare, ma che ci riesce solo in sogno». Un po' come la letteratura. -
La filosofia e la vita etica
L'etica oggi: fondamenti e problemiQuesto libro offre una presentazione dell'etica concepita come ricerca teorica e tradizione filosofica. L'etica non ha mai goduto prima d'ora dell'attenzione e del rispetto che le sono riconosciuti nella conversazione globale. È costituita da un lessico e da argomentazioni specifiche, che sono l'esito dello sviluppo della cultura moderna e democratica e della lunga vicenda filosofica. La ricerca sperimentale ha offerto inoltre studi nuovi e fertili che integrano il sapere filosofico e la storia della cultura. Il volume si apre con l'esame della condizione attuale della morale, all'apogeo della sua reputazione e stretta tuttavia tra moralismo e pulsioni autoritarie. Tratta quindi in dettaglio le nozioni principali, i modelli di critica filosofica, le teorie morali normative. Espone alcuni importanti risultati della ricerca sperimentale in psicologia e discute gli studi sulle origini evoluzionistiche della morale. I capitoli conclusivi mettono a fuoco le questioni della vita, che sono al centro della bioetica e dell'etica animale e ambientale, e affrontano i nuovi problemi sollevati dalle tecnologie digitali e dall'intelligenza artificiale. La ricerca etica è un campo pluralistico e compatto, in cui l'argomentazione razionale e l'osservazione empirica sono alleate delle discipline umanistiche e della storia della cultura nell'analisi dei problemi, nella proposta di diagnosi critiche e nella delineazione di soluzioni normative. -
Il commissario Magrelli
Visto che tutti i libri hanno ormai un commissario,rnmi faccio commissario della poesia e parto sulle tracce deirnmisfatti che restano impuniti a questo mondo.rnrn Quando ho incontrato il commissario mio omonimo, confesso di non essere rimasto sorpreso. Tra tanti suoi colleghi, prima o poi era normale che sbucasse fuori anche lui. Piuttosto mi ha stupito la caparbietà, l'ostinazione con cui l'ho visto viaggiare dall'Egitto alla Francia, dagli Usa alla Turchia, sempre devoto a un infantile sogno di giustizia, anzi, di una giustizia in versi. La sua patria, però, resta l'Italia, mentre la sua specialità sembra consistere nella difesa della vittima – vittima come figura sacrificale; svalutata, invisibile, rimossa. Sulla scia degli illustri predecessori, il nostro eroe affronta i casi piú diversi, attraverso una piccola ma nutrita enciclopedia del reato. Microstorie e invettive, insomma. Eppure, il vero filo rosso resta la riflessione su una legge che spesso, troppo spesso, tende a dimenticare i poveri diritti delle prede, prime fra tutte quelle inermi per eccellenza: donne, paesaggio e infanzia. V. M. -
Cantata dei giorni dispari. Vol. 2
Eduardo De Filippo nelle commedie riunite sotto il patetico ed espressivo titolo di Cantata dei giorni dispari (i ""giorni dispari"""" sarebbero, secondo un detto napoletano quelli più tormentati, più difficili) ha dato un ritratto tra i più felici della vita italiana negli anni del dopoguerra, ma ancor oggi attuale, esemplificandola in assurdi schemi simbolici, ma umanizzandola in personaggi, sentimenti, problemi immediati ed estremamente legati alla realtà popolare."" -
Cantata dei giorni dispari. Vol. 3
Il volume contiene: Il sindaco del rione Sanità, L'arte della commedia, Il cilindro, Il contratto, Il monumento, Gli esami non finiscono mai. Precede ogni commedia una nota critica sulla storia del testo e la sua fortuna scenica. Il volume contiene la cronologia della vita e del teatro e la bibliografia completa. -
Hotel Silence
Un romanzo poetico e delicato, un inno alla capacità della vita di rigenerarsi e trasformarsi. rn «La raffinata partitura di una fuga che si inoltra nelle profondità delle delusioni. Uno stupendo apologo sulla forza della vita». - La Repubblicarn «Un affascinante concentrato di poesia e fantasia, un piccolo incantesimo che conquista il lettore trascinandolo in un mondo straniante e sospeso». Jónas ha quarantanove anni e un talento speciale per riparare le cose. La sua vita, però, non è facile da sistemare: ha appena divorziato, la sua ex moglie gli ha rivelato che la loro amatissima figlia in realtà non è sua, e sua madre è smarrita nelle nebbie della demenza. Tutti i suoi punti di riferimento sono svaniti all'improvviso. Niente sembra avere piú senso: Jónas vuole farla finita, ma quando lascia l'Islanda per attuare il suo progetto lontano da tutti, scoprirà che c'è sempre una seconda possibilità. Traduzione di Stefano Rosatti. -
La macchina del tempo
Un inventore mette a punto una macchina del tempo con la quale riesce a raggiungere l'anno 802 701. Vi trova un mondo diviso in due razze umane: gli Eloj, creature delicate e pacifiche che conducono una vita di svaghi, e i Morlock, esseri pallidi e ripugnanti che vivono nei sotterranei.rn «Era orribile sentire nel buio tutte quelle creature viscide ammucchiate su di me, come essere in una mostruosa ragnatela».rnrnrn Dopo angoscianti avventure, riuscirà ad andare ancora piú lontano nel tempo, in una Terra senza piú tracce di uomini, abitata soltanto da crostacei con «occhi maligni» e «bocche bramose di cibo». Fantascienza, critica sociale, romanzo distopico: il capolavoro di Wells è soprattutto l'opera di un grande visionario e Michele Mari, nel ritradurlo, ha trovato pane per i suoi denti. L'incontro tra lo scrittore-traduttore e uno dei suoi romanzi preferiti era destinato a produrre scintille… Traduzione e cura di Michele Mari. -
Il monastero delle ombre perdute
Catacombe, idoli dall'aspetto sconvolgente, donne bellissime e dalle parentele ingombranti. In un Seicento quanto mai gotico, l'inquisitore Girolamo Svampa è chiamato a indagare su un mistero che scuote i vertici del potere papale.«Marcello Simoni è uno spirito a ne, un fratello. Attingendo alla sua formazione archeologica e letteraria riesce a infondere vita e poesia nella sua prosa. È un autore imperdibile per chi ama i romanzi storici» – Glenn CooperRoma, giugno 1625. La giovane Leonora Baroni entra con uno spasimante nelle catacombe di Domitilla, ma qui s'imbatte nel cadavere di un uomo e, con uguale orrore, in una donna dalla faccia di capra. Due giorni dopo l'inquisitore fra' Girolamo Svampa, in esilio in Toscana, riceve la visita di padre Francesco Capiferro, segretario dell'Indice, che ha l'incarico di riportarlo nell'Urbe per far luce sul delitto. Lo Svampa, aiutato dal fedele Cagnolo Alfieri, inizia l'inchiesta e subito comprende che il terreno su cui dovrà muoversi è parecchio scivoloso. -
Il marchio ribelle
Nicolai Lilin torna a Fiume Basso, il quartiere di Bender in cui è nato e cresciuto. E ci racconta la sua storia con gli occhi di un ragazzino che per la fretta di diventare grande è disposto a buttarsi negli scontri più violenti. Ma anche a trascorrere le giornate al fiume insieme ai suoi amici, giocando a farsi trasportare dalla corrente. Kolima impara a schivare i colpi nelle risse, impara i codici della guerra fra bande, ma soprattutto impara a conoscere il mondo attraverso i tatuaggi. Leggendo le storie che gli uomini portano sulla pelle, Nicolai Lilin racconta l'apocalisse di una criminalità ancestrale con la scrittura spietata e selvatica di chi è stato tra quelle fiamme. -
Un'Odissea. Un padre, un figlio e un'epopea
«Mentre seguiamo Telemaco e Odisseo, il passato di Mendelsohn con suo padre affiora, le storie familiari s'intrecciano a quelle antiche e ci scopriamo immersi in vicende fuori da ogni tempo» - Matteo Nucci rnrnQuando Daniel Mendelsohn consente al padre Jay di seguire il suo seminario sull' Odissea , non conosce la portata del viaggio che insieme stanno per compiere. Settimana dopo settimana, il matematico ottantunenne prende posto fra le matricole del corso e sfida gli insegnamenti dell'illustre classicista, suo figlio. A semestre concluso, poi, il loro viaggio prosegue oltre le mura dell'aula, in un'improbabile crociera a tema sulla via di Itaca. Mendelsohn fa rivivere lo spirito eterno di un classico attraverso lo sguardo commosso di un figlio che dopo anni riabbraccia finalmente suo padre. E ci mostra come in quella grande storia, fatta di menzogne e perdono, fughe e ritorni, ciascuno di noi possa ritrovare la sua vita. -
Sacri Monti
Il sistema dei Sacri Monti, diffuso tra Piemonte e Lombardia e riflesso in casi paralleli, consta di insiemi di cappelle costruite solitamente su alture e dedicate alla rappresentazione degli eventi o «misteri» della vita di Cristo, della Vergine e di alcuni santi. L'immaginario architettonico e figurativo che nel corso di secoli elabora questi complessi rispecchia le propensioni del pellegrinaggio insieme a particolari forme di meditazione e di narrazione, applicate a una catechesi popolare e a una devozione anche piú esigente. Lo sviluppo dei Sacri Monti, fiorito nell'età della Controriforma secondo intendimenti comuni, ma preceduto da rilevanti esperienze sin dal Quattrocento, fu promosso e gestito da religiosi, non solo francescani, e da ecclesiastici con il coinvolgimento dei rispettivi ambienti territoriali e di soggetti di vario rango sociale e politico. La ricognizione qui presentata è volta a seguire questa storia complessa attraverso l'evoluzione del Sacro Monte di Varallo e le derivazioni di quel modello. «Negli anni Ottanta e Novanta del Quattrocento il pellegrinaggio di Terra Santa, con la sua diretta esperienza e le sue narrazioni, continuava ad attrarre uomini e donne di varia provenienza e condizione, religiosi e laici, ecclesiastici e fedeli d'ogni rango, che si trovavano spesso accomunati nei travagli e nei pericoli del ""viaggio d'oltremare""""... Questa tensione della cristianità verso Gerusalemme si acuiva e insieme diveniva piú critica mentre quell'orizzonte era piú arduo a raggiungersi per la crescente espansione della potenza ottomana... Il fallimento della crociata allora bandita da Pio IV dovette toccare particolarmente il frate minore osservante Bernardino Caimi che, nel 1478, si era occupato, quale commissario, della custodia francescana di Gerusalemme e nel 1482 era impegnato nella predicazione della crociata. Per tali circostanze gli doveva apparire piú precaria la tutela che sui luoghi santi e sulla loro frequentazione fornivano i francescani del convento del Monte Sion. Il Caimi si rese quindi interprete, con particolare impegno, del sentimento """"di dover trasmettere la 'vera' forma degli spazi testimoni della passione e della vita del Cristo in quel momento nel quale sembrava definitivamente compromessa la presenza latina in Terrasanta"""". A questo effetto si adoprò a impiantare una sua """"nuova Gerusalemme"""", come un insieme di luoghi composti a somiglianza dei luoghi santi d'oltremare e destinati a surrogare il pellegrinaggio gerosolimitano con un'altra forma di devozione, ben piú agevole e sicura».""