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Il paesaggio nascosto. Quale comunicazione nei luoghi della complessità
C'è un paesaggio che comunica il senso di un'appartenenza culturale, sociale, economica, politica. Meno nota è l'esistenza di un paesaggio nascosto, proibito, non riconosciuto da chi lo vive e lo agisce, volutamente occultato per favorire interessi privati e privilegi. Eugenio Pandolfini esplora questo paesaggio alla luce di un modello di comunicazione - in questo libro è chiamata generativa - capace di aggregare singoli e comunità intorno a obiettivi condivisi, a un destino comune, riscoprendone il valore progettuale e di medium tra tutti i soggetti e il loro ambiente. -
Antonio Gallonio scrittore di santi
L'inedito manoscritto intitolato Historia delle sante vergini forastiere ha dato l'avvio ad una indagine sul ruolo svolto dall'oratoriano Antonio Gallonio all'interno della neonata Congregazione dell'Oratorio e sull'uso degli studi storici e agiografici durante la Riforma cattolica. Alla luce della sua biblioteca personale a stampa e manoscritta, si è tentato di comprendere tanto il Gallonio agiografo che letterato e le sue volontà apologetiche e romanocentriche. -
Il diritto contro se stesso. Saggio sul positivismo giuridico e la sua crisi
Il concetto di diritto è da sempre materia di controversia. La modernità vuole chiudere questa col riferimento al fatto del diritto positivo, sia la legge d'un sovrano, o la decisione del giudice, o una mera convenzione o consuetudine o forza. La fattualità risolverebbe la questione della giuridicità. Di questo tratta il libro e delle dottrine che sul punto si arrovellano e ammoniscono l'orgoglio del giurista come operatore neutrale e ""scientifico""""."" -
All'ombra del vulcano. Il Futurismo in Sicilia e l'Etna di Marinetti
Il volume propone, da un lato, uno studio delle due più importanti riviste futuriste siciliane ""La Balza futurista"""", «la prima rivista veramente futurista», stampata a Ragusa nel 1915 e """"Haschisch"""", la voce dei futuristi fiumani che raggiunsero il comandante D'Annunzio nella Repubblica del Carnaro. Dall'altro lato c'è Marinetti e il suo rapporto con il Padre Etna che, già intravisto ai tempi del Re Baldoria, accompagnerà il figlio fino ai suoi ultimi giorni, quelli dell'Aeropoema di Gesù."" -
Naufragio senza fine. Genesi e forme della poesia di Ungaretti
Questo studio analizza sistematicamente la metafora del naufragio da cui nasce, fra tragedia e salvezza, la poesia di Ungaretti, «girovago» che, dall'Allegria al Dolore, è sempre il 'figlio d'emigranti' in viaggio verso la Terra Promessa. rnIl libro, fin dal titolo Naufragio senza fine, è più che eloquente, soltanto che per Ungaretti, «figlio d’emigranti», teso fra una terra straniera e l’Italia, tra la guerra e la luce abbacinante della poesia, i naufragi sono plurimi e incessanti.rnLeggiamo ancora nel testo: «[…] nonostante le sue rimozioni difensive, Ungaretti riconosceva apertamente che all’origine della sua storia, della sua vita di uomo e di po¬eta, stava inequivocabilmente la sua condizione di emigrante. La sua difesa da questa esperienza dolorosa è stata la più radicale possibile, perché egli l’ha negata pur affermando con la sua poesia, consapevole o meno che ne fosse, che ogni uomo è per sempre un emigrato, un esule continuamente in cerca della sua patria»rnTra erudizione e affondo critico, Naufragio senza fine, compie, come le opere d’ingegno e studio sanno fare, il prodigio di parlare-del-presente parlando di tutt’altro: allegoria perpetua della poesia, che tanto più si trasmette in un mezzo ‘resistente’, com’è appunto il linguaggio (si deve a Zanzotto una delle più clamorose definizioni di «cos’è la poesia»: è lui a usare l’immagine della conduzione elettrica), tanto più gli atomi di luce che emette sono più flagranti, più abbaglianti.rnDi questo abbaglio e d’altro oggi Naufragio senza fine – che corona un’attività pluriennale del professore Savoca intorno agli emeriti della poesia italiana – ci parla. -
Ginkgo. L'albero dimenticato dal tempo
Questo libro racconta la storia più lunga mai dedicata a un albero. L'ha scritta Peter R. Crane, uno dei massimi paleontologi vegetali del mondo. La profonda conoscenza scientifica, l'appassionata attenzione alle vicende evolutive testimoniate dai reperti fossili e dalla singolare biologia riproduttiva di Ginkgo biloba, hanno ispirato la realizzazione di quest'opera che si legge come un romanzo, dedicato alla biografia di una specie la cui conservazione è oggi affidata all'uomo. -
La penna in mano. Per una storia della cultura manoscritta in età moderna
È di recente cronologia il dibattito intorno al valore contemporaneo della scrittura a mano. In un'epoca dominata dall'interconnessione, sembra curioso domandarsi se sia ancora utile e necessario riferirsi alla scrittura 'manuale' come strumento indispensabile per 'comunicare'. La penna in mano affronta queste e altre dinamiche, facendo il punto della situazione ed evidenziando mancanze, indicando ipotetiche strade da percorrere e dimostrando l'assoluta necessità di fondare una disciplina che dia autorità, continuità e scientificità a tutti questi aspetti della cultura scritta. Presentazione di Giorgio Montecchi. -
I monaci Silvestrini e la Toscana. (XIII-XVII secolo)
Il volume costituisce la prima indagine complessiva sulla presenza della famiglia monastica silvestrina dell'Ordine di san Benedetto nella Toscana medievale e moderna, e ricostruisce le origini di tale congregazione di matrice marchigiana, la sua diffusione oltre gli Appennini, i rapporti con le chiese e le società locali, la committenza artistica, evidenziando la capacità ancora forte dei Benedettini del Duecento nel rispondere alle istanze spirituali dei fedeli, sfidando la 'concorrenza' dei nuovi Ordini mendicanti. -
«Ne' miei dolci studi m'acqueto». La collezione di storia delle scienze di Carlo Viganò
L'ingegnere e imprenditore Carlo Viganò (1904-1974) raccolse negli anni circa diecimila volumi, tra i quali un nucleo circoscritto di una sessantina di manoscritti e numerose edizioni quattro-cinquecentesche, inerenti le più disparate discipline scientifiche. Nel 1971 donò la propria collezione alla neonata Facoltà di Scienze Matematiche e Fisiche della sede bresciana dell'Università di Brescia. Viganò non fu però un vacuo bibliofilo, ma un collezionista-studioso, che intrecciò proficue relazioni con alcuni dei più noti storici della scienza dell'epoca. -
Per domani ancora. Vie di uscita dal confino
«We build our temples for tomorrow»: «costruiamo templi per domani, [...] liberi dentro di noi»; le parole di Langston Hughes si imposero alla memoria mentre l'inazione di questi mesi cancellava il senso dell'agire nello spazio, del contare il tempo. Quando non c'è più la catena degli eventi, rimane solo ciò che non ha bisogno dell'oggi per esistere. Potranno esserci nuove restrizioni; occorrerà rientrare: «Se fuori c'è il passato, forse il futuro si concentra nel punto più interno dell'isola d'If, cioè la via d'uscita è una via verso il dentro» (Italo Calvino, Il conte di Montecristo, 6). -
Empoli, novecento anni. Nascita e formazione di un grande castello medievale (1119-2019)
I novecento anni dall'incastellamento della pieve di Sant'Andrea a Empoli hanno offerto l'occasione a un team di studiosi di approfondire i primi due secoli (XII-XIV) della storia empolese dal punto di vista della storia politica, sociale, economica e religiosa, non senza attenzione per il patrimonio artistico e architettonico e la vita culturale di questa comunità posta al centro del territorio e della più antica viabilità toscani. -
Il romanzo familiare di Pierfrancesco Leopardi
Raffaele Urraro ha ricostruito un complesso ""romanzo familiare"""", al centro del quale si colloca la figura di Pierfrancesco Leopardi, il fratello più giovane di Giacomo, e delinea i caratteri e le personalità dei componenti della sua famiglia: della moglie, Cleofe Ferretti, vero e proprio personaggio tragico, colta dall'autore nel suo difficile e drammatico rapporto con la suocera Adelaide Antici, e dei figli, in modo particolare di Giacomo, che si occupò con grandissimo impegno del recupero e della conservazione dei manoscritti dello zio. Ma la figura del Poeta sembra comunque vegliare sulle vicende dei protagonisti ricostruite dall'autore servendosi di tutta la documentazione allo stato disponibile."" -
I sistemi della comunicazione
Il volume spiega perché il concetto di comunicazione è fondamentale per capire i fenomeni sociali, attraverso una teoria che chiarisce i fondamenti e l'imprevedibilità dei sistemi di comunicazione e della loro produzione di narrazioni: nella società, nelle interazioni, attraverso i media, nelle situazioni interculturali e interlinguistiche, nei conflitti e nella costruzione del dialogo. Si rivolge sia a chi fa ricerca, sia a chi studia la comunicazione nei diversi corsi di laurea. -
La condanna di una pena. I percorsi verso l'abolizione della pena di morte
L'abolizione della pena di morte è il risultato di un percorso che assume caratteristiche diverse in ciascun Paese. Nel volume si individuano le forme, i limiti e le variabili più rilevanti dei vari percorsi, al fine di classificarli. Pur nella varietà delle sue manifestazioni, l'abolizionismo fa intravedere alcuni tratti ricorrenti, come la crescente influenza delle istanze internazionali, la centralità delle decisioni degli organi politici e l'eccezionalità dell'abolizione per via giudiziaria. -
La biblioteca di Dostoevskij. La storia e il catalogo
"La biblioteca di Dostoevskij"""" è una biblioteca perduta. La sua disseminazione cominciò quando lo scrittore era ancora in vita, ad opera di Pavel Isaiev, il figlio della sua prima moglie, che approfittò di un viaggio in Europa dello scrittore per vendere diversi volumi ai bukinisty (i mercatini di seconda mano) di San Pietroburgo. Non stupiranno dunque le vicissitudini di questi libri dopo la morte del loro proprietario. In questo libro si racconta questa diaspora, che alla fine, dai circa seicento volumi riscontrabili nei cataloghi redatti nel corso degli anni dalla vedova Anna Grigorev'na, riduce il fondo a una trentina di volumi e ad alcune copertine e frontespizi superstiti, a testimoniare come il patrimonio librario dostoevskiano abbia avuto un destino duro e severo quanto quello cui le censure di regime o i roghi di libri costrinsero molte opere, tra cui alcune delle sue." -
Il Santo Natale. Nella novena di Alfonso Maria de' Liguori e nei presepi di Antonio Maria Esposito. Ediz. illustrata
Alfonso Maria de' Liguori (1696 - 1787) non è solo il celebre autore delle strofette del Tu scendi dalle stelle, che ancora si cantano nel periodo della ricorrenza del Santo Natale, ma è soprattutto - come nota nella sua illuminata Introduzione il card. José Tolentino de Mendonça - uno dei più profondi scrittori dell'Incarnazione. I Discorsi sulla Novena del Santo Natale, che qui si pubblicano con un accurato apparato delle fonti a cura di Giacomo Jori e Laura Quadri, rivelano un vivace scrittore e - come già segnalò Giovanni Getto e, in tempi più recenti, Jean Delumeau - «un gigante non solo della storia della spiritualità, ma della storia tout court». La coordinatrice del Museodivino di Napoli, Silvia Corsi, ci guida all'interno di un seme di canapa dov'è racchiuso un minuscolo gruppo scultoreo: è la più piccola delle Natività di Antonio Maria Esposito, le cui immagini sono accostate nel volume «Il Santo Natale» alle novene natalizie di Alfonso Maria De' Liguori. -
Beyond Family Farming: Gendering the Collective
Di fronte alla crescente disuguaglianza socio-economica tra Nord e Sud del mondo, le Letture della Fondazione Balzan hanno premiato lo studio dell'economista dello sviluppo Bina Agarwal che analizza le condizioni lavorative delle donne nelle aziende agricole a gestione familiare, nell'ottica che qualsiasi processo per implementare le loro condizione passa dal creare una categoria che le rappresenti. -
Il giardino francese alla corte di Torino (1650-1773). Da André Le Nôtre a Michel Benard
I giardini, per quanto affidati ai tempi lunghi della natura, possiedono un carattere effimero non dissimile da quello della decorazione d'interni: soggiacciono alla volontà di rinnovo della committenza e alla necessità di presentarsi attenti alle novità del gusto. L'obiettivo di questa indagine è dare visibilità a ciò che è invisibile, ricostruendo l'arte e lo sviluppo di quegli spazi nel tempo, attraverso dati e disegni che adesso si possono trovare solo negli archivi. Esempi di influenza francese - non esclusiva piemontese, ma qui meglio che altrove oggettivata in creazioni che traducono e trasformano architetture, stili e atmosfere - i giardini della corte torinese sono espressione di una cultura e di una sensibilità che tiene conto del contesto locale e delle sue caratteristiche. Il periodo preso in esame (1650-1773) tra il ducato di Savoia e Il regno di Sardegna, racconta molto bene la circolazione delle idee in Italia e in Europa. -
Astri, fortuna, libero arbitrio. Discussioni tra '400 e '600
C'è stata una mitologia del Rinascimento che ha fatto di quell'epoca un periodo, integro e solare, tutto proteso allo sviluppo razionale dell'uomo. Negli ultimi decenni la rilettura del Rinascimento si è soffermata sulla sua complessità, sui chiaroscuri, sulle sfumature che l'indagine storico-filosofica ha sempre più delineato. Muovendo da autori emblematici del periodo, Machiavelli, Guicciardini, Campanella, altamente rappresentativi della cultura innovativa del periodo, Laura Carotti ne approfondisce l'analisi ponendo in primo piano aspetti meno frequentati. Di Machiavelli, per esempio, si sottolinea l'incidenza delle tematiche astrologiche e il loro intreccio con i temi fondamentali del libero arbitrio, della memoria collettiva, dell'eternità del mondo e dell'avvicendarsi delle civiltà. Di Francesco e Luigi Guicciardini, valorizzando documenti fino ad oggi trascurati, si evidenziano le argomentazioni astrologiche e profetiche. Di Tommaso Campanella si mette in luce la linea dell'indagine matematica che può aprire inedite vie di ricerca nell'ambito della scienza del Rinascimento. Ci si muove lungo un arco temporale di due secoli seguendo i rivoli di una complessa e feconda creatività che ha ancora molto da dire. -
Paggi e paggerie nelle corti italiane. Educare all'arte del comando
Il libro è dedicato a paggi e paggerie delle principali corti italiane, in un arco di tempo che copre oltre tre secoli: dall'inizio del Cinquecento alla metà dell'Ottocento. Torino, Firenze, Napoli e altri centri sono studiati per fare luce su una figura - il paggio - che ebbe un ruolo non marginale durante l'antico regime. Il volume cerca di restituire a tale figura il suo autentico profilo, ripulendola dalle immagini costruite per secoli da musicisti e letterati. Attraverso il servizio a corte, anche negli aspetti apparentemente più umili come assaggiare il cibo del sovrano o aiutarlo a vestirsi, i paggi imparavano a servire, ma insieme ad apprendere l'arte del comando. Ciò in virtù di un'educazione, confacente al loro status aristocratico, della quale si faceva carico il monarca stesso. Le paggerie - con i loro ambienti architettonicamente grandiosi - rivestirono nel sistema delle corti di tutta Europa una funzione essenziale, contribuendo a farne uno spazio di comunicazione culturale, sociale ed economica.