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Le leggi della frontiera
Alla fine degli anni Settanta, in una Spagna che stenta a lasciarsi alle spalle il franchismo e a intraprendere la Transizione democratica, Gerona è una città in cui cominciano a muoversi le bande giovanili. Una frontiera la attraversa, sociale ed etica: al di là del fiume Ter ci sono gli immigrati che vivono nelle baracche, la feccia della feccia. Ignacio Canas è un ragazzo della classe media, vive al di qua di quel confine, ma il suo lavoro in una sala giochi, insieme all'insofferenza adolescenziale per il conformismo paterno, crea l'occasione per l'incontro che gli cambierà la vita: quello con Zarco, un giovane delinquente dal grande carisma; e con la misteriosa Tere, che da subito lo trascina in una passione struggente e segreta. Questo amore tormentato sarà il filo conduttore delle scelte di Canas: tra furti d'auto, scippi, rapine, scorribande in discoteca e droghe, per lui e per la banda di Zarco inizia l'estate selvaggia del 1978, destinata a concludersi tragicamente, con morti e arresti. E un sospetto: qualcuno ha tradito. Più di vent'anni dopo Ignacio Canas, diventato nel frattempo un avvocato importante, riceve la visita inattesa di Tere, che non ha mai dimenticato. E Zarco a mandarla; il detenuto più famoso del paese, ormai circondato da un'aura di eroismo, ha bisogno di lui. L'avvocato accetta di riallacciare i fili che lo legano al passato, sperando di riuscire a ripagare un antico debito, e di poter vivere finalmente il suo amore per Tere alla luce del sole. -
Due pinte di birra
Due amici si incontrano regolarmente in un pub di Dublino per condividere la tradizionale, consolatoria pinta di birra, e commentare con disincantata ironia le novità del giorno: la riconferma di Obama, le Olimpiadi di Londra, la storica visita della regina in Irlanda. Ma non mancano le incursioni nel privato, le mogli, i nipoti, in particolare il piccolo Damien con il suo amore smodato per gli animali, che lo porta ad adottare prima una iena e poi un orso polare. I due non sono affatto dei provinciali: si preoccupano del debito della Grecia, o delle mosse degli investitori internazionali (chiunque essi siano o chiunque credano di essere), ammirano le gesta di un tal Francesco Schettino e si interrogano sulle cause reali delle dimissioni di Berlusconi, o sulla fuga del colonnello Gheddafi (che uno dei due è convinto di aver visto al Terminal 2 dell'aeroporto, travestito da addetto alle pulizie), piangono la morte di star come Whitney Houston e Robin Gibb, si esaltano per le gesta dei loro idoli del calcio (salvo poi temere che la passione per Fernando Torres o Andrij Sevcenko possa essere segno di scarsa mascolinità). E fanno pace con se stessi quando finalmente scoprono una ragione valida per ricominciare a odiare gli inglesi. -
La grande amica
Due amiche. Un'estate. Un inganno. Quando Miriam parte per la sua prima esperienza via da casa, un lavoro estivo in un albergo sul mare, crede di allontanarsi solo di pochi chilometri. Ma Marie-Thérèse, con cui condividerà una stanza, il lavoro e le sue prime avventure ""da adulta"""", la condurrà molto più lontano dalla sua vecchia vita, e da se stessa. Di qualche anno più grande, bella, disinvolta, infinitamente più esperta, diventa la sua guida, la sua alleata, in poche parole la sua prima, vera migliore amica. Da un'inattesa serata al pub a un'indimenticabile vacanza in Cinquecento, Miriam spiega finalmente le ali. Ma volare significa anche poter cadere... Con uno sguardo delicato e profondo, Catherine Dunne trasfigura la storia di due ragazze in un ritratto dell'adolescenza e dei sentimenti struggenti e cangianti che la nutrono. Un racconto senza tempo sull'amicizia e sul cambiamento, sull'abbandono e sul ricordo."" -
Una settimana di vacanza
Un uomo, una donna; o meglio: un uomo maturo e una ragazzina, mai chiamati per nome né descritti, sono i protagonisti di questo nuovo libro di Christine Angot. I due trascorrono qualche giorno di vacanza in una casa di campagna nel Sud della Francia, tra escursioni, pranzi nei ristoranti e rapporti sessuali, continui, ripetuti... Ciò che si mette in scena tra l'uomo e la ragazza è un rapporto di dominio, dove l'una è la preda psichica dell'altro. Un dominio fisico e spirituale, di cui l'autrice dà una visione deliberatamente esteriore, mediante le azioni e le parole dei protagonisti, senza mai penetrare nella loro coscienza, né esprimere giudizi di sorta sulla loro condotta. Struttura e linguaggio del romanzo sono improntati a una forma radicale di sperimentazione da cui ogni artificio letterario è bandito, che sa metterci di fronte alla violenza e al non-senso della vita con l'immediatezza di uno scatto fotografico. -
Confessioni di una squartatrice
L'ispettore Gunnar Barbarotti non è più lo stesso. Non è facile concentrarsi sul lavoro quando la mente è lontana, persa nel dolore di una tragedia personale dopo la quale sembra impossibile rimettersi in piedi. Forse per riguardo nei suoi confronti, il commissario Asunander gli affida un cold case, un caso all'apparenza semplice, vecchio di cinque anni: la sparizione di un uomo che si era allontanato in moto dalla sua casa di campagna per non farvi più ritorno. Il suo corpo non è mai stato ritrovato, e l'unica indiziata non ha mai confessato. Perché i sospetti si sono concentrati tutti su di lei, ovviamente: la convivente, una donna nota alle cronache come la Squartatrice, che in passato aveva ucciso e fatto a pezzi il marito violento. Un delitto per cui aveva pagato con undici anni di prigione. Due uomini scomparsi, a vent'anni di distanza, legati alla stessa donna: è possibile che dopo aver scontato la sua pena ed essersi rifatta una vita, la Squartatrice sia tornata alle ""vecchie abitudini"""", che sia dunque un'assassina seriale? E perché il commissario Asunander vuole rivangare proprio adesso, alle soglie della pensione, un caso che sembrerebbe già risolto? Solo per sgombrare la scrivania dal lavoro inevaso, oppure perché è convinto che a Barbarotti faccia bene tenersi impegnato? O invece la vecchia volpe è mossa da altri dubbi e da altri fini...? Incoraggiato dalla collega Eva Backman, che lo sostiene da un'amorevole e rispettosa distanza, Barbarotti inizia a fare domande..."" -
Tutto per amore
Julia Seymour è una donna brillante, affidabile, concreta; ha una vita piena e molti affetti, e non ha mai smesso di amare la propria professione di medico. Perché, allora, una mattina di fine ottobre lascia tutto - casa, figlia, compagno - senza una parola, come se non si aspettasse di tornare? Una fuga, quella di Julia, pianificata fin nei minimi dettagli. A ogni tappa un'amica fidata, che le offre riparo e sostegno senza fare troppe domande, mentre dal passato condiviso affiorano esperienze, ricordi, e forse anche la chiave per capire le vere ragioni del suo gesto, assai più generoso e altruista di quanto potrebbe sembrare. In parallelo, il tenace inseguimento di William, che stava per chiederle di sposarlo e non si dà pace, pronto a cogliere gli indizi che ne è sempre più convinto - Julia ha intenzionalmente disseminato per lui, affermato autore di thriller, lungo il cammino. La sua ricerca lo porterà a compiere un viaggio nello spazio - da Dublino a Londra alla lontana e misteriosa India, dove tutte le tracce sembrano portare - e soprattutto nel tempo, in quel passato di Julia segnato in maniera indelebile da una scelta dolorosa. -
Frontiera. Diario d'Algeria
Se ancora è possibile che negli ultimi decenni del '900 ci siano state voci intimamente ""classiche"""", tra quelle dei poeti che furono protagonisti del secondo dopoguerra, allora è indubbio che una di queste voci (e forse proprio la più tersa e indimenticabile) sia stata quella di Vittorio Sereni. E quindi nella certezza di questa possibile """"classicità"""" sereniana che la presente edizione propone congiuntamente le prime due raccolte del poeta di Luino, come tappe fondamentali di un percorso che sarà lungo e fecondissimo, ma che proprio da questi testi prende spunto e avvio. Ma due raccolte sono anche due momenti diversi nella storia personale di un poeta; e tra la pubblicazione del libro d'esordio, """"Frontiera"""" (risalente al 1941), e la stampa della raccolta successiva, il """"Diario d'Algeria"""" (1947), trascorsero anni che furono decisivi nella maturazione letteraria di Sereni. Lo scarto temporale tra le due opere fu anzitutto imposto dalla storia: l'entrata in guerra dell'Italia, annunciata il 10 giugno 1940, condusse il poeta lungo le strade di una discesa non solo geografica (dapprima in Grecia, quindi in Africa) ma anche esistenziale, che si concluse solo con la lunga inerzia della prigionia trascorsa in Algeria e in Marocco, vera e propria esperienza limbico-infernale. Se pertanto all'origine del primo libro sembrano esserci elementi sostanzialmente intimi o privati, nel secondo domina invece la dimensione collettiva."" -
Il male nero
Evgenij Petrovic, esule russo, non è più un uomo felice: è irrimediabilmente segnato dal suo male nero, così come una delle sue gemme che ha riscattato dal Monte di pietà si rivela colpita dal ""male nero"""" che la priva di qualunque valore. Al centro di un flusso di personaggi e racconti vitali, il protagonista rifiuta di esserne lambito e persegue con tenacia una condizione di indifferenza e distacco. Le tappe del suo esilio diventano fughe da legami che si fanno troppo stretti con cose, luoghi, persone: fughe dalla vita. E soltanto nell'epilogo la sua indifferenza si rivelerà per ciò che è: la commovente fedeltà a una felicità perduta."" -
Terra del Fuoco
Feriti e sconfitti, tre uomini in fuga cavalcano attraverso le sterminate distese della Patagonia. Hanno osato ribellarsi a Julio Popper, il padrone-sovrano di una miniera d'oro sulle coste dello Stretto di Magellano, e da allora sono braccati. Avventurieri disperati, alla mercé del caso, vagheranno senza meta fino a quando, accanto allo scheletro di una balena, il luccichio della polvere aurifera ridarà uno scopo alle loro esistenze... È ""Terra del Fuoco"""", il racconto lungo che dà il titolo a questa raccolta di Francisco Coloane. Avidi cercatori d'oro, rivoluzionari in fuga, mandriani inseguiti dal vento, coloni che impazziscono nel tentativo di domare una terra selvaggia, marinai vittime di maledizioni, capitani coraggiosi e sfortunati: questi sono i personaggi che popolano le storie dello scrittore cileno, cantore del """"mondo alla fine del mondo"""". Ma è personaggio, è protagonista, accanto a loro, la natura stessa in tutta la sua inquietante grandezza, il paesaggio aspro delle estreme regioni meridionali del continente americano, quella Terra del Fuoco che diviene simbolo ideale e totale della elementare e incessante drammaticità delle passioni umane. Con una prefazione di Luis Sepulveda."" -
Il satiro della sotterranea
All'incrocio tra la cultura del Kerala, scandita da regole millenarie, e la filosofia americana in cui si rincorre il successo a ogni costo, Anita Nair colloca la straordinaria galleria di personaggi che animano questo libro. Ecco allora Basil, un artista di mezza età che, ossessionato dall'ombelico, vaga nella metropolitana di New York alla ricerca di quello ideale; oppure Norah, che vive in una casa di riposo e palpita per il giovane fotografo che di tanto in tanto va a farle compagnia; o ancora Sarah che, invitata a una cena per il Giorno del Ringraziamento, si rende così ridicola da non poter sopportare la vergogna. Oriente e Occidente, tradizione e modernità, umano e divino fanno da sfondo a una raccolta di racconti in cui l'autrice di ""Cuccette per signora"""" mostra tutto il suo inimitabile stile, la sua prosa visionaria e anarchica e la sua abilità nel dare vita a immagini e storie indelebili."" -
L'arte perduta della gratitudine
La vita scorre piena di soddisfazioni e di gioia per Isabel Dalhousie, filosofa e direttrice della ""Rivista di Etica Applicata"""": suo figlio Charlie ha ormai diciotto mesi, gode di ottima salute e ogni giorno è motivo d'orgoglio per lei e Jamie, padre amorevole e compagno innamorato, che tra l'altro le ha chiesto di sposarla; la nipote Cat ha un nuovo fidanzato e il timido commesso della sua gastronomia sembra finalmente aver trovato un po' di serenità... Insomma, a parte le solite discussioni con la fidata governante Grace, qualche grana sul lavoro e l'invidia che la sua relazione con Jamie ancora suscita in qualcuno, per Isabel è un periodo particolarmente felice e nulla sembra poter turbare un perfetto equilibrio tra famiglia e lavoro. Ma naturalmente non è da Isabel ignorare una richiesta d'aiuto, anche se proviene da quella Minty Auchterlonie con cui già in passato aveva avuto dei dissapori. E così Isabel si lascia coinvolgere in una faccenda molto privata e non del tutto chiara, che la trascina in un vortice di accuse, ricatti e bugie. E per una volta, nonostante la sua infallibile bussola morale, Isabel sente che potrebbe sbandare e cedere al richiamo della vendetta..."" -
Fiori nelle tenebre
La guerra è in corso quando Hugo compie undici anni e il ghetto della città ucraina in cui vive insieme alla madre è diventato un luogo ancora più insicuro. Dalla finestra dell'appartamento dove è rimasto solo con lei - il padre è stato spedito in un campo di lavoro - assiste alle deportazioni di uomini, donne, ragazzini come lui. Osserva quello che gli accade intorno, senza trovare un senso, e impara a non chiedere, ma ad ascoltare il silenzio tra le parole. E sarà proprio questa durissima educazione a permettergli di sopravvivere nell'unico rifugio che la madre, per disperazione, è riuscita a procurargli: lo sgabuzzino di un bordello, dove a occuparsi di lui è una prostituta, Mariana. Nascosto dietro la porta, in perenne attesa che si apra e arrivino un po' di cibo e di calore umano, Hugo sente quello che un ragazzino non dovrebbe sentire. Ma nelle tenebre giorno dopo giorno si fa largo la luce di Mariana, radiosa pur nelle sue intemperanze e nelle sue improvvise tristezze, focosa, seduttiva, profumata, irresistibilmente bella. Una magnifica, tragica creatura che gli insegna non soltanto i segreti del corpo e i turbamenti dell'amore, ma che cosa significa essere, fino in fondo e nel modo più importante, un uomo. -
I soldi non sono il problema. The school of life
Soldi, soldi, sempre soldi. Le bollette da pagare, la rata del mutuo, il conto in banca in rosso. Chi non ha mai avuto problemi economici, più o meno gravi? Ma il vero ""problema"""" non sono i soldi in sé. Al di là dell'aspetto banalmente (si fa per dire...) monetario, bisogna tener conto delle preoccupazioni che ci assillano, perché le """"questioni di denaro"""" sono solo in parte questioni strettamente pragmatiche - in che modo guadagnare di più o, viceversa, come risparmiare qualcosa per arrivare alla fine del mese? - e si legano invece al contesto culturale e ai valori in cui siamo immersi: """"Libertà, desiderio, potere, status, lavoro, possesso: tutte queste idee fondamentali nella nostra vita hanno quasi sempre a che fare con il denaro"""". Insomma, molte preoccupazioni economiche non riguardano i soldi di per sé, ma si radicano più in profondità, nella mancanza di autostima, nel rapporto con le aspettative future e gli obiettivi ottenuti. Lo scopo di questo libro è aiutarci a capire cosa rappresentano davvero i soldi nella vita di ognuno di noi: quanto """"conta"""" la ricchezza? Può il denaro soddisfare i nostri desideri e bisogni e vincere le nostre paure? Quali sono le nostre responsabilità economiche nei confronti degli altri? John Armstrong risponde a queste domande con un approccio pratico, suggerendo al lettore come risolvere il grande dilemma moderno della scissione tra benessere materiale e virtù interiore."" -
Istruzioni per rendersi felici. Come il pensiero antico salverà gli spiriti moderni
Forse ha ragione Blaise Pascal quando scrive che ""tutta l'infelicità degli uomini proviene da una cosa sola: dal non saper restare tranquilli in una camera"""". Ma la felicità non dipende soltanto dalla nostra capacità di riflettere e meditare in solitudine, benché questo sia un ingrediente fondamentale. La socialità, l'altruismo, i legami d'amore e di amicizia contano altrettanto. La conquista della felicità è il nostro chiodo fisso, inutile negarlo. Solo che, come per un sortilegio, pare che siamo irresistibilmente orientati a cercarla dove non c'è. Armando Massarenti suggerisce una via per trovare, ognuno con i propri mezzi, l'equilibrio necessario. La scommessa di questo libro è mostrare che una formula, neppure tanto complicata, ce l'avevano proposta i filosofi antichi, elaborando massime ed esercizi pratici che disegnavano stili di vita improntati alla saggezza e al buon vivere. E l'efficacia di tale formula è oggi confermata dagli esperimenti e dalle nuove scoperte di neuroscienziati e psicologi morali: da qui la proposta di tornare ad attingere a una fonte che i secoli non hanno affatto inaridito. Così, dall'eros all'amicizia, dalla politica alla conoscenza, dalla bellezza alla morale, Platone e Aristotele, Eraclito e Democrito, Epitteto e Marco Aurelio, Epicuro e Lucrezio, Seneca e Cicerone ci insegnano ad abbandonare le vie sbagliate e gli errori più comuni per trasformarci in fortunati cercatori di felicità."" -
E se covano i lupi
Abbiamo lasciato Lupo e Anatra finalmente sposi nella storia precedente, e ora li ritroviamo in dolce attesa che si schiudano le uova nate dal loro amore. E qui i ruoli si invertono e i mondi si ribaltano: Lupo, filosofo teorico, sempre perso in astrazioni e pensieri profondi, decide di occuparsi direttamente della cova delle uova, lasciando la consorte libera di muoversi per il mondo, per conoscerlo e capire che cosa conti davvero. Iniziano così i percorsi paralleli dei due protagonisti. Lupo bada alle uova, riflettendo sul senso dell'attesa e diventando punto d'incontro per vari personaggi, amici e nemici: un vecchio riccio in pensione afflitto dalla solitudine, una volpe invidiosa, un esercito di gufi benpensanti. Mentre Anatra diventa una giornalista e intraprende un viaggio personale, e tutto femminile, nel crudele e variopinto mondo del potere popolato da struzzi, leoni e chiassosi tacchini, alla ricerca della bellezza e di ciò che è veramente importante... -
Rime eteree
Sezione tassiana delle ""Rime de gli Academici Eterei"""", l'antologia pubblicata nel 1567 in occasione del terzo anniversario dalla nascita dell'Accademia degli Eterei fondata a Padova da Scipione Gonzaga, le rime raccolte in questo volume costituiscono la prima significativa tappa della travagliata storia redazionale ed editoriale delle rime di Tasso, che si concluderà negli anni Novanta con la progettata e solo in parte realizzata edizione in tre parti curata dall'autore. Si tratta di un selezionato canzoniere nel quale alla prevalente ispirazione amorosa che detta le rime dedicate alla giovinetta ferrarese Lucrezia Bendidio si affiancano alcuni componimenti autobiografici e celebrativi (indirizzati tra l'altro a Scipione Gonzaga e a Leonora d'Este). Ma la silloge non è solo la testimonianza di un apprendistato: essa assume immediatamente uno spiccato valore di manifesto di poetica e di stile e illustra felicemente 'in re' la già notevole capacità del giovane Tasso nel gestire l'eredità dei classici antichi e quella del petrarchismo settentrionale, con in testa i modelli forti di Bembo e soprattutto Della Casa (senza però dimenticare la lirica del padre Bernardo), ma anche con aperture nei confronti della poesia dell'Italia meridionale. Ne emerge l'idea di una poesia attenta al nuovo ma che si pone allo stesso tempo come erede di una tradizione lirica alta, non priva di risvolti anche filosofici nel dominante platonismo che era tra l'altro cifra fondamentale dell'Accademia."" -
L' amore o quasi
La protagonista della storia è di nuovo Rose, la donna che ne ""La metà di niente"""", aveva saputo ricostruire la sua vita dopo l'abbandono del marito Ben. Superata la catastrofe matrimoniale, Rose ha saputo reinventare una nuova esistenza per sé e per i tre figli. Ma la vita la attende a un altro appuntamento: quando Ben si ripresenta, dopo diversi anni di separazione, Rose non sa come affrontarlo, non capisce cosa lui voglia e perché. E anche i suoi figli lo guardano con sentimenti molteplici e ambigui, seppure segnati inevitabilmente dall'ostilità. Ben è tornato, e forse vuole riappropriarsi della casa e dei ragazzi: Ben rimette in discussione tutto il mondo che Rose aveva faticosamente e quotidianamente ricostruito."" -
La gita di mezzanotte
Un racconto commovente, agrodolce e pieno di ironia che aiuta ad accettare anche ciò che sembra inaccettabile e troppo definitivorn«Una meraviglia di libro.» - The Sunday Telegraphrn«Una storia deliziosa in cui amore e amicizia, allegria e serietà si fondono alla perfezione. Incanta sin dalla prima frase.» - The GuardianrnrnrnMary ha dodici anni e sta attraversando un brutto periodo: la sua migliore amica si è trasferita, sua mamma Scarlett quando parla con lei esagera con i punti esclamativi e, soprattutto, la sua adorata nonna Emer non sta bene ed è all'ospedale. Mary sa che per la nonna non c'è più speranza, ma non è pronta a lasciarla andare. Lei e la mamma vanno a trovarla spesso, anche se è dura perché la nonna ormai dorme quasi sempre. Un giorno però, tornando da scuola, Mary incontra una signora misteriosa che le dà un messaggio per la nonna. Sembra che le conosca entrambe e ha un'aria familiare, benché d'altri tempi... Inizia così un'avventura speciale, in cui quattro generazioni di donne avranno modo di confrontarsi e di conoscersi meglio. Un racconto commovente, agrodolce e pieno di ironia che aiuta ad accettare anche ciò che sembra inaccettabile e troppo definitivo. -
Quel che ora sappiamo
Daniel Grant è un adolescente appassionato e di talento: la musica, il disegno, la fotografia, le uscite in barca a vela. Ha un amico del cuore, che per lui è come un fratello, e una famiglia allargata calorosa e avvolgente nella sua complessità. Non manca niente, e il futuro si preannuncia altrettanto generoso. Fino a una domenica di settembre e a un evento tragico che precipita Ella e Patrick, i suoi genitori, in una voragine di dubbi e sensi di colpa. Perché è accaduto? E loro, sempre così dediti e attenti, dov'erano? Quali segnali non hanno saputo o voluto cogliere? Scoprire la verità, per quanto dolorosa, è l'unico modo per dare un senso e prospettive dignitose a una vita che sembra aver perso ogni sapore, ogni colore. Perché ""non c'è nulla di più potente della conoscenza"""", anche quando rischia di annientarti. Comincia così una ricerca ostinata di tracce e responsabilità, fatta anche di brucianti attriti familiari, che illumina a poco a poco di una luce diversa volti, situazioni, dettagli appena intravisti e poi rimossi, ma restituisce al tempo stesso la certezza della gioia condivisa, dell'amore scambiato. E il finale, contrariamente a ogni aspettativa, è una festa, un commiato colmo di speranza..."" -
Eccomi
Ambientata a Washington durante quattro, convulse settimane, ""Eccomi"""" è la storia di una famiglia in crisi. Mentre Jacob, Julia e i loro tre figli sono costretti a confrontarsi con la distanza tra la vita che desiderano e quella che si trovano a vivere, arrivano da Israele alcuni parenti in visita. I tradimenti coniugali veri o presunti, le frustrazioni professionali, le ribellioni adolescenziali e le domande esistenziali dei figli, i pensieri suicidi del nonno, la malattia del cane: tutto per Jacob e Julia rimane come sospeso quando un forte terremoto colpisce il Medio Oriente, innescando una serie di reazioni a catena che portano all'invasione dello stato di Israele. Di fronte a questo scenario inatteso, tutti sono costretti a confrontarsi con scelte a cui non erano preparati, e a interrogarsi sul significato della parola casa.""