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Oltre il limite
Due storie ironiche e pungenti sul tema della scrittura del commissario Bordelli.rnrnC'è chi farebbe di tutto per pubblicare un libro e raggiungere il successo. Lo sa bene M. Ronzini, autore di belle speranze con un armadio pieno di pagine in attesa di essere lette. Ma potrebbe essere arrivata la sua grande occasione: una non meglio precisata Casa Editrice lo chiama a colloquio nei suoi Uffici per commissionargli un'opera senza eguali, destinata a un successo planetario... Che cosa si è disposti a fare pur di conquistare la fama? Qual è il limite oltre il quale si perde, insieme alla dignità, anche se stessi? Se nel «Contratto» ci si trova inaspettatamente di fronte a un bivio di faustiana memoria, nella «Sfida», invece, uno scrittore scorbutico in crisi creativa e un paralitico politicamente scorretto si incontrano per caso in un bar durante un temporale. Comincia così una frequentazione a dir poco singolare, un'avventura che intreccia desiderio, amicizia e destino,punteggiata di situazioni grottesche e imbarazzanti... -
L' operaio
"L'operaio"""" apparve in Germania nel 1932, un anno prima dell'avvento di Hitler, suscitando entusiasmo, furore e scandalo, ma è così poco legato al momento storico in cui fu scritto, e tanto meno alle scelte politiche della Germania in quegli anni, da risultare per metà interamente smentito dal corso degli eventi, e per l'altra metà paurosamente profetico. In una società in cui l'individuo borghese e romantico è stato stritolato dalla tecnica, il suo successore più degno, secondo Jünger, sarà l'operaio, figura svincolata da ogni connotato di classe, che dominerà la tecnica trasformandola in forza costruttiva. Egli imporrà il dominio della forma; anzi, l'operaio è la forma superiore. L'analisi di un rapporto reale impone a Jünger assoluta verità, e perciò crudeltà. Per questo, """"L'operaio"""" è uno dei libri più crudeli del nostro secolo." -
Poesie d'amore e libertà. Testo francese a fronte
Un'antologia di poesie tratte dalle raccolte più famose di Jacques Prévert sui temi dell'amore e della libertà, tanto politica quanto esistenziale. Una raccolta che unisce, seguendo un percorso privilegiato, le occasioni e i luoghi più cari al grande poeta francese: i ricordi autobiografici, le descrizioni della natura, l'affetto per gli amici e soprattutto i ritratti della Parigi amata, una città sempre viva e vibrante con le sue strade, i suoi ritrovi, i suoi volti e i suoi colori. Un'occasione felice per tutti coloro che vogliono ritrovare l'umanità, la spontaneità e l'anticonformismo che fanno di Prévert uno dei poeti più amati del Novecento. -
Cento miracoli. La musica e Auschwitz. L'amore e la sopravvivenza
In queste pagine vibra l'appassionato racconto di una donna che ha vissuto l'orrore, ma che ha conservato sempre dentro di sé il senso del miracolo e la speranza di riportare un po' di bellezza nel mondo attraverso la musica.«Uno straordinario memoir... Il commovente racconto di una donna che ha superato ogni ostacolo» – The Sunday Times«La musica di Bach brilla come un faro di speranza su Auschwitz e sulle brutalità del comunismo sovietico» – The Financial TimesHa quindici anni Zuzana Růžičková, ebrea cecoslovacca, quando viene deportata nel ghetto di Terezín con la famiglia. La ragazza, che ha trascorso un'infanzia felice nonostante la salute cagionevole, amatissima dai genitori e con una grande passione per la musica, non ha idea dell'orrore che sta per affrontare. Ma la sua forza interiore, l'intenso legame con la madre e la musica di Johann Sebastian Bach le permetteranno di sopravvivere a Terezín, ad Auschwitz, ai campi di lavoro e a Bergen-Belsen. Non solo, riuscirà anche a partecipare a quel poco di umano che era tollerato, come la coraggiosa scuola organizzata da Fredy Hirsch per i bambini internati. Zuzana alterna il racconto dell'esperienza nei campi a quello degli anni successivi in cui, grazie all'affetto della madre e del marito, il compositore Viktor Kalabis, riesce a intraprendere con successo la carriera di clavicembalista, malgrado le mani rovinate dalla fatica e dagli stenti. Il suo amore per Bach la porterà a diventare una musicista di fama mondiale. Neppure quelli però sono anni facili: il regime comunista impone alla coppia una serie di limiti, ostacolandone la carriera e la vita. In sottofondo scorre infatti la storia della Cecoslovacchia, poi Repubblica Ceca, dalla Primavera di Praga alle repressioni, alla perestrojka, al ritorno della democrazia. -
Il rappresentante
Dublino 1994. Billy Sweeney, quarantanove anni, rappresentante di antenne paraboliche, è un ex alcolizzato con un divorzio alle spalle e una famiglia disgregata. Un giorno, durante una rapina a una stazione di benzina, la figlia Maeve viene aggredita brutalmente ed entra in coma. Tre degli aggressori vengono catturati e il quarto, Donal Quinn, riesce a fuggire. Da quel giorno la vita di Billy non sarà più la stessa. Ossessionato dal desiderio di vendetta, ogni sera monta in macchina e fino a notte fonda vaga nella città sulle tracce di Quinn... -
Chiamami col tuo nome
Da questo libro il film di Luca Guadagnino Chiamami col tuo nome nominato agli oscar 2018 per le categorie: Miglior canzone originale, Miglior sceneggiatura non originale, Miglior film, Miglior attore protagonistarn«Una scrittura ardita, profonda, esaltante, brutale, tenera, generosa.» - Nicole Krauss«Una storia d’amore delicata, scritta in maniera impeccabile, con echi di Marguerite Duras e Patrick White.» - Kirkus Reviews«Una grande storia d’amore romantico.» - The Washington Post Book World«Un libro di straordinaria bellezza.» - The New York Times Book ReviewsrnVent'anni fa, un'estate in Riviera, una di quelle estati che segnano la vita per sempre. Elio ha diciassette anni, e per lui sono appena iniziate le vacanze nella splendida villa di famiglia nel Ponente ligure. Figlio di un professore universitario, musicista sensibile, decisamente colto per la sua età, il ragazzo aspetta come ogni anno ""l'ospite dell'estate, l'ennesima scocciatura"""": uno studente in arrivo da New York per lavorare alla sua tesi di post dottorato. Ma Oliver, il giovane americano, conquista tutti con la sua bellezza e i modi disinvolti. Anche Elio ne è irretito. I due condividono, oltre alle origini ebraiche, molte passioni: discutono di film, libri, fanno passeggiate e corse in bici. E tra loro nasce un desiderio inesorabile quanto inatteso, vissuto fino in fondo, dalla sofferenza all'estasi. """"Chiamami col tuo nome"""" è la storia di un paradiso scoperto e già perduto, una meditazione proustiana sul tempo e sul desiderio, una domanda che resta aperta finché Elio e Oliver si ritroveranno un giorno a confessare a se stessi che """"questa cosa che quasi non fu mai ancora ci tenta""""."" -
Una merce molto pregiata
Da uno dei più applauditi scrittori francesi, vincitore di premi prestigiosi, un intenso romanzo-favola che racconta la Shoah con voce lieve e commovente. rn«Con tocco lieve e fiabesco Grumberg ci porta nell'incubo più nero della storia recente, e lo fa attraverso il sentimento più puro che ci sia: l'amore di una madre» - Il Venerdìrn«Una storia splendida e terribile» - LibérationrnrnQuesta è una favola, e come tutte le favole inizia con C’era una volta. C’era una volta un bosco, in cui vivevano un povero boscaiolo e sua moglie. I due non avevano figli, e se l’uomo era contento, perché questo significava bocche in meno da sfamare, per sua moglie il desiderio di un bambino da amare era quasi doloroso. Dopo lo scoppio della guerra, perché nelle favole ci sono le guerre, un treno attraversava spesso il bosco. La moglie del boscaiolo era contenta di veder passare quel treno, il marito le aveva spiegato che era un treno merci. Strane merci, più che altro sembravano persone, a giudicare dalle mani che a volte uscivano tra le sbarre per lanciare bigliettini. Poi un giorno quel treno che la donna ormai crede magico le regala una merce molto pregiata, come a voler esaudire il suo desiderio più grande… Perché la cosa che più merita di esistere, nelle favole come nella vita vera, è l’amore donato ai bambini. -
Non superare le dosi consigliate
Un romanzo crudo e potente tra due lingue e due culture, tra gli anni Settanta e oggi. Un libro vorticoso tra perfezionismo, autolesionismo, menzogna e dipendenze.rnrn«La nascita di una scrittrice che sulla pagina non sbaglia mai misura, se di misura vogliamo parlare.» - Teresa Ciabatti, Corriere della Serarnrn«Una storia di tremenda potenza.» - Loredana Lipperinirnrn«Un vorticoso e ipnotico viaggio nel dolore, nella follia e nel perfezionismo: imperdibile.» - Alessandra Di Pietro, Ellernrn«Leggo Costanza Rizzacasa d’Orsogna e mi pare di trovare le parole per tutto quello che mi ha fatto e mi fa davvero male.» - Chiara Gamberalernrnrnrn«Non c’è un problema che un farmaco non curi, mamma lo dice sempre. A casa nostra non si parla, si prendono medicine. Così lei mi dà il Dulcolax ogni sera perché sono una bambina grassa. Due compresse, quattro, otto. E io non so che legame ci sia tra il Dulcolax e una bambina grassa, visto che non dimagrisco...» rnrnrnC’è un peso che non si può perdere, anche quando l’hai perso tutto. Matilde lo sa: la mamma, bulimica, passa le giornate a vomitare; lei ha cominciato a ingrassare quando aveva sei anni ed è affamata da una vita. A scuola elemosina biscotti, a casa ruba il pane, e intanto sogna che le taglino la mano. Ottanta chili a sedici anni, a diciotto quarantotto; Matilde va in America a studiare, splende, ma la fame e la paura le vengono dietro. Finché, dopo la morte della madre, il tracollo finanziario del padre e una relazione violenta, supera i centotrenta chili. E quando esce, c’è sempre qualcuno che la guarda con disprezzo. Allora Matilde si chiude in casa per tre anni, e sui social si finge normale. Ma che vuol dire normale? -
La confraternita dei mancini
Un intenso thriller psicologico in cui per la prima (e forse unica?) volta Håkan Nesser fa incontrare i suoi personaggi più amati, Van Veeteren e Barbarotti, una coppia di investigatori di razza alle prese con un intricato e avvincente cold case.rn«Il maestro del noir» – The Sunday Timesrn1991. Doveva essere una rimpatriata fra vecchi conoscenti, che da ragazzi, accomunati da una caratteristica al tempo considerata un grave difetto da correggere, avevano fondato la Confraternita dei Mancini. Durante la cena, però, un terribile incendio distrugge la pensione in cui si sono riuniti.rnE qualcosa non torna: i partecipanti erano cinque, ma i cadaveri sono quattro. Del quinto nessuna traccia: facile pensare che sia lui l’assassino e che sia riuscito a fuggire. rn2012. Ventun anni dopo, il ritrovamento casuale di un corpo sepolto poco lontano dalla Pensione Molly rimette tutto in discussione. L’ex commissario Van Veeteren è così costretto a riprendere in mano quel caso a cui aveva già collaborato in passato, nonostante si stia godendo la meritata pensione come libraio… Le sue indagini andranno a incrociarsi con quelle del più giovane ispettore Barbarotti, che sta lavorando a un omicidio avvenuto in Svezia, e insieme i due dovranno ricomporre un puzzle molto complesso, un caso costellato di false piste e di misteri che si dipana attraverso gli anni. -
Un certo Paul Darrigrand
Un certo Paul Darrigrand è il racconto di un anno vissuto pericolosamente. Una storia di giovinezza, di esitazioni e di desiderio. Philippe Besson, dopo l’esito felicissimo di Non mentirmi, apre di nuovo il baule dei ricordi, ne estrae una foto e rievoca il passato, in un continuo rimando tra realtà e finzione, tra scrittura e vita.rn«Una nuova variazione sul tema del desiderio, dell'assenza e dell'amore impossibile» – Lirern«Chi, come Bresson, sa offrire delicatezza persino nel dramma?» – Le Parisienrn«Besson ricorda Marguerite Duras, sia per la purezza dello stile sia per i temi» – L'ObsrnÈ una mattina d’autunno del 1988. Il giovane Philippe, da poco stabilitosi a Bordeaux per proseguire gli studi, si scontra nei corridoi della facoltà con uno studente di qualche anno più grande. Questione di un secondo, un rapido scambio di sguardi,un turbamento fugace. Quindi un pranzo al ristorante, una passeggiata. Comincia così un rapporto tormentato, emozionante e malinconico. Il fascinoso sconosciuto si chiama Paul Darrigrand e ha gli occhi neri e profondi, il fisico asciutto del surfista, l’aria sicura. Ha anche una moglie, ma questo non basta a frenare la passione che si accende durante una vacanza invernale all’isola di Ré. Il resto sono momenti rubati,abbracci clandestini, dubbi e, per il più fragile Philippe, una lotta accanita contro una misteriosa malattia.rnUn certo Paul Darrigrand è il racconto di un anno vissuto pericolosamente. Una storia di giovinezza, di esitazioni e di desiderio. Philippe Besson, dopo l’esito felicissimo di Non mentirmi, apre di nuovo il baule dei ricordi, ne estrae una foto e rievoca il passato, in un continuo rimando tra realtà e finzione, tra scrittura e vita. -
Una vita d'artista. David Hockney
Muovendosi tra biografia e invenzione, questo delicato romanzo ripercorre quella stessa vita che David ha immortalato nelle sue opere: un vero e proprio ritratto d’artista di chi ha fatto della creatività la ragione della propria esistenza.rnrn«Un libro pieno di sole, come la vita californiana vissuta a bordo piscina che è stata la musa di David Hockney... Cusset ha saputo ritrarre la mente di un pittore» -The New York Times Book ReviewNato nel 1937 in una piccola città nel Nord dell'Inghilterra, David Hockney ha dovuto lottare per affermarsi come artista. Dopo aver lasciato la sua casa a Bradford per il Royal College of Art di Londra, la sua carriera conosce un'impennata. Eppure, il giovane David non riesce a superare un profondo senso di inadeguatezza dovuto alla sua omosessualità, nemmeno lontanamente accettata nella società di quei tempi, e all'inclinazione per un'arte figurativa considerata non abbastanza contemporanea. È soltanto oltreoceano, prima a New York e poi in California - dove inizia a dipingere le sue celebri piscine - che Hockney trova finalmente la propria libertà. Sono anni di edonismo, di eccessi e di amori, come quello per Peter, suo studente e modello. Ma anche di nuove sfide, che lo costringono a confrontarsi con delusioni sentimentali e innumerevoli perdite (negli anni drammatici dell'epidemia di Aids), e che David attraversa con una sempre rinnovata ispirazione. Muovendosi tra biografia e invenzione, questo delicato romanzo ripercorre quella stessa vita che David ha immortalato nelle sue opere: un vero e proprio ritratto d'artista di chi ha fatto della creatività la ragione della propria esistenza. -
Un ragazzo italiano
Si può essere morti e avere ancora bisogno di parlare; e allora si può tentare di farlo, in un ultimo sforzo disperato, per provare ad alleviare la sofferenza di quelli che sono ancora vivi. Anche se forse si parla senza alcuna possibilità di essere ascoltati.rnrn«Un libro perfetto» – LibérationrnrnA Firenze, lungo la riva dell’Arno, viene rinvenuto il cadavere di Luca Salieri. La polizia indaga e scava nella vita della giovane vittima. È stata una morte accidentale, un suicidio o un omicidio? Sono domande che spalancano voragini di dubbio, costringono alla verifica, espongono ciò che è oscuro all’ingiuria della luce. Cresciuto in una famiglia della buona borghesia fiorentina, Luca conduceva una vita irreprensibile; aveva una fidanzata, Anna, che amava eppure non aveva mai voluto sposare. Nessuno però sapeva che nella vita della vittima c’era anche Leo, un ragazzo con alcuni precedenti penali e l’abitudine di passare il suo tempo alla stazione dei treni. Accanto all’indagine della polizia, affiora la trama di tutt’altra indagine, quella che Anna e Leo conducono ciascuno per sé: ognuno scava nella memoria e nei sentimenti, per scoprire verità insospettate, per arrivare ad ammettere che le persone, anche le più amate, a volte non sono quello che sembrano. -
Il mondo alla fine del mondo
Il 16 giugno 1988 un inquietante messaggio proveniente dal Cile approda in un’agenzia giornalistica di Amburgo legata a Greenpeace: la nave officina giapponese Nishin Maru, comandata dal capitano Tanifuji ,ha subito gravi danni in acque magellaniche;si registra la perdita di diciotto marinai, insieme a un numero imprecisato di feriti. È l’inizio dell’avventura. Il protagonista,un giornalista cileno esule dal suo paese per motivi politici, grazie a febbrili ricerche e ingegnose congetture giunge alla conclusione che il Nishin Maru stava praticando illegalmente, e del tutto impunito, la caccia alle balene nei mari australi. Una giovane attivista di Greenpeace, inoltre, lo mette in contatto telefonico con un misterioso personaggio, il capitano Jorge Nilssen, che di tutta la faccenda sa senz’altro qualcosa in più... In queste pagine il lettore potrà ascoltare il grido indignato – ma anche il canto ammaliatore– della natura ferita, la protesta contro una cieca follia di cui pure l’uomo rimane vittima. Il «mondo alla fine del mondo», questo lembo estremo del pianeta, si trasforma, simbolicamente, nel luogo dell’apocalisse. Ma può anche essere l’universo in cui l’uomo ritrova l’unione con le proprie origini, l’armonia con gli elementi e, soprattutto, un anelito indistruttibile alla speranza. -
Filosofia per amanti degli animali
Attingendo non solo ai grandi pensatori del passato, ma anche alle ultime ricerche scientifiche, a esempi pratici e aneddoti divertenti, questo libro ci accompagna in un vero e proprio viaggio filosofico. Perché comprendere gli animali non significa solo capire cani, gatti, scimpanzé e polpi – ma anche e soprattutto comprendere se stessi.rnrnrnVedendo un cane scodinzolare o sentendo un gatto fare le fusa la maggior parte di noi non ha dubbi riguardo a ciò che l'animale ci sta comunicando. L'interpretazione risulta ancora più facile se il quadrupede in questione fa parte della famiglia: la convivenza rende più immediata e ampia la comprensione reciproca, ci sembra quasi di sviluppare una lingua tutta nostra con l'amico a quattro zampe. Per questo motivo spesso diamo per scontato che l'animale elabori dei pensieri, che abbia delle idee su di noi e sul resto del mondo. Ma è davvero così? Possiamo affermare con certezza che un animale sia in grado di formulare dei pensieri così come li intendono gli umani? E soprattutto abbiamo i mezzi per capire come si percepisca il mondo o come ci si senta ad essere un cane o un gatto? Con l'aiuto di scienziati, filosofi e letterati, classici e contemporanei – tra cui Darwin, Hume, Kant, Heidegger, Kafka – nonché dei suoi due gatti e del cane Luna, Lars Fr.H. Svendsen cerca di rispondere a questi interrogativi e di esplorare i misteri del linguaggio animale. Attingendo non solo ai grandi pensatori del passato, ma anche alle ultime ricerche scientifiche, a esempi pratici e aneddoti divertenti, questo libro ci accompagna in un vero e proprio viaggio filosofico. Perché comprendere gli animali non significa solo capire cani, gatti, scimpanzé e polpi – ma anche e soprattutto comprendere se stessi. -
Il fantasma dei fatti
Come sostiene Sciascia, non sono tanto i fatti quanto «i fantasmi dei fatti» a costituire la vera materia della letteratura.rnrn«Arpaia è uno di quelli che affrontano l’arte e larnletteratura con l’unica ambizione di essere coerentirncon la vita e con l’epoca che gli è toccato vivere.» - Luis Sepúlvedarn rn«Vi hanno mandato loro?» chiede Tom il Greco ai due sconosciuti che bussano alla porta della sua casa di vacanza in Québec. «Loro» sono gli uomini della Cia, l’Agenzia che Thomas Karamessines, detto il Greco, ha servito per tutta la vita. C’era proprio lui, infatti, a capo della stazione di Roma quando, tra il 1961 e il 1963, con la morte di Mario Tchou, l’attentato a Enrico Mattei, le incriminazioni e le condanne di Felice Ippolito e di Domenico Marotta, l’Italia perdeva di colpo ogni competitività in campo scientifico, politico ed energetico, avviandosi verso il declino attuale. Una semplice coincidenza? O dietro quel punto di svolta così drammatico per il nostro paese si nascondeva la longa manus della Cia e di Tom il Greco? rnDopo l’Italia, una lunga carriera avrebbe portato Karamessines a giocare un ruolo anche nei misteri più bui della politica internazionale, dall’assassinio di Kennedy alla cattura di Che Guevara e al golpe inrnCile. Ci sono, però, intrighi e segreti di stato che nemmeno gli uomini più scaltri riescono a tenere sotto controllo. Segreti che, in ore estreme, quando quei due sconosciuti bussano alla sua porta, non ha più senso nascondere. A partire da questa figura sfuggente, l’ossessione di un protagonista che ha lo stesso nome dell’autore si trasforma in una lunga indagine, e in un romanzo che intreccia i «fatti» con le zone oscure degli eventi, illuminate dall’immaginazione. Perché, come sostiene Sciascia, non sono tanto i fatti quanto «i fantasmi dei fatti» a costituire la vera materia della letteratura. -
La casa di tolleranza. Tre avventure del commissario Bordelli
Dopo il successo di Ragazze smarrite, tre avventure del giovane Bordelli.«Solitario, scontroso, abitudinario, il commissario Bordelli ha preso il cuore dei suoi lettori. E sembra non volerlo più lasciare» – Ranieri Polese, Corriere della SeraSiamo nel '49, Bordelli è entrato in Pubblica Sicurezza da due anni, è vice commissario in prova. Non ha ancora l'automobile e si muove in bicicletta. Sta comprando l'appartamento di via del Leone, con l'aiuto dei genitori e di un prestito bancario. Ha trentanove anni, e la memoria colma di ricordi di una guerra sanguinosa, dalla quale è tornato con un cane lupo grande come un vitello, un cane delle SS che lui ha trovato ferito e che ha salvato: Blisk. Durante un controllo in una casa di tolleranza, incarico che lui detesta, incontra una prostituta singolare, che nelle pause tra un cliente e l'altro lavora a maglia. Nasce subito una simpatia destinata a trasformarsi in amicizia. E il loro incontro, per puro caso, trascinerà Bordelli in un'indagine complicata e pericolosa, che lo costringerà a mettere in moto tutte le sue capacità. Tra una «rilassante» passeggiata nei cimiteri – dove verrà scoperchiata una macabra vicenda – e il ricordo di una notte passata a raccontarsi storie, che darà il via alla tradizione delle cene della Confraternita del Chianti, conosciamo il giovane Bordelli, investigatore alle prime armi ma con un gran fiuto nel risolvere i casi più intricati. -
La via di fuga. Sulle tracce di un criminale nazista
Con l’accuratezza di un saggio e il passorndi un romanzo, La via di fuga uniscernall’indagine storica la spy story, racconta l’amore tra Otto e Charlotte e lernperipezie della loro famiglia, e offre uno scorcio sorprendente sulla Romarndell’immediato dopoguerra, agli albori della Guerra Fredda.rnrn«Un'inchiesta sulla vita e sulla misteriosa morte di Otto Wächter, il gerarca nazista che si trasformò in fuggitivo. Un thriller ad alta tensione, costruito abilmente sulla base di un’approfondita ricerca storica e documentale» - The Guardianrn«Ipnotico, sconvolgente, un libro che si legge tutto d’un fiato» - John le Carrérn«Philippe Sands è un maestro nel districare i misteri che avvolgono il personaggio di Wächter» - The Sunday Timesrn«Un racconto vivido e dettagliato... un’indagine accurata e carica di suspense» - The New York Times Book Reviewrn«Straordinario e ricco di colpi di scena, La via di fuga ha il ritmo di una vera detective story» - Evening StandardrnAltornufficiale delle SS, governatore della Galizia e responsabile della morte dirncentinaia di migliaia di ebrei (tra cui la famiglia del nonno dell’autore),rndopo il 1945 Otto Wächter viene incriminato per omicidio di massa. Benchérnbraccato dai sovietici, dagli americani, dai polacchi, dagli inglesi, e ancherndal noto «cacciatore di nazisti» Simon Wiesenthal, Wächterrnriesce a fuggire facendo perdere le proprie tracce. Dopo tre anni di latitanza,rnnel 1948 decide di tentare la carta dell’emigrazionernoltreoceano: nella primavera dell’annornsuccessivo si trasferisce infatti sottornfalso nome a Roma, dove prende contattorncon il vescovo Alois Hudal, punto di riferimento dei nazisti in fuga lungo la ratline, la via che avrebbe portato inrnSudamerica Eichmann, Mengele e tanti altri criminali di guerra. A luglio, però,rnWächter viene ricoverato in ospedale e muore in circostanze misteriose,rncompatibili con l’avvelenamento… Storico erngiurista, Philippe Sands ricostruisce la parabola di Otto Wächter a partire darnuna serie di documenti, in gran parte inediti, messi a disposizione dal figliornHorst nel tentativo di riabilitare la figura del padre: lettere, diari,rnfotografie e molti altri testi, che sono stati conservati da sua madrernCharlotte nel corso di tutta la vita. -
Com'è essere figlio di Franca Rame e Dario Fo
Jacopo Fo raccoglie una lunga serie di ricordi e di episodi inediti per rispondere alla domanda: com'è essere figlio di Franca Rame e Dario Fo?rn«Amarcord familiare e sociale che racconta come si viene su in una famiglia di teatranti comunisti e libertari» – Il Venerdìrn«Papà e mamma erano tanto delle brave persone ed erano anche geniali, ma per contro non erano assolutamente in grado di compiere imprese elementari per la maggioranza degli essere umani. Non so perché un giorno presero la decisione scellerata di fare una gita. Non avevano ancora capito che la nostra famiglia era fisiologicamente incapace di realizzare gite.»rn«Mia madre era capace di stupire. Questo mi è sempre piaciuto di lei. E inizio da questa sua arte raccontando una storia che rende bene l'idea di come era.» Parte da qui il libro di Jacopo Fo che raccoglie una lunga serie di ricordi e di episodi inediti per rispondere alla domanda che in assoluto gli è stata fatta più volte nel corso della vita: com'è essere figlio di Franca Rame e Dario Fo? Ma anche: com'è crescere con due genitori così? Cosa ti hanno lasciato? Cosa hai imparato? Domande alle quali pensava di essere preparato, ma mentre parlava succedeva sempre che nuovi ricordi ed emozioni gli riaffiorassero alla mente. Così il principale testimone della grande coppia di artisti che ha incantato il pubblico e scosso per anni le nostre coscienze, ha deciso di portarci con sé nella sua fantastica e spesso scomoda famiglia, in quel suo mondo di attori e di guitti, di affabulatori, scenografi e disegnatori di favole che hanno ormai salde fondamenta nella storia del nostro paese. -
Il Ramayana
Il Rāmāyaṇa, grande poema epico indiano che narra la vicenda di Rāma, eroe generoso e devoto, figlio di re Daśaratha e incarnazione di Viṣṇu, è una parabola di portata estremamente importante e, allo stesso tempo, una travagliata e avventurosa storia di formazione. Lo scopriamo attraverso le parole di R.K. Narayan, che, con grande scioltezza compositiva, ci conduce nelle immense foreste e nelle città affollate di un'India da sogno, mostrandoci la tradizione fondante di un'intera civiltà, con i suoi valori, i suoi dei, le sue consuetudini. Di più, rivelandoci, tra gli altri, il valore e le debolezze di Rāma, l'umanità profonda di cui anche i demoni più terribili sembrano dotati, Narayan traccia una suadente lezione di psicologia universale: la lotta fra il bene e il male, oltre che sulle rive dell'isola di Laṅkā , avviene in qualche zona oscura della coscienza di tutti noi. -
Breve storia del corpo umano. Una guida per gli occupanti
L'autore di Breve storia di (quasi) tutto ci accompagna nel viaggio più affascinante: quello dentro di noi.rn«Bryson ci convince che il corpo non è solo una macchina meravigliosa, ma molto di più: è un insieme di ecosistemi ancora in parte da esplorare.» – La Letturarnrn«Trascorriamo tutta la nostra esistenza in un unico corpo, eppure la maggior parte di noi non ha praticamente idea di come funzioni e di cosa succeda al suo interno. L'idea di questo libro è semplicemente cercare di capire che straordinario congegno siamo. Scrivendolo ho capito che siamo infiitamente più complessi e meravigliosi, e spesso più misteriosi, di quanto pensassi. Non c'è davvero una storia più sorprendente della nostra.»rnrnBill Bryson è un insostituibile compagno di viaggio, qualunque siano la meta e il percorso. Questa volta ci guida in una interessante passeggiata all'interno del corpo umano, dalla testa ai piedi. Molti di noi, infatti, non hanno un'idea precisa di come il corpo funzioni in tutte le sue parti e di cosa succeda al suo interno, della sua capacità di difendersi dalle malattie e di guarire, ma anche dei numerosi modi in cui qualcosa può andare storto... Questo libro è la cura perfetta per debellare la nostra ignoranza, grazie a dosi massicce di irresistibili aneddoti e informazioni curiose (sapevate ad esempio che nel tempo impiegato a leggere queste poche righe avete prodotto un milione di globuli rossi?) L'autore di «Breve storia di (quasi) tutto» è alle prese con il miracolo della vita, della morte e di tutto quello che ci sta in mezzo: una straordinaria esplorazione condotta secondo lo stile tipico di Bryson, che sa rendere ogni argomento comprensibile e divertente per ogni tipo di lettore.