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L'innovazione nelle eccellenze italiane. Fashion, automotive e turismo. Deloitte innovation summit 2017
Innovazione ha un impatto profondo su ogni aspetto della nostra vita e sul modo di fare business. Stimolarla all'interno di un sistema paese vuol dire portare benefici sul piano industriale ma anche sociale. In questo contesto, con l'Innovation Summit 2017 Deloitte ha voluto prendere atto dei cambiamenti nella nostra società, in particolare nei settori Fashion, Turismo e Automotive, che sono tra quelli che trainano la nostra economia e che fanno del Made in Italy un vanto a livello globale. L'innovazione in questi settori è la leva che l'Italia deve utilizzare per accrescere il proprio primato sul mercato internazionale e riuscire a valorizzare tutto il potenziale inespresso del suo territorio, ottenendo benefici tanto per l'economia quanto per la società intera. Attraverso un confronto tra le best practice internazionali e lo status quo del nostro Paese, questo approfondimento vuole dimostrare come l'innovazione vada inquadrata come un'esigenza di sistema - che riguarda le aziende, il settore pubblico, chi lavora sul capitale umano, le università, i media e anche i privati - e soprattutto che solo con un'azione corale è possibile conseguire risultati significativi e rilanciare l'economia. -
Risorsa a chi? Valorizzare le persone per migliorare le performance aziendali
Negli ultimi anni le aziende stanno comprendendo in modo sempre più evidente come sia determinante avere all'interno della propria organizzazione persone qualificate, competenti e motivate, persone appunto, non risorse umane. ""Le organizzazioni sono delle comunità di esseri umani, non dei contenitori di risorse umane"""", affermò Henry Mintzberg già qualche decennio fa, incominciando a delineare la necessità di un new deal nella gestione di chi quotidianamente opera all'interno delle aziende, qualsiasi esse siano in termini di tipologia, dimensione e business. L'autore, partendo dall'analisi delle culture di riferimento delle aziende e dall'esplorazione delle caratteristiche di vision, mission e valori delle organizzazioni stesse, giunge a dare risposta ad alcune fondamentali domande. Come devono essere selezionate le persone nelle aziende che vogliono mantenere la propria competitività? Che tipo di formazione bisogna considerare per sviluppare le persone in modo adeguato? Come gestire la motivazione delle persone all'interno dei contesti organizzativi? E quali sono le caratteristiche degli ambienti di lavoro più efficaci, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista organizzativo? Un libro che alterna casi e situazioni concrete della quotidiana vita aziendale alle più recenti teorie manageriali, allo scopo di offrire al lettore un'efficace guida all'affascinante gestione della variabile più importante della vita di un'azienda: le persone. Prefazione di Adolfo Guzzini."" -
Tessiture sociali. La comunità, l'impresa, il mutualismo, la solidarietà
Nel momento in cui tanti volgono lo sguardo verso la sharing economy, l’industria 4.0 e le smart city, questo è un libro provinciale, frutto di un percorso che, snodandosi sul territorio del nostro Paese, ha raccolto la narrazione di tante vite minuscole. Una sorta di antropologia del quotidiano, un piccolo saggio sui cambiamenti della società italiana osservata rasoterra – dal banco del salumiere, per così dire. Un viaggio in luoghi, al crocevia di flussi, che al più possono aspirare a diventare «smart land». Luoghi nei quali la prossimità territoriale, il radicamento e il fare comunità emergono come fattori economici e di competitività, tra commercio, distribuzione globale e km0. Nell’epoca dell’individualismo compiuto, questo viaggio scandito nelle tappe del Grande Viaggio Insieme promosso da Conad porta con sé un segno di speranza: verso il fare società partendo da ciò che resta della comunità, per ricordare a economia e politica che senza società non si danno né economia né politica. -
Italiani alla fonte. Come, quanto e dove ci informiamo
Oltre l'ottanta per cento della popolazione accede ai mezzi d'informazione tutti i giorni e tre persone su quattro, grazie alla diffusione delle piattaforme digitali, utilizzano la cross-medialità, ovvero la possibilità di mettere in connessione i mezzi di comunicazione. La forza di internet è in ascesa ma la televisione resta il mezzo di maggiore potenza informativa e i quotidiani, benché consultati per informarsi tutti i giorni solo dal venti per cento delle persone, guadagnano terreno. La notizia cambia pelle all'interno delle nuove forme della comunicazione, fino a diventare per il lettore visual journalism partecipativo nella navigazione tra i contenuti di un sito internet o infotainment nei social media. Restano, tuttavia, immutati i valori etico-sociali della notizia e i diritti del cittadino ad un'informazione pluralistica, corretta e oggettiva. La promozione di questi ultimi si fonda su un giornalismo di qualità che garantisca affidabilità e tutela delle fonti e che abbia un dovere verso la verità al fine di favorire il pensiero critico e indipendente deí lettori e del pubblico. -
Finanza shock. A dieci anni dalla crisi, il libro che per primo ne ha colto la portata storica, a firma del Premio Nobel per l'Economia
Dieci anni fa la crisi dei mutui subprime mandava in rovina milioni di persone, innescando una recessione economica di portata epocale non solo negli Stati Uniti, ma nell'intero mondo globalizzato. In questo libro, ormai divenuto un vero e proprio «classico», il futuro Premio Nobel per l'Economia Robert Shiller svela le origini di quella crisi, avanzando misure coraggiose per risolverla. Secondo l'autore, la crisi dei subprime andrebbe attribuita alla stessa euforia irrazionale che aveva causato le due precedenti bolle, quella delle dot.com negli anni Novanta del secolo scorso e quella del mercato immobiliare tra il 2000 e il 2007. Shiller evidenzia come le due bolle avessero condotto a una pericolosa estensione del credito, causa della successiva crisi dei subprime. Per evitare il ripetersi di crac di simili proporzioni, scrive l'autore, è indispensabile ridefinire il framework della finanza introducendo iniziative mirate a limitare i rischi, come una migliore informazione finanziaria, la semplificazione di contratti e regolamentazioni, prestiti sulla casa agganciati ai salari e nuove misure per proteggere i consumatori dagli effetti inflazionistici nascosti. Una lezione che appare ancora di grande attualità. -
Lavorare con il futuro. Idee e strumenti per governare l’incertezza
Così come disponiamo di strumenti per studiare e ricostruire la storia, analogamente esistono strumenti scientificamente solidi per immaginare e studiare il futuro. Prevedere quello che succederà e anticipare il futuro oggi non è più materia da sfera di cristallo. La ricerca ha infatti sviluppato strumenti affidabili per tracciare i megatrend che caratterizzeranno i prossimi decenni ed elaborare scenari sufficientemente precisi per guidare le decisioni nel presente. Identificare i rischi e misurare il grado di incertezza, saper distinguere ciò che è solo complicato da ciò che è effettivamente complesso: sono queste alcune delle vie che ci consentono di lavorare con il futuro, un vero e proprio esercizio che il libro scandisce in fasi, ciascuna con i propri specifici strumenti e metodi. Intelligenza collettiva, tattiche militari, strategie resilienti riempiono la cassetta degli attrezzi di una nuova professione: quella del futurista, per la quale, però occorre un talento particolare, ovvero la capacità di nutrire grandi aspirazioni. -
La variabile africana. Riserve naturali ed equilibrio geopolitico del pianeta
Con le sue materie prime, la sua forza lavoro, la sua terra, l'Africa ha finanziato e continua a finanziare gli equilibri mondiali. Ovviamente non è la sola entità geografico-territoriale che svolge questa funzione, ma di certo è la più ricca e la più facile da utilizzare. A fronte di una storia che si ripete da secoli, riusciranno gli africani nel contesto odierno a dire la loro e a non essere solo attori passivi del proprio destino? Il tema richiede di sgombrare il campo dagli stereotipi che fanno dell'Africa un continente perduto, così come dalla nuova retorica secondo la quale l'Africa sarebbe il futuro del mondo, il luogo in cui il capitale internazionale può ottenere la migliore remunerazione di sempre. Nessuna di queste visioni rispecchia la realtà, perché l'Africa è molto più complessa, come risalta dai racconti di viaggio e dalle analisi con cui Raffaele Masto ci guida in alcuni Paesi simbolo: Mozambico, Costa d'Avorio, Sud Sudan, Sierra Leone, Nigeria. Resoconti e riflessioni da cui emergono la complessità e la ricchezza culturale di un continente ancora sostanzialmente sconosciuto. -
Rinascimento oggi. La rivoluzione del marketing umanistico: creatività e idee per la Human Satisfaction
Il Rinascimento fa parte del nostro immaginario collettivo, della nostra storia, di cui siamo intimamente orgogliosi. È un fenomeno sociale e creativo che ha segnato per sempre la cultura dell'Occidente. Le similitudini di fondo con le condizioni attuali del nostro tempo sono lampanti. Un insieme di fattori negativi interni e internazionali ha innescato negli ultimi tempi una crisi economica e di valori, che ci ha portato a dubitare delle nostre potenzialità. Quale migliore occasione che ispirarci al Rinascimento con particolare riferimento a Brunelleschi, Michelangelo, Raffaello e Leonardo? È tempo di «risorgere», di ritrovare fiducia in quell'antico spirito creativo che ci ha resi famosi nel mondo. Comprendere le caratteristiche e la forza dirompente del Rinascimento può essere utile a capire il presente, superando l'umanamente restrittivo modello «consumatore» per promuovere una visione e un metodo innovativi, orientati ai valori d'impresa e alla Human Satisfaction integrale. Il volume raccoglie i contributi di studiosi e professionisti che illustrano l'eredità rinascimentale e la sua concreta utilità, rispondendo alle domande: quali insegnamenti possiamo ricavarne? Quali prospettive per il futuro delle imprese e delle professioni? -
Il mondo ex machina. Cinque brevi lezioni di filosofia dell'automazione
Intelligenza artificiale e deep learning, droni e robot, blockchain e smart contract, cybersicurezza: una realtà sempre più generata, alimentata, protetta - attaccata? - dalle macchine si affaccia intorno a noi. Frontiere tecnologiche potenzialmente gravide di opportunità per la costruzione di un mondo più trasparente, equo e sicuro, ma non prive di vulnerabilità. È un universo automato che incalza e che merita di essere analizzato in sé, senza preconcetti, con apertura, consapevolezza e profondità. Da questo scenario prende le mosse un'esplorazione filosofica della dimensione automatica in quanto tale. L'automatizzazione sta ridisegnando le nostre idee e categorie concettuali, le attività professionali e le relazioni umane, le pratiche cognitive e disciplinari, l'etica e la politica. Filosoficamente, un orizzonte che non è solo tecnologico o infrastrutturale, ma più ontologicamente fondativo: automazione, dunque, non solo come spinta ingegneristica a costruire macchine e automi, ma come prospettiva più generale di produzione del nostro reale e del suo senso. Con un contributo di Alex Petland. -
Il socio occulto
«La corruzione è un furto di democrazia» (Sergio Mattarella). «La corruzione ruba il futuro» (Raffaele Cantone). In questi due moniti sta tutta l'urgente necessità di dare una risposta - morale e civile - alla sfida inaccettabile che le mafie lanciano allo sviluppo del nostro Paese. Con questo spirito, il libro affronta il tema delle infiltrazioni criminali nelle imprese e, in pagine ricche di dati, fatti, testimonianze, conoscenze ed esperienze dirette, ricostruisce il contesto delle attività di penetrazione di 'ndrangheta, Cosa nostra e camorra nei tessuti economici e sociali del Nord Italia, rilevandone caratteristiche e meccanismi di potere e di affari. Storia e indagine socio-economica vanno oltre i luoghi comuni e s'intrecciano con un'analisi approfondita di elementi tratti da inchieste giudiziarie che hanno svelato e colpito la fitta rete di relazioni tra boss delle mafie e uomini della cosiddetta «area grigia» della complicità, della connivenza e della convergenza d'interessi distorti. Una grande responsabilità investe imprenditori, manager e decisori: sta a loro alzare la guardia, prima di tutto conoscendo il fenomeno e i rischi connessi e poi determinando modalità di prevenzione e difesa. Compiendo un ulteriore passo avanti, il libro avanza dunque proposte concrete per accrescere sensibilità e informazione e favorire interventi di contrasto ai comportamenti illeciti. Lungo tutta la catena del valore individua quello che le imprese devono fare per non ritrovarsi sotto attacco da parte di 'ndrine calabresi e cosche siciliane sviluppatesi e affermatesi in ambienti disattenti o, peggio ancora, carichi di un silenzio complice. -
Corporate diplomacy. Perché le imprese non possono più restare politicamente neutrali
Uno spettro si aggira per il mondo: è lo spettro della globalizzazione, coi suoi risvolti economico-finanziari ma anche sociali e culturali. Nel nuovo scenario, funzioni e ruoli che un tempo erano di esclusiva competenza dei governi entrano nella sfera di responsabilità dell'impresa. Dal piccolo imprenditore che postando un contenuto online può scatenare una tempesta reputazionale; alle grandi imprese transnazionali che, grazie alla pervasività del digitale, arrivano a mettere in campo un volume di comunicazione senza precedenti. Tutte le aziende possono assumere oggi uno status di soggetto attivo all'interno del sistema delle relazioni internazionali, distinto da quello dei rispettivi governi. Il mondo del business del XXI secolo non può dunque più rifuggire dalla politica, né rimanere politicamente neutrale. L'impresa deve sviluppare la capacità di operare in contesti sempre più ampi attraverso una sorta di politica estera aziendale, basata su due elementi: una lettura dei temi sociali e geopolitici con cui valutare e monitorare rischi e minacce, e una lungimirante attività di corporate diplomacy rispetto ai temi che sono al centro dell'agenda e del dibattito pubblico. -
Fiscalità immobiliare
Il libro offre una guida operativa alle problematiche fiscali immobiliari destinata a professionisti, aziende e privati. Viene in primo luogo analizzato l’impatto delle principali imposte dirette e indirette (Imposte sui redditi, IMU, IVA, Imposte di registro, ipotecaria e catastale) sui singoli beni immobili, con distinto riferimento alle loro diverse fasi teoriche di vita (possesso, costruzione, locazione, trasferimento). In seguito, dopo aver illustrato le variabili fiscali per valutare l’alternativa tra l’acquisto diretto, o per il tramite di una società, di un immobile e/o di un portafoglio immobiliare, gli autori: • approfondiscono gli elementi distintivi tra pluralità di immobili e ramo di azienda immobiliare; • esaminano l’impatto fiscale nelle diverse operazioni straordinarie riguardanti portafogli immobiliari e/o società immobiliari (cessione o conferimento di azienda, fusione, scissione, liquidazione); • richiamano alcuni aspetti specifici del settore immobiliare; • illustrano la differenza tra elusione e legittimo risparmio di imposta. Infine affrontano i principali temi fiscali riguardanti altri strumenti per l’investimento immobiliare. -
L' IFRS 16. Il nuovo principio contabile sul leasing
Il libro affronta l’analisi dell’International Financial Reporting Standard (IFRS) 16 che dovrà essere applicato a partire dai bilanci chiusi con data successiva al 31 dicembre 2018. L’analisi, condotta con l’ausilio di casi esemplificativi e riferimenti pratici, risulta di particolare utilità per la comprensione e applicazione dei paragrafi del principio che, pur ricalcando molte delle logiche dello IAS 17, presenta elementi di novità non privi di difficoltà interpretative. Il volume presenta anche una disamina comparativa del principio con l’equivalente principio statunitense che, pur essendo stato emanato ad esito di un progetto congiunto dei due standard setter, presenta differenti impostazioni in alcuni ambiti dall’impatto potenzialmente rilevante. -
Enti non profit al bivio. Linee guida per orientarsi nella riforma fiscale del Terzo Settore. Con aggiornamento online
La recente riforma del Terzo Settore, il cui fine è quello di sostenere le iniziative benefiche dei cittadini che contribuiscono a migliorare la coesione sociale, a favorire la partecipazione, l'inclusione e lo sviluppo delle persone e dell'economia civile, rappresenta il riordino unitario della normativa tributaria che assume come riferimento la nuova categoria giuridica degli Enti del Terzo Settore (ETS). Il volume, dopo la disamina delle diverse tipologie degli ETS e dell'Impresa Sociale, approfondisce i principali vantaggi fiscali connessi a tali qualifiche e propone un percorso di analisi che tutte le organizzazioni non profit dovranno affrontare. Gli enti già esistenti, o in procinto di costituirsi, dovranno infatti valutare la convenienza ad assumere la natura di ETS o di Impresa Sociale e la disciplina fiscale costituirà uno dei principali fattori da considerare. Con un taglio pratico vengono fornite indicazioni operative al fine di indirizzare gli enti non profit nella scelta dell'assetto da adottare in funzione del regime fiscale, tenuto conto delle abrogazioni e delle modifiche apportate alla normativa delle ONLUS, delle Organizzazioni di Volontariato e delle Associazioni di Promozione Sociale e alla più generale disciplina tributaria degli enti senza scopo di lucro. -
Quando ai manager danno i numeri. Come prendere decisioni nell'era dei Big Data
Da qualche anno ormai si parla di data driven economy: la rivoluzione digitale, l'aumento della connettività, l'istantaneità della diffusione delle informazioni stanno rivoluzionando il modo in cui aziende e istituzioni operano. L'umanità sta creando quantità di dati sempre maggiori, lasciando sempre più tracce digitali di sé, dei suoi gusti, bisogni e consumi; macchine opportunamente addestrate, i robots, sono in grado di svolgere compiti via via più sofisticati che in molti casi aiutano l'uomo e ne amplificano capacità e risultati. Anche se quella parte di intelligenza artificiale che colpisce di più l'immaginazione può essere ritenuta ancora lontana dallo scaricare a terra tutte le proprie potenzialità, la parte di intelligenza artificiale basata sul machine learning è molto vicina a noi e sta già avendo un impatto non trascurabile sulla vita di tutti i giorni. In questo lavoro viene presentato il processo di analisi dei dati strutturati e non, dalla data ingestion alla data prepa-ration, dai principali algoritmi di machine learning all'interpretazione dei risultati emersi e alla loro integrazione nel processo decisionale. Vengono inoltre illustrate alcune applicazioni selezionate a tematiche di business, quali, per esempio, l'analisi della loyalty della clientela, la fraud detection e i modelli predittivi basati sui dati ricavati dai social media. In buona parte delle applicazioni presentate si fa uso di software open source per il machine learning ed in particolare di Knime. -
Surplus digitale. La filiera del valore da Marx al web
Un interrogativo aleggia sull'economia di Internet: dove risiede davvero la ricchezza della rete? Le risposte plausibili sembrano molteplici: nella popolarità che ciascuno può cercare di conquistarsi, o nei big data e nelle piattaforme che li raccolgono e se ne impossessano; nel lavoro non retribuito di chi immette contenuti nella rete e nei fenomeni virali che attraversano il paesaggio del web, o nelle speculazioni della finanza globale. Oppure, ancora, nei marchi che rendono unici e inattaccabili i più noti servizi digitali, o nel capitale immateriale delle idee e nel dispiegarsi di una nuova creatività condivisa. Di fronte a simili (recenti) questioni, Miconi prova a scovare una (vecchia) risposta nel pensiero di Marx. Le pagine del Capitale, nell'originale lettura di prima mano che l'autore qui ci propone, dimostrano infatti di saper offrire ancora oggi gli strumenti analitici più adatti per comprendere il contesto storico-sociale. E a centocinquant'anni di distanza, concetti come quelli di valore, lavoro e rendita confermano tutta la loro inossidabile utilità quando si vogliano prendere in esame i processi di produzione e distribuzione della ricchezza. -
Il prezzo di libera concorrenza nell'era post-Beps. Mezzi di prova, strumenti di difesa e azioni preventive
Tema centrale della fiscalità internazionale è la definizione delle modalità di determinazione dei prezzi per forniture di beni e servizi tra società appartenenti ad un medesimo gruppo societario, residenti in Paesi diversi. La disciplina di riferimento è frammentaria e disomogenea: di qui le incertezze e difficoltà nell'individuazione di una corretta politica di prezzi all'interno dei gruppi multinazionali, data anche l'esigenza di contemperare contraddittorie esigenze di diversi Paesi. La carenza di istruzioni operative e l'assenza di un impianto normativo esaustivo in materia di transfer pricing hanno alimentato il crearsi di zone grigie e, in questo contesto, l'Amministrazione finanziaria nazionale è intervenuta con un ampio richiamo ai documenti di prassi internazionale. La necessità di valutare in un panorama globale le politiche di transfer pricing è divenuta ancor più pressante dopo l'implementazione di alcune azioni contenute nel progetto OCSE denominato ""BEPS"""". Ciò ha mutato la prospettiva con cui condurre le analisi circa la determinazione dei prezzi di trasferimento, ponendo in primo piano il contrasto a fenomeni finalizzati ad una artificiosa allocazione delle basi imponibili; ne è emerso il dubbio circa il fatto che il principio del valore normale possa ancora costituire lo strumento principe nella definizione delle politiche di transfer pricing. Gli autori illustrano le modalità con le quali addivenire alla definizione di una politica dei prezzi di trasferimento supportata da un adeguato impianto probatorio e orientata a fornire all'Amministrazione finanziaria le informazioni necessarie ad una valutazione di conformità al """"nuovo"""" principio del valore normale. Particolare attenzione è dedicata anche agli strumenti, interni e di fonte convenzionale, volti a prevenire e gestire le controversie in materia di prezzi di trasferimento."" -
Il paradosso urbano. Nove città in cerca di futuro
Nel 2030 il 9% della popolazione mondiale abiterà nelle 33 città più grandi del mondo, nelle quali sarà prodotto il 15% del PIL globale. La capitale delle città, la supermegacittà, non sarà New York né Mosca, non sarà in Europa né in America, ma in Asia. E non sarà nemmeno una città cinese, come molti potrebbero pensare. La città più popolosa al mondo sarà Giacarta, capitale dell’Indonesia, che nel 2030 avrà ben 35 milioni di abitanti. Le città saranno sempre di più i luoghi in cui si elaborerà il futuro del pianeta, in cui si sperimenteranno nuovi modelli sociali e tentativi di pace permanente, in cui si svilupperanno una ricerca di frontiera e insieme modelli di cooperazione culturale inediti. Centrale non sarà tanto competere, quanto scambiarsi buoni progetti e buone informazioni. Come hanno saputo fare Barcellona, Torino, Pittsburgh, Lione, Milano, Istanbul, Tokio, Wroclaw, Matera. Le nove storie narrate in questo volume raccontano di città del mondo che hanno superato crisi, messo mano a strategie innovative e raggiunto risultati concreti. Ma raccontano anche la necessità di non lasciarsi appagare dagli esiti conseguiti. Una città – come ogni organismo vivente – non può mai dire «ce l’ho fatta»: una città è una tartaruga di straordinaria longevità e bellezza, che non si farà mai raggiungere da nessun cittadino Achille. -
Immortali. Economia per nuovi highlander
Perché Gillette ha deciso di lanciare un rasoio per gli uomini che non si possono radere da soli? E come mai Allure ha scelto di bandire la parola «anti-age» dal proprio magazine rischiando di perdere gli investitori pubblicitari del settore beauty? A chi ammiccano le nuove sfarzose residenze nel centro della City londinese, dotate di servizi sanitari da far invidia alle migliori cliniche del pianeta? Qual è l’età media del più numeroso cluster di clienti Apple? E dei clienti di Tesla? Sono forse i primi, isolati, segnali che qualcosa sta succedendo al concetto di vecchiaia per come l’abbiamo da sempre interpretato e narrato? E, se così è, quali conseguenze ha tutto questo sul sistema economico e finanziario globale? Di fronte a noi si apre uno scenario in cui i consumatori avranno desideri da realizzare (e una capacità di spesa) che non avremmo mai pensato di associare agli over 70 e che forse, come una nascente industria nata dalla fusione di life science e tecnologia lascia intuire, potrebbero esistere in eterno. Solo pochi brand iniziano timidamente a mostrare il loro interesse per questo target ricco ma lo fanno mascherandolo, perché temono di danneggiare la propria immagine, fermamente convinti di doversi mantenere «freschi» e quindi connessi ai giovani. E quelli che nel passato hanno creato prodotti ad hoc sono caduti nella trappola degli stereotipi, dell’analisi dei bisogni anziché dei desideri, accecati da una narrativa centrata sulla patologia e la sua cura anziché, per esempio, sul piacere e la sua soddisfazione. Come se si trattasse di scommettere su un futuro il cui rendimento è tutto da dimostrare invece che su una miniera d’oro a cielo aperto che non chiede altro di essere esplorata. -
Dove. La dimensione di luogo che ricompone impresa e società
Una delle conseguenze della globalizzazione - solo in apparenza paradossale - è quella di aver fatto risorgere l'importanza della dimensione territoriale e comunitaria: oggi sono i territori, i quartieri e le periferie, i luoghi privilegiati dove si sperimentano le innovazioni sociali da cui provengono gli impulsi più significativi allo sviluppo e al benessere. Mai come adesso la creazione di valore si gioca a livello territoriale e il destino delle imprese è legato a quello del contesto in cui operano. La rigenerazione dei luoghi è un processo che arricchisce economie e relazioni, ed è qui che si disputa la partita decisiva: una sfida che chiama in causa beni intangibili come la partecipazione dei cittadini ai processi deliberativi e la coesione sociale, oggi sotto attacco a causa delle crescenti disuguaglianze e della tendenza al ripiegamento delle comunità in se stesse. Apertura e coesione fanno la differenza perché agiscono come meccanismi generativi di nuove infrastrutture sociali (scuole, ospedali, housing sociale, ma anche tutti quegli asset comunitari destinati a un uso comune), capaci di trasformare gli spazi in luoghi e ricreare quell'«ecologia delle relazioni» indispensabile alla vita in comune e allo sviluppo economico. L'obiettivo allora è dar vita a una nuova intelaiatura che possa contribuire a risolvere alcune delle grandi questioni del Paese: creare lavoro, ricostruire il tessuto e promuovere la mobilità sociale. In questa logica, il libro identifica le qualità distintive degli attori capaci di «produrre» nuovi luoghi e le caratteristiche dei modelli più efficaci di gestione e governo della dimensione di luogo. La proposta si sostanzia in un manifesto in tre punti, rivolti rispettivamente al mondo delle imprese, ai decisori politici e al terzo settore ridisegnato dalla recente riforma. Prefazione di Stefano Micelli. Postfazione di Elena Ostanel.