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I mutanti. Come cambia un figlio preadolescente
«Il libro è un viaggio per scoprire se stessi, mettersi in discussione, ricavare suggerimenti.» - Elisabetta Soglio, Corriere della SerarnSul crinale tra l'infanzia e tutto ciò che viene dopo si apre una terra di mezzo, dove strani esseri, non più bambini e non ancora adolescenti, si apprestano a una grande trasformazione. Sono i mutanti che, travolti dalla rivoluzione puberale, cercano di definirsi, di tracciare confini e intrecciare relazioni con il mondo. Ognuno di loro risponde come può al richiamo della crescita: ci sono maschi che accelerano, dando sfogo agli istinti aggressivi e a un corpo muscolare, e femmine che usano il corpo per sedurre e compiacere aumentando i like sui social network. Ma c'è anche chi resta aggrappato all'infanzia, cercando con tutte le sue forze di frenare il treno ad alta velocità su cui si sente imbarcato. Nell'epoca del narcisismo, del «sempre prima, sempre più veloce», la preadolescenza è diventata una fase cruciale, complicata per tutta la famiglia. È però una fase meno strutturata dell'adolescenza vera e propria, in cui problemi e asperità, sebbene intensi, sono ancora malleabili, e l'intervento adulto può essere molto efficace. Sofia Bignamini di mutanti ne incontra ogni giorno, e ogni giorno li ascolta, li guarda, li accompagna nel processo della metamorfosi. Attraverso le loro voci, ci racconta che non esistono ricette preconfezionate per guidarli in questo passaggio. Esistono, però, trappole da evitare, ostacoli da aggirare e soprattutto occasioni da cogliere. Prima fra tutte, quella di avere fiducia in loro e difendere la loro speranza di futuro. -
Non legare il cuore. La mia storia persiana tra due Paesi e tre religioni
«Ogni filone della storia mantiene la sua identità, in un viaggio che porta da Alessandria all'Azerbaigian, dal presente agli inizi del Novecento.» - l’EspressornIl genero iraniano si concede un caffè e la suocera piemontese ne approfitta per prendere la neonata, salire nella cappella al primo piano della clinica e farla battezzare all'insaputa dei genitori. È l'evento che segna la vita di Farian, figlia di uno dei primi matrimoni misti degli anni Sessanta. Dalle sponde del Tanaro alle rive del Mar Caspio, dai monti Elborz alle colline del Monferrato, Farian cammina su un filo teso tra Oriente e Occidente, scoprendosi discendente dal Profeta Maometto secondo la tradizione sciita, sentendosi bollare come «bastarda» dal professore di religione. Sempre straniera, nomade. Sarà la nascita del figlio Atesh a innescare le domande cruciali sulla fede: per lui, e per se stessa. Così, Farian parte per un viaggio nella memoria e ci porta con sé. Sono mille i colori di questo racconto che intercala lessico persiano e dialetto piemontese, tessendo l'ordito e la trama di una vita che unisce Paesi ed epoche all'apparenza inconciliabili: dall'Italia degli anni di piombo all'Iran della Rivoluzione di Khomeini, e a ritroso nel regno dello scià e nell'Azerbaigian travolto dall'Armata rossa. Quale religione, quale pensiero filosofico, quale appartenenza può comporre le differenze? Forse la libertà che Farian ha fatto sua fin da piccola, in famiglia e con la docente di filosofia del liceo. Una libertà morale e spirituale difesa a oltranza, che trova espressione nel sufismo ma non abita nei dogmi di una confessione. -
Guida ai rifugi del CAI. 371 rifugi del Club Alpino Italiano per scoprire la montagna
La storia dell’esplorazione alpinistica va di pari passo con quella delle strutture destinate ad assicurare un ricovero, talvolta una vera e propria via di scampo, ai suoi protagonisti. La conoscenza delle montagne, nel nostro Paese, nasce dall'intuizione dei fondatori del Club Alpino Italiano e non è un caso che il primo ‘ricovero’ sia sorto presso l’Alpetto, lungo la salita al Monviso. Era l’avvio di quello che si sarebbe trasformato, nel tempo, in uno straordinario patrimonio rappresentato, oggi, dai Rifugi del CAI che vengono puntualmente descritti in questa nuova Guida.rnQuelli che erano, inizialmente, punti d’appoggio lungo una ascensione o ricoveri di emergenza durante la discesa, si sono trasformati, col crescere del numero dei frequentatori, anche in potenziali mete per escursionisti e famiglie o in posti tappa nel contesto di traversate di valle in valle, le cosiddette Alte Vie, sempre sapendo di potervi trovare un’accoglienza ospitale, aperta alle tradizioni e ai prodotti locali, indicazioni puntuali e aggiornate sulla situazione dei luoghi e un supporto collaborativo alle eventuali attività di soccorso. -
I sentieri della grande guerra. Memorie in quota. Itinerari tra storia, letteratura, escursioni
Un’opera per conoscere storia, vicende e percorsi della Prima guerra mondiale sulle nostre Alpi. 23 proposte di itinerari curati dal Club Alpino Italiano per scoprire i luoghi della Grande Guerra: Adamello, Pasubio, Altopiano dei Sette Comuni, Monte Grappa, Lagorai, Tofane, Monte Piana, Lavaredo, Region Popèra.rnQueste Memorie in quota esprimono la forza vitale contenuta, ancora oggi, in quel passato di sofferenza, ma anche di riscatto ed eroismo. Raccontano del contributo dato dal Club Alpino Italiano e dai suoi soci non solo in termini di vite umane: in molti si resero protagonisti di iniziative di solidarietà e misero a disposizione le loro conoscenze del territorio montano, come ricognitori o esploratori. Il Club Alpino Italiano mise a disposizione i rifugi che, concepiti per dare ricovero a scienziati e alpinisti, vennero consegnati all’esercito come appoggio alle operazioni militari. -
Scegliere di essere felici. Cosa ho imparato dai superanziani
Un libro insieme ironico, arguto, spiazzante, ma soprattutto incredibilmente utile. A tuttirnrn«Si tratta del resoconto di un anno trascorso dall'autore conversando con sei persone molto in là con gli anni. Ciascuno dei personaggi incontrati, più che ricevere l'onore di un interesse costante quanto inusuale (ai vecchi, si sa, nessuno presta mai attenzione), regala all'autore una complessa e imprevedibile ""lezione di felicità"""".» – Lidia Ravera, TuttolibrirnrnQuando John Leland comincia a occuparsi di anziani per il «New York Times», la sua disposizione d'animo è quella di chi si prepara a un viaggio attraverso la solitudine e il deterioramento fisico e mentale. Invece, la sua inchiesta prende una piega del tutto diversa. Condividendo per un anno le difficoltà, i rituali, le paure, le fissazioni di sei ultraottantenni, finisce per scoprire che «hanno perso molto», la vista, l'udito, la mobilità, la memoria, che hanno alle spalle una storia di lutti, ma non «hanno perso tutto», in termini di capacità di gustare la vita nelle sue molteplici possibilità. Anzi, paradossalmente, la coscienza che ogni giorno potrebbe essere l'ultimo dona loro un inatteso appagamento, un'attitudine verso la vita e verso il piacere improntata a una straordinaria leggerezza. Gli anziani sono nelle condizioni di scegliere la felicità perché questa non dipende da circostanze esterne, ma può venire solo dal modo personale di affrontare ogni giorno l'universo limitato che li circonda. Frederick, Helen, John, Ping, Ruth, Jonas, i sei protagonisti di questo libro, non intendono insegnare niente, ma si rivelano dei veri maestri. Come i personaggi dei romanzi, sono in grado di cambiare la prospettiva di chi ascolta le loro storie. L'esperienza diretta del mondo della quarta età porta l'autore a una conclusione rivelatrice soprattutto per chi anziano non è. In noi stessi risiede uno straordinario potere di influenzare il benessere e la qualità della nostra vita. Ecco la lezione che ci consegna questo libro che è insieme ironico, arguto, spiazzante, ma soprattutto incredibilmente utile. A tutti."" -
La memoria dell'albero
Vincitore del premio Llibres Anagrama 2017rnUn libro commovente e delicato, che racconta, attraverso gli occhi e le parole di un bambino, il tentativo di recuperare e serbare i ricordi di chi fatalmente è destinato a perderli.rn«Anche la memoria segue il principio dei vasi comunicanti. E questa è la storia dell'incontro tra due memorie che defluiscono piano piano una nell'altra.» - Elisabetta Rosaspina, Corriere della SerarnJoan e Jan, nonno e nipote, sono legati da un filo indissolubile. Per questo Jan fa salti di gioia quando viene a sapere che i nonni lasceranno Vilaverd per trasferirsi a Barcellona, a casa sua. Ma, con i sensi acuti tipici dell'infanzia, non tarda a capire che qualcosa non va. Il nonno non è più lo stesso. Mentre i suoi genitori fanno il possibile perché la quotidianità scorra come sempre, Jan coglie il cambiamento nei gesti mancati, nelle parole non dette o sussurrate dietro una porta chiusa, nel cucù che Joan, orologiaio, non sa più riparare. Persino quella lettera che è sempre esistita, la o che separa i nomi di Jan e Joan, gli appare una ferita aperta, minacciosa, un foro che inghiotte il volto del nonno, portandolo ogni giorno un palmo più lontano da lui: «Prima se ne andrà la memoria, poi io». Nel commovente sforzo di non lasciarlo andare, Jan si tiene stretto alle storie del nonno, per costruire e conservare i ricordi che vivono nel cuore, non nella testa, e che per questo non possono svanire. Vi si aggrappa con la tenacia dei bambini, come Joan aveva fatto con il suo salice piangente ferito da un fulmine, che a undici anni lo aveva guarito accarezzandolo con una mano di foglie, poco prima di essere abbattuto. -
Little black book per ragazze che lavorano
Otegha Uwagba, alla luce della propria esperienza di donna, di manager, di professionista che ha fatto della creatività il segreto del proprio successo, condivide idee, spunti, consigli, pieni di buon senso e fuori dai luoghi comuni, insegnandoci tutti i trucchi e le strategie per riuscire nel mondo del lavoro. Scende nel dettaglio: ci parla di come personalizzare il proprio brand, di come programmare una redditizia gestione del denaro, fino alle strategie per fare più efficacemente networking e a soluzioni per superare un blocco creativo. E affianca alle proprie tesi le testimonianze di alcune pioniere della creatività femminile, dalla scrittrice Chimamanda Ngozi Adichie a Piera Gelardi, la fondatrice di Refinery29, come esempio e fonte di ispirazione per una carriera vincente. Un'artista o un'imprenditrice, una donna di pensiero o d'azione, qui troverà i suggerimenti giusti per sviluppare e dare valore alla sua professionalità. -
Lasciate un messaggio dopo il segnale
Marina, un'avvocata che si occupa di divorzi, deve fare i conti con l'abbandono del marito. Carmela è molto malata e cerca un modo per congedarsi dal figlio, medico volontario in Africa. Sara, rampolla di una famiglia bene, è oppressa dall'imminente «matrimonio perfetto» al punto da cercare una scappatoia estrema. Viviana fa la prostituta a Madrid in compagnia di un terribile segreto e i suoi parenti la credono cassiera all'Ikea. Marina, Carmela, Sara e Viviana non si conoscono. Qualcosa però le accomuna: tutte parlano con una segreteria telefonica per alleviare le proprie angosce, le paure, le diverse solitudini. Almeno un po'. C'è chi sa che qualcuno dall'altra parte è in ascolto, chi invece sa che nessuno ascolterà mai, e chi ci spera. Tutte sono incapaci di guardare in faccia i propri segreti, ma soprattutto gli uomini a cui i messaggi sono destinati. Tutte si mettono a nudo in confessioni che come tanti fili si intrecceranno. La necessità vitale di un pretesto per mettersi in relazione con l'altro e la forza liberatoria della parola sono al cuore di questo romanzo sulle emozioni che stanno a fior di pelle. Sugli eventi all'apparenza privi di significato che possono diventare occasione di catarsi. Sull'amore, la vita e la morte ai tempi della comunicazione virtuale. -
La madre di tutti i maiali
La famiglia cristiana dei Sabas vive in un piccolo paese della Giordania, che ha sperimentato nella sua storia ogni sorta di minacce e invasioni. Qui Hussein, ufficiale dell'esercito in pensione e titolare di una macelleria, si è lanciato in un business assai redditizio: su istigazione dello zio Abu Za'atar, personaggio equivoco dotato di un infallibile fiuto per gli affari, soprattutto se poco puliti, ha messo in piedi un allevamento di maiali in cui regna, quasi divina, una gigantesca scrofa. Attorno a Hussein, un variegato universo femminile, che oscilla tra due estremi: Fadhma, la matriarca, custode dell'antico ordine sociale, ma dotata anche di una sensibilità accogliente e inclusiva, e Samira, la sorella, attivista nei campi dei profughi siriani, combattuta tra la fedeltà ai principi famigliari e una nuova via, costellata di pericoli e diffidenze, verso l'emancipazione. L'entrata in scena di Muna, la cugina nata e cresciuta negli Stati Uniti, e di Mustafa, ex soldato ai comandi di Hussein prestato per un periodo allo jihadismo, fa esplodere le contraddizioni latenti all'interno del clan dei Sabas, trascinando i protagonisti verso un sanguinoso e grottesco epilogo. -
Ho camminato nel mondo con l'anima aperta
La scrittura poetica è qualcosa di ineludibile, chiama in continuazione e non ci si può sottrarre. Anche a dispetto di un destino che sembra altrimenti segnato.rnNata in una famiglia povera, lettrice appassionata fin da bambina ma costretta a lasciare gli studi per lavorare come operaia e contribuire così al sostentamento della famiglia, Nella Nobili percorre con determinazione per tutta la vita la strada della scrittura, elaborando una poesia di pura immediatezza e che parla al cuore, intensa e vivida.rnLa timida ragazza della fabbrica fa scelte coraggiose: vive i suoi amori omosessuali in un’epoca che li rifiuta; lascia Roma e l’Italia proprio quando gli ambienti intellettuali cominciano ad accorgersi di lei, per il rifiuto di quell’etichetta di «poetessa operaia» che le hanno sbrigativamente cucito addosso.rnFinalmente le sue poesie più belle tornano alla luce grazie alla scelta appassionata di una poetessa di oggi, Maria Grazia Calandrone. Che in quei versi sofferti ha visto la cifra distintiva della più incisiva parola poetica. -
Platone
Platone è il filosofo che ha ""inventato"""" l'anima quale sostanza spirituale indipendente dal corpo e immortale e che per primo ha definito la filosofia """"la scienza degli uomini liberi"""", con cui l'anima stessa si distacca dalla fluttuazione delle opinioni per aprirsi alla conoscenza vera. Per questo è considerato il fondatore della filosofia occidentale, e rimane oggi il punto di riferimento più forte per il nostro spirito. Anche il suo concetto di Stato ideale, riprogettato per secoli, è più attuale che mai, tanto da aver ispirato perfino il marxismo."" -
Sant'Agostino
Agostino, nato e cresciuto pagano, scoprì il cristianesimo non a causa di uno smarrimento esistenziale ma attraverso una ricerca intellettuale, perché trovò in questa religione le risposte sul senso della vita che il pensiero greco non riusciva a fornirgli. Così operò una mirabile sintesi tra queste due dottrine, creando una filosofia che avrebbe influenzato la cultura occidentale e non solo per oltre un millennio e che ancora oggi, nonostante le critiche anche aspre incontrate nei secoli, è un riferimento per chi va in cerca di risposte su Dio, il bene, il male, la vita. Introduzione di Armando Torno. -
Nietzsche
Friedrich Nietzsche è stato il filosofo che più di ogni altro, nell'Ottocento, ha sovvertito i valori materiali e spirituali dell'Occidente, che riteneva colpevoli della sua decadenza: la religione, la morale, la storia come evoluzione positiva dell'uomo ""psico-pedagogizzato"""", che ha il compito di capire, descrivere e classificare l'esistenza, subordinando ogni cosa a questo tipo di conoscenza. E il cosiddetto nichilismo, che parte dall'annientamento degli idoli per creare una filosofia che esalti e affermi la vita anziché giudicarla e condannarla. Nietzsche desidera costruire esistenze nelle quali ogni attimo possieda tutto il suo senso in sé e non vada a cercarlo in qualcosa di trascendente. La felicità è sulla terra, non nei cieli. Introduzione di Armando Torno."" -
Alessandro Magno e gli imperi ellenistici
Dominò la Grecia intera e poi estese le sue conquiste all'Asia, creando in poco più di dieci anni un impero sconfinato che andava dall'Egitto all'India: Alessandro Magno fu il più grande conquistatore e stratega dell’antichità. Coraggioso fino alla temerarietà, nobile d’animo e violento allo stesso tempo, solo la morte, a 33 anni, gli impedì di completare il sogno di un impero universale. Il suo non fu però un assoggettamento totale dei popoli conquistati: con Alessandro si verificò il primo caso di sincretismo tra la civiltà egemone, occidentale, e quelle sottomesse, orientali; una fusione tra culture, costumi e società differenti, senza che nessuna risultasse dominante. Ebbe così inizio l’età ellenistica (ingiustamente oscurata dagli storici fino a poco tempo fa), che nel corso dei secoli trasformò la civiltà del Mediterraneo in un crogiolo di culture, saperi e religioni frutto dell’assimilazione e rielaborazione dei reciproci influssi di Oriente e Occidente. -
Garibaldi e il Risorgimento
Con il Risorgimento l’Italia divenne per la prima volta uno Stato unitario. Questo traguardo incomparabile fu raggiunto attraverso un itinerario complesso e, alla fine, convulso, al quale contribuirono le diverse anime dei fautori dell’indipendenza, dalle ideologie repubblicane mazziniane alla diplomazia spregiudicata di Cavour, al quale si deve la “missione impossibile” che condusse alla guerra contro l’Austria, fino alle iniziative militari di Garibaldi con la Spedizione dei Mille e di Vittorio Emanuele II, con le quali si giunse di colpo all'unità dell’intera Penisola. Queste diverse anime hanno suscitato e suscitano ancora oggi dibattiti e polemiche, tra chi ne mette in evidenza i contrasti e chi invece li considera elementi anche eterogenei ma che per una sorta di alchimia, in parte imprevista, condussero alla trasformazione di un territorio unito dalla cultura, dalla lingua e dal sentimento patriottico in uno Stato unitario. -
Sekù non ha paura. Una storia di amici in fuga
Un'incredibile storia vera, che è anche un manifesto dell'ottimismo e della voglia di vivere, capace di abbattere ogni frontiera e di parlare a ogni cuorernrnrn«Seku non ha paura. Una storia di amici in fuga può far pensare che sia un romanzo d'avventura, una favola per ragazzi, e in un certo senso lo è; ma le peripezie del protagonista e dei suoi compagni sono quelle che sembrano somigliarsi tutte, finché c'è qualche camion carico di migranti che attraversa il deserto tra il Niger e l'Algeria, per depositare la sua merce umana alla periferia di una città di sabbia» - Elisabetta Rosaspina, Corriere della SerarnrnSekù è giovane, ma ha molte vite: tante quante sono le sue avventure. La fuga dal suo Paese, il Mali, perché lo zio dopo la morte del padre lo minaccia con pratiche vudù per impossessarsi delle trenta mucche di famiglia. La terribile traversata del deserto, l'incontro con Papis e con Usman, suoi compagni nel bene e nel male. Il lavoro da schiavo in un campo dell'Algeria. La paura di essere catturato dai trafficanti in Libia. Il pericolo del mare, la traversata su un barcone. Ed è solo l'inizio: anche dopo essere arrivato in Europa, Sekù dovrà fare tanta strada, dalla Sicilia la fuga al Nord e il ritorno a Sud, il lavoro brutale a Foggia, un'altra fuga, l'odissea a Roma, poi a Napoli e a Procida, infine a Milano. Intanto lui e Usman per fortuna hanno incrociato la saggezza ribelle del filosofo-giraffa Tagùt. A Milano, grazie a un colorato gruppo di volontari tra cui Mamma Abi, una splendida senegalese che partecipa ai destini di tanti ragazzi africani, Sekù troverà un lavoro, nella cucina di un ristorante di Porta Romana, e forse anche l'amore... Un racconto che ha la forza di un'epopea, un'esperienza umana che ha il valore di una parabola: quella di chi ogni giorno rischia tutto per conquistare il futuro. La voce travolgente di Sekù ci chiama a condividere le vicissitudini di un'incredibile storia vera, che è anche un manifesto dell'ottimismo e della voglia di vivere, capace di abbattere ogni frontiera e di parlare a ogni cuore. -
Diversi. La lunga battaglia dei disabili per cambiare la storia
Gian Antonio Stella racconta la storia della disabilità, una storia di orrori, crimini, errori scientifici, incubi religiosi fino alla catastrofica illusione di perfezionare l’uomo e al genocidio nazista degli «esseri inutili», attraverso le vite di uomini e donne che hanno subìto di tutto.rnrnAgli sgoccioli d’una vita davvero speciale, Stephen Hawking poteva muovere solo la palpebra dell’occhio destro ma continuava a fare conferenze e rinnovò fino all’ultimo la prenotazione per un volo nello spazio. Dodicimilacinquecento anni prima il suo avo preistorico «Romito 8», paralizzato per una brutta caduta, riuscì a vivere e a essere utile agli altri grazie a ciò che gli era rimasto di intatto: i denti.rnrnLontanissimi nel tempo e nello spazio, li legava l’amore per la vita, la forza di volontà, la fantasia. È lunga la storia dei disabili. Segnata, da un capo all’altro del pianeta, da millenni di silenzi, mattanze, ferocia, abbandoni. Ma anche da vicende umane straordinarie.rnrnDi «deformi» acclamati imperatori come Claudio, narratori immensi anche se ciechi come Omero, raffinati calligrafi senza braccia come Thomas Schweicker, geniali pianisti nonostante la cecità e l’autismo come lo schiavo nero «Blind Tom», poliomielitici eletti quattro volte alla Casa Bianca come Franklin D. Roosevelt, artiste capaci di sfidare paure millenarie mostrando la propria disabilità come Frida Kahlo, giganti «nani» come Antonio Gramsci, Henri de Toulouse-Lautrec, Giacomo Leopardi… Ma più ancora milioni di anonimi figli d’un dio minore che sono riusciti in condizioni difficilissime a tirar fuori, per dirla con papa Francesco, «la scatoletta preziosa che avevano dentro».rnrnGian Antonio Stella racconta la storia della disabilità, una storia di orrori, crimini, errori scientifici, incubi religiosi fino alla catastrofica illusione di perfezionare l’uomo e al genocidio nazista degli «esseri inutili», attraverso le vite di uomini e donne che hanno subìto di tutto resistendo come meglio potevano all’odio e al disprezzo fino a riuscire piano piano a cambiare il mondo. Almeno un po’. -
L' universo e io. Una filosofia dell'astrofisica
Una dichiarazione d’amore all’esplorazione dell’universo. Un viaggio filosofico fino ai limiti della conoscenza umana. rnrn«Sibylle Anderl spiega come l'approccio filosofico l'abbia aiutata a mettersi in rapporto con l'infinito. ""Studiare i pianeti sembra non avere un riscontro pratico con la vita di tutti i giorni, ma fa sognare""""» - La LetturarnrnÈ innegabile che gli astrofisici abbiano accumulato un inestimabile patrimonio di informazioni, anche piuttosto precise. Come, per esempio, che il 26 per cento dell’universo è fatto di materia oscura, o che il buco nero al centro della galassia M87 pesa 3,5 miliardi di volte il Sole, oppure che l’universo ha 13,8 miliardi di anni. O, ancora, che esistono pianeti extrasolari che possono ospitare la vita. Ma come sono arrivati a queste conoscenze? In fondo, un’unica sonda, la Voyager 1, è riuscita a raggiungere le zone periferiche del nostro sistema solare. Per non parlare degli esperimenti di misurazione delle lontanissime nebulose a spirale. Quindi, tutte queste teorie sono pura speculazione? L’universo potrebbe essere completamente diverso da come ce lo hanno descritto? La filosofa e astrofisica Sibylle Anderl ci prende per mano e ci spiega con grande semplicità come sia possibile misurare il cosmo attraverso l’osservazione dei fenomeni e lo studio di modelli. Ci racconta l’affascinante missione dell’astronomo che, come un detective di lungo corso («metodo Sherlock Holmes», lo chiama Anderl), da un indizio infinitesimale come lo spettro luminoso o il movimento delle stelle, deduce di cosa sono fatti i pianeti e cosa c’è nella massa dei buchi neri."" -
Bowie. Una biografia
David Bowie è stato più di un cantante, molto più di un artista. Come ha detto il suo biografo ufficiale David Buckley «la sua influenza sulla cultura popolare è unica, ha permeato e cambiato più vite di qualunque altra figura pubblica». Con il suo alter ego Ziggy Stardust ha scardinato il concetto stesso di identità e i confini della performance musicale diventando fonte di ispirazione e icona per i giovani di ieri, di oggi, di domani. Con 136 milioni di dischi venduti e canzoni come Starman e Space Oddity, è entrato nel cuore di intere generazioni. La sua carriera artistica è legata a una storia personale fitta di luci e ombre. Come un geroglifico, David Bowie è un mistero ancora tutto da interpretare e la biografia di María Hesse, con le sue illustrazioni, ci accompagna in un viaggio di scoperta della vita e della musica di uno dei più grandi artisti del nostro tempo. -
Frida Kahlo. Una biografia
La biografia illustrata della grande pittrice messicana vista attraverso gli occhi e la creatività di María Hesse, artista spagnola che sa coniugare illustrazione e testo in un'esperienza visiva quasi tattilernrn«La biografia illustrata da María Hesse per le edizioni Solferino offre una chiave interessante e intrigante per arrivare dritti al cuore del “Fenomeno Khalo“.» – Stefano Bucci, Corriere della SerarnrnUn corpo segnato dal dolore e dalla passione, abitato da immagini impetuose e seducenti: Frida Kahlo fu molto più che sofferenza e angoscia, fu un'artista piena di vita. La sua pittura è lacrime e sangue ma anche festa e luci. Visse sempre agli estremi, oscillando dal colore al nero, dalla felicità alla tristezza più profonda, dalle risate ai canti. Fu una donna appassionata che non si rassegnò mai a restare nell'ombra del suo grande amore, il pittore Diego Rivera, e combatté per realizzare tutti i propri sogni, uno a uno. Visse con intensità i passaggi tragici quanto quelli più gioiosi dell'esistenza e questa grande forza è entrata come una magia nei suoi quadri.