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Il mestiere più difficile del mondo. Come si «diventa» genitori
È un compito difficile, o addirittura «impossibile» come scriveva Sigmund Freud, fare i genitori? È sicuramente difficile perché più o meno consciamente si vorrebbe a propria immagine e somiglianza un figlio che, invece, può prendere strade imprevedibili e inattese. Troppo spesso si desidera letteralmente costruirlo, mentre si può solo preparare il terreno in cui crescerà, curandolo, proteggendolo e amandolo. Questo libro illustra come sono cambiate le famiglie negli ultimi anni e come sono cambiati i padri e le madri. Le famiglie si sono ristrette, nascono sempre meno bambini e vengono al mondo quando i genitori, nella maggior parte dei casi, hanno superato i trent'anni. Così i piccoli vivono fin dall'inizio la vita degli adulti, vanno con loro in pizzeria o in viaggio, condividono le loro conversazioni e i loro litigi, situazioni in cui sfumano i confini generazionali. Questo libro, inoltre, ripercorre le varie tappe della nascita e della crescita dei bambini di oggi, capaci fin dai primi giorni di vita di interagire con i genitori e di condividere scambi, ritmi, emozioni e stati d'animo. E sottolinea come siano papà e mamma a dover trasmettere i codici delle interazioni e delle comunicazioni affettive, che consentiranno ai figli di affrontare le tappe successive dell'infanzia e dell'adolescenza e di entrare nel mondo adulto. -
Arrivano i fratelli Hood
Missouri, 1863. Frank e Jesse Hood sono due fratelli che mal sopportano i soprusi dell'esercito nordista nei confronti degli agricoltori durante la guerra civile americana. Dopo l'ennesimo torto subito ad opera dello spietato tenente MacKenzie che incendia la loro fattoria, Frank e Jesse decidono che la misura è colma. Insieme agli amici, figli degli altri fattori, organizzano una compagnia di giovani banditi per necessità che darà filo da torcere all'esercito nordista finché la fine della guerra rimetterà ogni cosa al suo posto. Età di lettura: da 8 anni. -
Un misterioso vichingo
Sono arrivati di notte, come fanno i vigliacchi, hanno attaccato e ucciso la tua famiglia. Tu, intanto, ripetevi piano gli incantesimi delle rune. Perché sapevi, tu sapevi, loro no. Che solo chi sa leggere le lettere del mondo, prima o poi lo scoprirà. Età di lettura: da 8 anni. -
Londra. Le grandi città dell'architettura. Ediz. illustrata
«Negli ultimi dieci anni lo skyline di Londra si è trasformato grazie a nuove strutture dalle grandi altezze, ma ha anche assistito alla rinascita dal punto di vista culturale attraverso progetti quali l'ampliamento della Tate Modern, il nuovo Design Museum, la Newport Street Gallery, la ristrutturazione della Whitechapel Gallery...» (Lord Norman Foster). Le grandi città dell'architettura: un progetto realizzato con il Politecnico di Milano e «Abitare» alla riscoperta delle principali città del mondo. Un'originale lettura delle peculiarità abitative e delle sfide progettuali più recenti, attraverso l'accurata selezione degli edifici e degli interni di maggior rilievo: un vero e proprio itinerario architettonico urbano che esplora i modi di abitare la città. La riflessione critica di tante firme autorevoli dell'architettura contemporanea, anche alla luce dei loro progetti, coglie e decifra la trama dell'evoluzione dal Moderno alla città del futuro. -
Parigi. Le grandi città dell'architettura. Ediz. illustrata
«Io non immagino una megalopoli. Ho sempre detto che un architetto che si propone di costruire una città è come uno scrittore che vuole scrivere un'intera biblioteca. Sarebbe una follia. L'architettura è un atto di modifica, temporanea, del luogo. Non costruiamo uno spazio, ma costruiamo nello spazio, che è in continua mutazione.» (Jean Nouvel). Le grandi città dell'architettura: un progetto realizzato con il Politecnico di Milano e «Abitare» alla riscoperta delle principali città del mondo. Un'originale lettura delle peculiarità abitative e delle sfide progettuali più recenti, attraverso l'accurata selezione degli edifici e degli interni di maggior rilievo: un vero e proprio itinerario architettonico urbano che esplora i modi di abitare la città. La riflessione critica di tante firme autorevoli dell'architettura contemporanea, anche alla luce dei loro progetti, coglie e decifra la trama dell'evoluzione dal Moderno alla città del futuro. -
Berlino. Le grandi città dell'architettura. Ediz. illustrata
«Non dimentichiamo che l'architettura riguarda sì l'estetica, ma anche l'etica: come vogliamo vivere le nostre esistenze e come vogliamo che vivano le generazioni future, nel legame imprescindibile tra passato, presente e futuro.» (Daniel Libeskind). Le grandi città dell'architettura: un progetto realizzato con il Politecnico di Milano e «Abitare» alla riscoperta delle principali città del mondo. Un'originale lettura delle peculiarità abitative e delle sfide progettuali più recenti, attraverso l'accurata selezione degli edifici e degli interni di maggior rilievo: un vero e proprio itinerario architettonico urbano che esplora i modi di abitare la città. La riflessione critica di tante firme autorevoli dell'architettura contemporanea, anche alla luce dei loro progetti, coglie e decifra la trama dell'evoluzione dal Moderno alla città del futuro. -
Amsterdam. Le grandi città dell'architettura. Ediz. illustrata
«È la nascita del bike sharing a svelare la natura profonda di questa città capace di rimanere giovane nonostante il passare dei secoli: vivace, all'avanguardia e sempre un po' ribelle.» (Silvia Botti). Le grandi città dell'architettura: un progetto realizzato con il Politecnico di Milano e «Abitare» alla riscoperta delle principali città del mondo. Un'originale lettura delle peculiarità abitative e delle sfide progettuali più recenti, attraverso l'accurata selezione degli edifici e degli interni di maggior rilievo: un vero e proprio itinerario architettonico urbano che esplora i modi di abitare la città. La riflessione critica di tante firme autorevoli dell'architettura contemporanea, anche alla luce dei loro progetti, coglie e decifra la trama dell'evoluzione dal Moderno alla città del futuro. -
Polvere nera
Cina, 1275. Qing ha tredici anni e vuole diventare un'alchimista come suo padre, Shu, che sta lavorando a un importante esperimento: il gioco della polvere nera (che in Occidente diventerà nota molti anni più tardi come polvere da sparo). Un brutto giorno però, la ragazza scopre che suo padre è stato rapito. L'unica soluzione è chiedere aiuto al grande sovrano Kublai Khan. E per arrivare fino a lui, Qing dovrà unirsi a un convoglio di viaggiatori provenienti da molto lontano. Fra loro c'è anche un diciassettenne di nome Marco Polo... Età di lettura: da 8 anni. -
Il giorno in cui fallì la rivoluzione. Una controstoria della Russia rivoluzionaria dal 1917 al 1991
«Chi avrebbe governato la Russia dopo il fallimento della rivoluzione?»rnrnCon questa domanda si aprono le pagine di storia controfattuale in cui Sergio Romano immagina un epilogo diverso per il «grande Ottobre rosso». I bolscevichi arrivarono infatti al potere grazie a una serie di circostanze fortuite e di malintesi: gli eventi di quei giorni – e, di conseguenza, la storia del Novecento – avrebbero benissimo potuto prendere un'altra strada. Questo libro illustra quale, ma soprattutto racconta la Rivoluzione d'Ottobre per quello che davvero fu: «una caotica successione di tentativi falliti, mosse sbagliate, disegni incompiuti, appuntamenti mancati»; un evento umano privo degli orpelli religiosi che in seguito l'avrebbero trasformato in una materia di fede facendo del suo leader, Vladimir Il'ic Lenin, un Messia. Poco più di settant'anni dopo gli eventi che portarono alla nascita dell'Unione Sovietica, anche la sua fine è stata il risultato di vicende casuali e imprevedibili. Sergio Romano le ha vissute in prima persona, e nel secondo atto di questa controstoria della Russia rivoluzionaria, svestiti i panni dello storico, indossa quelli del testimone per spiegarci «in presa diretta» perché anche quella di Michail Gorbacëv è stata – questa volta davvero – una «rivoluzione fallita». -
La morte della verità. La menzogna nell'era di Trump
In questo libro agile e pungente come la sua prosa giornalistica, Kakutani mette in campo le sue sterminate letture e frequentazioni per lanciare un provocatorio appello alla forza salvifica della ragione.rnrnrnMentre per più di trent’anni decideva sulle colonne del «New York Times» le sorti di autori del calibro di Ian McEwan, Jonathan Franzen, Norman Mailer, Michiko Kakutani non ha mai smesso di riflettere sul concetto di verità. Che valore ha la certezza dei fatti in una società in cui le teorie complottiste imperano, le ideologie risorgono, l’attendibilità della ricerca scientifica è continuamente messa in discussione, le fake news dilagano ovunque? E in una politica in cui il voto di milioni di americani ha portato alla Casa Bianca un presidente con una cronica e riconosciuta abitudine alla menzogna?rnLa sua analisi è spietata, quasi un’autopsia. Kakutani decreta la morte della verità e ci accompagna nel percorso storico, sociale, culturale che ci ha portato al punto in cui siamo. Una vicenda cominciata qualche decennio fa, con il relativismo e il decostruzionismo, proseguita con il culto narcisistico del sé, il complottismo, la riscrittura in soggettiva della storia, il discredito della scienza, e propagata alla velocità della luce dalle nuove tecnologie. L’assalto alla verità non ha colore politico, viene sia da destra sia da sinistra, è una minaccia globale, perché «senza verità, non ci può essere fiducia, e senza fiducia, la democrazia zoppica». -
Il tuo sguardo illumina il mondo
Vincitore Premio Speciale della Giuria, Città di Rapallo, 2019«Gli anni della nostra amicizia sono stati per me gli anni della grande libertà. Libertà di essere come sono» scrive Susanna Tamaro a Pierluigi Cappello, il poeta scomparso nel 2017, tenendo fede a una promessa che si erano fatti prima che la malattia li separasse. Quella di scrivere un libro insieme.rnrn«Il libro mi ha consentitio di cogliera la radicale importanza che Susanna Tamaro consegna alle parole, alle parole della poesia in particolare, nel sanare le ferite dell'anima» - Eugenio BorgnarnrnIl tuo sguardo illumina il mondo è un racconto sull'amicizia, la morte e la forza della poesia.rnrnIl libro è questo. Un libro delicato, profondo e commovente che ripercorre gli anni brevi e intensi della loro amicizia. Un’amicizia speciale, limpida e luminosa, riflessiva e inquieta, capace di analizzare la tormentata complessità di questi tempi, senza lasciarsene mai sopraffare. Un’amicizia suggellata anche da due modi diversi di affrontare la disabilità. Per Pierluigi, l’essere costretto su una sedia a rotelle, a causa di un incidente avvenuto da ragazzo. Per Susanna, una sindrome neurologica che l’ha confinata, fin dai primi anni di vita, in una dimensione di fragilità e solitudine. Un libro capace di affrontare le asprezze dell’adolescenza, la crudeltà che si abbatte sui diversi, sulle persone sensibili, su chi non si arrende alla banalità del male. Un libro che racconta anche l’amore, la capacità di cambiare e la salvezza che passa attraverso la scoperta delle parole. Un libro che non ha paura di parlare dell’anima e del mistero che ci avvolge, della vita e della morte, e del senso profondo del nostro esistere. -
L' uomo senza profilo
«Quello che so è che mi chiamo Piedimonte. Di più, non posso garantire.» Stefano Piedimonte, scrittore napoletano trapiantato a Milano tra molto alterne fortune, si è ridotto così, steso sul letto nel suo monolocale di periferia, a dubitare del proprio passato, del proprio presente e della propria stessa identità, in compagnia di un cucciolo di bassotto forse immaginario. Come può essere successo? C'entra uno studente universitario che per un esame ha ricevuto il compito di compilare la voce Stefano Piedimonte su Wikipedia. C'entra un'incredibile serie di false informazioni biografiche comparse online in pochissimo tempo. C'entrano anche una cassiera ispanica salutista, una terrazza frequentata da intellettuali poco raccomandabili, un nonno che a Napoli faceva il bagno sotto le bombe... C'entrano i casi della vita, insomma. Ma quale vita? Quella che ricorda lui o quella che racconta la Rete? Umorismo e nichilismo, imperfezione e ambizione, trappole del virtuale e agguati della dura realtà si intrecciano in un'aspra commedia metropolitana che plasma dalla percezione, dal ricordo, dalla biografia famigliare un'ammaliante materia narrativa. Una parabola sulla grande verità delle fake news: Internet ha ragione, è la realtà che ha torto. -
La montagna scintillante. Karakorum 1958: il racconto inedito della conquista del Gasherbrum IV
Un documento straordinario che restituisce la dimensione epica di una grande impresa attraverso le parole del suo indimenticato protagonista.rnrnÈ una lotta veramente disperata la nostra, fra la realtà e noi stessi, ma alla fine siamo noi a vincere e alle 12:30 esatte le nostre bandierine sventolano o meglio sbattono al vento burrascoso della vetta. Siamo sulla punta massima del GIV a 7980 metri di quota.»rnCosì Walter Bonatti rievoca la conquista del Gasherbrum IV da parte della spedizione italiana il 6 agosto del 1958. Un’epica impresa tra le nevi perenni del Karakorum, diversa da tutte le altre, compiuta su una via che nessuno mai più ripeterà nei successivi sessant’anni.rnSOLFERINO e il CAI – Club Alpino Italiano collaborano e pubblicano il racconto del grande alpinista attraverso il Museo Nazionale della Montagna di Torino, che ne ha curato la realizzazione. La storia rimasta nascosta per decenni e che riemerge oggi nelle pagine scritte da Walter Bonatti al ritorno dall’avventura, ci fa rivivere una delle grandi pagine della storia delle scalate himalayane.rnBonatti riscrive la storia con rivelazioni sulla spedizione, il ricordo dei compagni Carlo Mauri, Riccardo Cassin, Bepi De Francesch, Toni Gobbi, Giuseppe Oberto, Donato Zeni e Fosco Maraini, i dettagli e le difficoltà estreme del lento ed emozionante avvicinamento alla vetta e qualche polemica al rientro in Italia. Un documento straordinario che restituisce la dimensione epica di una grande impresa attraverso le parole del suo indimenticato protagonista. -
Ecco a voi. Una storia italiana
L'autobiografia di Pippo Baudo, una storia che non vuole essere quella della televisione italiana, ma la sua storia all'interno della TVrnrnrn«La sorpresa più divertente è nell'epilogo, Baudo chiude con una poesia d'amore. Che non è dedicata ad una donna, ma alla Rai» - Libero«La prima volta che sono salito su un palcoscenico è stato per una recita scolastica, sostenevo la parte del figlio di santa Rita. Mi è piaciuto tantissimo, e da quel momento ho solamente desiderato di tornarci.»rnUn desiderio esaudito, quello del bambino che aveva davanti a sé un destino da avvocato in un paesino siculo, e invece è diventato Pippo Baudo. In questo libro il grande presentatore racconta per la prima volta una carriera mozzafiato: dal colpo di fulmine per il piccolo schermo nella Trieste appena ridiventata italiana, nel 1954, agli esordi «poveri ma belli» nella Roma di Federico Fellini, Ennio Flaiano, Carlo Dapporto. Poi i successi, dal Festival della canzone napoletana e da quello di Castrocaro fino al mitico palcoscenico di Sanremo, che calcherà per tredici edizioni. La conduzione di trasmissioni di culto come Domenica in o Fantastico, e le pubblicità di Carosello. Memorie e pensieri di una vita dentro e fuori dagli schermi si susseguono nella prima, folgorante autobiografia di un protagonista della vita culturale italiana. Attraverso i ricordi di una carriera che ha incrociato tutte le maggiori personalità della politica, dello spettacolo, del cinema, della musica, si disegna il ritratto non solo di un uomo, ma di un’Italia in profondo mutamento. Una vera rivoluzione del costume nazionale di cui lui è stato, oltre che testimone privilegiato, anche autore e regista. Signore e signori, ecco a voi Pippo Baudo. -
La cena perfetta
La cena è forse uno dei momenti più speciali per chi ama cucinare. Invitare a casa gli amici è un piacere. Cucinare per loro lo è ancora di più. Dedicarsi il giorno prima alla spesa e poi, nel pomeriggio, mettersi ai fornelli in attesa della sera rappresentano il vero piacere. Curare ogni dettaglio, dalla piega del tovagliolo alle luci. Scegliere i piatti da usare. La tovaglia. E poi, stare lì a mixare le portate, pescando dalla propria memoria, o dalle suggestioni arrivate leggendo altri libri. Questo, e molto altro, è comporre la cena perfetta. Che poi è il tema di questo libro: una raccolta di 64 ricette, scelte con cura una per una tra tutte quelle preferite dall'autrice, a metà tra tradizione e innovazione. Ogni stagione è organizzata in quattro menù: dalle occasioni speciali ai pasti informali. E non mancano le foto d'autore per un volume da consultare quando si cucina, ma anche da sfogliare comodamente sul divano o, magari, prima di andare a letto. Perché le ricette raccolte sono qualcosa di più di semplici gesti pratici. Raccontano il cibo e il bello delle stagioni. Con tutti i consigli per rendere il pasto il momento (perfetto) da trascorrere con gli altri. -
Guerra alla pace. Il declino della politica americana nel mondo
La politica estera americana sta attraversando una profonda trasformazione, destinata ad avere un impatto permanente sugli equilibri mondiali. Gli apparati governativi incaricati dei rapporti diplomatici e dei progetti di sviluppo sono sottoposti a pesanti tagli e i funzionari, depotenziati e impossibilitati ad agire, li disertano. Gli uffici del dipartimento di Stato sono vuoti, mentre all'estero l'industria militare sostituisce sempre più di frequente gli operatori di pace nella mediazione dei conflitti. L'America sta diventando una nazione che prima fa fuoco e poi, forse, pone qualche domanda. In un viaggio dai corridoi del potere a Washington ai luoghi più remoti e pericolosi del pianeta, il giornalista investigativo Ronan Farrow accende un faro su una svolta nella storia americana, tanto determinante quanto poco nota. Attingendo all'esperienza personale di diplomatico, a fonti inedite e a rare interviste con signori della guerra, informatori e politici, inclusi tutti i segretari di Stato viventi, da Henry Kissinger a Hillary Clinton fino a Rex Tillerson, Farrow decreta la fine della diplomazia e la riconduce a decenni di miopia politica e all'uso spregiudicato del potere. Secondo l'autore, proprio una rivalutazione del ruolo della diplomazia potrebbe spianare la strada a un futuro senza guerra. -
Un morto ogni tanto. La mia battaglia contro la mafia invisibile
Paolo Borrometi, giornalista, sfuggito a un attentato delle cosche, racconta la criminalità che affronta ogni giorno in Sicilia.rnrn«L'autore si considera un redivivo, un morto che cammina, inseguito com'è da sicari incaricati di farlo saltare per aria, come è documentato attraverso intercettazioni tra mafiosi di quelle cosche tra Ragusa e Siracura che hanno saputo ramificarsi, espandersi e prosperare.» - Paolo Graldi, Il Messaggerornrn«Ogni tanto un murticeddu, vedi che serve! Per dare una calmata a tutti!» rnNelle intercettazioni l'ordine è chiaro: Cosa Nostra chiede di uccidere il giornalista che indaga sui suoi affari. Ma questo non ferma Paolo Borrometi, che sul suo sito indipendente La Spia.it denuncia ormai da anni gli intrecci tra mafia e politica e gli affari sporchi che fioriscono all'ombra di quelli legali. Dallo sfruttamento e dalla violenza che si nascondono dietro la filiera del pomodorino Pachino Igp alla compravendita di voti, dal traffico di armi e droga alle guerre tra i clan per il controllo del territorio. Le inchieste raccontate in questo libro compongono il quadro chiaro e allarmante di una mafia sempre sottovalutata, quella della Sicilia sud-orientale. Il tutto filtrato dallo sguardo, coraggioso e consapevole, di un giornalista in prima linea, costretto a una vita sotto scorta: alla prima aggressione, che lo ha lasciato menomato, sono seguite intimidazioni, minacce, il furto di documenti importantissimi per il suo lavoro, sino alla recente scoperta di un attentato che avrebbe dovuto far saltare in aria lui e la sua scorta. I nemici dello Stato contano sul silenzio per assicurarsi l'impunità, e sono disposti a tutto per mettere a tacere chi rompe quel silenzio. Il primo libro di Paolo Borrometi è una denuncia senz'appello su un fenomeno ritenuto in declino e in realtà più pervasivo di sempre, da combattere anzitutto attraverso la conoscenza del nemico. Perché il potere della mafia, come diceva Paolo Borsellino, è anche un fenomeno sociale, fatto di atteggiamenti e mentalità passive contro cui l'unico antidoto è l'esempio della resistenza e della lotta. -
Cacio & pepe. La mia vita in 50 ricette
Chi è davvero Alessandro Borghese? Una persona che si diverte ancora a cucinare, come quando aveva sedici anni, nonostante tutti i problemi. Sembrerebbe questo il segreto del suo successo.rnrn«Impossibile derubricarlo a semplice libro di ricette, anche se di ricette ce ne sono tante; si rischierebbe di riporlo in cucina, e di ritrovarsi sporche di farine o unte d'olio le decine di pagine in cui Borghese racconta la sua storia» - Corriere della SerarnrnUn grande cuoco, personaggio televisivo e imprenditore rivoluzionario, certo. Ma esiste anche un altro lato, più intimo e nascosto, raccontato per la prima volta ad Angela Frenda, food editor del Corriere della Sera. Un ritratto inedito dall’infanzia a oggi. Senza dimenticare le 50 ricette. Quelle che gli hanno cambiato la vita. -
Aicron. Storie di una ricostruzione fantastica
Norcia rinasce nella fantasia dei bambini di una scuola primaria e prende nuova vita. Diventa per esempio Aicron una Norcia al contrario, oppure Corc, la città dove c'è quasi tutto. Oppure Scimmibinchi: il paese dove tutti, per legge, devono essere felici. Ma per essere davvero felici, scopre il Sindaco, bisogna conoscere la tristezza. Questo lo sanno bene i bambini di Norcia, dopo il terremoto del 2016: è dalla loro immaginazione che nascono i cinque paesi raccontati in questo libro. E così una fine diventa un nuovo inizio. Non solo nella fantasia. L'idea di questo libro nasce dai laboratori condotti dall'illustratrice Giulia Orecchia nella scuola «De Gasperi-Battaglia» di Norcia nell'anno scolastico 2016-2017. Le illustrazioni sono il frutto dell'immaginazione inesauribile degli alunni, che ha dato forma e colore a cinque nuovi paesi e che ha ispirato a cinque autori per ragazzi altrettanti racconti. Molto diversi l'uno dall'altro, ma tutti con un unico fulcro: come si possa cominciare dalla fine, da una perdita, per trasformare un evento terribile e traumatico come un terremoto in un nuovo inizio. E come questo inizio possa insegnare a tutti qualcosa sulla vita, sulla resistenza, sulla solidarietà. Età di lettura: da 8 anni. -
La banda di Tamburello
Un giallo che ha il fascino della narrazione orale e il ritmo della pièce teatrale, scintillante di invenzione linguistica, tenerezza, suspense e divertimento.rnrnUn ex fascista con la gola tagliata può voler dire una cosa sola: vendetta politica. Certo, la guerra è finita da quasi vent'anni, Marione Orsi si era pentito dei suoi trascorsi e ormai picchiava solo la grancassa. Ma certi malanimi durano a lungo, o almeno così la pensa il brigadiere Cantatore. Caso archiviato. E allora perché gli omicidi continuano? Mentre la rinomata banda del paese si trova a suonare La leggenda del Piave a ogni prova con una voce in meno, la paura comincia a diffondersi. E il bel commissario Eriberto Passalacqua, chiamato da Lucca a occuparsi della faccenda, si trova a fare i conti con un gruppo di sospetti piuttosto insolito: un cornista frustrato, due clarinettiste affascinanti con due mariti gelosi (nonché cacciatori e quindi armati), per tacere di una perpetua vergine, un oste bestemmiatore e il meccanico di Castelnuovo... Sono troppe le tracce che si confondono e troppi i cadaveri che si accumulano tra le montagne dell'Appennino ferite dalle cave, dove i boschi nascondono l'orizzonte del mare e i pettegolezzi coprono la verità. Pierfrancesco Poggi fa rivivere l'Alta Versilia dei primi anni Sessanta in un intreccio che porta alla ribalta personaggi ed eventi come su un palcoscenico.