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Nome di battaglia Magda
"Tu corri, combatti, impari anche a sparare, mentre i carri armati distruggono la tua città. Poi, però, quando ti fermi a respirare, e guardi i ragazzi del tuo stesso battaglione, una folle idea prende forma: e se glielo prendessimo, quel carro armato che ci spara addosso? E se lo usassimo noi contro di loro?"""" Età di lettura: da 8 anni." -
La rotta delle Ande
Non importa quanto sono alte quelle montagne. E non importa quanto è vecchio questo aereo. C'è solo una cosa che conta, nel cuore di un pilota aeropostale: ogni missiva deve raggiungere in tempo chi la sta aspettando. E se poi c'è anche un pacco troppo pesante, che di nome fa Ricardo, non fa differenza. Se é partito con l'Aeropostale, con l'Aeropostale arriverà. Costi quel che costi. Età di lettura: da 8 anni. -
Aristotele
Aristotele, insieme a Platone, è il pensatore dell'antichità le cui idee sono a fondamento della storia stessa della filosofia. A lui e alle sue opere ci si è rivolti per ogni riflessione riguardante la logica, le scienze, la metafisica, l'etica e i fondamenti stessi della convivenza civile. È stato una vera enciclopedia dello scibile che ha influito sulla cultura occidentale per duemila anni, e ancora oggi possiamo constatarne la straordinaria attualità. Introduzione di Armando Torno. -
Cartesio
Considerato il primo filosofo moderno, René Descartes (Cartesio) creò con il suo pensiero una netta separazione con la filosofia a lui precedente, per molti versi: introdusse per primo l'Io nella riflessione filosofica, cioè il principio di soggettività; adottò un nuovo metodo, quello della matematica, anche nella ricerca metafisica; decise di mettere in dubbio tutto ciò che non superava la prova del suo criterio di verità, partendo da una certezza fondamentale, quella di esistere, come conseguenza della sola azione di pensare. Introduzione di Armando Torno. -
Schopenhauer
La tesi di fondo del sistema filosofico di Schopenhauer, che sarà ininterrottamente ripresa ín seguito e continuamente elaborata, si potrebbe riassumere con parole semplici: il mondo è una nostra rappresentazione, o meglio un fatto primario di coscienza che comporta l'inseparabilità del soggetto e dell'oggetto. Schopenhauer ritrova nella volontà una nuova filosofia. L'uomo può sottrarsi a questa forza cercando una liberazione totale attraverso l'ascetismo, negazione di ogni atteggiamento attivo. Introduzione di Armando Torno. -
Coppiebartali. Una storia italiana raccontata ai miei figli
Abbiamo l'Italia di Coppiebartali come abbiamo quella di Vivaverdi. Conserviamo con nostalgia l'Italia di Pepponeedoncamillo, quel certo clima politico che scodellava tra mille travagli la nostra Repubblica. E poi l'Italia di Battistiebaglioni, Gimondiemerckx e Bearzotepertini. Fausto Coppi e Gino Bartali, quei due immensi campioni, rivali sulla pista ma amici nella vita, molto più di quanto la leggenda riporti, hanno incarnato lo spirito di un Paese e di un'epoca, e la loro storia li restituisce con l'immediatezza di un film. Tutti abbiamo un papà, un nonno, uno zio che ci ha raccontato l'Italia di Coppiebartali. Due atleti in cui tutto il Paese si è immedesimato fino a farne simboli tanto dei successi quanto dei traguardi mancati. Anche Massimo e Sara Doris hanno un papà di questa risma, che squaderna loro da sempre le sue memorie più care. Ennio ha però una particolarità tutta sua. Raccontando la sua Italia di Coppi e di Bartali, fornisce anche un'impareggiabile documentazione in prima persona su un prototipo assoluto della nostra identità nazionale: l'italiano che affronta una guerra, cammina tra i ruderi, non perde l'entusiasmo, si volta le maniche, riparte da capo. L'italiano che ce la fa. Ennio Doris è uno dei pezzi più pregiati di questa raccolta, perché la sua storia riassume in sé molte storie. È la parabola di un uomo partito dall'estrema provincia veneta che arriva ai vertici nazionali. Un uomo che si è fatto da solo, tutto d'un pezzo: conosciamo benissimo il genere, perché è molto italiano. Ed è il frutto migliore del Paese di Coppiebartali. -
Osa sapere. Contro la paura e l'ignoranza
La prima difesa della democrazia è la difesa dell’intelligenzarn rnrnDi fronte all'arrivo inarrestabile di nuovi «barbari», ci ostiniamo a erigere muri, fisici e mentali, nel tentativo inutile di restituire una centralità alla nostra Europa. Di fronte al dominio pressoché illimitato della tecnica, che minaccia la nostra stessa identità personale, ogni soluzione appare effimera. Ma possiamo capire e renderci amico questo futuro-presente carico di complessità e incognite, se «osiamo sapere». A nulla vale infatti la potenza della tecnologia se alla nostra vita vengono a mancare la tensione verso uno scopo e il senso della fine: se non sappiamo restare (o tornare?) uomini. «Nella parola uomo non avvertiamo più la natura e la terra (humus) che all'uomo ha dato il suo nome», scrive Ivano Dionigi. Osserva che in questo «tempo della retorica totale», in cui i colpi di Stato si fanno con le parole, si sta compiendo un sequestro di parole indivise e indivisibili come pace, popolo, patria. Afferma la necessità della politica, ricordando la lezione di Roma che divenne grande aprendosi ai nuovi popoli e riconoscendo cittadini (cives) gli stranieri, i «nemici» (hostes). Invoca l'urgenza del «pensiero lungo» e del dialogo tra i saperi: un nuovo umanesimo da affidare anzitutto alle università, e a coloro che intendono professare la conoscenza, la verità, la pietas. -
Ciò che possiamo fare. La libertà di Edith Stein e lo spirito dell'Europa
Una donna. Che nasce ebrea e muore in quanto ebrea e sarà santificata dalla Chiesa cattolica. Che diventa l'allieva prediletta di uno dei più grandi filosofi del Novecento e a cui verrà negata la carriera accademica. Che si impegna per i diritti delle donne e si farà suora di clausura. Una vita sempre in prima linea: dalle aule universitarie agli ospedali da campo della prima guerra mondiale, dalla scelta appassionata della conversione all'orrore di Auschwitz. Edith Stein è un luminosissimo enigma, una storia di una chiarezza cristallina che getta ombre in ogni direzione, mutevoli. Che in qualche modo riassume il Novecento e parla di noi, al punto da essere divenuta patrona di tutta l'Europa come santa Teresa Benedetta dalla Croce. Lella Costa si confronta con Edith in un libro che ne ripercorre la parabola umana e si misura con il suo pensiero, un ideale dialogo a distanza tra due donne di buona volontà: diversissime, ma alleate per tutto ciò che conta. Per il pensiero, nell'era dell'ignoranza. Per le donne, nel tempo delle discriminazioni: Per le appartenenze che fondano e nutrono l'Europa, nella tempesta del populismo. La voce di Edith Stein oggi ci parla ancora: dell'Olocausto ancora possibile, della pace conquistata a caro prezzo, dell'accoglienza e del coraggio più che mai necessari. -
La via di Gesù
«La forza del Vangelo di Dio converte i cuori, risana le ferite, trasforma i rapporti umani e sociali secondo la logica dell'amore.»rnrnQuesta è la fede di papa Francesco, che non si dedica alla proclamazione di astratti dogmi teologici ma preferisce ribadire, con la parola e l'esempio, come il cristianesimo abbia a che fare con la terra e con il cielo, con la storia e con l'eternità, con il corpo e lo spirito. Senza alternative né separazioni. «Gesù» ha detto il papa «ci ricorda che l'attesa della beatitudine eterna non ci dispensa dall'impegno di rendere più giusto e più abitabile il mondo.»rnI commenti di papa Francesco ai quattro Vangeli presentati in queste pagine si muovono appunto su questa direttrice. E parlano a tutti: ai credenti che riconoscono in papa Bergoglio la guida della Chiesa cattolica mondiale; e ai non credenti, che hanno individuato nell'uomo Bergoglio un'autorevole guida morale in tempi di crisi e di cambiamento. Come sottolinea l'arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi nella prefazione, sono pagine che toccano il cuore. E che allargano il nostro sguardo, perché sanno rendere rivoluzionarie le parole antiche della Bibbia, facendole vibrare per le nostre anime inquiete. -
L' ultimo carnevale
La città d’arte più famosa al mondo fa da scenario a un’avventura dal passo di nebbia e di tuono, in cui si muovono quattro personaggi che in modi diversi dovranno scegliere tra se stessi e Venezia.rnUna città può addormentarsi, ma non può mai morire del tutto.rn19 febbraio 2080. Martedì grasso. C’è nebbia, sulla laguna deserta, i turisti non sono ancora arrivati. Affluiranno appena farà giorno, pagando il biglietto e passando dai tornelli: già, perché da quando Venezia è stata dichiarata non più agibile, evacuata e trasformata in Venice Park – la più pittoresca delle attrazioni italiane – non esistono più residenti. Solo il circo quotidiano dei visitatori e degli accompagnatori, oltre a un pugno di Resistenti che vorrebbe vederla tornare viva e abitata. In questo giorno d’inverno ci sono Michele e Sandro, guardiani che pattugliano la laguna. C’è Carlo, guida turistica appena promossa (e già in un mare di guai). C’è Rebecca, la combattiva attivista disposta a trasformarsi in assassina pur di non rassegnarsi alla morte della sua città. E c’è Giobbe, un vecchio che ha perso tutto: la moglie, la casa, la memoria… ma l’unica cosa che gli è rimasta, un segreto racchiuso in un mazzo di chiavi, può cambiare il futuro. Che infatti cambierà, nell’arco di un’indimenticabile giornata di Carnevale. Allucinazione e realismo, tenerezza e mistero sono le cifre di un romanzo storico diverso da ogni altro, capace di proiettare il passato in un futuro prossimo che somiglia vertiginosamente al nostro. La città d’arte più famosa al mondo fa da scenario a un’avventura dal passo di nebbia e di tuono, in cui si muovono quattro personaggi che in modi diversi dovranno scegliere tra se stessi e Venezia. -
Promesse. Due indagini di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs
Due gioielli perfetti dalla penna di un maestro del thriller, questi racconti trascinano il lettore in un entusiasmante giro sulle montagne russe, tra colpi di scena e geniali svolte narrative. rnrnCome per il principio di Locard, secondo cui in ogni crimine si verifica un trasferimento di prove, per Lincoln Rhyme e Amelia Sachs sembra valere la legge per cui ovunque si trovino li aspetta un enigma che mette alla prova il loro talento da detective. La coppia ha scelto Bellagio, sul lago di Como, per sposarsi, insieme a un gruppo scelto di ami¬ci, ma la luna di miele si trasforma immediatamente in una investigazione privata con un finale sorprendente. rnAllo stesso modo in Florida, dove Rhyme ha appena finito un ciclo di lezioni di tecniche forensi, i due vengono coinvolti nel caso di un aereo inabissato nell’Oceano Atlantico per cause tutte da chiarire. Incidente tecnico o attentato? E cosa può inventarsi un criminologo se le eventuali prove giacciono, irraggiungibili, nella Fossa di Porto Rico, a otto chilometri di profondità? E una tempesta di quelle che si vedono solo in Florida ha spazzato via dalla pista di decollo ogni traccia? rnDue gioielli perfetti dalla penna di un maestro del thriller, questi racconti trascinano il lettore in un entusiasmante giro sulle montagne russe, tra colpi di scena e geniali svolte narrative. Nella misura breve Jeffery Deaver porta al virtuosismo la sua abilità di costruzione di trame e personaggi, con cui ha conquistato il cuore di milioni di lettori. -
Complotto mortale
Trafalgar Square, Londra. Una folla oceanica acclama il presidente in carica degli Stati Uniti, il suo predecessore, il premier britannico e il ministro per l'Irlanda del Nord, eccezionalmente insieme per celebrare la vicinanza politica, militare e culturale delle due nazioni. Un evento epocale che incarna il peggior incubo per Joe Dempsey, un agente di lungo corso nel Dipartimento di Sicurezza, che assiste alla scena oppresso da un oscuro presentimento. Anche perché l'esperienza gli ha insegnato che il fiuto non lo tradisce mai. Ed ecco che di lì a poco sul palco presidenziale si scatena un tiro al bersaglio mortale, solo l'inizio di una micidiale catena di omicidi. Chi muove le fila del complotto che scuote i vertici del governo britannico? Chi è il vero obiettivo? Nella piazza gremita c'è anche Sarah Truman, una reporter della Cnn, tanto intelligente quanto determinata a conquistare il suo titolo di testa. La caccia alla «sua storia» la porterà molto più lontano di quanto mai avrebbe immaginato: l'inchiesta si trasforma in una lotta per la sopravvivenza, che la spingerà pericolosamente vicino a Michael Devlin, brillante penalista di origini irlandesi con un passato da dimenticare. Il cerchio si stringe intorno a Joe, Sarah e Michael: i tre devono muoversi nell'ombra, in una corsa contro il tempo che metterà a rischio le loro vite e quanto hanno di più caro, trascinandoli fino a una drammatica resa dei conti. -
Montagne a pedali. 35 itinerari per scoprire e vivere la montagna in sella alla mountain bike
Un'opera inedita per scoprire l'affascinante mondo del cicloescursionismo grazie a itinerari sulle montagne italiane, dall'Alto Adige alla Sicilia. Le proposte, curate dal Club Alpino Italiano e adatte a tutti, sono accompagnate da un ricco corredo iconografico e da approfondimenti e consigli per gli amanti della bicicletta. -
Mio padre è un palombaro
Sul filo sottile tra realtà e immaginazione, e con un ricco accompagnamento di preziose illustrazioni, Mio padre è un palombaro narra l'avventura di un bambino pronto a tutto per salvare ciò che più ama: il mare, la sua famiglia e i suoi sogni.rnrnEttore e la sua famiglia sono palombari di vecchia data. Abitano in riva al mare e organizzano spedizioni turistiche per conoscere le meraviglie dei fondali. Il sogno di Ettore è quello di diventare un palombaro, proprio come suo padre. Finché un giorno un imprenditore senza scrupoli costruisce a fianco alla Marina un centro molto più nuovo del loro, costringendoli a chiudere l'attività: ha un unico scopo, trovare la leggendaria Perla, l'anima del mare, al fine di rivenderla. Sarà invece Ettore a recuperarla, nel giorno del suo ottavo compleanno, e a portarla a casa. Ma si sa, la Perla appartiene al mare ed è lì che deve ritornare. -
Il fiume
Una storia appassionante tra avventura e thriller, in cui i protagonisti scopriranno tragicamente come un'esitazione, una scelta sbagliata, un errore di valutazione possano fare la differenza tra la vita e la morte.rnrn«Una storia che conquista per la sua drammaticità, il suo ritmo, il suo lirismo» – The New York TimesrnrnUna stretta amicizia lega Jack e Wynn. Si incontrano al college, il primo laureando in ingegneria, il secondo in lettere, e scoprono di avere caratteri diversissimi, ma una magica sintonia. Amano entrambi le avventure e il contatto con la natura, e durante le escursioni non fanno altro che parlare di letteratura. I classici, certo, ma anche quei romanzi che scorrono via senza pretese, come gli onesti western a tinte fosche da leggere accanto al fuoco, la sera, mentre arrostiscono le trote. Quando partono per risalire in canoa il fiume Maskwa, nel nord del Canada, pregustano giornate all'aperto, pagaiando, pescando, e nottate sotto le stelle, accampati sulla riva a leggere e a dimenticare le delusioni d'amore. Ma il diavolo ci mette la coda, e le cose prendono una piega del tutto diversa. Preannunciato da un inquietante odore di fumo, un incendio si avvicina minacciosamente costringendoli a una fuga precipitosa punteggiata da sinistri incontri: due texani, JD e Brent, pescatori ubriaconi dal grilletto facile, e Pierre e Maia, una coppia che evidentemente ha molto da nascondere. Costretti a circostanze estreme, Jack e Wynn possono contare solo su se stessi e sull'amicizia che li unisce per far fronte alla violenza di una natura improvvisamente ostile e alle imprevedibili reazioni degli uomini. -
Superga 1949. Il destino del grande Torino, ultima epopea dell'Italia unita
Giuseppe Culicchia ci racconta una pagina della storia italiana che è un inno all'impegno della gioventù e alla lealtà di uno sport che vorremmo più pulito e capace di unire anziché di dividere.rnrn«In tutta l'Italia c'era chi pur non avendo mai potuto mettere piede al ""Filadelfia"""" sognava di vedere e cercava di replicare le incursioni di Grezar e le reti di Ossola, i tackle di Ballarin e i dribbling di Maroso, la grinta di Castigliano e la classe di Menti, per tacere ovviamente delle imprese già leggendarie di Mazzola.» Almeno fino a quella maldetta domenica di maggio di settantant'anni fa quando, dopo una partita amichevole con la squadra del Benfica, l'intera squadra del Torino Calcio salì sul trimotore I-Elce per fare ritorno a casa e finì invece per schiantarsi contro la Basilica di Superga, avvolta nella nebbia. Quella sera scompare una squadra leggendaria, capace di dominare il calcio italiano e di conquistare grande prestigio internazionale. Fu un lutto non solo per i tifosi «granata» e per i torinesi, ma per l'Italia intera. Come racconta Giuseppe Culicchia in queste pagine emozionanti, il Grande Torino era da tempo al di sopra del tifo campanilistico: un orgoglio per tutti e il simbolo della rinascita di un Paese uscito distrutto dalla guerra. Nella narrazione di quei giorni, del dramma e dei suoi protagonisti, riscopriamo una pagina della nostra storia che è un inno all'impegno della gioventù e alla lealtà di uno sport che vorremmo più pulito e capace di unire anziché di dividere."" -
Per un nuovo umanesimo. Come ridare un ideale a italiani e europei
Il diametro della terra è di 13.000 chilometri, e ne abbiamo già oltre 14.000 occupati da muri, filo spinato, barriere che non risolvono, ma anzi aggravano i problemi. I muri, inoltre, non sono solo quelli fatti con il cemento e i mattoni, ma quelli delle menti, delle visioni, delle paure. Oggi l'Europa dei muri sta soffocando la sua antica identità, ha smarrito il suo fine e il suo ideale, mentre l'Unione corre il grave rischio di disintegrarsi e lo Stato democratico è in crisi tra contraddizioni del sovranismo, impoverimento diffuso ed emergenza economica e criminale. Cosa si può fare per invertire una deriva così pericolosa? Occorre ricostruire anzitutto la nostra identità di italiani ed europei, sconfessando la sua negazione da parte della globalizzazione neoliberista e abbattendo i muri alzati dal sovranismo populista. Come? Attraverso un nuovo umanesimo che orienti le differenze e crei un rinnovato ideale. Don Luigi Ciotti e il filosofo Vittorio V. Alberti firmano un saggio-manifesto in cui spiegano la necessità di un programma educativo, sistematico e a lungo termine volto a rianimare l'ideale europeo, che parta da scuole e università per ricucire la società. -
Niente è impossibile
Kilian Jornet si definisce un «masochista». Fin da ragazzino, ha studiato ossessivamente il proprio corpo e le reazioni della mente, per allargare costantemente il perimetro del proprio limite, fisico e psichico. Quanto a lungo si può correre restando digiuni? O senza bere? O senza riposare? Quando è giusto andare avanti in condizioni atmosferiche proibitive? Qual è la linea di confine che il fisico ci impone? Kilian ha portato il proprio all'estremo delle sue possibilità, raggiungendo record che hanno lasciato il mondo senza fiato. Con apparente leggerezza e semplicità — «non ho fatto altro che mettere un piede davanti all'altro un po' più velocemente degli altri» dice — ha infranto il muro dell'impossibile. Però niente, in quello che fa, è frutto di azzardo: Kilian sa che la fortuna è «volubile e bisogna lavorare tanto e senza tregua per tenersela stretta» e che la paura «è una medaglia a due facce: il dritto ci permette di superare tutti i freni psicologici, ignorandoli, e di capire realmente fin dove possiamo arrivare; il rovescio ci porta, se non sappiamo ascoltarlo bene, verso l'abisso». Rinunciare a un'impresa a lungo vagheggiata, perché non si è sufficientemente pronti o perché la situazione non lo permette, è la più grande prova di coraggio. Con questa forza e questi principi, Kilian ha allenato il fisico e la mente, predisponendosi sia a raggiungere i traguardi più arditi sia a mancarli. Si è spinto alle frontiere della resistenza umana, e alcune sue imprese, come la doppia ascensione all'Everest in una settimana, sono quasi impossibili da replicare. Al culmine della propria carriera di skyrunner e scialpinista, l'atleta spagnolo racconta la propria esperienza nel suo libro più intimo e sincero. ""Niente è impossibile"""" ci trasmette una lezione fondamentale, che ci spinge a impegnarci al massimo per realizzare i nostri sogni, a correre con passione e libertà e, soprattutto, ad amare e rispettare la bellezza selvaggia della montagna."" -
Il ragazzo leone
Questa storia fantastica, tenera e ribelle ha in sé i semi della realtà. Ci parla del dolore di chi si sente fuori posto, della ricerca della giustizia e dell'uguaglianza, del bisogno di essere un po' supereroi anche nella vita di tutti i giorni.rnrn«Dopo quella notte, io e Primo non saremmo stati più gli stessi. Quella fu la notte in cui tutto ebbe inizio. Quella fu la notte in cui diventammo grandi.»rnrnNon bisognerebbe mai addormentarsi arrabbiati: si rischia di finire sballottati da un confine all'altro dello spazio. È quel che succede a Primo, che in una notte di sconforto si ritrova risucchiato in un'avventura di quelle che cambiano la vita. Insieme al suo pupazzo Malcolm, approda sul pianeta delle Tzor, minacciate dal Leviatano, poi su quello della misteriosa e indipendente Regina senza Re, e il viaggio continua tra incontri paurosi, inquietanti, commoventi. Primo vorrebbe solo tornare a casa, ma dovrà imparare a combattere, oltre a nemici e mostri, le sue emozioni. Fino all'ultima sfida. Questa storia fantastica, tenera e ribelle ha in sé i semi della realtà. Ci parla del dolore di chi si sente fuori posto, della ricerca della giustizia e dell'uguaglianza, del bisogno di essere un po' supereroi anche nella vita di tutti i giorni. Per lasciarsi catturare dalla gioia di scoprire il mondo e avere la forza di cambiarlo. -
Renzo Piano Building Workshop. Ricuciture urbane e periferie. Ediz. illustrata
Il tema dell'intervento progettuale sulla città, pensato come «innesto» e «ricucitura», è insito nell'architettura del Renzo Piano Building Workshop dall'inizio della sua attività fino alla recente attenzione al «rammendo» delle periferie. Questa monografia mette in evidenza, attraverso una scelta mirata di progetti, la sua attitudine a costruire sul costruito con un attento ascolto del luogo. Renzo Piano opera sulla città in perenne evoluzione con un'intelligenza leggera e ostinata fin dai primi progetti, senza presunzione, instaurando un rapporto dialettico con il centro storico e le periferie.