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L' infinito proliferare dell'essere. Poesia e immaginario in Andrea Zanzotto
Il volume contestualizza l'opera di Andrea Zanzotto entro un discorso di tipo filosofico e antropologico nel quale risulta centrale la nozione di ""immaginario"""", essendo la più adatta a descrivere alcune costellazioni tematiche che vi appaiono talvolta immutabili, altre volte soggette a trasformazioni tanto profonde quanto impercettibili. Dopo una prima analisi dell'idea zanzottiana di linguaggio come oggetto perennemente in bilico tra la sua natura di struttura antropologica e quella di strumento regolato dall'individuale arbitrio, il libro esamina la valenza filosofica della botanica e della geologia; questi due universi, infatti, forniscono a Zanzotto il lessico per definire un umore poetico che oscilla tra vitalismo panico e malinconia cronica. Infine viene presa in considerazione la categoria della spazialità, che vuole andare oltre quella di paesaggio, rendendo così giustizia allo spessore di una scrittura che corteggia la forma di un filosofare in versi. Dunque, qual è il vero tema della poesia zanzottiana? Per rispondere si rivela fondamentale l'approccio comparativo, grazie al quale si costruisce un dialogo tra Zanzotto e alcuni interlocutori privilegiati: i filosofi Deleuze, Guattari, Foucault; i poeti Bonnefoy, Ottieri, Montale e altri ancora."" -
Muselmänner
Dalle pagine di ""Se questo è un uomo"""" emerge una figura dal volto incerto e dai contorni slabbrati che svetta sopra il romanzo. È il Muselmann, l'uomo «in disfacimento», colui (ma anche colei) che ha così tanto sofferto da perdere i propri connotati umani. Ponendo un quesito prima ritenuto impensabile, Primo Levi si chiede: costui è ancora un uomo? Costei è ancora una donna? Nonostante la centralità nella geografia del lager attribuitagli da Levi - «sono loro, i Muselmänner, i sommersi, il nerbo del campo» -, gli studi al riguardo sono pochi e limitati. L'ipotesi su cui si basa invece questo volume è che il vero protagonista nascosto dell'opera sia proprio il Muselmann, il quale determina il sovvertimento di due miti fondanti della civiltà occidentale: la narrazione della Genesi e il mito di Ulisse nella versione dantesca. Le figure edeniche di Adamo ed Eva vengono sostituite dal Muselmann, dal non-uomo, che ne capovolge le caratteristiche fisiche, biologiche e psicologiche. Lo stesso avviene con l'Ulisse del canto XXVI dell'Inferno, simbolo della fede incrollabile nel progresso tramite il sapere; una fede destinata a spegnersi proprio ad Auschwitz."" -
Degno del cielo. Umanesimo plebeo e poetica del sacrificio in «Accattone» di Pasolini
Con questo libro dedicato ad ""Accattone"""" di Pasolini, dove il poeta civile è incorporato nelle vicende di un burino di borgata, Giona Tuccini compie una ricognizione critica che tocca i nervi scoperti di un capolavoro della cinematografia nostrana, spingendo l’indagine con profondità e leggerezza sull’umanesimo plebeo, sugli echi cristologici e sulle cadenze picaresche quali modelli maggiori e registri tematici di una tragedia scritta con la luce. Roma, anni Sessanta. Vittorio Cataldi è un pappone che per campare sfrutta la miseria altrui, finché incontra Stella, resta toccato dalla sua purezza e non riesce a farne mercato. L’itinerarium in charitate di quest’anima inetta all’amore è insieme il merito etico e poetico del film, restituito con eloquente chiarezza in un ampio affresco analitico in cui i fondi vitali di un popolo, praticamente ignoto ai nostri giorni, s’intrecciano alle morfologie del sacro e ritrovano il segno."" -
Storia e geopolitica della crisi ucraina. Dalla Rus' di Kiev a oggi
Un testo che costituisce un unicum negli studi di storia delle relazioni internazionali, cruciale per addentrarsi non solo nelle vicende dell'Ucraina e della sua crisi con Mosca, ma anche per una più generale comprensione degli avvenimenti di quella periferia centro-orientale d'Europa che, come Giorgio Cella sottolinea, è stata nel corso della storia del Vecchio Continente troppe volte gravemente trascurata.Il volume, in un costante rimando tra dinamiche storiche e attualità geopolitica, si rivela uno strumento utile per l'analisi dei complessi fenomeni che hanno condotto, nei secoli, all'odierno conflitto in Ucraina, ad oggi la più importante crisi politico-militare su suolo europeo del XXI secolo. Una lunga traiettoria che dai tempi di Erodoto giunge sino ad Euromajdan, dove l'attenta ricostruzione storica si interseca con efficaci chiavi interpretative. L'autore fa inoltre emergere un mosaico culturale di grande interesse, spaziando in modo erudito lungo i secoli, gli eventi e i popoli di questo crocevia di religioni, imperi e identità: dalla Rus' di Kiev ai cosacchi ucraini, dalle contese tra russi, polacchi e turchi sino all'era postsovietica e al processo di allargamento ad est della NATO. -
I cimeli della patria. Politica della memoria nel lungo Ottocento
Il volume ricostruisce i principali contesti nei quali, nel corso del XIX secolo, si formarono i nuclei di memorie patrie poi confluiti nelle raccolte civiche e nei musei del Risorgimento sorti tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento per raccontare agli italiani il processo di unificazione della nazione risorta. L’ambito cospirativo, la detenzione politica e i suoi drammatici esiti, la guerra regia e di popolo, le traslazioni di patrioti e combattenti generarono un gran numero di cimeli e posero insieme le condizioni per la loro facile contraffazione. Armi, trofei, bandiere, fazzoletti, ciocche di capelli furono raccolti e conservati da familiari, compagni d’arme e di prigionia, medici e confessori, carcerieri e collezionisti. Nel Tempio del Risorgimento di Torino del 1884 – evento precursore della museografia storica italiana segnato dal tentativo di pacificazione della memoria risorgimentale – giunsero migliaia di oggetti che già nelle dimore private e nelle sedi delle società dei reduci avevano precocemente celebrato il ricordo dei martiri, rivendicato l’apporto della lotta democratica, commemorato i caduti delle patrie battaglie, contribuendo a definire la centralità della nozione di sacrificio nella costruzione della nazione contemporanea. -
Romania e Italia: una difficile amicizia
La Prima guerra mondiale fu un punto di svolta e un passaggio cruciale per molti paesi. Lo scoppio delle ostilità condusse Romania e Italia a compiere scelte simili e a tentare di collaborare, spesso con molti ostacoli, sia nella prima fase di neutralità, sia nel corso del conflitto vero e proprio, sia durante la Conferenza della pace di Parigi. Il volume esamina i rapporti tra Romania e Italia nel periodo dalla Grande Guerra alla Conferenza della pace sulla base delle fonti diplomatiche e militari dei due paesi e delle principali potenze alleate, con l'intento di ricostruire un'articolata e complessa vicenda storica e far luce sull'insieme delle dinamiche del conflitto e della successiva riorganizzazione dell'Europa postbellica. -
Giulio Alfredo Maccacaro, scienziato militante
Giulio A. Maccacaro (1924-1977), ex partigiano, laureatosi in Medicina, da subito avviò coraggiose e spesso solitarie battaglie contro le baronie medico-universitarie. Divenuto direttore dell’Istituto di Biometria dell’Università di Milano, si occupò di metodi della statistica applicata alla medicina e alla ricerca delle cause ambientali e lavorative delle malattie, come la focomelia provocata dal talidomide, le conseguenze della nube tossica di Seveso, il cancro come malattia di classe. Pubblicò una controperizia sull’autopsia di Giuseppe Pinelli, nella quale dimostrava che non si era suicidato. Diresse la rivista “Sapere”, fondò le riviste “Medicina Democratica” ed “Epidemiologia e Prevenzione”, la collana “Medicina e Potere” di Feltrinelli, e scrisse per le principali testate italiane. Il volume ricostruisce il profilo biografico di uno scienziato-umanista che si distinse soprattutto per il suo impegno, oggi più che mai attuale, nel promuovere la salute pubblica a livello planetario, senza discriminazioni di sorta, in nome di un autentico principio di eguaglianza sociale. -
Etica per l'impresa. Risorse per la rinascita economica
Il libro affronta il tema dell'impresa da una prospettiva multidisciplinare. La filosofia e le scienze sociali si interrogano sul senso del lavoro imprenditoriale e sui caratteri che lo definiscono nelle società contemporanee. L'incontro tra etica, filosofia, economia e ricerca sociale origina nuove concettualizzazioni sul mondo delle imprese, delineando un orizzonte di riflessione su produzione, occupazione, mercato e azioni sociali, che apre a una prospettiva di umanesimo quale spazio relazionale e luogo di realizzazione personale. Per questa via, la crescita assume nuovi significati, in relazione alle sfide della lotta alle disuguaglianze e per la promozione di un autentico sviluppo umano. -
Gli istituti tecnici superiori Una sfida culturale per l'istruzione terziaria professionalizzante
Il libro presenta strumenti teorici e riflessioni per comprendere le specificità del modello formativo degli istituti tecnici superiori (ITS) e le opportunità che essi offrono per l'occupabilità e l'innovazione tecnologica.Nell'ambito dell'istruzione terziaria professionalizzante di ciclo breve, gli ITS mirano a cogliere il reale fabbisogno delle imprese e a tradurlo con il loro supporto in offerta formativa. Questo modello, che sta riscuotendo interesse, risulta basato su alcune attività caratterizzanti: la flessibilità organizzativa, didattica e progettuale; la governance a rete multi-stakeholder; l'intercettazione dell'innovazione. Il volume si colloca all'interno dei monitoraggi nazionali condotti da INDIRE per conto del ministero dell'Istruzione e delle analisi qualitative effettuate su un campione di 19 ITS che hanno visto il coinvolgimento di oltre 500 soggetti. Il testo fornisce una panoramica per chiunque intenda esaminare modelli organizzativi, pratiche, strumenti e tecnologie della didattica per il lavoro. -
Polarizzazione sociale e sicurezza urbana
Nuove forme di polarizzazione attraversano le nostre società, generando conflitti, alimentando paure, suscitando contese. Misconosciute quelle tradizionali, di origine socio-economica, dominano la scena polarizzazioni identitarie, che si vorrebbero le une contro le altre armate, in un gioco a somma zero. Lo spazio urbano, luogo privilegiato della convivenza e del conflitto sociale, è l’arena naturale di queste nuove forme di polarizzazione, delle loro rappresentazioni e delle politiche invocate o messe in atto per contrastarle. Il governo del territorio, in particolare, è chiamato a confrontarsi con le domande di sicurezza della cittadinanza generate dalle nuove forme di polarizzazione, scontando sempre più il divario tra cause globali e poteri locali. Il volume presenta i lavori preparatori e gli esiti della ricerca svolta sul tema dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Perugia, per conto della Regione Umbria, nell’ambito del Progetto BRIDGE – Building Resilience to Reduce Polarisation and Growing Extremism, finanziato dalla Commissione europea all’European Forum for Urban Security. -
Ipersonetto
Nel 1978 viene pubblicato, giusto nel mezzo del volume Il Galateo in Bosco di Andrea Zanzotto, il suo Ipersonetto. Da allora questo singolare minicanzoniere ha intrigato e talvolta messo in difficoltà critici e lettori per via della sua grande concentrazione tematica. Questo straordinario testo della nostra contemporaneità rompe al suo interno i vincoli delle regole imposte dallo statuto del sonetto e, pur rispettandole sul piano della forma, reinventa una nuova prospettiva nella quale al centro del discorso troviamo l'uomo contemporaneo con le perplessità, le crudeltà e anche le passioni che lo portano a riflettere sulla storia, sul corpo-psiche, sul testo e soprattutto sul bosco, luogo privilegiato della norma e della rottura della norma, che è anche il bosco del poeta, il Montello dove, egli afferma, «venne elaborato, come è notissimo, il Galateo di Giovanni della Casa; là si elaborarono nella Certosa e nell'Abbazia [...] rime e rime, versi italiani e latini». Questo ""omaggio"""" viene ripercorso con cura particolare dalla lettura - una vera e propria guida e un moderno commento - di Luigi Tassoni, che ci porta nella fitta trama dei riferimenti e nella dinamica di una scrittura poetica fra le più complesse e affascinanti di oggi."" -
Il Sommo italiano. Dante e l'identità della nazione
Il precursore dell'unità italiana, simbolo principe dell'identità nazionale, amato dai patrioti romantici e dai fascisti. Il ghibellino fustigatore della Chiesa, bandiera dell'Italia laica. Ma anche il Dante guelfo capace di incarnare l'idea di una cattolicità trionfante. Infine, il Dante pop del cinema, della pubblicità, dei fumetti, icona polisemica del nostro tempo, punto di riferimento incredibilmente attrattivo anche nell'età di internet e della globalizzazione. Le declinazioni che il mito di Dante ha avuto dal Settecento a oggi ci aiutano a capire qual è stata l'evoluzione del sentimento patriottico. Il poeta ha incarnato la passionalità e la forte contrapposizione politica che caratterizzano la storia del nostro paese nel lungo periodo. Dante ha unito, ma al tempo stesso ha diviso. In ogni caso, mai ha lasciato indifferenti le molte anime della nazione. -
Romolo. La leggenda del fondatore
Se la mattina del 21 aprile 753 a.C. qualcuno si fosse trovato sulla cima del Palatino, terra di greggi e di pastori a un passo dal guado del Tevere, avrebbe assistito a una scena decisamente singolare: in un silenzio irreale, rotto solo dai versi degli uccelli, un uomo aveva impugnato il timone di un aratro, si era coperto il capo con un lembo della toga e aveva iniziato a tracciare un solco circolare sulla superficie vergine del colle. Di lì a poco, l'ipotetico osservatore lo avrebbe sentito proclamare con voce solenne, davanti a un pugno di seguaci, il nome scelto per la città di cui aveva appena disegnato il perimetro: Roma. Il libro racconta la storia e la leggenda di quell'uomo, che i suoi discendenti chiamarono Romolo: le sue origini, che lo riconducevano a un eroe venuto dall'altra parte del mare, le peripezie che lo avevano condotto sino a quel giorno e le gesta da lui compiute nei lunghi anni che lo videro alla testa della sua fondazione, destinate a cambiare per sempre la storia del mondo. -
I manifesti politici. Storie e immagini dell'Italia repubblicana
I manifesti sono stati, assieme ai comizi, il principale strumento della comunicazione politica della seconda metà del Novecento. Attingendo ai diversi repertori simbolici della politica, alle avanguardie artistiche, alla propaganda bellica, alla pubblicità, al fumetto e ai linguaggi della protesta, hanno raccontato le stagioni e gli avvenimenti salienti dell’Italia repubblicana, dal ritorno alla democrazia all’avvento della seconda Repubblica, sino a oggi. Intrecciando il piano storico all’analisi del linguaggio iconografico di più di cento manifesti, realizzati dal 1945 al 2018 da alcune delle firme più importanti dell’illustrazione, della grafica e della pubblicità italiana – tra cui Dudovich, Steiner, Jacovitti, Crepax – ma anche da ignoti militanti, il volume ricostruisce l’evoluzione della grafica e della comunicazione politica seguendo il filo di parole, simboli, personaggi e slogan che hanno alimentato i sogni e le paure di milioni di italiani, rivelandone origini e significati, plagi e trasformazioni. -
Tornare a Itaca. Una lettura dell'«Odissea»
Quando diciamo ""Ulisse"""" il pensiero va naturalmente a Omero. Ma in realtà è all'Ulisse dantesco che inconsciamente ci riferiamo, all'uomo-simbolo che per «seguir virtute e canoscenza» osò sfidare i limiti dell'umano sapere per andare oltre, dove nessuno mai aveva osato spingersi. Questa lettura di Maria Grazia Ciani vuole ricondurre Ulisse a Omero e al solo racconto omerico, a quell'Odissea dove, nonostante le divergenze e alcune incoerenze della narrazione, l'ossatura è forte, l'intenzione del poeta ferma: narrare la storia di un reduce della guerra di Troia e il lento riappropriarsi del suo mondo e della sua identità. Si dà credito soltanto alla profezia di Tiresia, a Ulisse, uomo legato alla terra, che volge le spalle al mare, che pianta il remo nel suolo e lo abbandona per sempre, a un Ulisse che muore a Itaca, in età avanzata, ricco e felice. Tutto ciò che è stato scritto dopo Omero fino a Nikos Kazantzakis in realtà non gli appartiene."" -
Identità personale. Storia e critica di un'idea
Il libro ricostruisce la trasformazione a cui è andata incontro l'idea di identità personale nel corso del pensiero moderno e contemporaneo. Ripercorrendo le riflessioni di filosofi e personalità della ricerca scientifica in psicologia, biologia, etologia, scienza cognitiva e neuroscienze emerge una comune prospettiva naturalistica e secolare che rifiuta la concezione dell'io e del sé come identità forte e perfetta, fondata su una consapevolezza razionale della propria natura sostanziale. La concezione alternativa mette al centro della persona le emozioni e le passioni generate dalle relazioni con gli altri e dal riconoscimento sociale: questa nuova consapevolezza di sé permette di eliminare il mito di un'unica identità originaria che caratterizzerebbe ciascuno di noi. Le questioni della bioetica, delle relazioni sessuali e di genere e delle condotte verso gli animali e l'ambiente presentano una chiara metamorfosi in corso dell'idea di identità personale che offre un significativo contributo alle recenti elaborazioni normative nei campi dell'etica, del diritto e della politica. -
Uomo e natura. Scienza, tecnica e società dall'antichità all'età moderna
In un'epoca in cui scienza e tecnica dominano l'esistenza di gran parte della popolazione mondiale e nella quale l'impatto delle attività umane sull'ambiente ha scosso la fiducia in un inarrestabile progresso, il tema della nascita della scienza moderna continua a far discutere. Ci si interroga sulle sue origini e sulle sue finalità, ma anche sui rapporti tra forme della vita sociale e forme di conoscenza. Il volume esamina le relazioni tra le scienze e le tecniche in differenti contesti culturali, economici e sociali, dalle civiltà del Vicino Oriente antico fino agli inizi dell'età moderna. Ricostruisce le vicende di quegli uomini che, per rispondere alle sfide del loro tempo, in ben precise condizioni storiche hanno indagato la natura e il corpo umano, hanno elaborato e prodotto teorie ed esperimenti e hanno trasformato, a volte anche in modo irreversibile, l'ecosistema. -
Arte contemporanea. Le avanguardie storiche. Nuova ediz.
Il fascino che ancora oggi suscitano le prime avanguardie - e che si ripercuote sul mercato dell'arte e sulla produzione di molti giovani artisti - nasce in gran parte dal loro impeto rivoluzionario sospeso, come tutti gli atteggiamenti utopici, tra passato e futuro. Questo carattere ""militante"""", di guida e di rottura con un passato nemico da superare, da cui ha origine il concetto stesso di avanguardia, non impedisce tuttavia il continuo confronto con il secolo precedente. D'altra parte, se si percorre tutta l'arte del Novecento, si ha la sensazione che, proprio negli anni delle prime avanguardie, tutto fosse già stato detto o suggerito. Il libro, in una nuova edizione aggiornata, tende a decostruire quel fascino, indicando in recenti metodologie di lettura una complessità che va oltre la tradizione formalistica e che impone spesso una critica più disincantata."" -
Arte contemporanea. Tra le due guerre
All'interno di una suddivisione cronologica tradizionale, il libro affronta i molteplici fenomeni di revisione critica delle avanguardie, i mutamenti del mercato, le migrazioni degli artisti, la continuità delle sperimentazioni attraverso le nuove tecniche, i nuovi media e i conseguenti nuovi linguaggi. È una storia fatta di sguardi e pensieri visivi: la figurazione e l'astrazione, la fotografia e le arti decorative, la progettualità architettonica, grafica e del design. Ed è anche un racconto che s'intreccia a fatti storici come l'emanazione di un'arte di regime nei paesi totalitari, l'istituzione di programmi artistici a sfondo sociale nelle Americhe, il progressivo riconoscimento delle donne artiste, il difficile innesto del modernismo nei paesi emergenti. Temi di una geografia artistica che apre al panorama del secondo dopoguerra e agli studi più attuali sull'arte globale. -
Roma contro i Parti. Due imperi in guerra
Il volume ripercorre le tappe della guerra secolare tra i Romani e i Parti. All'inizio, gli Arsacidi si erano rivolti con cautela verso Roma; ma ad imporli come suoi unici veri rivali fu la disfatta inflitta alle legioni sul campo di Carre (53 a.C.), i cui echi influenzarono a lungo le vicende del mondo antico. La situazione costrinse gli imperatori ad impiegare ogni mezzo, militare e politico, per garantire l'equilibrio. L'esito del duello rimase in bilico per oltre un secolo; e quando le sorti parvero pendere a favore di Roma, intervennero ad arrestarne la spinta le grandi rivolte degli Ebrei della Palestina e della Diaspora. Cadde infine, prostrata, la dinastia arsacide; solo però per essere sostituita da quella sasanide.