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La Peste Nera. Contagio, crisi e nuovi equilibri nell'Italia del Trecento
All'inizio dell'autunno del 1347 l'Italia, prima tappa occidentale dei commerci provenienti dal Mar Nero, fu la porta d'ingresso in Europa di una pandemia dalle conseguenze devastanti: da sud a nord, nel giro di poche settimane, la peste decimò città e campagne come mai era avvenuto. Nonostante l'inadeguatezza delle conoscenze sanitarie, la società dell'epoca, dopo l'iniziale shock, seppe mettere in atto meccanismi di reazione in numerosi ambiti: le istituzioni adottarono specifici provvedimenti per limitare il contagio e i disagi dei sopravvissuti, mentre nei decenni successivi una diversa distribuzione delle ricchezze portò alla ribalta politica ed economica individui e gruppi sociali in precedenza esclusi. La peste non causò il collasso di un mondo, ma generò nuovi equilibri che consentirono di convivere con il periodico ripresentarsi della malattia; una storia che, a distanza di secoli, non smette di riguardarci. -
Il colonialismo degli italiani. Storia di un'ideologia
Cercare ""posti al sole"""" in Africa per gli emigranti, lavoratori e """"brava gente"""": questa è l'idea che più di altre ha spinto gli italiani alla conquista di un impero coloniale, nella convinzione che i problemi sociali dovessero trovare una soluzione non in Italia, attraverso riforme o rivoluzioni, né all'estero, ma in terra d'Africa, sotto la bandiera italiana. Il volume racconta i 150 anni di un'ideologia capace di sopravvivere ai rovesci militari, all'ascesa e caduta di regimi, persino alla fine del colonialismo, ripercorrendo dal Risorgimento a oggi grandi progetti e grandi fallimenti, la nascita di una cultura coloniale sempre più diffusa e l'evoluzione di un'idea cantata da Pascoli, estremizzata da Mussolini, ereditata dalla Repubblica fino a diventare uno dei cardini dell'identità nazionale."" -
Dalla Terra a Marte. L'affascinante avventura del Pianeta Rosso
Perché è importante andare su Marte? Perché la scoperta, l'avventura, la sfida sono insite nel destino dell'uomo, il viaggio è una costante dell'esperienza umana e la ricerca di altre forme di vita non è altro che una delle possibilità per avere dal futuro risposte sul passato. Scenderemo su Marte e diventeremo ""marziani"""" per avere risposte, poiché anche la più straordinaria invenzione non potrà mai sostituire il fattore umano e l'atto di piantare fisicamente una bandiera. Lo faremo perché il Pianeta Rosso è speculare al Pianeta Azzurro, non così alieno, ma simile a noi, e perché insieme alla Luna potrebbe dare al genere umano l'opportunità di sopravvivere attraverso insediamenti e colonizzazioni, terre promesse e future migrazioni."" -
Le neuroscienze cognitive. Come il cervello genera la mente
Ciò che pensiamo, sentiamo, come ci comportiamo dipende dal funzionamento dell'organo più complesso e misterioso del nostro corpo: il cervello. In che modo riesce a supportare la vastità della nostra mente? Le neuroscienze cognitive sono la disciplina che affronta questa fondamentale domanda scientifica, una disciplina che sta vivendo oggi la sua piena adolescenza. Come gli adolescenti, anche le neuroscienze cognitive sono irrequiete e creative, a tratti arroganti e misteriose, a volte persino ingenue. Ma sono anche socialmente impegnate, visionarie e rivoluzionarie. Questo libro offre a lettrici e lettori curiosi alcuni strumenti per avvicinarsi allo studio di come il cervello genera la mente. -
Costantinopoli. I luoghi dell'archeologia
Per oltre un millennio, tra il 330 e il 1453 d.C., Costantinopoli fu uno dei punti focali del mondo mediterraneo. Capitale di uno Stato - l'impero bizantino - che nella sua lunga storia subì profonde trasformazioni, fu una città multiforme e straordinariamente complessa, che conosciamo ancora poco dal punto di vista archeologico. Il volume non è quindi una guida ai resti della città bizantina sopravvissuti e integrati prima nella Kostantîniyye ottomana e poi nella Istanbul contemporanea, ma fornisce al lettore una chiave di interpretazione degli spazi, delle funzioni e dei monumenti di un organismo urbano, per coglierne l'evoluzione nel tempo e per riflettere sul modo in cui le persone si muovevano all'interno di una città che era al tempo stesso un luogo di vita quotidiana e una grandiosa macchina scenica. -
La Valle dei Templi. I luoghi dell'archeologia
Fondata nel 580 a.C. da abitanti della colonia rodio-cretese di Gela, Akragas divenne presto la città siceliota più importante dopo Siracusa, insieme alla quale inflisse una dura sconfitta ai Cartaginesi nel 480 a.C. Nei decenni successivi alla storica battaglia di Himera, lungo le mura meridionali della città venne costruita la maggior parte di quei grandiosi templi che hanno talmente colpito l'immaginazione di visitatori e studiosi da dare il loro nome all'intera area archeologica. Ma storia e archeologia della Valle dei Templi non si esauriscono certo in essi, né nel periodo della loro costruzione. Il volume racconta la lunga storia del sito archeologico e ne illustra i principali monumenti, anche alla luce delle scoperte più recenti. -
Breve storia dello Stato sociale. Nuova ediz.
Lo Stato sociale ha modellato il vivere civile occidentale. Il libro ne ricostruisce la storia in una prospettiva comparata e di lungo periodo: dall'assistenza ai poveri nell'Inghilterra elisabettiana alle leggi sociali di Bismarck; dalla nascita del concetto di sicurezza sociale nell'America di Roosevelt alla strada seguita in quegli anni dagli Stati totalitari, fino all'impetuoso sviluppo del welfare state in Occidente nel secondo Novecento. Nella terza edizione, il volume illustra i sentieri che lo Stato sociale ha intrapreso per rispondere alle sfide dei grandi cambiamenti sociali, economici e demografici oggi in atto. Dopo essere sopravvissuto a crisi economiche e attacchi ideologici, si è rivelato determinante anche per fronteggiare la pandemia di covid-19, continuando a rappresentare un baluardo di sicurezza per l'umanità. -
Che cos'è la medicina narrativa
L’approccio basato sulla medicina narrativa nasce verso la fine degli anni Novanta del Novecento e il suo scopo principale è l’introduzione nei protocolli medico-sanitari di un orientamento “relazionale” con il paziente. Il volume prende in esame le principali metodologie proprie della medicina narrativa, che si è posta come integrazione della evidence-based medicine, in quanto la testimonianza del paziente e del suo vissuto è divenuta centrale ai fini terapeutici al pari dei sintomi fisici della malattia, mettendo in luce l’evoluzione in questi decenni delle teorie e degli usi della narrazione come strumento di sostegno in campo terapeutico. -
De Sica: Ladri di biciclette
Il volume propone un'analisi di Ladri di biciclette, il celebre film diretto da Vittorio De Sica nel 1948, considerato uno dei capolavori della stagione neorealista, che racconta in modo innovativo la drammatica quotidianità del dopoguerra. Il libro, in buona parte basato su fonti d'epoca e documenti d'archivio spesso inediti, ricostruisce la genesi dell'opera e prende in esame le logiche narrative, la costruzione dei personaggi, le scelte di regia, le reazioni della critica e del pubblico. Si mettono in luce così le caratteristiche di un film che ha coniugato la presenza di soluzioni originali sul piano formale con una straordinaria efficacia su quello emotivo, tuttora immutata. -
Tarantino: Pulp Fiction
Alla sua comparsa nelle sale, nel 1994, Pulp Fiction venne considerato l'emblema di un'estetica superficiale e volatile, quella postmoderna, e come tale destinato a volatilizzarsi a sua volta nel giro di un paio d'anni. Ma le cose andarono diversamente: dopo aver vinto la Palma d'oro al Festival di Cannes, il film acquisì gradualmente prestigio e consolidò la fama di Quentin Tarantino come autore di punta nel panorama odierno. Il libro analizza un film cruciale per l'epoca postmoderna e per la rappresentazione della violenza nel cinema contemporaneo, contestualizzandolo al periodo della sua uscita e analizzando le ragioni che lo hanno trasformato in un fenomeno di culto. -
Godard: Fino all'ultimo respiro
Opera prima di Jean-Luc Godard, Fino all'ultimo respiro (1960) ha cambiato la storia del cinema e del costume e rivoluzionato la moda giovanile, il rapporto tra i sessi e il linguaggio cinematografico lanciando nel firmamento delle star francesi il volto simpatico e disarmonico di Jean-Paul Belmondo e rinnovando con coraggio l'immagine della diva americana Jean Seberg. Il volume ripercorre lo spirito dei tempi in cui il film è nato, affrontando un affascinante viaggio nella cultura e nella società francese dell'inizio degli anni Sessanta con l'intento di scoprire le ragioni di un successo planetario che il passare del tempo non ha minimamente scalfito. -
Shakespeare: guida a «Romeo e Giulietta»
Perché sei tu Romeo? Giulietta ci interroga da secoli sul rapporto fra il desiderio e la coercizione della Legge, dove i nomi definiscono identità contrapposte in una società divisa da antagonismi irresolubili. Shakespeare esplora i conflitti tra passioni, andando al cuore delle pulsioni umane e all’origine della violenza e rinnovando il senso del tragico all’insegna di una tensione fra libertà individuale e norma comunitaria. Sventura e vendetta si intrecciano in un dramma di amore e morte senza tempo. Il volume ne analizza date, fonti e contesti, studia le principali questioni stilistiche, i temi fondamentali e infine offre una rassegna della storia della critica e delle rappresentazioni.rnIl volume fa parte della serie William Shakespeare: i capolavori diretta da Rocco Coronato -
La cultura villanoviana. All'inizio della storia etrusca
Questo libro descrive l'insieme degli elementi culturali che caratterizzano il momento della storia degli Etruschi definito con il termine convenzionale di ""cultura villanoviana"""", l'esperienza forse più rilevante e dinamica dell'Italia protostorica. È il periodo in cui si assiste al fenomeno della trasformazione degli insediamenti umani più semplici - i villaggi - in nuclei più articolati, protourbani, fino alle soglie della formazione della città. Il processo appare svolgersi in concomitanza con lo sviluppo dello sfruttamento delle risorse agricole e minerarie e degli scambi commerciali a medio e lungo raggio. Con la crescita del sistema economico appaiono le prime concentrazioni di ricchezza e di potere e si delineano forme di differenziazione sociale. Un momento storico, dunque, estremamente vitale in cui entrano in gioco rapporti di interscambio quanto mai interessanti con altre popolazioni e, in particolare, con le genti greche stanziatesi sulle coste dell'Italia meridionale e della Sicilia."" -
Pensare con Marx. Interpretazioni e letture
Il volume ripercorre le interpretazioni che molti dei più grandi studiosi e filosofi del Novecento, marxisti e non marxisti, hanno dato del pensiero di Marx, alcuni criticandolo, altri proponendone delle letture originali e creative. Dopo aver ricostruito sinteticamente il modo in cui Benedetto Croce e Antonio Gramsci si sono confrontati con il materialismo storico, il testo si sofferma su tre grandi protagonisti della ripresa e della discussione critica del pensiero marxista nel Novecento: György Lukács con la sua teoria della reificazione, Theodor W. Adorno con le sue riflessioni sulla validità delle teorie di Marx nella società contemporanea e Jürgen Habermas con la sua attenzione alla dualità di lavoro e linguaggio come chiavi di lettura dell'evoluzione sociale. Due capitoli sono dedicati alla critica del marxismo da parte di Lucio Colletti e alla polemica sulla contraddizione tra questi ed Emanuele Severino. Nell'ambito del marxismo italiano vengono esaminate le tesi di Cesare Luporini, l'approccio storico-filosofico a Marx di Nicolao Merker e quello di Bruno Trentin, centrato sul tema dell'emancipazione del lavoro. Infine, un approfondimento è dedicato alla ricostruzione del marxismo proposta da Jacques Bidet, una delle voci più originali della discussione contemporanea. -
Rosario Villari: storiografia e politica nel secondo dopoguerra
Rosario Villari (1925-2017) tra il secondo dopoguerra e l'inizio del nuovo secolo è stato fra i maggiori storici italiani, molto noto e stimato anche all'estero, come provano le traduzioni delle sue opere in numerose lingue. I suoi scritti sul Mezzogiorno nell'età moderna e contemporanea, sui rapporti sociali nelle campagne, sulla Napoli spagnola e la rivolta del 1647-48, sulla questione contadina nel processo di unificazione nazionale e nell'Italia del Novecento sono stati per anni al centro del dibattito storiografico e costituiscono tuttora un punto di riferimento degli studi. Le sue ricerche sul Seicento, in particolare, hanno aperto nuove prospettive e lo hanno reso protagonista della discussione internazionale, dando rilievo sia ai momenti di crisi e di rottura che hanno segnato quel secolo sia ai molteplici aspetti della società barocca, con una particolare attenzione alla circolazione delle idee, alle culture e ai linguaggi politici. Villari è stato anche autore di un manuale per le scuole che in Italia ha rinnovato la didattica della storia e su cui si sono formate generazioni di studenti. Questo volume trae origine da un convegno internazionale a lui dedicato, che ha esteso lo sguardo anche alla passione civile che ne ha fortemente caratterizzato la biografia intellettuale: una delle chiavi di accesso alla sua opera, infatti, è proprio il nesso tra storiografia e politica. -
Esplorando la storia. Studi per Umberto Levra
Il volume, promosso dal Comitato di Torino dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, ripercorre gli interessi coltivati da Umberto Levra nel corso della sua lunga carriera di studioso, in particolar modo la storia italiana ed europea dell'Ottocento, che è stata al centro sia del suo magistero all'Università degli Studi di Torino sia del suo impegno scientifico al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano. Preceduti da un profilo biografico che mette in luce la figura dell'uomo e dell'intellettuale e dalla sua bibliografia, i saggi, a firma di amici e colleghi, specialisti in varie discipline, dalla storia romana a quella dell'età contemporanea, si muovono su più direttrici, cronologiche e tematiche, toccando temi ripartiti in quattro sezioni: politica, istituzioni, ceti dirigenti e territorio; protagonisti a confronto; sanità, assistenza e beneficenza; memoria, mito e uso della storia. -
Il lessico della modernità. Continuità e mutamenti dal XVI al XVIII secolo
Persistenze tematiche e mutamenti concettuali hanno scandito, ora procedendo parallelamente ora intrecciandosi, l'intero corso della storia, ma è indubitabile che la prima età moderna rappresenti in modo paradigmatico un osservatorio privilegiato dal quale verificare la feconda interazione tra cambiamenti teorici e recupero delle fonti. Il volume offre materiali per lo studio delle modalità di trasformazione delle idee che costituiscono la tradizione moderna ponendosi da un punto di vista volutamente non sistematico. L'analisi tiene conto principalmente di due aspetti: la tensione fra continuità e mutamenti; la percezione e la concettualizzazione del cambiamento. I saggi qui raccolti fanno emergere la dimensione plurale del moderno, punto di convergenza di tradizioni e temi eterogenei, e si concentrano sia sulle parole utilizzate per descrivere e rendere perspicuo, in tutte le sue forme, il cambiamento, sia sui concetti che di tale cambiamento hanno risentito, arricchendosi in una crescente polisemicità, e che perciò contraddistinguono in modo significativo la prima età moderna. -
Italia in bianco e nero. Politica, società, tendenze di consumo nel cinegiornale «La Settimana INCOM» (1946-1956)
Dall'immediato secondo dopoguerra fino alla metà degli anni Sessanta, ""La Settimana INCOM"""" ha anticipato l'inizio di ogni spettacolo cinematografico raccontando l'Italia in bianco e nero. Il volume ne ripercorre la storia nel decennio compreso tra il 1946 e il 1956, un arco di tempo in cui, prima che si imponesse la televisione, il cinegiornale documentava la coraggiosa ripartenza del nostro paese dopo le ferite della guerra. Le cineprese ritraggono una nazione che faticosamente cresce e si modernizza sotto la doppia tutela dell'apparato di controllo governativo e della superpotenza americana. Sul grande schermo appare un paese più bianco che nero: ci sono le industrie del Nord, le case assegnate ai poveri, i nuovi comfort offerti da autovetture ed elettrodomestici, i sogni che finalmente si realizzano. C'è anche il Sud che si rialza dalla fame e dal degrado. Pochi, invece, i cenni ai disordini, agli scioperi, alle lotte per il lavoro. """"La Settimana INCOM"""" ha illustrato l'Italia """"come era davvero"""" e quella che la classe dirigente di allora voleva che fosse. Oscurando scosse e traumi, come in un film a lieto fine, ha mostrato la corsa irresistibile del paese verso il """"miracolo""""."" -
Giovane è la parola. Biografia letteraria di Carla Porta Musa
Quando Buffalo Bill portò il suo circo a Como nel 1906, c'era anche lei tra il pubblico. Aveva quattro anni. Quasi mezzo secolo più tardi pubblicò il primo romanzo nella ""Medusa degli Italiani"""" di Mondadori e a 110 anni l'ultimo articolo per il giornale della sua città. È una storia straordinaria quella che Carla Porta Musa (Como, 1902-2012) ha scritto con la sua vita operosa di narratrice, poetessa, giornalista e promotrice culturale, attraverso due secoli. Raccontarla significa gettare nuova luce sul Novecento culturale italiano, incontrare Carlo Linati, Piero Chiara, Dino Risi e Margherita Sarfatti. Nell'«interessantissima» vita dell'«indomita amica» Carla - come la definì Claudio Magris - entrano tante pagine di storia: dalle guerre mondiali all'11 settembre. Firma della """"Domenica del Corriere"""" e prima titolare della rubrica """"Posta del cuore"""" della rivista """"Amica"""", Porta Musa ha compreso che la parola apre mondi. Fa rialzare. Compensa la frustrazione di sentirsi una madre imperfetta o di abitare il cono d'ombra dopo l'esaltante parentesi del successo. La sua biografia letteraria è soprattutto questo, un incontro che cambia la vita."" -
Il cardinale. Maurizio di Savoia, mecenate, diplomatico e politico (1593-1657)
ll volume, in cui sono raccolti gli atti del convegno tenutosi a Torino nel 2021, porta nuova luce sulla personalità di Maurizio di Savoia (1593-1657), finora trascurata dagli studi storici e che tuttavia rivestì un ruolo rilevante sul piano diplomatico e culturale tra Roma, Torino e Parigi nell’età della Controriforma. Un principe esemplare, instancabile mecenate, abile nell’arte della dissimulazione, capace di agire in modo conveniente all’abito cardinalizio ma pronto all’occorrenza a vestire l’armatura, dimostrando pari attitudine al mestiere delle armi come a quello della politica: tutto questo fa del Cardinale una delle figure più luminose del Seicento, con le sue sfaccettature e molteplici lealtà, emblema delle contraddizioni di un secolo percorso da profonde inquietudini, ma al tempo stesso di esorbitante vitalità.