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Cyber China
Armonia e integrità: stando ai media ufficiali, il modello cinese è un successo. Ma su internet, la rabbia dei cittadini si scatena. Zhou, un funzionario della municipalità di Shanghai, è il bersaglio perfetto per questo nuovo genere di caccia alla corruzione. Una sua foto con in mano un pacchetto di sigarette di lusso infiamma la rete. Due settimane più tardi, viene trovato impiccato. È stato davvero un suicidio? Sotto l'occhio vigile delle autorità di Partito, preoccupate di quel formidabile movimento che agita la rete, l'ispettore capo Chen, assistito da Lianping, giovane e affascinante giornalista, indaga sul mondo dei blog clandestini, dove la censura rossa si rivela impotente. Smarrito tra i nuovi grattacieli che spuntano come germogli di bambù in una città schiacciata da una corruzione e un'ingiustizia sempre più sfacciate, Chen assiste alla trasformazione del suo Paese in un'enorme ragnatela di relazioni onnipresenti, dove ogni filo è collegato da interessi comuni, intrighi e segreti condivisi. E dove anche a un ispettore capo di polizia viene richiesto di fare il proprio lavoro coscienziosamente, purché non intralci il quadro più ampio. -
L' estate senza ritorno. I misteri di Sandhamn. Vol. 3
Weekend di solstizio a Sandhamn. In occasione della tradizionale festa di mezza estate, le barche a vela affollano il porto e i pontili sono presi d'assalto da gruppi di ragazzi che si riuniscono per celebrare il giorno più lungo dell'anno. Nella folla, nessuno sente la disperata richiesta di aiuto di una di loro, che finisce per accasciarsi sulla riva, priva di sensi. Anche Nora Linde si prepara a una serata di festa insieme a Jonas, con cui ha iniziato da poco una relazione che l'ha aiutata a gettarsi alle spalle un matrimonio infelice. Ma l'entusiasmo lascia il posto all'angoscia quando Wilma, la figlia quattordicenne di Jonas, scompare e sulla spiaggia viene trovato il corpo senza vita di un suo amico. Dalla centrale di Nacka a Stoccolma, l'ispettore Thomas Andreasson raggiunge l'isola dell'arcipelago per guidare le indagini e fare luce su una storia ingarbugliata in cui, in un mondo di adolescenti smarriti, ognuna delle persone coinvolte ha la propria versione dei fatti e la propria verità da difendere. -
Finché morte non ci separi. Le inchieste di Annika Bengtzon. Vol. 7
In una notte di giugno, qualcuno uccide il commissario di polizia David Lindholm nel suo letto: un colpo alla testa e uno al ventre. La moglie Julia è in stato di shock, il figlio di quattro anni scomparso. E su Julia che si concentrano tutti i sospetti, sembra trattarsi di una vendetta per gelosia. Ma è davvero così? E davvero David Lindholm era un poliziotto esemplare come tutti sostengono? Annika Bengtzon, sopravvissuta all'incendio della propria casa e rientrata a pieno ritmo alla redazione della Stampa della sera, è convinta che le indagini abbiano seguito una pista sbagliata. Ma deve lei stessa capire quali siano i motivi che la spingono a cercare con tanto accanimento la verità. È la sua passione per la giustizia, o forse sta solo identificandosi con il destino di una donna tradita? La sua nuova inchiesta la porta all'interno del corpo di polizia e nel cuore del sistema giudiziario, costringendola a un confronto con se stessa e a rimettere ordine nella sua vita, così sconvolta dalla gelosia. -
Sacrificio a Moloch. I casi di Rebecka Martinsson. Vol. 5
A Lainio, piccolo centro nell'estremo nord della Svezia, viene abbattuto un orso e nel suo stomaco i cacciatori trovano un pollice umano. Passano pochi mesi e, in una casa ai margini del centro abitato, una donna viene brutalmente uccisa con un forcone. Al contrario della polizia, Rebecka Martinsson non crede al delitto passionale e decide di indagare: una serie di morti archiviate come accidentali ha colpito negli anni la famiglia della vittima, e tutto sembra avere inizio in un passato ormai lontano. Era il 1914, e Kiruna con le sue miniere di minerali si preparava a vendere preziose materie prime ai paesi coinvolti nella guerra imminente. -
La promessa. I casi della sezione Q. Vol. 6
La consueta pennichella mattutina di Carl Mørck nel seminterrato della centrale di polizia di Copenaghen viene bruscamente interrotta dalla telefonata di un collega di Bornholm, la più orientale delle isole danesi. Da diciassette anni l'ispettore Christian Habersaat cerca senza successo di far luce sulla morte misteriosa di una ragazza, che gli apparve allora su una strada di campagna, appesa a testa in giù tra i rami di un albero. La Sezione Q, specializzata in casi irrisolti, è la sua ultima speranza. Burbero e svogliato come al solito, l'ispettore Mørck è riluttante ad accollarsi un nuovo caso. Ma quando, poche ore dopo, lo stesso Habersaat muore in circostanze drammatiche, si sente in dovere di precipitarsi nella remota isola del Mar Baltico insieme ai suoi due stravaganti assistenti, Rose e Assad. In quel luogo lontano dal mondo, la Sezione Q al completo dovrà indagare su personaggi dalla volontà d'acciaio e dalle incredibili doti manipolatorie, disposti a tutto pur di raggiungere i loro fini e difendere i loro interessi. Sette dai riti esoterici, guru carismatici e ragazze troppo ingenue: l'immersione della squadra più anticonformista dell'intero corpo di polizia nelle acque torbide di un'inchiesta costellata di misteri e false tracce porta alla luce il marcio ben dissimulato della società danese contemporanea. -
Italia moderna 1945-1975. Dalla ricostruzione alla contestazione. Catalogo della mostra (Pistoia, 17 aprile-17 novembre 2019). Ediz. italiana e inglese
Attraverso un nucleo di opere selezionate dalle collezioni Intesa Sanpaolo, il volume analizza con occhio contemporaneo un periodo cruciale della vita artistica e culturale italiana. ""Italia moderna"""" infatti ripercorre i trent'anni che vanno dalla fine della seconda guerra ai cosiddetti """"Anni di piombo"""" come un grande e articolato affresco in cui le esperienze artistiche sono lo specchio dell'evoluzione sociale e comportamentale degli italiani. Per questo, il curatore Marco Meneguzzo ha suddiviso in sette macrosezioni il periodo, secondo categorie interpretative diverse da quelle tradizionalmente adottate per la storia dell'arte contemporanea."" -
Peggy Guggenheim. L'ultima dogaressa. Catalogo della mostra (Venezia, 21 settembre 2019-27 gennaio 2020). Ediz. illustrata
Un volume nuovo che guarda alla carriera di Peggy Guggenheim, collezionista e mecenate delle arti, in ogni suo aspetto. Partendo dalle prime esperienze come gallerista a Londra, dove il suo intervento è fondamentale per introdurre l'arte moderna nella capitale britannica, si attraversa la Manica per arrivare a Parigi nei mesi che porteranno alla seconda guerra mondiale, quando Guggenheim è decisa a ""comperare un quadro al giorno"""" e il suo collezionismo è all'apice. Arrivata poco tempo dopo a New York, inaugura una galleria-museo rivoluzionaria, Art of This Century, che pone le basi per i giovani artisti dell'Espressionismo astratto americano. """"L'ultima dogaressa"""" dedica particolare attenzione ai trent'anni che Guggenheim trascorre poi a Venezia, dove acquista un palazzo sul Canal Grande che diventa la dimora definitiva della sua collezione e che apre al pubblico. Questo volume illustrato è un compendio visivo del collezionismo e del mecenatismo di Peggy Guggenheim, con immagini anche inedite e riproduzioni di opere meno conosciute, che offrono una visione d'insieme della collezione. Studiosi internazionali ne prendono scrupolosamente in esame le attività visionarie in dodici saggi frutto di nuove e approfondite ricerche e in tre interviste. """"L'ultima dogaressa"""" è un libro sulle vicende coinvolgenti e poliedriche di Peggy Guggenheim, una fonte di informazioni sul formarsi di una collezione tra le più amate e significative d'arte moderna del XX secolo."" -
La buona e brava gente della nazione
Un gruppo di amici a cavallo fra gli ultimi anni della giovinezza e l'ingresso nell'età adulta, sospesi fra vecchi sogni e nuovi desideri. La buona e brava gente della nazione racconta il loro lavoro come avvocati in carriera nei tribunali del Nordest e le loro notti senza fine nelle discoteche alla moda, e poi ancora le vacanze in un'isola del Sud, dove la luce abbagliante del sole sembra annullare ogni capacità di controllo e dove tutti gli equilibri si romperanno a causa dell'arrivo sulla scena dell'elemento estraneo, perturbante, la giovane inglese Sabine. Un ritratto generazionale di grande respiro per raccontare l'Italia in perenne accelerazione degli anni Novanta - chiave di lettura per la comprensione dell'Italia di oggi -, e per raccontare il tema privato e struggente della fine delle illusioni. Un romanzo corale e polifonico che compone un ritratto di ""neo-indifferenti"""" destinato a restare."" -
La pupa di zucchero
Pietro, un cinquantenne geniale, pensatore, filosofo, non è affatto votato al culto patriarcale della ""roba"""" della sua famiglia, i ricchissimi Branciforti, di cui eredita anche la fiorente tonnara dell'Isola delle Correnti, dove il sole non muore mai e la luna fatica a trovare un posticino in cui splendere ogni tanto. Con lucida premeditazione Pietro smantella la tonnara, la rende infruttuosa, facendo di quell'agonia apparente il suo unico progetto di vita, cambiamento e rinascita, non facile ma forse possibile. In quel contesto immobile in cui accumulare """"roba"""" significa essere qualcuno, però, lui è per tutti un inetto, una disgrazia immeritata per la sua famiglia. Quell'inettitudine è invece un perfezionato talento, che trova nell'amico e coetaneo Bruno - brillantissimo affarista, come quel patriarca Branciforti di cui è per incesto il figlio negato - un contestatore apparente ma anche un appassionato interlocutore. Fra le due tesi - accumulare o dissipare - non ci sarà un vincitore: a vincere sarà l'inoppugnabile certezza del nanismo degli esseri umani, creature fragili come una pupa di zucchero che, gigante a vedersi, si disintegra in mille cocci per un semplice soffio di vento."" -
Disìo
Al capezzale della madre morente, la figlia Memi - ormai adulta e psichiatra a Milano -, seguendo il lento e muto gocciolio della flebo, scandisce l'azzanno di un suo dolore mai sanato, solo narcotizzato, lo scippo d'un affetto materno dovuto ma negato, mendicato in penombra. Alla morte della madre, Memi torna in Sicilia, stregata da un ""disìo"""" carnefice e salvifico a un tempo, insensato e irrinunciabile, disperato e incomprensibile per chi non si sia mai abbandonato al canto delle sirene. Partecipa come dirigente medico a un concorso in Ospedale, concorso già manipolato, già infettato. Nulla è mutato dunque, il lutto del Diritto è ancora lutto, la Giustizia è solo un nomen, l'omertà è ancora calvario, sotto il peso di una nuova e più potente mafia, che veste in camice, in toga, in giacca e cravatta, e vanta curricula di prim'ordine. Combattuta tra tornare a Milano e restare, Memi resta a lottare in una terra arsa e disperata, per una terra magica e maciullata, decisa a vivere l'unica maternità possibile, il """"disìo""""."" -
Oggi è già domani. Vittorio Merloni. Vita di un imprenditore
Vincitore del Premio Biella Letteratura e Industria 2020Dalla guida della Merloni Elettrodomesticirnalla presidenza di Confindustria, dall’espansionerndell’Indesit alla crescita internazionale,rnla vicenda umana e imprenditoriale di VittoriornMerloni. rnrn«Esiste un futuro della volontà che è quellornche possiamo costruire con i nostrirncomportamenti. Il futuro sarà, in buona parte,rnquello che decideremo che sia... So bene chernnon esiste una società perfetta. So peròrnche può esistere una società migliore»rnrnDai successi del gruppo Indesit, che nei trentacinque anni della sua presidenza passò da impresa locale a multinazionale capace di competere nell'industria del ""bianco"""" con colossi come Bosch e Electrolux, fino alla presidenza di Confindustria all'inizio degli anni ottanta, nel periodo più burrascoso della storia italiana del dopoguerra, al pari di Mattei e Olivetti la storia personale e imprenditoriale di Vittorio Merloni (1933-2016) offre un punto di vista unico sulla vicende dell'Italia dal boom economico ai giorni d'oggi. Ma a emergere dalle parole della figlia Maria Paola è anche l'aspetto più intimo di un uomo, di un padre e di un visionario, che alla fine del secolo scorso fu tra i primi a intuire l'urgenza di ripensare la scuola, la classe dirigente e l'industria italiana per rispondere alle sfide del nuovo millennio."" -
Si nota all'imbrunire (Solitudine da paese spopolato)
I figli Alice, Riccardo e Maria sono arrivati la sera prima. Il fratello maggiore Roberto anche. Un fine settimana nella casa di campagna di Silvio, all'inizio del villaggio spopolato dove vive da solo da tre anni. Silvio ha acquisito, nella solitudine, un buon numero di manie, la più grave di tutte: non vuole più camminare. Non si vuole alzare. Vuole stare e vivere seduto il più possibile. E da solo. Si tratta, per i figli che finora non se ne erano preoccupati troppo, di decidere che fare, come occuparsene, come smuoverlo da questa posizione che è una metafora del suo stato mentale: che è quella di un uomo che vive accanto all'esistenza e non più dentro la realtà. Emergono qua e là empatie, distanze e rese dei conti. I familiari di Silvio sono venuti a trovarlo per la messa dei dieci anni dalla morte della moglie... C'è da commemorare, da dire, da concertare discorsi. Certo è che, preda del suo isolamento, nella testa di Silvio si installa una certa confusione tra desideri e realtà, senza nessuno che lo smentisca nel quotidiano, la vita può essere esattamente come uno decide che sia. Fino a un certo punto. -
La pioggia nera
Un lampo, una nube a forma di fungo, cangiante come una medusa, e poi quella strana pioggia nera, segno indelebile del destino della città di Hiroshima. L'ossimoro che Ibuse Masuji ha scelto per titolo è metafora del fall out atomico e trae il suo vigore dal contrasto: la pioggia è forza vitale, rigeneratrice, perché l'acqua nella tradizione religiosa giapponese è apportatrice di purezza. Inconciliabile con il nero, lo sporco, l'impuro. La pioggia nera è una contraddizione nel ciclo biologico, suona come una violenza verbale alle leggi della natura, così come la potenza distruttrice dell'atomo rinnega la vita dell'uomo, agendo sull'origine del suo essere, scollando gli anelli della sua catena genetica. Con questo romanzo Ibuse Masuji ci fa rivivere la tragedia di Hiroshima attraverso gli occhi ignari e rassegnati di persone come tante, e ci dimostra come la finzione letteraria, con gli artifici che le sono propri, riesca a sublimare il dato reale della ricerca storica e a convogliare il senso del vero più di un'asciutta descrizione realistica. Con uno stile pacato, senza retorica né vittimismo, Ibuse salva il senso della scrittura come ""memoria"""" e recupera al di là dell'orrore la dignità dell'uomo."" -
Il tappeto rovesciato. La presenza del corpo negli epistolari e nel teatro dal XV al XIX secolo
Dalle missive private di Niccolò Machiavelli, Lucrezia Borgia, Eleonora d'Este, Isabella Andreini come da quelle di Caterina ii, Giacomo Casanova, Gasparo Gozzi e Federico De Roberto, dal Cinquecento al Novecento, la presenza del corpo appare copiosa e variamente modulata. I protagonisti del libro sono personaggi della storia, della letteratura e del palcoscenico, tutti indagati dal punto di vista del ""tappeto rovesciato"""", metafora del bios che soggiace al récit. Adottando una prospettiva comparatistica e interdisciplinare, i saggi qui raccolti indagano i mutamenti che hanno inciso sulla rappresentazione della corporeità e della patologia nei testi epistolari e drammaturgici. La presenza del corpo di chi scrive, come del corpo di chi recita, è tanto """"viva"""" quanto difficile da esprimere se non si apre alla confidenza più intima dei carteggi e alle più eclatanti voci del teatro."" -
La banca della gente. Lo straordinario percorso della Banca di Credito Cooperativo di Roma
Fondata nel 1954 con un solo piccolo sportello nell'estrema periferia romana, la Bcc di Roma è diventata la maggiore banca di credito cooperativo d'Italia. Le tappe di questo straordinario percorso rivivono nella testimonianza di Francesco Liberati. Nelle vicende della Banca s'intrecciano storie di vita di persone semplici dell'Italia del secondo dopoguerra e di figure come Pietro Campilli ed Enzo Badioli, uomini che in modo diverso sono stati punti di riferimento della cooperazione di credito nel nostro Paese. Il racconto procede descrivendo il grande sviluppo della Banca dagli anni ottanta sino a oggi. Questo libro vuole essere anche un invito all'ottimismo in tempi difficili come i nostri, un'esortazione a impegnarsi e a non darsi per vinti, con la consapevolezza che il lavoro, fatto con serietà e capacità di visione, paga sempre. Prefazione di Gianni Letta. Postfazione di Alessandro Azzi. -
1913. Un'altra storia
Dall'autore del bestseller 1913, lo straordinario racconto di protagonisti eccentrici e figure dimenticate, incredibili scoperte e nuove storie che meritano un posto nell'universo di un periodo formidabile.rnrnCon il successo di ""1913"""", Florian Illies ha avviato un magistrale racconto della genesi della modernità creando un affascinante panorama di un anno indimenticabile, chiave di volta per il destino del Novecento e fonte inesauribile di curiosità. Nascoste sotto la coltre dell'ufficialità e della Grande Storia, emergono oggi inedite microstorie raccolte dall'autore per impreziosire il suo ritratto. Così mentre Maxim Gorkij sta per terminare il suo soggiorno a Capri, Puccini non è dell'umore giusto per affrontare un duello. Una nuova cometa appare in cielo e Rasputin resta incantato dalle donne russe. Marcel Proust non riesce a trovare un editore, mentre Arthur Schnitzler si prende cura del suo paziente più difficile. Otto Witte, un mangiafuoco di Berlino, viene incoronato re d'Albania. Ma soltanto per cinque giorni. Hermann e Mia Hesse hanno qualche problema, mentre Egon Schiele non si rassegna ai rifiuti della sua musa Wally. Lo stile lieve ed elegante di Illies ci restituisce intatta l'atmosfera dell'anno che ha preceduto la catastrofe della prima guerra mondiale e da cui ha avuto inizio il mondo moderno."" -
Ira e tempo. Saggio politico-psicologico
La più enigmatica e umana delle passioni diventa,rnnell’analisi brillante di uno tra i maggiori filosofirncontemporanei, la formidabile chiave di interpretazionerndei fenomeni che segnano la nostra epoca:rnle contraddizioni del populismo, la forza ipnoticarndei sovranisti, il crollo di partiti e ideologie comernmediatori del conflitto e del dissenso.rnrn«Siamo entrati in un’era priva di puntirndi raccolta dell’ira. Né in cielo né in terrarnsi è più capaci di dare il via a qualcosarndi giusto con la “giusta rabbia del popolo”»rnrnrnrnUna passione che tanta parte ha avuto nella storia della nostra civiltà, come testimonia il celebre incipit dell'Iliade, è la protagonista di un saggio poderoso, opera di uno tra i più importanti filosofi contemporanei. Peter Sloterdijk ricostruisce l'evoluzione di questo sentimento nella storia dell'Occidente, osservandone i cambiamenti in rapporto alle condizioni storiche. Nonostante venga sempre messa in relazione al presente, all'esplosività e alla dispersione di energia vitale, il ruolo dell'ira si può studiare efficacemente solo prendendo in esame il percorso a lungo termine della politica, dove è possibile descriverne gli effetti volgendo lo sguardo al passato per tentare una previsione di quelli futuri. Un'interpretazione che ha influenzato storici e sociologi nell'analisi dei fenomeni politici, una lettura indispensabile per rendere comprensibile il prevalere del populismo in cui viviamo immersi. -
Dalla parte di Jekyll. Manifesto per una buona destra
Un viaggio alla riscoperta di unarnpolitica che accetti la sfida del nuovo e faccia delrncambiamento uno stile di vita.rn«Ora che l’anima estremista e populista ha smesso di tuonare dai palazzi del governo potrà essere utile la lettura del saggio di Filippo Rossi. Manifesto per una buona destra, con cui si riesce a fare ordine nella confusa geografia delle destre italiane» – Robinsonrn«Esiste ancora una politica moderna e laica,rnCivile e realista, patriottica senza esserernNazionalista, che non parla alla panciarnMa al cuore e al cervello e che può ancorarnRichiamarsi a una “cultura di destra”?»rnrnrnAutorevole ma non autoritaria, in grado di dare risposte concrete senza semplificare la realtà in italiani e stranieri, «onesti» e corrotti, quella che Filippo Rossi definisce «la buona destra» è una delle culture politiche che ha contribuito a fare dell'Italia un paese moderno. Eppure, come il rispettabile dottor Jekyll porta sempre con sé il fantasma del temibile Mister Hyde, ancora oggi chi si ispira a un pensiero liberale e conservatore non può non evocare allo stesso tempo immagini di sopraffazione dei più deboli, razzismo e altre barbarie del secolo scorso. All'alter ego capace di ogni nefandezza aizzato da chi sta al governo, e che esprime l'istinto di un paese in disarmo, livido e spaventato, l'autore contrappone nella sua analisi il racconto di una cultura di destra orgogliosa della propria differenza e della propria tradizione, ma che rischia di finire, come il protagonista del romanzo di Stevenson, vittima della sua stessa ombra. In un j'accuse tanto contro xenofobi e populisti quanto contro la sinistra anemica dei nostri tempi, Rossi propone un viaggio alla riscoperta di una politica che accetti la sfida del nuovo e faccia del cambiamento uno stile di vita, lanciando allo stesso tempo un appello a tutti coloro che si sentono viandanti culturali, migranti politici e che rifiutano la retorica delle radici e la tirannia degli album di famiglia. -
Trattato delle piccole virtù. Breviario di civiltà
Sono piccole e ingrate le virtù capacirndi illuminare le asperità della vita quotidiana,rncosì come mite e lieve è il vocabolariornche le compone.rnIn un breviario essenziale per scoprirernil senso di una rinnovata umanità, un percorsornper praticare ciò che sembra perduto e chernsi rivela invece alla nostra portata.rnrnViviamo un'epoca in cui l'«assolo» sembra prevalere decisamente sul «vivere corale». Sebbene si sia ormai affermata la necessità di prendersi cura dei beni comuni, risulta però impossibile tutelarli senza fare appello a quelle virtù che riducono le pretese del singolo a favore dell'armonia dell'insieme. Carlo Ossola ci accompagna in un viaggio che è anche un dialogo con alcuni maestri delle «piccole virtù», esponenti del pensiero e della letteratura: da Cicerone e Lucrezio ad Alessandro Manzoni e Victor Hugo, da Carlo Goldoni a Giacomo Leopardi, da Emily Dickinson a Wislawa Szymborska, da T.S.Eliot a Georges Bernanos. Guida ideale lungo il percorso è il trattato settecentesco - che fa da appendice al volume - in cui Giovan Battista Roberti, compendiando secoli di civiltà europea, descrisse le «virtù sociali, utili a chiunque vive in società di altri viventi razionali». Nella consapevolezza che ricercare e praticare queste virtù non è altro se non, citando sant'Agostino, «scorgere in un fatto modesto i concetti comuni delle piccole come delle grandi realtà». -
L' Italia immaginata. Iconografia di una nazione
Una, indivisibile, violata, oppressa, redenta: l'allegoria femminile del paese attraverso due millenni di storia, arte e politica.rnrn«L'idea di una ""immagine debole"""" dell'Italia ha finito col trasferire all'iconografia nazionale interrogativi che riguardano il nostro sentimento di appartenenza a una stessa comunità. Ma questo non ha impedito, a un livello più immediato, che la personificazione femminile del paese costituisca da tempo uno degli elementi che ci identificano in quanto italiani.»rnrnIl racconto iconografico di una nazione fa parte dell'identità di un popolo come le parole dei poeti e le ricorrenze storiche. Dai francobolli ai monumenti, dai volantini politici alle opere d'arte, in ogni epoca le comunità nazionali mettono in scena e adattano l'immagine che hanno di sé, riproducendola in una miriade di forme e significati diversi. In particolare, anche per rappresentare il Belpaese si è fatto spesso uso di archetipi femminili che affondano le proprie radici nell'antichità, ben prima che la moderna idea di nazione facesse la sua comparsa. Da certe raffigurazioni sulle monete greche alla Libertà che guida il popolo di Delacroix, queste immagini, benché segnate da discontinuità e battute d'arresto, hanno accompagnato alcuni dei passaggi cruciali della storia europea. Ma se in altri paesi tale evoluzione è da tempo studiata e approfondita, la debolezza del processo di unificazione in Italia ha spesso posto in secondo piano l'importanza di allegorie così potenti. Con l'aiuto della ricca e approfondita introduzione di Giovanni Belardelli, che ripercorre una storia per immagini lunga due millenni, i saggi contenuti in questo libro accompagnano il lettore in un percorso inedito alla scoperta delle «donne immaginate» che hanno impersonato l'Italia: dalle loro origini orientali alla canonizzazione della donna turrita nell'Iconologia di Cesare Ripa, dall'esaltazione risorgimentale della patria «bella e perduta» nei ritratti di Hayez all'Italia madre e guerriera della propaganda fascista, fino ad arrivare, nel secondo dopoguerra, a Miss Italia e alle dive del cinema popolare.""