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Elementi di capitalismo amoroso
Il momento più felice nella vita sentimentale di una donna è anche il più difficile. Quando, sopravvissuta a mille prove, ha finalmente appreso il meccanismo che regola il mercato in amore: essere sé stessi non è abbastanza, bisogna sforzarsi di essere un po' meglio o almeno di sembrarlo. Oggi il capitalismo delle emozioni è diventato l'unica realtà che padroneggiamo, ma resta l'annosa questione della scelta tra uomini «a tasso fisso, che non ti schiodi più di torno neanche a pagarli» o «a tasso variabile, che la mattina non sai mai se li ritroverai dello stesso umore della sera». Se è vero che «non esistono stronzi inediti, solo variazioni su temi già utilizzati da quello che ci ha spezzato il cuore al liceo», è impossibile non ritrovarsi in almeno una delle esperienze descritte in questo catalogo in cui si mescolano generi letterari e relazionali. Riconosciamo così l'Alzatore di Asticella, capace di indurci a chiedere perdono per essere state scelte come vittime, l'Espositore di Merce non in Vendita, declinazione maschile di un cliché ritenuto per secoli un'esclusiva femminile, lo Spacciatore di Discorsi Amorosi, secondo cui «Sei la donna della mia vita» va detto al primo appuntamento. Un corso di rieducazione sentimentale per trasformarsi, da eterna sabotatrice della propria felicità, in «una donna che sa utilizzare tutte le risorse in suo possesso, persino quella fonte di costanti passivi che va sotto il nome tecnico di mamma». -
Una lama nel cuore. La saga di Poldark. Vol. 11
Cornovaglia, 1815. Dopo la sconfitta di Napoleone e la sua reclusione all'Elba, in Europa regna una pace incerta. Ross Poldark, insieme alla moglie Demelza e ai figli Isabella-Rose e Henry, si trasferisce a Parigi in qualità di osservatore per il governo inglese. Jeremy e Cuby, sua novella sposa, iniziano invece la loro nuova vita in Belgio. Clowance, al fianco del marito Stephen, è l'unica della famiglia a rimanere in Inghilterra: ad attenderla, però, c'è un'amara sorpresa, che rischia di mettere a repentaglio il suo matrimonio e che avrà struggenti ripercussioni, soprattutto per l'enigmatico consorte. Nel frattempo, in Francia, i Poldark rimangono abbagliati dallo sfarzo dei ricevimenti parigini, sebbene l'idillio non sia destinato a durare a lungo: il ritorno di Napoleone e la sua lotta per il potere - che culminerà nella sanguinosa battaglia di Waterloo - rompono il precario equilibrio del paese, stravolgendo irreparabilmente anche le vite di Ross, Demelza e i loro figli. Ma persino nelle situazioni più strazianti si può scorgere un barlume di speranza, e alla tragedia segue sempre una rinascita: per i protagonisti della saga si prospetta infatti una nuova alba, seppur screziata dal dolore e da segreti inconfessabili. -
Buio Padre
Crinale è un borgo sperduto tra i monti liguri e i suoi boschi. Vive di attività antiche: falegnameria, agricoltura, manifattura. I ragazzi che vi abitano, condannati a un futuro privo di slanci, sono divorati dalla fame di vita, e non fanno eccezione quattro amici tanto diversi quanto inseparabili: Vinicio, Raul, Adamo e Dafne, morsi ognuno da sogni, frustrazioni e disagi. Quando l’ultima falegnameria chiude e il padre di Vinicio perde il lavoro, la sua famiglia è costretta a trasferirsi. Per salutarlo, gli amici del ragazzo organizzano una festa in una chiesa sconsacrata che custodisce un terribile segreto risalente a centinaia d’anni prima. Quella stessa sera scoppia un temporale che si tramuta in un’alluvione biblica: il borgo viene travolto dal fango, la grande montagna che lo domina si spacca in due. Dal mattino seguente, i padri del paese iniziano a manifestare dei comportamenti strani: c’è chi si aggira per casa parlando coi muri, chi intona canti notturni nel cimitero, chi stipa l’auto di armi come per prepararsi al giorno del giudizio. I quattro amici, allarmati, si mettono a indagare intorno al mistero, e scoprono che alla radice della degenerazione dei genitori c’è qualcosa che si cela oltre la frattura apertasi nel cuore della montagna durante il nubifragio, e che adesso reclama vendetta. Attraverso una lingua immaginifica e un intreccio ricco di colpi di scena che fa pensare a Stranger Things, al King di Stand by Me e all’Ammaniti di Anna, Vaccari narra l’Italia post-Covid e le disillusioni dei giovani d’oggi in un racconto ammantato di un’atmosfera fiabesca, gotica e soprannaturale che mette i brividi. -
When sustainability meets culture. Quando la cultura incontra la sostenibilità
L'Italia, con il suo immenso patrimonio di arte e cultura, costituisce un terreno straordinario per la sperimentazione di nuove pratiche di sostenibilità all'insegna del fattore culturale. Il XIII Rapporto dell'Associazione Civita sviluppa una riflessione proprio su questo ambito strategico sia per l'impresa che per l'organizzazione culturale contemporanee. In questi tempi ibridi e turbolenti, in cui gli attori economici e sociali sono alla ricerca di nuovi equilibri e punti di ancoraggio solidi e condivisi, è frequente rilevare come la sostenibilità sia parte integrante degli approcci manageriali di aziende alla ricerca di un'armonia fra profitto economico e generazione di ""valore condiviso"""" con gli stakeholder, entrando di diritto anche nell'agenda delle politiche culturali. Tanto le imprese quanto i musei sono quindi chiamati a interpretare la contemporaneità e a guidare in modo innovativo il cambiamento, assumendo la sostenibilità integrale quale pilastro centrale del proprio operato, non solo con narrazioni suggestive, ma mediante azioni concrete e misurabili. La declinazione culturale della sostenibilità d'impresa è affrontata nella prima sezione del Rapporto, attraverso l'attività di ricerca del Centro Studi di Civita, arricchita da testimonianze di esperti e da una rassegna di iniziative attuate da imprese virtuose. La dimensione museale della sostenibilità è sviluppata nella seconda sezione del volume, con l'auspicio di contribuire a sensibilizzare un numero crescente di organizzazioni culturali italiane."" -
Un territorio tra pianura e collina. Colli Euganei
I saggi che il lettore trova in questo volume si riferiscono tutti alla realtà euganea. I Colli Euganei hanno esercitato da sempre il loro fascino discreto. Naturalisti, escursionisti, letterati, artisti, vignaiuoli e agricoltori hanno trovato ambienti e occasioni per esprimere le proprie passioni e vocazioni. Particolare attenzione è stata rivolta alle acque termali, vera risorsa di questo territorio. Il termalismo è antico, ha una storia importante ricca anche di profili accademici. Si tratta di un paesaggio disegnato dalla natura vulcanica dei rilievi euganei che l’Ente Parco regionale dei Colli Euganei opportunamente sorveglia. In precedenza, cinquant’anni or sono, un intervento legislativo aveva interrotto l’attività di cava le cui ferite sono ancora ben visibili. Completano il volume due saggi, riguardanti l’uno la fioritura letteraria che qui ha trovato ispirazione, l’altro l’affermarsi di una tipologia abitativa, il rustico, così adatto al paesaggio rurale del luogo. Infine, va sottolineato che quest’opera risponde al desiderio di ricordare gli 800 anni dell’ateneo padovano, che quello spazio non ha mai trascurato. -
Modernità del Romanticismo. Scrittura e cambiamento nella letteratura britannica, 1780-1830
Concentrandosi su quest’epoca di passaggio e trasformazione, il volume esamina il manifestarsi di nuovi modi di immaginare il presente come dimensione a un tempo vincolata al passato, alla tradizione, e costantemente in divenire. Ogni capitolo esplora un versante distinto di una produzione letteraria straordinariamente ricca e variegata, espressione di nuovi sviluppi e riconfigurazioni in ambito estetico, storico, sociopolitico, economico e ideologico. Attraversando il teatro, il romanzo e la poesia, e autori come Walter Scott e Lord Byron, Jane Austen e Felicia Hemans, Mary Shelley e John William Polidori, William Wordsworth, Samuel Taylor Coleridge e Percy Shelley, questo studio ripercorre l’età del Romanticismo come un complesso, spesso contraddittorio, laboratorio di rappresentazioni e problematizzazioni di un presente costantemente proiettato verso il suo superamento. Ne emerge la visione di una modernità propria di un’epoca culturale conclusa, solo in parte recuperabile mediante la scrittura letteraria, ma anche di una modernità che, rielaborando esperienze e forme della tradizione, anticipa fenomeni successivi, fino alla nostra contemporaneità. -
Il Romanzo di Babele
Perché i romanzi “parlano” più lingue, invece che un’unica lingua? Che sfide impone il multilinguismo letterario alla traduzione e all’idea di una letteratura nazionale? Lo straniamento linguistico, sebbene a volte censurato o dimenticato, ha sempre fatto parte della storia letteraria, e oggi più che mai in una dimensione di cosiddetta “World Literature”. Molti scrittori dall’antichità fino al Novecento si sono non solo auto-tradotti, ma hanno reinventato, alternato e mescolato le proprie lingue madri, spinti dall’esilio, dalla discriminazione, dalle guerre, o anche solo dal viaggio intellettuale, attraversando i continenti, con esempi come quelli di Joyce o Nabokov, i quali hanno raggiunto, con la loro lingua inquieta, inaspettate latitudini globali. Questo saggio vuole offrire, grazie all’uso di metodologie aggiornate e comparando alcuni casi rilevanti tra le Americhe e l’Europa, una teoria di questi romanzi particolari e universali assieme, diabolicamente intraducibili e utopisticamente babelici. Una teoria per comprendere le zone di contatto e di traduzione delle culture contemporanee, le quali hanno smesso da tempo di parlare una sola lingua e di sventolare una sola bandiera, nelle megalopoli così come nelle frontiere. -
Con altre parole. La divulgazione umanistica
Vale la pena raccontare gli scrittori del passato e le loro opere? L’autrice si interroga sui modi in cui, dal XVIII secolo, la cultura è stata divulgata, disseminata, comunicata ai non addetti ai lavori: donne, bambini, lettori che conoscono alcune cose ma non altre. Già da tempo le scienze e la storia hanno saputo diventare “pubbliche”, si sono cioè impegnate per condividere le conoscenze e le competenze fuori dal mondo accademico. Anche la cultura umanistica si sta muovendo in tal senso: sugli scaffali delle librerie sono esposti testi enciclopedici che raccontano opere letterarie in pillole e biografie che narrano a un pubblico di tutte le età la vita di donne e uomini memorabili. E tutto ciò con un linguaggio chiaro, semplice, efficace. Così si afferma un nuovo modo di pensare il rapporto tra narrazione e pubblico, con possibilità e limiti indagati in questo volume. -
L'impresa competente
Fenomeno complesso e multidimensionale, la trasformazione chiamata Quarta rivoluzione industriale, Industria 4.0, Digital Transformation resta per molti versi poco studiata. La capacità del fattore umano di favorire oppure ostacolare l’innovazione è il centro di questo libro, punto di incontro di tre discipline: la sociologia, gli studi organizzativi e l’economia dell’innovazione. Il volume mette a fuoco l’importanza delle persone nei modelli d’innovazione attraverso la lente di ingrandimento delle competenze, ovvero l’insieme di conoscenze di natura teorica, skill e atteggiamenti che connotano l’agire delle persone nel contesto di lavoro. -
Cieco
Se è vero come osservava Virginia Woolf in Gita al faro che rnnon ci si innamora di una persona, ma di lei e di ciò che rnle sta intorno, è vero altrettanto ciò che si legge in questo rnbreve memoir di Massimo Fini, e cioè perdere la vista rnnon è solo approssimarsi al buio, ma perdere i gesti, e rninsieme ai gesti anche certi sentimenti. Cieco è il racconto rndi una graduale e inesorabile acquisizione di impossibilità. rnCieco si declina in abitudini, luoghi e persone, simbolici rndi una perdita. Si spera sempre che le esperienze e le rnconoscenze durino quanto noi, si studia e si osserva rnperché si sia pronti ai cambiamenti del mondo, ma non rnè detto che nella molta speranza che c’è al mondo ce ne rnsia abbastanza per noi. Di certo non sente di averla per sé rnchi ha scritto questo libro. -
Menodramma
Un mese Londra è una miniera di notte e un cantiere di giorno. Tra i suoi ponteggi e i suoi tunnel, Duna si è laureata in Filosofia nell’università più illuminata d’Inghilterra, e ora legge sceneggiature o quasi sceneggiature: quasi legge, anzi, più che altro immagina. Nonostante sia molto giovane, Duna ha già una vita di prima. Tra la vita di adesso, seduta a una scrivania davanti a un collega più grande che le si rivolge in modo gentile e che di certo la ama, e la vita di prima a Roma, seduta in un’aula scolastica o su un motorino in compagnia di Veronica, c’è un proiettile la cui vittima non è ancora decisa. Duna voleva scrivere un romanzo, ma ha smesso. Uno dei protagonisti era un ragazzo vestito da pagliaccio armato di mannaia. Forse non era uno sconosciuto. Duna gioca con Alexander, un amico geniale e lunatico ricoverato in una clinica psichiatrica: si parlano attraverso gli slogan pubblicitari. E cammina, Duna, per Londra, cammina trascinando la sua bicicletta. Il suo disincanto è devoto all’idea di dimostrare che gli altri esistano e non ci abbandonino. Duna incontra un giovane e famoso cantante, Clement. Si innamorano, solo che il lieto fine, nelle fiabe come nella vita, dipende sempre da dove smetti di raccontare la storia, e qui non si sono fermati in tempo. Se non fosse che, tornando da una festa alla quale era andata con lui, Duna, attraversando il Blackfriars Bridge, nella notte in cui più intensamente di altre medita il suicidio, incontra un uomo. E l’uomo ha una pistola. Tra la vita di adesso, a Londra, senza più un amore, e la vita di poi, ancora a Londra (ma chissà per quanto), ci sono quel proiettile e la sua vittima. E non c’è nulla nel mondo che possa farci cambiare: non c’è nulla negli altri, ci siamo noi.Proposto da Serena Vitale al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:rn«Il suo debutto la giovane (anno di nascita: 1997) Maria Castellitto scrive un romanzo arditamente fuori da ogni schema. Sono lieta di presentarlo al Premio Strega. Non si tratta di un thriller, anche se l’arma del delitto c’è: una pistola, e c’è anche un proiettile che non sappiamo: verrà lanciato? Menodramma è piuttosto un romanzo di formazione, anche se non è chiaro né scontato che cosa si “formi” in ognuno di noi quando diventiamo adulti, “maturi”: un fiore o un callo, qualcosa che può sfiorire e rinascere o qualcosa che può soltanto seccare, indurirsi. L’umorismo è nero; le fortune e i privilegi della protagonista sono insufficienti – se mai ce ne servisse la conferma – a essere felici. La felicità, la famiglia, le soddisfazioni lavorative ecc. non sono l’obiettivo: somigliano piuttosto a guai, problemi, piccole sciagure. La scrittura della Castellitto è scherzosa quanto colta, con un retrogusto fatalista, ha già un suo audace e inconfondibile suono – con dissonanze, talvolta, ma esiste. E l’esistenza, come imparerà Duna, la protagonista di queste pagine, non è poca cosa.» -
La signora di Reykjavik
Hulda, «la donna nascosta», cela un segreto già nel nome. Ruvida e ribelle, è tra i migliori investigatori della polizia di Reykjavík: a sessantaquattro anni, però, competenza e abnegazione non sono sufficienti, visto che ai piani alti c'è chi è ansioso di mandarla in pensione. Ma Hulda ha dato tutto alla carriera e la prospettiva di dover lasciare il lavoro a cui ha dedicato la sua vita la fa infuriare. Quanto si farà sentire la solitudine? Inevitabilmente, la porta si spalancherà ai vecchi demoni che lei ha sempre ridotto al silenzio. E allora le sue fughe tra le aspre montagne dell'Islanda, per respirare a pieni polmoni la durezza della sua isola, non basteranno più. Ottenuto il permesso di dedicarsi a un'ultima indagine, un cold case a sua scelta, Hulda sa perfettamente qual è il caso che vuole riaprire. Dieci anni prima, una giovane donna, arrivata dalla Russia con la richiesta di asilo politico, era stata trovata morta in una baia non lontana dalla capitale. Le indagini, ingarbugliate e chiuse sbrigativamente da un collega, non avevano portato a una vera soluzione, e ora Hulda vuole dare voce a chi è stato dimenticato troppo in fretta. Vuole la verità. E ha quindici giorni di tempo per trovarla. -
L'uomo della dinamite
È un sabato pomeriggio del 1911, quando un giovane operaio della squadra di brillatori alle prese con la costruzione di una strada ferrata nel Sud della Svezia rimane coinvolto in un’esplosione devastante. Anche se tutti lo danno per spacciato, Oskar Johansson sopravvive alla dinamite che ha fatto a pezzi il suo corpo e si riprende il lavoro e la vita. Una vita di passioni assolute: l’amore profondo per una donna che gli resterà sempre vicino, tre figli, e un travolgente ardore civile e politico che lo animerà sino alla fine dei suoi giorni. Riuscirà a vedere l’inizio di qualcosa che vagamente assomiglia alla rivoluzione da lui tanto attesa e che non ha mai smesso di immaginare dall’isolotto dell’arcipelago dove trascorre le sue estati; un desiderio che nutre la sua anima, persuadendolo che la dissoluzione di quella società così iniqua sia vicina: «Un bel botto di dinamite, e tanti saluti a tutti.» Il romanzo d’esordio di Henning Mankell è il racconto poetico di un vero eroe della classe operaia che lotta per l’anima di una nazione: ispirato dall’appassionato desiderio di giustizia sociale che pervade anche i suoi polizieschi, L’uomo della dinamite racchiude in germe tutto il futuro lavoro del suo autore, attraversato da una profonda malinconia e da un’incrollabile fiducia nell’individuo. -
L' ultima indagine. I casi di Lars Martin Johansson. Vol. 4
Lars Martin Johansson è ricoverato alla clinica Karolinska, vittima di un ictus che ne ha seriamente compromesso la mobilità. Una vita di tensione ed eccessi gli ha fatto salire la pressione e affaticato il cuore, ma lo spirito del vecchio poliziotto non si arrende. Quando la dottoressa che lo ha in cura gli rivela nuovi particolari sull'omicidio mai risolto di una bambina uccisa venticinque anni prima, l'ex capo della polizia e dei servizi di sicurezza non resiste alla tentazione e decide di riprendere in mano il caso. Dal letto d'ospedale e dal divano dello studio di casa, facendo affidamento su intuito, ragionamento ed esperienza, Johansson si dimostrerà all'altezza della sua fama di «uomo che vede dietro gli angoli». Ironico e sottile, con l'ultima indagine del suo leggendario investigatore, Persson affronta la spinosa questione di come sia possibile ottenere giustizia quando la legge fallisce. E nel tracciare il toccante ritratto di un detective al tramonto, aggiunge al suo racconto un'insolita vena di tenerezza, alternando alle fasi di una caccia al colpevole, il cui ritmo si fa via via più serrato, passi delicati e profondamente umani sulle relazioni tra un uomo condizionato dalla malattia e le persone che gli sono vicine. -
Sull'acqua
Ad Amsterdam, nella calda estate del 1939, due ragazzi di diciassette anni vogano sull'Amstel. Il fiume scorre lento, Anton e David formano un'unità armoniosa con la barca, le acque cristalline e il cielo. La loro felicità è fatta di «carne, muscoli, sole e legno, acqua e pietra». È concreta, palpabile. Mentre l'Europa trattiene il respiro davanti allo spettro della guerra, la vita di Anton e David è lì, è l'intenso allenamento con il riflesso del sole sullo scalmo di rame, due corpi che eseguono gli stessi movimenti, perfettamente sincronizzati, uniti dalla fatica e dall'esaltazione, dal miracolo del lavoro di squadra. Il richiamo costante e irresistibile dell'acqua, la relazione quasi mistica con il fiume, cancellano tutte le paure. Sono due ragazzi profondamente uniti dalla stessa passione, la più forte che mai conosceranno. Cinque anni dopo, Anton è davanti al club di canottaggio abbandonato. La guerra è sullo sfondo, la casa di David è vuota. Rimane viva, nel corpo e nella mente, la memoria di un'amicizia preziosa e irripetibile, di un tempo dove tutto era ancora possibile, e di quella gioia pura che solo il risultato di uno sforzo fisico può dare. -
Misteri per orchestra
Perché la musica di Richard Wagner è associata senza scampo alla figura di Adolf Hitler? Per quale ragione Nicolò Paganini appare avvolto da ombre demoniache? A che cosa fu dovuto il repentino ritiro dalle scene di Gioachino Rossini, sebbene fosse il più celebrato compositore del suo tempo? Quale fu la vera causa della morte di Tchajkovskij? E che cosa accadde a Mozart, al di là della leggenda? Melomane ed esperto di musica classica, Filippo Facci ricostruisce vicende formidabili e sconosciute della storia della musica, veri e propri «cold case» che sono rimasti perlopiù appannaggio di musicologi e appassionati. «La musica classica – scrive l’autore – può essere rapimento, anima messa a nudo, riflessione scomoda, rallentamento interiore, consapevolezza del nostro nulla. Può essere grandiosa e poetica, ma anche linfa distruttiva che scorre nota dopo nota, irrequieta o dolce come la parabola atroce della vita; può rendere felici o infelici e non è sempre chiaro perché dovremmo ascoltarla. Il perché non lo conosciamo, non possiamo conoscerlo, preferiamo non conoscerlo.» -
L'angelo di Auschwitz. Mala Zimetbaum, l'ebrea che sfidò i nazisti
«Mala era generosa e coraggiosa; aveva aiutato molte compagne, ed erarnamata da tutte.» Così Primo Levi ricorda nei Sommersi e i salvati MalarnZimetbaum che, giovanissima, si trovò ad affrontare la più drammaticarndelle scelte: chi tra le compagne di prigionia ad Auschwitz-Birkenau poterrnsoccorrere e chi dover abbandonare a una sorte infausta. Con il passarerndei mesi, sfruttando il ruolo di interprete nel campo, che le consentiva dirnfornire sostegno, cibo e assistenza alle altre detenute, diede vita a unarnvera e propria azione di resistenza. Come fu possibile per questa ragazzarnrestare se stessa nell’inferno del Lager? Che cosa la spinse a sacrificarsirnper le altre prigioniere?rnFrediano Sessi tenta di mettere ordine in una vicenda in cui realtà ed ecorndella leggenda si confondono: dall’arrivo di Mala ad Anversa insieme allarnfamiglia, all’arresto e alla detenzione, prima nei luoghi di reclusione delrnBelgio occupato, poi ad Auschwitz-Birkenau, fino alla fuga con il giovanernpolacco Edek Galinski e al tragico epilogo. Sullo sfondo, uno spaccatorninedito della deportazione e della vita quotidiana delle donne nel Lager. -
Il segreto del talento. Commedia per musica
Un frustrato compositore napoletano vuole sottrarre a un celebre Maestro della città, erede di Scarlatti, Pergolesi e Cimarosa, quello che ritiene essere il segreto per il successo: un oggetto gelosamente custodito sotto una campana di vetro. È convinto che, possedendolo, scriverà musiche così divine che verrà riconosciuto di diritto come l'erede designato del Settecento partenopeo. Per farsi aiutare nell'impresa intercetta le ambizioni di due cantanti ridotte alla fame dalla pandemia, la napoletana Melina e la veneziana ""La Dernier"""", amiche e rivali, alle quali, in cambio del colpo, promette la gloria. Nel giorno di Carnevale del 2023, approfittando del Martedì grasso, le due cantanti si caleranno, tutte vestite in abiti carnascialeschi, dal lucernario dell'abitazione del Maestro per mettere a segno il furto. Non sanno che in quel momento, nella stessa stanza, il Maestro sta provando con un quartetto d'archi. Invisibili agli uomini ma in pieno contatto con gli strumenti, ingaggiano così un dialogo in musica: le due, per raggiungere il talento, dovranno scandagliarne l'essenza contrapponendo e unendo la loro sorte."" -
Annali di architettura (2021). Vol. 33
«Annali di architettura» è la storica rivista del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio. Fondata nel 1959 e sino al 1991 nota con il nome di «Bollettino del CISA Andrea Palladio», la rivista conta oggi 52 volumi. Già diretta da André Chastel e da James S. Ackerman, è ora sotto la responsabilità scientifica dello studioso spagnolo Fernando Marías, direttore della rivista, e di un comitato di lettura internazionale dove siedono Guido Beltramini, Howard Burns, Cammy Brothers, Caroline Elam, Francesco Paolo Fiore, Christoph L. Frommel, Pierre Gros, Jean Guillaume, Fernando Marías, Silvia Moretti. Pur incentrata sulla storia dell'architettura del Rinascimento, «Annali» ospita contributi sull'architettura di ogni tempo, pubblicati nelle principali lingue europee da studiosi italiani e internazionali. Ogni volume contiene una rubrica di recensioni e il notiziario delle attività del Centro. In questo numero i contributi di: Giovanni Marginesu, Giuliana Mosca, Andrea Bonavita e Giulia Ceriani Sebregondi, Flavia Cantatore, Maddalena Scimemi, Renzo Fontana, Douglas Lewis, Annalisa Avon. In questo numero contributi di: Giovanni Marginesu, Giuliana Mosca, Andrea Bonavita e Giulia Ceriani Sebregondi, Flavia Cantatore, Maddalena Scimemi, Renzo Fontana, Douglas Lewis, Annalisa Avon. -
W.
Un uomo solo si arruola nell’esercito per fuggire alla propria miseria e finisce sul camporndi uno dei tanti, atroci conflitti della prima metà del Diciannovesimo secolo. Woyzeck varnin guerra, in più guerre, e combatte per tanti eserciti. L’esperienza della crudeltà e dellarnviolenza lo sconvolge, mandando in frantumi il suo mondo e la sua coscienza. Dileggiato,rnrimproverato, colpito, il povero soldato non capisce più nulla degli esseri umani. E uccidernla donna che ama. Perché ha mille ragioni per uccidere una donna, oppure nessuna.rnDopo anni di ricerche, Steve Sem-Sandberg ridà vita al personaggio di Büchner, l’uomornche assassinò l’amante per gelosia, in un romanzo che è di nuovo grande letteratura. Ilrnsuo è un racconto immerso nei tempi della storia, e allo stesso tempo attualissimo edrneterno, capace di restituire il ritratto di un’Europa lacerata e devastata dallo scempio dellarnguerra, e di mostrare la complessità e la vulnerabilità dell’essere umano, quell’abissornprofondo che, stando a Büchner, è in ognuno di noi.