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La forza della natura
Gente di città. Smarriti senza i cellulari (che comunque non funzionano), incartati in attrezzature nuovissime, confusi davanti alle mappe. Sono dei colletti bianchi, colleghi in una società finanziaria, arrivati sulle Giralang Ranges per un trekking che affinando le tecniche di sopravvivenza dovrebbe cementare lo spirito di gruppo. Dopo qualche giorno, faccia a faccia con la natura rientrano tutti al campo base. Tutti tranne Alice Russell. Le ricerche partono all'istante: una donna sola e inesperta, seppur dinamica e brillante come Alice, ha poche speranze di sopravvivere nella foresta. Ad affiancare la polizia locale entrano in campo l'agente federale Aaron Falk, reduce dalla dolorosa indagine di Chi è senza peccato, e la sua collega Carmen Cooper, perché Alice non è un'impiegata come gli altri: è l'informatrice-chiave in un'indagine contro la criminalità organizzata e il riciclaggio di denaro sporco che vede coinvolta la sua società. Dunque, con ogni probabilità anche chi era con lei sulle Giralang, distese di bellezza selvaggia e ostile rese ancora più inquietanti dal fatto che sono state territorio d'azione del serial killer Martin Kovac. -
Il selvaggio
«Alcuni bambini crescono con amici invisibili, io sono cresciuto con un fratello invisibile.»rnrn«Un'ode alla speranza e alla fraternità, un viaggio omerico attraversato da una quantità incommensurabile d'amore. Arriaga è il massimo scrittore messicano di oggi e una figura indiscutibile della letteratura universale» – Gabri Rodenasrnrn""Selvaggio. Sarò il selvaggio. Non mi fermeranno. Se deve vendicarmi, mi vendicherò. Se devo perdonare, perdonerò. Se devo amare, amerò. Se devo cedere, cederò. Se devo combattere, combatterò. Mi è chiaro che sarà la vita – non la morte – a guidare le mie decisioni. Darò la vita per la vita, sempre per la vita.""""rnrnMessico profondo, fine degli anni Sessanta. Fin dalla primissima infanzia, Juan Guillermo sa cosa è accaduto prima che nascesse: il suo fratellino gemello è morto durante la gravidanza, e solo un cesareo d'urgenza e molte trasfusioni hanno permesso a lui di sopravvivere. Con l'ombra della morte sulle spalle e litri di sangue altrui nelle vene, Juan Guillermo cresce giocando con il fratello maggiore Carlos tra i tetti della città. Fino a che Carlos viene ucciso e anche i genitori muoiono: e a lui non resta che cercare una vendetta per tutto questo dolore. Ma i giovani estremisti religiosi responsabili della morte di Carlos sono feroci, armati fino ai denti e godono di protezioni illustri... Solo un amore immenso e struggente potrà salvare Juan Guillermo dalla spirale di morte in cui la vita sembra trascinarlo. In parallelo corre la vicenda di Amaruq, un ragazzo il cui destino si lega in modo indissolubile a quello di un lupo nei boschi ghiacciati dello Yukon. Le due linee narrative di questo romanzo sfolgorante di storie, di pathos, di violenza e tenerezza, di avventure e del febbrile entusiasmo di raccontarle, si uniscono nel nome di Colmillo, l'animale fiero e indomito, lo spirito che vibra dentro di noi quando non ci lasciamo assoggettare: il Selvaggio. Pagine potenti in cui risuonano echi di Herman Melville e Jack London, ma anche di Shakespeare, Faulkner, Rulfo, Nietzsche e Jimi Hendrix. Arriaga si conferma uno degli scrittori più intensi e originali della letteratura contemporanea."" -
Acque morte
Mescolando abilmente atmosfere claustrofobiche, momenti di tensione e profonda conoscenza delle procedure forensi, Beckett non tradisce i suoi lettori con l'atteso ritorno di un personaggio che da subito si è distinto per umanità e ironia, anche nei casi che mettono in luce gli aspetti più torbidi dell'essere umano.rnrnComposto da acqua per oltre il 60 per cento della sua massa, un corpo umano non galleggia naturalmente. Resterà a galla fino a quando ci sarà aria nei polmoni, prima di inabissarsi pian piano verso il fondo. Se l'acqua è molto fredda o profonda, rimarrà laggiù, sottoposto a una lenta e oscura dissoluzione che può impiegare anni a completarsi. Ma se l'acqua è abbastanza calda da permettere ai batteri di nutrirsi e riprodursi, allora il processo di decomposizione avrà altri tempi e modalità. Nell'intestino si formeranno gas che aumenteranno la capacità di galleggiamento del corpo, finché non riaffiorerà di nuovo. E il morto risorgerà, letteralmente.rnrnLa telefonata arriva un venerdì sera. Sulla costa dell'Essex, poco oltre Marsea Island, vicino a un luogo chiamato Blackwaters, è stato ritrovato un corpo in avanzato stato di decomposizione e la polizia locale chiede la consulenza dell'antropologo forense David Hunter per il recupero e l'identificazione dei resti. L'ipotesi – o la speranza? – è che si tratti di Leo Villiers, trentun anni, figlio di una delle famiglie più in vista della comunità: è sparito da settimane e la pressione per risolvere il caso è molta. Le indagini hanno infatti portato alla luce la sua relazione con Emma Derby, una donna sposata e a sua volta scomparsa. Forse lui l'ha uccisa per poi togliersi la vita. Forse. Perché niente è mai così semplice. Hunter infatti dubita della vera identità dei resti: mani e piedi non ci sono, il volto è irriconoscibile, nessuna certezza. Poi dalle acque iniziano a emergere orribili segreti e Hunter sprofonda sempre più in una palude di risentimenti famigliari, bugie e inganni da cui non riesce a uscire. -
Il padre infedele
Con Il padre infedele, Antonio Scurati scrive il suo libro più personale, infiammato dal tono accorato della confessione e, al tempo stesso, il romanzo dell'educazione sentimentale di una generazione.rnrn«Dietro la storia realistica e intensa di un matrimonio in lotta col disamore, Scurati scommette sulla forza della paternità e della pedagogia, indicando senza illusioni una via di resistenza nel coraggio» – Walter Sitirnrn«Forse non mi piacciono gli uomini.» Queste parole apparentemente semplici pronunciate in lacrime dalla moglie sono l'epifania del terremoto affettivo che sconvolgerà la vita di Glauco Revelli, e rappresentano la consapevolezza di una rottura e, al contempo, l'inizio della ricerca del senso più vero della sua esistenza. E così Revelli, chef di un ristorante sulla scia di una Stella Michelin, maschio di quarant'anni, padre di una figlia di tre, va alla ricerca della propria identità. Dall'ingresso nell'età adulta, l'innamoramento, la costruzione di una famiglia, la nascita e l'accudimento della figlia, fino al disamore della moglie, che gli si nega dal momento del parto, e al ritorno feroce delle ossessioni del sesso: tutto è passato in rassegna dal suo sguardo implacabile che indulge talvolta alla commozione. Con «Il padre infedele», Antonio Scurati scrive il suo libro più intimo, infiammato dal tono accorato della confessione e, al tempo stesso, il romanzo dell'educazione sentimentale di una generazione. -
La seconda mezzanotte
Un romanzo visionario. Un libro ambientato nel futuro e rivolto al futuro, a quella speranza di vita che sgorga solo nel senso della lotta.rnrn«""La seconda mezzanotte"""" è soprattutto il romanzo del dopo. Dopo che l'Occidente è diventato uno spazio cavo riempito dalla crudele efficienza cinese, dopo che un'onda ha travolto ogni difesa, spezzato vite, sogni e speranze» – Antonio Gnoli, la Repubblicarnrn2092. Venezia – ricostruita da una multinazionale di Pechino dopo una terribile tsunami – è la Las Vegas della decadenza europea. Una folla di nuovi ricchi vi accorre per concedersi ogni vizio e, soprattutto, per assistere alle lotte tra gladiatori in piazza San Marco trasformata in arena. Gli ultimi veneziani, ai quali è stato proibito di riprodursi, vivono confinati in un ghetto. In questo parco giochi orwelliano dominato dalla violenza e dalla lussuria ci sono due uomini in rivolta contro l'orgia del potere: il Maestro, guida dei nuovi gladiatori, e Spartaco, il suo allievo. L'antica via dei ribelli li condurrà alla città delle donne. Antonio Scurati torna all'ispirazione degli esordi con un romanzo visionario. Un'avventura epica che fa i conti con la nostra crisi narrando di uomini in marcia dentro e contro l'onda distruttrice della storia."" -
L' intervista 1989-2009
«Fare interviste è come un prolungamento dell'università, perché ognuna è come una lezione privata tenuta da una persona eccezionale, su un argomento differente.»rnrnAlain Elkann ci ha abituati, ormai da tempo, ai suoi eclettici e affascinanti appuntamenti con i più noti protagonisti del nostro tempo. Questa nuova edizione con le interviste più recenti aggiunge una galleria di ritratti sorprendenti, che in un unico e coinvolgente racconto ci parlano delle passioni, della carriera e degli amori di donne e uomini eccezionali. Premi Nobel per la letteratura come Mario Vargas Llosa e Toni Morrison, politici come Giulio Andreotti e Shimon Peres si alternano ai nomi più prestigiosi della moda internazionale – da Giorgio Armani a Valentino, da Miuccia Prada a Calvin Klein – a miti del cinema come Marcello Mastroianni, Sophia Loren e Brigitte Bardot e a registi come Paolo Sorrentino e Robert Wilson. Personalità della musica e dello spettacolo – da Luciano Pavarotti a Lucio Dalla a Roberto Bolle – si affiancano ad architetti di fama mondiale – da Renzo Piano a Zaha Hadid – e ad artisti come Maurizio Cattelan e Michelangelo Pistoletto – a maestri della fotografia come Helmut Newton e Richard Avedon, a grandi italiani come Alberto Moravia e Indro Montanelli. L’autore parla con loro delle loro vite, collezionando le migliori interviste dalla fine degli anni ottanta ai giorni nostri, e regala ai lettori un mondo di personaggi altrimenti irraggiungibili. -
Nonna Carla
Una meditazione sul fatto che la morte ci coglie comunuque impreparati, lasciando dietro di sé un vuoto che nemmeno il tempo riuscirà mai a colmare.rnrn«Un libro diverso dagli altri di Alain Elkan, più intimamente sofferto, che si offre al lettore con una sincerità senza ripari» – Raffaele La CapriarnrnUno dei libri più intimi di Alain Elkann. Una storia narrata sotto forma di diario che indaga, con amore e con pudore, la malattia e la morte della madre. Dalle avvisaglie del male all'esperienza traumatica del reparto di rianimazione fino ai momenti conclusivi del funerale, accompagnato dalle rituali preghiere ebraiche e improvvisamente interrotto dall'apparire inatteso della cuoca napoletana Rosa, che dice: ""Signora Carla, voi sì che siete stata un pezzo da novanta!"""" Nonna Carla riposerà per sempre a pochi passi dalla tomba del suo amico d'infanzia Primo Levi nel cimitero ebraico di Torino. Parallelamente, l'autore ricostruisce il rapporto con sua madre, donna dal carattere forte, ma con molte fragilità, dalla generosità inestinguibile. Nonna Carla era legata ai nipoti, a cui è dedicato il libro, da un rapporto felice, profondo e insostituibile. Sono ricordi che emergono in punta di penna, da una scrittura semplice, precisa, che mette in luce un senso di ribellione e di impotenza da parte di un figlio davanti alla malattia e alla scomparsa della madre. Queste pagine sono una meditazione sul fatto che la morte ci coglie comunque impreparati, lasciando dietro di sé un vuoto che nemmeno il tempo riuscirà mai a colmare."" -
Hotel Locarno
Un romanzo ambizioso e personale, un'intensa storia d'amore e un punto di vista originale su cosa siano la scrittura e la felicità.rnrn«Elkann con la sua proverbiale abilità ci racconta una storia, anzi tre, abilmente intrecciate che sfiorano un luogo senza tempo: il Locarno di Roma» – Giuseppe ScaraffiarnrnConvinto di aver perso la libertà e l'ispirazione, un autore riflette con il suo analista sul romanzo che vorrebbe scrivere. Il protagonista del romanzo è Michael Dufay, un celebre critico d'arte, infelice perché consapevole di non aver mai trovato la donna perfetta, da lui sempre rincorsa. Negli anni, ha lasciato scivolare la bellissima Gabriela, avventuriera argentina erotica e affascinante, e la moglie Daisy, dolce ma irrisolta nella sua ricerca del successo. Michael però non si arrende, ossessionato dal desiderio di un'ultima possibile felicità. E se la felicità fosse Gloria, una donna inglese che il destino gli invia come un messaggio in una bottiglia, sotto forma di un annuncio sulle pagine del ""Financial Times""""? L'annuncio suscita in Michael un sentimento dimenticato da tempo, ma lui sa di non avere più il coraggio di sbagliare. Svicola quindi, fuggendo verso Napoli, che si scoprirà risolutrice di un equivoco. Lì un colpo di teatro verrà a sparigliare le carte... Infine, l'autore del romanzo ritrova l'ispirazione, la storia è conclusa e l'analista comprende che il suo paziente lo ha aiutato, in un ribaltamento di ruoli, a mettere a fuoco i segreti della sua vita."" -
John Star
Chi non ha mai provato il desiderio di cambiare vita, sparire, eclissarsi da chiunque, perfino da se stesso?rnrn«Goldberg incarna una nuova moderna versione del mito dell'ebreo errante, dell'individuo capace di rinunciare a privilegi e status sociale pur di conquistare una nuova dimensione spirituale» – Mirella SerrirnrnSulla soglia della maturità, deluso da un'esistenza che gli sembra inutile, il protagonista di questo romanzo abbandona tutto: la città nella quale ha vissuto, i figli, la professione, persino il proprio volto. Prima destinazione il Brasile, dove in una clinica compiacente lo trasformeranno in un altro: John Star è infatti la sua nuova identità, vissuta in una New York fatta di pochi isolati, labirinto in cui si rincorrono coffee shop, solitudini e fantasie di evasioni impossibili. E lì che John Star ricomincia a vivere e dove, quasi a disprezzo del proprio passato, si mette a fare il taxista, come Robert De Niro in ""Taxi Driver"""", dove va a ballare stancamente, come John Travolta in """"Pulp Fiction"""", dove incontra molte donne che gli scivolano tutte tra le dita, per distrazione o indifferenza. Ed è in quelle notti passate a guardare le televendite, nei giorni trascorsi a girare a vuoto che, quasi per caso, scrive un romanzo. Di successo. La storia potrebbe ricominciare dal punto di partenza. Ma non è quello che vuole John Star. Così, il lettore riprende a fuggire con lui, tra colpi di scena, capitali del mondo e monasteri remoti. Alla ricerca di un centro perduto."" -
Il Guerrin meschino
«Lui che oggi si sentiva un dubbio insidioso crescere nella mente: se il fine occulto del suo cercare fosse stato di non trovare...»rnrnSpettatore infantile dell'Opera dei pupi, poi garzone a bottega di un pittore di paladini, Gesualdo Bufalino si appassionò precocemente a duelli, incantesimi, amori che vedeva fiorire ogni giorno sugli sportelli dei carri e sugli ""scacchi"""" dei cartelloni. Lette le gesta di Guerrino il Meschino sulle pagine di un'edizione tascabile, ne fece il suo idolo di quegli anni. Qui il ragazzo di allora, nei panni di un anziano cantastorie dalla lingua arcaica e visionaria, guida il suo eroe di prova in prova, alla ricerca del padre ignoto e d'una lenta maturità, nelle intenzioni di un viaggio d'educazione travestito da fiaba cavalleresca. Viaggio e fiaba, però, si interrompono a metà, lasciando molti fili sospesi, sotto l'incalzare di un tempo che crede poco ai miracoli della finzione e all'amabile gioco delle parti cari alla convenzione romanzesca. Abbandonato dai suoi personaggi, all'autore non resta che arrendersi ai patemi del presente, agli scenari di cartapesta, alla """"mise en abîme"""" del suo cuore."" -
Il malpensante. Lunario dell'anno che fu
«Metà di me non sopporta l'altra e cerca alleati.»rnrnMalpensante è chi pensa male, tecnicamente parlando. Ma è soprattutto chi pensa il male e ne culla i nodi dentro di sé, senza risolversi a farne piazza pulita. Il titolo della presente raccolta sembra fare riferimento a entrambe le accezioni: al suo interno Gesualdo Bufalino ha raccolto aforismi, note, pensieri, goliarderie, malumori e umori, disposti a mo' di Barbanera retrospettivo e offerti al lettore. Uno zibaldone (o anche un diario travestito da libro sapienziale, un'opera dei pupi in bilico tra divertimento e passione) assai voluminoso in origine, da cui l'autore ha estratto solo le schegge con il guizzo di anticipi o riassunti delle sue più tenaci ossessioni, con la speranza che qualche lampo, sebbene livido e storto, si sprigioni dalle sue carte e induca un salutare sconcerto nel lettore benpensante. -
Solo è il coraggio. Giovanni Falcone, il romanzo
Un'esplosione squarcia la quiete della campagna corleonese. Il giovanissimo Totò Riina assiste allo sterminio dei suoi familiari intenti a disinnescare una bomba degli Alleati per ricavarne esplosivo. È un boato che distrugge e che genera. La piaga che molti, con timidi bisbigli, chiamano mafia, ma che d'ora in poi si rivelerà a tutti come Cosa nostra, s'incarna da qui in avanti nella sua forma più diabolica. Ma con potenza uguale e contraria, per fronteggiare l'onda di quella deflagrazione scaturisce anche il suo antidoto più puro. È il coraggio, quello che sorregge l'ingegno e l'intraprendenza, che sopperisce ai mezzi spesso insufficienti: il coraggio che scorre in Giovanni Falcone, negli uomini e nelle donne che insieme a lui sono pronti a lanciarsi in una battaglia furiosa dove la vita vale il prezzo di una pallottola. La storia di un magistrato che insieme a pochi altri intuisce la complessità di un'organizzazione criminale pervasiva, ne segue le piste finanziarie, ne penetra la psicologia e ne scardina la proverbiale omertà, è narrata in queste pagine con l'essenzialità di un dramma antico: sul proscenio, un uomo determinato a ottenere giustizia, assediato dai presagi più cupi, circondato dal coro dei colleghi che prima di lui sono caduti sotto il fuoco mafioso; stretto, nelle notti più buie, dall'abbraccio di una donna che ha scelto di seguirlo fino a dove il fato si compirà. Roberto Saviano ha voluto onorare la memoria del giudice palermitano strappandolo alla fissità dell'icona e ripercorrendone i passi, senza limitarsi a una ricostruzione fondata su uno studio attentissimo delle fonti, degli atti dei processi, delle testimonianze, ma spingendo la narrazione fino a quello «spazio intimo dove le scelte cruciali maturano prima di accadere». Questo romanzo ci racconta una pagina fatidica della nostra storia, illumina la vita di un uomo che, nel pieno della carriera, fu in realtà al culmine del suo isolamento. E leva il canto altissimo della sua solitudine e del suo coraggio.COME COMINCIAUn boato scuote il terreno. Poi, soltanto sassi. Sassi, brandelli e ossa rotte.Sembrava che ormai fosse acqua passata, che il diavolo avesse riposto il suo possente tamburo, che i fischi, gli scoppi e gli sconquassi della guerra avessero abbandonato la strada del cielo. Che almeno dall'alto non piovesse più metallo. Con il procedere dell'estate anche i bombardamenti sono finiti. E allora cos'è stato? Perché i crocifissi ora pendono storti dai loro chiodi fissati alle pareti?In via Rua del Piano è successo l'inferno. La casa di Giovanni e della sua famiglia non esiste più. Qualcuno sta imbambolato davanti alle macerie e alle fiamme, lanciando lo sguardo oltre la nube di polvere grigia.Tra le macerie c'è solo il giovane Salvatore, è ancora vivo. Anche Gaetano, suo fratello, è vivo. Si contorce per terra, coperto di sangue. Gli altri maschi della famiglia sono morti.L'inferno, finora, sembrava lontano da Corleone. -
Finalmente ti scrivo
In un giorno qualsiasi davanti a un centinaio di lettere di Alberto Moravia sparpagliate sul letto, imparate ""quasi a memoria"""", ecco che, come scaturendo da una lenta e sotterranea maturazione, scatta nell’autrice di questo libro l’impulso a rispondere, a fare i conti con il passato.rn«Breve e intenso dialogo a distanza con suo marito Alberto Moravia, attraverso le lettere che il celebre scrittore scomparso nel 1990 le scriveva in ogni occasione» - Alberto Riva, Il Venerdìrnrnrnrnrn Da una parte un """"anziano romanziere"""", la sua fragilità, la sua travolgente passione e il suo timore di essere escluso dalla vitalità della compagna. Dall’altra, una donna """"scomoda"""", che ha esplorato dentro di sé e nei suoi riguardi con gli altri la struggente malinconia del vivere ma anche l’impulso prepotente ad accogliere ogni possibilità vitale. Dal caleidoscopio di incontri, fughe, conversazioni, sesso, amicizie, tradimenti, narrati sempre con una leggerezza in punta di penna, emerge alla fine una singola, emblematica frase di Alberto Moravia: """"Nessuno ti amerà mai come me"""". Carmen Llera, avventurandosi nelle pieghe del suo vissuto e mettendo a nudo se stessa con disarmante franchezza, ci offre una mappa del ricordo che non può condurre altro che a una trepidante domanda, che riassume il senso di una perdita incolmabile: """"Dove sei?"""""" -
Le regole degli amanti
«Hanno capito che cosa c'è di speciale nel loro amore: è che giocano, perciò fanno così sul serio.»«Yari Selvetella narra la storia dei due amanti attraverso i loro racconti, che si intrecciano come se fossero i diari di questa vita clandestina, erotica, di questo grande amore che ha deciso di essere palpitante e appassionante, rimanendo dentro la clandestinità» - Francesco Piccolo, la LetturaInnamorarsi da adulti è quasi sempre difficile. Quel sentimento irragionevole e luminoso espone al rischio del ridicolo, mette di fronte a scelte importanti. È quello che accade ai protagonisti di questo libro. Se, come scrive Javier Cercas, il romanzo è il genere delle domande, dal momento in cui si incontrano le vite di Iole e Sandro gravitano intorno a un solo interrogativo: come proteggere la felicità dell'amore dallo scorrere del tempo? Per superbia o per leggerezza, Iole e Sandro credono di avere una risposta da cui partire: sanno che cosa non vogliono. Desiderano fuggire la noia dell'epoca sazia di cui sono figli, non vogliono mettere in discussione i loro matrimoni, resi opachi dalla quotidianità ma illuminati da figli molto amati. Soli in mezzo al brusio del mondo, provano a immaginare un percorso che metta il loro sentimento al riparo dall'assuefazione, si impegnano a fare della loro coppia segreta il luogo di una continua ricerca e non un punto di arrivo. È intorno al sogno di un amore lieve che stringono un patto trentennale e definiscono un decalogo che li guidi, per sperimentare gli incanti dell'amore clandestino ma al tempo stesso vivere in pienezza alla luce del sole, con altri compagni, con i figli, lungo altre strade. Yari Selvetella mette in scena due protagonisti autentici, sconsiderati, in fondo egoisti, ritrae senza sconti la borghesia italiana di poche qualità sullo scorcio del nuovo millennio. Eppure attraverso le piccole miserie e le visionarie accensioni che segnano il percorso dei due amanti ci restituisce l'ardore di una donna e di un uomo animati da una profonda fede nelle parole, ci parla di un bisogno di intensità che ci commuove e ci riguarda, costruisce un'accorata indagine letteraria sulla possibilità di un grande amore oggi. -
Milano. Storia comica di una città tragica. I club, la malavita, il cabaret e la televisione
Milano è una città pratica, spesso brutale, e la sua praticità si riflette nell’umorismo dei milanesi: denti stretti e stoccata facile.rn«Un lavoro encomiabile. Di documentazione vera, quasi da giornalista d'inchiesta. Di personaggi o fatti descritti di cui ero anch'io a conoscenza, posso garantirvi la veridicità. E di cosa che non conoscevo mi ha incuriosito e divertito leggere, sapendo che per proprietà transitiva saranno altrettanto vere» - dalla prefazione di Claudio BisiornrnDai primi anni sessanta, all’indomani del piano Marshall e in pieno boom – quando il tipico panorama milanese era il profilo di una fabbrica oltre la nebbia, la città era il punto di arrivo di chi non aveva più speranze e l’imperativo era “produrre” – Milano ha alimentato la sua vena comica nei night club. Qui gli intrattenitori hanno importato il cabaret e negli anni lo hanno reso parte della storia della città. Qui è nato il Derby, che ha visto affermarsi grandi geni comici e ha dato un porto sicuro ad alcuni tra i più efferati malavitosi italiani. Da Jannacci ad Abatantuono, passando per Cochi e Renato, Teo Teocoli, Lella Costa, Aldo, Giovanni e Giacomo; dal seminterrato del Derby ai fasti dello Zelig; dai club alla televisione; dal cabaret alla stand-up comedy: una storia di vino, fabbriche, droga, poco di buono, nottate insonni e soprattutto comicità, attraverso più di trent’anni che hanno visto Milano cambiare, e con essa il suo modo di ridere. -
L' indicibile
Con questo libro salutiamo la nascita di una scrittrice, Gabriella De Fina, donna indomita e appassionata della vita. rn""Credo di aver sognato tutta la notte"""".""""Un sogno bello?""""""""Mi sembrava di volare, come se non ci fossero pareti.""""""""Dove sei andata?""""""""C'eri anche tu.""""""""Dove siamo andate?"""" dice Micaela sorridendo, su tutto di quel sogno.""""In un altro tempo.""""""""Quale tempo?""""""""Un tempo nostro, un tempo giusto.""""Due donne decidono di trascorrere una settimana insieme, in una casa di montagna immersa nel bosco, lasciandosi alle spalle i doveri, gli amori e anche un'altra presenza ingombrante nelle loro vite: la malattia. Sì, perché Micaela e Bianca si sono conosciute in ospedale, dove entrambe stanno curando il proprio tumore al seno. Ma per una settimana hanno deciso di vivere isolate da tutto, anche dal mondo """"dei sani"""": come se la loro condizione fosse la normalità. In questa atmosfera intima e un po' magica riusciranno a trovare le parole che normalmente sono tabù per chi è malato: per parlare del rapporto con chi si prende cura di loro, dei medici con le mani legate dai protocolli, dei sentimenti violentissimi che animano chi combatte per sopravvivere, dei farmaci dopanti, della sparizione degli amici, dei soldi, del sesso. Alle loro, misteriosa ma insistente, si unisce una voce amica eppure sempre pronta a discutere, a provocare: sembrerebbe una voce che abbia già compiuto il passo verso l'aldilà... Sarà forse grazie a lei che - durante sette giorni, come quelli della Creazione - Micaela e Bianca riusciranno dirsi l'indicibile."" -
Zucchero amaro
Alla fine di Yellow Street c'è una discarica. Al centro della discarica c'è una casa fatiscente. Da lì Robbie ordisce un piano per vendicarsi di tutti i torti subìti nella vita. Arrabbiato, emarginato, abbandonato dai genitori, ha messo insieme un piccolo esercito di tre ragazzini – Jody, Dag e Midge – pronti ad aiutarlo nella crudele impresa: nascondere lamette, veleni e vetri sbriciolati nelle caramelle che quella sera, per Halloween, verranno distribuite ai bambini che busseranno alla sua porta. Gli orologi ticchettano, e sono molti i piccoli innocenti che potrebbero andare incontro a una fine terribile. È Jody a dover procurare le dolci armi di distruzione: porterà a termine il piano malvagio di Robbie o lo farà saltare? Raccontato da voci indimenticabili, il romanzo di Daniel Kraus è al tempo stesso feroce ed emozionante, fa riflettere e fa ridere senza ritegno. Dopo averlo letto non potrete più scartare una caramella con noncurante leggerezza. -
Autobiografia di un perdigiorno
Più che un'autobiografia questo libro è un ritratto dell'artista da farabutto. L'unico ritratto sincero e spietato che un grande scrittore come Waugh poteva consegnarci.«Queste pagine che raccontano gli anni più divertenti, stravaganti e debosciati del giovane Evelyn rimangono esemplari nel loro genere. Viene da chiedersi come mai questo libro sia rimasto finora inedito in Italia» – Mario Fortunato«Un libro così, benché minore per natura e ambizioni, zeppo di tediose divagazioni genealogiche e di affettazioni decadenti, è quanto di meglio per farsi un'idea della vena straordinariamente proficua di uno dei massimi scrittori di lingua inglese e del suo piccolo mondo antico mai abbastanza rimpianto» - Alessandro Piperno, la LetturaPer i libri di Evelyn Waugh – il grande scrittore inglese di Ritorno a Brideshead, Declino e caduta e altri capolavori di eleganza e sense of humour – bisognerebbe inventare un genere diverso dal risvolto di copertina e mettere in guardia il lettore. Prendiamo questa Autobiografia di un perdigiorno (anno 1964) per la prima volta tradotta in italiano. Non aspettiamoci la solita autoglorificazione dello scrittore di mezz'età: Waugh ci accompagna prima a conoscere il suo albero genealogico zeppo di caratteracci e tipi bizzarri, poi passa a tratteggiare un padre vagamente ostile e una madre vagamente chioccia, ed ecco infine il giovane Evelyn così insicuro della propria vocazione letteraria e così malevolo verso se stesso da rasentare casomai l'autodiffamazione. Come scrive Mario Fortunato nella nota che introduce il volume, «la realtà per Waugh non è che la nostra fantasia ridotta ai minimi termini». Di conseguenza molti personaggi realmente esistiti – da Harold Acton a Anthony Powell, Nancy Mitford e tanti altri compagni a Oxford di una giovinezza scapestrata e parecchio alcolica, ripercorsa con divertimento e qualche nostalgia – assumono nomi fittizi e si trasformano in personaggi romanzeschi imprevedibili e capricciosi, dando vita a una girandola di situazioni degne della migliore letteratura umoristica del Novecento. Perciò in guardia, lettore: più che un'autobiografia questo libro è un ritratto dell'artista da farabutto. L'unico ritratto sincero e spietato che un grande scrittore come Waugh poteva consegnarci. -
Black blues
Una scrittura vivida e una trama serratissima per parlare di diritti e di giustizia in un romanzo che conferma Attica Locke come un'interprete del presente.«Un thriller superbo» – Los Angeles Times«Un linguaggio ricco e ammaliante» – New York Times«I romanzi di Attica Locke sono terribilmente vividi: il lettore respira insieme ai personaggi e cammina accanto a loro» – Seattle TimesIl Lago Caddo è un'imponente distesa d'acqua che si estende tra il Texas e la Louisiana. Come una creatura acquatica la sua sponda occidentale sembra dimenarsi in un reticolo di paludi, isolotti, bayous e canali che hanno osservato, accolto, nascosto, rubato le vite di chi è vissuto su quelle rive. Una sera d'inverno Levi King, nove anni, sta navigando da solo sul lago nella piccola barca del nonno. Ha fatto tardi da un amico e il sole ormai è tramontato, ma deve tornare a tutti i costi a casa, a Hopetown, prima che la madre si accorga della sua assenza. Ma non tornerà, né quella sera né il giorno dopo. I suoi genitori sono convinti che sia vivo e non vogliono arrendersi, ma il tempo passa e secondo loro la polizia non si sta impegnando nelle ricerche: il padre di Levi, Bill King, in carcere per omicidio – ha ucciso un uomo di colore ed è un membro della Fratellanza Ariana del Texas – decide di scrivere direttamente al Governatore dello Stato perché coinvolga i suoi uomini migliori nel caso. Ad affiancare la polizia locale viene quindi spedito Darren Mathews, Texas Ranger di colore che si è distinto per la brillante risoluzione di un caso poche settimane prima. Ma a Hopetown non basta un distintivo per mettere al sicuro un nero: in un clima di odio e intolleranza, Mathews si dedica all'indagine, che lo conduce nel passato della cittadina, al cuore della convivenza forzata tra nativi americani, schiavi liberati (o fuggiti) e la minoranza bianca che continua a dettare legge e si sente ancor più legittimata dal nuovo inquilino della Casa Bianca. Una scrittura vivida e una trama serratissima per parlare di diritti e di giustizia in un romanzo che conferma Attica Locke come un'interprete del presente. -
L'anno della scimmia
L'anno della scimmia è il 2016, l'anno lunare che porta con sé svolte inaspettate e passaggi esistenziali. Per Patti Smith diventa un anno di bilanci e separazioni.""Sentivo crepitare fuochi d'artificio a poche strade di distanza. L'anno della scimmia era cominciato e io non ero affatto sicura di come sarebbe stato"""".L'anno della scimmia è il 2016, l'anno lunare che porta con sé svolte inaspettate e passaggi esistenziali. Per Patti Smith diventa un anno di bilanci e separazioni. Mentre sullo sfondo si rincorrono le miserie della situazione politica americana, Sandy Pearlman, amatissimo mentore, è in ospedale, immerso in un sonno che preannuncia la morte; Sam Shepard, amico di una vita, arretra di fronte alla sla che si è già presa le sue mani; e lei sta per compiere settant'anni. Tra fotografie e frammenti onirici, pagine di diario e slanci poetici, incontri con personaggi reali e immaginari, i viaggi che scandiscono il 2016 diventano tappe di un percorso mistico, a tratti erratico, sempre intenso, sospeso tra sogno e realtà. Perché nell'anno della scimmia tutto è possibile.""