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Maniere
Maniere perché la raccolta è senza dubbio eclettica (sonetti, variazioni sul tema, qualche resto calcinato di lirismo, ecc.). Questo significa che l’autore rifiuta di prendere una postura, forse semplicemente non ne è capace, attraversato com’è dal flusso linguistico-mediatico al quale si abbandona con tutta l’ironia possibile, a volte canalizzandolo nella forma chiusa, a volte lasciandolo libero di sbizzarrirsi nelle praterie della pagina bianca. In un tempo nel quale intimità e consumo sono sempre più intrecciati, la “distruzione della ragione” alla quale assistiamo sembra riflettersi meglio nel proliferare degli stili che in una forma asserragliata nella propria ieratica coerenza. -
Note sul funzionamento di una macchina gigante
La raccolta è caratterizzata da una linea narrativa frammentata e da elementi ludico-ironici ottenuti attraverso la giustapposizione di materiali incongrui e sconnessioni dei nessi logici che servono a pensare simultaneamente da più punti di vista le immagini o situazioni descritte. “L'uomo, con i suoi vissuti, le emozioni, le sensazioni percepite, è poco presente, o meglio figura come estraneo. Il linguaggio e la disposizione dei versi creano una profonda alienazione: quel senso di distacco e freddezza che i meccanismi sociali, lavorativi, relazionali impongono oggi alle nostre vite” (Rossella Renzi). Lo sguardo si sofferma sull'efferatezza delle forze disumananti del contemporaneo, sulle contraddizioni di un'epoca che vede diminuire costantemente la varietà delle opinioni consentite sui media mentre, allo stesso tempo, un'enorme quantità di informazioni impediscono di riconoscere i soprusi e quindi di reagire. -
Lungo la strada un cammino
"Lungo la strada un cammino"""" è come un diario di bordo partorito attraverso il respiro e il battito cardiaco di ogni luogo penetrato e poi assorbito, attraverso l'utilizzo parsimonioso dei cinque sensi: ogni poesia, tratteggia con umiltà le percezioni che pian piano si sono nutrite di suoni e colori, trasportati da frequenze poetiche perfettamente sintonizzate con il “qui e ora”. Ogni poesia, tanto assomiglia a una cartolina desiderosa di vivere una vita propria, attraverso la libertà poetica, del nascere fecondo." -
Quaderno di conversazione
Opera oscillante tra attualità e memoria di un passato che ci fissa col suo carisma, in un paese montano del sud. I nostri mille urti con la storia, le mille carezze al nostro amore; calzanti le parole che sono state prese in prestito di Seamus Heaney: “Versi che dicono il cuore appassionato, lo spirito che vive solo”. -
Termomeccaniche
Un biologo. L'algoritmo Andros. Relazioni sbagliate. La deriva seriale in un romanzo di fantascienza sui rapporti di genere. Ispirata agli svariati fenomeni di molestie che hanno configurato il reato di stalking, la vicenda è raccontata dalla prospettiva di un giovane biologo alle prese con una relazione al capolinea. Quando Ellie lo lascia senza troppe spiegazioni, Loris ricorre a un complesso modello matematico per cercarne la ragione: grazie a un algoritmo capace di tracciare l'empatia che governa le relazioni affettive, le analisi lo conducono verso uno scenario sconcertante; la percezione della realtà inizia a sgretolarsi e lo scienziato, con l'idea di salvare la sua storia d'amore e di essere vittima degli eventi, finisce col costruire le premesse per una catastrofe. -
Il giardiniere cieco
Il fulcro tematico di questa raccolta si riconosce nella percezione della assoluta gratuità dell’esistenza, tanto di quella umana quanto di quella propria a qualunque altro oggetto contingente: del suo carattere irriducibilmente arbitrario, superfluo, ingiustificabile, ancorché camuffato dall’inveterata tendenza della nostra specie a mentire a se stessa e ad attribuirsi scopi che ne convalidino il disperato sforzo di autoconservazione; la radicale angoscia, che si accompagna allo sguardo rivolto a se stesso e al mondo da parte del soggetto, si libera in una espressività visionaria, aperta a un simbolismo allucinato e onirico, ad associazioni e automatismi che rimodellano il paesaggio interiore secondo immagini svincolate da ogni criterio di verosimiglianza logica. -
L'avversaria
Liberamente ispirato ai numerosi casi che hanno visto una madre accusata o condannata per infanticidio, il romanzo racconta la quotidianità di una famiglia che abita in montagna, una frazione con poche abitazioni a fianco e spesso isolata per la neve. Durante il giorno il marito è assente per lavoro, mentre la protagonista, che ha rinunciato a tutto per diventare mamma a tempo pieno, si prende cura dei figli, il più piccolo dei quali soffre di sonnambulismo. Nel passato della donna c’è il precedente di una gravidanza interrotta per motivi mai chiariti: in casa aleggia una presenza quasi inconsistente, fatta di rumori e cambiamenti impercettibili, che passo passo modifica gli stati d’animo e le abitudini degli inquilini, nonostante ogni appello alla lucidità. Così, mentre i confini tra veglia e sonno paiono saltare, prende corpo la vicenda di una madre che non può fallire, perché di lei, al mondo, non resta che il fantasma senza riposo di una donna che non c'è: un'avversaria pronta a tutto, pur di salvare il suo progetto di famiglia ideale, con la più tremenda delle soluzioni in mano. -
Ossa di luce
Le poesie di Mocanu si caratterizzano come complessi sistemi immaginifici in una forma icastica talvolta curda e sanguigna, talvolta lene e carezzevole. Sembra di assistere a un’arte della traslazione che camuffa semplici e purissime intuizioni, emozioni, idee, in costruzioni complesse che sfiorano il grottesco e l’astratto. Vi pulsa dentro tutto un universo di intuizioni fresche e originali, in un flusso vividissimo le cui risonanze e i cui puntuali contrappunti interni risultano funamboleschi. -
La calligrafia come arte della guerra
In una scuola posta al confine tra due Stati in guerra, alcune bambine imparano «l’arte del messaggio, della disciplina e dell’amor patrio» calligrafando messaggi bellici sopra le testate dei missili. Sono orfane di una guerra di cui non si vede la fine, e le guida un maestro di calligrafia dal passato oscuro, Horatio. Come in una spietata partita a scacchi, gli abitanti della città attendono la prossima mossa dell’avversario: un missile inoffensivo, che una notte porta al di qua del confine un misterioso messaggio. Il compito di interpretarne il contenuto è affidato a Horatio, ma non tutto andrà come dovrebbe. -
Getsemani
Un abbandono che si realizza nella tensione tra la ricerca dell’amore già sperimentato in vita, di cui vi è memoria come di una certezza, e l’assenza di Dio nel momento della prova. Perciò la parola poetica diviene preghiera e ricerca una comunione drammatica con il Dio a cui si rivolge. Solo in Dio infatti sarebbe possibile quella pacificazione linguistica del dire poetico che coincide con la salvezza del soggetto che conosce l’esperienza del dolore. Tuttavia la crisi soggettiva non è permessa. Il ricordo dell’amore di Dio, come un dono al limitare della vita, salva dalla possibilità di una preghiera inesausta e rende prossima la redenzione. -
Grido di corda
È una poesia intima, privata, viscerale ma elegante, concisa e armoniosa allo stesso tempo. Piuttosto che scavare le terre delle sue e delle umane vicende, in cerca del proprio humus, delle proprie radici, Lina Vannini le abita senza la brama del possedere e di avervi dominio. Le sue liriche sono cammini, percorsi, attraverso realtà da contemplare e da carezzare con la mente e col sentimento, paesaggi dello spirito che la natura e la tradizione offrono attraverso l’incarnazione di ogni aspetto epifanico, all’interno di un regno di cicli antichi e perduti, attraverso temi come la malattia, la perdita di persone care, e il ricordo – tutto umanista – che le conserva all’interno di costellazioni. -
La rosa di Pola
“La rosa di Pola” è una raccolta di poesie di viaggio, tutte scritte nell’estate del 2019 (dalla Croazia alla montagna del Trentino, passando per Stoccolma). L’immagine principale delle poesie è quello di una vampira (suggestione che inizia con la raffigurazione di una venditrice di rose a Pola) che si configura a metà fra consolatrice e causa di tormento per alcuni viaggiatori (siano essi marinai o migranti). Da una parte c’è quindi la figura della vampira, dall’altra, invece, viaggiatori costantemente perduti in vagabondaggi e erranze, che da essa vengono consolati ma anche costantemente tormentati. -
Mortali e immortali
Prose liriche, quelle di Stefano Duranti Poccetti, ricche di intuizioni fresche e originali, riflessioni e quesiti di stampo filosofico e esistenziale, che mettono sotto la lente di un sensitivo sguardo poetico l’esistenza – quella che sopravvive al suo possibile esaurirsi e quella che pare quasi una scintilla nella notte del tempo –, e che si dipanano con fluida armonia trovando sintesi e incisività proprio nella compassata compostezza che ne detta breve lunghezza e intrinseca eleganza: mai scevra di efficacia e spiccata vocazione verso le terre dello spirito in luogo di quelle di uno sterile materialismo. -
Apologia della sorte
Da questo affresco emerge un ritratto affascinante e complesso dell’esistenza, nel quale la “sorte”, il destino, il libero arbitrio, il caso, la scelta finiscono con il convivere, con l’intersecarsi, creando un perenne movimento in cui tutto diventa possibile, imprevedibilmente. Non v’è modo di anticipare quelli che saranno gli esiti della storia e della vita di ciascuno -sembra volerci dire l’autrice- e questa, forse, è l’unica certezza che la silloge propone al lettore. Nella raccolta non manca, peraltro, un’indagine accurata del nostro tempo, attraverso poemetti e liriche che raccontano l’uomo contemporaneo e l’epoca post-moderna, con la sua incolmabile solitudine che non si comprende se sia il prezzo da pagare per lo sviluppo della nostra “civiltà”, o se costituisca invece l’inevitabile “destino” della nostra specie. -
In risposta al silenzio
La poesia prova ad essere di tutti e nel farlo non strizza l'occhio a facili argomenti o a linguaggi primitivi. Lo fa restando poesia ma parlando di ognuno di noi. È il desiderio di uscire dal ghetto di un mondo poetico che si guarda l'ombelico e crede che sia l'ombelico del mondo. Non c'è perciò un solo registro perché non c'è un solo argomento e una sola voce declamante. Il piacere è anche divertirsi cambiando la forma. Alla fine saremo tutti l'anonima goccia d'acqua della poesia finale: felici del nostro, comunque unico, percorso. -
Mura amiche
"Mura amiche"""" è una silloge che racconta case, abitazioni, stanze, ambienti, mura, oggetti casalinghi, sia dal punto di vista più materiale che da quello più umano, legato agli interni di vita """"familiare"""". Si articola in sei sezioni: Camera oscura, Harri-Jasotze, Gli eredi del vento, I sensi lunghi, Oltremura e Casa d'altri e deriva il suo titolo da un gioco/riflessione sul luogo comune (calcistico e non solo) delle mura casalinghe da considerarsi amiche, in quanto favorevoli e foriere di good vibrations." -
La cura degli istanti
Questi versi sono dentro alla natura che raccontano e più la penetrano più si fanno veri. Si cammina con loro, scartando di lato una pozzanghera, ascoltando il vento che scompiglia una faggeta, fino a quando ci si accorge di incarnare l’istante in cui tutto viene collocato, in una assoluta dilatazione dei sensi: l’odore del sottobosco dopo la pioggia, il silenzio di certi pomeriggi d’agosto, la noia lenta dei cortili d’estate, la lucertola che risale il muro frettolosa. Non ci sopravviveranno gesta eroiche, solo scampoli di bellezza e meraviglia nascosti nelle cose di tutti i giorni. -
Terza persona interiore
In questo suo nuovo libro, Antonio Bux continua il suo personale controcanto poetico, elevando il corpo a corpo della parola, che si eleva e si perde, offrendo al lettore la propria interiorità, così come l’esternazione di un registro meramente tonale. Il risultato è un’anima perduta tra le ombre della pagina, l’eco di un fantasma che si specchia e si deforma, e i frammenti lirici sono ciò che rimane, l’alone di un vetro che in realtà è la poesia stessa, l’unico strumento che ha il poeta per dichiarare la propria esistenza. E se questa terza persona interiore non è altro che il rovescio della medaglia di una vita, la morte invece tace sibillina tra le parole, così come un amore indefinito e lontano è la patina sottile che permea l’intera raccolta. -
Granito e bauxite
Magmatico e resistente come il granito, questo libro prova a restituire un'immagine della vita come struttura complessa ma affascinante di dolori stratificati, ma necessari, compatti eppure liquidi, fluidi come la società in cui siamo immersi e che a sua volta ci plasma, ci sottopone ad un continuo mutamento. L'attitudine del poeta è quella di chi si aggrappa al ramo più alto della nave e combatte per non farsi trascinare via dalla tempesta: egli è come una pietra minerale, come la bauxite, e resta solo e immobile - per quanto possibile -, a gridare il suo spinoso inno alla vita. -
Il materiale umano
In un futuro prossimo, in cui Salvini diventa premier, lo scontro sociale si riaccende seguendo dinamiche conflittuali e ideologiche già conosciute in passato e si riaffaccia il terrorismo di matrice politica: in una notte di fine novembre, una militante delle Brigate Millennials per la Resistenza spara con una vecchia pistola di fabbricazione russa tre colpi contro un ragazzo, la cui colpa, secondo informazioni fornite da un fiancheggiatore del gruppo, sarebbe l'aver denunciato due attivisti delle BMR come i responsabili della morte di un uomo durante una manifestazione Trigger. Tuttavia, poche ore dopo l'attentato, l'informatore si suicida e la scoperta di vecchi attriti tra lui e la vittima dell'agguato, amici fin dai tempi dell'infanzia, getta un'ombra sul movimento intero e sulle vite dei protagonisti, che precipitano in un destino drammatico e farsesco insieme.