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Album della città Sud
Una raccolta sentimentale di storie, una sorta di intervista alla città, reale e immaginata, vissuta dall’autore con sensibilità e partecipazione che ci riportano ai viaggiatori di un tempo, alla capacità di sovrapporre realtà e rêverie. Album della città Sud è un invito a educare lo sguardo: prima di tutto si guarda per osservare, per mettersi in ascolto, poi indossiamo gli occhiali della fantasia e giochiamo a trasformare. «Mi piace andare in giro e osservare: scusi mi dice qual è il suo mestiere? È tanto che abita in questo quartiere? Non sono un agente immobiliare, son solo un impiccione che ha voglia di ascoltare. Incontro adulti e bambini, poveri e ricchi, vecchie e ragazze, mi aggiro per scuole e musei, vicoli e piazze. Come un sarto che sta a rammendare, rabbercio e cucio storie, poi quello che ho osservato gioco a trasformare». Età di lettura: da 10 anni. -
Il profumo di Irene
Irene non ha avuto un’infanzia felice, la sua problematica storia famigliare la condanna a trascorrere diversi anni in un orfanotrofio. Il mondo comincia a sorriderle il giorno in cui i suoi occhi, blu come il mare di Pantelleria, incontrano quelli di Fina e Pino, un’umile coppia palermitana desiderosa di diventare genitori. L’adozione è per Irene un nuovo inizio, il primo passo su quella strada che le permetterà di conoscere tutto ciò che stava al di là delle mura dell’istituto e di inseguire la sua più grande passione: la musica. Tuttavia, Palermo non è una città che può offrire a Irene le stesse opportunità della suggestiva Vienna, è lì che prenderà forma la sua carriera da concertista e che, passo dopo passo, sentirà finalmente di aver trovato il proprio posto nel mondo. -
Il viaggio più lungo. Piccole-grandi Italie nella Mitteleuropa
Un libro che prende le mosse dal vissuto: memoria di luoghi, paesaggi, persone, tradizioni, stili di vita, mutamenti storici. Riflessioni su momenti complessi e coinvolgenti, sulla Storia che cambia. Narrazioni dell’essere prima di tutto viaggiatori dell’anima. Considerazioni sulle stagioni della cultura contemporanea, delle trasformazioni politiche che avvengono sotto i nostri occhi quasi senza accorgercene, dei tanti drammi che ci circondano. Compresenza di presente e passato; epifania dell’attimo; ritorno in sé stessi e nei luoghi dove hai vissuto e convissuto. Trasmigrazioni in altri contesti e in altre sensibilità. Un itinerario fra romanzo e saggio che racconta cultura e culture, retaggi di italianità rimasti in vari Paesi della Mitteleuropa; un percorso di vita che diventa ben presto una forma di gratitudine nei confronti di quei luoghi che hanno dato all’autrice una lezione di umiltà e le hanno permesso di immergere tutto il suo essere nella cultura dei luoghi dove ha vissuto e operato, del pensiero, del parlarne la lingua, in tutti i sensi. Un girovagare sull’Atlante della vecchia e della Nuova Europa; un labirinto interno di pensiero; una spirale di emozioni. -
Fondamenti di meccanica strutturale
Il linguaggio della progettazione di un sistema meccanico richiede innanzitutto di saper descrivere la realtà fisica mediante un modello matematico di crescente complessità. Il testo, che si rivolge agli studenti di ingegneria meccanica e industriale, affronta tutti gli argomenti principali della progettazione strutturale meccanica statica e a fatica con il grado di approfondimento necessario per la laurea triennale, attraverso un approccio sintetico e sequenziale. Il contenuto, esposto in modo chiaro e conciso, è arricchito da esempi di calcolo completi di svolgimento, esercizi di verifica alla fine di ogni capitolo e un intero capitolo di esercizi di riepilogo, assimilabili a temi d'esame. Chiude il libro una sezione dedicata a soluzioni organizzate e schematiche di casi notevoli. L'elevato numero di grafici e immagini, oltre a svolgere un importante ruolo esplicativo, rappresenta un'esposizione funzionale che facilita lo studio. -
L' anno senza estate
Comincia a piovere sul sentiero che porta ai piedi del Monte Adula, la vetta più alta del Canton Ticino. Francesco Salemi, sessantotto anni, scivola in un burrone. L'unica testimone della sua fine è la ventenne Sara Gandolfi. Francesco è un industriale di successo, proprietario di un'azienda di posateria in Brianza e grande amante della montagna. Ha conosciuto Sara un anno prima, nel bar di Milano in cui lei lavorava. Per lui era un periodo di stanchezza: deluso dai figli che lo affiancavano in azienda, cercava forze nuove per superare la crisi, e con un colpo di testa ha assunto quella ragazza senza qualifiche né esperienza. Sara, che ha sempre arrancato nella vita, non può credere alla propria fortuna. Come nuova assistente di Francesco getta, però, scompiglio tra gli eredi di casa Salemi. Riporta alla luce odi sopiti e insofferenze verso un padre brillante ma autoritario. La situazione precipita quando Francesco si traferisce a Lugano; uno spostamento fisico e non solo. Sara lo segue, aggrappandosi come può all'ancora di salvezza che rappresenta, ma non è affatto detto che lui voglia condurla in un porto sicuro. -
Sotto il cielo del mondo
Alvaro Giacometti viveva una vita tranquilla, sicuro nella quotidianità del piccolo paese di montagna nel quale era cresciuto. Questo finché gli giunse notizia della morte del padre che non vedeva da decenni. Scoprì che l'uomo che lo aveva abbandonato per diventare un marinaio era tornato a vivere non molto distante. Andò a casa sua e gli si parò davanti il modello di una nave cargo: dodici metri di ferro e altri materiali da cantiere. Perché? Alvaro Giacometti non trovò altra soluzione che ricostruire la storia del padre ripercorrendone le orme. Trovò un indizio e raggiunse Gdansk, là ne trovò un altro e continuò in un avventuroso girovagare per i porti del mondo. -
Errore dell'arte
Trentadue anni, medico. Una carriera promettente davanti, una famiglia unita dove regna l'armonia, una donna da amare e che lo ama, amici con cui condividere sogni e avventure. Eppure la vita di Dario è appannata da un disagio impalpabile camuffato di leggerezza e troppo simile a una premonizione per essere ignorato. Piano piano tutto intorno al protagonista si deforma, trasfigurando la gioia in dolore, la sicurezza in angoscia e trascinandolo verso un abisso di disperata impotenza. Non c'è che un'unica via di fuga. -
Primitivo
Charly sta seguendo un apprendistato come muratore. Il suo mentore è Primitivo, un operaio spagnolo che gli mostra come diventare un buon muratore e, naturalmente, i suoi insegnamenti non si fermano alla professione ma ha in serbo ogni sorta di consigli: sull'amore, la politica, i soldi e la vita in generale. Pedro Lenz ambienta la storia all'inizio degli anni Ottanta a Oberaargau, nella zona di Langenthal, dove è cresciuto lui stesso. -
A Zurigo, sulla luna. Dodici mesi in Paradeplatz
Che cos'è una piazza? Gli scrittori Yari Bernasconi e Andrea Fazioli hanno deciso di approfondire questa domanda esplorando uno dei luoghi più connotati di Zurigo: Paradeplatz, la ricchissima Paradeplatz, il centro nevralgico della finanza svizzera. Hanno però deciso di farlo a modo loro, e cioè incontrandosi in piazza una volta al mese durante un intero anno, armati dei loro taccuini e di una poesia ogni volta diversa, scelta per l'occasione. Il risultato è un reportage letterario in dodici episodi che passa agevolmente dal resoconto cronachistico ai versi, dall'affondo riflessivo alla filastrocca, intercettando - fra i tailleur, le cravatte e le ventiquattrore - tutta una folla di personaggi curiosi, agenti in incognito, militari in libera uscita, viaggiatori nel tempo, lanciatori di sigarette, fanciulle stilnoviste... Alla luce del sole o nel sottosuolo, cercando cunicoli e passaggi segreti, i due autori svelano una nuova Paradeplatz, capace di essere insieme intima e selvaggia. Almeno finché non arriva una guida turistica che, mentre «snocciola dettagli sulla piazza al suo gruppo di seguaci, si affretta a precisare: ""hier ist das Geld"""", è qui che stanno i soldi»."" -
Indelebile
Dopo un'adolescenza segnata da momenti difficili, Gionata guarda con fiducia alla vita adulta: il primo viaggio con gli amici, il servizio militare, l'università. Ma in pochi istanti, tutto si sfalda. Quattro anni più tardi le sue giornate ruotano attorno a turni in fabbrica e piccoli traffici illegali; a chi gli chiede del futuro risponde che ha smesso di pensarci, di fare progetti. L'equilibrio si spezza quando scopre che una ragazza persa di vista da tempo è caduta in un giro pericoloso: decide di aiutarla, correndo il rischio di portare alla luce un segreto che pensava di aver sepolto per sempre. Allo stesso tempo, le sue attività prendono una brutta piega, proiettandolo in una situazione più grande di lui. -
Sant'Onofrio e la contessa
Napoli, estate del 1737. Rodolfo Pimi Degli Esposti, giovane benestante paraguaiano con la passione per la musica, sbarca per coronare il suo sogno di studiare nella città con la maggiore tradizione al mondo, Napoli. Il giovane ha talento e riesce a dimostrarlo, ma non può dimenticare una ragazzina, Natalia, incrociata il giorno dello sbarco: povera, sopravvive raccontando storie in cambio di alimenti e qualche moneta. Il giovane ne subisce il fascino, quindi torna più volte al porto sperando di approfondire la conoscenza. La vita di Rodolfo si svolge tra il conservatorio - dove stringe amicizia con Carmine, cadetto che si era opposto fin dalla più tenera età alla carriera militare e in seguito a quella ecclesiastica - ed il porto, dove pian piano conquista la fiducia di Natalia. Il rapporto con la ragazza progredisce fino a trasformarsi in una vera relazione, che si compirà pienamente la sera dell'inaugurazione del Teatro San Carlo, alla quale i ragazzi hanno l'onore di partecipare. Sullo sfondo di una Napoli nel pieno del suo splendore, tutto sembra andare nel migliore dei modi per Rodolfo e Natalia, finché il destino non deciderà altrimenti. -
Domenica Matta. Storia di una strega e del suo boia
Venezia, 1615. Durante i festeggiamenti per la nomina del nuovo doge, un uomo sventa un attentato in piazza San Marco. Nessuno sa che è il boia del Comungrande di Mesolcina, luogo da cui è fuggito l'anno prima in tutta segretezza. Assoldato quale Maestro d'ascia nell'Arsenale della Serenissima, cerca di ricostruirsi una vita lontano dalle esecuzioni capitali. Ma una verità inconfessata lo riporta ben presto sulle orme del passato e della donna amata, lasciata in balia del destino nel borgo alpino di Roveredo dove, a un anno di distanza, si sta consumando una persecuzione di streghe. Nelle maglie del Tribunale dei Trenta è caduta Domenica Matta, additata per aver partecipato ai ""giochi del Berlotto"""", cioè al Sabba. Al boia spetta un'ultima prova: redimere la donna oppure condurla al patibolo. Basato sul verbale autentico del processo, il romanzo si sviluppa in una trama avvincente e carica di tensione. Séguito di """"Terra bruciata"""", """"Domenica Matta"""" narra la storia di una donna processata per stregoneria per ben due volte, da bambina e trentatré anni dopo. Una vicenda che riporta alla luce un passato scomodo fondato sulle superstizioni, l'intolleranza e l'ingiustizia."" -
Le ammaliatrici
Di quanti destini si sono perse le tracce nei secoli? Di quante storie rimangono come unici testimoni i luoghi in cui sono segretamente avvenute: i tavolacci delle vecchie osterie, i muri scalcinati delle chiese, le algide sale di tribunale, le celle conventuali, i manicomi, i bordelli, gli ostelli di santità e poi le valli ombrose, i campi di grano, gli anfratti più silenti delle caverne? Così, quando un bizzarro condannato a morte di nome Bargniff racconta le incredibili vicende di Maria del Maté - la giovane musa ispiratrice dei carnevali di Milano - e di Maddalena di Buziis - la Madonna-strega dei baliaggi svizzeri - capita che nessuno gli creda. Perché il Bargniff è un truffatore, un volgare casciaball ed è bene che la sua vita finisca; prima che qualcuno prenda per buoni i suoi farneticamenti, prima che il mondo scopra che a fine Seicento, tra il Ducato di Milano e le valli prealpine, un gruppo di sognatori dava vita alla Compagnia dei campi, e che uno spietato manipolo di persecutori di streghe e creatori di sante avviava una caccia feroce per cancellarla dal mondo, insieme al Paradiso che era riuscita a creare tra i verdi spiracoli della pianura che attraversa il confine. -
A una voce
Con voce narrante nitida, l'autrice costruisce la giornata tipo di un personaggio che volontariamente si esilia dai ritmi e riti della società contemporanea, rivendicando il diritto di chiamarsi fuori e rifiutando la logica imperante dell'apparire. -
Corpuscoli di Krause
Raccolta completamente diversa da ogni precedente pubblicazione, questa di Fabiano Alborghetti. Poeta solitamente di largo respiro, noto per i romanzi in versi, per la prima volta affronta la dimensione breve. Se fosse un romanziere, questi sarebbero racconti. È invece poesia, ma la limpidezza della lingua e la chiarezza della narrazione restano la sua cifra, riconoscibile e amata. Città, scavi archeologici, fisica quantistica, lutto, il mondo del lavoro, malattia, botanica. Non c'è ambito che viene escluso dalle sue storie ed ognuna eleva dal fango all'epica. Alborghetti non abbandona mai la sua vena più civile e profonda, intima: gli resta fedele facendo del sogno - e non solo della realtà sociale - una nostalgia ontologica, una nuova stagione creativa che brucia la realtà. La storia umana spesso inumana e impietosa, dove il tempo affretta e la cronaca parla sempre più dal fondo: per combatterne i disorientamenti, i contrasti, ecco lo spiraglio di un punto di domanda. Corpuscoli, sollecitazioni termiche e sensoriali che emergono. Sono un respiro. Forse una traccia. Le poesie di Fabiano Alborghetti sono storie. Ogni sua storia diventa poesia. -
Tutto ciò che siamo stati
Anna torna a Napoli dopo vent'anni per raccogliere indizi sulla scomparsa di suo padre. La madre le consegna una lettera in cui le parole sono un messaggio in codice tutto da interpretare. Il ritorno a casa e l'ascesa tra le scale del palazzo mettono in moto la pellicola dei ricordi e il legame tra lei e la sua amica Ada. I fatti si susseguono in quei giorni partenopei avvolti da misteriosi incontri. Presto la donna si rende conto che il percorso intrapreso va oltre il ritrovamento di un padre indecifrabile, dimostrandosi più vorticoso: è il viaggio verso se stessa, nei fatti dell'infanzia, nel ventre nascosto della sua coscienza, attraverso il buio della città, alla ricerca di parole che possano ricostruire una narrazione visibile e sopportabile della sua vita. Il mondo di sopra e quello di sotto, in una Napoli sospesa, si intrecciano e restituiscono Anna a se stessa con occhi che imparano a vedere e che non aveva mai avuto prima. -
Senza scarpe
Una narrazione che incrocia la voce del figlio Saulle con la ricostruzione della vita di Roberto Donetta, padre irrequieto e sempre indebitato, contadino della Valle di Blenio, venditore di sementi, cameriere e poi fotografo. Donetta (1865-1932) diventò noto una quarantina d'anni fa grazie al ritrovamento di cinquemila lastre fotografiche da lui realizzate sull'arco di un trentennio. Il recupero di quel tesoro ha fatto passare in secondo piano un'altra scoperta: quasi trecento pagine manoscritte in cui l'estroverso bleniese aveva annotato le sue riflessioni e gli scritti letterari e scientifici che più lo avevano colpito. Dagli scritti emerge la coscienza della sua diversità nel contesto rurale della valle in cui viveva. Fu la caparbietà del montanaro a tenerlo in vita nelle avversità. Lì tra le sue montagne, come scrisse in una delle ultime lettere a Saulle, l'unica risorsa in cui si può e si deve credere è la terra. Solo quella può garantire da mangiare ogni giorno. Con il passare del tempo però l'egocentrismo e la frustrazione per l'incapacità di strappare dalla miseria la famiglia provocarono la dolorosa rottura con la moglie Linda e con i figli. -
In Svizzera. Sulle tracce di Helvetia
Le montagne, i laghi e le città. Lorenzo Sganzini ha viaggiato attraverso la Svizzera visitando luoghi simbolici come il Cervino, le gole della Schöllenen o il Grütli e incontrando i grandi personaggi che ne hanno fatto il mito e la storia: Guglielmo Tell, Nicolao della Flüe, il generale Guisan, Giacometti, Hodler, Frisch, Dürrenmatt... Ma soprattutto si è lasciato guidare dalla curiosità dello sguardo. Sul Lunghin ha percepito la presenza di Gaia la dea della terra, al Bernina di una diavolessa, al Morgarten di Gertrud Stauffacher. Ha riscoperto le città come incubatrici di un pensiero a cui non è estraneo il loro essere svizzere. A Basilea si è ricordato della famosa frase di Orson Welles, un vero concentrato di luoghi comuni: ""In Italia sotto i Borgia, per trent'anni hanno avuto guerra, terrore, omicidio, strage ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera, con cinquecento anni di amore fraterno, democrazia e pace cos'hanno prodotto? L'orologio a cucù"""". L'autore dimostrerà che le cose non stanno proprio così."" -
Mixing
L’atmosfera vellutata del bar di un grande albergo in montagna fa da cornice ai ricordi del barman: la stagione sta finendo e lui ripensa a dodici clienti seduti al suo bancone. Ognuno di loro gli ha chiesto un cocktail diverso e raccontato una storia: un archeologo la scoperta della terra misteriosa finora oggetto di sole congetture, un giornalista la notizia sconvolgente che sta per pubblicare, un campione sportivo il motivo rimasto sconosciuto del suo ritiro e così via. Davanti al bicchiere affiorano i segreti, le debolezze e i sogni di personaggi in apparenza privilegiati, finalmente capaci di guardare dentro se stessi con la complicità di un ascoltatore attento e silenzioso. -
Il linguaggio del vino
In che senso un vino profuma di ciliegia e riesco a comprendermi con il mio compagno di degustazione? Il termine “ciliegia” usato durante una degustazione possiede lo stesso significato di quando viene utilizzato nel linguaggio ordinario, oppure è implicitamente sottoposto a degli slittamenti e a delle riformulazioni? Il linguaggio della degustazione è insomma una semplice porzione del linguaggio ordinario, o è qualcosa di diverso? Non solo: cosa ci raccontano le etichette, le retro-etichette e le altre forme di comunicazione del produttore? Cosa significano termini ampiamente utilizzati come “terroir”, “minerale”, “industriale” e “naturale”? Con il suo linguaggio liminale, il vino esprime quel senso altro e ulteriore che ci permette di uscire dalla banalità, dall’insignificanza, dall’indifferenza, per riuscire a significare l’indicibile: un talento unico e inarrivabile. Alla pari del cinema, del teatro e di qualsiasi produzione culturale, il vino possiede, in realtà, un linguaggio proprio, attraverso il quale ci racconta storie, politiche, ideologie, sentimenti e interi sistemi culturali. “Il linguaggio del vino” è un testo che analizza in maniera rigorosa ma leggera la lingua della più grande bevanda mai creata dall’uomo.