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Incontri
"Un uomo vende uccellini al mercatino di Parigi. Una donna con il cappotto rosso sorride al compagno. È ancora lunga la giornata, per tutti e due. Potrebbe cominciare così la storia dei due soggetti ritratti in copertina, uno scatto rubato nel corso di un viaggio. Così come hanno inizio tutte le altre storie: colte al volo, immaginate al volo. Credo di esserci riuscita ancora, con questa nuova e breve raccolta, dedicata al tempo che passa e a tutti gli incontri nuovi. (Ogni volta in silenzio mi fermo, come in attesa: i racconti si raccontano da soli... mi basta ascoltare)."""" (l'autrice)" -
Manuale sistematico di diritto amministrativo
Frutto di uno sforzo di sintesi e di selezione delle questioni di maggiore attualità, il Manuale di parte speciale riesce nell’intento raccogliere in un volume unico lo studio dei singoli reati, previsti sia dal codice che dalla legislazione complementare.rnCon un approccio ragionato e sistematico, sono esaminati tutti i più importanti approdi giurisprudenziali che hanno interessato, negli ultimi anni, le fattispecie penali di maggiore rilievo sul piano applicativo e su quello teorico.rnAggiornata con l’ultima giurisprudenza e i più recenti interventi normativi (ad es. la legge 19 luglio 2019, n. 69, sul c.d. revenge porn), l’opera è uno strumento di enorme utilità sia per coloro che preparano i concorsi (magistratura ordinaria in primis, ma anche commissario di polizia) o l’esame di avvocato, sia per le esigenze di aggiornamento professionale di avvocati e magistrati. -
Collezionisti, accademie, musei: storie del mondo etrusco dal XVI al XIX secolo. Atti dei Convegni internazionali «La tradizione etrusca e il collezionismo in Europa dal XVI al XIX secolo» (Pisa,...
Sono riuniti in questo volume gli atti dei due convegni internazionali ""La tradizione etrusca e il collezionismo in Europa dal XVI al XIX secolo"""" tenutisi nella splendida cornice del Palazzone della Scuola Normale Superiore di Pisa (1-2 novembre 2014 e 29-31 gennaio 2016), promossi dalla Scuola Normale Superiore di Pisa e dal Comune di Cortona e frutto del progetto di ricerca """"L'Accademia Etrusca di Cortona: collezionismo e Repubblica delle Lettere nell'Europa del Settecento""""coordinato da Maurizio Ghelardi e curato da Ilaria Bianchi. I convegni hanno rappresentato un momento di notevole rilevanza scientifica e di apertura verso tematiche museologiche e collezionistiche che negli ultimi anni sono diventate di forte interesse per gli studiosi di antichità. Il mondo etrusco e il collezionismo sono anche i temi d'elezione dell'attività della Fondazione Luigi Rovati, il cui Museo etrusco a Milano intende essere parte attiva nello studio e valorizzazione del patrimonio archeologico, affiancandosi e intessendo solidi rapporti con istituti accademici locali ed esteri. L'avvio di questo percorso non poteva non includere Cortona e l'Accademia Etrusca, con la quale è stata attivata una collaborazione per sostenere la ricerca e il dibattito scientifico. La Fondazione Luigi Rovati quindi ha sposato con entusiasmo l'idea di pubblicare i contributi degli studiosi che hanno animato i convegni, ritrovando in queste testimonianze i prodromi di un approfondimento delle vicende collezionistiche che hanno portato alla formazione delle principali raccolte museali italiane ed europee. Il volume apre la collana degli """"Atti"""" che darà voce all'attività convegnistica della Fondazione, avviata con l'incontro """"Immaginare l'Unità d'Italia. Gli Etruschi a Milano tra collezionismo e tutela"""" (Milano, Palazzo Litta, 30-31 maggio 2019), organizzato a Milano a latere della mostra """"Il viaggio della Chimera. Gli Etruschi a Milano tra archeologia e collezionismo"""" (Milano, Civico Museo Archeologico, 12 dicembre 20188 settembre 2019)."" -
Immaginare l'Unità d'Italia. Gli Etruschi a Milano tra collezionismo e tutela
Il volume nasce dal convegno internazionale organizzato dalla Fondazione Luigi Rovati a Palazzo Litta a Milano nel maggio 2019, a latere della mostra ""Il viaggio della Chimera. Gli Etruschi a Milano tra archeologia e collezionismo"""" presso il Civico Museo Archeologico di Milano. I contributi presentano alcune figure chiave del collezionismo di antichità milanese, analizzano i nuclei etruschi delle principali raccolte private e museali nazionali e internazionali, presentano una serie di riflessioni sulla normativa legata alla conservazione e al collezionismo a partire dall'epoca preunitaria."" -
Lo strano caso di Francesco Mancinelli Scotti
Il conte Francesco Mancinelli Scotti, di nobile famiglia toscana decaduta, viene colto a circa quarant'anni dalla ""insana passione"""" per l'archeologia e gli scavi e dedica i successivi quaranta a """"devastare"""" il territorio della Toscana meridionale. Uomo di grandi slanci, che lo portano a vent'anni a entrare nelle fila garibaldine, Francesco Mancinelli Scotti opera come infaticabile e fortunatissimo scavatore, collezionista e mercante di antichità che ha venduto materiali di scavo a collezioni e musei americani spesso alterando i dati di provenienza. Questo aspetto dell'attività di Mancinelli Scotti è di particolare interesse in quanto egli opera proprio negli anni in cui comincia a solidificarsi l'ossatura del controllo da parte dello Stato degli scavi, la lotta all'esportazione incontrollata di materiale archeologico all'estero e alla dispersione nel mercato antiquario. Il volume si pone quindi un doppio obiettivo: da un lato vuole mostrare chi era Francesco Mancinelli Scotti e quale sia il portato delle sue forsennate ricerche, dall'altro vorrebbe suscitare una rinnovata riflessione sulla tutela del nostro Patrimonio Culturale."" -
Alla corte della civetta. Ediz. italiana e inglese
Francesco Simeti è autore di un universo visivo che mediante la commistione di elementi naturalistici e surreali – dalla botanica alle miniature medievali – conduce un’analisi sullo sviluppo della storia naturale, mostrandone la relazione con la storia sociale umana. Si è affermato grazie a sculture, installazioni e interventi di arte pubblica esposti presso prestigiose istituzioni in Italia e all’estero. Questa pubblicazione è dedicata all’intervento site-specific realizzato da Simeti per il Museo d’arte della Fondazione Luigi Rovati ed è parte di una nuova serie di monografie su importanti artisti contemporanei che hanno collaborato con la Fondazione. Composto da due arazzi (Alla corte della civetta ed Elleboro) e da una serie di elementi decorativi in ceramica (Phantázō), il lavoro di Simeti opera su molteplici piani tra storia e finzione, reinventando l’antico in modi e forme personali. Ispirati ai bestiari medievali, gli arazzi riproducono un groviglio di creature dall’identità ibrida e metamorfica, come civette, salamandre, mostri marini, unicorni, felini, rinoceronti, fra cui si muovono, irriconoscibili, figure umane dotate di maschere antigas, elmetti e respiratori: sono la rappresentazione visiva di un rapporto traumatico tra noi e il mondo naturale. In conversazione con Luigi Fassi, Simeti racconta gli ingredienti che hanno dato avvio al percorso creativo: le boiserie e gli stucchi del palazzo (sede del Museo d’arte), distribuiti in una fuga di stanze da anni disabitate; le fotodocumentazioni di alcuni arazzi settecenteschi dispersi, a tema chinoiserie; una collezione di preziosi buccheri etruschi in ceramica nera. Un insieme di secoli e stili, rivisitati e rinnovati, in cui antico, moderno e contemporaneo si compenetrano tra loro mimeticamente. -
Fondazione Luigi Rovati. Museo d'arte
Questo volume è il racconto della genesi e dei principi operativi di Fondazione Luigi Rovati, un’infrastruttura materiale e immateriale della società della conoscenza, e del Museo d’arte ospitato nella sede di corso Venezia 52 a Milano, dove antico e contemporaneo dialogano all’interno di uno spazio rinnovato dall’archistar Mario Cucinella, inserito nella prestigiosa Wow List 2023 delle più importanti opere di architettura, arte e design al mondo selezionate dalla rivista AD Architectural Digest. L’architetto, del resto, non si è limitato al riassetto e al nuovo allestimento dei piani storici dell’edificio, ma vi ha aggregato un’immaginosa e rigorosa addizione ipogea, che nella forma, nella luce, nella suggestione emotiva è ispirata alla collezione di arte etrusca annoverata fra i vanti della Fondazione. Il mito etrusco ha viaggiato e viaggia sottopelle, affiorando, talvolta clamorosamente, in parte importante dell’arte e del pensiero del secolo scorso e ancora nel XXI secolo. È una rete dai molti nodi e implicazioni che Fondazione Luigi Rovati ha posto al centro del suo progetto culturale, ospitando non solo straordinari reperti archeologici, ma anche una raccolta di opere moderne e contemporanee – fra cui le installazioni site-specific di Luigi Ontani, Giulio Paolini, Francesco Simeti – intese non come un corpo autonomo e separato bensì come vitali e stimolanti interlocutrici dell’antico. Oltre a una sezione dedicata al cantiere e alla storia del Palazzo a cura di Mario Cucinella, il volume è arricchito da testi di Salvatore Settis (sul rapporto fra il museo e la città), Mario Abis (sul valore sociale del museo), Giulio Paolucci (sulle alterne fortune del collezionismo milanese di antichità) e Martina Corgnati (sugli echi e le suggestioni della cultura etrusca nell’arte del Novecento). Testi di Lucio Rovati, Giovanna Forlanelli, Salvatore Settis, Mario Abis, Mario Cucinella, Giulio Paolucci, Martina Corgnati. -
Era finora. Ediz. italiana e inglese
Fra i maggiori esponenti dell'Arte concettuale, Giulio Paolini ha fatto della sua produzione una riflessione metafisica sul processo della creazione artistica. Paolini, infatti, ritiene che l'opera in qualche modo pre-esista all'intervento dell'artista, che è semplicemente il primo a poterla contemplare. Egli si interroga sul ruolo dell'artista, sugli strumenti della rappresentazione, sulla relazione tra autore e opera, opera e osservatore, osservatore e artista. Questa pubblicazione è dedicata all'opera site-specific realizzata da Paolini per il Museo d'arte della Fondazione Luigi Rovati ed è parte di una nuova serie di monografie su importanti artisti contemporanei che hanno collaborato con la Fondazione. Intitolata Era finora, l'opera di Paolini si compone dei profili in gesso di due teste, una femminile e l'altra maschile, a evocare rispettivamente il classico e il neoclassico, l'origine del canone occidentale dell'arte e la sua ripresa agli albori dell'età contemporanea. Inquadrati entro una teca, i volti sembrano misurare il perimetro di uno spazio, o marcare un percorso, come pietre miliari. Il loro sguardo dà luogo a un tracciato prospettico scandito da riproduzioni fotografiche sovrimposte: una specie di ""galleria di ritratti"""", un continuum di immagini che scandiscono la storia dell'uomo e dell'arte, muovendosi tra passato e presente, come testimoni di tempi e spazi lontani ma compresenti nel qui e ora della fruizione dell'opera."" -
Fondazione Luigi Rovati. Art museum. Ediz. illustrata
Il racconto della genesi e dei principi operativi di Fondazione Luigi Rovati, un’infrastruttura materiale e immateriale della società della conoscenza, e del Museo d'arte ospitato nella sede di corso Venezia 52 a Milano, dove antico e contemporaneo dialogano in un continuum storico e artistico all’interno di uno spazio storico rinnovato dall’architetto Mario Cucinella. -
Diego, l'altro Giacometti. Ediz. a colori
Infaticabile assistente e paziente modello, Diego Giacometti ha condiviso con il fratello Alberto quarant’anni di vita e di lavoro, in un rapporto simbiotico tra i più intensi della storia dell’arte moderna. Il suo è un percorso creativo a cavallo tra scultura e design, con un approccio molto personale all’arte della decorazione: i mobili e gli oggetti da lui realizzati rincorrono un’eleganza asciutta e severa, impreziosita da sottili riferimenti a civiltà di altre epoche, a partire da quella etrusca, ed esaltata dalla predilezione per il bronzo. L’istintiva simpatia per gli animali lo porta a ritrarli spesso, anche nei mobili: la loro presenza non ha solamente una funzione ornamentale, ma trasforma la struttura stessa dell’oggetto animandone i volumi interni che, come le linee essenziali di un paesaggio, diventano ancora più leggeri e ariosi. Sono ideali che Diego condivide con il celebre arredatore d’interni Jean-Michel Frank, con cui collaborò in più occasioni. Oltre alle numerose committenze dei privati, Diego è sollecitato anche dalle istituzioni pubbliche, dal Musée national Marc Chagall fino alla commissione più prestigiosa: la proposta di realizzare, ormai ottantenne, la decorazione per il nuovo Musée Picasso di Parigi, sua consacrazione postuma, e definitiva, come artista. In questo catalogo, pubblicato in occasione della prima mostra italiana su Diego Giacometti presso la Fondazione Luigi Rovati, il curatore Casimiro Di Crescenzo ne traccia il profilo biografico, fa luce su molti aspetti della vita dei fratelli Giacometti a Parigi, puntualizza alcuni fatti e scopre novità interessanti, ricorrendo anche alla corrispondenza con i familiari. I quattro testi che introducono le sezioni delle opere descrivono i nuclei tematici della produzione di Diego (scultura, mobili e oggetti, raffigurazioni di animali), oltre che il già citato ruolo come modello di altri, del padre ma soprattutto di Alberto. Il catalogo è arricchito da testi di Roger Montandon, Eberhard W. Kornfeld, Henri Cartier-Bresson. -
Marianna Kennedy. As above, so below. Ediz. italiana e inglese
Marianna Kennedy lavora da oltre venticinque anni nella nella sua casa-studio di Londra creando un numero limitato di pezzi di design artistico, ciascuno dei quali è il risultato di mesi di collaborazione con i migliori artigiani britannici. Nella sua pratica creativa l’impiego di tecniche tradizionali convive da sempre con una visione estetica estremamente contemporanea. Conosciuta e apprezzata a livello internazionale, i suoi lavori sono entrati a far parte di prestigiose collezioni private. Questa pubblicazione è dedicata all’opera site-specific realizzata da Kennedy per il Museo d’arte della Fondazione Luigi Rovati ed è parte di una nuova serie di monografie su importanti artisti contemporanei che hanno collaborato con la Fondazione. As Above So Below è uno specchio costituito da trentotto singoli pezzi riflettenti dalla particolare colorazione rosata, montati all’interno di una ricca decorazione floreale in legno intagliato. Rappresentazione del ciclo della natura, lo specchio riproduce nella parte bassa il mondo materiale, con rocce e grotte, mentre gli elementi vegetali che ne solcano la superficie simboleggiano l’ascesa al mondo spirituale, alla luce, all’infinito. Intervistata da Ben Weaver, Kennedy ripercorre la storia della commissione della grande specchiera, dall’ispirazione originaria alla sua evoluzione, elencando tutte le maestranze coinvolte. La pubblicazione è arricchita da un saggio di Dan Cruickshank sulla storia dell’intaglio britannico nell’architettura e nelle arti decorative del XVIII secolo, sulle differenze con l’intaglio continentale e sull’eredità di tale pratica, che rappresenta per Kennedy una fonte inesauribile di ispirazione. -
Il lampadario di Cortona. Dal collezionismo delle origini alle raccolte contemporanee
Tra i capolavori etruschi più noti, un posto da protagonista spetta al lampadario conservato al Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona. Con un peso di oltre mezzo quintale, è considerato uno dei più pregevoli esempi di bronzistica antica, unico esemplare di lampadario etrusco ritrovato integro, entrato a far parte delle collezioni museali a seguito di un ritrovamento fortuito e di una complessa trattativa di acquisto. Oggi gli esperti sembrano concordi nel ritenere che la monumentale lucerna a sedici beccucci sia stata prodotta in un’officina dell’Etruria interna centro-settentrionale, tra Arezzo e Orvieto: una zona che nel IV sec. a.C. era ben attrezzata per produzioni di questo tipo e dalla quale provengono altri grandi bronzi. La complessità dell’iconografia, la straordinaria qualità della tecnica fusoria e il pregio del materiale portano a escludere la collocazione privata di un manufatto di tale valore: l’ipotesi più plausibile è che fosse destinato a un santuario pubblico, dove avrebbe potuto svolgere con continuità ed efficacia la sua funzione. Il volume include alcuni saggi sul tema dell’illuminazione nel mondo etrusco, sulla storia antiquaria, sulla realizzazione e l’analisi dell’apparato decorativo, a cui si aggiungono una selezione di lettere e documenti tratti da Nuove letture del lampadario etrusco (1988) e un nuovo saggio introduttivo di Paolo Bruschetti e Giulio Paolucci, scritto in occasione dell’esposizione presso il Museo d’arte della Fondazione Luigi Rovati. Testi di Paolo Bruschetti, Giulio Paolucci, Paolo Giulierini, Riccardo Massarelli. -
La stele di Kaminia, gli Etruschi e l'isola di Lemno
La stele di Kaminia, conservata al Museo Archeologico Nazionale di Atene, è una delle tre iscrizioni, tra le più illustri dell’antichità, che hanno guidato generazioni di italiani nell’Ellade alla ricerca del passato. Realizzata nel VI secolo a.C. come segnacolo di una tomba e recuperata tra il 1883 e il 1885 nell’isola di Lemno, la stele era originariamente alta un paio di metri, anche se oggi ne rimane solo la metà superiore, con il profilo di un uomo che impugna lancia e scudo. Intorno alla figura e sul lato destro della pietra sono incise duecento lettere dell’alfabeto greco: in tutto trentatré parole su undici righe scritte in direzione alternata. Tuttavia, il testo scritto in greco non è né greco né indoeuropeo e appartiene alla stessa famiglia dell’etrusco e del retico, che si parlava e scriveva in una zona ai confini tra le attuali Austria, Svizzera e Germania. Gli archeologi, gli storici e i linguisti che si occupano della stele di Kaminia e del suo contesto sono alle prese con una questione ancora irrisolta: se gli abitanti di Lemno, testimoniati dalla stele e dalle altre iscrizioni, siano della stessa stirpe degli Etruschi migrati dall’Anatolia, con un gruppo stanziato a Lemno e un altro arrivato in Etruria, oppure se si tratti di Etruschi giunti a Lemno dall’Italia, per fondare una colonia o una stazione commerciale e di pirati nell’Egeo. La storia della stele, e del popolo di cui era espressione, è narrata in questo libro e nella mostra in corso presso la Fondazione Luigi Rovati fino al 18 luglio 2023, in collaborazione con la Scuola Archeologica Italiana di Atene, che a Lemno conduce scavi e ricerche da oltre un secolo. -
Poesia. Trilogia del Ceriman
Carmine Brancaccio per celebrare i suoi quarant'anni o semplicemente per mettere ordine - riunisce tre libri apparsi tra il 2002 e il 2007, con minime correzioni e variazioni: Fughe, i re sono giullari, del 2002, Laudano, del 2006, e Le quartine di Pierrot, del 2007 (silloge che gli valse un premio di valore). E lo fa con un sottotitolo, Trilogia di Ceriman - che era l'anagramma del suo nome, usato per un po' come nom de plume -, per indicare l'omogeneità di una produzione lirica ispirata da un vivificante rapporto con l'arte poetica (""la Arte"""", la chiama nelle Quartine)."" -
Noi quelli dell'inclusione scolastica che...
Mai come nell'attuale momento storico il dibattito sui temi dell'inclusione, dell'accoglienza e della valorizzazione della diversità è stato così acceso sotto diversi punti di vista, politico, culturale, sociale e soprattutto scolastico. Anche se il riconoscimento dei diritti pieni di cittadinanza e partecipazione delle persone disabili, e in particolare degli studenti, è un dato acclarato già da decenni, ancora oggi ci interroghiamo sulle modalità, sulle possibilità ed anche sulle criticità di un sistema di inclusione che non sempre è capace di garantire il riconoscimento della persona, a prescindere dal suo ""handicap"""". Il racconto di Marco Condidorio, e si parla volutamente di racconto anche se intessuto di riflessioni critiche e proposte di azioni, muove proprio dal desiderio di far immergere il lettore nello spazio grigio delle negazioni e negli spiragli delle possibilità che vivono quotidianamente le persone non vedenti; un racconto denso di immagini, di ricordi e di prospettive spesso cancellate da un sistema, soprattutto scolastico, incapace di andare oltre l'apparente, di leggere l'unicità della persona e di riconoscerle un posto adeguato nel mondo."" -
Semplicità
"Parole semplici la mia poesia"""" e un dire epigrammatico, vale a dire incisivo, lapidario, che non lascia spazio se non alla contemplazione breve del movente del pensiero. Fulmineo, istantaneo, quasi a voler rapire questo tempo al Tempo. Come se non se ne avesse, di tempo, come se non bastasse alla fame del poeta e a quella """"malattia"""" che per lui - e non soltanto per lui! - è la poesia. Una malìa, la poesia, così come il sole, la rosa, la farfalla e quei piccoli animali (la sua poesia si anima di merli, di passeri, di un gallo e anche di una volpe) che agitano i pensieri e le ore e il tempo e le stagioni in Melbourne (Australia) dell'emigrante Mariano Coreno." -
Nel vento e senza tempo
Almerindo Ruggiero è il poeta della realtà, che guarda le cose e le vede, e ne parla perché pensa che vadano viste, che sia importante non perdere il contatto con il reale, le cose di tutti i giorni, gli affetti comuni, le persone che ci sono vicine. Nel vento e senza tempo fa pensare a un dipinto famoso come quello di Friedrich: quella figura quasi eroica che si staglia in un panorama desolato. Il poeta è un po' così, sperduto di fronte allo scorrere degli eventi, ma la sua parola è vela che raddrizza la barca - e la riporta a una riva serena, al desiderato approdo. -
Tutto splende da lontano
È vero che ogni libro è quel che è - come tale va letto, gustato, giudicato; ma è vero pure che ogni libro è tassello di un complesso mosaico, parte di un percorso formativo, esistenziale, non soltanto letterario, e come tale anche va letto, gustato, giudicato... Un libro di poesia, per quanto apparentemente occasionale (raccolta di un certo numero di testi, con o senza un tema guida, messi insieme in un arco di tempo più o meno considerevole), non è mai soltanto quello che presenta nelle sue pagine: dietro c'è senz'altro dell'altro - e qualcos'altro gli succederà prima o poi. Autore e lettore, insieme e in tempi diversi, costruiscono una storia che rimane. Ecco perché bisogna sempre leggere un libro nuovo tenendo presenti quelli di prima, ecco perché certi versi, certe espressioni, ritornano e segnano il passare delle stagioni nel conservarsi insieme a quelle passate. -
Letteratura erudita, fonti e documenti d'archivio. Per una storia di San Giovanni in Venere e del Mezzogiorno adriatico
Il volume accoglie gli atti del Convegno di studi ""Letteratura erudita, fonti e documenti d'archivio. Per una storia di San Giovanni in Venere e del Mezzogiorno adriatico"""", tenutosi a Fossacesia il 16 e 17 marzo 2019. Emerge un affresco ricco e affascinante sulla storia medievale e moderna del Mezzogiorno monastico e sull'impulso creativo e artistico irradiato dagli insediamenti benedettini della costa adriatica, dall'Abruzzo alla Capitanata fino alla Terra di Bari, con sporadiche incursioni anche in Terra di Lavoro. In questo panorama sfaccettato e complesso è stato rimarcato il ruolo centrale giocato dall'abbazia di San Giovanni in Venere e ne è stata sottolineata l'eccezionalità attraverso alcuni contributi che hanno suggerito una radicale rilettura della storia del cenobio proprio alla luce di recenti scoperte documentali. La coesione del gruppo di studiosi, provenienti da atenei diversi e da esperienze formative eterogenee, ha permesso di arrivare alla pubblicazione degli atti in un anno di lavoro e ha portato ad una pluralità di visioni e di riflessioni che rappresentano la vera ricchezza di questo volume."" -
Santa Maria di Canneto a Roccavivara. Programma decorativo, spazi, culti e poteri
Il libro nasce dal desiderio di raccogliere in una sola opera monografica lo studio, le riflessioni, i consigli, le suggestioni nati attorno alla chiesa di Santa Maria di Canneto a Roccavivara, nella totalità delle sue espressioni artistiche. Il risultato, dunque, è il prodotto di un insieme di interessi maturati nel tempo e confezionati per questa circostanza in un cofanetto che confluisce nella collana Studi Vulturnensi del professor Federico Marazzi.