Sfoglia il Catalogo feltrinelli007
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7521-7540 di 10000 Articoli:
-
Introduzione alle psicologie evoluzioniste. L'origine della mente umana tra scienza e filosofia
In cosa siamo diversi dagli altri animali? E come abbiamo evoluto capacità squisitamente umane come il linguaggio e la tecnica? In questa introduzione, si traccia la storia degli approcci evolutivi allo sviluppo del comportamento e della cognizione umana, concentrandosi sul ruolo delle categorie concettuali nelle controversie che hanno animato le psicologie evoluzionistiche dagli albori fino ad oggi.rnPerché, secondo alcune interpretazioni, siamo animali ultrasociali mentre secondo altre siamo per lo più egoisti mascherati? E perché, per alcune, il linguaggio è il risultato dell’evoluzione culturale, mentre per altre abbiamo ereditato geni specifici per imparare a parlare?rnAttraverso le scoperte della biologia molecolare, l’etologia e le neuroscienze, vengono discusse le ipotesi più accreditate, ma tutt’altro che conclusive, su come geni e cultura, biologia e apprendimento ci hanno resi quello che siamo nel corso di milioni di anni di storia. -
Storie di guerra e di pace
In queste pagine si parlerà di pace e di guerra. rnQuanto alla guerra, si parlerà solo marginalmente di guerra combattuta e di ciò che veniva detto in passato arte della guerra. Saranno presi piuttosto in considerazione i criteri adottati, diversi in epoche diverse, per definirla propriamente come distinta da altre forme di uso collettivo della forza, in particolare circoscrivendola ai rapporti conflittuali fra entità politiche, si tratti di città, regni o stati, e tenendo conto anche delle collettività che aspirano a farsi riconoscere come soggetti politici autonomi. rnSaranno inoltre considerati da una parte i vari argomenti di cui ci si è valsi per presentare come legittimo, e anche giusto, il ricorso alla guerra, e dall’altra i repertori di cause, circostanze, motivi e pretesti individuati per spiegare l’insorgere delle guerre. rnNon meno che di guerra si parlerà di pace, se non altro perché scopo ultimo della guerra, quando essa si pone degli obiettivi definiti, non è tanto ottenere una vittoria assoluta, qualunque sia il prezzo che si deve pagare, ma una pace che faccia conseguire vantaggi superiori ai costi pagati nel corso del conflitto. -
Diario del 1947
Nel 1947 Gaetano Salvemini ha settantaquattro anni e manca dall’Italia dal 1925, quando era stato costretto ad espatriare per le vicende giudiziarie legate al foglio clandestino antifascista «Non Mollare». Nel decennio che precede la definitiva sistemazione ad Harvard vive pienamente quella che all’amica Mary Berenson aveva definito la sua “terza vita”, e cioè la stagione da fuoruscito tra Londra e Parigi che lo rende un intellettuale cosmopolita. Nel periodo americano assume un ruolo centrale nel mondo accademico e culturale statunitense, senza tuttavia perdere i legami con la situazione europea e italiana. rnIl testo edito qui per la prima volta nella sua completezza è il resoconto dei primi due mesi di viaggio che Salvemini compie dal 15 luglio al 21 novembre di quell’anno. Lo storico, due giorni dopo l’arrivo in Inghilterra e sino al 17 settembre, trascrive in maniera sistematica incontri con amici ritrovati e conoscenze occasionali, annotando riflessioni frutto delle conversazioni avute. rnÈ interessante leggere la versione integrale dello scritto, accompagnata da una selezione di articoli salveminiani strettamente connessi al viaggio (alcuni anche inediti o poco noti), perché appare come una fonte eccezionale per meglio comprendere le molteplici attività intraprese e i nuovi interessi che Salvemini coltiverà con il rientro in pianta stabile in Italia nel 1949. -
I fasci giovanili di combattimento. Una storia di socializzazione politica, militarizzazione e sport
Ricostruire la storia de i Fasci giovanili di combattimento, l’organizzazione del regime fascista per giovani dai diciotto ai ventun anni, è utile per esaminare quale impatto ebbe il fascismo sulla gioventù italiana e in che misura riuscì a coinvolgerla nella propria politica.rnIl libro si sofferma sull’evoluzione organizzativa dei Fasci giovanili, sui loro rapporti con gli altri organi del regime e con le istituzioni statali, sulle principali attività, sui dibattiti teorici concernenti la politica giovanile e sui periodici rivolti alle nuove generazioni. Si è cercato anche di evidenziare i cambiamenti subiti dall’organizzazione nel corso degli anni e le differenze che presentava nelle diverse aree territoriali del Paese. Particolare attenzione è stata dedicata al contesto internazionale, perché negli anni tra le due guerre associazioni e movimenti per la gioventù si diffusero in tutto il mondo.rnNel complesso, il libro si propone di dare un contributo agli studi sulla storia dei giovani e a quelli sull’Italia fascista, concentrando l’attenzione su alcuni temi fino a ora poco presi in esame dalla storiografia. -
Napoli. Tradizione & folklore
Un viaggio nelle le tradizioni partenopee attraverso il racconto di aneddoti, leggende, usi e costumi della città di Napoli. -
Il PIL e le verità nascoste
Non v'è giorno in cui in televisione, sui giornali, nei dibattiti politici non si parli di PIL, parola che ai più si presenta come un tortuoso labirinto pieno di misteri e di verità nascoste. Il libro si propone di illustrare, con parole ed esempi alla portata di tutti, quando il PIL è nato; la sua evoluzione nel tempo; le incoerenze e i vuoti conoscitivi generati dalle definizioni adottate per rilevarlo; i motivi della sua enorme importanza nella vita politica ed economica di un Paese; le cause per cui è scarsamente rappresentativo della realtà che ciascuno di noi produce attraverso la sua quotidiana attività lavorativa. Il libro si propone anche di presentare al dibattito la via da percorrere per andare oltre l'attuale modello di calcolo del PIL, modello di calcolo che, come è noto, conduce alla valutazione dei soli fenomeni economici che avvengono nel mercato. -
Virtù 500. Tra «Fresco» e «Brilò» nel vuoto librò...
Tutto ciò che appare come realtà è solamente la magia del sembrare, che non ha tempo e potrebbe non più sembrare all'improvviso, potrebbe cessare di apparire, come la Terra stessa nei confronti degli astri e del Caos... -
Novecento... Roma nel pallone. Il calcio romano di una volta
Er pupo cresce e gioca a più non posso, se sposa e, presto, nasce 'na famija con Fortitudo e Alba, in giallorosso primi colori de la meravija. Cor tempo se farà maggica Roma, farà sognà là sotto ar Cuppolone. Maggica, sì, pe gnente zitta e bbona, cor sor Venditti e co la sua canzona che la vorrà còre de 'sta città. Già 'nata granne resta 'na pischella, ""capocciona"""", sì, ma che granne ha dda restà. Roma pe li Romani è sempre bella!"" -
Il sugo di matti. Ovvero il lamento di madre terra
L'argomento è coinvolgente? Lo potrà essere solo per coloro che attraverso la lettura vorranno sintonizzarsi con le vedute strane dell'autore, che si permette di parlare di tutto ciò che gli viene in mente ricorrendo ai miti, alle streghe, agli dei, ai folletti, alle astronavi-draghi e, in primis, all'""Amore"""". È, certo, meno coinvolgente se letto guardando il mondo odierno (secondo il mio parere specchio del Sugo di matti), come se il mondo odierno fosse sano; come se i sani, i cosiddetti normali, si comportassero da """"normali uomini di buonsenso"""" e non simili ai folli..."" -
Perielio
Come fini rami sottili che nel rigoglio festante della rinascita si librano in aria, intrecciandosi, screziando i tersi cieli di primavera così i nostri incontri s'addensano cadenzati al suono d'una vecchia campana paesana e improvvisi, come i fremiti di risa che ridisegnano il tuo volto... -
Il manoscritto di Bologna
"Con la lente d'ingrandimento osservo nuovamente il materiale e sì, confermo l'impressione avuta l'altro giorno: questo tessuto è più chiaro di come ricordo e anche di come si presenta nelle fotografie digitalizzate. Ma un particolare non mi basta. Continuo a visionare il Manoscritto con la lente d'ingrandimento ed ecco... aspetta un momento... ma la spaziatura fra la fine del Libro dei Numeri e il Libro del Deuteronomio dovrebbe essere più ampia, cioè, ricordo che nelle foto la spaziatura è di almeno quattro righe lasciate vuote, mentre qui mi sembra più corta [...] Chiudo la teca, sfilo i guanti e riporto le chiavi nella cassaforte, sempre nel solito posto dove le riponiamo. Torno alla mia postazione, accendo il pc ed entro nell'archivio digitale, dove sono caricate le fotografie del Manoscritto originale. Mi soffermo sull'aggettivo che ho appena usato, """"originale"""", e mi rendo conto che nella mia testa ha ormai preso piede questa convinzione: il Manoscritto che conserviamo nella teca non è l'originale definito Rotulo 2...""""" -
Il testamento. Un'eredità morale
"Il destino e il mio errato volere oggi sembrano tutte parole al vento, diverse e pur simili a quelle che vado scrivendo: sono io che lascio o è l'avventura folle della vita che lascia me? La reggia dell'Eden, rimasta tale come quella biblica, non fu mai abitata, divenne il ripostiglio, l'archivio, la biblioteca, la pinacoteca, il rifugio dei miei sogni, tutto tranne la gioia di essere una casa per una famiglia amorosa, saggia, confortevole, e confortante per un nucleo affiatato di animali parlanti...""""" -
Chamaeleo. Raccolta di racconti
Ricordo con rimpianto quando qua sotto tutto era pieno di vita. Non dovevo far altro che affacciarmi e restare a osservare per far sì che la mia monotona giornata si riempisse di storie e curiosità. L'immobilità alla quale il destino mi ha ormai costretto non mi concede alcuna tregua e adesso, che sono rimasto solo, i giorni e le notti si alternano senza interruzione in una danza eterna e senza scopo. Ore rapide come minuti e minuti eterni come ore scandiscono la mia vita, lasciandomi impantanato in una snervante attesa senza fine. Vivere o morire sembra non fare più molta differenza e il mio presente altro non è che una progressiva e inesorabile marcia verso la decadenza... -
Smeraldina. Dialogo virtuale
Ci sei? Che forma hai? Se sei del 1939 sei come me, rimbambita poiché io lo sono, rimbambito e pazzo, dicono. Dunque sei Smeraldina? Va bene, ti accetto al mio fianco... Ma, dimmi, con quale scopo giungesti qui? Va bene, non ti piace parlare troppo... allora proverò a farti scrivere. Tieni, prendi la penna e la carta, scrivi, scrivi i perché e i percome sei giunta qui; da dove vieni, dove desideri andare a ottant'anni, compiuti come me; di quale segno zodiacale sei, dove hai trascorso i primi ottant'anni, se non ti avevo mai veduta né immaginata; se già conosci gli uomini; se sei anche tu animale parlante... oppure sogno, illusione... -
La parola dei geni. Croce e delizia dell'evoluzione
"Mi rendo ben conto che tutte queste mie parole non toccheranno minimamente i cervelli di coloro che, animali parlanti o leggenti, cercheranno di ricavarne un indirizzo, una meta impossibile, poiché inesistente, da raggiungere, ma servono a me e probabilmente a tutta l'umanità per dedurne che il sembrare di vivere, temendo la morte, fa solo parte dell'ignoranza chiamata vita, che ogni morte sa racchiudere, ridendo di sé stessa...""""." -
CoronaVersus. Pensieri in lockdown
Dopo lo stupore e lo sgomento dei primi giorni di lockdown, il naturale istinto di sopravvivenza suggerì all'autore di attingere all'antico senso (o illusione) di invincibilità che lo ha accompagnato lungo tutto l'arco dei primi sessant'anni di esistenza. Senso di invincibilità messo nel passato recente in dubbio da vicissitudini sanitarie che, comunque, lo hanno visto vincitore al punto da indurlo a coniare lo pseudonimo InVictus, pur non nascondendo la reale identità riportata nella biografia. -
Pandemia. Diario pandemico 2020 tra sogni e realtà
Bussano alla porta. Perché non suonano il campanello? Chi sarà? Apro l'uscio. «E lei chi è? Non la conosco, mi spiace, no, non può entrare, non spinga, questa è casa mia! Ma si può sapere chi è?» È muta, non sa parlare? Veste un lungo abito rosso. Con gli occhi bene spalancati, mi guarda e sorride: «Ciao! Son Pandemia». «Ciao, ma chi ti conosce? cosa desideri da me?» «Ciao sono Pandemia, come fai a non conoscermi? Tutto il mondo è attrezzato, basta un piccolo televisore o una radio... Sono Pandemia, unica figlia di Pandemonio, che avendo avuto un litigio con Yen Ming Tao, nella città di Wuhan, mi ha mandato a rappresentarlo in giro per il mondo. Mi fai entrare!» -
URG CAT URG. URGentissima CATarsi URGe
"Ma è tutto già scoperto! Forse la Scienza troverà il vaccino e sia gli Americani sia gli Europei sia i Cinesi potranno salvarsi, potranno non morire per Pandemia; forse, ma certo non saranno eterni come te, mio Dio unico... Che ne dici? ... Ma lui, il mio Dio, ora non mi risponde, sarà stato assorbito dalla Pandemia? Prima che io mi mettessi in questa assurda storia, il papa, il rabbino, i buddisti, gli animisti... si sono riuniti per pregare affinché la Pandemia non distrugga l'illusione di sembrare dell'umanità. Possibile che tutti gli Dei uniti e personali non rispondano come il mio, ora?""""" -
Loro, Del Reno. Racconto semiserio tra la via Emilia e il West
Oddio! Non credo ai miei occhi... Mi fermo, sono immobile, ipnotizzata, sto guardando una delle opere più belle che io abbia mai visto. Mi riferisco al Das Nibelungenlied, conosciuto anche come Il Canto o la Canzone dei Nibelunghi. Ed è proprio amore a prima vista. Ma... non tutto è come sembra, nemmeno le persone. E quando meno te lo aspetti, tutto appare differente, anche il sentiero che avevi imboccato. Come se un viandante dispettoso avesse rimescolato i segnali, così che non sono più in grado di capire quale sia la realtà e quale ""l'altro mio mondo"""". Mi guardo intorno, la scena è straziante: da ogni parte giacciono cadaveri... gli eroi si sono battuti, le dame si sono scontrate, tutti contro tutti. Ecco... sono giunta alla fine, sì, proprio alla fine di tutto. È stato tutto così terribilmente coinvolgente, così orribilmente straziante, ma così tremendamente bello. E il silenzio """"rimbomba"""" ovunque. Ma è proprio in quel preciso momento che tutto precipita..."" -
Delitto al cimitero
Sarà Clelia a scoprire, dopo un processo sbagliato e ingiusto, dovuto al polverone mediatico che aveva nominato il crimine con il titolo omonimo del romanzo, ""Delitto al cimitero"""", che il vero colpevole è il compagno Enrico, aiutato dallo stesso padre di Clelia, in un complotto osceno e cinico che aveva provocato due vittime: Walter e un testimone oculare di origini filippine. Tuttavia il mistero s'infittisce. Solo alla fine del racconto, dopo che il padre ed Enrico sono stati smascherati da Clelia, si capisce che è tutta una farsa coperta da un oscuro segreto...""