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Amnèsia. La dimenticanza
Leonardo, ragazzo introverso e riflessivo, ha vissuto la sua giovane età in un piccolo paesino di provincia, Amnèsia. Quando sceglie di intraprendere gli studi universitari è costretto ad allontanarsi dalle sue origini. Non essendo dotato del dono della scrittura per descrivere la sua storia, decide di affidarsi a un misterioso personaggio. Nella lontananza dal suo luogo nativo, fra i ricordi degli amici Carmelo e Andy, e l'amore ""infinito"""" per Cecilia, Leonardo racconta allo scrittore il percorso del suo cambiamento, nel sogno del ritorno. Riuscirà a rivedere i profili delle dolci montagne Amnèsiane? Riuscirà a far rifiorire nuovamente nel suo """"essere"""" l'amore? Riuscirà a cogliere la """"dimenticanza""""?"" -
Have a drink on me
"Have a drink on me"""" non racconta una storia qualunque, ma tra le sue pagine si celano le parole che l'autore ha sentito l'esigenza fisica di esternare, riguardo a un demone che ancora invade il corpo e l'anima di troppi giovani come lui: l'alcol. È una storia vera, cruda, fredda dove, senza mezze misure e senza più nascondersi, l'autore narra il viaggio della propria vita con l'alcol e poi, finalmente, il viaggio contro di esso. Una battaglia atroce contro un avversario ostico ma definitivamente battuto con l'impegno, la costanza, la tenacia e soprattutto l'aiuto delle persone a lui care." -
Tra cielo e terra
"Tra cielo e terra"""" è una storia che si svolge a Treviso e che, al di là delle vicende trevigiane che narra, rappresenta l'avvicinamento del mondo terreno a quello spirituale; è un modo certamente tutto personale di vedere l'aldilà, di concepire il culto dei morti e la spiritualità che lo contorna. Il perimetro scenografico è quello vero di una Treviso vera; luoghi e descrizioni si rifanno a quanto in città si vede ed esiste; mentre gli eventi narrati, la storia e i personaggi sono frutto di pura fantasia, di una tessitura di eventi concatenati tipici del romanzo di fantasia a metà strada tra """"noir"""" e amore, tra """"noir"""" e odio, tra """"noir"""" e spiritualità." -
Era primavera. Eravamo i migliori? Antologia in lockdown
... In tanti avevano il desiderio di esprimersi, di lasciare una testimonianza di quella terribile esperienza dall'esito, in quel momento, non scontato. Ricorderemo tutti i bei momenti di suggestione collettiva con canti, slogan, suoni e voci che si diffondevano da balcone a balcone, da finestra a finestra; i cortili dei grandi complessi cittadini, dove il silenzio era la prassi anche imposta dai regolamenti condominiali, in rispetto della quiete pubblica, improvvisamente animati dove ciascuno poteva vedere il volto del dirimpettaio, fino a quel momento sconosciuto, con cui poter discorrere di persona. Ma affacciarsi al balcone o alla finestra non era, per sempre e per tutti, appagante, pure nella bella suggestione del momento... -
Malatempora. Poesie in acrostico sul «coronavirus»
Gli argomenti scelti si riferiscono ad un solo tema quello della pandemia che ha colpito l'intera umanità. Per questo, pur a suo modo, il testo di Rondello può essere considerato d'interesse universale perché coglie situazioni e aspetti che non sono propri di questa o quella regione, ma di tutte le località in cui si è diffuso il coronavirus. Il punto di vista dell'autore è quello di chi si trova di fronte a una tragedia di dimensioni immani e che è consapevole delle difficoltà di vita, e facilità di morte, in cui si trova avvolto e non sa come uscirne. E il modo socio-letterario di trattare gli argomenti è quello dello scrittore impegnato sui temi dei diritti alla salute, al lavoro, dei diritti alla vita. -
Collezione d'emozioni
Dico bugie per sopravvivere e rubo amore. Sono ladro di cose che però non porto via. Le lascio dove sono. Le tocco e guardo. Ne godo per un po'. Rubo la bellezza del mondo e delle donne, ma essa rimane tuttavia incollata alle strade e sui volti gentili. -
Memorie di un Iper. Un'autobiografia
Tu, con l'aiuto e con il disprezzo della tua arte o fantasia o immaginazione, sostenuta dalla parola, dalle parole che ti sono state inserite da una falsa mentitrice idea primordiale di evoluzione, ritieni di poter essere unico, superiore, capace di poter sostenere la natura degli animali, poiché parlante? Tu sembri soltanto, non sei, come me, come loro, gli animali che animano il tempo della snaturata mia immaginazione sembrante! Tutto sembra oggi; le ore che tu affronterai non ti appartengono, nulla ti appartiene! a iniziare dalle parole che ti adoperi a usare. Sarebbe meglio per me natura che tu dormissi, riposassi poiché tutto ciò su cui vuoi competere con me non è; non esiste argomento che tu, animale parlante che osi chiamarti ""uomo"""", possa affrontare senza il mio sembrare. Tutto è solo magica illusione!"" -
Il caduceo e il potere nascosto delle parole
Come sono riuscito a entrare nell'ala sinistra del suo piede destro? Ah, ecco! per caso non mi ha fatto fuori. ""Brutto pidocchio"""" m'ha detto, ma ci sono riuscito... Sono sopra il suo sembrante corpo che ho scovato in una immensa nuvola... Immaginaria? No, vera. È lui, Ermes. Ma sicuramente non mi ha riconosciuto. """"Pidocchio"""" m'ha detto; quale diritto hanno i pidocchi di inserirsi negli immaginati corpi degli Dei? Ma io l'ho fatto... pur restando qui sulla poltroncina solita, sotto lo sguardo del gabbiano, a scrivere... Dove mi porterà questo Dio Ermes? Dove porterà la mia idea? Mi saprà ancora condurre a sentire le parole... dell'immaginario Olimpo? Voglio guardare negli occhi di Giove. Bah, vedrò! Se è il caso, seguirò con quella parte di me divenuta pidocchio sul piede alato del dio..."" -
Vivi nascosto. Lathe biosas
"Sulla parete rocciosa che si trovava dietro il carro era scolpita una curiosa immagine: un Unicorno il cui corno si trasformava nelle volute di un labirinto di forma ovale che lo circondava completamente. Sotto l'immagine c'era un'iscrizione in caratteri sconosciuti che assomigliavano a quelli di qualche alfabeto indiano. L'archeologo la fotografò e chiese al computer di decifrarla, cosa che questo fece in qualche minuto, dato che la cifratura era molto semplice ed era limitata alla sostituzione di ogni lettera dell'alfabeto con un carattere inventato. La difficoltà consisteva solo nello scoprire la lingua dell'iscrizione, che il computer identificò rapidamente come italiano...""""" -
Ribalta
Sulla scena mi son dato In sacrifizio e, nell'attesa Dell'ultimo boia, sorrido All'Unico Spettatore in galleria. -
Pareidolie
In questa raccolta il lettore troverà molte poesie scritte durante il confinamento (Ci siamo guardati, E tutto diventa stretto, Loro raccontano, Chiesi più volte, Libero arbitrio), in cui un IO poetico destabilizzato e smarrito cerca di abbandonarsi senza remore alle tensioni degli avvenimenti, senza alcuna ricerca di un ""senso"""", piuttosto nella consapevolezza che ogni momento è intriso di una vitalità disarmante e che la vera lotta sta nel non farsi derubare di questa capacità di immaginare qualcosa di altro rispetto a ciò per cui apparentemente si è programmati."" -
A.D. MMXX (2020 d.C.)
La mascherina è pesante, si suda, se si parla (poco a dire il vero per quel che mi riguarda) si respira il proprio alito che ci restituisce qualche elemento conoscitivo in più sul nostro corpo. Vorremmo toglierla, la smania ci prende, allentiamo l'elastico per riprendere aria esterna (così ci pare, non considerando che sempre di aria esterna si tratta), giriamo gli occhi per trovare conforto nello sguardo degli altri, vorremmo parlare, avvicinarci, ridere... urlare la nostra voglia di piangere per una situazione che non vede la fine! Ce la prendiamo con tutti, con i cinesi in particolare che riteniamo responsabili di tutto questo calvario e non consideriamo che se facessimo proprio così, e cioè se ci avvicinassimo agli altri, ci togliessimo le mascherine, e incominciassimo a parlare, a inveire contro il nemico, non faremmo altro che amplificare il nostro malessere; ma confido, confortata da una frase di Giovanni Falcone (mi perdonerà per questo) che la pandemia ""come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine""""."" -
L' odore del fiume di polvere
"Pensi che io invece stia bene, che non mi importi nulla di loro? Sto male anch'io, a volte penso che siamo entrati in un'altra dimensione come se stessimo vivendo un sogno; avresti mai pensato di vivere una situazione come questa? Di uscire con degli amici e ritrovarti in un vortice di orrore, di sentire lo strazio delle urla di Mike, di sapere che sulla terra esistono esseri come questi che fino a ieri pensavo esistessero solo nei film? Io voglio tornare a casa dalla mia famiglia, voglio tornare a vivere la mia vita, voglio dimenticare tutto questo e riprendermi la strada che stavo percorrendo...""""." -
Ma quant'è dura la vita. Prove tecniche di pensionamento
Elisabetta ha sempre tenuto diari nel corso della sua vita e in quest'ultimo raccoglie ricordi ed emozioni anche molto intime. Tutti possediamo zone di luce e di ombra nel nostro io più nascosto. Questo diario è come una lunga confessione a se stessa e ai lettori, anzi, esso assume le caratteristiche di un atto di coraggio, perché fra le sue pagine, l'autrice ha cercato di riconoscere i due lati di sé: la sé narrante, che con gli aneddoti ci porta a fare salti mortali fra la sua infanzia, l'infanzia dei suoi figli e le giornate attuali, e la sé spirituale che cerca di vivere la vita riconoscendo le emozioni che l'accompagnano. Ogni cosa che vive è, per Elisabetta, un percorso di crescita, un altro passo per raggiungere e dialogare con la fiamma divina che ognuno di noi possiede al proprio interno. -
Io sono colui che è
«Sì, lo so, Giulio, e so anche che disse: Io sono colui che è. E se la memoria non mi inganna, direi che è proprio la frase chiave dell'immortalità ne Il Libro dei Morti, il testo sacro dell'Antico Egitto.» «Non sbagli, Mia. Vedi quante versioni differenti e controverse vi sono sull'argomento? Ecco perché, prima di approfondire la tua ricerca e di inoltrarti in quella giungla che è la fonte quasi inesauribile di dati che si hanno su questo personaggio, storico o fantomatico che dir si voglia, tu devi decidere a quale delle versioni di lui vuoi credere. Nel caso che tu decida di propendere per l'intellettuale e scienziato, allora dovrai immergerti in uno studio analitico e molto impegnativo, perché ti costringerà a studiare materie filosofiche piuttosto complesse. Se invece tu deciderai di credere alla versione che lo vede efferato imbroglione e manipolatore, allora dovrai confrontarti con un personaggio dotato di grande ingegno... -
Irresponsabile Angelo, io t'inghiotto. Chi è il vero responsabile?
Sono veramente un irresponsabile: ancora so adorare il profumo del mattino che nasce e, alla sera, la luna che fa capolino tra le nubi del cielo che si oscura... Ah, le nubi, le nubi! Adoro le nuvole che prendono le forme più strane, mi sento nuvola come loro, ma la mia forma mi impaccia, il peso del mio sembrare mi vieta d'essere nube... Ma, come ho già detto, sono irresponsabile di tutto ciò che vado facendo e seppure non si vede, e cioè non cade sotto i sensi dei responsabili, vado facendo molto, anzi troppo direi... e quel troppo è lo scrivere che, da irresponsabile quale sono e sembro, continuo a eseguire come se mi venisse imposto da una voce, una voce che non è esterna ma mi viene da dentro... Psiche! -
Cercami in una canzone
Ho sempre paragonato l'amore alla cioccolata. Amara, dolce, bianca, al latte, fondente, con le nocciole, insomma di qualsiasi tipo. E anche l'amore è così. Esistono decine di sfumature d'amore e sono tutte meravigliose e anche se a volte ci capita di scambiare la cioccolata amara per una dolce o di vivere qualche momento mangiando la cioccolata sbagliata, penso che non si possa rinunciare a una prelibatezza del genere, si continua a provare e riprovare, finché non si assaggia quella giusta e solo allora si capisce che davvero ne è valsa la pena. Perciò sì, qualunque cosa sia successa nella vita, qualsiasi dolore chiunque di noi possa aver attraversato, non bisogna mai smettere di cercare la cioccolata giusta, quella che ti farà toccare il cielo, perché vale davvero la pena vivere per amore... -
Un diario per amico
"Incominciamo a sentirci tutte le sere, cerco di tranquillizzarla ma l'andamento non è del tutto buono. La imploro di ricoverarsi, ma non ne vuole sapere. Così dal momento che comincia la terapia del secondo step non ci dormo per parecchi giorni per paura che possa arrivare a un'improvvisa insufficienza respiratoria...""""" -
Buona Pasqua, signor Ungaretti. Giorni di quarantena e di yoga
«Forse lo yoga con la poesia, in senso lato, ci sta. Si pensa alla meditazione e, immediatamente, si riceve, quasi in sottofondo, come una melodia lontana, lo stesso calore che può emanare un verso, che un poeta ha reso eterno, trascendendo dal senso, rimandando solo a quanto esso produce nell'animo umano, come il fascino di una scia rosata nel cielo perso d'estate, che sai provenire da un banale aereo, ma che, dell'aereo, non ha più alcuna connotazione...» (dalla prefazione di Maria Rossi Gargano) -
Un amore così grande e... diverso
"Io per te vorrei essere sole per illuminare le tue giornate, luna per poter cullare ogni tua notte, aria per poterti accarezzare in ogni momento, vorrei essere un pittore per dipingere il tuo volto e la tua dolce anima. Vorrei essere un poeta per decantarti nel modo più sublime, ma no, nessun verso può descrivere la tua grande bellezza, la stessa che ogni giorno di te mi fai innamorare sempre di più. Sono semplicemente me stessa e ti chiedo di non andar via perché sei l'amore, la vita mia""""."