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Semplice tentazione. Testo in italiano e trentino
Raccolta di poesie in italiano e in dialetto trentino. Con uno stile quasi di esortazione - nella produzione più recente di Renato Rigotti - troviamo un appello a coloro cui gli anni consegnano qualche dolore, appunto reumatico, un appello che rimanda alla medicina come scienza e come speranza nella conoscenza, a quella coupure che nella modernità, sulle orme di Pasteur, di Koch, di Fleming e del continuo work in progress, lascia dietro di sé convinzioni magiche, ancora insediate nella credenza popolare nonostante ogni sforzo scientifico di superarle. Poesia da medico? Sì, ma da medico-poeta, che si rivolge idealmente (ma anche poi praticamente) ai suoi pazienti, invitandoli a prendere coscienza, a svegliarsi rispetto ai torpori e alle nebbie di troppo facili promesse. -
Fantasia della ragione
"Fantasia della ragione"""", il titolo dell'opera, divisa in due sezioni: Racconti e Monologhi. In esergo un pensiero della scrittrice """"Perché narrare storie? / Per rallegrare lo spirito di grandi e piccoli, / ma soprattutto per ricordare al mondo / che la fantasia è la madre del sorriso"""" (Edda Pellegrini Conte), che già ci introduce nel cammino letterario, nell'ontologico discorso narrativo, dove gli empiti delle riflessioni giocate su monologhi concisi ed apodittici ci completano un pensiero rotondo ed efficace: la vita, la brevità del suo svolgersi, il memoriale, le radici, gli affetti, l'onirico, la parola, la favola, il prato, la lucciola, l'isola, il vento, il Natale, la fine, l'inizio, la realtà, la fantasia, il senno, il tempo, Dio (""""...Ma cosa c'è di più reale, che cosa c'è di più spirituale della Conoscenza? Del Sapere? Anche per questo le parole non bastano più. Dio della Conoscenza, concedici dunque il Pensiero, il Pensiero che tutto comprende. Il Pensiero che è favilla della Tua Eternità""""), l'amore, il vuoto, la bellezza, la pioggia, la solitudine." -
Opera Omnia
L'Opera Omnia del poeta napoletano Pasquale D'Alterio - già docente di lingua latina e greca nei Licei della sua città - consta delle seguenti sillogi: La Vita, il Tempo, l'Amore, la Morte (2014); Il canto dell'anima (2016); Ancora nel cuore (2019); Le pagine della nostra vita (2020). Inoltre nella presente pubblicazione appaiono numerose liriche sotto il titolo di Versioni da poeti della classicità greca e latina, a testimonianza del suo amore per la letteratura e le lingue del mondo antico, convalidato anche dalla specializzazione degli studi universitari in Lettere Classiche, conseguita presso l'Ateneo Federico II di Napoli. -
Aspettando ieri
La poesia di Alessandro Grecchi è di una levità che abbraccia, che ti trascina con tutta la sua portata euritmica nel cuore del canto. Ma di un canto sofferto, guadagnato attraverso la Via Crucis dell'esistere: ibi omnia sunt; la musicalità, l'amore, la lotta, l'animo, il sentimento; insomma la vita con tutta la sua portata esistenziale. E la parola è lì attenta a sorvegliare, a dare il suo input, la sua concretezza ad un sentire che chiede reificazione, substantia, compattezza; simbiotica fusione tra interiorità e verbo. E qui c'è questa fusione, il poeta fa del canto la confessione del suo vivere: vita poesia; poesia vita. -
Dagli scaffali della biblioteca
La nuova pubblicazione di Nazario Pardini ""Dagli scaffali della biblioteca"""" ci permette di apprezzare ancora una volta la sua verve di scrittore in versi, oltre che di fine critico e narratore altrove dimostrate. Se non costituisce una particolare novità nel panorama della sua opera, riprendendo (inevitabilmente) temi già affrontati ed ispirazioni già seguite, è però ancora sorprendente per la freschezza del pensiero, per la leggerezza dello scrivere, per la spontaneità dei sentimenti espressi, per il fascino con cui cattura il lettore fino a portarlo ad approfondire tanti aspetti dell'umana esistenza, senza però quel tedio di fondo che a volte si coglie nelle """"rimembranze""""."" -
Appunti e carte ritrovate
Il poeta Roberto Casati si dimostra un vero cesellatore di parole, che, assemblate in iuncturae di grande forza reificante, si offrono ad un dire vario e articolato; ad una architettura grammaticale che coi suoi slanci ascensionali o col ricorso a immagini di erotica fisicità ci offre tutte le tappe di un odeporico percorso: i versi si fanno ora brevi e concisi, ora ampi e prolungati, ora ipertrofici, ora ipotrofici per seguire le oscillazioni di un sentire in preda ad un erotismo di ecfrastica elasticità, per cui, come in tutti i viaggi marini, non è arduo pensare a naufragi, a scogli che infrangono l'imbarcazione o a immersioni ed emersioni, dato che il poeta sente il bisogno di visualizzare i suoi stati d'animo in guizzi naturali che bene li configurano. -
Da un poemetto alla luna. I fiori di gelsomino
Nell'opera ""Da un Poemetto alla Luna - I fiori di Gelsomino"""", Adriana Deminicis crea una sorta di romanzo in versi che tocca vette altissime di lirismo e trascina nel suo universo, in apparenza surreale, in realtà quanto mai vicino alla concretezza. Il riferimento Alla luna, l'idillio leopardiano dell'opera I Canti, è inevitabile, tanto più che il poeta di Recanati aveva come tema di fondo il ricordare, ovvero il 'rimettere nel cuore', per riferirci al significato etimologico del termine. Il concetto chiave di questo Canto resta, a mio umile avviso, l'idea del Tutto, di un'armonia universale che governa i cicli delle piante, dei fiori, della luna e degli astri del firmamento, dei gabbiani e del mare, quindi dell'intera Natura e di noi esseri umani, così caduchi rispetto ai Mondi che si succedono nel creato."" -
Liriche scelte
Partendo dalla lirica ""Ricordi"""" di Pasquale D'Alterio si può penetrare fin da subito nel mare magnum della sua poetica, nella sua malinconica voce dove il memoriale fa da padrone nell'opera. È lì che si rifugia il Nostro, nei momenti in cui, Vittoria, la sua donna, viveva accanto a lui, lasciando scie di gioia e di compagnia: «I ricordi / non son come sogni / che svaniscono all'alba. / Ogni dolor, si dice, il tempo allevia. / Ma, ostinata, la mente / indelebili i ricordi conserva / e, siano essi or dolorosi / ed ora, talvolta, anche gioiosi, / sempre son fonte di malinconia / e d'accorato rimpianto / come di qualcosa perduto per sempre / e che più non ritorna...»."" -
Il senso della vita
Nuccia Miroddi, scrittrice prolifica che fa della vita un poema, ricorrendo ad ogni momento dei suoi palpiti esistenziali. E qui la vita c'è tutta con le sue molteplici caratteristiche epigrammatiche di cui l'autrice si fa carico: la fugacità del tempo, lo sfiorire della giovinezza, la coscienza del breve soggiorno, il tempo di vivere e di morire. Tutte tematiche che fanno da supporto ad una versificazione asciutta e apodittica con cui la Nostra concretizza appieno i suoi elans meditativi. Siamo di fronte ad un'autrice eclettica, versatile, che con le sue opere ricopre tutti quelli che sono i momenti focali della vita; di questa vicissitudine carica di emozioni e di memorie: un sentiero cosparso di spine e di petali che nasce fresco e policromo nei mattini primaverili. Una poesia polivalente, plurale, questa di Nuccia Miroddi che con i suoi slanci emotivi in un linguismo di prosodica sicurezza si abbandona ad una confessione lirica di intensa partecipazione. -
Cromie
Già il titolo ci mette in carreggiata nella stesura della nostra esegesi: Cromie. E le cromie non sono forse quelle tante sfumature di colori che reificano i nostri stati d'animo: dal colore pallido della sera, alla luce rosa dell'alba, all'esplosione del sole meridiano. E queste gradazioni non dànno forse l'idea dei nostri patemi esistenziali: malinconia, speranza, gioia; una polisemica e proteiforme significanza con cui l'opera, con tutta la sua fragranza esplorativa, ci mette in viaggio in un mare non sempre in bonaccia. ""Nenie e / bianche giunchiglie. // Debordante altalena / di miraggi. // Dolci deliri. // Vita che fugge, / sfugge, / cerca, / anela"""" (Niente e...). Vincenza Armino vive la vita come retaggio di un tempo che lascia il segno; che muta una storia in fotogrammi preziosi, in momenti reificanti armonie e miraggi."" -
Ultimi pensieri
Un'opera, questa, di Luciano Postogna che divisa in cinque parti (Poesie di marzo, di aprile, di maggio, di giugno, di luglio) si estende in un climax ascensionale di palpabile elaborazione formale; la prima affidata ad una espressione più vicina alla tradizione nostrana di endecasillabi e sinestesie, le altre ad una ricerca di verticalità e concisione, di apoditticità e brevità metrica che la fanno nuova, diversa, più moderna... Una poesia totale, plurale, polivalente dove il poeta racconta tutta la sua storia fatta di molteplici emozioni macerate in sguardi di potente oggettività. Un vero trionfo di colori e di iridei messaggi che tanto ci dicono di vicinanza tra l'umano e il vespero, tra l'occaso e l'esistere: ""...E s'immerge il sole laggiù all'occaso / intento a portar via le ansie e i dolori / e altresì tristezze al tempo appese. / Lascia così bei presagi / di destini sereni e luminosi"""" (Vespero)."" -
Volo nell'arte
Quest'ultima pubblicazione della poetessa Wanda Lombardi, dal titolo ""Volo nell'arte"""" - inserita nella preziosa collana """"Parallelismo delle arti"""" - consta di poesie scelte da sillogi già pubblicate, e da un cospicuo numero di versi non ancora editi. Immagini di tele e fotografie artistiche di autori contemporanei sono intercalate alle pagine e le corredano, suggerendo accostamenti tra diverse forme d'arte."" -
Alcyone 2000. Quaderni di poesia e di studi letterari. Vol. 13
Saggi critici su Aldo Capasso, Blaise Pascal, Alessandro Miano, Andrea Camilleri, Claudio Chieffo, Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, e tanti altri... Articoli dedicati agli artisti Fabio Recchia (poeta e pittore), Franca Maschio (pittrice), Tommaso Cevese (fotografo e poeta). Raccolte poetiche e studi di letteratura italiana contemporanea. -
Liriche scelte
Se vogliamo fare un tuffo nel passato, ma un passato di grande valore, possiamo seguire Ada Negri nel suo amore per la classicità, e il mondo greco-latino attraverso le sue poesie. La lirica è descrittiva e neoclassica, raffigurando, in modo quasi classificatorio, le conquiste artistiche e civili di quelle culture, la cui grandezza è per la poetessa eterna e universale. -
I colori dell'arcobaleno
"La natura / spalanca la nostra mente, / la nostra anima, / i nostri sensi, / alla freschezza, vividezza e forza / dei suoi colori, delle sue fragranze, / dei suoi elementi vitali. / Accogli con gratitudine la natura e il suo / messaggio: / dopo la morte rifiorisce nuovamente la vita"""" (In armonia con la natura). La natura, il suo palpito vitale, la sua forza ricreativa, i suoi sintagmi, la sua voce, che l'autrice capta facendola sua. È qui il messaggio poetico di Claudia Messelodi; deriva dalla sua fusione con Pan, con tutto ciò che attorno crea: i colori, le forme, gli abbrivi dei tramonti, i palpiti delle albe, i furori dei meriggi; una poesia fatta di simbolici ritorni, di oggettivazioni visive, di reificazioni di stati d'animo; d'altronde la poetessa è con i simboli della natura che parla; si esprime con quelli, e il suo linguaggio è figurato, è fatto di colori e di empiti concreti che accostano il suo sentire, eguagliando gli input emotivi che covano dentro." -
Ripamaro
Il nuovo libro di Tommaso Tommasi, ""Ripamaro"""" pur proponendo testi inediti, si presenta come una cerniera con le pubblicazioni precedenti, delle quali accoglie tutti gli elementi appena richiamati, inserendoli in avventure liriche che spaziano dalle dimensioni autobiografiche, memoriali, simili a diari dell'anima - con connotazioni chiaramente intimistiche, sentimentali, soggettive - alle incursioni sociali, storiche, generazionali con un linguaggio simbolico e surrealista."" -
I colori della fantasia
«L'intento di quest'opera, appartenente alla collana ""Parallelismo delle Arti"""", è chiaramente illustrato nell'introduzione a firma di Michele Miano, alla quale rimando il lettore, anche se nel corso della presente prefazione tornerò sull'argomento con alcuni accostamenti tra poesia, pittura e fotografia, ovvero le arti in questione. Anche il titolo della pubblicazione - I colori della fantasia - raffigura sia la creatività, l'invenzione, l'immaginazione dei testi, appositamente scelti con metodo antologico, del poeta Sergio Camellini, sia le policromie pittoriche e fotografiche dei diversi lavori figurativi inseriti nel libro. Andando direttamente, ora, sui testi pubblicati, è giusto esordire con """"I colori della fantasia"""", singola lirica utilizzata per la titolazione dell'opera. Avendo come sottotitolo 'comunicatori di positività', così si sviluppa: """"I colori danzano / tra sfumature / cromatiche d'un sogno / inni alla beltà, / sono spettacolari / catalizzatori / della fantasia / per l'umanità, / la loro percezione / tattile / si sente, si vede, si vive... / A qualsivoglia età"""".» (dalla prefazione di Enzo Concardi)"" -
L' incanto della natura
Questa pubblicazione di Ester Franzil (Cadegliano, VA, 1951) segna un ritorno alla poesia, dopo la raccolta degli anni novanta intitolata ""L'allodola e il sole"""". L'autrice conferma il connubio dei due elementi fondamentali sui quali insiste la sua poetica: l'involucro del canto per il creato e le venature metafisiche legate alla trascendenza, elaborando però uno stile più articolato e diversificato, che comprende, ad esempio, anche composizioni con la metrica orientale tipica degli haiku. Non mi sembra eccessivo parlare di sinfonie e concerti naturalistici che costituiscono una vera e propria apologia della Natura, quindi con origini nel pensiero filosofico."" -
Il colore dei ricordi
Poesia di vita, vita in poesia, questa di Angela Ragozzino, e si sa che la vita si dipana su un climax di ampio respiro attraverso giochi di amore, di incantesimi, di riflessioni sul perché noi siamo qui e non là, perché amiamo un luogo, una condizione, restando aggrappati a speranze che ci danno il carburante giusto per tirare avanti. Una navigazione, una vera impegnativa navigazione in mare aperto, dove non si vedono più le sponde che tanto ci attraevano e ci hanno attratto coi loro giochi estivi. È qui che la Nostra vorrebbe tornare a vivere, respirare aria di casa, aria di una natura che tiene vivo il ricordo di antiche primavere, luoghi e incontri che tanto l'hanno turbata, emozionata. -
Caligola a Castanea delle Furie
Questo testo è una libera rielaborazione dell'opera teatrale Caligola di Albert Camus. Ma mentre la tragedia dello scrittore francese è più condotta sugli aspetti esistenziali e psicologici della ""follia"""" del noto Imperatore romano, la libera rielaborazione di Maurizio Cinquegrani è decisamente sbilanciata verso questioni storiche, economiche, sociali, con valenze allegoriche sull'attualità. Una vicenda scritta per scuotere le coscienze e stimolare le nuove generazioni a riflettere sulla storia.""