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Metamorfosi e sublimazioni
"Metamorfosi e sublimazioni"""" è la prima prova editoriale di Rita Fulvia Fazio. La sua poetica è impostata spesso sulla dinamica significato-significante, ovvero espressioni che rimandano a contenuti da dipanare attraverso l'ermeneutica; su ambivalenze che la rendono, in senso lato, ermetica e criptica, caratteristica che però conferisce fascino ad un verseggiare sovente altalenante tra il piano della realtà e quello onirico; su giochi di parole, rime e ritmi inseriti appositamente per vivacizzare """"l'andante con moto"""" delle scansioni, che è il movimento da lei preferito; ed ancora su un linguaggio che non disdegna d'essere anche esoterico, cifra che induce il lettore ad inseguirla nella cerchia degli iniziati o ad accettare di restare nel mistero." -
Frammenti di luce
La raccolta di poesie di Marco Zelioli è tutta pervasa di luce: luce e speranza sono parole chiave, ripetute molte volte nei diversi componimenti. Il titolo, Frammenti di luce, si addice molto all'opera, in quanto ogni poesia offre uno spiraglio, un frammento di luce, anche nelle situazioni più disperate e buie. Il poeta conserva sempre un animo positivo, convinto che la speranza può sconfiggere oscurità e male. Speranza animata da una fede profonda, che non dà spazio allo sconforto, all'abbandono, alla resa, alla paura. -
La solitudine del poeta
Franco Donatini stringe all'anima i sogni e le speranze di una vita, di un viaggio in un mare non sempre tranquillo, a volte gonfio di onde burrascose, attraverso le quali raggiungere l'isola nascosta. Quel porto che è nella nostra mente e che forse non esiste nella realtà, ma è sempre motivo di ricerca e di nostos. Basta andare, non fermarsi, non restare ancorati, fermi, dacché la poesia è viaggio, è percorso anche in mezzo a cavalloni che ti fanno sbattere in scogli ripidi e aguzzi. Il poeta non si arrende, ricupera una tavola scampata e con quella continua il viaggio. Un cammino che la poesia traduce in vita, e che la vita traduce in poesia; nel misterioso cammino di un dilemma su cui indaghiamo senza risultati. -
Scienza, fede... e poesia
Marco Righi ha ereditato dalla famiglia la passione per le scienze esatte: è ricercatore in laboratorio, lavora per il CNR, ha pubblicato una quarantina di lavori di carattere scientifico per riviste internazionali. Ciò per sottolineare la sua mentalità razionale che, tuttavia, ha poi cercato di completare trasmettendo i suoi messaggi e le sue convinzioni maturate con l'esperienza di vita, mediante le forme poetiche che, notoriamente, richiedono anche lo sviluppo di capacità creative, fantasiose, intuitive, linguistiche proprie. Inoltre, spesso, i suoi contenuti sono di carattere religioso, altra dimensione dove il mistero e l'accettazione dei limiti della ragione sono fondamentali. Quindi ha dovuto compiere un lavoro di integrazione culturale e tecnica su se stesso non indifferente: conciliare fede e poesia - prevalentemente irrazionali - con scienza e analisi, oggettivamente raziocinanti. Ecco dunque il risultato di tale iter spirituale, la pubblicazione di una raccolta poetica che ha per titolo proprio la problematica suddetta: ""Scienza, Fede... e Poesia"""", opera in cui, senza pretese liriche ed estetiche, egli fa conoscere la sua anima sia scientifica che umanistica. Prefazione di Enzo Concardi."" -
Lo zoo naturale. Se gli animali potessero parlare...
Il libro di poesie di Roberta Fava è strutturalmente suddiviso in tre parti: Animali di terra, Animali d'acqua, Animali d'aria. La forma metrica è quella della strofa unica per tutte le composizioni, mentre la lirica è essenzialmente descrittiva, ma non prosastica e analitica, conservando una propria leggerezza di ritmi e scansioni. Il discorso sugli animali avviene quasi sempre utilizzando il tu confidenziale e un tono colloquiale, per cui la poetessa parla a loro con molta prossimità e simpatia, dimostrando anche con questa scelta lessicale la sua empatia con la natura vivente. Emerge chiaramente dai testi una visione creazionistica dell'universo, poiché sovente sottolinea il fatto che anche gli animali esistono per volontà divina. La scrittrice ci comunica un chiaro messaggio, ossia l'amore e il rispetto per tutte le creature viventi e per la Natura, vista come madre ed emanazione divina. -
La zattera. Racconti sulla banda dei ragazzi dei «ghèt»
Questo libro, dalle chiare impronte memoriali e autobiografiche, contiene una trentina di racconti, ambientati tra Pont Canavese e Sparone, due località piemontesi della Valle dell'Orco, negli Anni Cinquanta, con proiezioni nei decenni successivi. Pietro è il ragazzo in età scolare protagonista della prima parte di tali narrazioni, che assume un carattere di letteratura realista, oserei dire verista, mentre la seconda parte sfuma gradualmente tale identità per sfociare in dimensioni oniriche, con personaggi provenienti dal mondo fiabesco. Mi pare che il cuore, il centro vero del libro stia nella nostalgia dell'autore per l'età mitica e sempre idealizzata dell'infanzia, della giovinezza, affiancata ad una filosofia basata sulla gioia di vivere il gioco come esperienza di vita, che diviene educativa nel processo di crescita dell'individuo: beninteso, il gioco di allora, fatto di cose povere e semplici, tanta fantasia e creatività, magico e avventuroso, vissuto in gruppo (banda) che richiedeva e sviluppava nei ragazzi capacità, abilità, superamento delle paure. -
Andar via
Il poeta sardo Pasquale Ciboddo ha riassunto nel titolo l'essenza di una silloge dal raro tessuto strutturale. Non poteva esistere altro nome per questa raccolta che, come lampo, squarcia le tenebre che ci avvolgono, e illumina il passato, il presente e, inevitabilmente, il futuro. Oggi consumiamo il tempo come un bene materiale, rendiamo effimero il nostro passaggio terreno. «Passa / e subito scompare / nel grande mare / d'eternità / senza lasciare traccia / la dea parca. Si diverte a tagliare / filo di vita / a noi umani / Ed è destino, gioco / di spietata / indifferenza» (Ed è destino). Poesia di malinconica nostalgia, esistenzialista, didattica, sociale e spirituale quella dell'artista Pasquale Ciboddo, di cifra stilistica superba, caratterizzata da contrasti tra l'asciuttezza dei versi e la lunghezza dei periodi sintattici, che si risolve in un andamento sinuoso, ricco di pause ritmiche, tese a suggerire scansioni intense ed energiche. Poesia con le radici ben salde nelle isole dei ricordi e dotata di ali per viaggiare nel tempo, per volare lontano e, al tempo stesso, cercare le ragioni per fermare lo sguardo e l'anima sull'oggi. -
I dialoghi dell'arancia. Appunti di viaggio. Dipinti
Questo libro propone una serie di dipinti di Maurizio Cinquegrani raffiguranti in modo allegorico, simbolico, metaforico, le varie realtà e i vari accadimenti del nostro tempo: viene quindi attribuita alla parte delle immagini una funzione didascalica, didattica, educativa; i dipinti sono corredati da riflessioni e dialoghi; l'autore infatti immagina di intrattenere colloqui con vari elementi della Natura (in primo luogo Arancia, ma anche Limone, Ulivo, Passeri, Falco...) inserendo la presenza delle Esperidi che, secondo la leggenda custodivano il pomo d'oro nel loro giardino, una specie di Eden del mito greco antico. Colloqui che vertono sui problemi fondamentali del nostro tempo. -
Poëticae Mater
Il titolo della presente raccolta Poëticae Mater dice che Maria è non solo Madre della poesia, ma anche del fare artistico e creativo. Una 'poiesis mariana' è ciò di cui ogni poeta e artista, oggi, dovrebbe disporre per dare forma a quel Verbo che lo Spirito genera in loro, nel silenzio della loro artisticità. Quelle che il lettore si ritrova tra le mani sono poesie scritte, per così dire, in 'stile evangelico': immediate nel contenuto, semplici nella forma, essenziali nella tecnica linguistica e perché no, a tratti anche apparentemente disadorne, un po' come la pittura simbolica dell'arte paleocristiana, che tanto fece discutere gli esteti abituati al linguaggio colto della cultura classica, ma così potente sotto il profilo comunicativo da innescare un processo di rinnovamento artistico. -
Opera Omina. Vol. 1: Poesie.
Tutte le poesie di Valeria Masoni-Fontana. Nella vastità di quest'Opera Omnia si possono riscontrare alcune linee guida su cui ruotano le poesie riflessive e meditative, con contributi esistenziali e filosofici, ma soprattutto autobiografici, memoriali, introspettivi, centrati sulla trasposizione lirica dei dettagli psicologici dei personali stati d'animo, talvolta minuziosa, quasi ad assomigliare ad una tecnica psicanalitica che ci ricorda - per taluni aspetti - la prosa di Svevo ne ""La coscienza di Zeno"""" (1923), autore inserito nel grande alveo del Decadentismo e pioniere del romanzo psicologico in Italia."" -
Hoc mihi contingat. Poesie e prose
"Hoc mihi contingat"""", ultima fatica di Nazario Pardini, è una raccolta di poesie e di prose suddivisa in cinque sezioni: Elegie, Dalla vita dei campi, Alla ricerca di voci (Proverbi e detti raccolti nelle campagne pisane), Attorno al focolare (Racconti brevi), Massime. «Il prosimetro non è un genere nuovo al Nostro. Altri suoi testi giocano sull'alternanza di poesia e prosa, che affascina e riporta alla Vita nuova di Dante, ma anche ad autori contemporanei come Dino Campana con la raccolta Canti Orfici. Grazie al prosimetro è possibile dare un profondo senso di svolgimento e interiorità a una vicenda personale, riaffermando con una sensazione intimistica il vero valore della Poesia. Nazario Pardini in """"Hoc mihi contingat"""" realizza esattamente questa visione ampia ed esaustiva del proprio mondo lirico». (dalla prefazione di Maria Rizzi)" -
La mente e i luoghi. Montagne, viaggi, avventure
«I quattro capitoli che lo compongono il libro, con i loro titoli accattivanti, ma in qualche misura sfuggenti ed evocativi (Messaggi in bottiglia, Dimensioni altre, Arpe fatate, Per le vie del mondo) suggeriscono un insieme di tematiche armonizzate fra di loro che guidano a poche linee portanti, dove la montagna direttamente o indirettamente gioca il ruolo di protagonista. È una montagna certamente viva e palpitante, una presenza discreta o ingombrante, vissuta in prima persona attraverso un alpinismo e un escursionismo di alto livello; è una montagna dove il lirismo talora onirico delle sempre arricchenti citazioni letterarie, che scaturiscono da un umanesimo profondo e che si stempera nelle emozioni di albe, tramonti, contrapposizioni cromatiche, si alterna al realismo del rapporto uomo-montagna; è un rapporto che ha sostituito, almeno sulle Alpi, la secolare spaventosa fatica della sopravvivenza con l'attuale drammaticamente dilagante, per ripetere le parole dell'Autore, ""omologazione consumistica""""» (Claudio Smiraglia, dalla prefazione)."" -
Tutto è respiro
"Tutto è respiro"""": la nuova raccolta poetica di Alfredo Alessio Conti che, in una precedente pubblicazione (""""La verità nascosta"""", 2020), è stato accostato al grande Giuseppe Ungaretti; in effetti l'arte della sottrazione e il mal di vivere che lo caratterizzano, evocano il climax del poeta di Alessandria d'Egitto, ovvero la disposizione dei concetti in modo da ottenere un effetto di un'intensità progressiva o regressiva e le sue macerazioni interiori. La sua angoscia esistenziale, molto vicina al termine designato da Charles Baudelaire come il taedium vitae lucreziano, cerca riparo proprio nell'arte più antica e più bella: «Un po' di poesia / altrimenti soffoco / ossigeno della vita / nei giorni / bui e tristi. // Solo un po' di poesia / chiedo / per sopravvivere ancora / qualche giorno / qualche ora» (Un po' di poesia). D'altronde per i poeti la vita si fonda su quel respiro inesauribile al quale attingere quando manca l'ossigeno." -
Alcyone 2000. Quaderni di poesia e di studi letterari. Vol. 15
Saggi critici di letteratura su Luigi Fallacara, Jean Gutton, Eugenio Corti... saggi critici di letteratura comparata; sillogi poetiche di autori contemporanei; altri articoli e recensioni. Immagini d'arte di Giovanni Conservo, Filippo Scimeca, Sauro Pardini, Stefano Donati, Iginia Mignosi. -
Sintomi poetici
È raro incontrare una poetessa che sa fare della vita un'opera d'arte e Marisa ci riesce affidandosi alla sua esperienza scritturale fatta di sinestesie e metafore, di iperboli che dànno luce all'insieme. Si tratta di un viaggio per mari infiniti, pieni di trabucchi e di scogli, dove è facile perdersi fra i pelaghi insaziabili. Ma la Nostra non si smarrisce, riprende la rotta anche dopo aver sbattuto la barca; si affida ad una tavola scampata al naufragio e si dirige verso la sua isola di pace e di armonie. È là che trova la sua destinazione, là dove i sintomi poetici l'attendono pronti a reificare le sue malinconie, i suoi patemi, e le sue allegrie. -
Tra speranza e angoscia
L'assurdità dei comportamenti umani, contradditori, incoerenti, sempre altalenanti tra miserie e grandezze, bene e male. Questa è una tematica fondamentale nella presente raccolta poetica di Giovanni Tavcar, riscontrabile in molte liriche dalle quali si evince anche l'animo travagliato del poeta desideroso di pace interiore. Tematica che ha le radici nella sua incessante ricerca soggettiva, autobiografica del senso di ogni cosa - dai minuti accadimenti quotidiani ai grandi problemi e alle decisive questioni ultime dell'esistenza - ma che possiede una proiezione universale e quindi utile per la riflessione di ognuno, pur che realmente si verifichi una disposizione d'animo aperta all'ascolto dei messaggi che egli vuol trasmettere, comunicare. -
Liriche scelte
La spiritualità nella poesia di Giuseppe Arrigucci vive di dimensioni verticali e di ascesi: è mistica ed estatica, chiede di vivere la Grazia santificante del Signore; è lode, preghiera ed invocazione a Dio sul cammino della salvezza; è imitazione della vita di Cristo e visita figure del Cristianesimo che hanno testimoniato la fede, divenendo modelli di santità. C'è un incessante dialogo con l'Assoluto, l'incontro con il quale è un forte bisogno sentito dal poeta. Tali aspetti riscontrabili nelle sue liriche sono presenti in varie raccolte qui prese in considerazione mediante una scelta antologica. -
Lamodeca. Lettere d'amore, lettere ai genitori, racconti, memorie, poesie
Il libro ha una struttura letteraria suddivisa nei tradizionali capitoli ma, ad ogni capitolo corrisponde una agenda colorata con la precisazione sintetica dell'argomento. L'agenda rosa (Lettere a Silvy) comprende testi a contenuto amoroso sotto forma epistolare: sono lettere scritte dall'autore alla donna dei sogni, che tuttavia non corrisponde il suo sentimento. L'agenda grigio-verde (Il soldato) è una raccolta di lettere scritte ai genitori, che assume carattere diaristico. L'agenda gialla (Racconti) è costituita da prose maggiormente curate sotto l'aspetto formale che alternano fatti, episodi e riflessioni di tipo onirico-surreale a piccole storie di personaggi calati nella realtà che riscattano la propria vita verso valori e realizzazioni positive e concrete. L'agenda blu (Reporter) permette di leggere diversi articoli inviati da Tommasi alla stampa nazionale: appaiono i nomi delle testate e le date di pubblicazione. L'agenda viola (Sogno e poesia) ci proietta in dimensioni irrazionali, come tale è la vita onirica che emerge dall'inconscio, ricche di creazioni ed immagini fantasiose e dal messaggio simbolico. Prefazione di Enzo Concardi. -
Nel delta della vita
La vita è come un grande fiume che va nell'immenso mare attraverso i rami di un delta: tale metafora è alla base della poetica di Raffaele Piazza, scrittore napoletano che si occupa prevalentemente di critica letteraria e poesia. Questa raccolta, che s'intitola appunto ""Nel delta della vita"""", è strutturalmente composta da 50 testi lirici: l'incipit è il Prologo, dove l'autore in una sorta di dichiarazione programmatica, stimola richiami alla natura, all'amore, alla passione poetica, tre dei tanti rami di cui si compone il suo delta."" -
Nei giorni
«Con autentica ammirazione mi sono imbattuta nel canto elegiaco di una poetessa che affresca versi nei quali si respirano le pietre profumate di antico, le chiese di incenso, le botteghe di cuoio e le pasticcerie di canditi della sua Genova. Mi sono trovata di colpo nel dedalo dei caruggi, scoprendo, sin dalle prime pagine della sua nuova silloge Nei giorni, che il mondo lirico di Enza Sanna tende a operare un distinguo tra fantasia e immaginazione. Una poetessa dalla cifra stilistica poderosa la Nostra, dotata di sensi ammaestrati per un mondo diverso da quello che conosciamo, e che è dono di pochi percepire. Ricca di voci che spesso non intende decifrare. Lontana da ogni schematismo, da effetti calcolati, tesa a scavare con lirismo e amore assoluti nel linguaggio. Le sue metafore, le assonanze, la musica che pervade ogni verso riportano al lido della grande Poesia del passato, che traccia la rotta di un giusto futuro lontano dalle sterili correnti avanguardiste» (Maria Rizzi).