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Zeppa poetica. Quindici sonetti di Andrea Zepponi
Andrea Zepponi gioca con la lingua, con le parole, con le strutture dei versi, aprendo dialoghi con i grandi maestri classici. I quindici sonetti, accompagnati da alcuni disegni inediti di artisti del vetro contemporaneo, trascinano il lettore in un divertente viaggio letterario e artistico. Apre il volume una prefazione di Amos e Fiorella Mattio, conservatrice del Castello Sforzesco di Milano. -
Revixit. A carved masterpiece by Giuseppe Torretti restored by Venetian Heritage. Ediz. illustrata
Il 12 novembre 2019 Venezia fu inondata da un'eccezionale marea che sfortunatamente compromise gravemente la maggior parte del patrimonio artistico cittadino. Venetian Heritage all'indomani dell'acqua granda lanciò la campagna #supportvenice con l'intento di raccogliere fondi per finanziare urgenti interventi di restauro conservativo di alcune opere d'arte danneggiate dall'inondazione, tra cui il restauro del Crocifisso ligneo impreziosito da lamine di tartaruga e madreperla, opera di Giuseppe Torretti datato al 1711 circa, conservato nella chiesa di San Moisé. Il capolavoro intagliato di Giuseppe Torretti restaurato, a distanza di un anno dall'acqua granda, rappresenta una Venezia che non si arrende, bensì rinasce. -
Carteggio consolare con la Repubblica di Genova
Dal gennaio 1741 al marzo 1743, grazie all'incoraggiamento del suocero e all'influenza della potente famiglia dei Durazzo, Carlo Goldoni ricoprì la carica di console di Genova a Venezia. Durante quei mesi dovette destreggiarsi tra la delicata situazione politica, le improvvise emergenze sanitarie, la tutela dei cittadini genovesi nel territorio veneziano, oltre all'attività consolare in senso stretto e alcune complesse questioni personali. La memoria di questo intenso periodo è affidata ai 108 dispacci inviati con regolarità al Senato della Repubblica di Genova: un epistolario che vede alternarsi, settimana dopo settimana, raffinati ambasciatori e profughi in fuga, marinai colpiti dalla peste e provveditori riluttanti, generali dell'esercito e mogli abbandonate, attori a vario titolo di un particolarissimo libro del Mondo. Oltre ai dispacci consolari con le risposte della Repubblica, il presente volume include anche il carteggio con Cristoforo Spinola, di cui Goldoni fu avvocato procuratore in un caso di truffa. -
La «splendida» Venezia di Francesco Morosini (1619-1694). Cerimoniali, arti, cultura. Ediz. illustrata
Il volume raccoglie i contributi presentati in occasione del convegno internazionale di studi dedicato alla figura emblematica di Francesco Morosini (Venezia 1619 - Nauplia 1694), nell'ambito delle iniziative promosse dal Comitato per le celebrazioni per i quattrocento anni dalla nascita di Francesco Morosini. Ammiraglio, diplomatico e poi doge, Francesco Morosini, detto il Peloponnesiaco, fu l'ultimo degli illustri patrizi che resero grande la Serenissima Repubblica, essendo capace di restituirle una parte dell'antico peso politico-militare sullo scacchiere internazionale e di far risorgere nei veneziani il sogno di possedere un impero marittimo in Levante. Morosini - la cui figura assunse una centralità alla quale nessun altro condottiero poté aspirare in tutta la secolare storia dello stato marciano - seppe orchestrare una strategia autocelebrativa del tutto inedita per l'efficacia degli strumenti di comunicazione in una Venezia che mantenne di fatto inalterata la sua primazia in campo culturale e artistico. -
Un lavoro perfetto
«Chiunque può sentirsi così, con la voglia di scappare da un lavoro in cui un tempo credeva, di allontanarsi da un percorso quando capisce che non è più quello giusto da seguire.»«Un racconto incantevole» – The Bookseller«Una voce irriverente e saggia, che Murakami Haruki. Un romanzo incredibilmente attuale, brillante e spiritosa» – Financial Times«Il viaggio di ""Un lavoro perfetto"""" è condito abilmente da Kikuko Tsumura con elementi misteriosi, in alcuni tratti sembrano quasi soprannaturali, ci tengono con il fiato sospeso in un clima di tensione, azione ma anche comicità.» – Giulia Frambusto per MaremossoNel suo ruolo di consulente del lavoro, la signora Masakado è abituata a incontrare le persone più stravaganti, ad accogliere le richieste più insolite, e in genere è in grado di accontentare tutti. Così, quando una giovane donna si presenta presso la sua agenzia, è sicura di avere l'offerta adatta a lei. Dopo essersi licenziata in seguito a un esaurimento nervoso, la donna sembra infatti avere le idee molto chiare su ciò che vuole: oltre a essere vicino a casa, il nuovo impiego dovrà prevedere solo mansioni semplici e non offrire prospettive di carriera; dovrà essere, insomma, del tutto privo di sostanza, al limite tra il gioco e l'attività seria. Nelle singolari occupazioni che si prende in carico – dal sorvegliare uno scrittore sospettato di attività di contrabbando a inventare consigli che impreziosiscono la confezione di una marca di cracker di riso –, la neoassunta cerca soprattutto di non lasciarsi coinvolgere troppo. Ma nel suo saltare da un posto all'altro, nel suo acquisire regolarmente più responsabilità di quelle desiderate e ruoli più complicati del previsto, le diventa sempre più chiaro che non solo il lavoro perfetto non esiste, ma che quello che sta veramente cercando è qualcosa di molto più profondo. Ogni cambiamento comincia così a rappresentare una nuova fase di crescita interiore, fino alla consapevolezza che in tutto ciò che si fa c'è qualcosa di magico, di unico e di appagante, e che dobbiamo solo trovare (o non perdere) l'energia per riconoscerne la bellezza. Ironico e tenero, il romanzo di Tsumura Kikuko è una commedia dolceamara che, con la leggerezza, l'umorismo deliziosamente paradossale e un pizzico di surrealismo, tipici di tanta letteratura giapponese, racconta della ricerca, spesso vana, di un senso nel mondo del lavoro di oggi. Con un finale a sorpresa."" -
Autopoiesi e cognizione. La realizzazione del vivente
Questo è un libro di biologia che spiega i sistemi viventi come sistemi che si auto-producono (autopoietici) e la cognizione come il processo che caratterizza questa auto-produzione (autopoiesi). Ma è anche un libro di teoria dei sistemi che presenta una nuova nozione di sistema auto-referenziale, oganizzativamente chiuso, che compensa le perturbazioni provocate dall'ambiente per conservare la sua organizzazione ma le cui trasformazioni non sono funzione degli stimoli dell'ambiente. Ed è infine un libro di filosofia che propone un approccio fenomenologico alla cognizione. -
Roma. L'eterna bellezza. Libro pop-up. Ediz. a colori
Le spettacolari architetture cartacee di Dario Cestaro ci restituiscono la bellezza di Roma in un libro pop-up che racconta la storia della città con testi semplici e aneddoti curiosi raccolti da Franca Lugato. Un affascinante viaggio tra pagine colorate che si trasformano negli edifici più famosi di Roma, punti di partenza per approfondimenti curiosi: il Colosseo e i grandi eventi della Roma imperiale; una passeggiata nella Roma antica tra i Fori imperiali; il Pantheon, costruzione perfetta e luogo di sepolture di uomini illustri, da Raffaello ai re d'Italia; San Pietro, la più grande chiesa della cristianità, e i palazzi vaticani con la cappella Sistina e i suoi splendidi capolavori; la Fontana di Trevi, emblema di Roma regina delle acque e simbolo della dolce vita di felliniana memoria; Piazza di Spagna, raffinato salotto all'aperto coronato dalle sinuose scalinate di Trinità dei Monti. I magnifici disegni di Cestaro aiutano anche i più piccoli a riconoscere le caratteristiche principali della città, svelandone gli artifici e la storia. Età di lettura: da 6 anni. -
Note sul cinematografo
La ripetizione e la sovrabbondanza di immagini hanno fatto progressivamente impoverire il linguaggio audiovisuale. Occorre allora, oggi più che mai, recuperarne le originarie possibilità espressive, riflettendo sui modi in cui l'immaginazione si pone di fronte alla realtà. In questo volume il regista di ""Un condannato a morte è fuggito"""", di """"Lancillotto e Ginevra"""" e de """"L'argent"""" ha raccolto le note di lavoro, scritte in circa venticinque anni, che testimoniano come il suo mestiere sia sempre stato una ostinata e coerente ricerca."" -
The Florence experiment. Ediz. italiana e inglese
Le piante reagiscono alle emozioni umane? Questa è l'ipotesi analizzata in ""The Florence experiment"""", attraverso due esperimenti. Nel primo i visitatori sono invitati a scendere, con un vaso contenente una piantina di fagioli inserito in una cintura, lungo uno dei due grandi scivoli installati nel cortile di Palazzo Strozzi. L'ipotetica reazione delle piante è quindi studiata in un laboratorio appositamente attrezzato. Il secondo esperimento, invece, costringe le piante rampicanti sulla facciata del Palazzo a scegliere di crescere o verso un'apertura che emette aria proveniente da un cinema in cui si proiettano film horror, o verso un'apertura che emette aria che scaturisce da un cinema in cui si presentano commedie."" -
#lamoreaccade
Quando #lamoreaccade ci si arrende.rnrn""Aveva poi scoperto che non si progettava la felicità, si sperava solo nella felicità e si cercava di riconoscerla anche quando si camuffava per timidezza o solo per mettere alla prova chi se la meritava davvero la felicità""""rnrnLidia, a cinquant'anni, non ha un marito, non ha figli, non ha cani, non ha parenti, non ha un diploma, non ha una vita sessuale, non si commuove e non dà segni di commozione. Mangia solo biscotti nel latte e non ha altri amori se non un uomo sconosciuto che vive, come lei, alla finestra, dall'altra parte della strada... Lidia scrive poesie bruttissime di cui si vanta molto, e premedita già dall'adolescenza l'omicidio virtuale di suo padre, un ottuso maestro elementare, già gravato dalla disgrazia d'una moglie molto pigra, che però muore di morte naturale. Si sa, le migliori aspirazioni restano solo tali e così a Lidia, quando i genitori muoiono, sfugge l'unico magnifico progetto di tutta la sua vita: l'assassinio! L'incontro con Facebook, le sue applicazioni, le sue chat, i suoi hashtag, dà l'avvio alla sua vera nascita, quella nel mondo virtuale, in cui Lidia diventa subito una stella... insomma, non proprio lei... Dopo infinite peripezie, con vicende e personaggi tra follia, magia, nostalgia e caso, anche per Lidia """"l'amore accade"""", e non nel mondo virtuale, ma nel mondo reale. Il tenero Paolino, mezzo cieco, basso, grasso, maestro elementare precario, ex collega del padre, è l'opposto del suo tipo ideale – un tenebroso alla Heathcliff – ma ci si arrende quando #lamoreaccade."" -
Oltre Caporetto. La memoria in cammino. Voci dai due fronti
Attraverso le voci dei vinti e dei vincitori,rnMario Isnenghi fa il punto su interpretazionirne sospetti, errori e mistificazioni, per rileggerernl’evento che più di tutti ha segnato la psicologiarne la politica del nostro paese.rnrn«Questo è Caporetto: un evento militarerncon un indotto politico che vi si sovrapponerne lo sovradetermina, mettendo a mal partitorni nudi fatti. Un immaginario scatenato.rnLa caduta dei vincoli gerarchici che liberarne sbriglia la fantasia, i sogni, le speranze,rngli incubi. Caporetto, nella sua dimensionernnon militare, non è mai finita»rnrnMai come per Caporetto un evento è stato fruttorne innesco di un discorso fondativo dell’immaginariorndi e su un popolo, prima ancora che le analisirnstoriche si moltiplicassero assieme agli anniversari.rnPartendo dal volume che scrisse in occasionerndel cinquantesimo – I vinti di Caporetto –, MariornIsnenghi arricchisce la sua lettura e ripercorre larngenesi delle diverse interpretazioni in un corposornsaggio introduttivo che tira le fila di mezzo secolorndi studi e del confronto con nuove fonti.rnUno straordinario coro di voci restituisce la fluidarnessenza di Caporetto: accanto alle testimonianzerndegli italiani che l’hanno raccontata dandornla parola al popolo, estraendo dal tumulto figurerne frasi emblematiche, la seconda parte del librornsi affida allo storico militare Paolo Pozzatornper dare conto del punto di vista dei vincitori,rncon testi d’epoca di parte austro-ungarico-tedesca,rnanche inediti.rnSe cinquant’anni fa, proiettati sulla scena socialistarne influenzati dallo spirito del Sessantotto,rnci si chiedeva se Caporetto fosse stata una crisirndi comando o il sintomo del crollo di un assettornsociale, oggi sono altri gli interrogativi chernsi impongono: per quali vie una sconfitta militarernsi è trasformata in un tratto autobiograficornpermanente? La risposta ha a che fare ancorarnoggi con l’esistenza stessa di un’identità comune,rnla possibilità di un agire collettivo, il nostrornsentirci Nazione. -
L' anomalia italiana. Un profilo storico dagli anni ottanta ai giorni nostri
Da un grande storico dell'età contemporanea un lucido ritratto del paese reale negli ultimi quarant'anni. Dallo sfrenato benessere della «Milano da bere» alla precarietà attuale, le origini economiche e sociali dell'«anomalia italiana».rnrn""Un'effettiva comprensione di quanto è realmente accaduto serve a orientarci nel mondo in cui viviamo per cercare di costruire il futuro""""rnrnAddentrandosi nelle trame dei decenni appena trascorsi per rintracciare le cause profonde di una modernizzazione incompiuta, Valerio Castronovo analizza le metamorfosi dell'«identità italiana» attraverso la cultura, i protagonisti, la mentalità, la visione della politica e delle istituzioni, sottolineando i cambi di passo e le costanti nella storia nazionale, tra cui spicca il sussistere (e l'aggravarsi) di un profondo divario tra Nord e Sud. Il racconto parte dalla seconda metà degli anni ottanta, dal formidabile guizzo con cui l'economia ricominciò a galoppare sorpassando addirittura il Regno Unito. Una ripresa effimera, a cui seguirono le inchieste su Tangentopoli, destinate ad affondare il sistema partitico, e la discesa in campo di Berlusconi, che si fece «garante» del passaggio da una «repubblica dei partiti» a una «repubblica dei cittadini». Sullo sfondo, la scomparsa delle principali dinastie imprenditoriali, il sorgere di piccole-medie aziende e dei distretti industriali, le scelte di politica economica che hanno frenato il Sud, fino alle sfide di oggi poste dalla rivoluzione del digitale e dalla produzione 4.0."" -
L' età dell'oro. Mito, filosofia, immaginario
Zampillata dal seno profondo del mito, fissata nei suoi tratti fondamentali dai racconti filosofici di Platone e Lucrezio, e collocata una volta per tutte tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento dalla pittura veneziana nel paesaggio dell'Arcadia come nel luogo che le è proprio, la figura dell'età dell'oro non cessa di incantare la civiltà occidentale con la sua promessa di perfezione, della quale, a ben vedere, non è in fondo che un altro nome. Ma proprio tale promessa ha imprigionato la storia dell'Occidente nell'ossessiva ricerca di ogni possibile forma di Paradiso, dalle utopie politiche, classiche e neoclassiche, a quelle rivoluzionarie moderne e contemporanee, dal paradigma cristiano della salvezza al paradiso della tecnica, ultimo e definitivo dio evocato dal nostro mondo sulle rovine del vecchio dio della metafisica. Questo volume indaga sulla genealogia delle varie manifestazioni dell'età dell'oro nel corso della nostra storia, provando al contempo a indicare possibili percorsi alternativi alla sua ipnotica seduzione. -
La detestata sogliola. Vita e opinioni di una gentildonna
«Lui odiava le sogliole. Quando in albergo, a Riva del Garda, le servivano alla mugnaia, lui commentava: ""La detestata sogliola"""". E noi non capivamo.»"" -
La democrazia del narcisismo. Breve storia dell'antipolitica
Se il populismo è sintomo e non malattia,rnda dove deriva il nostro rancore? Da Tocquevillerna Tangentopoli, dal Sessantotto ai giorni nostri,rnla storia del lento divorzio tra cittadino e politica.rnrn«La politica non controlla più il futuro.rnHa sempre meno senso, potere, respiro.rnLa sua funzione principale, ormai, è fare darncapro espiatorio per il risentimento universale.rnSolo se riconosciamo che questa crisi harnle sue radici nel cuore della democrazia,rne sta montando da almeno un secolo,rnpotremo comprenderla a fondo»rnrnrnrnFino a pochi anni fa l’ascesa del populismornveniva interpretata quasi esclusivamenternalla luce della crisi finanziaria. Ma se l’economiarnè tornata a crescere e il peggio sembra passato,rnperché i cosiddetti «partiti del risentimento»rncontinuano a raccogliere consensi? Siamo forserndi fronte all’epilogo di una storia che ha originirnpiù profonde? Giovanni Orsina cerca questernorigini all’interno della democrazia, ragionandornsul conflitto tra politica e cittadini che harnsegnato gli ultimi cento anni. Se alcune fasirndi quel rapporto – il connubio inedito tra massarne potere a partire dagli anni trenta, la cesurarnlibertaria del Sessantotto – sono comuni a tuttornl’Occidente, Orsina individua la particolaritàrndel caso italiano nella stagione di Tangentopoli.rnIl sacrificio simbolico di un’intera classerndi governo conclude la repubblica dei partitirne allo stesso tempo inaugura un venticinquenniorndi antipolitica. Con la quale tutti hannorndovuto fare i conti – Berlusconi, Renzi, Grillo,rni postcomunisti, la Lega –, ma della qualernnessuno è riuscito a correggere o contenerernle conseguenze nefaste. -
Il disegno nell'architettura antica
Gli studi sul mondo antico greco-romano ci restituiscono un'imponente bibliografia sulle architetture del periodo. Ancora sconosciuto, e in parte misterioso, appare lo scenario in cui la cultura antica produce disegni di architettura. Fino ad alcuni decenni fa ben pochi disegni di elementi architettonici erano conosciuti. Inoltre queste rappresentazioni non erano molto appariscenti e potevano essere facilmente ritenute un genere ""minore"""" di documentazione visiva dell'antichità. L'autore dimostra invece che i disegni erano momenti salienti e significativi del """"fare architettura"""": non solo i progetti di edifici venivano visualizzati con disegni, ma le stesse maestranze impiegate nelle costruzioni spesso schizzavano sulle pareti stesse degli edifici dei promemoria delle partiture architettoniche da realizzare. Il disegno d'architettura ha una posizione centrale anche nel """"De architectura"""" di Vitruvio. Col declino poi del mondo antico, la nostalgia per i monumenti del passato porta al disegno di architetture """"illustri"""" e meta del turismo d'arte, con una funzione quasi analoga a quella del souvenir. Questo volume, oggi, ha il pregio di raccontarci la grande importanza del disegno nella cultura visiva degli antichi e la sua centralità nel concepire e realizzare un'opera di architettura."" -
Storia del cinema italiano. Vol. 2: 1895-1911
Il primo dei tre volumi dedicati al periodo muto della Storia del cinema italiano prende avvio dalla fase del pre-cinema e ripercorre il primo, cruciale decennio del XX secolo, che ha visto la nascita del primissimo spettacolo cinematografico, le sue innovazioni tecnologiche e trasformazioni organizzative, sostenute sotto il profilo legislativo, e l'avvio dell'industria cinematografica vera e propria come forma di intrattenimento popolare. Il volume è un viaggio nell'universo della visione che arriva alle elaborazioni del racconto per immagini e alle prime produzioni di successo legate in parte anche all'avvento del lungometraggio. La parte saggistica vera e propria è sostenuta, come in tutti gli altri volumi di questa collettanea Storia, da una selezione della documentazione d'epoca, che fa luce su singoli eventi e su problematiche particolarmente significative. -
L' abate Angelo Dalmistro
Poeta, traduttore, editore e bibliofilo, esperto conoscitore dell’ambiente tipografico veneto, Angelo Dalmistro si rivela figura di sacerdote e letterato di fine Settecento le cui ambizioni d’autonomia economica furono destinate a fallire. Dovette abbandonare la vivacità di un centro culturale come Venezia per accettare la condizione stretta di parroco a Maser «su per le più scoscese colline, onde impartire la benedizione non solo agli animali e a’ loro casolari, ma alle pecore finanche ed a’ buoi!». In lui, cittadino della Repubblica Veneta che ne visse come un trauma il tracollo, coesistettero aspetti conservatori e altri decisamente più moderni, in sintonia con le istanze di rinnovamento dei tempi. Continuatore del purismo linguistico di Gasparo Gozzi, manifestò aperta ostilità alle mode d’oltralpe e nei confronti del Romanticismo emergente, ma non esitò ad aprire l’«Anno poetico» alla poesia del giovane Foscolo. Seppe pure offrire al pubblico importanti traduzioni in italiano di lirici e tragediografi stranieri. La sua attività di letterato viene qui esaminata nel contesto culturale veneto e nazionale del tempo, superando la tradizionale e limitata caratterizzazione di assiduo poeta d’occasione ed epigono del Gozzi per i sermoni. -
Inesauribile Melencolia. Chiavi e ricchezza del capolavoro düreriano
L'opera più enigmatica di Dürer non ha smesso di ispirare e provocare artisti, intellettuali, osservatori attenti. Questo studio ci guida a cogliere in essa un motivo filosofico mai esplorato prima: la figura principale non è Melancholia, come vuole la lettura consueta, né Geometria (Panofsky), né Astronomia (Schuster), bensì Philosophia. Nata in Grecia dallo stupore melanconico, cresciuta in ambito cristiano, è approdata al nord grazie a una translatio della cultura umanistica promossa da Massimiliano I d'Asburgo, il più potente fra i committenti di Dürer e primo sovrano europeo a puntare decisamente sul potere mediatico delle immagini. L'autrice offre un'indagine esaustiva e originale sull'incisione più famosa del mondo riconosciuta dalla critica come «l'immagine delle immagini». -
Oasis. Cristiani e musulmani nel mondo globale (2018). Vol. 27: Islam sunnita. Malessere e ritrovamento (luglio).
Sciiti vs. sunniti: secondo una lettura corrente, sarebbe questa la chiave per comprendere le lacerazioni del Medio Oriente contemporaneo. In realtà, il fronte sunnita è tutt'altro che compatto, come dimostra la crisi tra Qatar e un quartetto di Stati arabi capeggiati dall'Arabia Saudita. Più in generale, i paesi sunniti, divisi al loro interno ed erosi da decenni di pressione islamista, sono alla ricerca di una nuova identità. Se il Marocco ha imboccato la strada di un Islam tradizionale, ma attualizzato, l'Egitto paga il conflitto che dagli anni cinquanta oppone l'esercito ai Fratelli musulmani. Ma è soprattutto dall'evoluzione dell'Arabia Saudita di Muhammad Bin Salman che dipende il futuro della regione.