Sfoglia il Catalogo feltrinelli008
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2321-2340 di 10000 Articoli:
-
Politicamente corretto. Storia di un'ideologia
Il finale della ""Carmen"""" riscritto. Una petizione per rimuovere dal Metropolitan di New York un quadro di Balthus contestato per presunta pedofilia. Ovidio bandito dalle università americane perché offensivo e violento. Sembra non esserci modo di sfuggire alle censure imposte dal politicamente corretto, che si sforza di riscrivere la storia e la lingua, rimuovendo ogni potenziale fonte di discriminazione e producendo rocamboleschi eufemismi. Eugenio Capozzi ricostruisce le origini ed evidenzia le attuali contraddizioni di questa retorica collegandola a una vera e propria ideologia, che affonda le radici nella crisi della civiltà europea di inizio Novecento, cresce con la ribellione dei baby boomers negli anni Sessanta e, con la fine della guerra fredda, la morte dei totalitarismi e la globalizzazione, si impone come egemone in un Occidente sempre più relativista e scettico. Una visione del mondo che ha dato vita nel tempo a dogmi e feticci: il multiculturalismo, la rivoluzione sessuale, l’ambientalismo radicale, la concezione dell’identità come pura scelta soggettiva. Se oggi gli eccessi e gli aspetti grotteschi del politicamente corretto sono ormai evidenti, proporne un’analisi storica è ancor più necessario. Proprio quando un fenomeno culturale e politico appare avviato verso la parte discendente della sua parabola, infatti, può diventare oggetto di studio: svincolandosi dalla logica della contrapposizione polemica, è possibile capire come agisce concretamente sulle nostre scelte."" -
Uomini all'italiana 1968. La confezione Zegna dalla sartoria all'industria. Ediz. italiana e inglese
L'obiettivo del nuovo Gruppo Zegna al suo inizio nel 1968 è uno, e molto chiaro: conoscere la psicologia maschile per mettere a punto uno stile preciso ma volutamente duttile e aperto a suggestioni e cambi di rotta, ""italiano"""" perché deliberatamente scanzonato, come lo ha definito Gillo Dorfles, incontro di forze, di pulsioni opposte, ma che insieme rafforzano il proprio significato, nella consapevolezza che all'uomo viene fornita la possibilità di creare una riconoscibile immagine di sé, un sigillo estetico della propria personalità."" -
Anni Settanta. La Biennale di Venezia
La Biennale di Venezia attraversa gli anni settanta con una traiettoria che ne trasforma l'orientamento curatoriale. Dal conflitto ideologico innescato alla «Biennale poliziotta» del 1968 all'evocazione del rapporto tra arte e natura nel 1978, la rassegna compie una metamorfosi da cui emergono l'impostazione tematica e il ruolo dei critici militanti. Scompaiono i premi, l'ufficio vendite e le arti decorative, si mostrano videotape e performance; voci dissonanti vorrebbero abbatterne i padiglioni o renderla un organismo pervasivo, mentre l'espansione al di fuori dei Giardini si affianca all'ampliarsi delle sezioni di architettura. La sua storyline si compie tra l'innesto di condizionamenti politici e il cambiamento di gerarchie nell'ente, valicando le edizioni senza numero o il dissenso alla metà del decennio. La storia delle mostre di questa esposizione internazionale consente di creare cartografie di sguardi su protagonisti e momenti fondanti, ma anche di istituire raffronti attraverso lo specchio prismatico dell'arte contemporanea. -
Rosa Genoni. Moda e politica: una prospettiva femminista fra '800 e '900. Ediz. illustrata
Personalità poliedrica e complessa, Rosa Genoni (Tirano, 1867 - Milano, 1954) è sarta e designer, docente e giornalista, pacifista e protofemminista. Una figura centrale per la definizione di alcuni canoni del made in Italy, ancora poco conosciuta al grande pubblico e protagonista di questa monografia di Manuela Soldi, con una postfazione di Maria Luisa Frisa. Nel patrimonio artistico nazionale, nel crogiolo di tradizioni artigianali che attraversano la Penisola, Genoni individua il substrato ideale per un progetto originale. Una visione figlia del tempo, che non resta utopia isolata ma per decenni si concretizza nella formazione delle operatrici di moda milanesi, sue allieve presso la Società Umanitaria. Genoni concepisce una riforma del vestire che rende le donne protagoniste, da consumatrici e da lavoratrici, quando ancora il mondo dell'abbigliamento è inteso come recinto dove limitare l'espressione estetica femminile. Capovolgendo la prospettiva, Rosa disegna una moda non più subordinata a un pensiero maschile ed esterofilo, un abito che diventa opportunità primaria di manifestazione dell'interiorità, della creatività e del lavoro delle donne. -
In Domo Foscari. Memorie e immagini di un ateneo
Il volume è dedicato al complesso di edifici che ospitano la sede centrale dell'università Ca' Foscari di Venezia (Ca' Foscari, Ca' Giustinian dei Vescovi, l'Ala Nuova, Palazzo Squelini) ed è diviso in due parti. La prima (Il complesso delle memorie) raccoglie quattordici contributi di altrettanti autori, tutti collegati al mondo universitario di Ca' Foscari. I testi forniscono informazioni storiche e artistiche relative a materiali, personaggi, repertori e attività di vario genere. La seconda (La costruzione delle immagini) è un'antologia di 170 fotografie divise in sezioni e in sottosezioni che fungono da contenitori dedicati a singoli temi. Il volume, nato per celebrare i 150 anni dell'Università Ca' Foscari Venezia, è stato progettato come una ricerca di natura essenzialmente fotografica, ma i quattordici contributi iniziali, per quanto brevi, ne costituiscono l'imprescindibile cornice. Lo scopo è quello di offrire un quadro generale e introduttivo destinato sia alla comunità cafoscarina sia a un pubblico più vasto, presentando, assieme ai materiali essenziali e indispensabili, anche una serie di vicende meno conosciute e qualche piacevole curiosità, con la speranza che l'iniziativa riesca a stimolare i necessari approfondimenti e invogli a guardare questi spazi con occhi curiosi e attenti. -
In Domo Foscari. Memories and images. Ediz. illustrata
Il volume è dedicato al complesso di edifici che ospitano la sede centrale dell'università Ca' Foscari di Venezia (Ca' Foscari, Ca' Giustinian dei Vescovi, l'Ala Nuova, Palazzo Squelini) ed è diviso in due parti. La prima (Il complesso delle memorie) raccoglie quattordici contributi di altrettanti autori, tutti collegati al mondo universitario di Ca' Foscari. I testi forniscono informazioni storiche e artistiche relative a materiali, personaggi, repertori e attività di vario genere. La seconda (La costruzione delle immagini) è un'antologia di 170 fotografie divise in sezioni e in sottosezioni che fungono da contenitori dedicati a singoli temi. Il volume, nato per celebrare i 150 anni dell'Università Ca' Foscari Venezia, è stato progettato come una ricerca di natura essenzialmente fotografica, ma i quattordici contributi iniziali, per quanto brevi, ne costituiscono l'imprescindibile cornice. Lo scopo è quello di offrire un quadro generale e introduttivo destinato sia alla comunità cafoscarina sia a un pubblico più vasto, presentando, assieme ai materiali essenziali e indispensabili, anche una serie di vicende meno conosciute e qualche piacevole curiosità, con la speranza che l'iniziativa riesca a stimolare i necessari approfondimenti e invogli a guardare questi spazi con occhi curiosi e attenti. -
Gaudete et exsultate. Rallegratevi ed esultate. Con una guida alla lettura di Antonio Spadaro
A cinque anni dall’elezione, papa Francesco ci consegna la sua terza esortazione apostolicarnrn«“Rallegratevi ed esultate” dice Gesù a coloro che sono perseguitati o umiliati per causa sua. Per essere santi non è necessario essere vescovi, sacerdoti, religiose o religiosi» - Papa Francescornrn«Francesco sceglie questo momento per lanciare un messaggio “nudo”, essenziale: ciò che conta è “cercare e trovare Dio in tutte le cose”. Questo è il cuore di ogni riforma, personale ed ecclesiale» - Antonio SpadarornrnrnIl volume è arricchito da una guida alla lettura del direttore della Civiltà Cattolica e autore della prima grande intervista a papa Francesco, Antonio Spadaro, che presenta il documento, ne mostra le fonti – le riflessioni pastorali di Bergoglio gesuita e vescovo, e quelle più recenti da pontefice – e individua i temi centrali del messaggio che Francesco intende lanciare oggi alla Chiesa. Che cos’è la santità per Francesco? Dove la riconosce? In quali forme e contesti? Come la si può definire?rnL’interpretazione di Spadaro è fondamentale per cogliere la centralità di questa esortazione nel progetto di riforma spirituale che Francesco sta compiendo: come il santo d’Assisi, egli intende «ricostruire» la Chiesa, mettendo al centro Dio. -
L' operatore del bendessere. La via per vivere il meglio possibile
Convinto assertore della possibilità per ogni uomo di migliorare la propria esistenza in qualunque condizione ed età, Vittorino Andreoli ha fondato la disciplina del bendessere, aprendo un nuovo capitolo nelle scienze del comportamento umano. rnrnL’obiettivo è promuovere il bene riguardo al corpo, alla mente e alle relazioni sociali, partendo dall’analisi dei bisogni espressi dalle persone e avendo come riferimento non un ideale astratto ma i desideri possibili legati all’individualità e alla realtà concreta della situazione in cui si vive. La nuova disciplina ha bisogno sia di strategie originali sia di persone che, acquisite le giuste competenze, siano in grado di trasformare i principi in operatività. Questo volume segna la fase conclusiva dell’elaborazione di un metodo strutturato, molto diverso dalle mille tecniche che oggi si presentano come capaci di creare benessere, ma che rimangono pratiche isolate e generiche. L’autore delinea i requisiti che è necessario possedere per diventare promotori del bendessere, il bagaglio da acquisire e gli aspetti da potenziare, gli strumenti da costruire ex novo e quelli da reinventare. La seconda parte del libro è dedicata al gioco, a questa metafora dell’esistenza. L’esistenza come gioco, infatti, nella sua accezione di impegno gratificante, è la via per accedere a una vita diversa da quella ordinaria, una vita inventata e, proprio per questo, gioiosa -
Messer Taddeo
Scritto in esilio tra il 1832 e il 1834, quando fu pubblicato a Parigi, ""Messer Taddeo"""" racconta la storia d'amore tra Taddeo Soplica e Sofia, sullo sfondo della rivolta della città lituana di Soplicowo contro la dominazione russa, nell'arco di sole sei giornate tra il 1811 e il 1812. Intrecciando le vicende familiari dei protagonisti con le rivendicazioni di un'ideale patria polacca, in un microcosmo sociale di straordinaria pregnanza, Mickiewicz dà vita a uno dei maggiori poemi epici della modernità, tradotto da Silvano De Fanti in versi fluidi e incisivi che ne rispettano ritmo e forza espressiva."" -
La scienza, la morte, gli spiriti. Le origini del romanzo noir nell'Italia fra Otto e Novecento
In un mondo trasformato dal progresso tecnologico e dalle rivoluzioni industriali del xix secolo, gli ambienti culturali più diversi sono dominati dal Positivismo e da un forte impulso a estendere le metodologie scientifiche alle scienze dell'uomo: antropologia, sociologia, demografia, politica. Nello stesso periodo, però, alla vasta ricognizione delle tradizioni popolari e dei culti ancestrali si accompagna una crescente curiosità per l'aldilà, per il mistero, per tutto ciò che non può essere spiegato con fredde leggi biologiche o meccaniche. All'ignoto, all'occulto vengono allora applicate nuove metodologie d'indagine: nasce così il romanzo di investigazione che sfrutta entrambe le tendenze, spiegare con la scienza il mistero della morte. La scienza, la morte, gli spiriti si incunea in questa terra di mezzo, dove la letteratura del mistero muove i suoi primi passi all'ombra dei grandi romanzieri tra Otto e Novecento. Descrive quel ""filo nero"""", di matrice spiritista, che legava Conan Doyle a Francesco Mastriani e che ha attratto scrittori come Pirandello e Capuana. Il lato oscuro della letteratura italiana e la fascinazione per la morte hanno dato vita a un genere, il romanzo poliziesco e d'indagine, che ancora oggi sembra non conoscere crisi."" -
L' infame. Storia di Pietro Aretino
Pietro Aretino (1492-1556) è stato un personaggio controverso, giudicato spesso un malfattore, al punto da guadagnarsi l'appellativo di «infame». In realtà ha rappresentato una figura di spicco del XVI secolo non solo sul versante letterario, ma anche su quello politico e sociale, poiché ha contrassegnato, con i suoi comportamenti e i suoi rapporti umani, la stagione del primato intellettuale dell'Italia in Europa. L'etichetta di pornografo, assegnatagli per aver composto alcune opere di argomento osceno, ha impedito secolo dopo secolo di valutare oggettivamente il suo contributo allo sviluppo della civiltà rinascimentale, di cui egli appare senza dubbio uno degli interpreti più emblematici. Muovendo dalle recenti acquisizioni critiche e filologiche in un'articolata prospettiva interdisciplinare, il volume fornisce un ritratto complessivo dell'uomo e del letterato smentendo i pregiudizi che una lunga tradizione ha conservato, e offre una puntuale analisi storica della cultura cinquecentesca. -
Partorire con la testa. Alle origini della maieutica
Il termine «maieutica» si è introdotto nell'uso contemporaneo, dalla filosofia con i bambini alla politica, per sottolineare che si può partorire anche intellettualmente. Quando è iniziato l'accostamento, nella sfera educativa, fra parto e idee? Le origini potrebbero risalire al mito greco, che associava con più agio il ""partorire con la testa"""" agli uomini. La formula più nota è quella creata da Socrate-maestro, citato dal suo allievo Platone. Solo da Platone? Ripercorrendo le origini e ammettendo un'esigenza contemporanea di riflettere sul dialogo, viene da chiedersi quanto la dialogicità oggi sia più efficace di quella socratica, che forse, per dirla con Umberto Eco, cercava di sfinire l'interlocutore a favore delle proprie convinzioni."" -
«Non mi puoi cancellare dalla tua memoria». Lettere 1904-1939
L'incontro tra i due scrittori Stefan Zweig (Vienna 1881-Petropolis 1942) e Benno Geiger (Rodaun 1882-Venezia 1965), austriaci di nascita, avviene appena varcata la soglia di quel Novecento di cui i due amici nelle lettere che si scambiano nell'arco di 35 anni si fanno rappresentanti sintomatici, ambasciatori presaghi del finire di un'era. Tra la Vienna degli ultimi valzer imperiali e la Venezia degli ultimi carnevali, tra la Berlino di Borgese e la chiassosa, sempre più tentacolare Parigi dei flâneur urbani, tra la Salisburgo del festival, della musica e delle estive occasioni gioiose e la piccola Rodaun di Hofmannsthal si snodano le pagine di un dialogo talvolta esaltato, talvolta esacerbato, esasperato proprio perché collocato sull'estremo bordo di un mondo che va disgregandosi. Due artisti straordinari, un cammino che si intreccia a quello di tutta una generazione di intellettuali, una corrispondenza poco conosciuta, la cui portata deborda dal vasto campo del genere epistolare, che si fa metaletteratura, diario di viaggio, critica letteraria ben al di là delle mode collettive e delle teorie in auge, riflettendo una realtà complessa, eterogenea e mutevole che si avvicina all'essenza della letteratura stessa. Premessa di Marco Meli. -
Oasis. Cristiani e musulmani nel mondo globale (2018). Vol. 28: Musulmani d'Europa. Tra locale e globale.
Islam in Europa, Islam d'Europa, Islam europeo? I musulmani che vivono nel Vecchio Continente si confrontano con problemi inediti, ma cercano spesso le risposte da siti e istituzioni estere. Alcuni sono cittadini europei, ma fanno parte di movimenti panislamici. Altri rimangono legati all'Islam dei paesi d'origine. Altri ancora sono immersi nella cultura delle società d'adozione, ma proprio per questo non fanno notizia. Il contributo delle nuove generazioni, la riflessione degli intellettuali, la questione della formazione, i progetti degli Stati europei e le pressioni degli Stati esteri. -
Fatto ad arte. Né arte né design. Scritti e disegni (1976-2018)
La Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte, con la pubblicazione di questa significativa selezione del corpus di scritti di Ugo La Pietra, rende omaggio a una grande figura di artista, intellettuale e promotore culturale che più di ogni altro nel panorama italiano, da oltre cinquant'anni, si è occupato con indefesso impegno e passione, tra i suoi molteplici interessi, di mestieri d'arte e genius loci, operando costantemente per la conoscenza, tutela e valorizzazione del grande saper fare italiano. Come ben sottolinea Maurizio Vitta nel saggio introduttivo a questo libro, «ciò verso cui egli ha ostinatamente proiettato il suo lavoro e il suo ""forsennato sforzo"""" è stato dunque il """"ricomporre la frattura tra cultura del progetto e cultura del fare"""", spogliando il design del suo frigido funzionalismo e arricchendo l'artigianato di una coerenza all'altezza dei tempi nuovi». La sua azione, teorica e pratica, spesso condotta in solitudine e con spirito fortemente critico, ha avuto un'incidenza fondamentale nella sopravvivenza e talvolta nel rilancio di attività artigiane straordinarie legate ai nostri territori: un patrimonio unico di competenze e una grande risorsa artistica e produttiva. L'atteggiamento, intellettuale e non solo progettuale, con cui La Pietra ha operato per l'artigianato muovendosi """"dentro e fuori"""" la disciplina del design è ben tratteggiato da Franco Cologni, presidente della Fondazione Cologni, nell'introduzione al volume: «Nell'eclettismo inafferrabile di Ugo La Pietra c'è sempre lo spazio per muoversi, per proseguire, per prendere un pochino di prospettiva, per far circolare l'ossigeno che permette la reazione vitale». Questa raccolta di articoli e saggi rappresenta una traccia, ancor oggi densa di spunti di riflessione, di un lungo percorso artistico - fatto di centinaia di oggetti progettati """"per e con"""" gli artigiani - e un altrettanto lungo itinerario critico fatto di riviste, libri, manifesti programmatici, mostre, collezioni. Un percorso che pone ancor oggi interrogativi fondamentali in merito al rapporto tra arte, arti applicate e design, in una prospettiva culturale, ma anche etica, sociale e ambientale."" -
Lungo la Pedemontana. In giro lento tra storia, paesaggio veneto e fantasie
Finalista al Premio Mario Rigoni Stern per la Letteratura Multilingue delle Alpi 2019Vista dall'alto, la Superstrada Pedemontana è poco più di un segno che appare e scompare tra i campi e i centri abitati dell'alto Veneto. Eppure, con i suoi novantatré chilometri di gallerie, trincee e viadotti, è l'infrastruttura in costruzione più estesa d'Italia, e ha alle spalle una storia travagliata, costellata di polemiche e false partenze. La particolarità non sta però solo nelle sue dimensioni, ma nel territorio che la circonda: da Montecchio Maggiore a Spresiano, il tracciato si apre su un tessuto produttivo e sociale unico in Europa, un orizzonte ininterrotto di paesi, vigneti e fabbriche, proiettato allo stesso tempo nel futuro e legato a doppio filo alle proprie tradizioni. Paolo Malaguti, cultore e narratore di cose venete, nelle tappe che compongono questo libro ha deciso di esplorarne i margini in bicicletta, contrapponendo alla futura velocità dell'autostrada il punto di vista privilegiato della lentezza. Da questi due ritmi opposti deriva il racconto di un'opera pubblica che è un formidabile campo di metafore, cronache, vissuti e immaginari, e in cui, come i residui della Grande guerra riaffiorano dal terreno tra i campi di formenton e le villette incompiute, varie epoche sembrano coesistere nello stesso spazio. Nella tradizione degli scrittori che di questa regione hanno fatto il loro laboratorio narrativo (tra gli altri, Meneghello, Zanzotto e Rigoni Stern), il Veneto diventa così un punto di osservazione inedito sul resto del paese, in cui il coesistere di identità secolari e brusche accelerazioni sembra essere l'unica forza di cambiamento possibile. -
La verità, vi prego, sul neoliberismo. Il poco che c'è, il tanto che manca
In un mondo in cui ogni giorno si alzano nuovi muri e lo scontro politico si fa sempre più acceso, un nemico comune unisce destra e sinistra, populisti e democratici, reazionari e progressisti. Che siano le aziende a delocalizzare, l'«immigrazione selvaggia», la precarietà del lavoro o il diffondersi del virus Ebola, il libero mercato, il capitalismo o, nella sua definizione più abusata, il «neoliberismo» è il capro espiatorio perfetto per tempi confusi, l'elefante nella stanza che tutti, quando ce n'è bisogno, additano. A livello sia mediatico sia politico, il pregiudizio verso questo presunto ordine mondiale dipinge una realtà governata in segreto da una Spectre di economisti responsabile della distruzione di ogni garanzia sociale e di aver arricchito una ristretta cerchia di speculatori senza scrupoli, a scapito del novantanove percento del mondo. La soluzione per ovviare a queste tragedie sarebbe sempre la stessa: più leggi, più controlli, e quindi più Stato. Per sfatare la presunzione di chi pretende di saperne di più di milioni di persone che ogni giorno comprano e vendono beni e servizi, Alberto Mingardi ridimensiona il mito del mercato pervasivo e tirannico, e ripercorrendone la sua vera storia mostra come in realtà, nell'ultimo decennio, di politiche neoliberiste ce ne siano state meno di quanto si crede. Il che è paradossalmente un problema: è a quel poco di neoliberismo, infatti, che dobbiamo crescita e prosperità. -
Odissea
«La radice dell’Odissea è un albero d’olivo», ha scritto Paul Claudel. Su quest’albero radicato nella terra, Odisseo ha costruito il suo letto nuziale, al centro della casa, nel cuore del suo regno. È il perno intorno a cui ruota la sua vita, il punto di partenza che coincide con la meta. L’Odisseo di Omero è un guerriero che non ama le battaglie, un navigatore che non ama il mare. Il suo lungo viaggio di ritorno è un’avventura di dolore e di angoscia, la vera guerra è quella che combatte in patria, tra le mura della sua casa: per ricomporre gli affetti e restaurare il dominio, per poter vivere e invecchiare in prosperità e in pace. -
Eneide
Il viaggio di Enea, novello Odisseo, per fondare sui lidi italici una nuova Troia. E, al di là del racconto mitico, una società, la società romana impegnata a ricostruire una sua identità dopo le lacerazioni delle guerre civili sotto la guida di Augusto, il principe restauratore, il garante della pace. L’Eneide è il poema epico-storico che celebra, nel nome di Enea, Roma e la casa di Augusto, i principi e i valori della tradizione romana. Ma è anche, come l’Iliade e come l’Odissea a cui si ispira, un poema universale che parla alla coscienza e alla sensibilità di tutti gli uomini attraverso i temi immortali del suo canto: la violenza e la pietà, l’eroismo e la gloria, il dovere e il destino. Un’opera di altissima poesia, un modello per tutta la cultura occidentale. -
Iliade
Un mondo in cui la morte è evento dominante viene inondato di luce metafisica e fissato nell’immagine crudele di una forma perfetta e priva d’ombra. È il mondo perduto degli eroi, la privilegiata arena dei campioni, l’universo aristocratico dei principi: murato nelle sue leggi inesorabili, segnato da un tempo limpido e breve, bruciato dall’eccesso di splendore. Roberto Calasso lo ha paragonato a un «immane masso abbandonato nella pianura»; un masso che pesa su tutto l’immaginario greco, un universo pietrificato che proietta sull’Occidente innumerevoli figure carismatiche – Elena e Achille, Ettore e Andromaca, Priamo ed Ecuba, Patroclo, Paride, Odisseo, Aiace, Agamennone, Diomede: spesso richiamate dal loro poetico Valhalla per diventare materia di dissertazione di aneddoto di dramma di leggenda, ma pronte a rientrare nel loro ambito di privilegio e preclusione per riassumere, insieme al ruolo archetipico ed emblematico, il duplice volto dell’enigma. Nulla prima dell’Iliade, tutto dopo l’Iliade. Leggere questo poema significa ritrovare chiavi segrete, spesso dimenticate, che aprono mille porte: tutti gli aspetti di una grande civiltà hanno qui – e qui soltanto – le loro radici profonde.