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Musei. Trasformazioni di un'istituzione dall'età moderna al contemporaneo
Il testo traccia l'evoluzione del museo dalla metà del Settecento a oggi. Dal ruolo del museologo, al cambiamento della definizione di museo, il concetto di pubblica utilità, la specificità dei musei americani e di quelli italiani, come esempi di due diverse concezioni e strategie, fino alle differenti opzioni odierne che spaziano dalla spettacolarità allo stretto rapporto del museo con la comunità locale, dalla concezione del museo come strumento di marketing territoriale alla conferma del suo ruolo ""sacrale"""". Una serie di schede illustra sinteticamente casi esemplari di musei, differenti per tipologie e identità, al fine di fornire strumenti di lavoro e approfondimento."" -
La pena di morte nel mondo. Rapporto 2006
Il consueto rapporto annuale dell'Associazione Nessuno tocchi Caino, evidenzia come l'evoluzione positiva verso l'abolizione della pena di morte in atto nel mondo da almeno dieci anni, si è confermata anche nel 2005 e nei primi sei mesi del 2006. I paesi o i territori che hanno deciso di abolirla sono oggi 142. Di questi, 89 sono totalmente abolizionisti; 10 sono abolizionisti per crimini ordinari; 1 (la Russia) è impegnato ad abolirla in quanto membro del Consiglio d'Europa; 5 attuano una moratoria delle esecuzioni; 37 sono abolizionisti di fatto, non avendo eseguito sentenze capitali da oltre dieci anni. I paesi in cui si applica la pena di morte sono 54, a fronte dei 60 del 2004, dei 61 del 2003 e dei 64 del 2002. Di conseguenza è diminuito il numero delle esecuzioni. Nel 2005 sono state almeno 5494, a fronte delle almeno 5530 del 2004. Ancora una volta, l'Asia si conferma essere il continente dove si pratica la quasi totalità della pena di morte nel mondo. Se contiamo che in Cina vi sono state almeno 5000 esecuzioni, il dato complessivo del 2005 corrisponde a circa 5413. Le Americhe sarebbero un continente praticamente libero dalla pena di morte, se non fosse per le 60 persone giustiziate negli Stati Uniti. In Africa la pena di morte è caduta ormai in disuso: nel 2005 è stata eseguita in soli quattro paesi - Uganda (8), Libia (6), Sudan (4) e Somalia (1) - dove sono state registrate almeno 19 esecuzioni. In Europa una sola macchia: la Bielorussia che nel 2005 ha effettuato almeno 2 esecuzioni. -
Prigionieri della memoria
Quindici anni dopo la fine della guerra due giovani, che nel settembre del '44 sono stati protagonisti su fronti opposti di una rappresaglia, si incontrano. Il destino vuole che si debbano parlare, dire tutto, chiarire ogni cosa, chiudere i conti. Inizia così un viaggio nella memoria di una guerra che ha spinto molti ragazzi a combattere l'uno contro l'altro, un cammino a ritroso per riscoprire le motivazioni profonde e i sentimenti laceranti che sono stati alla base di quelle scelte. Ne emerge un'Italia divisa e ferita, ma anche un'idea forte che suggerisce come la riconciliazione con questo passato possa avvenire solo se offerta dalle vittime ai loro aguzzini. -
L' opera del vento. Poesie 1965-2005
"L'opera del vento"""" raccoglie quarant'anni di attività poetica di Maura Del Serra, una delle voci più intense e profonde del panorama contemporaneo, nutrita di multiformi frequentazioni, che spaziano dalle fonti mitico-classiche, bibliche e dantesche ai testi sapenziali d'Oriente, dal barocco elisabettiano a un romanticismo e decadentismo elettivi (Hölderin, Dikinson, Rilke, Block) fino alle voci novecentesche più altamente meditative (Eliot, Pasternak, Weil, Saba, Rebora, Luzi, Symborska): nutrimenti che non appaiono mai sclerotizzati in un pastiche erudito o virtuosistico, ma sono rivissuti come fonti parentali e sincroniche di una lunga e originale ricerca, a un tempo sostanziale e stilistico-formale, storica e metastorica, che coinvolge il lettore negli interrogativi fondanti del nostro tempo e del tempo del mondo, con una pluralità di accenti mai dogmatica, ma sempre e crescentemente improntata, nel volgere delle raccolte, a una pietas creaturale e civile, a un'intimità dialettica della coscienza che assume spesso forme liricamente sentenziose e drammaturgiche, e che coinvolge il lettore nella sua tensione verso il logos di un'armonica unità dell'esperienza." -
Lo Stradivario perduto. Testo inglese a fronte
John Meade Falkner (1858-1932), uomo di grande cultura e dotato di competenze diverse e notevoli capacità pratiche e imprenditoriali, affianca ruoli e attività molteplici nella sua vita lunga e ricca di interessi. Scrittore per hobby più che per professione, si è tuttavia conquistato una posizione stabile e riconosciuta nella storia letteraria inglese grazie a tre soli romanzi, assai diversi tra loro per genere: il fantastico ""Lo Stradivario perduto"""", """"Il diamante di Barba Nera"""" (romanzo d'avventura e di formazione) e il thriller """"Lo stemma nebuloso"""". In essi trasfonde le impressioni e i ricordi degli anni giovanili, l'amore per la natura, e l'interesse mai spento per l'arte, la cultura e l'immaginazione del medioevo."" -
La scozzese
In un interno pseudo-inglese - ma molto veneziano - il locandiere Fabrizio accoglie e protegge una bella sconosciuta accompagnata da una servetta maliziosa e fedele; intorno a lei intrighi, maldicenze e un amore reso impossibile da una cupa faida familiare. Goldoni riscrive così la patetica storia della Lindane voltairiana, vittima di un malvagio gazzettiere (in cui è ben riconoscibile il temibile nemico dei philosophes Élie-Catherine Fréron), che aveva entusiasmato le platee francesi e fatto scandalo. Il testo varca le Alpi e suscita in Italia una gara di riprese da parte di Giacomo Casanova, Gasparo Gozzi e Pietro Chiari. Carlo arriva per ultimo, nell'autunno del 1761, ma la sua sorniona riscrittura (che affetta all'inizio di non conoscere neanche l'identità dell'autore) sbanca il botteghino con un successo che resterà costante per decenni. Nella stagione delle Villeggiature, e alla vigilia della sua partenza per Parigi, egli si accosta abilmente a un componimento celebre di un grande intellettuale d'oltralpe, che è anche un suo sponsor prestigioso, in un'emulazione audace e dissimulata. La sua riscrittura, su misura per gli spettatori italiani, elimina gli spunti satirici troppo aspri, valorizza le risorse degli attori che ha a disposizione al San Luca, razionalizza la storia entro i parametri etici e teatrali della commedia riformata. -
Londra tra memoria letteraria e modernità. Dal Seicento ai nostri giorni
Città dai mille volti, indefinita, informe, caratterizzata da uno sviluppo caotico e inarrestabile, Londra si è a lungo mostrata restia a qualsiasi pianificazione urbanistica e riluttante a farsi chiudere entro i limiti di una definizione o di una formula. Titolare del ruolo di ""capitale del mondo"""" per intere generazioni, è stata almeno fino alla fine dell'Ottocento metafora del moderno ed esempio di transizione dalla città tradizionale alla metropoli. Il volume concentra l'indagine su un campo prettamente letterario e mostra come Londra, nella sua estensione multiforme, nella sua complessa natura di labirinto urbano e di centro del potere politico ed economico, sia stata spesso oggetto dell'attenzione di scrittori e artisti di ogni parte del mondo, tanto da apparire, secondo le parole di Carlo Pagetti, """"una costruzione fatta tanto di solida pietra quanto di processi immaginativi"""". L'ampio arco di tempo prescelto, che va dalla tarda età elisabettiana alla metropoli globale e post-coloniale, consente di cogliere non soltanto i temi ricorrenti, ma gli elementi di contraddizione profonda che ne caratterizzano la percezione e hanno contribuito a creare il """"mito"""" della moderna metropoli."" -
La brevità felice. Contributi alla teoria e alla storia dell'aforisma
Da alcuni anni a questa parte l'aforisma è diventato anche in Italia un genere di moda, presente nei giornali, nelle trasmissioni radiofoniche, nei siti Internet. Ma esso ha avuto una lunghissima storia, ancora in buona parte inesplorata, che interessa tutti i paesi e tutte le epoche e che consente di instaurare una prospettiva critica nuova nella considerazione degli autori e delle opere. Nato da un seminario biennale tenuto nel Dipartimento di italianistica dell'Università di Padova sotto la guida di Mario Andrea Rigoni, questo volume indaga ampiamente la vicenda dell'aforisma e, più in generale, delle forme brevi dell'espressione da un punto di vista teorico non meno che storico. Tra i molti e variegati contributi offerti da studiosi e da scrittori è da segnalare quello di un grande critico della cultura, che fu anche un maestro del genere: Theodor W Adorno. -
Lo sviluppo economico moderno. Dalla rivoluzione industriale alla crisi energetica
Con questo volume si vogliono collocare le grandi trasformazioni economiche e sociali, dalla rivoluzione industriale inglese del Settecento ai nostri anni Settanta, in una nuova prospettiva storica. Vengono illustrate le varie tematiche: progresso, crescita, tecnologia, mercati e commerci, agricoltura e industrilizzazione, monete, banche, sistemi finanziari, imprese, lavoro e temi nuovi come energia, sviluppo, ambiente. Un nuovo modo di interpretare la storia economica attraverso l'approccio metodologico (più problemi che fatti economici), il quadro concettuale, l'analisi delle questioni più rilevanti senza arbitrarie periodizzazioni generali. -
Il mio metodo. Scritti e interviste
"Mi affascina tutto. Sono curioso di tutto. Non mi innamoro di nulla. Detesto raffinarmi. Sono libero di fare quello che voglio. Non ho ispirazione, che trovo una cosa bestiale. Resto lucidamente critico... Credo nella tenerezza. La società oggi è inutilmente crudele."""" Una racolta di scritti sul lavoro di Rossellini e di interviste poco note ma significative, rilasciate durante tutta la sua lunga carriera." -
Il mio Wagner
"Il pensiero procede, associa, passa da un livello a un altro e tutti li trascina con la sua forza di gravità"""" diceva Giuseppe Sinopoli parlando della musica di Wagner. Nelle interpretazioni del maestro veneziano il prediletto compositore tedesco è agli antipodi di ogni visione eroica, titanista; appare invece come il più lucido narratore di un mondo europeo che sta iniziando a perdere la speranza e l'utopia, """"senza le quali non si può vivere"""". Ma Wagner è anche l'anticipatore di Freud, l'indagatore dell'inconscio, l'artista che non rimuove. Un grande mitografo, riprendendo in questo l'indicazione di Thomas Mann. E come metterlo in scena, come rappresentare senza tradire la complessità della sua musica? Giuseppe Sinopoli, nato a Venezia nel 1946, cominciò a interessarsi di musica all'età di 12 anni. Debuttò in qualità di direttore d'orchestra con la Deutsche Oper di Berlino, dirigendovi il Machbeth di Verdi nel 1980. Nel 1983 successe a Riccardo Muti nella direzione della New Philarmonia di Londra. Il suo debutto a La Scala risale al 1994, anno in cui vi diresse l'Elektra di Richard Strauss. Dal 1990 era il principale direttore della Deutsche Oper di Berlino e, dal 1992, della Staatskappelle di Dresda." -
Irene Brin. Lo stile italiano nella moda. Ediz. illustrata
Come dare voce al rinnovato sentimento per la moda, quale cominciò a manifestarsi in un paese ancora crudamente segnato dalla guerra, ma da subito desideroso di rapide trasformazioni sociali e culturali? All'indomani del secondo conflitto mondiale, la giornalista e scrittrice Irene Brin dà un contributo fondamentale all'invenzione di un linguaggio capace di rappresentare lo stile italiano nel mondo, come pure di elaborare, all'interno dei confini nazionali, la consapevolezza riflessa della creatività autoctona. Superati gli anni della repressione fascista, la giornalista attinge senza timidezza alla propria formazione cosmopolita, rivelandosi attenta e sensibile interprete del fenomeno moda, privilegiato ambito di registrazione di profondi quanto inavvertiti mutamenti del sentire collettivo. La sua messa a fuoco costante, puntigliosa, accurata - della relazione necessaria che intercorre tra l'abito, l'accessorio e la persona, torna oggi ad essere un prezioso strumento d'indagine delle specifiche situazioni culturali che presiedono alle dinamiche della produzione e del consumo. -
Storia di Argo
Una donna ricorda, attraverso i suoi occhi di bambina, le drammatiche esperienze della popolazione italiana dell'Istria durante e dopo la Seconda guerra mondiale. I bombardamenti, l'occupazione tedesca, l'arrivo degli slavi, l'esodo. A simboleggiare il trauma dell'esilio forzato, lo straziante momento della separazione dal cane York, cui la legava un affetto profondo, abbandonato la notte della fuga. York che come Argo, il cane di Ulisse, ha continuato ad aspettare invano il suo ritorno fino alla morte. Il testo è accompagnato da una nota di Claudio Magris. -
Paura d'amare
Due persone, una donna e un uomo, si incontrano un'estate in un'isola croata. Lei ha 73 anni, è appena uscita da una pesante depressione che l'ha costretta per mesi dentro la sua casa romana. Che cosa è successo alla sua vita? Qualcosa è accaduto. Un evento sconvolgente che risale alla sua infanzia e che lei ha rimosso. Lui ha 56 anni, è israeliano e vive a New York. Anche lui si porta dentro un doloroso trauma che gli ha sconvolto la vita. Accade che queste due persone immediatamente si intendano e partano per un viaggio inaspettato e cruciale dentro se stessi che attraversando territori segreti e ricordi dismessi, ridisegnerà per sempre la mappa dei loro passi futuri. I dialoghi registrati e trascritti, come una lunga seduta psicanalitica, arriveranno a svelare, alla fine, un segreto completamente dimenticato. L'incontro si sviluppa come in un gioco di specchi che rivela i vuoti affettivi all'origine delle loro reciproche ferite. Sarà un'inchiesta senza pudori, un'indagine condotta con generosa sincerità senza finte timidezze, con il desiderio di entrare là dove fino a quel momento non avevano mai osato. -
Giocondo
Nel solco della tradizione degli Annali, Emilio Giannelli ogni anno immortala alla sua maniera le vicende più significative del nostro mondo politico. ""Giocondo"""" ci offre la panoramica del 2006 riproponendo le più belle vignette satiriche apparse in prima pagina del """"Corriere della Sera""""."" -
Cristallo di rocca
La notte di Natale, in alta montagna, due bambini, fratello e sorella, si smarriscono e poi si salvano, perdono l'orientamento e attraversano un regno misterioso di neve, pietra e ghiaccio. La lunga notte trascorsa in una grotta è carica di insidie, di seduzioni e di mistero, ma al tempo stesso è trepidante attesa del giorno nuovo, speranza di salvezza, fuga dal pericolo e dall'ignoto. Stifter racconta una storia sottile e complessa, carica di sensi che vanno oltre l'orizzonte salvifico del prodigioso finale e lasciano intravedere nell'esperienza dei fanciulli smarriti la realtà della condizione umana. Il fascino di ""Cristallo di rocca"""" - originariamente intitolato """"La notte santa"""" - sta proprio nella felice ambiguità tra rappresentazione realistica e rappresentazione simbolica, tra vicende e spazi verosimili e il tempo mitico della sua cornice favolistica. Sta anche in una particolare qualità di scrittura e di affabulazione che fonde e media forme della tradizione orale e il grande stile della letteratura classica."" -
Come quando fuori piove
Si può leggere nella ricostruzione di una vicenda il senso di un'altra? Silvia, la ragazza che raccoglie le fila della propria sgangherata famiglia dopo aver completato una tesi su Mario Segni e il fallimento del suo progetto di rigenerazione del Paese, non ne è proprio sicura, ma comunque ci prova. Una comunità che per caso si trova padrona di una villa bellissima in un parco incontaminato dissipa ottusa ricchezza e benessere, tormentandosi dispettosamente gli uni con gli altri. In realtà ci sarebbe la possibilità di sottrarsi a questo paradossale destino, basterebbe unire le forze e perseguire un progetto, smettere di litigare e crederci tutti insieme. Invece il progetto va in fumo senza ragione apparente, anche se mille malesseri corrodono affetti, sentimenti, rapporti. Un tempo la sorte ha loro donato la villa e il suo parco, per caso, per culo, per via di una scala reale di cuori che ha battuto a poker un'altra scala di fiori (come quando fuori piove); ora il destino continua a divertirsi inventando nuove sorprese. Non ha funzionato il progetto. Peccato! Davvero allo scacco non c'è rimedio, oppure l'azzardo prevede che finito un giro si ricominci da capo a giocare? Dopo dieci giorni di interrogatori e sondaggi l'unica certezza è che nella vita vale sempre la pena di rischiare. -
La villeggiatura
In questa commedia si completa il progressivo affrancamento dell'autore dalla satira di costume sugli sprechi e le vanità della villa a vantaggio di un'interiorizzazione dei conflitti sentimentali e ideologici che si accentuano nella libertà della vacanza. Al centro della pièce è il dramma della malmaritata donna Lavinia, che cerca invano di compensare la crisi coniugale con l'assurda fedeltà a un cavalier servente, il libertino don Paoluccio, mentre tutto sembra congiurare contro la sua morale e anche il mondo della campagna è travolto dal vizio. -
Figure di pietra. L'architettura e il restauro
Che cosa, perché e come si restaura? Qual'è la parte assegnata al restauro nelle vertenze sull'architettura e nelle politiche della cultura? In che modo il restauro si inserisce nei linguaggi dell'attualità? Sono queste le domande da cui prende spunto il libro: un viaggio che approda alla questione del come si restaura, suggerendo una nuova chiave metodologica. -
Pascoli e la cultura del Novecento
A differenza della pregressa bibliografia pascoliana, che si è occupata quasi esclusivamente dei suoi testi poetici, questo volume ne indaga l'influsso sul secolo passato non limitandosi all'aspetto letterario, nel cui ambito peraltro ricostruisce le influenze su Gozzano, Ungaretti, Pasolini, Caproni, ma aprendosi, come mai si era fatto in precedenza, all'incidenza sulla storia delle idee, sull'immaginario collettivo, sui risvolti mitici e psicanalitici. A rendere poi più ""militante"""" la ricezione pascoliana provvedono le testimonianze dei maggiori poeti di oggi, di Patrizia Valduga per la poesia in lingua, di Fernando Bandini per quella in latino, di Franco Loi per quella dialettale. E a conferma della dimensione a tutto campo, il volume si chiude con una sezione dedicata alla fortuna di Pascoli nel mondo, ospitando interventi di studiosi soprattutto stranieri che fanno il punto sulla conoscenza e sulle traduzioni delle sue opere in lingua francese, tedesca, inglese, spagnola.""