Sfoglia il Catalogo feltrinelli008
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2841-2860 di 10000 Articoli:
-
Pasolini e la morte. Un giallo puramente intellettuale
Pier Paolo Pasolini aveva iniziato fin dal 1958 a concepire la totalità della sua opera come una ""messa in scena"""" degli atti significativi della sua presenza nel mondo. Atti che, alla fine, sarebbero stati incrementati di senso da una Morte (la sua) dotata di una """"funzione analoga a quella esercitata dal montaggio cinematografico"""". L'uccisione di Pasolini dunque - organizzata ritualmente da lui stesso, """"regista martire per autodecisione"""" - è la """"ripetizione"""" di quel """"Mito di Morte-Rinascita"""" che è in realtà il """"Rito Culturale"""" che egli pone a testimonianza finale del suo Manifesto per un Nuovo Teatro del 1968."" -
Gioielli in Italia. Il gioiello e l'artefice. Materiali, opere, committenze. Atti del 5° Convegno nazionale (Valenza, 2-3 ottobre 2004)
L'istinto primordiale, che spinge l'essere umano ad abbellirsi, rende infinite e stratificate le possibilità di lettura utilizzabili nell'interpretazione del gioiello, e tale articolazione espressiva dona a questo manufatto dignità artistica. Altresì questa complessità di significati investe il mondo delle forme e la sfera delle tecniche e dei materiali utilizzati nella creazione. I concetti di artificio, unicità e bellezza, che un tempo connotavano il gioiello, ora cedono il passo ad altri come funzionalità, tecnologia e perfezione e, come è avvenuto nelle passate edizioni del convegno ""Gioielli in Italia"""", tali considerazioni hanno condotto all'individuazione di una chiave di lettura attraverso cui incanalare gli sforzi di approfondimento."" -
Il maiale
Filosofo e storico della cultura, Thomas Macho ripercorre le vicende del maiale, da fonte di sostentamento a ineguagliabile ispiratore di riflessioni e allegorie, da Lutero a Goethe, da Orwell a Canetti. rn«Intendiamoci, a nessuno piace sentirsi dare del porco (o della scrofa), ma qual è il vero motivo del disagio? Da quali strati affiora la reazione emotiva che ci induce come per istinto a prendere la distanza dal maiale?» - Thomas MachornDi nessun altro animale si può dire che sia sulla bocca di tutti: tanto letteralmente - la carne suina è tra le più consumate - quanto simbolicamente - nominiamo il maiale per esprimere mille caratteristiche, prima fra tutte la mancanza di buone maniere. Intorno alla sua figura abbondano tabù e pregiudizi: onnivoro per eccellenza, simbolo di impurità religiosa e desiderio sessuale, estrema austerità e stupidità senza fine. Filosofo e storico della cultura, Thomas Macho ripercorre le vicende del maiale, da fonte di sostentamento a ineguagliabile ispiratore di riflessioni e allegorie, da Lutero a Goethe, da Orwell a Canetti. Prefazione di Marco Belpoliti. -
Amy Foster. Testo inglese a fronte
Situata, come tanti racconti conradiani, «'twixt land and sea», ""Amy Foster"""" è una dolorosa storia di spaesamento da entrambi gli elementi: un mare sconosciuto e minaccioso per l'emigrante Yanko Goorall, in viaggio dai Carpazi verso l'America in una nave che fa naufragio sulla costa inglese dell'East Bay, e una terra altrettanto sconosciuta dove egli approda, unico superstite, nelle sembianze perturbanti e nel linguaggio incomprensibile dello straniero e del diverso. Contro la paura e il sospetto della piccola comunità che lo esclude attribuendogli tutti i segni della non appartenenza - il matto, il demonio, l'animale - sembra stagliarsi la piccola e rozza figura di Amy, una mite, indolente domestica che, misteriosamente e istintivamente, si innamora di lui - del suo corpo flessuoso e leggero, della sua voce gutturale che intona strane melodie, del suo sguardo pensoso e lontano. Ma se, come dice il narratore, Amy aveva avuto «abbastanza immaginazione» per innamorarsi dello straniero, questo non basterà, nel tempo, a spezzare le barriere della divisione sociale, linguistica e culturale che separano Yanko dal resto della comunità. E così come lo aveva accolto, forse altrettanto inconsapevolmente ne rifugge atterrita abbandonandolo a una chiusa disperata solitudine e a una morte senza parole."" -
I giorni dell'abbandono
Olga, una donna ancora giovane, viene abbandonata all'improvviso dal marito e precipita in un gorgo senza fine. Girato principalmente in soggettiva e accompagnato dall'io narrante della protagonista, si sviluppa una trama che potremmo definire un thriller dell'anima, dai personaggi enigmatici, carico di stupore e di furore. -
Le viole della follia. Storie di uomini e donne traditi dal destino
La schizofrenia ha cent'anni, basta e avanza. Attraverso storie intensamente segnate da questo disturbo inquietante è possibile cogliere la navigazione a deriva di destini umani cui la fortuna ha dato la schiena. È caduta l'idea della malattia mentale ""da sempre e per sempre"""" e pertanto consegnata alla rassegnazione e alla sconfitta. Perché la schizofrenia non sia più un passato che non passa o un presente senza futuro. Ai malati deboli come giunchi, alle madri forti come querce occorre dire che se mettiamo in campo il sapere, la competenza e la passione, la schizofrenia non sarà più quell'orco terrificante e pauroso che ha segnato le vite di alcuni e l'immaginario di tutti."" -
Visionari primitivi eccentrici. Da Alberto Martini a Licini, Ligabue, Ontani. Catalogo della mostra (Potenza, 14 ottobre 2005-15 gennaio 2006)
Il volume è il catalogo della mostra di Potenza (Galleria Civica di Palazzo Loffredo, 14 ottobre 2005 - 15 gennaio 2006). La mostra raccoglie più di cinquanta artisti, dai grandi esponenti del Novecento italiano come Alberto Martini, Giorgio De Chirico, Felice Casorati, Scipione, Osvaldo Licini, Antonio Ligabue, Fausto Melotti ai contemporanei come Luigi Ontani, Mimmo Paladino e Paola Gandolfi. -
Cattiva maestra. La rabbia di Oriana Fallaci e il suo contagio
Una indagine sulle opere ""islamiste"""" di Oriana Fallaci che rompe le righe degli atteggiamenti correnti: alzata di spalle, abbandono della discussione, imbarazzo, giudizi eufemistici. Il libro di Bosetti va diritto alla questione centrale: come è possibile che pagine piene di odio radicale contro una religione in quanto tale, riscuotano un successo paragonabile ai maggiori best-sellers internazionali? Tutti xenofobi e islamofobi? Che genere di epidemia abbiamo qui da contrastare? Che cos'è l'""""orianismo"""" e come funziona una forma mentale che ha bisogno del Nemico per orientarsi, consolarsi, comunicare, fabbricare certezze illusorie di fronte a verità inquietanti?"" -
La strana storia dell'Isola Panorama
Uno strepitoso romanzo del misterornche lascia col fiato sospeso finornalla fine.rnrnrnEdogawa Ranpo, nom de plume di Hirai Taro, è stato uno dei più rappresentativi e prolifici scrittori di detective stories giapponesi. Vissuto tra il 1894 e il 1965, debutta nel 1923 sulle pagine della rivista «Shinseinen» (Gioventù nuova) scegliendo uno pseudonimo che nella pronuncia giapponese richiama il nome di Edgar Allan Poe, uno dei suoi punti di riferimento letterari. Negli anni successivi scriverà più di cento opere tra racconti brevi e romanzi, fra cui ""La moneta da due sen"""", """"Il delitto della salita D."""" e """"La belva nell'ombra"""". Maestro del genere mystery e poliziesco, i temi principali intorno a cui è imperniata la sua poetica sono la problematizzazione del concetto di identità e il disagio indotto dalla modernizzazione e dal nuovo stile di vita metropolitano, intrisi di un'estetica decadentista macabra e grottesca."" -
Colore senza nome
In questo libro si aprono e si chiudono scenari per assistere all'avventura della contemporaneità dell'arte che è anche non-identità, come un colore che non ha un nome. Gli argomenti trattati affrontano aspetti curiosi: le tenebre e il nero che diventano materie diffuse e corpuscolari, come impronte per una rinascita delle immagini; l'uomo dei colori ovvero l'artista come buffone e come arlecchino; La cecità per i colori, una punizione necessaria per poter vedere colori mai visti e avere altre visioni; la ricerca del colore da parte delle nuove arti visive (grafica, fotografia e cinema) nell'epoca della riproducibilità tecnica. -
Ca' Foscari. Storia e restauro del palazzo dell'Università di Venezia
Venezia di pietra d'Istria e acqua, fondamenta antiche e salsedine che corrode imperturbabile da secoli. Costruire e soprattutto restaurare a Venezia è un'arte. Fra gli esempi più fulgidi di ""rinascita"""" d'un antico palazzo, senz'altro Ca' Foscari detiene la palma del lavoro più stupefacente. Incastonata nell'ansa forse più bella del Canal Grande, con la prospettiva aperta sia sul ponte dell'Accademia che su quello di Rialto, Ca' Foscari è tornata finalmente alla luce dopo un restauro certosino e costitutivo delle strutture stesse dell'edificio. Il volume documenta il delicato intervento di restauro."" -
Lettere d'amore di un giudice corrotto
Le case, si sa, conservano sempre nel tempo una traccia dei propri abitanti e delle loro storie. Durante il restauro di un alloggio signorile nel centro di Torino saltano fuori due ritratti, un diario e un mazzetto di lettere datate 1889: raccontano di un amore clandestino e di un omicidio. ""Il materiale"""" scrive De Rienzo, """"era dunque già pronto per un romanzo. Bastava dargli una struttura"""". Traendo spunto da un reale fatto di cronaca, che tenne viva l'attenzione delle Gazzette torinesi alla fine dell'Ottocento, De Rienzo ricrea nitidamente gli ambienti dell'epoca, tra i perversi meccanismi della spregiudicata finanza italiana e il chiacchiericcio dei cronisti mondani e giudiziari."" -
Angeli e basilico
Il fascino del racconto sta nel perdersi e ritrovarsi di due esistenze spaiate e nel sentimento dell'attesa. Maria, prostituta di mestiere, aspetta da anni Bale, il marinaio che ha conosciuto da giovane e di cui è innamorata. Dell'amore di Maria si favoleggia tra i carrugi: di lei sono gelosi Cristò, il vecchio siciliano del porto, Claudio, il ragazzo muto, Napoleona, l'indovina, e tutto un mondo di personaggi a cui la ""regina"""" del quartiere si dona senza chiedere nulla; il suo unico sostegno è Beniamino, un angelo custode. Così in una Genova che è sangue, umore e odore, basilico, lezzo di gatti e profumo di donna, volteggia l'angelo di Maria, per prestarle il suo ruolo di consolatore, di ingenua e quasi umana presenza, di guardiano generoso."" -
Personaggi di vecchio stampo. Testo inglese a fronte
La nota distintiva di questo capolavoro, una nota insolita nel cupo, tragico panorama dei grandi romanzi di Hardy è quella della leggerezza e dell'ironia. Sono infatti le piccole ironie della vita - la vita quotidiana di una comunità contadina o paesana, con le sue coincidenze, inganni e scherzi del destino protagoniste di queste storie raccontate, a turno, da un gruppo di viaggiatori che si spostano in un breve tragitto lungo la campagna del Wessex. Dandosi la parola l'un l'altro, i ""personaggi di vecchio stampo"""" che occupano la carrozza - il curato e l'anziana droghiera, l'impagliatore di tetti e il mercante di semi, l'impiegata delle poste e altri - intrecciano racconti bizzarri, tragici o grotteschi, che hanno il sapore inconfondibile delle storie di campagna."" -
Paesaggi in verticale. Storia, progetto e valorizzazione del patrimonio alpino. Ediz. illustrata
Il testo offre il contributo di diversi sguardi e competenze - architetti, storici, tecnici, amministratori e ricercatori - che si interrogano sulle diverse dimensioni di un patrimonio particolare come quello alpino, in un momento storico indubbiamente delicato per il futuro delle Alpi. Attraverso tagli disciplinari e critici differenti, accomunati dalla medesima tensione verso la necessità di trovare una nuova strada per il territorio alpino, capace di andare oltre le visioni delle Alpi come terrain de jeu, come spazio da sottoporre ad azioni di tutela in un processo di imbalsamazione del paesaggio, il libro mette in evidenza come i ""Paesaggi in verticale"""", i territori in ambito alpino, si configurino alla stregua di un laboratorio fondamentale per mettere a punto nuove strategie e modelli di riferimento per la contemporaneità. Proprio in virtù del loro essere spazio altro ed estremo, le Alpi costituiscono un terreno di sperimentazione privilegiato per tentare di rispondere ad alcune difficili domande poste dall'oggi, come il significato da attribuire alle sempre più diffuse pratiche di patrimonializzazione del paesaggio, l'intreccio tra dato fisico e dato sociale, la sostenibilità ambientale, il rapporto da intrattenere con le eredità e la storia dei luoghi."" -
Ville venete: la regione Friuli Venezia Giulia
Con questo catalogo, dedicato alla presenza di insediamenti di villa nelle tre province friulane di Pordenone, Udine e Gorizia, si conclude la serie di volumi promossa dall'Istituto regionale per le ville venete che, da oltre un decennio, si è dato il compito di contribuire, anche sul piano scientifico, alla conoscenza, promozione e valorizzazione di questo patrimonio. Anche le ville friulane, nelle loro tre varianti - di tipica costruzione veneta signorile, isolata, tripartita, classicheggiante; di casa colonica friulana nobilitata, con sviluppo lineare e spesso posta in area urbana; di castello medievale, ingentilito e trasformato in dimora patrizia - si pongono quasi sempre come riferimento ambientale e urbanistico, a seconda della loro collocazione, e spesso come fulcro, ancora oggi, di una struttura produttiva. Scorrendo il volume ci si renderà infatti conto di come la villa, in questo territorio di contaminazioni e interazioni culturali, sia variamente articolata e stratificata, risultato dell'incontro tra le dinamiche produttive agrarie e le peculiarità storiche dei luoghi, con le loro diverse tradizioni costruttive, artistiche e popolari. -
Dialogo del venditore di libri (1539/1593)
Nel 1539 Nicolò Franco (1515-1570), scrittore dotato di un'incontenibile vena polemica e satirica che l'avrebbe condotto sul patibolo, pubblicò a Venezia i ""Dialogi piacevoli"""". L'operetta ebbe notevole successo e fu continuamente ristampata sino al 1559. Successivamente, come avvenne a molte altre opere letterarie, anche questo scritto fece le spese del clima repressivo inaugurato dalla pubblicazione del primo indice romano dei libri proibiti in quello stesso. Il libro di Franco tornò in circolazione a fine secolo dopo essere stato diligentemente corretto da Girolamo Giovannini, domenicano ed espurgatore professionista. Da quel libro viene qui estratto il dialogo sulla libreria, una delle più antiche descrizioni del mestiere di libraio, presentato nelle due versioni, l'originale di Franco e quella purgata dal censore. Il confronto consente di evidenziare, all'interno di un testo vivace e molto sensibile alle grandi tematiche culturali del tempo, le preoccupazioni e gli intenti della censura ecclesiastica."" -
Antonio Marras
Dedicata a uno dei protagonisti più interessanti del fashion system contemporaneo, questa monografia racconta attraverso immagini e testi il percorso ideativo e creativo di Antonio Marras. Fashion designer capace di tenere insieme con il suo lavoro tutti i contrasti di cui è impastato il nostro presente: locale e globale, tradizione e innovazione, memoria e futuro, mettendoli continuamente alla prova con un fortissimo senso della materia e della forma fino a diventare quell'abito e quella collezioni che raccontano di uno stile riconosciuto in tutto il mondo. -
Non sono stato io
Daniele Derossirnracconta una storiarnavvincente e tenera,rncon una scritturarnseria e divertente chernha il dono raro dellarnsemplicità.rnrn«Se non avete un postornnella vostra libreriarnper Non sono stato io,rntra Dürrenmatt ernAmmaniti, trovatelornal più presto» - rnMarcello Foisrn«C'è qui un concentrato di spiragli - solitudini, cunicoli, oscurità, desideri - che man mano si schiudono al lettore» - Marco Filoni, Il VenerdìrnrnGiacomo ha dieci anni e il suo rapporto col mondo è problematico; l'unica che sembra comprenderlo è la gatta Messalina, ma in compenso adora studiare, conosce molte cose sugli animali e sulle stelle. Alla riapertura delle scuole, non è più a Londra, la città dove è cresciuto, ma a Serana, in Piemonte. Il paese è piccolo, gli abitanti sono pochi e tutti si conoscono. Tutti sanno che Ada, la madre di Giacomo, è tornata a vivere da sua madre, in paese, perché il matrimonio con Bashir, lo scienziato pakistano, è finito. E tutti sanno che è finito perché qualcosa è successo - e non è un tradimento. Tutti stanno in silenzio ma nessuno ha un segreto: questa è Serana. Guardano Ada, la seguono, bisbigliano, e solo Radames - il parrucchiere - e Mariella - la sua compagna di banco del liceo - le parlano. Quando però Jennifer, la figlia della verduraia, scompare e tutti accusano gli zingari di averla rapita, qualcuno confessa ad Antonia Del Corvo, la giornalista incaricata di seguire il caso, che a Serana le persone scompaiono da sempre e sempre scompariranno, perché Serana è un paese cresciuto all'ombra del castello del Negromante. Al contrario della madre, che ha cominciato un corso di ceramica e una relazione con un uomo sposato, Giacomo non si è ancora fatto molti amici, e di certo Jennifer, così smorfiosa, non gli era simpatica, e tanto meno Letizia, migliore amica di Jennifer e figlia di Mariella. Non gli piace andare alle feste: lui e Roby, il bambino con cui passa i pomeriggi a giocare con i trenini, gli uccelli e Messalina, si annoiano, ma si annoiavano di più prima che Jennifer scomparisse. Ora in giro ci sono carabinieri e giornalisti, e la strada per il castello del Negromante è diventata avventurosa perché molto sorvegliata. E nessuno, da secoli, aveva ritrovato la porta per i sotterranei del castello, nemmeno i carabinieri... -
Che vergogna
Tra i libri più celebrati della letteraturarnlatinoamericana degli ultimi anni,rngià venduto in dieci paesi, dagli Usarnalla Cina. L’esordio di una giovanissimarnautrice cilena, subito premiato con ilrnprestigioso premio Roberto Bolaño.rnrn«Paulina Flores ha una prosarncosì unica, sicura, fresca,rnvitale, toccante e agilernche l’unica parola che mirnviene in mente per definirlarnè “caleidoscopica”. Raccontarntutto dei suoi personaggi: lernvicende, i dettagli, le vocirne i silenzi, il pianto chernnon viene fuori. Raccontarnla linea sottile che separarnl’amore dall’odio. Nel solcorndi Raymond Carver, ci mostrarncosa sono fallimento ernsconfitta, cos’è la solitudinerne cosa marchia la suarngenerazione. Scrive senzarntrucchi né artifici, senz’altrarnpretesa che raccontare benernuna buona storia.rnE ci riesce» - Luis Sepúlvedarnrn«Capita raramente, ma succede. Incontri una nuova vocerne pensi: questa è destinata a durare» - El Paísrn«Un esordio che segna l’ingresso nella letteraturarncilena di una figura di grande forza. Dobbiamo farlernonore incondizionatamente» - La VanguardiarnrnRagazzi scappati di casa, un'adolescente invaghita di chi vuole approfittarsi di lei, un padre disperato e impotente di fronte alle figlie, giovani che lavorano nelle biblioteche o nei fast-food e ricordano il giorno in cui hanno perso per sempre l'innocenza. Ogni racconto di Paulina Flores è un romanzo di formazione in miniatura. Storie universali e allo stesso tempo quotidiane, che tracciano una radiografia precisa e implacabile del Cile di oggi, urbano ma non solo. Perfettamente calata nella contemporaneità, generosa di riferimenti alla cultura pop, con il suo stile nitido, la sua visione spoglia e una travolgente sincerità, Paulina Flores crea personaggi estremamente vivi e vicini, che ci sembra di conoscere da sempre, che s'infilano sottopelle e accompagnano il lettore a lungo.