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Il collezionismo d'arte a Venezia. Il Settecento
Questa pubblicazione, la terza specificatamente dedicata al collezionismo artistico a Venezia in età moderna, prende in esame il Settecento, il secolo definito della ""gloria"""" di Venezia, particolarmente ricco e articolato per l'evoluzione del gusto e degli orientamenti del fenomeno, con elementi di continuità e altri di contrasto con l'epoca che lo precede. Composto da saggi tematici che illuminano tipologie di opere, aspetti e problemi del commercio artistico (anche in connessione con le conseguenze delle soppressioni delle corporazioni religiose), presenze forestiere di artisti, collezionisti e agenti, casi-studio di raccolte particolarmente significative per i loro proprietari (una casata di antica nobiltà e un facoltoso imprenditore della manifattura del tabacco) e la loro formazione, il volume è completato da un corpus di oltre quaranta voci biografiche su raccoglitori, mercanti, agenti, diplomatici e critici che hanno assunto un ruolo determinante nello sviluppo del collezionismo nel Settecento veneziano: accanto a personalità in parte conosciute, ne compaiono numerose altre dal profilo sinora indefinito nonostante la loro rilevanza nel panorama del tempo. Un'appendice di documenti inediti offre un campione rappresentativo delle diverse tipologie di fonti archivistiche disponibili."" -
L' immagine contemporanea. Cinema e mondo presente
Eyes Wide Shut, Millennium Mambo, Lost in Translation, Elephant, In the Mood for Love, A History of Violence, Kill Bill, Il caimano, sono i film di cui si parla in questo piccolo volume. Partire dalle opere per pensare la contemporaneità, costruirne una mappa concettuale e stilistica, non significa tornare indietro alla questione del testo e dell'autore. Tutt'altro, significa partire dall'espressione, dai segni, perché è solo lì, nel gioco fra prossimità e distanza istituito dal segno, che vediamo e sentiamo l'emergere del contemporaneo. Una cartografia del cinema contemporaneo non può che essere anche una cartografia del mondo contemporaneo, dei sentimenti e delle immagini che lo compongono. -
Rete e democrazia. Politica, informazione e istruzione
Che rapporto c'è tra rete e democrazia? Qual è il futuro della democrazia dentro i cambiamenti dell'era digitale? Il libro indaga tre campi chiave in cui le nuove tecnologie informatiche diventano fattori strategici dello sviluppo: l'istruzione, la politica e l'informazione. Muovendosi tra piani diversi ""Rete e democrazia"""" analizza le trasformazioni in atto inserendole nel tempo, nello spazio, nelle relazioni interpersonali, politiche e sociali."" -
La notte più felice dell'aurora. Testo spagnolo a fronte
L'opera poetica di san Giovanni della Croce rappresenta iI massimo tentativo di descrivere l'esperienza mistica attraverso la poesia: la parola sfida la sua stessa essenza per esprimere l'indicibile con il linguaggio dell'amore umano, tramutando l'oscurità in luce. Un linguaggio senza tempo, che riesce a liberarsi dei riferimenti letterati e a produrre, una poesia destinata alla percezione sensoriale e non alla sua comprensione o spiegazione, un racconto dove l'esperienza mistica e quella erotica si confondono. Nella Spagna del Cinquecento, punto di incontro tra le correnti mistiche medievali nordeuropee e la filosofia araba, una ineguagliabile poesia d'amore altamente simbolica. -
Colori. Simboli, storia, corrispondenze. Ediz. illustrata
Conoscere se stessi attraverso una graduatoria di preferenza applicata ai colori è possibile solo se dei colori conosciamo fino in fondo i simboli, i significati, la storia, le corrispondenze. Perché diciamo ""giornata nera"""", """"restare al verde"""", """"andare in bianco"""", """"vedere rosso"""", """"feeling blue"""" come malinconia? Studiati da sempre quasi con distacco, raccontati da letterati e """"maghi"""" con la soggezione imposta da ogni dimensione """"misteriosa"""", fin dai primi vagiti della psicanalisi, i colori sono entrati scientificamente nell'indagine dell'individuo per aiutarci a scoprire chi siamo davvero. Attraverso le nostre preferenze o il nostro rifiuto di un colore emerge chiara una tendenza, una caratteristica del nostro carattere che forse non conoscevamo: ogni colore con la sua simbologia, con la sua storia racconta e ci racconta. Ma come si è arrivati ad assegnare ai colori un particolare significato, quella particolare corrispondenza? Quanto hanno influito la storia, le vicende politiche, le religioni, la superstizione, il mito, nella definizione intellettuale di un colore? Perché nell'immaginario popolare il giallo è il colore dell'indagine poliziesca, del delitto, della gelosia, il verde è associato alla speranza, il blu alla meditazione? E il rosso è ancora il colore del potere? Perché la superstizione assegna al viola messaggi di riservatezza e di mestizia? E il bianco è davvero il colore dell'innocenza o è anche...?"" -
Piccoli. La pancia del paese
Piccoli: quattro milioni di piccole aziende, otto milioni di partite Iva rappresentano per un Paese un patrimonio vitale. Ma se questi signori, da quando aprono bottega fino a sera, hanno la sensazione di lavorare ""contro"""", c'è qualcosa che non va. La crisi ha moltiplicato gli outsider, reso più corta la coperta e ha lasciato senza voce non solo precari e disoccupati, ma anche artigiani, piccoli commercianti, partite Iva e professionisti. E il silenzio deve preoccupare più di una protesta clamorosa. Nel silenzio i valori finiscono nel tritacarne, quelli tradizionali non reggono l'urto della secolarizzazione e quelli moderni sono considerati velleitari, buoni per le élite. I Piccoli credono nella libera impresa e nel lavoro autonomo, non disdegnano il mercato e lo considerano meglio della politica, odiano le tasse e la burocrazia, lo Stato-imprenditore e le oligarchie industriali. Sono la pancia del Paese, ne esprimono gli umori, le paure, gli slanci. Non hanno riti da onorare, linguaggi da tenere in vita, manifestazioni da propagandare, Pantheon da riempire. E anche per questo le élite e la cultura li escludono sistematicamente dalla rappresentazione del Paese. Per loro sono e restano degli Invisibili."" -
Comunità e razionalizzazione
Alessandro Pizzorno, riconosciuto maestro della riflessione politico-sociale in Italia, alla fine degli anni cinquanta fu incaricato di condurre una ricerca all'interno della comunità di Rescaldina, divenuta allora una vera e propria company town, centrata sugli stabilimenti Bassetti, al pari di quanto era accaduto a Ivrea con la Olivetti. Nel lavoro sul campo, Pizzorno ottenne l'appoggio dell'intera popolazione, intessendo rapporti, vivendo negli ambienti e nelle famiglie. Da quell'esperienza nacque questo volume che descrive con grande chiarezza l'impatto delle dinamiche di industrializzazione, e della conseguente razionalizzazione, sulla comunità: il cambiamento dei rapporti sociali, del senso del lavoro, dei valori culturali, del tempo libero, delle forme associative. A mantenere costante nel tempo l'interesse per ""Comunità e razionalizzazione"""", oltre all'indiscutibile valore scientifico, una tecnica narrativa in grado di individuare modalità espressive che hanno prodotto un resoconto della ricerca fruibile ai più."" -
Il dialogo tra le culture. Metodo e protagonisti
Alle teorie di Huntington sul ""clash of civilizations"""" Fred Dallmayr ha sempre contrapposto un'altra via. Lo ha fatto subito, fin dal momento più difficile, quel 2001 che le Nazioni Unite avevano destinato al dialogo tra le culture e che il terrorismo islamista, con l'attacco alle Torri di Manhattan, aveva supremamente beffato. Ma il filosofo non presenta solo un motivato rifiuto del conflitto, perché del dialogo discute il significato, le premesse e le implicazioni che lo rendono autentico, possibile, utile. E dal metodo passa alle voci esemplari che indicano le chiavi teoriche o politiche di un nuovo percorso necessario a un mondo attraversato da tensioni nei confronti dell'Altro e del Diverso. agina dopo pagina, il libro si trasforma in una conversazione ideale tra protagonisti del pensiero filosofico come Gadamer, Heidegger, Taylor, Habermas, Hannah Arendt, Gandhi. E ancora: con il musulmano iraniano liberal Abdolkarim Soroush e il multietnico Raimon Panikkar. (Prefazione di Giuliano Amato)"" -
La città del lavoro. Un'utopia agroindustriale nel Veneto contemporaneo
Tra Otto e Novecento sorge a Piazzola sul Brenta, nel Padovano, una fervida ""città ideale"""": un misero borgo rurale che rapidamente si industrializza, trasformando il suo volto urbano e sociale, e offrendo uno dei più significativi e originali esempi di model company town che il panorama europeo sappia offrire. Questo libro racconta l'ascesa, il declino e la riconversione di una """"città privata"""", le fabbriche e i campi, i progetti e le realizzazioni di una complessa utopia sociale, fondata su un originale incrocio tra agricoltura e industria. Pubblicato per la prima volta nel 1990, appare ora in una nuova edizione, frutto di supplementari ricerche d'archivio e indagini sull'esperienza internazionale delle company towns condotte negli Stati Uniti."" -
Falco e colomba. Luigi Lucchini si racconta
Questa non è la storia di un'impresa né di un imprenditore. Non è nemmeno una biografia. È piuttosto la ricostruzione sottoforma di intervista della vicenda umana e professionale di una figura d'eccellenza di quella generazione di industraili protagonista del dopoguerra del ""miracolo economico"""" italiano. Di questi imprenditori di prima generazione intraprendenti, parsimoniosi, gelosi della propria indipendenza dello stato e della politica, Luigi Lucchini costituisce un prototipo. Anch'egli arriva al successo partendo dal nulla. Diversamente dai più, però, raggiunge i vertici più alti dell'industria (presidente di Confindustria dal 1984 al 1988) e della stessa finanza. Dalla sua straordinaria e longeva esperienza di vita pubblica e privata sono qui ripercorse le tappe più significative con la freschezza e l'immediatezza che solo l'intervista sa restituire."" -
Il «gener frale»
La poesia e il pensiero sull'amore attraversano integralmente l'opera di Giacomo Leopardi, intrecciandosi con i motivi centrali del suo universo concettuale, in particolare con la complessità dei temi legati alla rappresentazione lirica della figura femminile. Dire l'amore e dire la donna significa confrontarsi con l'immensa tradizione della filosofia e della poesia che fa capo a Platone e a Petrarca; significa dunque esperire la contraddizione di codici culturali e letterari secolarmente consolidati e messi alla prova di una modernità che li interroga da nuove prospettive, percorrendoli in profondità fino a superarli con forme radicalmente innovative. Se, come Leopardi fa dire a Tristano, il corpo è tutto, nel corpo della donna transitano i segni essenziali della vita e della morte e si condensa il senso della universale fragilità. -
Carlo Goldoni. Biografia ragionata. Vol. 3: 1750-1753.
Terzo tomo della prima biografia in cui oltre alla formazione, al contesto culturale, sociale e politico, alla genesi delle opere sono analizzati e messi in una nuova luce molti episodi della vita personale, professionale e artistica del veneziano ancora poco conosciuto dimenticati. Il volume si chiude quando, a Venezia, Goldoni lascia il Teatro di Sant'Angelo per passare a quello di San Luca e, a Firenze, inizia la seconda edizione delle sue commedie o edizione Paperini (primavera del 1753). -
Power Underestimated. American Women Art Collectors
Nel periodo immediatamente seguente alla Guerra civile si produsse un grande amore per l'arte e il collezionismo in America, nel quale ebbero un importante ruolo le donne, che trasformarono in vere collezioni quelle che inizialmente erano solo passioni per l'arredamento. -
L' evoluzione dell'impresa e lo sviluppo di un sistema-territorio eccellente. Collaborazione, tecnologia e visione globale: il Nordest verso il 2059
Il presente volume, riconoscendo il fondamentale ruolo del territorio nella generazione e nel supporto delle eccellenze d'impresa, nasce con l'intento di proporre una visione ""sistemica"""" del fare impresa, secondo la quale le aziende devono, non solo evolvere continuamente per far fronte ai contesti economici sempre più complessi e turbolenti, ma anche cooperare e fare sistema con tutti gli altri principali attori del territorio (Università e enti di ricerca, Istituzioni, Istituti finanziari e di credito ecc.), al fine di sviluppare in modo condiviso e consapevole un progetto-visione comune che conduca al miglioramento del territorio stesso. Partendo da questo presupposto, vengono definite alcune linee guida e individuati degli strumenti utili a tale scopo."" -
L' Italia in Svizzera. Lingua, cultura, viaggi, letteratura
L'Italia e la Svizzera (l'unico Stato al di fuori del ""Bel Paese"""" dove l'italiano è lingua nazionale) non sono soltanto geograficamente confinanti: da molti secoli intrattengono stretti rapporti diplomatici, economici e culturali. Alla storia complessa e affascinante delle vicende linguistiche e alla cultura italiana in territorio elvetico è dedicato il saggio, quello più ampio, che apre questo libro. Ma poi si affacciano, attraversandone i confini, alcune figure di primo piano della cultura italiana - dall'umanista Poggio Bracciolini ad Alessandro Volta, da Ugo Foscolo a Francesco De Sanctis - che, in epoche e in modi differenti, viaggiano in Svizzera, o vi soggiornano, ridisegnando le coordinate della loro vita intellettuale. Nel Novecento la storia delle presenze italiane in terra elvetica si arricchisce ulteriormente di nomi (Dino Campana, Salvatore Quasimodo, Vittorio Sereni, Piero Chiara, Leonardo Sciascia e vari altri) e di fortunosi eventi: come l'arrivo, a San Gallo, di importanti autografi di Benedetto Croce. Chiude il volume il ricordo di un filologo a lungo attivo a Zurigo, il """"gran lombardo"""" Dante Isella."" -
Il quarto complice
Elisabeth ha i capelli neri e gli occhi di un blu profondo, le mani sottili avvolte in guanti di pelle lucida. E così che la ricorda l'ispettore Frank Fralich, un'immagine che si è radicata nel suo inconscio dal giorno in cui si è gettato su di lei per proteggerla da una sparatoria. Ma Elisabeth ha un fratello che nel mondo della malavita della capitale norvegese tutti conoscono, e il problema è che non gliene ha mai parlato. Accecato dalla passione, Fralich si lascia trascinare in un gioco molto pericoloso e finisce per essere lui stesso coinvolto in un caso di omicidio. Prima di potersi liberare dalle accuse, e dall'ossessione per una donna che continua a sfuggirgli, dovrà vivere sulla sua pelle la violenza e la desolazione dei bassifondi di una Oslo insolita, questa volta non solo per fare giustizia, ma anche chiarezza dentro di sé. -
L' ombra del falco
Alla semplice vista dell'ombra del falco, i piccoli animali che ne sono prede si immobilizzano o scappano terrorizzati. Anche se sono appena nati, già sanno che è un predatore, è un'informazione scritta nel loro DNA. L'ombra di un predatore umano sconvolge una tranquilla cittadina della provincia friulana. In una discarica viene ritrovato il corpo sventrato di una ragazza. Pochi giorni dopo, alla questura arriva una busta, che contiene una lettera e un DVD, con cui l'assassino sfida la polizia, e in particolare l'ex agente Alex Nero, che viene richiamato in servizio per tentare di catturare il serial killer. La strada per arrivare alla soluzione del caso sarà tortuosa e irta di insidie e pericoli, fino alla sconvolgente rivelazione finale. -
Ragazze del Nordest
A nove donne viene data voce per raccontare la loro vita, i loro amori, le speranze, le delusioni, i progetti realizzati o abbandonati. Le loro storie compongono un ritratto collettivo di grande forza ed impatto, nel quale possiamo riconoscere la vera sostanza di felicità e smarrimento, coraggio e senso di colpa; e possiamo riconoscere, anche, il paesaggio e il respiro di un Nordest in tumultuosa trasformazione, dove l'aspetto delle città, delle campagne e della vita stessa muta più velocemente della capacità delle persone di metabolizzare il nuovo orizzonte. I temi trattati nel libro sono molti: dalla drammatica esperienza dell'aborto alla liberazione dalla violenza, dall'anoressia al felice lavoro di scoperta e costruzione della propria identità. Quasi un reality letterario, dove protagonista non è però la superficie, bensì il paesaggio interiore, la sensibilità stessa, e dove il confine tra letteratura e vita vissuta sfuma fino a risultare irrintracciabile. -
E poi la sete
Un futuro prossimo che potrebbe essere il nostro, alcuni secoli dopo ""la Caduta"""": la catastrofe climatica che nel 2088 ha cambiato per sempre la terra, riducendone gran parte a deserto. Un Paese europeo che potrebbe essere il nostro, dove le risorse idriche sono state privatizzate e l'acqua, ormai più preziosa del petrolio, decide la differenza e la distanza tra ricchi e poveri, sani e ammalati, vivi e morti. E in questo mondo caldo, sporco, assetato ed eternamente in guerra che si incrociano i destini di Sarah, medico e figlia del presidente dello Stato che sta per essere rovesciato da una congiura interna, e Gaël, un tossicodipendente di quindici anni, figlio del giornalista che potrebbe smascherare le bugie del regime. Una donna e un ragazzo che dovrebbero essere nemici e invece cercheranno, insieme, di sopravvivere a quattro giorni di caos e violenza, catapultati in una corsa contro il tempo per salvarsi da chi combatte per il controllo della città e per raggiungere una fonte d'acqua potabile. Prima di morire di sete."" -
Il baratto
La protagonista è una donna che potrebbe essere il prototipo dei desideri di ogni donna della nostra epoca: la sua massima realizzazione è nel lavoro. È nata da una famiglia benestante e si è sposata con un ricco imprenditore, ha due figli, una bella casa, insomma tutto quello che una donna può desiderare, ma soprattutto il suo lavoro le riempie la vita molto più dell'amore per suo marito che è ormai diventato una tenera amicizia resa appena un po' diversa da qualche incontro sotto le lenzuola, con l'impressione di rubare del tempo al sonno di entrambi sottraendo energie ai rispettivi lavori. Ghita è una docente universitaria di psichiatria, aiuto del primario, e ha con lui una sorta di amicizia che a volte sembra voler essere molto di più. Le sue malate, e lei se ne rende conto, sono più importanti del marito, dei figli, del posto prestigioso che occupa nella società della buona borghesia a cui è sempre appartenuta. Ghita è convinta di non aver mai voluto o desiderato niente di diverso; in fondo, è certa di non aver mai amato. Ed è felice che sia così. Ma in un monotono pomeriggio di Pasqua qualcosa di assurdo, qualcosa di inverosimile, come inverosimili sono gli scherzi dell'inconscio, le cambierà la vita. Due sono le domande che Ghita e il lettore si pongono attraverso questa storia: da dove viene il Male? E si può vendere l'anima al diavolo per rivivere il momento più orribile del nostro passato?