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Sentiero nero
Ancora molto scossa dall'esito della sua ultima indagine, Rebecka Martinsson decide di lasciare lo studio di Stoccolma e accetta l'incarico di sostituto procuratore a Kiruna. Ma il ritrovamento di un corpo assiderato in un capanno sul ghiaccio spezza l'idillio della sua nuova vita. La vittima viene identificata: è una dirigente della grande impresa di estrazione di minerali preziosi fondata da Mauri Kallis, l'uomo cresciuto in quelle terre di boschi e silenzi, che come nelle favole è riuscito dal nulla ad accumulare una ricchezza smisurata. Rebecka Martinsson e l'ispettrice Anna-Maria Mella indagano sul gruppo Kallis Mining, scoprendo uno strano triangolo di affari e sentimenti, una storia di ossessione e commerci rischiosi, che mescolano pericolosamente politica e famiglia. -
Fare Italia nel mondo. Le sfide post-globali delle nuove relazioni internazionali
A vent'anni dalla caduta del muro di Berlino, il mondo appare ancora lontano da un equilibrio stabile. Né il modello unipolare fondato sull'egemonia soft americana, né l'utopistica governance mondiale basata sul trasferimento di sovranità verso le organizzazioni multilaterali hanno saputo generare un nuovo sistema internazionale capace di produrre sicurezza, sviluppo e prosperità condivise. Una delle cause d'instabilità è il continuo processo di rapida redistribuzione della potenza politica ed economica che, aggravato dalla turbo-globalizzazione degli anni novanta, ha contribuito non solo a provocare l'attuale recessione mondiale, ma anche ad aggravare la crisi della coesione politica dell'Occidente. Dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, ma ancora di più dopo l'inizio della crisi economica mondiale, gli Stati sono ritornati progressivamente al centro delle relazioni internazionali sia politiche sia economiche permettendo di ipotizzare il ritorno a una qualche forma di equilibrio basato sui rapporti tra grandi potenze e alleanze. In campo economico, nel corso del 2008 gli Stati sono dovuti intervenire massicciamente per evitare che la crisi divenisse depressione. Nel mondo post-globale che si sta delineando, l'Italia deve prendere coscienza del proprio ruolo di media potenza inserita in un contesto mondiale fluido e incerto, accettando i limiti della propria condizione ma preparandosi anche a coglierne le opportunità. Con la prefazione di Gianfranco Fini. -
Ricchezza, valore, proprietà in età preindustriale 1400-1850
La proprietà, in particolare quella immobiliare e fondiaria, è un tema su cui la storiografia economica italiana e europea si sono cimentate a fondo producendo un considerevole accumulo di conoscenze sulla dimensione dei patrimoni e sulla distribuzione dei beni fondiari tra il tardo Medioevo e la fine dell'Età moderna. Negli ultimi decenni, però, tale filone di ricerca, se non del tutto scomparso, si è certamente ridimensionato. Scopo di questo libro, frutto del lavoro congiunto di un gruppo di giovani studiosi italiani ed europei, è rinnovare un campo di studio dalla tradizione antica e nobile, ponendo nuove questioni e proponendo nuove metodologie e nuovi obiettivi per l'indagine storica. La proprietà, così, viene letta in quanto componente della ricchezza complessiva, e alla luce dei complessi meccanismi che consentono di attribuire un valore misurabile ai beni. L'analisi della proprietà e della ricchezza consente di affrontare la questione dei processi di concentrazione e distribuzione dei beni nel tempo, e per questa via offre uno sguardo sulla disuguaglianza economica nelle società preindustriali. In questa prospettiva, e considerato che la gran parte di ciò che sappiamo sulla questione è relativo all'Età contemporanea, il volume offre un contributo originale allo studio della ricchezza collettiva e individuale e della disuguaglianza nel passato. -
Il profumo dell'erba
Nelle steppe dell'Asia Centrale, tra il mar Caspio e la Cina, là dove si incontravano turchi e slavi, mongoli e cinesi, viveva un popolo nomade che si spostava perennemente alla ricerca di pascoli lungo le piste percorse in passato da Marco Polo. Un popolo che, negli anni immediatamente successivi alla rivoluzione bolscevica del 1917, tentava di difendersi dall'avanzata dei russi da ovest e dei cinesi da est. In questo crocevia di culture e di avvenimenti, teatro di scontri sanguinosi e di conflitti violenti, due giovani sposi, Amangheldy e Ainagul', pur separati dalla guerra, cercano di vivere con tenacia il proprio amore e di proteggere il loro figlio Kudai. Un romanzo che descrive con efficacia terre lontane e sconosciute, ma che è anche un appassionante elogio della libertà. -
Parola, musica, scena, lettura. Percorsi nel teatro di Carlo Goldoni e Carlo Gozzi
La congiunzione particolarmente felice delle celebrazioni dei due maggiori uomini del teatro comico veneziano e italiano del XVIII secolo - alla fine del biennio dedicato al secondo centenario della morte di Carlo Gozzi (1806/2006) e al terzo centenario della nascita di Carlo Goldoni (1707/2007) - lascia la sua ultima e particolarmente ricca testimonianza negli atti del Convegno internazionale ""Parola, musica, scena, lettura. Percorsi nel teatro di Carlo Goldoni e Carlo Gozzi"""", tenutosi a Venezia nel dicembre 2008, organizzato dal Comitato Regionale per le celebrazioni - e presieduto da Manlio Pastore Stocchi - insieme all'Università """"Ca' Foscari"""" e al Comune di Venezia-Musei Civici Veneziani. Il bilancio è di grande interesse, soprattutto sul fronte del superamento della stereotipa opposizione di Goldoni e Gozzi e nel rilievo dei percorsi comuni della loro affermazione, in Italia e in Europa, nel quadro della civiltà teatrale veneziana del XVIII secolo. Accanto alla prosecuzione dell'""""onda lunga"""" goldoniana, dal precedente centenario del 1993, una rinnovata attenzione riguarda oggi, infatti, in Italia e ancor più fuori d'Italia, la figura di Carlo Gozzi, grazie soprattutto alla straordinaria novità offerta dalla scoperta di un rilevantissimo fondo autografo, del cui studio gli atti offrono un'ampia immagine."" -
Non resterà la notte
Roma, ventiquattro dicembre. Sabina, una ragazza di vent'anni come tante, è entrata nel parco più grande della città: vuole trovare un luogo dove sdraiarsi, da sola, sull'erba, distante dalle strade e dal loro rumore, dalle esplosioni dei bengala che arrivano ovunque, lontana dalla lite appena avuta con Stefano che per lavoro l'ha lasciata a casa da sola. È arrabbiata. Finalmente trova un angolo di prato dove chiudere gli occhi. Quando li riapre, precipita in un incubo: non vede più nulla. E diventata cieca, in una villa che ha un perimetro di quasi dieci chilometri e zone fitte di vegetazione che nelle sue condizioni si trasformano in una trappola. La città ignara, intorno a lei e alla villa, continua a celebrare la sua notte di festa. Ferita e terrorizzata, affronta un pericoloso cammino alla ricerca di un'uscita, di un ritorno alla città e alle persone dalle quali è appena fuggita, per salvarsi e per salvare la vita che da qualche mese porta in grembo. -
Melatonina: vecchia sostanza dai nuovi poteri. Una vita lunga 140 anni
Esiste un limite alla durata della vita dell'uomo? Attualmente è di 120 anni, ma l'allungamento dell'aspettativa dell'esistenza, ci fa ben sperare di raggiungere i 140 anni. Oltre ai farmaci ipertecnologici e le terapie d'avanguardia, per realizzare questo sogno si fa spazio una sostanza naturale: la melatonina, che la nostra ghiandola pineale produce. Ma in che modo questa molecola può garantirci una giovinezza eterna? Dare una risposta a questa e ad altre domande è l'obiettivo di questo libro, scritto a quattro mani: da un ricercatore e da una giornalista scientifica. Il libro analizza la melatonina e il suo sviluppo in un'ottica razionale e rigorosa, spiegando come questa sostanza miracolosa possa incidere su tutte le funzioni dell'organismo, come un abile ""direttore di orchestra"""", capace di sincronizzare tutti i compottamenti del nostro patrimonio genetico."" -
Rue de la Cloche
Si chiamava Juliette, ma lui non era Romeo. Il suo nome era Leon, traduttore disilluso, amante svogliato, deciso a macerarsi nel suo dolore senza lasciarsi coinvolgere in palpitanti avventure. Se non fosse che ha gettato via il manoscritto di un libro che nessuno ha letto e che indagherebbe sull'ultima delle Grandi Opere del Presidente; che c'è la guerra del Golfo, la Yakuza sbarca a Parigi Est e le banche si scontrano in Rue de la Cloche. Se non fosse che alle Presses de France gli intrighi dei capoccia valgono un bombardamento chirurgico. Se non fosse che Juliette è sparita in un buco nero e che fioccano i morti. Perché Leon ha incontrato Emile K., l'ex superpoliziotto, e allora, come nel Golfo, tutto rientrerà nell'ordine, ma non nell'ordine previsto. -
Pinelli. La finestra chiusa. Quarant'anni dopo
La sera del 12 dicembre 1969 un uomo varca il portone della Questura di Milano. Anarchico, ferroviere, l'uomo, Giuseppe Pinelli, deve essere interrogato per dire ciò che sa di un gruppuscolo ai margini della galassia anarchica, il ""Circolo XXII Marzo"""", capeggiato da un ballerino, Pietro Valpreda. In quel plumbeo giorno di dicembre, un massacro ha insanguinato Milano e atterrito l'Italia per la bomba esplosa alla Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana: 17 morti, 80 feriti. A rileggere oggi questo libro, quarantanni dopo, che assomma gran parte di """"Pinelli: un suicidio di Stato"""" a due capitoli di """"La politica della strage"""", non viene voglia di aggiungere o cambiare nulla, la ricostruzione resta ancora del tutto convincente, ma, e è quel che più sorprende, anche la chiave di lettura non è invecchiata, perché, nonostante la passione e la militanza, più che l'ideologia valse già allora il desiderio di verità. D'altra parte, com'è stato evidente anche nelle parole che a quegli eventi ha dedicato quest'anno il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, le trame eversive che tra la fine degli anni sessanta e l'inizio del decennio successivo misero a dura prova l'Italia restano episodi oscuri, in gran parte misteriosi, anche se è inequivocabilmente evidente che i gruppi terroristici di destra e di sinistra allora attivi godettero di più di qualche connivenza tra apparati dello Stato """"deviati"""". (Introduzione di Cesare De Michelis)"" -
La fine di un mito. Destra, sinistra e nuova civiltà
Nell'ambito di una nuova civiltà che annuncia il futuro, il significato della parola ""politica"""" cambia in maniera sostanziale. I politici amministrano, distruggono, fanno le guerre, ma non inventano il futuro. Il progetto globale, che costruisce la società di domani, è il risultato di una serie di microprogetti che si sviluppano in gran parte fuori della politica. Esiste quindi una politica, in gran parte nuova, che riguarda l'urbanistica, l'architettura, la cultura, l'editoria, la moda, l'arredamento, l'alimentazione, la salute, il ballo, la musica, ma anche fenomeni sociali come il porno di massa, la rivoluzione rock, il messaggio politico di internet e dell'iper-luogo, il design globalmente inteso. Diventa illogico continuare a parlare di destra e sinistra. Anche perché mutano (in parte) i luoghi del potere reale, nell'apparenza di una staticità del sistema. (Introduzione di Francesco Alberoni)"" -
Il canto delle idee. Leopardi fra «Pensiero dominante» e «Aspasia»
Leopardi rifiuta presto le idee innate di Platone, dissolvendo con queste ogni fede nell'assoluto. E tuttavia, di questo stesso principio continua a sentire la seduzione - tentando di sfiorarlo - pur nell'impossibilità di attingerlo. Dentro la riflessione e la scrittura leopardiana permane forte e ineliminabile il fascino di alcune favole platoniche: il mito dell'anima alata del Fedro, quello di Prometeo nel Protagora, e soprattutto il racconto sull'amore che occupa l'intero Simposio. Questo libro cerca le tracce di un Platone accolto e insieme - anche dolorosamente - negato, nello ""Zibaldone"""", nelle """"Operette morali"""" e - soprattutto - nella poesia dei """"Canti"""". Platone, definito da Leopardi """"il più profondo, più vasto, più sublime filosofo di tutti essi antichi che ardi concepire un sistema il quale abbracciasse tutta l'esistenza"""", resta così per lui un punto fermo con cui misurarsi, intrecciandosi con altri temi e autori - fra antichi e moderni - quali Chateaubriand, Montesquieu, il sublime dello Pseudo-Longino e della Bibbia, Epitteto: nella scia di una persistenza e necessità dell'illusione che è figura stessa della persistenza dell'eros, del desiderio. (Presentazione di Alberto Folin; nota di Gilberto Lonardi)"" -
Lo stile dell'ingegneria. Architettura e identità della tecnica tra il primo modernismo e Pier Luigi Nervi
Cogliere forme nei prodotti della tecnica, soprattutto in quelli dell'ingegneria strutturale, percepirli e valutarli in termini estetici, sono per noi azioni spontanee, immediate. E un automatismo sorprendente, se si pensa alla radicale alterità che fino all'inizio del Novecento opponeva quasi universalmente arte e tecnica, cultura umanistica e civiltà industriale. Il modo in cui oggi le realizzazioni della tecnica appartengono al mondo delle cose dipende da una diversa situazione di pensiero, che è stata essenzialmente determinata dalla cultura del modernismo architettonico. Questo saggio descrive un assestamento culturale e offre una duplice prospettiva. Seguendolo nel suo sviluppo, esso permette di ripercorrere la complessa elaborazione che causa un'espansione dell'arte e dell'architettura, l'ampliamento del dominio estetico in cui è inscritta la nostra visione della tecnica e dei suoi prodotti. Ma la prospettiva può essere invertita e l'osservazione può iniziare dallo studio monografico cui il libro approda: qual è la sostanza culturale di Pier Luigi Nervi? Nervi incarna il compimento della vicenda che viene descritta: egli è, a livello internazionale, il primo ingegnere le cui opere nascano anche come espressione d'arte, nella ricezione della critica come nelle intenzioni del progettista. -
Amintore Fanfani e la politica estera italiana. Atti del Convegno di studi (Roma, 3-4 febbraio 2009)
Amintore Fanfani è stato un importante protagonista della politica estera italiana, ma sotto questo profilo la sua opera non è mai stata oggetto di una specifica ricostruzione. Il volume, che raccoglie gli atti del Convegno di studi promosso dalla Fondazione Fanfani, affronta in modo ampio e approfondito l'azione internazionale da lui svolta. Le ricerche qui pubblicate si basano su fonti inedite o poco conosciute, in particolare i suoi diari e carteggi da poco a disposizione degli studiosi, ma tengono anche conto del dibattito storiografico sulle relazioni internazionali nella fase della coesistenza competitiva (1958-1968). Come scrivono nell'introduzione Agostino Giovagnoli e Luciano Tosi, diversamente da opinioni ancora molto diffuse, non ci fu in questo periodo una radicale discontinuità rispetto alle scelte atlantica ed europeista di De Gasperi, che Fanfani condivise con maggiore chiarezza e fermezza di quanto usualmente gli è stato riconosciuto. E vero però che svolse un'attività intensa, cercando di introdurre elementi di novità per far uscire l'Italia da una posizione di subalternità, favorire il dialogo fra Est e Ovest, aiutare i paesi in via di sviluppo, coniugare gli interessi nazionali con quelli della comunità mondiale. Il volume fa emergere il complessivo progetto culturale, e le sue implicite radici religiose, che hanno sostenuto la prospettiva ""planetaria"""" da Fanfani più volte richiamata."" -
Telemaco Signorini e la pittura in Europa. Catalogo della mostra (Padova, 19 settembre 2009-31 gennaio 2010). Ediz. illustrata
Il catalogo ripercorre la vicenda umana e artistica di Telemaco Signorini con l'obiettivo di evidenziare il carattere eccentrico e inquieto dell'artista, la puntigliosa militanza critica che lo avrebbe inimicato a molti dei confratelli macchiaioli e che invece riveste, per noi oggi, una particolare importanza essendo un prezioso indizio della sua vocazione sperimentale, del suo aggiornamento sull'arte europea contemporanea, dello snobismo intellettuale che gli aveva fatto preferire l'""imperfetto dell'ingegno"""" al """"perfetto della mediocrità"""". Vengono presentate le opere di Signorini che, per importanza e qualità, segnarono le tappe della sua carriera in Italia e all'estero, affiancando ad esse le opere di artisti europei (Decamps, Troyon, Degas, Caillebotte, Manet, Sargent, Tissot, Liebermann, Stevens, Toulouse-Lautrec, Van Gogh), più consone a dimostrare il costante dialogo intrattenuto dall'artista fiorentino, anche sul piano del dibattito estetico e sociale, con quanto avveniva fuori d'Italia."" -
Capolavori restaurati. Le Gallerie dell'Accademia e Save Venice Inc.. Ediz. illustrata
Questo volume offre la possibilità di scoprire gli straordinari capolavori d'arte ospitati nel grande museo delle Gallerie dell'Accademia di Venezia, recentemente riportati all'originario splendore grazie a importanti lavori di restauro finanziati da Save Venice Inc., un'associazione di benefattori americani che si occupa attivamente di preservare il patrimonio artistico della città. Il restauro diviene così un'occasione di guardare all'opera d'arte da una diversa angolazione, apprezzandone nuovi aspetti. Un saggio introduttivo di David Rosand e dettagliate schede per ogni dipinto gettano una nuova luce su famose opere quali l'Annunciazione di Paolo Veronese e la Deposizione di Tintoretto. -
Ritorno nella valle degli angeli
Vincenzo Lauria torna in Italia in occasione della morte del padre. Da molti anni vive a New York dove fa il giornalista. Resterà ad Aquilana, piccolo paese dell'entroterra lucano che ha abbandonato da ragazzo, solo il tempo necessario a sbrigare le pratiche della successione. I giorni trascorsi nella casa della sua infanzia e quei luoghi così carichi di bellezza e di mistero riaprono antiche ferite e svelano inquietudini lontane. La drammatica scomparsa del fratello maggiore, il rapporto difficile con un padre assente, il ricordo struggente della madre. Mentre attende l'apertura del testamento, tutto intorno a Vincenzo sembra avvolto nell'aura misteriosa di una realtà parallela in cui si intrecciano i suoni e gli odori di un'altra vita. E così riaffiorano i ricordi di una terra arcana, matrigna, le pratiche magiche, le paure e i segreti inconfessabili. Quasi un'eco minacciosa, che risuona nel paesaggio desolato della valle. Finché, la notte prima della partenza, un evento sconcertante costringerà Vincenzo alla resa dei conti con il suo passato... -
Una breve storia dell'arte. Dal paleolitico al XX secolo
L'arte, gli stili, il gusto sono concetti che si trasformano nel tempo, concepiti diversamente in ogni età; conoscerli significa intraprendere un viaggio nella vita delle forme artistiche attraverso la storia. Una breve storia non vuole tuttavia essere una mera semplificazione ma il frutto di un'elaborazione, di una riduzione culturale che consenta una conoscenza della storia dell'arte distinta dalle ricerche specialistiche e dalla divulgazione informatica e televisiva. Se ""l'arte è tutto ciò che gli uomini chiamano arte"""" e la realtà presenta opere diverse, uniche e irripetibili, è indubbio altresì che la natura del nostro pensiero intenda e apprenda solo ciò che è, o appare, riconducibile a un denominatore comune. La periodizzazione, le teorie, le note di costume sono pertanto assimilabili all'unica categoria presente in tutti i periodi dell'arte: lo stile. Questo generale principio si traduce nel costruire """"ad arte"""" una serie di linee omogenee che tendono a unificare le diversità proprie degli artisti e delle opere. E il risultato è questo libro in cui le idee dell'autore si snodano comprensibili e memorizzabili dal maggior numero di lettori possibile e la complessità dell'arte viene presentata come un racconto sulla storia della nostra civiltà."" -
Intellettuali del piffero. Come rompere l'incantesimo dei professionisti dell'impegno
Per chi suonano il piffero gli intellettuali del piffero? Per se stessi, per avere un posto nella società dell'avanspettacolo politico. Offrono i loro servigi al mercato mediatico perché partiti e altre vecchie istituzioni non garantiscono più il ruolo e l'ingaggio di prima. Nell'ultimo ventennio in troppi hanno commesso la truffa di travestire da militanza il proprio tornaconto personale: c'è chi ha goduto di posizioni di rendita grazie a opposti finti estremismi, facendo affari col nemico, e chi ha speculato, mettendo ""in pegno"""" non una qualche autorevolezza ma l'impegno stesso. Risultato? È ormai cronico quel bipolarismo che da sistema elettorale è diventato disturbo psichico: la sinistra è affetta dalla sindrome dei migliori, la destra ascolta gli istinti peggiori; il centro oscilla secondo convenienza, non coscienza, e i grillini hanno paura di sporcarsi le mani. Così i cattolici fanno i libertini e il moralismo è l'arma delle femministe. E ancora: se le vecchie trombette castrano i figli blaterando di rivoluzione, i giovani senza futuro fanno i tromboni. Per questo il parricidio intellettuale è un diritto naturale, una legittima difesa da praticare azzerando i pregiudizi pregressi e mettendo al servizio di tutti i torti e le ragioni di tutti. Come? Leggendo da adulti (traendone la morale) le favole che raccontano al pubblico gli intellettuali del piffero: furbi storytellers, cattivi maestri e arlecchini del pensiero."" -
Una nuova moda italiana. Ediz. illustrata
"Moda: tanto se ne parla, ma così poco se ne scrive in modo critico e approfondito. In Italia, questo si può dire tanto dei prodotti di moda, sempre più ubiqui, indossati dai personaggi televisivi e venduti sui marciapiedi di ogni città, quanto del giornalismo e di quella folla di fashion addicted, onnipresenti, ossessionati dai nomi degli stilisti e dalle brand e impastati di gossip e di celebrities. In questo nuovo libro, Maria Luisa Frisa affronti con lucidità la moda italiana di oggi, selezionando criticamente un gruppo di designer e registrando con disincanto la loro alterità rispetto a stereotipi e cristallizzazioni cui pare impossibile sottrarsi. Niente di serio si era ancora scritto sulla moda italiana dopo gli anni ottanta, quando avvenne la sua codificazione sotto l'etichetta trionfante del prèt-à-porter mede in Italy. Etichetta che con la forza dei suoi protagonisti ha occupato i decenni successivi. Se una nuova ricchezza creativa viene invece qui riverificata, la si conduce contemporaneamente a tracciare un'identità inedita nella moda italiani. Dalle pagine di questo libro emerge così una nuova scena, dove l'Italia non è solo un'entità geografica, dove Milano non è necessariamente la capitale e dove la moda non regna più assoluta ma si mischia continuamente alle altre discipline della cultura contemporanea. I protagonisti di questa storia italiana sono eroi locali e internazionali, vivono e lavorano nel mondo, ma conoscono le realtà della provincia italiana."""" Stefano Tonchi" -
La ragazza che giocava con il fuoco. Millennium trilogy. Vol. 2
Mikael Blomkvist è tornato vittorioso alla guida di Millennium, pronto a lanciare un numero speciale su un vasto traffico di prostituzione dai paesi dell'Est. L'inchiesta si preannuncia esplosiva: la denuncia riguarda un intero sistema di violenze e soprusi, e non risparmia poliziotti, giudici e politici, perfino esponenti dei servizi segreti. Ma poco prima di andare in stampa, un triplice omicidio fa sospendere la pubblicazione, mentre si scatena una vera e propria caccia all'uomo: l'attenzione di polizia e media nazionali si concentra su Lisbeth Salander, la giovane hacker, ""così impeccabilmente competente e al tempo stesso così socialmente irrecuperabile"""", ora principale sospettata. Blomkvist, incurante di quanto tutti sembrano credere, dà il via a un'indagine per accertare le responsabilità di Lisbeth, """"la donna che odia gli uomini che odiano le donne"""". È lei la vera protagonista di questo nuovo episodio della Millennium Trilogy, un thriller serrato che all'intrigo diabolico unisce un'acuta descrizione della società moderna, con le sue contraddizioni e deviazioni, consegnandoci con Lisbeth Salander un personaggio femminile unico, commovente e indimenticabile.""