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Libraio per caso. Una vita tra autori e lettori
Ha fatto molta strada Romano Montroni da quando, giovanissimo, pedalava in sella a una bicicletta con un cassone pieno di libri. È cominciata così una straordinaria avventura umana e professionale, segnata dall'incontro con Giangiacomo Feltrinelli: nel 1963, a ventiquattro anni, Montroni è il direttore della Libreria Feltrinelli di piazza Ravegnana, a Bologna, e uno dei più giovani direttori di libreria d'Italia. È la prima tappa di un lunghissimo cammino costellato di incontri, progetti, idee, sfide, sorprese. E di successi. Nel 2005, poi, il distacco dalla Feltrinelli e l'inizio di un nuovo corso come consulente del progetto Librerie Coop. Traboccante dello slancio, dell'entusiasmo e della passione che gli sono propri, in questo ""ritratto del libraio da giovane"""" che è memoria e al tempo stesso romanzo di formazione, Romano Montroni si racconta; nel farlo, racconta anche una stagione culturale vista dal suo personalissimo osservatorio, la libreria: dai movimenti studenteschi del '68 e del '77 alla crisi dei primi anni ottanta, ai libri al chilo, ai megastore. E intanto, con un piede nel passato e l'altro, risolutamente, nel futuro, continua instancabile a trasmettere la capacità di """"vendere l'anima"""" a nuove generazioni di librai. Introduzione di Michele Serra."" -
Musica per lupi. Il racconto del più terribile atto carcerario nella Romania del dopoguerra
La storia del più orrendo esperimento carcerario condotto fra il 1949 e il 1952 in un carcere speciale di Pitesti, a nord di Bucarest. Le torture volte alla rieducazione di giovani oppositori del regime sfociarono in un culmine demoniaco senza precedenti. L'idea di fondo era quella della ""rieducazione"""" con il fine di creare """"uomini nuovi"""". Pitesti rappresenta qualcosa di imparagonabile e unico nella storia del Novecento: non l'annientamento ideologico e biologico come ad Auschwitz; non lo sterminio pratico e di massa come nei gulag sovietici; e neppure la rieducazione forzata e spietata come in Vietnam o Cambogia. Si tratta piuttosto di una tortura ininterrotta, attuata di giorno e di notte secondo regole precise, e concepita come un fine in se stesso. Anziché affidare l'esperimento a squadre di """"scienziati"""" del tipo Mengele, venne deciso di lasciare carta bianca a un gruppo di detenuti guidati da Eugen Turcanu, in possesso di eccezionale acutezza mentale, prestanza fisica e capacità di leadership. Nel 1952, quando le prime notizie sull'""""esperimento Pitesti"""" cominciarono a filtrare, per evitare uno scandalo vennero incriminati gli autori (Turcanu in testa): il processo sanzionò la pena di morte per i responsabili, senza toccare gli alti mandanti. Il segreto di Pitesti venne così gelosamente sepolto nella tomba di Turcanu, e ancor oggi (benché in Romania si stia cercando di girare un film sull'argomento) il tabù è intatto."" -
L' architettura come testo e la figura di Colin Rowe. Ediz. italiana e inglese
Critico, teorico e docente di architettura, Colin Rowe è tra le figure che hanno maggiormente influenzato il modo di studiare, pensare e fare l'architettura e l'urbanistica nella seconda metà del XX secolo. Questo libro costituisce un fondamentale contributo all'approfondimento della sua figura e alla rimessa in gioco delle principali questioni affrontate dai suoi studi: dalla composizione architettonica al rapporto tradizione/modernità, dal carattere degli edifici alla interpretazionc della città come complesso e straordinario archivio di forme e di vuoti, di oggetti e di texture. Da La matematica della villa ideale a Collage City fino a L'architettura delle buone intenzioni, gli scritti di Colin Rowe hanno costituito e costituiscono un imprescindibile terreno di confronto per chi si occupa di progetto alla scala urbana come a quella dell'edificio. Attraverso le letture multidisciplinari di progettisti, di storici dell'architettura e di urbanisti, le pagine di questo volume guidano il lettore alla comprensione del metodo di uno studioso che allievo di Wittkower al Warburg Institute prima e maestro di Stirling e mentore di Eisenman poi - indagava le ragioni formali del primo e dell'ultimo Le Corbusier attraverso Palladio e Schinkel, leggeva la città come un collage col suo sfondo e le sue figure e analizzava le architetture come testi in attesa di essere letti. -
Modernità sostenibile. Idee, filiere e servizi per uscire dalla crisi
La crisi 2007-09 è un'occasione per re-impostare il significato e la logica della modernità, nella cornice del nuovo paradigma economico in cui stiamo vivendo: il capitalismo globale della conoscenza. Per rendere la crescita maggiormente riflessiva e dunque sostenibile, bisogna ridare spazio all'intelligenza fluida degli uomini e dei soggetti collettivi, cui tocca il compito essenziale di guidare gli automatismi tipici della modernità (la scienza, la tecnologia, il mercato, il calcolo, le norme generali e astratte dello Stato di diritto), e usare la nuova alleanza tra efficienza industriale e sostenibilità ambientale per realizzare il riposizionamento competitivo delle nostre imprese verso più alti livelli di qualità e di valore. -
La casa del vento
Roma 2006. Malta 1997. La fragilità e il rigore di una giovane donna alla preannunciata morte del padre, scardinano le convenzioni parentali su cui è imperniata la sua vita, costringendola a rimettere in gioco il suo ruolo di figlia, sorella, madre, amante. Sarà l'acquisizione di Colle al Vento, la vecchia casa di famiglia ormai in stato di abbandono, a offrire alla protagonista l'opportunità di ritrovarsi. Un luogo dell'anima prima che delle geografie, sopravvissuto al rimpianto, dove ricostruire - di pietra in pietra - il futuro che verrà. -
Pace diritti umani-Peace human rights (2010). Ediz. bilingue. Vol. 2
È il 2° numero del 2010 della rivista del Centro interdipartimentale di ricerca e servizi sui diritti della persona e dei popoli dell'Università di Padova, varata nel 1986. La rivista si rivolge sia agli ambienti universitari, dove si sono aperti spazi specificamente dedicati all'insegnamento e alla ricerca sui diritti umani, la pace e lo sviluppo umano, sia agli ambienti di società civile globale (organizzazioni non governative, gruppi di volontariato, gruppi religiosi, movimenti di promozione umana), sia alle istituzioni ai vari livelli, sempre più puntualmente sollecitate a dare compiuta attuazione ai principi e alle norme del diritto internazionale dei diritti umani. -
In viaggio su una gamba sola
"Il premio Nobel 2009 a Herta Müller riporta alla nostra attenzione questo romanzo per tanti aspetti autobiografico, scritto subito dopo il passaggio dell'autrice dalla Romania alla Germania ovest (1987) e pubblicato nel 1989 alla vigilia della caduta del Muro di Berlino. Si tratta di una delle prime e più forti testimonianze della difficoltà di vivere quel passaggio. È un'opera che racconta, infatti, l'esperienza di fuga da una dittatura e il travaglio di un esilio volontario, tanto cercato quanto doloroso e traumatico; della nostalgia e della perdita, della vita nomadica, di una coazione al movimento attraverso stazioni grandi e piccole, su treni, scompartimenti, sale d'aspetto e lungo binari. Con uno stile secco e tagliente, con un racconto senza ornato e senza tentazioni sentimentali, con una lingua alla quale resterà sostanzialmente fedele negli anni, Herta Müller fissa quasi ossessivamente gli oggetti e i gesti minimi di una vita tra confini e non-luoghi, racconta gli amori, le inibizioni e i ricordi di una giovane donna, il suo disagio di fronte a nuove relazioni umane. Questo romanzo, nel quale si intrecciano e si confondono valenze simboliche e dati di realtà, costituisce senza dubbio una tappa centrale nel coerente percorso di scrittura che ha portato Herta Müller ad ottenere il massimo riconoscimento internazionale"""". (Maria Fancelli)" -
Poesie per Emma. Testo inglese a fronte
Thomas Hardy, a tutti noto come romanziere, è anche, e forse di più, un grande poeta, come tale riconosciuto e amato soprattutto dai poeti. Tormentate e struggenti poesie d'amore: il settantaduenne Hardy prese a scriverle dopo la morte, nel 1912, della prima moglie Emma Lavinia Gifford. Un incontro folgorante, un grande amore e una vera passione, conclusi in un matrimonio lungo e infelice, che si logora in un grumo velenoso di incomprensioni e rancori. Quando Emma improvvisamente muore ha luogo un mutamento prodigioso e Hardy viene travolto da un fiotto di ispirazione poetica, in cui il suo grande romantico amore giovanile diventa l'unica realtà che lo interessa. Più di cento sono le poesie per Emma, cariche di rimorso e rimpianto per ciò che è perso, ma piene di quella luce e di quelle emozioni che il vecchio poeta va ricercando e ritrovando. Poesie tra le più perfette della sua produzione: apparentemente semplici, nella grande varietà di forme metriche e strofiche, negli sviluppi e variazioni delle immemorabili forme tradizionali della ballata, nelle forme e nei ritmi organici in cui la lingua e l'esperienza quotidiana si bilanciano con il termine prezioso o l'immagine letteraria. -
L' Avare fastueux-L'avaro fastoso. Ediz. bilingue
Ultima commedia composta da Goldoni e doloroso insuccesso, L'Avare fastueux si inserisce con una proposta drammaturgica originale in un vivace dibattito intorno alla commedia di carattere. Con la figura del protagonista Chateaudor, nuovo ricco che ha acquistato il titolo nobiliare e progetta un conveniente matrimonio, Goldoni crea un avaro moderno, che unisce all'avarizia l'ostentazione di chi ambisce a un mondo socialmente superiore. Una commedia amara, spiazzante, dove il riso è confinato a poche scene, ma che analizza con preveggenza l'egoismo di un mondo regolato dal guadagno, che alimenterà la stagione del grande romanzo dell'Ottocento. -
Il Conte Pecorajo. Storia del nostro secolo. Testo critico secondo l'edizione a stampa del 1857
Nella primavera del 1855 Ippolito Nievo decide per la prima volta di scrivere un romanzo. Nasce così ""II Conte Pecoraio"""", una """"storia del nostro secolo"""", che uscirà dopo una tormentata elaborazione nel 1857. """"Il Conte pecorajo"""", insieme ai racconti del """"Novelliere campagnolo"""", è un tentativo di esplorare narrativamente la realtà rurale del Friuli contemporaneo. Il progetto di una letteratura """"campagnuola"""", diffuso nell'Europa di quegli anni, trova in Italia con Nievo una risposta capace di confrontarsi coi più importanti modelli letterari (Manzoni, Sand, Carcano), di misurarsi sulla complessità del romanzo, e di riflettere le difficili questioni - sociali, economiche e culturali - di quell'Italia regionale, povera e arretrata, ma ricca di valori e di civiltà, che era ormai avviata all'unità nazionale. La veste linguistica, eccessiva rispetto alla media ottocentesca e alle stesse abitudini nieviane, e alcuni artifici narrativi hanno ingiustamente penalizzato questo romanzo, forse il meno noto di Nievo. Eppure attraverso la storia di Santo - il """"conte pecorajo"""" - e di sua figlia Maria, il lettore di oggi riscopre un documento vivo del Friuli preunitario, un romanzo """"contadinesco"""" tutt'altro che banale, e la prova prima di un grande scrittore."" -
Il Conte Pecorajo. Storia del nostro secolo. Testo critico secondo i manoscritti del 1855-56
Rispetto al testo pubblicato da Nievo nel 1857, il manoscritto autografo del 1855 qui stampato per la prima volta conserva una versione del Conte Pecoraro profondamente differente e molto suggestiva, che consente di seguire da vicino il lavoro dello scrittore e di comprenderne la riflessione. La versione manoscritta infatti documenta una fase anteriore a quella ""caricatura"""" espressiva che caratterizza, com'è noto, l'edizione del 1857. In questo senso sembra essere più vicina al progetto originario, formulato da Nievo nella primavera del 1855, di scrivere un romanzo """"semplice semplice"""", in ideale corrispondenza col suo tema rurale e contadino. Si tratta di un testo ancora """"in movimento"""", ancora non licenziato dallo scrittore, che manifesta un modello di romanzo e di scrittura profondamente diverso e addirittura alternativo a quello poi adottato e seguito, e non solo a livello linguistico. Rispetto agli esiti finali, questa stesura iniziale ci permette oggi di leggere le prime pagine del Nievo romanziere: pagine che hanno tutto il fascino dell'immediatezza, e che ci presentano scene del tutto abbandonate nella versione definitiva. Per esempio, il narratore che focalizza progressivamente la povera cucina di Torlano in cui, sul far della sera, vengono presentati i personaggi, si perde si nella versione a stampa del Conte Pecoraro, ma tornerà alla mente dello scrittore quando introdurrà nella cucina di Fratta i personaggi delle """"Confessioni d'un Italiano""""."" -
Le sfide di Israele. Lo Stato ponte tra Occidente e Oriente
"Chi vive in un'isola deve farsi amico il mare"""", recita un antico proverbio arabo. Così """"Israele - scrive David Meghnagi - piccola isola accerchiata da un oceano arabo e islamico"""". Uno Stato che, per la sua naturale ricchezza e per le sfide continue che ha dovuto fronteggiare fin dalla sua nascita, ha sperimentato, in profondità e con largo anticipo, molti dei problemi con cui l'Europa si sta confrontando oggi, con la crisi dello Stato nazionale, il riemergere dei vecchi particolarismi e il cambiamento demografico indotto dai flussi migratori. L'autore analizza il conflitto mediorientale attraverso le metafore, le equazioni simboliche che fanno da sfondo a ricostruzioni arbitrarie, i luoghi comuni, le idealizzazioni e le demonizzazioni che caratterizzano il modo di riferirsi allo Stato di Israele e rimandano a questioni irrisolte negli strati profondi della cultura e della psicologia collettiva. Dal confronto con i testi della tradizione ebraica, le pagine degli scrittori israeliani contemporanei - Amos Oz, Abraham Yehoshua, David Grossman -, le vicende della politica estera e italiana, e della storia personale dell'autore, emerge una lettura nuova e profonda della realtà israeliana capace di trovare soluzioni innovative ai problemi delle società post-globali." -
Il continente interiore. Cinquantadue stazioni
"Il viaggio più lungo è il viaggio verso l'interno"""", scriveva Dag Hammarskjòld; all'interno di noi poiché """"La radice di ciò che ci desta meraviglia è nei nostri cuori"""" (Francis Ponge). Questo libro percorre, in 52 stazioni di sosta e di lettura (una per ogni settimana dell'anno), la memoria sapienziale delle """"Lettere e delle Scritture"""", in una cornice di piccole parabole e meditazioni, ritratti ed elogi, paradossi e luoghi dell'anima; libri e Maestri che hanno formato il Novecento e l'autore sono evocati nella luce dell'affetto, che fa crescere e illumina. Uno spazio di pensiero e di raccoglimenti, da Vittore Branca a Max Milner, da Archangelos a Cingoli, da Sainte-Marie de la Tourette alla Sagrada Familia, che fanno dell'Europa un lascito ricco di futuro. Così il simbolo in cui converge tutto il cammino è il """"germoglio"""": una promessa, un inizio, uno stelo di speranza - nell'incompiuto, nell'Aperto." -
Il morbo giustizialista
Da Mani pulite e dal crollo della Prima Repubblica giustizialismo e il suo contrario, antigiustizialismo, si sono imposti nel dibattito pubblico, nello scontro politico e nella polemica giornalistica, riaprendo antiche ferite e divisioni che si credevano ormai superate con la caduta del Muro di Berlino e la fine della guerra fredda. Sotto le insegne dell'uno o dell'altro si sono ricreati stati d'animo, si sono riaccesi passioni e sentimenti forti e contrapposti, si sono formati correnti culturali, movimenti di opinione e persino partiti. Giovanni Fasanella, giornalista d'inchiesta, e Giovanni Pellegrino, avvocato e politico di lungo corso, analizzano le cause, i sintomi, le manifestazioni conclamate del ""morbo giustizialista"""", con un occhio alle possibili soluzioni per liberare il Paese dai paradossi che lo paralizzano."" -
Ciascuno per sé. Vivere senza welfare
Grazie alla diffusione delle tecnologie, alla maggiore disponibilità di tempo, alla ricchezza prodotta e accumulata con lo sviluppo economico, alla rete globale, le ragioni che avevano favorito la nascita del welfare state così come lo abbiamo conosciuto sono venute meno. Oggi individui e gruppi di interessi hanno il medesimo obiettivo: uno Stato leggero. Siamo di fronte a uno scenario sociale che l'autore definisce con un neologismo: ""Olibù"""". Una società fatta da oligarchie e tribù che mette insieme i due poli estremi della globalizzazione contemporanea, dove si imparerà a vivere senza welfare e nella quale ciascuno farà per sé. E in questo contesto la """"classe della massa"""", all'interno della quale sempre più conta l'imponente ammontare di patrimonio individuale, si organizzerà sfruttando le opportunità offerte dai network per formare nuove tribù di interessi. In questo provocatorio pamphlet Edoardo Narduzzi delinea un panorama in forte trasformazione: stiamo vivendo in una società nata dalla caduta del muro di Wall Street dove tutto si rinnova, anche la politica."" -
Lo schermo sonoro. La musica per film
Come nasce la musica all'interno della produzione cinematografica? Quali sono le strategie compositive del musicista chiamato a commentare le immagini in movimento? Cosa accade nelle complicate fasi della post-produzione quando la musica viene montata con i rumori e i dialoghi? Come viene trattata la colonna sonora quando un film è restaurato oppure edito nei supporti in dvd che oggi affollano il mercato? Questo libro intende offrire una risposta a tali quesiti, nella convinzione che questa sia la necessaria premessa per ascoltare in maniera consapevole la musica di un film. Il testo è articolato in dieci capitoli che ripercorrono le fasi dell'allestimento della musica in un film, partendo dai primi scambi di opinioni fra regista e compositore per giungere alla scrittura, al montaggio e missaggio. I capitoli finali, invece, sono riservati alla produzione discografica della musica per film, ai problemi del restauro e ai percorsi che portano questi brani a far parte di spot pubblicitari, sigle televisive, programmi concertistici o balletti. -
Goyescas
Goyescas è il romanzo rivelazione di Francesca Maria Villani, pianista formatasi al Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli, definito «una delle dieci opere fondamentali per capire la poetica del sud Italia».rnStrutturato in undici capitoli, il racconto dipinge con una scrittura ad alto tasso emotivo il frammento di vita di una giovane donna di ritorno nel paese natale, per un tempo che le permette di comprendere ciò che non aveva avuto modo di focalizzare. Nell’avvicendarsi di presente e passato si mescolano tradizioni e vicende di un borgo dell’entroterra pugliese: ogni scorcio è il pretesto per un tuffo negli incantesimi del territorio, tra figure di un mondo che sembra svanito appena ieri e dove amori, delusioni, beffe e incidenti si rivelano nella loro lirica semplicità. La protagonista si muove tra le vie del paese ascoltando e narrando a sua volta fiabe e aneddoti, mentre cerca sé stessa e la musica che crede di avere abbandonato. Un libro di conoscenza e di rara eleganza intellettuale. -
La leggenda di Nitrodi
La leggenda di Nitrodi è il racconto di un viaggio, un emblema noto alla letteratura, forse il più antico e capace di cavalcare i tempi. E ciò che Lisa vive, nello scenario unico dell’Isola Verde, non è solo un percorso alle radici dell’esistenza bagnato da uno dei miti di Ischia, ma anche una riflessione sull’evoluzione civile e la lotta per la felicità.rnrnOmaggiare l’isola campana, va riconosciuto, non è difficile. Il racconto però non intende suscitare unicamente attrazione per i luoghi dell’isola, ma anche per la storia e la cultura che ne sono origine e cornice. Un percorso che parte da lontano e si sviluppa nello spazio, nel tempo, e racchiude molteplici chiavi di lettura: la fotografia di più generazioni, le emozioni, non solo positive, che muovono la vita – spesso senza che ce ne accorgiamo –, il mistero della maternità, la violenza di genere (pilota occulto dell’esistenza di troppe donne), l’emigrazione, la psicologia, l’amicizia e l’amore. Livelli di lettura che s’inseriscono agilmente in un mosaico di personaggi che incarnano alcune tipicità di Ischia, e non di riflesso di Napoli. Quell’insieme di peculiarità spesso tratteggiate solo con brevi stereotipi, è simbolo della creatività, dell’estro artistico e della filosofia di vita partenopei. La scoperta dell’humus umano di una terra e del suo popolo, dei vizi e delle qualità che palesa o nasconde, lascia infine emergere altre scoperte, più intime, inattese. E attraverso la leggenda, imprime una direzione nuova e imprevedibile al destino di Lisa. -
L' alunno. Tutto ciò che la scuola non ha il coraggio di rivelare
"L'alunno, o tutto ciò che la scuola non ha il coraggio di rivelare"""" è una testimonianza diretta in forma di saggio divulgativo, scritto con uno stile immediato e privo di tecnicismi, di quel fastidioso politichese di cui spesso vengono infarcite le pubblicazioni a tema. L'autrice offre un'esperienza dalla parte degli studenti e da quella dei docenti, finalmente parificate nell'analisi della realtà in cui si incontrano, e una lucida esposizione di rimedi a magagne che il sistema denuncia da decenni senza mai correggere. Un viaggio nella """"insostenibile profondità delle empatie"""" per capire davvero le ragioni del disagio giovanile e prevenirle, un'escursione senza giudizi sommari, con la partecipazione di chi si mette alla pari, prende in esame le fragilità e lavora sui dubbi, perché l'esercizio della domanda è l'unico sentiero che porta alla consapevolezza. «L'errore più grande che fa la scuola è imporre dall'alto un decalogo, un programma, e chiedere di accettarlo supinamente. Non sono forse, gli studenti, maturandi? Non è forse, l'adulto, maturo, e si comporta alla luce delle esperienze accumulate nel corso della storia? È facile allora capire come la richiesta, anzi, la pretesa che sia lo studente a piegarsi alla procedura, anziché la procedura a essere pensata in funzione dello studente, porti a clamorosi disastri». Apparato critico a cura di Riccardo De Rosa, con una nota di Marco Vagnozzi." -
Gli irresoluti. Ediz. integrale
Gli irresoluti narra di un'adolescenza in ritardo e la scoperta di una sessualità contorta tra fughe, insidie, rimpianti, e una galleria di personaggi di inconscia malizia e perversa innocenza.