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Drawing as fighting. Manuale per un disegno da combattimento. Ediz. illustrata
Definire il limite, calcolare la distanza, mantenere un ritmo, sviluppare reattività, esprimere potenza e, al contempo precisione: ecco che cosa devono il disegno e il pugilato. Due mondi simili perché nascono attorno a una serie di vincoli di tipo spaziale, temporale, materico, percettivo e persino linguistico; e proprio in queste limitazioni trovano la capacità di rinnovarsi secondo nuovi ritmi e tracciati di senso. Il disegno è un processo complesso, proprio come il lavoro in palestra: non allena soltanto allo sforzo fisico, ma stimola i riflessi, aumenta la reattività, sviluppa concentrazione e resistenza, rinforza la motivazone, prepara a sconfitte inattese e suggerisce strategie e prospettive inaspettate. Un percorso di ricerca e scrittura che nasce in palestra, tra i sacchi pesanti e il tempo scandito dal ritmo della corda, e in studio, dove si ""allena"""" il disegno in un match senza fine contro se stessi ma anche contro un altro avversario, il foglio bianco, che bianco non è mai. Drawing as Fighting è al tempo stesso un training book, un phamplet sull'arte di illustrare lo sport, un manuale di disegno sperimentale, strutturato come percorso pratico, attraverso esercizi liberamente ispirati al mondo della boxe. Ma è anche un libro sul pensiero di un artista, Marco Bongiorni, che raccoglie i suoi lavori sui grandi interpreti della nobile arte, con opere inedite a colori su Mike Tyson, Marvin Hagler, Muhammad Ali e tutti i pugili più famosi degli ultimi decenni."" -
El Niño de Hollywood. Una storia personale della gang più pericolosa al mondo
Incentrato sulla vita di Miguel Ángel Tobar, El Niño de Hollywood ripercorre la storia della Mara Salvatrucha (MS13), la gang più pericolosa al mondo: dai suoi inizi in California, alle sue attuali incarnazioni in America Latina e nel mondo. La parabola esistenziale di el Niño è quella classica della vita criminale: un ragazzo povero senza prospettive, ingannato e reclutato da un criminale più anziano, che diventa assassino spietato e brutale. In cerca di vendetta per la morte del fratello, di el Niño inizia a uccidere i suoi ex sodali. Alla fine, dopo aver collaborato con lo Stato, cade vittima della sua stessa banda, assassinato da tre membri della Mara Salvatrucha mentre stava tornando a casa dopo aver registrato la nascita della figlia. Per anni i due fratelli Martínez, un giornalista e un antropologo, lo hanno incontrato e intervistato, fino a riprodurre in un affresco corale le connessioni tra la violenza delle bande negli Stati Uniti e in America centrale, dipingendo un vivido ritratto dall'interno. Le maras sono l'oggetto centrale di questo libro, che ne ripercorre l'evoluzione, le cause e gli effetti, a partire da una storia di vita personale, smontando molti stereotipi. Un testo che si è rapidamente imposto a livello internazionale come il libro di riferimento per comprendere il fenomeno delle bande latinoamericane, presenti ormai anche in Europa. -
Milanesi brava gente. Storie di nera a Milano (1945-1975). Vol. 3
Sospesa tra Buzzati e Scerbanenco, la serie più avvincente sulla storia della mala milanese giunge al terzo capitolo. Misteri inspiegabili e morti crudeli, geni del furto, della truffa e della rapina: un nuovo viaggio nella cronaca milanese più nera, dove i criminali si credono signori e i poliziotti vanno in giro senza la pistola. Dodici racconti che esplorano la Milano del dopoguerra, severa ma accogliente, a tratti disperata, popolata da persone che vivono tra case di ringhiera e osterie, luoghi dove essere aperti al progresso è essenziale. Soprattutto in ambito di tecniche fuorilegge. Accanto a nuovi specialisti del crimine, tornano i grandi nomi della Ligéra milanese - come Otello Onofri, il Principe dei Ladri - e i rappresentanti della legge che abbiamo conosciuto nei due volumi precedenti. Uno su tutti: il commissario Mario Nardone. Ma tra la cronaca nera, c'è anche la politica. Per ipotizzare come sia andata davvero l'ultima notte di Giuseppe Pinelli, il ferroviere anarchico assassinato nella Questura di Milano subito dopo la strage di piazza Fontana. Anche questo volume nasce da Radiografia Nera, il programma in onda su Radio Popolare che, ormai da cinque anni, racconta le storie più sciagurate e leggendarie che Matteo Liuzzi e Tommaso Bertelli hanno trovato scavando negli archivi dei giornali e della memoria. -
Gigi Riva. Ultimo hombre vertical
A cinquant’anni dallo storico scudetto del Cagliari, un libro che ricostruisce la storia e la leggenda del calciatore più rappresentativo di quella squadra epica: Gigi Riva, campione sornione e taciturno che rifiutò le lusinghe dei grandi club del Nord Italia per restare in Sardegna e compiere una delle imprese sportive più importanti della storia. Luca Pisapia narra Gigi Riva l’eroe dell’immaginario collettivo italiano protagonista dell’unico Europeo vinto dagli azzurri (nell’anno di grazia delle utopie, il 1968), demiurgo che plasma la realtà di un Paese che, nel volgere di un decennio, conosce il benessere e assapora il riscatto, si abbandona all’illusione del sogno e infine precipita nell’incubo. Figura ieratica, enigmatica e silenziosa, il cui volto imperturbabile e imperscrutabile racchiude in sé tutta la gamma di espressioni necessarie e ogni sfumatura delle emozioni possibili, Riva non è solo il calciatore che guida il Cagliari a un incredibile scudetto, è anche il condottiero rivoluzionario che attraverso il calcio guida la riscossa di quell’alchemico athanor incandescente chiamato Sardegna. Come lo Straniero Senza Nome, Django, Silenzio, Cuchillo, Armonica o El Chuncho, suoi contemporanei e protagonisti della gloriosa epoca degli Spaghetti Western, Gigi Riva, pistolero solitario e silenzioso dagli occhi di ghiaccio e dal sinistro esplosivo, è l’ultimo hombre vertical: eroe tragico la cui determinazione a portare a compimento il proprio incarico è pari solo alla perseveranza nel combattere inutilmente contro i mulini a vento di un destino che non si è scelto. -
I leoni di marmo
Napoli, 1979. Michele Massa esce dopo aver scontato una condanna a Poggioreale e trova una realtà completamente diversa da quella che ha lasciato. La città è ora preda della camorra. Per difendere un suo amico commerciante, decide di sfidare i ""nuovi padroni"""" di Napoli, entrando senza rendersene conto in un tunnel senza via di uscita. Sono gli anni del conflitto tra la Nuova Camorra Organizzata e gli oppositori di Cutolo. Massa, fedele al suo codice di rapinatore, sceglie una terza via, offrendo la propria vita pur di far rispettare quella degli altri: non """"legge d'onore"""" ma onore che si fa legge. In un racconto dal ritmo serrato e coinvolgente, dove tutte le verità scomode sono messe a nudo, e il bene e il male """"ufficiali"""" mostrano le loro inquietanti ambiguità, Michele imparerà a fidarsi del terrorista compagno d'ora d'aria molto di più che del giudice in udienza. Una """"zona grigia"""" fatta di carceri-lager e processi truccati, fino al ruolo oscuro dei servizi segreti: nessuna prova gli sarà risparmiata. I Leoni di marmo cavalcati con la fresca e pulita fantasia dell'infanzia, per liberare la sua regina senza nome, vengono ancora cavalcati dall'uomo perché la sua regina, ora, ha un nome: """"libertà""""."" -
Il libro bolañiano dei morti. Esercizi di ego dissoluzione
Scritte come coda conclusiva della ""Trilogia della riluttanza"""" che ha imposto Piero Cipriano come psichiatra critico, e anticipatori in parte dei suoi prossimi saggi sulle terapie psichedeliche e sugli stati di coscienza non ordinari, le riflessioni alla base de Il libro bolañiano dei morti sono state pensate e rielaborate a cavallo dei mesi della pandemia. Rappresentano un importante punto di vista critico sulla società contemporanea, sugli aspetti più delicati del nostro presente incerto e del nostro futuro incombente. Attraverso il raccontro della sua quotidianità, sospesa tra nuove ed esasperate forme di controllo, tra passeggiate in città spettrali, tra il lavoro in un ospedale psichiatrico, Cipriano prova a dare un nuovo corso all'epoca dell'indifferenza stimolando pensiero e riflessione. Il passaggio tematico, dalla liberazione dai manicomi alla liberazione della coscienza dalla gabbia della realtà ordinaria accade, per congiuntura o sincronicità, nell'anno del grande panico. L'anno in cui il mondo scopre di essere in uno stato di Bardo, che rende inevitabile l'esercizio di scon namento dai limiti del proprio io. Un testo che prova a dare risposte scomode, in un'epoca di smarrimento, un ibrido letterario: un po' reportage, un po' saggio psichiatrico e antropologico, un po' memoir e un po' pamphlet, forse tutte queste cose insieme."" -
Il punto G dell'uomo. Antropologia del desiderio maschile
Nell'epoca del me-too, il tema del desiderio maschile è ammantato di negatività. Sembra che gli uomini, a differenza delle donne, non sappiano desiderare nel modo giusto. Non solo sono affetti da una brama incapace di accorgersi del desiderio e del piacere femminile, ma in più non sono capaci di desiderare in un modo che possa realmente far loro raggiungere il piacere. Gli uomini quando desiderano sono delle bestie incapaci di godere, e il punto G sta lì a ricordare loro che non conoscono la propria sessualità e come renderla davvero completa. Questa situazione, a cui si contrappone il desiderio femminile, giusto, politicamente corretto, sacralizzato in ogni sua manifestazione, fa sì che nella sua immoralità il desiderio maschile rappresenti oggi quello stato di profanazione, amoralità e infrazione considerato da sempre il vero paese del desiderio. Un desiderio reso utile e asservito alla politica e alla morale è una condanna della forza dirompente e della verità di noi stessi che esso rappresenta. Così può accadere che, occupandosi da antropologo del desiderio maschile, si scopra che nella sua ""inguaribile"""" oscenità ci sia qualcosa da recuperare, se vogliamo davvero ridare alla relazione uomo-donna e alla relazione tra desiderio e realtà la dignità fondante che spetta loro."" -
Fuga dalla rete. Letteratura americana e tecnodipendenza
Negli ultimi vent'anni è cambiato tutto. Le tecnologie di comunicazione hanno occupato ogni più piccolo angolo dell'esistenza quotidiana, annullando le distanze, il tempo, lo spazio. Internet e i social network si proponevano di rendere il mondo un posto migliore, permettendo alle persone di comunicare con chiunque, informarsi su qualsiasi cosa, essere più libere. Oggi quell'utopia sta mostrando tutti i suoi lati più oscuri e il sogno della rivoluzione digitale è più spesso simile a un incubo: solitudine, disinformazione, manipolazione, tecnodipendenza sono alcuni dei suoi principali risultati. Come raccontare tutto ciò che è successo? Stranamente la letteratura americana, cioè l'espressione della nazione in cui sono nate e si sono sviluppate le gigantesche multinazionali che oggi controllano la rete, sembra più impegnata a fingere che non sia successo niente, invece di dedicarsi al compito di raccontare i mille modi in cui il mondo è cambiato. Solo pochi romanzi hanno tentato di avventurarsi nelle contraddizioni del cyberspazio. Questo libro prova a seguire le tracce degli autori più importanti, da William Gibson a Jonathan Franzen, da Stephen King a Dave Eggers a Don DeLillo, con l'obiettivo di spiegare perché una tecnologia, che avrebbe dovuto renderci liberi, ci abbia al contrario trasformati in schiavi. E perché il presente in cui ci ritroviamo a vivere sia al tempo stesso diverso e peggiore rispetto al futuro da cui le grandi distopie novecentesche di George Orwell o Aldous Huxley avevano cercato di metterci in guardia. -
Malamoda. Come lo stile dei cattivi soggetti ha influenzato il costume
Dopo aver esplorato con il suo tratto inconfondibile il mondo dei pirati e dei punk, degli sciamani e degli hippies, Matteo Guarnaccia racconta come il mondo criminale nelle sue varie diramazioni storiche abbia influenzato e continui a segnare lo stile: dai cappotti dei gangster di Chicago alle coppole dei Peaky Blindres, dal cinema alla letteratura, dalla strada ai negozi di tendenza. Dopo un'ampia introduzione storica del fenomeno, la parte centrale del volume è caratterizzata da oltre 70 tavole inedite di Guarnaccia che evidenziano l'evoluzione dello stile criminale nel corso dei secoli, dai pirati ai briganti, dai gangster americani ai teddy boys inglesi, fino alle figure che hanno influenzato l'immaginario nostrano come Renato Vallanzasca e Francis Turatello. Un testo istruttivo e divertente che indaga il fascino indiscreto dei cattivi ragazzi e del loro stile estetico, con un tocco d'artista e parecchie sorprese. -
Donne oltre le armi. Tredici storie di sovversione e genere. Nuova ediz.
"Avevo voglia di parlare delle donne della mia generazione. Donne nate nel Novecento che hanno vissuto la loro epoca e che perciò si sono dovute misurare con regimi dittatoriali di destra e di sinistra e altre che di fronte alla prepotenza del capitale hanno cercato la loro libertà e quella di tutti anche con le armi ma che delle armi non hanno fatto un feticcio. Alcune sono mie amiche, altre le ho appena sfiorate ma tutte sono, in vario modo, legate alla mia vita."""" Storie di donne che in vari angoli del mondo hanno scelto la lotta, in molti casi armata. Si parte dall'Italia con Nadia Ponti, condannata per la militanza nelle Brigate rosse a più ergastoli, lancia oggi questo imperativo """"scomodarsi"""", un andare verso l'altro che non è la cura ma inseguire il desiderio come possibilità di reinventare il mondo. Susanna Ronconi, condannata per Prima linea rivendica il diritto a una biografia degli sconfitti. Senza eroismi ma con risolutezza raccontano la loro vita anche altre donne: Enza Siccardi, anarchica, Ruth Torres (del Frente sandinista nicaraguense), Delia Cornejo (Frente Farbundo Martì), Petra Krause (tedesca internazionalista), Marisa (Frap), Diana Chuli scrittrice albanese che a vissuto la dittatura di Enver Hoxha e Clara Queroz in Portogallo sotto la dittatura fascista di Salazar. Infine c'è Nessrim Abdullah comandanta kurda sul fronte di Rojava. Da qualche anno il tema del rapporto tra donne e la militanza nei gruppi armati è diventato centrale nella memorialistica della storia politica novecentesca. Rispetto ad altri libri apparentemente analoghi, Rosella Simone affronta il tema con uno sguardo interno e utilizzando lo strumento dell'incontro, finendo per tracciare storie che vanno oltre il racconto della militanza politica e diventano affresco di un'epoca di emancipazione femminile." -
Tenebre su Kreuzberg
Berlino, 2012. Il detective Berger è sulle tracce di un assassino che strangola le sue vittime quando scende il buio. Ha un disperato bisogno di risolvere il caso se non vuole che il suo capo gli faccia appendere il distintivo al chiodo. Ma il vecchio poliziotto beve troppo, odia il suo lavoro, i suoi colleghi, la sua ex moglie, sé stesso. E disprezza anche quello spiantato del figlio Nick, un sedicente artista che si arrabatta e campa di stenti, ha un disturbo della personalità e filtra la sua realtà distorta attraverso le foto allucinate che scatta nella notte. Adesso però il figliol prodigo vuole a tutti i costi rincontrare il padre: dice d'avere degli indizi chiave per scovare il serial killer. Tra sale a luci rosse e palazzi abbandonati, pub che brulicano di gente strana e improbabili saloni di bellezza, raduni fuori orario e vicoli immersi in una nebbia spettrale, gli eventi precipitano in un vortice di follia mentre tutt'intorno a Kreuzberg, il leggendario quartiere alternativo che ora vive un misto schizoide di nostalgia e desolazione, calano le tenebre. Miron Zownir, poeta della fotografia radicale, spariglia le carte del genere noir e restituisce al lettore un affresco punk sull'altra faccia della metropoli, quella più oscura e respingente, tanto avversa alla morale comune quanto lampante nel mettere a fuoco le contraddizioni che ci circondano. E che non vogliamo vedere. -
Liberiamo tu
E questa è la storia del desiderio di liberazione globale che si realizza in maniera incompiuta: ""liberiamo tu"""". Una storia non ancora finita, perché i conti non si sono mai fatti. Così nel Duemila e venti ci si può svegliare negli anni Settanta del secolo prima. Il protagonista, che racconta in prima persona ma è senza nome, agisce a Milano ed è sempre in tensione: tra un esproprio e una spesa, un discorso sul mondo e uno sui volti. Qui la parola ha il suo ritmo, la si potrebbe cantare; e le canzoni accompagnano in parte il racconto, soprattutto negli anni Settanta. """"Liberiamo tu"""" non è solo una riflessione sulle analogie inaspettate che la storia presenta, ma anche sulla letteratura (che abbiamo dimenticato), sul linguaggio (che abbiamo accettato), sul suono (che non abbiamo ascoltato). Rivoluzione, amore e letteratura: """"Liberiamo tu"""" è il ricordo di chi le ha attraversate."" -
Pino. Vita accidentale di un anarchico
Era la notte tra il 15 e il 16 dicembre 1969 quando il ferroviere anarchico e partigiano Giuseppe Pinelli, detto “Pino”, moriva a 41 anni precipitando da una finestra della questura di Milano, dove era trattenuto per accertamenti dopo l’esplosione della bomba alla Banca Nazionale dell’Agricoltura di Milano. Questo romanzo per immagini, ispirato alla docufiction Pino, vita accidentale di un anarchico di Claudia Cipriani e Niccolò Volpati, va alla scoperta dell’uomo, del marito e del padre, con le sue idee, le sue passioni e i suoi affetti, partendo proprio da quel fatidico 1969 e arrivando al 2009, quando il Presidente Giorgio Napolitano lo definì “la diciottesima vittima della strage di Piazza Fontana”. La storia di Giuseppe Pinelli viene raccontata in modo inedito dalle figlie Claudia e Silvia. Si entra gradualmente in una storia complessa e intricata, che, per quanto già conosciuta e raccontata in molte testimonianze – libri e opere teatrali, fra cui quella celebre di Dario Fo, Morte accidentale di un anarchico – accresce nelle due bambine, che man mano crescono, il livello di consapevolezza, s’infittisce il quadro delle informazioni, si articola il discorso politico e il contesto storico: le contestazioni a cavallo tra gli anni sessanta e settanta, la “strategia della tensione”, l’Europa divisa in due blocchi. Elementi essenziali per comprendere come una storia apparentemente piccola sia diventata parte della Storia del Paese. Per chi già conosce la storia di Pinelli, il racconto delle figlie permette di esplorare, insieme al contesto politico, anche quello emotivo, familiare e dunque più intimo. ""Pino, vita accidentale di un anarchico"""" racconta la morte di Pinelli, ma soprattutto la vita, e la storia di una donna, Licia, che ha lottato tutta la vita per rendere giustizia al marito."" -
Corpo estraneo. Storia di Giorgio Vale (1961-1982)
Frutto di un lavoro di ricerca decennale, ""Corpo estraneo"""" ricostruisce per la prima volta la vicenda biografica di Giorgio Vale, figura di spicco della sanguinosa stagione dei Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR), il più importante gruppo armato dell'estrema destra, attivo tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta. Vale è stato un neofascista anomalo, difficilmente inquadrabile in facili cliché interpretativi, in virtù della sua pelle nera, derivante delle origini eritree del padre Umberto. Un black italian che proietta la storia coloniale, così distante nel tempo, fino ai più tumultuosi anni della storia repubblicana. Già militante di Terza Posizione, gruppo del caotico magma extraparlamentare nero nella Roma degli anni settanta, Vale bruciò le tappe della militanza radicale tramite un'escalation irreversibile che lo condusse nei NAR, lo vide erroneamente collegato alla strage di Bologna e che si concluse tragicamente in un appartamento di periferia nel maggio 1982. Suicida, nella versione della Procura di Roma; ucciso dalla polizia, con la benedizione del SISDE, secondo la famiglia. La vicenda biografica di Vale e la parallela ricostruzione storica degli ambienti dell'estremismo nero sono condotte in modo approfondito, sulla base di una ricerca innovativa che si avvale di molte fonti istituzionali, solo recentemente rese accessibili. Questa mole documentale è inoltre integrata da un importante apparato di fonti orali e si avvale del prezioso archivio familiare, prodotto e conservato negli anni dal padre di Vale per cercare di dimostrare la tesi dell'omicidio del figlio. Un libro che colma un grande vuoto storiografico negli studi sul neofascismo italiano e sulle vicende a essi attribuite e mai del tutto chiarite, in primis la strage di Bologna. Prefazione di Guido Salvini."" -
Mastini. Romanzo di una vita in fuga
Johnny lo zingaro, al secolo Giuseppe Mastini, è uno dei banditi più iconici della storia criminale italiana, una figura discussa e controversa, che in tanti hanno provato a decifrare senza successo e che per la prima volta ha deciso di raccontarsi. Amico d'infanzia di Pino Pelosi, l'assassino di Pasolini - episodio su cui più volte si è tentato di coinvolgerlo - Johnny è nato nel 1960 da una famiglia di giostrai di origine sinti ed è cresciuto nomade, senza una educazione scolastica, con la legge della strada. Arrestato in giovane età e insofferente al mondo dei riformatori e del carcere, organizza con successo più di una evasione. Nel 1987 ottiene un permesso per buona condotta ma si rende latitante rifugiandosi all'interno di una casa di pescatori, fino alla notte di follia che gli cambia la vita. Una notte durante la quale ruba diverse vetture, sequestra una giovane donna, uccide un agente e viene infine individuato e arrestato con la sua compagna. Da quella notte solo silenzi intervallati da tentativi di evasioni più o meno riusciti, fino a oggi, ancora in carcere a scontare la sua pena, senza riduzioni. ""Mastini"""" è il frutto romanzato di numerose conversazioni con l'autrice alla maniera di Truman Capote. Il ritratto a più tinte del rocabolesco percorso esistenziale e delle tante fughe di uno dei banditi più noti della storia della malavita romana e italiana."" -
Bravi fioi. Storie di vita e malavita veneziana
È tutto vero. I luoghi, i personaggi, gli episodi narrati in “Bravi fioi” sono reali. E ogni riferimento a persone esistite o esistenti è da considerarsi voluto e non frutto di una pura coincidenza. Maurizio Dianese, lo storico cronista della malavita nel Nordest, mescolando cronaca, inchiesta e narrazione pura offre un nuovo grande affresco delle più affascinanti e in gran parte inedite storie criminali veneziane. È tutto vero soprattutto quando sembra tutto inventato. In “Bravi fioi” infatti troviamo una galleria di personaggi che sembrano usciti da una pellicola cinematografica, come il Conte che ""regala"""" ai banditi veneziani il primo skimmer per la clonazione dei bancomat e delle carte di credito o il Principe, discendente di una delle 12 famiglie apostoliche che hanno fondato Venezia, che tra un bicchiere di whisky con Hemingway e una chiacchierata con i reali d'Inghilterra, si diverte a rubare quadri antichi nelle case patrizie sul Canal Grande. E poi carabinieri assassini e poliziotti che inventano pentiti fasulli, un delitto di mafia eccellente e un cancelliere corrotto che truffa addirittura Totò Riina. E, ancora, magistrati che aggiustano processi e ladri """"onesti"""", rapinatori e truffatori, grandi giocatori di poker che in una """"mano secca"""" vincono una galleria d'arte a Venezia o una vetreria a Murano. “Bravi fioi” racconta """"in chiaro"""", ma come se fosse un romanzo, un'epopea di vita e malavita degli ultimi trent'anni. Il tutto sullo sfondo di una Venezia criminale vecchia e """"artigianale"""" che, come documentano le cronache, sta ormai cedendo il passo a mafia, camorra e 'ndrangheta, che si contendono le spoglie della città più bella del mondo con le mafie cinesi, albanesi, nigeriane e i nuovi ladri in guanti bianchi."" -
Web e società democratica. Un matrimonio difficile
Il volume, curato da Ermanno Vitale e Fabrizio Cattaneo, raccoglie le rielaborazioni degli interventi al seminario «Web e società democratica» e di singole lezioni all'interno di un progetto su democrazia e ICT svoltosi presso l'Università della Valle d'Aosta nel biennio 2016-2017. Gli autori che hanno collaborato sono i seguenti: Laura Agostino, Roberto Casati, Massimo Cuono, Andrea Greppi, Claudio Marciano, Luca Mori, Javier M. Reyes, Fabrizio Tonello, Giovanni Ziccardi. -
Il diritto alla storia. Saggi, testimonianze, documenti per «Historia Magistra» (2009-2019)
In occasione del decimo anniversario di vita di «Historia Magistra. Rivista di storia critica», abbiamo deciso di riflettere sul nostro percorso, attraverso un volume collettivo che per un verso racconta la vicenda della Rivista, e per un altro fa il punto sullo stato della ricerca storica, e in particolare sul rapporto tra la storia e le altre discipline. Soprattutto il libro vuol essere un mattone nella barricata in difesa della storia, un ""bene comune"""" fondamentale, contro i tentativi ricorrenti di delegittimarla e svilirla."" -
Ai confini della docenza. Per la critica dell'università
Il volume presenta una critica dell'università diversa da quelle correnti. La prima parte, dedicata alla crisi dell'università (con contributi di Bellofiore, Vertova, Forges Davanzati e Dal Lago) propone tanto una analisi delle controriforme da Berlinguer a oggi quanto una critica della valutazione della ricerca. Tutte questioni inquadrate sullo sfondo dei cambiamenti del capitalismo e sull'attacco al pensiero critico in economia: il discorso ha però valenza generale. Viene ripubblicato un articolo di Lucio Magri sulla riforma della scuola, nella convinzione che l'università e la scuola non siano mondi a parte ma strettamente integrati. La seconda parte del volume si volge alla critica dell'economia politica, ponendosi in dialogo con il movimento di Rethinking Economics. -
Utopiae finis? Percorsi tra utopismi e progetto
Di fronte alla generale dissoluzione dell'utopismo in un ossessivo presente, alla perdita di memoria in un progressivo distacco dalla riflessione storica, il volume si interroga sul ruolo dell'utopia nella cultura del progetto tra età moderna e contemporanea, alla ricerca di un nuovo orizzonte di speranza. Contributi di: Federico Deambrosis, Alessandro De Magistris, Marco Di Nallo, Manfredo Di Robilant, Catherine Maumi, Manuel Orazi, Luciano Patetta, Agostino Petrillo, Edoardo Piccoli, Antonio Pizza, Aurora Scotti, Luca Skansi, Matteo Vegetti, Leonardo Zuccaro Marchi.