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Il primo amore. Vol. 10: Siamo tutti terrestri.
Stiamo vivendo qualcosa di assolutamente nuovo, mai vissuta prima. In nessun’altra epoca storica. Nessun filosofo, scienziato, artista, poeta, romanziere o antropologo, si era mai trovato a fronteggiare un simile rischio, nell’intero corso della storia dell’umanità. Siamo noi i primi a sbattere il naso contro i nostri stessi limiti di specie. E questo ci dà la misura assoluta della fine di un ciclo storico, di quella cosa chiamata modernità, e dell’inizio di un altro tempo, incerto, che ancora non si sa a cosa preluda: se a una catastrofe oppure a una metamorfosi, a un cambiamento radicale del nostro rapporto con il mondo. -
Una solitudine senza solitudine
"Fedele a una modernità troppo spesso sbertucciata dai post-qualcosa, Massimo Rizzante dà forma a una poesia che racconta e fa entrare il tempo narrativo della prosa nel verso in modo originale proprio perché volutamente pieno degli echi dei Maestri. La sua poesia è un vademecum per resistere alle mitologie del presente e ingaggia una terribile battaglia frontale contro l'oscena volontà di potenza sposata al capitalismo spettacolare che è la sola religione del nostro tempo. Ma è anche un taccuino sui cui foglietti sono segnati i luoghi dove abbeverarsi alla poca sapienza che ci resta. La voce profonda che qui parla con il tono inconfondibile di chi è in viaggio verso l'essenziale chiede che sia fatto spazio a una civiltà fuori dalla sopraffazione, una civiltà che chiede sogni per vivere e non incubi per morire. Raccogliendo in questo volume la sua opera poetica, Massimo Rizzante ha scritto semplicemente uno dei più bei libri di questi anni di miseria dei sentimenti e della mente."""" (Giuseppe Montesano)" -
Io smile
Che cosa si prova quando una catastrofe antropologica ti tramuta in un mostro di successo in lotta contro il tempo? Lo racconta Smile, il protagonista, sospeso a metà tra la ferocia e l'apologo. Là dove “Per contare qualcosa bisogna essere un numero”, vive un progressivo ritorno alla coscienza, partendo dall’indebolimento della propria maschera virtuale, e ristabilisce un contatto con il corpo e la memoria perduti. Fino a doversi rifugiare nel ghetto degli Invisibili con l’aiuto di una ex-prostituta dalle mille incarnazioni. -
Verses versus capital
«Con l'autentica vocazione di scrittore fine e sensibile, sempre rivolta alla ricognizione dei profili di base, nascosti dentro l'apparenza delle cose, Giancarlo Micheli, cesellatore di immagini e di personaggi, diventa costruttore di lievitate memorie di vicende, non facili a scoprirsi a occhio nudo, come il profumo dei fiori sperduti nei monti.» (Federico Gabrieli) -
Mariuccia e una questione di rose
Nella Pavia di metà Ottocento si dipanano le storie di due donne, Mariuccia e Pellegrina, che non potrebbero essere più diverse tra loro: l'una quasi analfabeta, l'altra studentessa universitaria. Ma, entrambe giovani e piacenti, rivendicano orgogliosamente la loro femminilità e il diritto di decidere da sole il proprio destino. Una è vittima di omicidio, l'altra ne è causa (quasi) inconsapevole. Sui delitti indaga l'Imperial regio commissario di polizia Melchiorre Ferrari. Sullo sfondo è una città tanto amata dal commissario - e da Mino Milani - che ne conosce i segreti: le piazze luminose e le cripte oscure, i rossi muri di mattoni ricoperti di salnitro e stillanti umidità, le brume autunnali che vengono dal fiume, i bastioni ricoperti di antica vegetazione. E ne conosce la gente, dal luminare di fama internazionale al piccolo contrabbandiere al più umile mendicante, tutti affaccendati a perseguire una scheggia di felicità. -
Nel volto delle bestie
"Non c'è volto d'animale in cui non ci rispecchiamo, non c'è ghigno che non sottenda l'incubo necessario del deforme, e il linguaggio poetico della Turroni ci narra di una foresta bestiale nel mezzo del quotidiano, in cui la poetessa si muove tra presenze animali come noi facciamo tra le macchine, denuncia una necessaria forma di ossigeno che ci rimetta in pari col nostro vero grado di esistenza, mai comodo così come appare, una bocca da cui si apre un grido perché le grammatiche delle comunicazioni non sono sufficienti. È così che nasce il linguaggio."""" (Tiziana Cera Rosco)" -
Cene al veleno
Un artista e il suo biografo si incontrano per cenare in un ristorante di Londra. Non un semplice ristorante, un ristorante dove servono il fugu. Non una semplice cena, un rituale consolidato negli anni che sancisce il loro legame. Nell'ultima ""cena al veleno"""", si snodano i ricordi di due esistenze intrecciate ancora prima del loro effettivo incontro. Un viaggio nel tempo e nello spazio, dagli anni Sessanta ai giorni nostri. Dalle pianure del Nord Italia alla Londra soffocata dalla killer fog. Dalle calli veneziane fino al mare eterno delle isole greche. Un duello dialettico, un gioco di specchi in cui due uomini ridiscutono il primato tra forma e materia, tra arte e vita, consapevoli che per scavare nell'esistenza dell'altro occorre prima di tutto mettere a nudo se stessi."" -
Sesamo e sale. Testi originali a fronte. Ediz. multilingue
Tutte le lingue mutano nel tempo, si lasciano sedurre da neologismi al contatto con altre lingue, popoli, nuove scoperte tecnologiche, scientifiche, ecc. Le poetesse e i poeti Betty Gilmore, Antje Stehn, Ana María Pedroso Guerrero e Rufin Doh Zeyenouin, Salih Selimovié, autori di questa antologia di poesie, sono ugualmente attori, cantori, pittori. Parlano le lingue dei rispettivi Paesi: Stati Uniti, Germania, Cuba, Costa d'Avorio, Bosnia. Vivono in Italia da tanti anni, comunicano reciprocamente in italiano, lingua d'adozione, nella quale hanno declamato brani, recitato sceneggiature, pubblicato poesie, racconti, si sono esibiti in performance artistiche, dando un eccellente tributo alla lingua di Dante. -
Tutte le altre rose. Ediz. in dialetto
"In queste poesie l'anima di Davide Ferrari affronta, non il racconto di una rosa, ma quella che nasce dentro di lui. Cosa sboccia nel profondo del poeta quando il fiore gli dice qualcosa? Si abbandona al segreto della rosa e ascolta come è espressivo il suo esporre la natura del suo essere. In quest'opera è il senso di umanità che colpisce, insieme all'attenzione, all'osservazione e all'ascolto del fiore. Ogni poesia è come un sogno dove il poeta entra nel segreto dell'anima della rosa e al lettore non resta che abbandonarsi alla musica dei versi. Il dialetto aiuta la natura a farla sentire viva, aiuta la rosa a sbocciare."""" (Franco Loi)" -
La modulazione dell'urlo
Leggere la poesia vuol dire cercare un dialogo e questo libro lo racconta come non capitava di vedere da tempo. Dal 2011 al 2020, Paolo Cosci ha raccolto qui le sue lettere ad amici e maestri. Siamo nel vivo della formazione dell’immaginario letterario dell’autore – generazione anni Ottanta – che porta sulla pagina un confronto critico senza orpelli: con i classici, come Leopardi o Pasolini, e i contemporanei, da Moresco a Ferrari, da Magrelli a Toma. Queste lettere testimoniano con autenticità una storia personale di comprensione della poesia, altrui e propria, e invitano a riflettere sulla funzione attuale della scuola e sulla trasmissione della conoscenza. (Maria Borio) -
La ragazza Melampo e altri racconti
Dopo La maschera – il suo romanzo d’esordio, tradotto in cinque Paesi – e dopo La signora ermellino (che più d’un critico ha avvicinato a La storia di Elsa Morante), Elena Soprano torna con undici esilaranti racconti su donne che alla stabilità affettiva hanno preferito la vita da single.rnSono situazioni a volte comiche – come in Filomena, la donna napoletana con la complusione a controllare la spazzatura differenziata del condominio, che fa una corte serrata al ragazzo egiziano delle pulizie – a volte più intense, vedesi Media Vita in cui Linda, cantante in un coro, si ritrova a vivere l’analogia tra il canone a sei parti di cui sa solo l’incipit e il suo modo di vivere le relazioni che non riescono a spingersi oltre la fascinazione dell’inizio. Situazioni che danno vita a piccoli quadri dove la semplice quotidianità ritrova valore declinandosi nella ricchezza di mondi interiori, a volte semplici a volte più complessi. -
Lama triangolare
Scrittore d’azione per vocazione, Mino Milani ha privilegiato qui il susseguirsi degli scarni fatti di cronaca: quelli dei gelidi e cupi mesi di febbraio e marzo del 1851 nella suggestiva cornice di una Pavia silente e nebbiosa.«È una bella signorina, e anche disinvolta, signor commissario. Doveva vederla come camminava per la strada. Non ha paura di nessuno, quella.»Melchiorre Ferrari è alle prese con due spietati delitti. Tra la morte dell’usuraio Domenico Bianchi pugnalato in un vicolo a Pavia e quella del garibaldino Doriano De Marchi, avvenuta tre anni prima durante la battaglia di Morazzone, non v’è alcun apparente legame. Indagando sull’assassinio del Bianchi, Ferrari raccoglie attonito una serie d’indizi dai quali sembra emergere che ad uccidere sia stata un’identica arma. -
L' uragano Cefis
Dato alle stampe nel 1975,""""""L'uragano"""" Cefis"""" è un libro unico per davvero. Se ne conserva infatti una sola copia, quella che nel marzo 2010 il chiacchierato senatore-bibliofilo Marcello Dell'Utri espose tra i pezzi di pregio alla Mostra del libro antico di Milano. Da allora """"L'uragano"""" ha preso a circolare in fotocopia a mo' di samizdàt, e si spiega: il libro contiene informazioni esatte, dunque pericolose, sulla sfacciata intraprendenza a fini personali di Eugenio Cefis, presidente dell'Ente nazionale idrocarburi (Eni) e poi della Montedison. """"L'uragano"""" si sofferma sul brulicante arcipelago di società private che, per tramite di prestanome, fanno tutte capo a Cefis: società immobiliari, petrolifere, metanifere, finanziarie, del legno, della plastica, della pubblicità, televisive, ecc. affidate a uomini di fiducia del presidente di Eni e di Montedison; e che, con Eni e poi con Monte-dison, sono a volte indebitamente in affari, altre volte in concorrenza. Era l'epoca di bassa marea morale, per dirla con Calvino, in cui l'hanno vinta i peggiori. Ne emerge la foto di gruppo di una borghesia parassitaria, incline all'affarismo e socialmente noncurante: la borghesia più ignorante d'Europa, direbbe Pasolini. Di questa borghesia traffichina Eugenio Cefis parrebbe il paradigma, «la storia mediocre di un uomo mediocre...» scrive Fabrizio De Masi (un nome di comodo), ma dal suo libro traspare semmai la storia di un uomo che - tornando a Pasolini (e a Dostoevskij) -ha conosciuto «la grandezza sia dell'integrazione che del delitto»: la metamorfosi di un """"eroe diabolico"""" metà guardia e metà ladro, la storia di una vita legata a filo doppio ai tanti, troppi intrallazzi e misteri che hanno attraversato e attraversano questo nostro Paese. Non è tutto. Nel suo ampio saggio conclusivo Giovanni Giovannetti rende conto di ciò che l'autore di """"L'uragano Cefis"""" ha inteso tacere, raccordando l'inchiesta di De Masi alla biografia politica e morale dell'onorato presidente"""": Eugenio Cefis, quel giovane sottotenente fucilatore di partigiani e antifascisti poi diventato lui stesso partigiano e antifascista, nome di battaglia Alberto, uno tra i più preparati comandanti militari della Resistenza di area cattolico-monarchica. Dopo la Liberazione, eccolo prima all'Agip e poi all'Eni accanto a Enrico Mattei, il presidente dell'Ente petrolifero di Stato ucciso il 27 ottobre 1962 (una morte che vedrebbe Cefis coinvolto). A Mattei subentrerà proprio l'ex partigiano Alberto, chiamato a perseguire politiche industriali non sempre volte al pubblico interesse e a prefigurare mutamenti istituzionali in aperto contrasto con la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza. Fosse dipeso da lui oggi l'Italia sarebbe una Repubblica presidenziale, più autoritaria che autorevole, guidata dall'""""uomo forte"""" o dal tecnocrate di turno. Introduzioni di Giovanni Giovannetti e Pier Crescenzi."" -
La croce versa
"Con Labiali e L'Insonnia dei Corpi, Paolo Castronuovo aveva già dato prova di una grande maturità artistica. Con questa sua ultima raccolta, l'autore si spinge oltre: La Croce Versa segna un nuovo momento creativo, è un percorso a ritroso, che scava a fondo il dolore e il male. Castronuovo trasfigura la propria biografia e rende universale la sua esperienza."""" (Paolo Cosci)" -
Cavalieri pallidi, cavalieri neri. Gesta e opinioni di Clint Eastwood, eroe pop
Attraverso la storia dell'attore, il saggio di Gabutti racconta come è cambiata la percezione degli eroi. Buoni e generosi, da Per un pugno di dollari non hanno più nulla di troppo nobile: un politicamente scorretto con cui il cinema gioca tra immaginario e realtà. rnrn«Il cinema americano gioca sulle ambiguità, suona la carica quando arriva la cavalleria, celebra i suoi campioni... ma c'è sempre un poliziotto corrotto, un politico infido, un difensore di vedove ed orfani che scappa con la cassa» - TuttolibrirnrnrnUn viaggio nel moderno immaginario pop, non soltanto cinematografico, attraverso la carriera di Clint Eastwood, che riassume tutto il catalogo dell'intrattenimento (della politica, della musica, naturalmente anche del cinema, dello sport, dei fumetti, della letteratura fantastica, la fantascienza, il poliziesco, la spy story) che prende corpo nella seconda metà del secolo, quando si verifica una sorta di rivoluzione culturale (e formale insieme). Dopo Sergio Leone, per stare solo al cinema, Hollywood non sarà più la stessa, e così la percezione dell'eroe popolare, che muta e si trasforma in continuazione. Gli eroi, che fino a quel momento erano buoni, generosi, gentili e bene educati come gli sceriffi (e gli ex pugili irlandesi) di John Ford, da Per un pugno di dollari in avanti non hanno più niente di smanceroso o di troppo nobile. Escono di scena i personaggi interpretati per decenni da James Stewort e Gary Cooper. Entra Clint Eastwood. Gli eroi adesso sono sporchi, sarcastici e ambigui come lo straniero senza nome di Leone, oppure violenti, esaltati e nichilisti come i personaggi di Sam Peckinpah, i cui film vengono nella scia di Leone. Oltre che sporco e nichilista, il nuovo eroe popolare è anche politicamente scorretto, machista, conservatore, come l'Ispettore Callaghan, e come lo stesso Eastwood, che alla Clinton preferisce di gran lunga Trump. Più che una biografia su Eastwood è una biografia del nostro immaginario presente. Prima che un libro sul cinema, è un libro su questa rivoluzione, e sulle sarabande sociali (letterarie, politiche e antipolitiche, persino filosofiche) di cui questa rivoluzione è uno dei riflessi. Molto illustrato, le sue illustrazioni sono un percorso a spettro ampio attraverso il testo e intorno al testo. Qualche illustrazione è riferita al cinema, moltissime altre no, tutte fanno riferimento al ruolo dell'eroe nel contemporaneo e alla continua osmosi e ibridazione tra cinema, invenzione, realtà e immaginario. -
Senza confini. Una etnographic novel
Senza confini è una etnographic novel che unisce la ricerca antropologica con il racconto scritto e disegnato, nata dall'esigenza di dare uno sguardo nuovo alle storie del nomadismo contemporaneo e all'esperienza vissuta dai migranti del nuovo millennio. Francesca Cogni e Andrea Staid si sono incontrati con i loro differenti approcci, per tessere una ragnatela di storie e incontri transnazionali, la cui complessità e ricchezza sarebbe stata difficile da restituire con la sola forma scritta. Un pittore congolese che sogna l'Africa dalla periferia di Milano; un giornalista gambiano attivista e reporter del movimento dei rifugiati a Berlino; un militante turco scappato dal carcere e dalle torture; un ""rifugiato al quadrato"""" palestinese di famiglia, siriano di nascita, berlinese per necessità; una rapper americana nata a Buffalo, cresciuta in Florida, emigrata in California, che con i suoi testi racconta i margini della società occidentale... Immobilità, attesa, ma anche lotta e resistenza su piccola e grande scala, per uscire dall'etichetta di """"rifugiato"""" ed essere finalmente considerati donne e uomini, per immaginare e costruire insieme un mondo dove gli unici stranieri siano il razzismo e la discriminazione."" -
Milanesi brava gente. Storie di nera a Milano (1946-1975). Vol. 1
Dagli autori di Radiografia nera, in onda su Radio Popolare, storie di mala tragiche, ironiche, incredibili... quando Milano era la Chicago d'Italia.rnrn""Milanesi brava gente"""" solleva il tappeto sotto cui Milano ha nascosto le storie tormentate dei suoi figli dal dopoguerra a metà anni settanta. Perché la cronaca nera è spesso l'unica chiave per scoprire la vera anima di una città. Rapine, omicidi, rapimenti e regolamenti di conti: 20 storie per raccontare una Milano violenta e feroce, senza più alternative ma piena di fascino, in cui trovano spazio l'amore, la lotta di classe, le regole non scritte della mala, la ribellione al potere e persino il controspionaggio della Guerra Fredda. I protagonisti sono persone per le quali il dopoguerra, gli anni del boom e i primi Settanta non hanno rappresentato la scoperta del benessere, ma l'ingresso in un mondo in cui la povertà le ha trasformate in fuorilegge. E tra piccoli criminali e i grandi nomi della ligera milanese – Otello Onofri, Ugo Ciappina e Bruno Brancher – troviamo anche quelli che diventeranno esponenti di spicco delle forze dell'ordine – Mario Nardone e Carlo Alberto Dalla Chiesa. Sono storie di una Milano sotterranea, fitta di osterie e popolata da ladri e da banditi, da poliziotti senza pistola, da case di ringhiera con il bagno sul ballatoio, da assassini e prostitute, da spie capaci di vendere i propri amici alla polizia per qualche lira. Milanesi brava gente nasce dall'esperienza di Radiografia nera, uno dei programmi di maggior successo degli ultimi anni di Radio Popolare, la storica emittente libera milanese, e raccoglie le storie più sciagurate e poetiche che Matteo Liuzzi e Tommaso Bertelli, per tre anni, hanno inseguito negli archivi e raccontato in onda. Completano il volume le prefazioni di Piero Colaprico e di Claudio Agostoni, e le illustrazioni di Simona Eva Saponara."" -
Professione criminale. La Londra dei gemelli Kray
«Pearson osserva da vicino i due gangster nel loro ultimo anno di ""splendore"""", prima che vengano arrestati nel maggio '68 e condannati all'ergastolo» - il VenerdìrnLondra, anni sessanta, i due gangster gemelli Reggie e Ronald Kray governarono sulla parte più a est della città con una spietatezza e una crudeltà che scioccano ancora adesso. Pugili semiprofessionisti e malavitosi di strada, i Kray hanno costruito un impero criminale come nessuno era riuscito a fare in precedenza, e che nessuno riuscirà più a eguagliare. Hanno governato una gran parte di Londra per un decennio attraverso truffe, intimidazioni, estorsioni e brutali assassinii. Invitato dagli stessi Kray a scrivere la loro """"biografia ufficiale"""", John Pearson ha frequentato i due gemelli quando ancora si muovevano con un profilo pubblico riconosciuto, gestendo locali alla moda e incontri di pugilato e ha continuato a seguire la loro storia anche quando l'impero è crollato con la condanna all'ergastolo nel 1969. Da allora ha lavorato alle varie edizioni di questo libro aggiornandolo e facendolo diventare un classico di true crime, il miglior libro mai scritto sui criminali di East London. Prefazione di Mario Maffi."" -
Doppio gioco criminale. La vera storia del bandito Felice Maniero
"Doppio gioco criminale” vuole segnare un punto fermo nelle ricostruzioni della banda di Felice Maniero perché riporta l’attenzione sulla genesi della gang mentre ricostruisce gli ultimi venticinque anni di storia del bandito Felice Maniero, quelli più misteriosi, quelli di cui poco si è parlato per le tante e delicate ambiguità che investono settori dello Stato. Questo libro racconta il doppio gioco di Maniero e il suo pentimento di comodo mentre segue la traccia del suo mai rivelato tesoro miliardario. Ma “Doppio gioco criminale” contiene al suo interno anche la ripubblicazione del primo libro sulla banda, quel “Bandito Felice Maniero” scritto nel 1994 che ha ispirato libri e fiction." -
I cani di Belfast
1978, periferia di Belfast: in una cava abbandonata una donna semi-agonizzante viene assalita da un branco di cani randagi. Chi l'ha ridotta in fin di vita? Chi sono i personaggi influenti che da anni cercano di insabbiare questa storia? Vent'anni dopo tocca a Karl Kane provare a risolvere questo mistero, in un gioco di specchi che lo porta a scontrarsi con spacciatori, ex gangster, poliziotti corrotti, secondini sadici, e soprattutto con i fantasmi del suo passato. Kane è un investigatore privato, squattrinato e irregolare, con un passato oscuro. Da bambino ha assistito al brutale omicidio di sua madre e per anni ha vissuto covando desideri di vendetta. Dopo On the Brinks.