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NowHere Residenze attive-NowHere Active Residencies. L'open program del workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards a Macao. Ediz. bilingue
Questo libro è un'opera collettiva che racconta NowHere residenze attive: la residenza artistica dell'Open Program del Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards a Macao, nell'ottobre 2014, con gli spettacoli Electric Party Songs e I Am America, dedicati all'opera di Allen Ginsberg, The Hidden Sayings e un laboratorio aperto alla cittadinanza; gli approfondimenti sulla ricerca teatrale di Jerzy Grotowski al Teatro Era a Pontedera, l'intreccio con il Workcenter nelle sale di prova e nelle case a Le Vallicelle, la visione dei loro materiali video al Cinema Beltrade a Milano, l'esplorazione degli archivi digitali delle arti performative allo ZKM a Karlsruhe, Ceci n'est pas une table, display espositivo in AREA - prima edizione del Festival Internazionale dei Beni Comuni a Chieri nel 2015. -
Casa Dho Casa aperta
Questo libro raccoglie i risultati di due laboratori e di un cantiere di socioanalisi narrativa sui dispositivi pedagogici di una comunità residenziale educativa per ragazze con difficoltà familiari svoltosi tra l'estate del 2018 e del 2020 a Seveso. Alla ricerca hanno partecipato alcune residenti della comunità educativa Villa Dho Casa Aperta, una parte del gruppo delle operatrici e delle responsabili e infine ragazze e ragazzi sotto i diciotto anni che frequentano per mandato istituzionale anche il centro diurno annesso alla comunità residenziale. Dalla ricerca è emerso un mosaico di dispositivi tutti in interconnessione tra di loro, che sembrano mettere in crisi la pedagogia dell'ascolto, dell'incontro e dell'accoglienza immaginata dalle fondatrici della comunità. Crisi collegata, in gran parte, alla sovradeterminazione psichiatrica che investe le istituzioni per minorenni. L'auspicio di questa ricerca è quello di ricollocare l'ascolto in una dimensione di scambio e reciprocità, una necessità radicale, se si vuole favorire la possibilità delle ragazze e dei ragazzi di essere parte attiva del proprio percorso di vita. -
Il potere della parola. La carenza dialogica nelle relazioni tra utenti e operatori nell'istituzione psichiatrica
Questo libro nasce dall'esperienza di un cantiere di socioanalisi narrativa svolto con persone che fanno riferimento al servizio di salute mentale di Modena e provincia; un territorio che viene portato come esempio positivo a livello nazionale rispetto al proprio approccio alla cura del disagio psichico. Dalle narrazioni raccolte appare però evidente che non tutto scorra liscio come lo si racconta. La restituzione sociale del cantiere qui proposta si pone come obiettivo il mettere in luce quanto a livello di ascolto e scambio dialogico sia ancora necessario fare per poter arrivare a un reale processo di condivisione del percorso terapeutico. Spostarsi dalla centralità del farmaco alla centralità della parola sembra un passaggio imprescindibile da qualsiasi altra pratica proposta. Gli ambiti presi in considerazione sono i ricoveri psichiatrici, i dispositivi di controllo che vengono applicati nei contesti residenziali, la terapia farmacologica, lo stigma. La parte centrale delle narrazioni si spinge tuttavia verso una precisa richiesta di dialogo tra utenti e operatori, e di pratiche alternative alla cura farmacologica. -
Il tavolino magico. Avventure di riciclo fuori dall'ordinario
Questa raccolta di racconti, con una ventata di fresca ironia, apre al lettore una finestra su un mondo sotterraneo, nascosto e poco conosciuto, destinato a crescere soprattutto nei grandi centri urbani. La pratica del recupero dalla spazzatura e il contesto entro cui si colloca vengono dipinti con colori vivi e veri perché vere e vive sono le storie dalle quali si parte. Il lettore può sorprendersi nel trovare nelle avventure di una giovane donna chiamata Lucilla uno spaccato di come si possa vivere, in particolar modo di notte, la città e le relazioni nella società capitalista dello spreco consumistico. -
Guidate dal vento. Donne che generano cambiamento
Questo libro nasce da una ricerca sul femmineo condotta attraverso incontri e relazioni, storie orali trasmesse nel vivere quotidiano, rielaborate dall'Autrice e qui proposte in prima persona. Otto sono le donne che, con pazienza e determinazione, hanno messo in moto processi comunitari, cooperanti e solidali, costruendo ponti tra nord e sud del mondo, tra il dentro e il fuori di sé, tra la natura e l'umano, unendo il fragile con la potenza, all'interno di progetti che integrano tutti gli elementi della comunità, senza nessuna distinzione di sesso, etnia, abilità o religione. Nascono così associazioni, organizzazioni o semplicemente gruppi di persone che possono realizzare i loro sogni e le loro visioni. Ogni donna, guidata da uno degli otto venti principali della Rosa dei venti, porta la propria esperienza, il proprio vissuto e tocca temi universali. Cooperanti, imprenditrici, artiste, insegnanti, professioniste e madri. Nella prospettiva di tornare a pensare matriarcale, vale a dire liberare quel femminile che appartiene a tutti e che ci unisce nelle diversità, dove ognuno è maestro e si cresce insieme, costruendo un divenire di rigenerazione. -
In Inferna. Un viaggio dal Senegal al Nord Italia. Uno sguardo sulla colonizzazione dell'Africa
«Questo libro, composto da fatti successi più di cento anni fa, da cose che succedono oggigiorno e dalla mia esperienza di vita sin da bambino, mi ha portato a cercare e a raccontare. La vita ci ricongiunge con il nostro passato anche senza che ce ne rendiamo conto. Ho iniziato a scrivere cercando di liberarmi delle mie esperienze pesanti: più riuscivo a tirare le parole fuori di me, più mi sentivo leggero, in qualche modo. L'impresa di scrivere diventava sempre più bella, perché mi invitava a cercare di ricordarmi nel tempo di molte cose e fatti successi, anche piccoli; sentivo sempre più quella voglia di cercare di capire il perché di molte cose, e davo loro senso. A mio modo, ovviamente. Ma ho scritto anche per rendere omaggio a tutte quelle persone decedute lungo lo stesso percorso che ho fatto anch'io: il deserto, la Libia, il Mediterraneo. Mi sento triste dentro quando penso a me, ma in fondo non sono diverso da ogni altra persona, perché la mia stessa tristezza si vede negli occhi del mondo in cui viviamo. La vita di molte persone è scomparsa così, nel nulla, lontano da tutti e da tutto». -
Sumud. Resistere all'oppressione
Sono qui proposti alcuni testi scritti della dottoressa Samah Jabr tra il 2019 e il 2021 raccolti sotto il tema del sumud, un concetto che non significa solamente essere capaci di sopravvivere o di riprendere forza per gestire e adattarsi allo stress e alle avversità, ma implica anche mantenere un risoluto atteggiamento di sfida alla sopraffazione e all'oppressione. Le riflessioni dell'Autrice attraversano molti territori, dalla differenza di genere alla discriminazione razziale nella Palestina occupata, dal jihadismo salafita - qui assimilato al sionismo - alla resistenza contro l'occupazione. Una particolare attenzione è riservata al tema della salute mentale - guardata dal suo osservatorio di psichiatra e direttrice dell'Unità di Salute mentale del Ministero della Sanità palestinese - e all'esperienza della pandemia da Covid-19 vissuta sotto occupazione. Quale filo conduttore, l'invito a ri-considerare la solidarietà con gli oppressi terapeutica a tutte le latitudini. -
Baracche e sogni a Pratorotondo. Forme di lotta per la casa e altre storie negli anni settanta a Roma lungo percorsi personali e politici
Nei primi anni settanta del Novecento, un gruppo di ragazzi del Liceo classico Giulio Cesare di Roma accoglie l'invito di alcuni preti della Teologia della liberazione a partecipare a un'esperienza formativa nella baraccopoli di Pratorotondo, in Val Melaina. L'Autrice, allora adolescente, raccoglie qui alcuni ricordi e flash back di quell'avventura, alternandoli a momenti riflessivi sulla storia delle borgate romane di quegli anni. Una sorta di romanzo di formazione, che la vede protagonista a partire dalla famiglia di origine verso la maturazione e l'età adulta tramite prove, errori, viaggi ed esperienze. Il racconto di emozioni, sentimenti, progetti e azioni che appartengono a un'epoca storica e a una generazione. -
Potere, soggettività, post-modernità
Nella prima parte di questo libro vengono ripresi e attualizzati gli studi di Michel Foucault sul potere disciplinare, a cui è connesso il concetto di dispositivo, per indagare le forme assunte da assoggettamento e soggettivazione nella post-modernità. È evidenziata l'inquietante esasperazione della disciplina di normalizzazione che si concretizza nell'eccessiva e progressiva medicalizzazione della società e finisce per tratteggiare una nuova figura di «anormale 2.0» a fronte delle epocali trasformazioni antropologiche e sociali del mondo globalizzato, retto dalle leggi del neoliberismo. Nella seconda parte si osservano i processi di ibridazione tecno-digitale dei corpi. L'Autore propone i concetti di ""non-corpo"""", """"non-tempo"""" e """"non-spazio"""" per identificare l'evoluzione degli effetti dei processi di """"deformazione"""" legati alla globalizzazione e alle derive tecnologiche e tecnocratiche del neoliberismo. E ci invita a sperimentare la costruzioni di altre e diverse forme di soggettività in un'ottica di """"resistenza"""" al potere."" -
Ti devo parlare di angeli e di streghe. Il mondo interiore del gruppo «Al di là delle voci»
In questo libro gli «uditori di voci» si raccontano con versi poetici, nei loro incontri di gruppo. Il gruppo di auto-mutuo-aiuto, nell'ottica della presa in carico da parte dei servizi, può essere percepito come una risorsa che favorisce la riduzione del disagio psichico e sociale e il miglioramento della qualità di vita, intesa nella sua complessità: la famiglia, la vita affettiva, il lavoro, le amicizie e tutto ciò che vive attorno alle persone. L'auto-aiuto è quindi un mezzo relazionale per assicurare ai partecipanti del gruppo un sostegno emotivo. All'interno del gruppo ogni sforzo personale indirizzato a risolvere il proprio problema diventa nello stesso momento risorsa per risolvere un problema comune. Nel gruppo le persone parlano delle loro voci, quali sono, di chi sono, quante sono, cosa dicono, dove le sentono e quando le sentono, se sono voci buone o che insultano. Si verifica così una sorta di effetto per cui chi dà aiuto tentando di trovare nuove strategie, nella realtà modifica se stesso nel rapporto con l'altro. -
La lotta col pugno. Nonostante le ferite
Dall'Ilva al lungo elenco delle multinazionali che si fingono ""socialmente responsabili"""", da Portella della Ginestra alla strage di operai delle Fonderie Riunite di Modena; dai detenuti uccisi durante le rivolte del marzo 2020 nel carcere di Modena a una visita a Sollicciano; dal licenziamento di oltre 400 lavoratori nello stabilimento di Livorno della Trw Automotive all'accaparramento di terre del colonialismo imperialista, la poesia di Umberto ci ricorda che """"senza lotte il mondo si adagia. E arretra""""."" -
Un padre dai campi di sterminio
In una ""vecchia e dimenticata cassetta"""" l'Autore trova i documenti originali che testimoniano i trascorsi del padre, ex ufficiale di artiglieria a cavallo, la sua militanza nella Resistenza, prima nelle Quattro Giornate di Napoli, poi al Nord Italia, e infine l'internamento in Germania. Un padre profondamente segnato, fisicamente ma ancor più psichicamente, con il quale il figlio ha avuto, in famiglia, un pessimo rapporto. Una testimonianza documentata sui fatti storici degli anni più bui del Novecento, un atto riparativo nei confronti di un uomo vinto dalla storia, un ricordo dello zio anarchico, combattente nella guerra civile spagnola, internato nel campo di Argelès-sur-Mer e confinato a Ventotene, ma anche una personale e faticosa elaborazione, supportata dagli strumenti dell'indagine psicosociologica, delle ferite che gli eventi storici hanno riversato sull'Autore, all'epoca un inconsapevole bambino."" -
Homo omini ludus. Fondamenti di illudetica
Un libro illudente, perché non si pone l'obiettivo di trasformare il mondo, che quasi certamente va e andrà altrove, irreversibilmente; ironico, quindi, proprio in quanto cerca e prova a porre dei fondamenti in un'età post-metafisica e post-moderna, e perciò senza fondamenti. È e sarà ancora possibile e plausibile un'etica? Ironia quindi in quanto (auto)ironia sulla propria, e così probabile, improbabilità; est/etico, in quanto si propone di ricercare e rinvenire/reinventare i nessi tra aisthesis ed ethos, e facendo coincidere a questa prassi integrativa la prospettiva stessa di qualunque educazione. Il giocare è infatti un'agire-pensare incorporato, e per questo può esemplificare un know-how per educare a vivere (o prendersi cura di sé nel con-vivere); ludico, quindi, in quanto ispirato dal giocare: attività complessa appresa dagli animali, che continua a legarci ad essi, e che esprime un altissimo livello di significatività simbolica e di (auto) riflessività; un'azione autopoietica, che si auto-organizza e resta aperta agli eventi e alle mutazioni. Qui si provano ad esporre quindi le visioni e le proposte dell'Illudetica, intesa come est/etica illudentemente fondata sul gioco. -
La libertà ha le ali. Storia del Social Flight One il primo aereo costruito in carcere
È qui raccontata la storia del primo aereo costruito in carcere dall'ingegno di un gruppo di reclusi e un maestro artigiano. Il Social Flight One (primo volo sociale) è stato realizzato nell'ambito del progetto 'Le ali della libertà' dalla rete di Mediterraneo Sociale e della Caritas di Avellino, e finanziato con il fondo lotta alla droga della Regione Campania. Il progetto, avviato nell'Istituto a Custodia Attenuata per il Trattamento delle Tossicodipendenze di Lauro (AV) nel 2005, su stimolo di Beppe Battaglia, con il lavoro del maestro falegname Aurelio e dei detenuti Giovanni, Ciro e Angelo, ha avuto una tappa importante nel 2015, quando l'aereo è stato esposto all'EXPO di Milano. Il prestigioso biposto ultraleggero in legno con doppi comandi, pensato anche per consentire voli sociali gratuiti per persone con disabilità gravi, è, nelle intenzioni, soltanto il primo di una flotta aerea destinata, come ""bene comune"""", alle più svariate funzioni sociali: servizi di ricognizione ambientale, usi turistici e di diporto, in base a quanto l'immaginario collettivo saprà attribuirgli."" -
Vista con sophia
Quante volte nascono in noi, cosiddetti ""normodotati"""", domande che vorremmo porre alle persone non vedenti sulla loro quotidianità, sui loro sensi, sulla loro percezione del mondo. Duccio, cieco dalla nascita, dialogando con l'amica pittrice e insegnante Sofia Rondelli, racconta il suo rapporto con il resto della sfera sensoriale. Grazie all'impatto con una persona speciale già da adolescente seppe """"uscire da quel tunnel, caratterizzato da una vera paralisi di pensiero"""". Oggi condivide con i lettori tanti aspetti della """"disabilità"""", che identifica non solo nel corpo, ma soprattutto nell'interiorità, poiché, secondo lui, è questa che più di tutto conta. Un libro originale, istruttivo e maturo per chiunque si interroghi sul modo che i non vedenti hanno di sentire e sentirsi: genitori, parenti, amici, assistenti sociali, insegnanti, educatori e perfino i ciechi stessi. Una testimonianza e una condivisione di impressioni e di esempi propositivi, per uscire dagli schemi degli standard personali e dell'immaginazione collettiva."" -
Quale rifugio? Razzismo di Stato e accoglienza in Italia. Una lettura antropologica
Mentre donne, uomini e bambini vengono picchiati sulle frontiere, lasciati morire in mare e imprigionati in campi di detenzione, gli Stati europei affrontano la migrazione come se fosse un fenomeno emergenziale e non storicamente determinato dalle loro stesse politiche. In questo libro, nato sul campo, da un'esperienza di lavoro nell'accoglienza, l'incontro con l'alterità culturale diventa l'occasione per un'antropologia al contrario: nello specchio della migrazione emergono le nostre politiche razziste, le burocrazie, le presunzioni culturali. Da qui, la violenza strutturale che caratterizza le migrazioni odierne non appare come un'emergenza, bensì come l'esito di un particolare modo di concepire gli Stati nazioni e di un preciso modo di governo economico-politico: il capitalismo attuale. A un'introduzione al fenomeno migratorio segue uno studio critico delle convenzioni internazionali e della normativa italiana su asilo e accoglienza. -
Le torture affiorate
Questo volume presenta un quadro informativo sull'uso della tortura nei confronti di trentatré arrestati per banda armata negli anni Settanta e primi Ottanta del Novecento. Accanto alle testimonianze dei torturati, accompagnate da perizie mediche e allegati fotografici, è proposta una eterogenea documentazione che, nel 1982, attraversa i mondi del parlamento, del giornalismo, della magistratura, delle forze dell'ordine, delle organizzazioni armate e dà conto delle posizioni assunte sulla questione da diversi organismi sociali e politici. Per gli eventi a cui ha fatto seguito un intervento della magistratura, si dà conto di sentenze, atti istruttori e allegati processuali di più ampio respiro e interesse generale, oltre agli interventi di Amnesty International. Si documenta l'affioramento, negli ultimi decenni, di altri eventi di tortura, fatti emergere dai torturatori stessi, che hanno confermato anche l'esistenza di una struttura istituzionalmente preposta a questa pratica. Una selezione di documenti di provenienza eterogenea dà inoltre conto delle diverse posizioni sussistenti tuttora sul trattamento riservato ai militanti delle formazioni armate in quegli anni. -
Borgo Porto Salvo
Il protagonista di questo romanzo è ormai nonno quando decide di raccontare il suo passato. Emigrato da ragazzo in una cittadina del Nord, impegnato politicamente nei movimenti degli anni Settanta del Novecento, ritorna al Sud e nei dialoghi con gli amati fratelli e gli amici del collettivo di un tempo ripercorre all'indietro la sua vita. Nel discorrere con loro cerca di fare un bilancio del suo percorso, tra momenti di spaesamento, quando l'arresto e la fuga all'estero rischiano di far deflagrare la normalità faticosamente costruita con l'amata moglie, e momenti di ordinario adattamento all'ambiente limitato del paese in cui è nato. Quella famiglia ""borghese"""", che era da distruggere nell'immaginario collettivo della sua gioventù, diventa il luogo della sua seconda vita e la memoria del borgo, dei suoi luoghi bellissimi e struggenti, gli apre una nuova stagione."" -
Dalla parte sbagliata
Cos'è un carcere? Com'è la vita al suo interno? Se lo domandassimo a lui, potrebbe rispondere: «rammendo le vite slabbrate di chi ha varcato il limite della legalità e potrei fregiarmi del titolo di rammendificio collocato ai margini di una città che cerca di scordarsi della mia esistenza per non farsi lambire dall'ombra minacciosa che proietto». Attraverso un dialogo epistolare tra una formatrice e un'insegnante della scuola carceraria, questo libro affronta interrogativi esistenziali quali il dolore, la rabbia, il significato del male, mostrando come, grazie alla pratica della scrittura, essi possano farsi resistenza, esame di coscienza, progetto di una vita diversa. Le lettere percorrono un anno scolastico e contribuiscono a tratteggiare alcuni personaggi e i loro stati d'animo, facendo conoscere diversi profili di persone detenute e aiutando a superare gli stereotipi di tutti, quando si parla di carcere e di chi vi è recluso. Le lettere, indirizzate anche a persone che a diverso titolo entrano in questa istituzione, esprimono l'auspicio che una concezione della pena rieducativa piuttosto che solamente retributiva possa rendere più umana la vita detenuta. -
Il capitalismo cibernetico. Dopo il panopticon, oltre la sorveglianza
"La riorganizzazione digitale del modo di produzione capitalistico si abbatte sull'intera formazione sociale e sull'insieme delle istituzioni che ne articolano l'infrastruttura imponendo una nuova forma di potere caratterizzata da un indissolubile intreccio dell'economia, della politica e dell'azione militare sotto le insegne dell'intelligenza artificiale. Intreccio che l'autore mette a confronto con altre forme di potere fino ad oggi dominanti - il potere panottico, lo Stato d'eccezione, il potere strumentalizzante - e infine sintetizza nel concetto di capitalismo cibernetico. L'esplorazione si sofferma in particolare su alcune tematiche: la divaricazione esponenziale delle diseguaglianze sociali; le incongruenze colonizzanti della transizione digitale con riferimenti specifici al cloud italiano ed europeo; le nuove linee di comando incorporate negli strumenti del lavoro; l'incetta a fini di sorveglianza securitaria delle identità biometriche; la manipolazione della percezione sociale e personale degli eventi, con esempi verificati nell'attuale contesto bellico; le pericolose derive energetiche e ambientali relative all'espansione di Internet."""""