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Demoni, streghe e battaglie. L'avventurosa vita di Salvator Rosa
Un saggio sulla vita artistica e avventurosa di uno dei più misteriosi artisti, pittori, del primo Barocco italiano: Salvator Rosa, pensatore libero, avventuriero dalla vita movimentata tra stregonerie e alchimie, tra Napoli, Roma e Firenze, in un mondo affascinante e complesso di grandi chiaroscuri tra la Chiesa, il Potere Nobiliare e le Organizzazioni segrete e misteriche del XVII secolo, con incursioni nel mondo esoterico e filosofico francese di Cyrano de Bergerac, tra diavoli e streghe, tra i misteriosi Rosa+Croce e Cristina di Svezia in un affresco rutilante che si snoda sui dipinti di Salvator Rosa, anticipatore del Romanticismo. -
Sputi
100 racconti brevi, a volte brevissimi, di poche righe, massimo una pagina, piccoli sputi che colpiscono, vanno dritto al bersaglio, sbaragliano, confondono, a volte offendono, altre divertono, ma la risata è amara, la bocca impastata, la lingua appiccicata e serve saliva, per pulire, lavare, disinfettare, saliva sulle mani, per stringere patti, per consacrare e dissacrare. E allora mordi la lingua e sputa, nel piatto dove mangi, sputa il rospo, sputa in un occhio, sputa sangue, bava, bile per raccontare di festività soppresse, sex toys, corpi, sacramenti, emozioni, sentimenti, parenti serpenti, animali addomesticati, giochi dimenticati. Sputi, 100 racconti da leggere prima di andare a letto, 100 storie per non chiudere occhio, e per ogni storia un bellissimo scarabocchio. Sputi: i racconti di Paolo Dal Canto e di Federico Quiliconi le illustrazioni. -
Antichi proverbi napoletani. Fa' bene e scordate, fa' male e penzace. Modi di dire, citazioni, poesiole e canzoncine
Cani e gatti, cavalli e asini, arrotini e caporali, ricchi e poveri, servi e padroni, santi e malefemmene: in questo compendio di antichi proverbi raccolti da Enzo Avitabile c'è tutta la filosofia del popolo partenopeo, un popolo che, reduce da secoli di dominazioni e malgoverni, conosce intimamente l'ironia talvolta crudele dell'esistenza umana. Un popolo fiero e sagace, sfrontato e sincero, armato di lingua tagliente e fantasia multiforme, capace di tradurre i concetti più astratti in ardite metafore o consigli spiccioli per la vita quotidiana. Un ricchissimo e variopinto repertorio di proverbi in dialetto napoletano, a volte buffi e dissacranti, a volte crudi e licenziosi, a volte venati da un'amara malinconia - ma anche modi di dire, filastrocche, canzoncine, poesiole e brevi novelle della tradizione partenopea; tutti i motti sono catalogati in ordine alfabetico, con rispettiva traduzione in italiano e spiegazione dell'autore. -
Libro aperto. Fatti e misfatti di testi e contesti
"Argomenti veri quelli sono che non si riassumono, e son le pose di Socrate, i suoi atti: quel trarre a sé le gambe per grattarle dov'era tuttavia la pressura della catena"""". L'osservazione di Francesco Acri, letterato e filosofo, ma soprattutto finissimo traduttore di dodici """"Dialoghi"""" di Platone si riferisce a """"immagini"""" che evocano, """"parlano"""". Come """"parla"""" l'immagine di René Descartes, che pensa accanto alla stufa, mentre fuori infuria il gelido inverno; o Spinoza nella sua bottega di ottico, il suo molar lenti e scrutarle, scrutandovi. Immagini, """"argomenti"""" veri, sono quelli che è difficile riassumere. """"Libro aperto"""" cerca di essere un """"argomento vero"""": scelte non casuali e non solo etiche/estetiche: sensibili al rapporto fra mezzi e fini. Uno dei fili conduttori degli scritti di questo libro è la """"rottura"""": da quel micidiale patto che si è saldato tra stupidità e violenza. Un no all'indifferenza, un no all'ignavia. Prefazione di Giancarlo Governi. Introduzione di Pierluigi Magnaschi." -
Figurine abruzzesi di Terra Vergine
"Terra Vergine"""" è una raccolta di novelle che Gabriele d'Annunzio ha scritto da giovane, con la speranza di vederle illustrate dal pittore Francesco Paolo Michetti e che oggi sono racchiuse in un'unica pubblicazione, con undici illustrazioni dell'artista abruzzese Mimmo Sarchiapone, una per ogni novella dell'opera. Sarchiapone, con il suo personalissimo contributo, riporta alla luce il progetto giovanile di d'Annunzio senza distaccarsi dalla sua idea di rafforzare con le immagini le luci dominanti delle Novelle, dando così lustro a un testo non facilmente reperibile sul mercato. Un inno all'opera prima di un illustre concittadino che disegna un Abruzzo tra il reale e l'ideale, fornendo l'essenza della realtà nuda e cruda nei primi momenti vissuti nella sua terra d'origine." -
Le tre rune
Un romanzo giallo in cui si muove un team investigativo del tutto particolare: un’ispettrice irlandese dell’Europol, specialista in rapimenti e traffico di esseri umani, un giornalista di origini libanesi, un ex-hacker passato alle coltivazioni bio e un’esperta di simbologie e arcani. L’insolito ed eterogeneo gruppo di detective indaga sul rapimento di tre adolescenti e su un omicidio: due enigmi paralleli che si intrecciano e si dipanano tra Firenze, Bologna e i monti dell’Appennino tosco emiliano. In un crescendo di suspense, coup de théâtre, sottile ironia e contrappunti musicali, la vicenda si colora di sfumature oscure quando, a complicare il quadro, compaiono dei misteriosi segni runici legati ai cicli lunari. -
La memoria fertile
Noi siamo il nostro passato, il futuro è una possibilità, il presente è un attimo fuggente. La modernità con i suoi ritmi e le sue manie, le sue mode e i suoi miti, non trova più il tempo di guardarsi indietro per recuperare quegli elementi culturali, quei frammenti di vita quotidiana su cui sarebbe utile soffermarsi perché contengono perle di saggezza che ci aiuterebbero a vivere meglio il ""qui e ora"""". Una memoria fertile dove i protagonisti sono persone umili e laboriose che hanno saputo affrontare le sfide della vita con ingegno e coraggio individuando nella semplicità e nella cooperazione il legame profondo per vivere insieme e in armonia con tutta la natura."" -
A me pare così. Aforismi e altro
Un libro che si legge in mezz'ora di motti arguti, calembour, riflessioni, brevi aforismi che in due righe riassumono una concezione del mondo, un'esperienza di vita in modo umoristico, paradossale. Veloce, vivace racconto di una intelligenza che svela una gioventù perenne, con la sua saggezza disincantata aperta al sorriso quotidiano, al carpe diem, che spera trepidante: ""Se c'è un dio/ spero solo che abbia/ sense of humor""""."" -
La scuola della totalità. Note su un esperimento pedagogico-didattico nazionale
Una raccolta di percorsi, storie, documenti e testimonianze sull’esperimento didattico ministeriale ventennale (1956-1976), denominato “La scuola della totalità” che ha incarnato efficacemente un’autentica proposta di rinnovamento della pedagogia e della didattica nella Scuola italiana, monitorata per oltre vent’anni dal Centro Sperimentale didattico di Padova, dal Centro Didattico Nazionale dei Licei CDNL, sotto l’Egida del Ministero della Pubblica Istruzione e che ha anticipato molti interventi legislativi adottati solo in futuro dal Governo. Un esperimento didattico che intende offrire spunti di riflessione utili a tutti gli operatori scolastici ed alle famiglie che sono chiamate, oggi più che mai, a collaborare con l’istituzione scolastica, in un’ottica aperta e democratica che tenga conto, appunto, della “totalità” della realtà psicologica, relazionale ed istituzionale che circonda il discente. -
Infanzie rubate. Le miniere e i loro «carusi»
Colonizzata, invasa, sfruttata, la Sicilia è stata lo sfondo di pagine di storia, alcune volte scritte con il sangue di innocenti, che non ha marchiato solo le terre di quest'isola ma si è insinuato sino nelle profondità, attraverso le miniere, varchi verso mondi sospesi, intrisi di rabbia, dolore, morte, pietà, che hanno segnato i destini di anime inconsapevoli. È la storia dei carusi, bambini consegnati dalle proprie madri, spinte dalla miseria e dalla disperazione, ai potenti delle miniere. Risucchiati negli inferi dall'avidità umana e dalla sete di potere, divenivano oggetti di violenza, incarnata in miseri corpi deformi. Un passato riportato dalle grandi inchieste del tempo si intreccia in queste pagine con le voci attuali degli ultimi sopravvissuti, dando vita a narrazioni crude che scuotono gli animi di chi legge. Violenze fisiche e psichiche inimmaginabili segnarono i corpi e le menti di quei bambini, alcuni di loro oggi anziani, dinanzi a me, ultimi testimoni di una pagina di storia che non va dimenticata. -
Questioni sociosanitarie e diritti femminili nell'ottica progressista di Luigi Marchesani
La figura di Luigi Marchesani di cui l’autrice ha già in testi precedenti approfondito la personalità e le opere, viene in questo volume proposto nell’ottica specifica delle motivazioni che ne hanno caratterizzato le scelte di vita sia in qualità di medico scienziato deciso a svecchiare formule e concetti radicati e obsoleti, che di cultore della storia e delle antichità cittadine. Un uomo che ha portato la cittadina di provenienza a un livello qualitativo impensabile ai suoi tempi. La lotta per ottenere un rinnovamento sociale, dura e costante, la considerazione per la donna, il senso di una società più giusta, nella quale tutte le classi sociali si sentissero parte di una comunità, hanno fatto di questo personaggio un esempio di vera filantropia. Oltre agli alti traguardi professionali è proprio questo aspetto che fa di lui un personaggio unico e mitico, nella storia della società vastese. -
Gogol mappa. L'origine della saga dei ragazzi cormorano
Roma, primavera-estate del 2019. Quattro giovani surfisti (Adamo, sua sorella Amanda e i loro amici Josh e Beth) vengono coinvolti a loro insaputa da un affarista di nome Clemente Lo Bianco nel trasporto segreto di materiale biologico diretto a un bioscienziato di Londra. In volo, con l’inaspettata presenza a bordo di un cormorano, avviene l’imprevedibile: il contenitore esplode e il suo involucro radioattivo conferisce ai ragazzi dei superpoteri. I quattro si trovano così ad affrontare sfide spettacolari, sia per sondare la loro nuova natura, sia per contrastare la diffusione dell’arma batteriologica. La chiave sarà la scoperta di un manoscritto dello scrittore russo Nikolaj Gogol, corredato di una mappa di Roma da lui disegnata. Testo e mappa sono da interpretare, ma i quattro eroi non si concedono tregua fino a quando non avranno salvato i loro amici e tutta l’umanità. -
Ricerche storiche (2018). Vol. 126
"RS-Ricerche Storiche"""", la rivista di Istoreco, apre il nuovo fascicolo, il 126/2018, con gli scatti di Andrea Mainardi che offrono una visione """"perturbante"""" di luoghi storici della memoria già fissati in fotografie divenute """"classiche"""" dell'ingresso del lager di Birkenau (Auschwitz). Non a caso infatti, perché quest'anno ricorre l'ottantesimo della promulgazione delle leggi razziali e la rivista ha dedicato all'anniversario una sezione con saggi di Kay Kufeke, Guido Landra, capo dell'Ufficio studi del problema della razza, 1938-39; Angiolino Catellani, Nate a Correggio, disperse nel turbine della shoah. Camilla e Gina sul binario 21 e alcune recensioni (Cywinski, Bannister, Delmonte). E nella sezione Note Rassegne, Simonetta Gilioli in Vite di confine ci offre un ritratto dello scrittore triestino, di origine ebraica, Boris Pahor. Gli anniversari di questo 2018 sono, però, almeno altri due: uno altrettanto tragico ed è il centenario della fine della prima guerra mondiale che lo ricordiamo, tuttavia, attraverso il saggio di Marco Marzi, I bambini austriaci a Reggio Emilia dopo la Grande Guerra in cui la solidarietà prevale sulle ragione di un conflitto che fu feroce; l'altro invece «ricostruisce [i] primi vagiti di un '68 ancora lungo da venire e troppo breve da dimenticare!» con il diario di Elio Cadoppi, L'occupazione dell'IPSIA di Reggio Emilia, dicembre 1968. Ci sarebbe, in realtà, anche un altro anniversario: il 70° delle elezioni politiche del 1948. La rivista lo ricorda attraverso un breve scritto autobiografico di Gianetto Patacini, poi segretario del PCI reggiano, che ricostruisce l'atmosfera politica pre-elettorale, e non solo, nel comune di Castellarano. La rivista presenta, nella sezione Ricerche, grazie al lavoro di Chiara Torcianti e Livio Garavaldi, La Croce Rossa di Reggio Emilia e i soldati dispersi in Russia, realizzato consultando, per la prima volta, l'archivio reggiano della Croce rossa provinciale. Mentre in quella di Memorie e Biografie Gugliemo Morini ci restituisce la figura di Virgilio Artioli, il fotografo di Reggio Emilia. Ma ci sono delle novità importanti, oltre a un corredo fotografico sempre più significativo e d'autore, in un numero ricco di anniversari, tre nuove rubriche """"Storie di alberi e di uomini"""", """"Toponomastica e storia-Strade che vai storie che trovi"""" e """"Cinema e Storia"""" curate rispettivamente da Ugo Pellini; Massimo Storchi - coadiuvato per l'occasione da Michele Bellelli - e da Salvo Trapani. Con uno scritto di Antonio Bernardi e una memoria di Giglio Mazzi """"Alì"""" rendiamo omaggio a Otello Montanari """"Jack"""", partigiano, dirigente politico, deputato e amministratore pubblico recentemente scomparso. The last but not the least: Roberto Bortoluzzi, Redi Halimi, «Venite voi contro i greci», la guerra nel Diario del tenente Ireno Serri, Mario Frigieri, Quella ragazza era una """"Staffetta"""" partigiana...; Andrea Montanari, Fortunato Nevicati, 1895-1936. Vita di un sovversivo. Chiudono il fascicolo le recensioni ai libri di S. Spreafico; F. Piccinini; L. Capitani; G. Caroli; P. Ghirelli; M. Flores; G. Bertacchi; M. Bergamaschi; F. Abati." -
La città senza barriere
"Reggio Città senza Barriere nasce quattro anni fa all'inizio del mio mandato, da una intuizione di Annalisa Rabitti, che con passione e caparbietà era venuta a spiegarmi il progetto che aveva in testa. Per la verità non avevo una visione chiara di dove saremmo esattamente arrivati, perché Annalisa, dote non comune, ha la capacità di inventare, vedere, sentire in modo intuitivo, e giungere in un secondo momento ad una spiegazione razionale. Per me, che sono un razionalista dei peggiori, non fu semplice e immediato dare senso e giustificazione ad un'idea così coraggiosa, chiaramente rischiosa nei suoi esiti. L'obiettivo: costruire un progetto volto ad abbattere le barriere, fisiche e culturali, per rendere Reggio Emilia la città di """"tutte"""" le persone, una città sempre più inclusiva e accogliente. Fin da subito abbiamo coinvolto la gente: i ragazzi, le famiglie, le associazioni, avevamo in mente un progetto partecipato, condiviso, costruito insieme. Custodito assieme. Penso che proprio questo sia stato il primo, grande risultato: produrre innovazione attraverso l'impegno e il protagonismo del fare Insieme, e fare tutti qualcosa. Abbattere le barriere architettoniche presenti in una città potrebbe apparire un percorso non particolarmente difficile, ma a condizionado sono le risorse e il contesto normativo ed organizzativo della pubblica amministrazione, che rendono il lavoro scivoloso. Non è stata una strada in discesa e non lo è tuttora. Nonostante questo, Reggio può dire oggi di avere una palestra bella e accessibile, dove fanno sport più di trecento persone fragili con attrezzature adatte alle loro differenti esigenze, ha dato vita al suo primo parco giochi inclusivo che sta per essere ultimato, ha visto nascere nuovi percorsi tattili, apparire rampe ed altre piccole soluzioni che hanno reso numerosi esercizi commerciali """"non perfetti ma accoglienti"""", e in questo modo tante altre barriere sono state abbattute. Il risultato più significativo, però, è un nuovo approccio alla progettazione delle opere pubbliche: piazze e strade ora sono progettate di prassi assieme al CRIBA (Centro Regionale per il Benessere Ambientale) e lo si fa pensando a tutti, nessuno escluso. Perché progettare un luogo prendendosi cura delle persone con disabilità significa prestare maggiore attenzione alle persone, e mentre si disegna una discesa o un percorso tattile, ci si accorge che si è guardato il mondo con occhi diversi: che si è pensato anche agli anziani, ai bambini, alle mamme, all'armonia fra uomo e spazio. Il Comune di Reggio Emilia sta adottato un nuovo RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio) puntuale, innovativo, attento alla accessibilità, che sarà un'eccellenza nazionale. La sfida più ardua, il vero cambiamento, non consiste tanto nella corsa a rimediare, ma piuttosto nel progettare e costruire, da qui in poi, per tutti. Questo è, senza dubbio, un bilancio parziale. Ma allo stesso tempo rappresenta l'esito di un processo di cambiamento inedito nell'intero paese..."""" (Dall'Introduzione di Luca Vecchi, Sindaco di Reggio Emilia)" -
Racconta l'acqua di storie sommerse
«Era almeno dal 1980 di quel capolavoro che è Le meraviglie dell'acqua di Maurizio Cucchi che un libro italiano di poesia non eleggeva a proprio paradigma tematico, in modo altrettanto forte e diffuso, il topos materno e battesimale, marino e potente dell'elemento acquatico, sospeso fra lo choc primigenio della nascita e il sentimento di morte (per quanto possa essere leopardianamente ""dolce"""") indotto dall'esperienza del naufragio: [...] «l'acqua nella sua limpidezza è traditrice, inganna gli occhi, è magnetica e ti spinge a cercarla in quella profondità che pare vicina ma è solo della ninfa il richiamo e suo il bisogno di berti la vita». Qui, più di Omero, parla il Kafka di certi paragrafi sublimi dedicati al canto delle sirene, percepito e decrittato dalle sue orecchie aguzze di vero """"Dio nascosto"""" della letteratura novecentesca. [...] Fatto raro: emerge un sentimento della Natura pulsante e necessario da questa vera e propria sfida all'acqua che Ildo Cigarini lancia nel suo libro, un sentimento tutto umano e mai corrivo all'autobiografismo: chi presta la voce all'impeto che sprigiona dai suoi versi non è un singolo soggetto """"occidentale"""" ma un individuo che osa parlare a nome di tutto il genere umano, per conto della sua residua umanità: «l'onda ha in sé tutte le voci del mondo in una armonia senza fine». (Dalla nota critica di Alberto Bertoni)"" -
Tracce di moda a Guastalla. '500, '600' '700 e risonanze novecentesche. Catalogo della mostra (Guastalla 15 dicembre 2018-17 marzo 2019). Ediz. illustrata
"La Biblioteca Maldotti è lo scrigno da cui abbiamo estratto i quadri e i documenti che ci raccontano questa storia. Dalla Concattedrale di Guastalla provengono i tessuti preziosi che ne testimoniano l'importanza. Da Collezioni private giungono i merletti antichi e gli abiti novecenteschi che concludono l'esposizione. Il percorso che proponiamo in questa mostra è fatto di tracce, cioè di frammenti che non coprono in modo esaustivo la documentazione completa di un secolo. Tuttavia sono sufficienti a suggerire quanto gli archivi storici, le raccolte ragionate e le collezioni di appassionati possono dirci del nostro passato e quindi di noi e della nostra identità. Occorre osservare, lasciarsi incuriosire, conoscere e incrociare le informazioni. Ne ricaveremo l'indicazione di mille strade appassionanti attraverso cui condurre nuovi approfondimenti senza fine."""" (Gloria Negri)" -
Il paese delle balene. Ediz. a colori
È il primo giorno di scuola per Akim, in questo paese di cui non conosce nemmeno una parola. Per fortuna si comincia dal disegno, per il quale non occorrono parole. La bambina dagli occhi fiordaliso gli presta il blu. Sempre lei, nel corso di questa storia leggera per semplicità e dolcezza, fatta di amicizia e di accoglienza, dona ad Akim le prime parole, scritte su biglietti di carta, per raccontare chi è e da dove viene: il paese delle balene. Età di lettura: da 4 anni. -
El Señor Mojito. Cinquantuno ricette e alcuni segreti
Michele Piagno racconta la misteriosa storia delle origini del mojito, attraverso la voce ironica del Señor Mojito in persona, introducendo il lettore al gusto dell'arte liquida a portata di mano, al fascino della scala sensoriale del barman perfetto e alla scoperta di alcuni dettagli tecnici che fanno la differenza, come trattare la menta o come estrarre il siero del parmigiano reggiano. Il tutto condito da aneddoti e curiosità sulla vita quotidiana di barman, barlady e celebrità che hanno incrociato sulla loro strada il lime amabilmente affogato nel rum. -
Le sette vite di un creativo irriverente. Ediz. a colori
«Ci sono vari modi per tentare di indagare la realtà dei complicati decenni vissuti dal nostro Paese dagli anni Sessanta a oggi e una delle chiavi più interessanti è senz'altro nell'occhio di chi ha saputo graffiare e accarezzare, essere censore e bambino, ha saputo essere nel mondo guardandolo dalle più diverse angolazioni senza incatenarsi a null'altro che il proprio spirito. Il lungo e soprattutto ricco percorso di Tinin Mantegazza — ligure, milanese, romagnolo - vive nella mostra e negli eventi del nostro Museo Civico delle Cappuccine (che dimostra una volta ancora come sappia passare con naturale disinvoltura dalle tracce antiche al segno dell'oggi), del Ridotto appena restaurato del Teatro Goldoni e grazie a tante collaborazioni entrerà per mesi a far parte di Bagnacavallo, coinvolgendola anche nelle sue espressioni più felicemente ricorrenti come la Città dei bambini. Fra pupazzi come il celebre Dodò dell'""Albero Azzurro"""", moltissimi disegni, scritti, video e innumerevoli altre opere le sette sezioni della mostra dedicate alle Sette vite di un creativo irriverente ci immergono in un'atmosfera leggera e profonda, colorata e intensa, che porta anche dentro di noi lo spirito disincantato e acuto e la capacità sempre più rara di osservare la realtà lontani dai luoghi comuni e con quell'inesauribile vena di imprevedibile creatività che hanno caratterizzato tutta l'opera di Tinin Mantegazza.» (Il sindaco Eleonora Proni)"" -
Ricerche storiche (2019). Vol. 127
Rivista semestrale dell'Istituto per la storia della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Reggio Emilia.