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Leo su Leo. Un poeta (si) racconta. Intervista a Leonardo Zanier di Stefano Lizier. Ediz. friuliana, italiana e inglese. Con DVD video
Questo libro è la trascrizione dell'intervista al grande poeta carnico Leonardo Zanier contenuta nel documentario di Stefano Lizier ""LEO su LEO. Un poeta (si) racconta"""". Inframmezzando il racconto con la lettura di alcune delle sue poesie, Leo parla di sé e del mondo, dell'emigrazione e dell'importanza della poesia, riflettendo sull'identità e sulla vita. L'intervista e le poesie, riprodotte nell'originale in carnico, sono tradotte in italiano e in inglese. Il libro contiene anche brevi interventi di alcuni amici che hanno voluto ricordare momenti e riflessioni condivisi con Leonardo."" -
P.A.M.! 50+1 poesie a manovella
Per fare delle buone Poesie a Manovella sono necessarie poche cose semplici ma importanti: tre donne dai caratteri diversi ma perfettamente complementari, una passione sfrenata per i libri, la potenza dell'incontro con le vostre storie e le vostre vite, e la magia del filtrare queste emozioni attraverso il mitico brustulin che sa dedicarvi parole che vi appartengono anche se ancora non lo sapete. Tutto questo dovrebbe essere un diritto, nel frattempo è quasi amore. -
Itinerari tra due stagioni. Dialogo con i luoghi in tempi di pandemia e crisi
Camminare ricordando aiuta a rendere attuale il presente, a vivere una progettualità possibile e a tenere lo sguardo verso il cielo. Come nel paesaggio boschivo quando entra la luce tra gli alberi e si intravedono nuove fioriture e inaspettati sentieri, così camminando affiorano immagini, ricordi, emozioni, la sensibilità interiore può farsi voce e dialogo con il mondo esterno, si consolida un metodo per cercare il senso di ciò che accade, si aprono nuove possibilità di respiro per i pensieri. In una fase ancora aspra della pandemia, nei primi mesi del 2021, in un tempo di mezzo fra l'inverno che ancora si faceva sentire e la primavera che cominciava a manifestarsi, avevo scelto di percorrere brevi itinerari tra quelli possibili per le contenute modalità di incontri e di spostamenti vincolate dai decreti di prevenzione. Il ricordare e narrare scrivendo e disegnando sono nati da un ascolto interiore dell'esperienza vissuta, verità soggettiva, e dell'attesa di ciò che è ancora da vivere. -
Fantasmi di verde e di rosso
Se è vero che alla creazione artistica presiede un doppio movimento, sincrono e contrario: tensione verso la realizzazione e resistenza alla stessa, non stupisce l'escamotage narrativo di Giovanni Pietro Nimis che risolve in modo personale l'apparente impasse insinuandosi nell'intersezione fra i due impulsi con un romanzo non scritto, solo pensato. Il vantaggio consiste nel liberarsi da schemi e sovrastrutture formali per procedere liberamente nel tempo e nello spazio, come avviene appunto nell'atto del pensare, convocando a piacimento i personaggi per farli agire secondo le loro proprie ragioni, tutte plausibili, tutte motivate, tutte opinabili, all'interno di un particolare contesto. Un'impresa tutt'altro che semplice, quando si pensi che le aporie ad essa sottese costituiscono alcuni dei nodi più dibattuti della ricerca filosofica del Novecento: la costituzione mutua e incrociata della memoria individuale e di quella collettiva, la relazione fra tempo, memoria e immaginazione, i rischi dell'eccesso di memoria... -
Fiori rossi dal treno
La prima cosa che mi viene naturale scrivere, quasi di getto, pensando alla poesia di Maurizio Benedetti, è quanta forza ci sia nelle sue parole. La forza che le parole hanno da sole, senza bisogno di altro. Senza bisogno nemmeno della sua voce. Che pure è presente, partecipe in chi come me ha la fortuna di averlo ascoltato tante volte declamare, spesso a memoria, i suoi versi. Ma è necessario, qui, mettere da parte la voce, il corpo di Maurizio, e farsi invece trasportare solo dalla forza della sua poesia. Una forza presente anche in questa sua quinta opera (in un percorso iniziato nel 2006, con una raccolta breve, e poi consolidato nel tempo), dove (ri)emergono temi cari e situazioni di vita quotidiana che l'autore riesce a raccontare poeticamente con il tocco che contraddistingue la sua poesia: lo scarto, il rovescio del banale, la sorpresa, a volte anche la carezza lirica che si trasforma in pugno. (Dalla prefazione di Michele Obit) -
Il Friuli a un bivio. Indagine alla ricerca dell'anima dispersa della piccola patria
Partire dall'epopea friulana della Ricostruzione, per indagare la nostra capacità di affrontare le sfide dell'attuale periodo storico. Questo il percorso qui proposto. I fattori di crisi del Friuli di oggi sono certificati: spopolamento, invecchiamento, abbandono da parte dei giovani del nostro territorio. A partire dagli anni Novanta si è assistito a un passaggio epocale dal passato ideale - da una storia profonda - a una fase storica che rischia di spazzare via ogni riferimento culturale originale del Friuli. Chi siamo stati e cosa siamo diventati? è la domanda necessaria per comprendere il nostro oggi. L'archetipo friulano indagato e studiato dal giovane Pasolini, fino alle considerazioni illuminanti di don Gilberto Pressacco, come può essere riferimento originale per affrontare il futuro? Come, lingua e cultura di provenienza, possono essere ancora leve utili? Domande aperte che trovano alla fine filoni di risposta, sintesi di un dialogo appassionato con alcune voci autorevoli del Friuli contemporaneo. Un lavoro corale che propone una visione preoccupata, ma capace di proposte. -
Sorelle. Una saga tra il Friuli e Trieste
In un arco di tempo che va dal 1909 al 1945, i destini di quattro sorelle si intrecciano alla Storia. La prima guerra, i misfatti del fascismo, la persecuzione di sloveni ed ebrei e l'occupazione nazista permeano le loro esistenze come ineluttabili fatalità, spesso difficili da accettare. Accanto ad avvenimenti terribili e tragici, l'epoca che fa da cornice al romanzo offre, però, possibilità fino a quel momento inimmaginabili, soprattutto alle donne. Le quattro sorelle sapranno coglierle e riusciranno a trovare la loro strada da sole, senza l'appoggio di un uomo, vere eroine di un mondo in divenire. -
Zaraton
3 aprile 2023. Una sera che costituisce una cesura nella storia del mondo, un taglio definitivo dopo la pandemia e la guerra in Europa. Una bestia si è impossessata di tutto. Ogni occhio, ogni pensiero, ogni discorso, ogni mente, ogni vivente, ogni evento della Terra. Non resta spazio per altro, da nessuna parte. L'animale non sembra aver sangue, né freddo, né caldo, budella, ossa o qualsiasi altra struttura interna. Le squame sono di pietra, così gli artigli e il becco, dritto e foracchiato per soffiare nell'acqua e rovesciare sul mondo cascate alte come palazzi di cinque piani. Eppure, dentro quel guscio di sassi, lui respira. Nessuno potrebbe negarlo, andandogli vicino. Andandogli vicino e... ascoltando. E se le vicende del Friuli non avevano mai interessato nessuno, ora le vicende di Friûl interessano tutti. Friûl si è svegliato, scrollandosi via insieme all'articolo determinativo la gran parte dei friulani e del mondo come lo si conosceva prima di lui. -
Ci sarà ancora domani questo cielo? Infanzie perdute, infanzie ritrovate ai tempi della Shoah
Dieci storie vere che hanno come protagonisti bambini ebrei, tra Italia, Cecoslovacchia, Francia e Gran Bretagna, tra le leggi razziali, le deportazioni e i campi di sterminio. In qualche caso la salvezza. In un'Europa devastata dal nazifascismo e dalla guerra i semi dell'umanità non sono del tutto perduti, e individui e associazioni si mobilitano per salvare almeno i bambini. Storie conosciute come la razzia dell'ex ghetto di Roma del 16 ottobre del 1943 o la tragica fine dei bambini di Bullenhuser Damm nel 1945. Storie inedite come quella dei bambini salvati da Přemysl Pitter e dai suoi collaboratori a Praga e nella zona dei castelli boemi. Storie di bambini e adolescenti che vengono ospitati in Inghilterra, a Windermere e a Lingfield, dove ritroveranno la gioia di vivere e il sostegno di figure amorevoli che li aiuteranno a superare o a ridimensionare il trauma vissuto. E storie di bambini che scampati all'orrore sono stati ospitati in una colonia, a Selvino, che diventa luogo di rinascita e apertura verso un futuro. E poi l'intervista ad una bambina, oggi novantenne, che ha sperimentato cosa significa fuggire, nascondersi, avere paura e poi poter riemergere e continuare a sentire il sapore autentico dell'esistenza. «Ci sarà ancora domani questo cielo?» è la domanda che una tra le bambine e i bambini di cui qui si narra la storia si pone, dopo aver sperimentato l'assenza di cielo, la fame, la sete, la mancanza delle figure parentali, la privazione del gioco, quando si rende conto che qualcosa è cambiato. Adesso c'è un cielo, c'è un letto, c'è latte e pane, c'è un azzurro da poter guardare. Ci sarà ancora domani questo cielo? è il titolo più adatto per questo libro che tratta, attraverso racconti di storie individuali e collettive, dentro spazi italiani ed europei, in un contesto storico che va dal 1938 alla fine della Seconda guerra mondiale, l'infanzia e le sue connotazioni di dolore e sofferenza ma anche di resistenza e speranza. -
Romanzo bipolare
«... Chi ha varcato quella soglia, chi l'ha superata sa che sperimentare l'oltre significa essere soli, disperatamente soli, toccare vertiginosi abissi di dolore, ma in quel solipsismo vedere e sentire con esasperata lucidità, toccare verità intangibili, assolute. Che queste verità siano allucinatorie non toglie loro potenza, anzi gliene aggiunge. Che al fondo di quelle allucinazioni risieda una verità inconscia e oscura può essere fonte di tormento e paura oppure di improvvisa e folgorante illuminazione… Chi ha provato la vertigine del distacco dalla realtà, non può tornare indietro, ma solo andare avanti. La speranza sta nel percorso compiuto e nella scrittura che lo rappresenta: la vita si trasforma mentre viene scritta, diventa un'altra vita.» (dalla postfazione di Barbara Vuano). -
Daniel e i suoi compagni. Partigiani sovietici nella Resistenza friulana, tra la Valle del Lago, la Val d'Arzino e la Carnia
Durante la Seconda guerra mondiale la Resistenza, in Friuli e in Carnia, fu caratterizzata anche dalla partecipazione di numerosi sovietici. Fuggiti dalla prigionia tedesca, e arrivati in Friuli nella speranza di trovare la strada più breve e più facile per puntare ad est, erano stati accolti dai garibaldini friulani, fermandosi, a migliaia di chilometri dalla propria terra di origine, a combattere contro il comune nemico. Si formò così un battaglione composto quasi interamente da sovietici (chiamati genericamente russi), guidato dal ‘comandante Daniel', Danijl Varfolomejevič Avdeev. Distintisi nelle azioni di sabotaggio e nell'assalto ai presidi nemici, soprattutto quelli dei cosacchi collaborazionisti dei nazisti, molti dei partigiani russi morirono nelle azioni in difesa delle Zone libere della Carnia e del Friuli e, tra essi, ‘Daniel‘, ucciso in combattimento nel 1944. Alla memoria del loro contributo alla nostra Resistenza è dedicato questo libro. -
Di rima e di prosa
Introduce l'autore: «La perdita improvvisa di un amico fraterno diventa motivo per scrivere e per gettare sul foglio bianco tutto il dolore, i cattivi pensieri e la rabbia. I sogni diurni e le insonnie notturne che ti invitano a scrivere così come quei vuoti interiori, profondi e dolorosi, che non riesci a colmare. Poi altre gioie e altri dolori, fantasie e tragiche realtà, tutti frammenti che si mescolano e si confondono. / Ecco un amore che riempie la tua vita, un altro non corrisposto che ti caccia nella disperazione e ti torna il desiderio di scrivere. Arriva una figlia e ti senti un altro, la famiglia si allarga e cambiano le priorità, la vita assume una dimensione tutta nuova, il tramonto si allontana e in cielo prevale il sereno. I fogli bianchi si riempiono di inchiostro e le pagine si accumulano. Infine, non poteva mancare il sindacato, la CGIL, dalla quale ho avuto tanto, alla quale ho dato tutto.» Come si legge nella prefazione di Alessandra Kersevan: «Di rima e di prosa, due termini che l'autore ha voluto usare per questa raccolta: un binomio che indica cautela e modestia, quasi ad escludere o prevenire un sospetto di presunzione. Invece la poesia c'è, non solo per la forma, non solo per l'incalzare dei versi, non solo per certe immagini e metafore di toccante espressività. C'è per una ineludibile necessità interiore che sola può placare l'insonnia e le emozioni. Nasce dall'esigenza di dare un ritmo alla riflessione sulla vita, allo scrivere scandito da una musica che, come la poesia, dovrebbe sempre accompagnare la condizione umana.» -
Gemma. Storie di piccole e grandi donne
Chi è Gemma? Gemma è la possibilità ancora inesplorata d'esser donna, è l'inatteso appuntamento con il proprio destino tra le pagine di un vecchio libro scritto a mano. È una ragazza che si è persa, tra il desiderio e la necessità: il desiderio di essere all'altezza delle tre forti figure femminili - la nonna, la madre e la zia - con le quali è cresciuta e la necessità di essere se stessa. Disorientata, si chiede quale sia la giusta via da imboccare. Saranno le sorprendenti avventure custodite nella biblioteca della casa d'infanzia a condurla alla scoperta di quella via. Attraversando quattordici storie di piccole e grandi donne Gemma sonderà il sogno e conoscerà l'inganno. Gregoria, Violante, Lucrezia, Valeria, fanciulle, madri e spose sfileranno con le loro vite nel suo mondo per scomparire come in una visione e lasciarla di fronte all'unica scelta possibile. -
La grande madre racconta. Quando la donna perse il suo potere e l'uomo la sua anima
"La famosa astrologa Lisa Morpurgo ipotizzò l'esistenza di un preesistente zodiaco, da lei designato come B-Femminile, per distinguerlo da quello in uso che definì A-Maschile. Guidata da questa straordinaria ipotesi concluse che nello zodiaco ufficiale ci fosse la sottile presenza e influenza di quei pianeti che lei indicò come 'pianeti in trasparenza'. Non sono un'astrologa, ma come psicoterapeuta e come appassionata studiosa della mitologia greca, questi pianeti in trasparenza immediatamente, con effetto-calamita, evocarono in me riti e miti già di mia conoscenza. Mi resi conto, allora, che era possibile, attraverso essi, ricostruire la nascita e l'evoluzione della coscienza che portarono l'uomo ad allontanarsi da quella Grande Madre Terra che lo aveva ospitato per millenni. Questa evoluzione determinò gradualmente il passaggio dalla società matriarcale a quella patriarcale, con gli effetti che il sottotitolo dell'attuale libro evidenzia."""" (L'autrice)" -
Una lacrima di marmo
Tre casi di suicidio stranamente ravvicinati solleticheranno l'istinto da sbirro di Luigi Barcolesi, commissario di polizia di Bolenzena, immaginaria cittadina della costa ligure. Tre casi che non convincono. C'entra forse una squallida storia di reiterate violenze che sembrava destinata a rimanere sepolta dal tempo? E, se così fosse, chi potrebbe avere ancora desiderio di vendetta se anche quelli che l'avevano subita sono morti da anni? Le indagini si svolgeranno, fra il concreto e l'onirico, parallelamente alle amorevoli trame ordite dalla madre del commissario desiderosa che il figlio, da troppo tempo scapolo, rivolga la sua attenzione ad Emma, giovane ed attraente vicina di casa. -
Una piazza, un racconto. Storie disconnesse
La XXI edizione del concorso letterario ""Una piazza, un racconto 2019"""" ha inteso invitare il concorrente a scrivere una storia sul seguente tema: «Un blackout mondiale cancella profili, immagini e video sui social. Internet è solo un ricordo e le persone sono costrette a ritornare ai vecchi metodi di comunicazione. Il concorrente è tenuto a raccontare la storia di una relazione, d'amore o d'amicizia, vissuta fino a quel momento solo online, che cambia dopo il blackout». Nel volume sono raccolti i racconti vincitori e quelli finalisti."" -
Teresa B.
Sullo sfondo di una città pervasa da indifferenza, paura e omertà, ove talvolta anche le istituzioni offrono di sé un'immagine ingloriosa, si consuma il dramma di una madre, Teresa Buonocore, colpevole di avere reagito agli abusi sessuali di cui è rimasta vittima sua figlia di nove anni. La sua denuncia all'autorità innesca un'escalation criminale da parte del pedofilo che la porterà alla morte per mano di due killer, balordi come il loro mandante che dal carcere organizza e dà il via a una vera e propria esecuzione. Col suo primo romanzo, in cui rievoca i passaggi della sentenza di cui fu estensore inframmezzandoli con ricordi personali e giudizi critici su una professione, la sua, segnata da luci e ombre, Carlo Spagna fa il suo esordio in un genere che sta a cavallo tra il legal thriller, la cronaca giudiziaria e il poliziesco, senza appartenere a nessuno di essi. -
Tropico della spigola. Ultima edizione dal Sud
Con l'antologia ""Tropico della spigola"""", parallelo che regola la geografia dell'anima e attraversa l'emisfero sentimentale, Max De Francesco esplora i ricordi, aggiorna con cura l'inventario delle visioni, rievoca riti, raccoglie le storie di eroi noti e ignoti, decifra avvenimenti privati e pubblici, apre l'arsenale delle piccole cose e rinnova il patto con la scrittura nel solco della tradizione dei prosatori non imprigionati nell'architettura chiusa del romanzo e bazzicatori di più generi letterari. In un arabesco di racconti, apologhi e riflessioni, la raffigurazione corale, che emerge dal gioco di narrazioni e ritratti di terapeutica ironia, presenta una Napoli """"artificiale"""", sempre più baraccone di meraviglie, un Sud sospeso nel solstizio della controra con i suoi borghi lunari e le sue pietre solenni, e una commedia umana dove il reale e il realismo magico si confondono, aprendo così una galleria di alberi parlanti, proiettili che scrivono lettere, bardi che provano a governare metafore e giornalisti costretti alla clandestinità."" -
Tornerà il basilico sulla finestra
Livicciano è uno di quei luoghi in cui il mondo sembra accadere altrove. L'impeto della vita è sopito, dorme tra le piccole case in pietra e qualche panchina o muretto consumati dall'ozio dei suoi pochi abitanti. ""La tranquillità, l'aria buona, il circolo per incontrare gli amici, la chiesa gelida per pregare e per farsi perdonare qualche debolezza"""" sono motivo di fierezza, ma anche la fierezza qui ha il carattere della modestia, sebbene di una granitica modestia. In questo piccolo paese della Toscana il tempo stesso si adagia nell'attesa. Giorno dopo giorno nelle abitudini si sono scolpiti i caratteri delle sue duecento anime. Finché una mattina di aprile la rassicurante oleografia di Livicciano comincia a macchiarsi. La tranquillità è turbata da un annuncio. Intorno a una forzata convivenza tra liviccianesi e alcuni """"ospiti"""" graviteranno diffidenze, storie di droga e persino una morte improvvisa."" -
A qualcuno piace fashion. Manuale semiserio per una settimana da Dea
"Oddio, non ho niente da mettermi!"""" è il tenero sconforto della vanità. Non c'è donna che non l'abbia esclamato di fronte ad un armadio traboccante di vestiti. Spesso ciò che manca non è la quantità o la varietà dei capi a disposizione, ma il know-how e la consapevolezza delle proprie potenzialità. """"A qualcuno piace Fashion"""" risponde a questa lacuna con ironia e competenza. A metà strada tra un diario e un manuale di stile, racconta con spirito arguto e leggerezza una settimana tipo di una consulente d'immagine alle prese con le più disparate clienti. Ogni lettrice potrà identificarsi, estrapolando consigli e dritte adatte al proprio mood. In aiuto a quel mondo femminile curioso di scoprirsi e valorizzarsi, Dea Caiazzo stila una lunga serie di occasioni d'uso con relativi suggerimenti per gli outfit più appropriati. Qui la moda incontra l'ispirazione, il sentimento, persino l'abitudine, senza mai dimenticare l'eleganza."