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Spagna 1982. Il Mundial di Bearzot
Il Mondiale di Spagna del 1982, conclusosi felicemente con la vittoria finale di Madrid l'11 luglio, rappresenta l'episodio più coinvolgente della storia della nostra Repubblica dal punto di vista emozionale. Per la generazione di chi scrive (comprendente coloro che sono nati nei primi anni settanta) sono la colonna sonora, l'apoteosi stessa delle emozioni: esse furono vissute quasi in una dimensione onirica. Il trionfo spagnolo da un punto di vista calcistico ha avuto ancor più rilevanza storica perché inaspettato e assolutamente impronosticabile: nel mese di maggio '82 nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla nostra selezione. Il merito di Bearzot fu quello di fare di una squadra su cui non si faceva affidamento in un gruppo invincibile, con intelligenza tattica, razionalità, motivando i propri effettivi prima ancora come uomini che come calciatori. La vittoria di Spagna '82 fu anche importante per un altro motivo: fu un momento di assoluta unità nazionale, di compatto ed entusiastico orgoglio patriottico dopo anni bui di violenza, quasi di guerra civile non dichiarata. Fu un momento: si sarebbe passati dagli anni di piombo agli anni di latta. -
Il giocatore che ha mangiato una supposta e altre storie incredibili di calcio e di vita
I capitoli non hanno un ordine preciso, ma sono messi a caso secondo la fantasia dell'autore. C'è la storia di Rosario, la città argentina vera capitale mondiale del calcio; la storia di una finale scudetto giocata a Bologna su un campo in pendenza; le storie di giocatori esuli, fuggiti dai loro Paesi per motivi politici. O arrivati in Italia per inseguire donne e denari. E la storia di ""Balilla"""", ovvero Peppino Meazza (centravanti di Inter, Milan e Juventus) al quale è intitolato lo stadio di San Siro). E le vicende, tristi e tragiche, di Gigi Meroni e Luciano Re Cecconi. E poi quanti giocatori scarsi finiti, comunque, nell'album dei ricordi e giocatori eccelsi, finiti nel dimenticatoio. E la storia degli azzurri, campioni del mondo nel 1934, che si sono visti offrire un regalo da Mussolini. Chi aveva chiesto la licenza di terza media (per andare in Nazionale aveva saltato gli esami). Chi, come il portiere e capitano, Giampiero Combi, aveva chiesto solo una tessera ferroviaria per portare la famiglia a conoscere l'Italia. Ebbene, quel regalo non è mai arrivato. Perché il calcio, come la vita, può essere crudele."" -
Give back. Storie di calcio socialmente responsabile
Questo libro nasce all'inizio del 2021, quando i tre autori iniziano a condividere le rispettive esperienze e visioni riguardanti lo sport e le sue potenzialità in ambito sociale. L'idea di raccontare storie di Calcio Socialmente Responsabile si sviluppa quasi naturalmente, con il ruolo del giocatore a evolversi nel corso degli anni, da semplice uomo di campo a moderno portatore di interessi e veicolo di messaggi: un nuovo modello di sportivo, non più auto-riferito ma finalmente pronto a mettere il proprio status al servizio di iniziative extra-calcistiche, portate avanti in autonomia o con l'aiuto di altre persone. Progetti che vanno oltre il campo e abbracciano temi fondamentali come ambiente, attenzione ai più deboli, parità di genere, lotta al razzismo, solidarietà. Nomi e carriere finiscono sul tavolo in un clima di entusiasmo degno dei migliori brainstorming aziendali: ""Questo dev'esserci per forza!"""" """"E una storia così vuoi lasciarla fuori?"""" La formazione che ne scaturisce è un dream team del quale, con un po' di superbia, gli autori si sono auto-nominati allenatori."" -
Teatro. Australia
Tre drammaturgie, per due scrittrici e uno scrittore dalla scena australiana di oggi. Una finestra alla scoperta di una geografia teatrale distante e ricca, per soluzioni linguistiche e per le diverse tensioni che la attraversano. ""La matematica del desiderio"""" (2018) di Suzie Miller, un gioco combinatorio sulle codificazioni del reale, """"Black is the New White"""" (2017) di Nakkiah Lui, commedia drammatica intorno alle complicate relazioni interculturali e il dolce e dolente dialogo """"E mai più ci separeremo"""" (2011) di Tom Holloway."" -
Dispute ternarie e monodiche
"La caratteristica che più mi colpiva, nell'opera di Lucio Saffaro, era la convivenza tra arte figurativa, poesia e matematica (era laureato in fisica), che si rispecchiavano tra loro con barbagli indecifrabili. Mi stupivo, a volte, di certe sue apparenti ingenuità che poi, a una considerazione più meditata, si presentavano come il preludio a domande che riverberavano echi lontani. [...] La sua è una poesia in prosa di alto valore suggestivo, svolta con un apparente rigore formalistico e logico matematico, il cui contenuto tuttavia non è logico matematico, bensì metaforico, sebbene spesso il secondo termine della metafora sia segreto. [...] Entrai quindi sempre più nel suo mondo poetico, un mondo singolarissimo e allusivo di cui mi pareva a tratti di afferrare il senso, che poi immancabilmente si dileguava, in un gioco a rimpiattino stimolante e insieme tormentoso. Un mondo che ancora mi turba e che mi ha di nuovo affascinato e soggiogato durante la lettura (ma non è il termine giusto, ci vorrebbe una parola più intensa) di queste """"Dispute"""" enigmatiche e suggestive."""" (dalla nota di Giuseppe O. Longo)" -
Teatro. Gabriel Calderón
Due drammaturgie per un autore solo nella terza finestra su geografie ""altre"""" della scena. Due lavori di Gabriel Calderón, giovane regista e scrittore teatrale uruguayano, testimone, con oltre venti opere, del vivace panorama di oggi del Sud America. Mescolanza di forme, vicende all'apparenza reali che prendono pieghe inaspettate, realtà e fantastico che si incontrano, per narrare, con la forza trascinante del riso, i punti irrisolti del nostro """"occidente"""". """"Or-forse la vita è ridicola"""" (2009) ed """"Exesplodano gli attori"""" (2012) i due testi scelti. Drammaturgie autonome, ma parte di un'ipotetica pentalogia dove le storie di militari, famiglia, amore e dittatura, possono diventare storie di militari, vampiri, famiglia, viaggi nel tempo, amore, mummie e dittatura."" -
F. Perdere le cose. Frammenti di diari e copione
F. non può entrare in scena, ma è il centro del dramma. F. è una persona incontrata dai Kepler-452 in un giorno di vagabondaggi teatrali per la Via Emilia. F. si è presentato loro dicendo solo: ""io sono io"""". F. c'è, ma ci sono leggi che lo tengono lontano dal palcoscenico. Come si può allora raccontare a teatro un'assenza? C'è qualcosa che dobbiamo temere da lui? È pericoloso? Che cosa, di lui, ci riguarda? E mentre Kepler-452 provano a rispondere a queste domande, nasce un copione, assieme a uno spettacolo e a un diario di lavoro. Viene fuori un racconto intorno a quanto sia strano e difficile parlare di chi c'è ed è anche assente."" -
Lettore
C'è un percorso che enfatizza le caratteristiche intrinseche di un insieme di parole, eppure quel percorso non è realizzabile se fuori non agisce qualcosa d'altro, un'identità dotata di riconoscibilità, psicologica e sociale. In gioco troviamo due opposti: il lettore in quanto funzione dell'opera; e il lettore come colui che, solo, consente all'opera di attivarsi nel modo giusto. Questo saggio non fa altro che tentare di sciogliere questa contrapposizione. L'odierna fisionomia della duplice tensione in gioco ha preso forma nella lunga epoca che chiamiamo modernità, di cui oggi riusciamo a cogliere meglio certe caratteristiche. Da quasi tre secoli entro quella forbice dobbiamo stare, magari prendendo posizione per una delle due lame - quella del lettore, nel nostro caso -, tuttavia sapendo sempre che l'orizzonte concettuale è quello. Un orizzonte instabile, e che proprio per questo chiede definizioni il più possibile chiare. -
Respirare. Caos e poesia
Nel ritmo caotico avvertiamo un senso di soffocamento, questo è un saggio sulla terapia poetica. Non c'è una via d'uscita politica. Solo la poesia, solo l'eccesso di significato rispetto agli obblighi dell'infosfera può riattivare la respirazione. Solo saper respirare ci aiuterà durante l'apocalisse che sta già esplodendo come effetto di decenni di assolutismo finanziario. La poesia potrà curare la sofferenza della mente degli ingegneri e dei poeti, e potrà agire come agente di liberazione del linguaggio dalla stretta soffocante della tecnica. Il potere si fonda oggi su relazioni astratte tra entità numeriche. Mentre la sfera della finanza è costituita di algoritmi che connettono frammenti di lavoro precario, la sfera dell'esistenza è invasa da flussi di caos che paralizzano la mente sociale e impediscono la respirazione. ""Non riesco a respirare"""". Queste sono le ultime parole di Eric Garner prima di morire, strangolato da un agente di polizia per le strade di Staten Island. Queste parole catturano il sentimento del nostro tempo. Come affrontiamo il caos, giacché sappiamo che coloro che combattono il caos diventano caos? Come affrontiamo il soffocamento? Esiste una via d'uscita?"" -
L' Occidente messo a nudo
La domanda ""È possibile mettere a nudo la nostra società?"""" è tra quelle che contengono la risposta nella stessa domanda. La nostra società può essere messa a nudo proprio attraverso l'importanza, che non si riscontra nelle altre culture, assegnata alla nudità. Il rapporto con la nudità, tipico dell'Occidente, risulta contraddittorio: il nudo ci riguarda sia quando indica una perfezione, sia quando rivela il grado più basso di esistenza. Non ci resta che analizzare entrambe le dimensioni per dimostrare, invece, il loro segreto rapporto."" -
Egemonia culturale. Dal progetto di Gramsci alla dissoluzione di Salvini
L'idea di Antonio Gramsci non si realizzò nell'Italia del Novecento ma oggi sembra manifestarsi un'egemonia della Rete che determina inedite conseguenze per la democrazia con l'emergere di tendenze irrazionali. Si può parlare di egemonia? In uno scenario del genere, la democrazia troverà nuove strade e risorse per affrontare le sfide del XXI secolo? Di fronte alla velocità dei fenomeni sociali (e dei cambiamenti dei partiti), mancano le categorie che permettano di interpretare quello che sta realmente accadendo nel sistema politico italiano. La propaganda sostenuta dal sistema mediatico sta alimentando una società di fantasmi dove si scambiano gli annunci e le immagini con la realtà. Si materializza così un capitalismo digitale basato sulla disinformazione che rappresenta l'emergenza educativa e democratica di questo tempo. -
Al fuoco! Per una critica della ragione monumentale
Ogni monumento si oppone al movimento: così si potrebbe sintetizzare l'assunto di questa ricerca inevitabilmente ""monumentale"""", in cui il concetto di monumento finisce per includere non soltanto le sue proiezioni materiali, ma anche quelle immateriali, dai modi di pensare ai modi di dire. Ogni volta in cui uno di questi modi viene cristallizzato in una rigida istanza morale, politica o anche estetica, si erige un monumento. Quello della erezione sopra il rigo della quotidianità, del mettere o mettersi fuori, costituisce appunto il dispositivo ideologico della monumentalità. Coniugando la storia delle idee con quella delle loro varie implementazioni, questa talvolta ironica """"Critica della Ragione monumentale"""" procede tra parole e immagini per problematizzare i """"passaggi"""" della monumentalizzazione: dall'effimero all'eterno, dal reale all'immaginario. E viceversa, perché, secondo il racconto biblico, ogni colosso ha i piedi di argilla. Gian Piero Jacobelli, filosofo e antropologo, mette dunque radicalmente in questione le più consolidate convenzioni sociali e culturali che ogni monumento comporta, ma che paradossalmente, proprio monumentalizzandosi, si condannano a un fatale tramonto."" -
Umani e altri animali. Riflessioni per un'etica onnivora
La coabitazione con gli (altri) animali è uno degli aspetti chiave della nostra esistenza. Abbiamo trasformato drasticamente le condizioni di viva di molte specie con le quali conviviamo e, a loro volta, gli animali hanno fornito un apporto fondamentale allo sviluppo delle nostre civiltà. Oggi, questa convivenza genera nuovi interrogativi: chi sono gli animali per noi e chi siamo noi per loro? In che modo noi umani siamo ""diversi"""", se lo siamo davvero? Che doveri abbiamo nei confronti degli animali e che diritti spettano loro? Per rispondere a queste domande, è necessario fare ricorso alla biologia evolutiva, alla filosofia e al diritto, cercando di superare i limiti di un'impostazione antropocentrica che, paradossalmente, si trova anche alla base di molte considerazioni """"antispeciste"""". Così sono nate queste riflessioni di etica onnivora, che si interrogano su tutti gli animali, quindi anche su quella strana specie chiamata umanità."" -
Lilith. Un mosaico
Un incontro a pagamento tra un uomo e una studentessa organizzato tramite chat di incontri. L'omicidio di una transgender a Roma dai contorni ambigui e in odor di intelligence. La doppia vita di Petra/Lilith, ventunenne abruzzese ma domiciliata a Bologna, tra realtà e virtualità, giorno e notte, interno ed esterno, lucidità ed esperienze lisergiche, relazione di coppia e vocazione al labirinto degli incontri occasionali. La mistica ospedaliera di un internamento psichiatrico. La scalata della montagna appenninica alla ricerca impossibile della grotta della Sibilla. Il percorso dei luoghi del sisma appenninico un anno prima della loro scomparsa in una percezione di precarietà assoluta che si fa anche allegoria di un sisma esistenziale (la vita di Petra) e di uno smottamento culturale e storico. Ma al di là della trama, che si svela in trasparenza, è l'ordito psichico dei personaggi che risuona in un concerto di immagini e pensieri annodati in un unico roveto semantico, un grande caleidoscopio dell'immaginario storico in atto, tra stile amatoriale e tradizione classica, insorgenze arcaiche e videoispezioni nelle lande oscene della contemporaneità. -
La postura del guerriero. Addestramento etico e altre modeste proposte
Mai nella storia dell'umanità è avvenuto un mutamento così profondo e repentino delle nostre condizioni percettive e cognitive, una trasformazione fondamentale della mente della quale non possiamo giocoforza renderci conto in pieno. Ma si dice che i momenti di crisi nascondano sempre un'opportunità. Ecco quindi la necessità di un addestramento, vitale a questo punto, per riacquistare lo spirito critico che ognuno di noi crede fortemente di avere e invece va rapidamente scemando, con la conseguente deriva di tutto ciò che abbiamo chiamato fin qui intelligenza e umanità. Più che un saggio un manuale, portatile e sghembo, per orientarsi, per convincersi che ""se un modo di ragionare non funziona più è meglio usarne uno diverso""""."" -
La violenza (e i suoi inganni)
La violenza che crea il diritto, dice Benjamin, è la stessa che lo conserva, così che la violenza originaria ritorna, sotto altra forma, nella violenza amministrata. Ha ragione Benjamin nel porre questo problema al centro della critica della violenza; non vi è soltanto l'aspetto della violenza del potere e dello Stato moderni, ma, se essa è mezzo per raggiungere fini, bisogna anche dedurre che esiste una violenza giusta. E la violenza, giustificata per una volta, dovrà esserlo sempre. Per questo bisogna trovare limiti, investire sulla legittimità e sempre meno sul pharmakon della violenza. -
Il labirinto dell'attenzione. Progettare organizzazioni per un mondo ricco di informazioni
"I miei vicini hanno regalato alla loro bimba per il suo compleanno due conigli, un maschio e una femmina. Ora vivo in una comunità ricca di conigli! Ma si dà il caso che quando c'è abbondanza di un elemento necessariamente ci deve essere mancanza di qualcos'altro. Infatti ora nel mio giardino non c'è lattuga"""" (Herbert A. Simon). In una società dell'informazione deve dunque mancare qualcosa: l'attenzione." -
Changemaker? Il futuro industrioso dell'economia digitale
Il modo di produzione capitalista che solo trent'anni fa appariva trionfante alla ""fine della storia"""", sembra aver esaurito le proprie idee sul futuro: nonostante le grandiose celebrazioni di tecnologie e idee imprenditoriali disruptive, il processo di innovazione sta rallentando e il capitalismo contemporaneo non è in grado di evolvere oltre la propria versione industriale del XX secolo. Siamo impantanati in un sistema che si basa su una produzione di massa all'insegna dello spreco per un consumo che non è da meno. Gli intellettuali sembrano essere particolarmente incapaci di prevedere un futuro. Gli esperti della Silicon Valley suggeriscono che stiamo per raggiungere una """"singolarità"""" oltre la quale nulla può essere noto (il che è semplicemente un altro modo, quasi religioso, di dire che nessuno ha la più pallida idea di che cosa ha in serbo il futuro!). In alternativa, ci suggeriscono di andare su Marte, dove magari sarà possibile costruire una replica di Palo Alto con gli stessi campus d'impresa, gli stessi centri commerciali e gli stessi Starbucks. Il presente non è ancora maturo per la rivoluzione, inoltre, l'era delle rivoluzioni che ha introdotto la modernità industriale non è il modello giusto per comprendere il potenziale di cambiamento contemporaneo. Per trovare un modello utile a comprendere la trasformazione che ci attende sarebbe più appropriato guardare più indietro, ovvero alla transizione verso il capitalismo che segnò l'Europa durante quello che si può definire come un XVI secolo esteso."" -
Dire il colore esatto
Raccolta di testi poetici scritti tra il 2007 e il 2019 in maggior parte inediti e in parte collaudati in occasioni diverse (in antologie, in riviste online, sul blog dell'autore, in letture pubbliche o in precedenti edizioni raccolte in volume). Il libro rappresenta il tentativo di restituire esattezza alla parole per aumentare la loro presa di comprensione del presente, come smascheramento dell'assurdità del reale, attraverso le forme della poesia. Prefazione di Fabio Pusterla. -
La voce come medium. Storia culturale del ventriloquio. Nuova ediz.
Nuova edizione aggiornata con interventi di Marco Belpoliti, Alberto Abruzzese, Davide Borrelli, Piersandra Di Matteo, e un saggio inedito dell'autore. Steven Connor ripercorre nella cultura occidentale le tracce della voce inquietante che proviene da un indefinito altrove: dall'oracolo di Delfi all'episodio biblico della Maga di Endor, dai fenomeni del misticismo a quelli della possessione demoniaca e dei relativi esorcismi, dalle prime e rudimentali macchine parlanti alle invenzioni moderne. Il filo rosso che tiene insieme questi fenomeni cosi complessi e stratificati nei millenni è quello del ventriloquio. Associato nel tempo a facoltà divinatorie e profetiche, o all'intrusione di un dio (o di un demone) all'interno del corpo, il ventriloquio nell'età contemporanea lo ritroviamo nel funzionamento dei mezzi di comunicazione che sfruttano il principio della voce dissociata.