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When the rain stops falling-Distant lights from dark places. Ediz. italiana
Questa è la storia delle famiglie Law e York: quattro generazioni di padri e figli, delle loro madri e mogli. Quasi un romanzo teatrale intimo e distopico che Bovell disegna con un'affascinante struttura drammaturgica, dove i diversi fili narrativi, il graduale sovrapporsi delle temporalità (dal 2039 al 1959 - andata e ritorno) e l'incrocio dei destini delle quattro generazioni, raccontano una corrispondenza così profonda tra le esperienze di ognuno da suggerire che negli alberi genealogici non vi siano 'scritti' solo i nomi dei protagonisti, ma anche i comportamenti, le inclinazioni, i desideri e gli errori. In appendice, in questa edizione speciale, ""Distant lights from dark places"""": radiodramma scritto da Bovell nel 1994, tradotto in italiano in occasione della messa in onda del 12 novembre 2019 per Tutto Esaurito IX edizione_Il mese del Teatro di RadioTre, a cura di Laura Palmieri e Antonio Audino."" -
Il teatro e la paura
Questo libro raccoglie le principali posizioni etiche, estetiche e politiche di Thomas Ostermeier, una delle personalità più significative del teatro europeo: il suo sguardo su Ibsen e le sue confessioni su Shakespeare. I due pilastri che legano ""la prima modernità"""" elisabettiana alla """"nostra modernità"""". Si avvicina al teatro agli inizi degli anni novanta e sceglie di studiare, sebbene originario della Germania-Ovest, presso la mitica scuola Ernst-Busch di Berlino-Est. Nel 1996 inizia la direzione della Baracke am Deutschen Theater. In tre anni farà della Baracke un luogo centrale nella vita culturale berlinese, allestendo testi contemporanei e ultracontemporanei, spesso in lingua tedesca e con uno sguardo rivolto alla drammaturgia anglo-sassone. Conclusa nel 1999 l'avventura Baracke e con all'attivo il riconoscimento di Teatro dell'anno 1998 in Germania, è nominato direttore dello Schaubühne, una delle istituzioni più prestigiose e significative del teatro della Germania-ovest, con sede nella parte occidentale di Berlino, dove concepisce un'idea di direzione condivisa e apre il suo teatro a discipline artistiche diverse, in particolare la danza. Introduzione di Annalisa Sacchi."" -
La poesia degli alberi. Un'antologia di testi su alberi, arbusti e qualche rampicante
Un'opera per chi ama la natura e la letteratura, per chi sa che gli alberi spesso ci indicano la strada, perché sono i nostri migliori alleati nella salvaguardia del pianeta e insieme hanno da raccontarci innumerevoli storie piene di semplice magia.«In genere per opere simili si ricorre all'aggettivo monumentale. E in effetti può valere anche nel nostro caso: alcune centinaia gli autori antologizzati, di ogni tempo, paese e lingua, un numero ben più grande di poesie e prose poetiche, un consistente ma non ingombrante apparato critico, per un totale di più di mille pagine» - Roberto Galaverni, la LetturaUn'antologia di testi da tutti i paesi su alberi, arbusti e qualche rampicante.Un'antologia che colma un vuoto e promette delizie ai suoi lettori, conducendoli lungo un percorso pieno di sfumature sorprendenti tra autori e antichi e moderni, che hanno dedicato agli alberi parole smaglianti. Dall'Epopea di Gilgameš, il più antico poema dell'umanità, a Walt Whitman, che nel sacrificio di una grande sequoia legge il destino di una nazione, per arrivare alla minuziosa conoscenza sulle piante di un autore come Pascoli e alla manifesta prossimità con la natura degli autori più vicini alla sensibilità moderna, gli alberi hanno sempre rappresentato una presenza insostituibile e ricorrente nelle letterature di tutte le epoche e di tutte le aree geografiche. Il libro è un inno a questa vicinanza tra gli uomini e i silenziosi e fondamentali compagni delle nostre esistenze, per raccontare le gioie o le tragedie dell'amore, la bellezza e la crudeltà del mondo, la sua immane potenza e la sua nuda fragilità, lo stupore di fronte alla ricchezza di forme, colori, sapori, sfumature che regalano gli alberi. -
Teatro
Drammaturgo, regista e coreografo, Pascal Rambert è tra gli artisti teatrali più tradotti e rappresentati attualmente nel panorama internazionale. Architettura (2019) e Sorelle (Marina & Audrey) (2018) disegnano una piccola silloge della densa e multiforme opera dell’autore francese. Affresco polifonico del ‘disastro’ dell’Europa oscillante tra l’entre-deux-guerres e la bruciante contemporaneità, il primo testo è un torrenziale flusso dialogico che scava nelle cesure della Storia, a livello personale e collettivo. Il secondo lavoro pone invece al centro la resa dei conti tra due sorelle dopo la morte della madre: lo scontro passa ancora una volta attraverso la potenza delle parole e dei legami famigliari per aprirsi a uno sguardo sulla realtà del presente. Al fondo di entrambe le drammaturgie si colloca la pienezza seducente di una lingua fortemente espressiva che si allontana dalle usuali convenzioni. -
Il libro è altrove. Ventisei piccole monografie su Giorgio Manganelli
Per ogni lettera dell'alfabeto, un micro-saggio su Giorgio Manganelli (15 novembre 1922-28 maggio 1990). Uno dei suoi più accreditati cultori e studiosi raccoglie e rielabora recensioni, saggi brevi e interviste da lui pubblicati su giornali e riviste fra il 1995 e oggi - ventisei interventi in ventisei anni -, li correda di un nutrito apparato di note critiche e biobibliografiche, aggiunge altre ""voci"""" scritte per l'occasione. Ne risulta un abbecedario giocoso che - come insegna l'autore cui si riferisce (che nel '69 pubblicò Nuovo commento, un libro tutto fatto di note a un testo assente, con un blurb che recitava Il libro è altrove, e nel '79 pubblicò Centuria col sottotitolo Cento piccoli romanzi fiume) - si sottopone a uno schema arbitrario per più liberamente sprigionare una ridda di interpretazioni e variazioni su un'opera, quella di Manganelli, che con sempre maggiore evidenza ci appare fra le più polimorfe e singolari della letteratura italiana del Novecento. Completano il volume le rare riproduzioni delle tavole realizzate nel 1964 da Gastone Novelli per illustrare l'opera prima dell'amico scrittore, Hilarotragoedia, e i tre rari testi scritti da Manganelli per l'amico artista."" -
Un giorno con Giuseppe di Arimatea
Giuseppe di Arimatea, nei Vangeli, è figura secondaria e anche un po' misteriosa. Eppure ricopre un ruolo centrale nella vicenda fondante del Cristianesimo: la deposizione del crocifisso in una tomba di sua proprietà che risulterà vuota la mattina del terzo giorno a indicare l'avvenuta resurrezione. Qui è lui a raccontarci la sua vita fra la Giudea e Alessandria d'Egitto, il suo viaggiare fino ad Atene, a Itaca e a Roma. A riferirci della sua ricerca di un guaritore per il figlio malato e del suo incontro, così, con il Rabbi di Nazaret. Giuseppe cerca una sintesi fra la predicazione di Gesù e il pensiero classico. Ma della comunità degli apostoli, ora dominata dalla personalità di Paolo di Tarso, lui è ai margini. Lascia Gerusalemme con Maria Maddalena, avendo con sé il calice dell'Ultima Cena che lo porrà, mille armi dopo, all'origine della Leggenda del Graal. -
Relazioni: il futuro non è scritto. Vol. 1: Stati Uniti, domani, Gli.
«Un'indagine su un futuro ancora da scrivere» - il ManifestoRelazioni è un libro periodico quadrimestrale, un laboratorio permanente per il prossimo futuro che analizza e si interroga sui sistemi di relazione fra le persone e le organizzazioni d'impresa e del volontariato. -
L' attesa
"Noi aspettiamo questo e siamo sorpresi da quello"""" scriveva Wittgenstein nelle Ricerche filosofiche. La comune esperienza dell'attesa ci rivela sempre questo scarto fra quel che aspettiamo e quanto ci accade che interromperà la nostra attesa, fra l'atteso e colui che arriva, l'ospite reale che si presenta alla porta. Quattro sono i punti cardinali del libro: l'attesa incompiuta, l'attesa e la noia, l'attesa della morte e del miracolo, il riconoscimento. Che cosa si produce in questo scarto - che è anche scarto tra ciò che appartiene all'immaginario e al linguaggio e ciò che appartiene all'evento, al reale? L'inutilità di attendere, la nostra impotenza di fronte al nuovo? Oppure la possibilità di fare esperienza del mondo? La ricerca di Ginevra Bompiani riscritta e riproposta dopo 33 anni (prima edizione Feltrinelli, 1988) è la rappresentazione di quanto l'attesa sia sempre in gioco." -
Gaming. Saggi sulla cultura algoritmica
Con questo libro Galloway inizia a pensare ai videogame come a una specifica costruzione culturale, che richiede nuovi strumenti interpretativi. Riferendosi a numerosi ambiti di studio, in particolare alla teoria critica e ai media studies, affronta i videogame non come dei testi, ma come dei processi, degli algoritmi da attraversare. In cinque brevi capitoli riflette su come la ""cultura algoritmica"""", dovuta anche ai videogame, si intrecci con i concetti di visione, realismo e allegoria. Se le fotografie sono immagini e i film sono immagini in movimento, allora i videogame vanno definiti come azioni."" -
Lettere a Valentinov
Le Lettere a Valentinov nascono intorno a un’interrogazione: com’è accaduto che un secolo iniziato con l’inerzia progressiva delle rivoluzioni sia culminato nella restaurazione di una società ferocemente iniqua e diseguale? E che ruolo hanno in questo scivolamento le pandemie?rnGabriele Frasca risponde indagando non poche “rime della storia”, e fra tutte quella che lega l’epidemia di spagnola di un secolo fa, arrivata a falcidiare l’Europa e il pianeta insieme alla prima guerra mondiale, a quella in corso. -
Il suon di lei
«Il libro più lirico che il poeta di Pesaro abbia scritto da molto tempo a questa parte» - Roberto Galaverni, La LetturarnIl suon di lei prende in prestito da L'infinito non solo il titolo, ma l'eco di una musica che mescola gli ingegni adriatici di Leopardi e Rossini; e fa riverberare le morte stagioni nella presente, e viva: ovvero nell'epoca tremenda, compromessa e offesa che ci è toccato vivere. Contro la quale si erge la visione della Ginestra leopardiana, la creazione di una ""social catena che ci unisce"""", una confederazione umana in lotta contro il destino biologico. Una comunità non più sottomessa alla volontà di potenza ma in ascolto della fragile coscienza individuale, che invita all'esperienza poetica della natura e del mondo, al dialogo, all'incontro nella piazza attraversata dalle energie del futuro, oltre la violenza."" -
Flatus vocis. Metafisica e antropologia della voce
La voce è la volontà di dire, è la volontà di esistere e di resistere in relazione con l’altro, nella voce ciò che non è presente diventa visibile, ciò che è un ricordo diventa un’esperienza condivisa. La voce viene prima della parola, contiene un bisogno d’espressione che precede ogni forma culturale: l’infante non parla, ma attraverso le modulazioni della voce comunica un universo di significati. La voce, in origine, è il luogo nel quale comincia a vibrare l’intelligenza dell’universo. È suono, e quindi materia, ma materia sottilissima che si confonde con lo spirito. Costituisce nell’inconscio umano una forza originaria, primordiale. Ma è anche il medium che, nella semiosfera digitale, promette di re-incantare il mondo, parlando attraverso le nostre protesi tecnologiche. -
Fantasmi e ombre. Roma, James Joyce e Giordano Bruno
Questo libro è l'intreccio di due biografie che attraversano due altre storie, così i ricordi di Joyce che ricorda Giordano Bruno diventano i ricordi degli autori: ""Nei tardi anni settanta mi portavo dietro il Dedalus di Joyce come un breviario d'empietà, un messale nero (la copia, piuttosto rovinata, nell'edizione tradotta da Pavese, la comprai nel gennaio del '77, a 16 anni. E ancora ce l'ho con me, spaginata e un po' lisa"""".rnrn«Enrico Terrinoni ha rintracciato nelle opere dello scrittore irlandese molte sperimentazioni linguistiche del Nolano. E le ha riunite in un libro corredato da una serie di illustrazioni di Vittorio Giacopini» - Domenicale del Sole24OrernrnDomenica 17 febbraio 1907. Roma. Joyce esce di casa in via Monte Brianzo n. 51, a un centinaio di metri dall'attuale teatro Tor di Nona, sulle rive del Tevere. Si reca a Campo de' Fiori per assistere alla manifestazione in memoria del rogo di Giordano Bruno, il Nolano, lì arso vivo 307 anni prima. L'evento è ricordato per i suoi forti accenti anticlericali, e celebrazioni importanti si tennero anche in altre città del Regno d'Italia. Perugia, ad esempio, dove proprio quel giorno fu posta una targa di fronte alla Chiesa di San Domenico. Bruno era stato frate domenicano."" -
Il teatro nel cinema. Tre film di Marco Martinelli e Ermanna Montanari. Con espansione online
Con la precisione e l'amorosità che la contraddistinguono, Laura Mariani riporta il suo acuto sguardo critico sull'arte di attrice di Ermanna Montanari, già indagata in ""Ermanna Montanari. Fare-disfare-rifare nel Teatro delle Albe"""". Qui lo scandaglio è però rivolto al cinema di Marco Martinelli, suo compagno d'arte e di vita, e al percorso complesso che lo ha portato ad affiancare alla regia teatrale la regia cinematografica. Come si costruisce un testo filmico che porti dentro di sé il teatro, ma ad esso non sia asservito? Che cosa accade quando il corpo e la voce dell'attrice agiscono fuori dallo spazio scenico e nell'eternità temporale istituita dal cinema? In che modo il montaggio filmico disallinea e reinventa la sequenzialità teatrale? Un libro che risponde a questi e altri interrogativi con sapienza e curiosità, suggerendo che il cinema non può che nascere da un 'incantamento' per i corpi reali e le loro movenze. All'interno del libro il link per vedere i tre film: Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi, The Sky over Kibera, Er."" -
La via sfocata del cuore
L'avventura di Pinocchio, il miracolo alchemico di un pezzo di legno che prima parla e poi diventa un bambino vero, è anche una metafora della nascita e della maturazione di un artista. E il lento e duro lavoro necessario a diventare umani è la ""storia"""" raccontata da questo libro, che propone per la prima volta in traduzione italiana l'opera poetica di Jim Dine, uno dei piú celebrati artisti viventi. Esplorando simultaneamente linguaggi diversi, Dine ha usato le parole come oggetti, le ha dipinte sui muri, le ha trasformate in sculture. Nelle poesie, le parole ritrovano la loro essenzialità di segni grafici, diventano forme che aprono una dimensione della visione complementare rispetto a quella delle opere figurative. Il libro contiene un'antologia d'autore che ripercorre l'intera esperienza poetica di Dine, e si conclude con un gruppo di poesie scritte durante i mesi del lockdown. A completare la raccolta, un glossario in cui Dine presenta i personaggi, i luoghi, i concetti ricorrenti che formano la sua mitologia personale; un dialogo della traduttrice Julia MacGibbon con l'autore; un saggio di Annalisa Rimmaudo, tra le maggiori esperte dell'opera di Dine, che aiuta a comprendere perché la poesia è per l'artista un segno imprescindibile."" -
Immaginazione civica. L'energia delle comunità dentro la politica
In ogni comune e in ogni quartiere ci sono persone che si prendono cura delle nostre città, desiderando qualcosa di diverso rispetto a quanto stiamo vivendo, immaginando quello che ancora non c'è. Questo libro racconta le loro storie, attraverso l'esperienza dell'Ufficio Immaginazione Civica di Bologna e la sua attività di sostegno alle persone che sempre più frequentemente si attivano creando reti e comunità. Una forma di partecipazione alla cosa pubblica diversa da quelle della politica tradizionale, ma che attraverso associazioni, comitati e imprese contribuisce a portare l'immaginazione dal basso nei luoghi in cui si prendono le decisioni. Il libro racconta le assemblee pubbliche, le feste di quartiere e gli incontri tra i condomini: D'Alena non costruisce una teoria su come sviluppare processi di partecipazione, ma riporta esperienze concrete che mostrano in che modo è possibile attivare collaborazione e prossimità relazionale all'interno di grandi e piccole organizzazioni, creare alleanze tra comunità, favorire decisioni condivise, salvare, rinforzare, formare l'immaginazione e ricreare fiducia, ovvero: un nuovo modo di fare politica. -
La voce di Dante. Performance dantesche tra teatro, tv e nuovi media
Fin dalle origini, accanto alla trasmissione scritta, è esistita una trasmissione orale e performativa della Divina commedia, che ha favorito la diffusione popolare e spesso ""irregolare"""" dei versi danteschi. Nel corso del novecento e fino ai nostri giorni l'esecuzione orale è stata un veicolo fondamentale della presenza di Dante nell'immaginario collettivo, e si è legata ad alcuni dei nomi più importanti del teatro italiano: da Vittorio Gassman a Carmelo Bene, da Giorgio Albertazzi a Roberto Benigni e Vittorio Sermonti; fino alle trasposizioni sceniche di Romeo Castellucci e della Societas Raffaello Sanzio, di Marco Martinelli e Ermanna Montanari del Teatro delle Albe, della compagnia Magazzini diretta da Federico Tiezzi. Con questo libro Alberto Casadei e Paolo Gervasi vanno alla ricerca della voce di Dante, ripercorrendo la storia delle performance - le letture, gli spettacoli, i format televisivi - tratte dalla sua opera. E mostrando come l'espressione vocale e corporea sia capace di riattivare il senso profondo dello stile di Dante, che contiene in sé un invito a coinvolgere il corpo e la voce nella lettura. Apre il libro un saggio di Rodolfo Sacchettini sui primi esperimenti radiofonici e televisivi di lettura dantesca."" -
Relazioni: il futuro non è scritto. Vol. 2: Sostenibilità, la coscienza delle relazioni.
"Relazioni:"""" è un libro periodico, trimestrale, che riflette su alcuni dei temi fondamentali del presente: gli aspetti critici della globalizzazione, l'aumento delle disuguaglianze, l'emergenza ecologica, la crisi delle competenze, il rapporto con le nuove tecnologie. È pensata per creare un dibattito che coinvolga i decisori, gli attori pubblici e privati che determinano scelte e politiche, i politici e i loro ispiratori, gli educatori e i formatori. E per individuare insieme a loro i processi di trasformazione necessari a contrastare le spinte regressive che stanno lacerando la nostra società. """"Relazioni:"""" vuole costruire una fiducia nuova nelle competenze, in tutti gli ambiti professionali. """"Relazioni:"""" vuole contribuire a trasformare le relazioni tra persone, organizzazioni, istituzioni e a rimodellare l'ambiente in cui viviamo in quanto insieme di tutte le relazioni che lo attraversano. Il motto di """"Relazioni:"""" è il futuro non è scritto: non solo perché vivremo nel mondo che avremo costruito, ma anche perché il futuro sarà modellato da saperi, competenze e immaginazioni diverse da quelle della cultura tradizionale. """"Relazioni:"""" è un'esplorazione dei linguaggi coi quali stiamo scrivendo, oggi, il futuro." -
Teatro. Argentina
La nuova drammaturgia argentina è una galassia in continua espansione, dal grande fermento creativo, di cui si fornisce - con questa antologia - una piccola testimonianza attraverso tre significative opere degli ultimi anni. ""Il giorno perfetto"""" (2018) di María Marull è una riflessione, dai toni tragicomici, su ciò che resta dell'esistenza di una persona - a partire dai ricordi, dagli oggetti e dalle tracce in generale - dopo la sua morte. Ambientata tra Buenos Aires e Ushuaia, """"La vita straordinaria"""" (2017) di Mariano Tenconi Blanco è il racconto di un'amicizia che - pur nei mutamenti - rimane fedele a sé stessa. In """"Nou Fiuter"""" (2018) di Franco Calluso, il trauma del terremoto aleggia su una zona vinicola apparentemente idilliaca, insinuandosi nelle vicende di una famiglia turbate dalla fantasmatica presenza dei morti. Con, in appendice, un'intervista agli autori."" -
Anatomia degli Stati Uniti. Diario di un amore difficile
Donald Trump è uscito di scena, ma l'evento della sua presidenza lascerà il segno per molto tempo ancora. Alessandro Carrera, da più di trent'anni appassionato testimone di un'America che conosce e sa raccontare nelle sue pieghe più profonde, ha raccolto qui note e commenti scritti fra il 2016 e l'inizio del 2021. È una cronaca di incontri e di fatti, ma anche di filosofie, miti e deliri che hanno reso la nazione più potente del mondo incapace di resistere a un sinistro commediante nonché il potere di un nemico invisibile, la pandemia, che non poteva né sfidare a duello né prendere a fucilate. L'autore li ha riuniti qui per rendersi ragione dello sgomento di fronte all'apparente indifferenza di molti americani verso la loro stessa morte, come se il ""diritto alla vita"""" della Dichiarazione d'Indipendenza si fosse trasformato, almeno per una parte della popolazione, in una vera e propria pulsione di morte. Infine il principio di realtà sembra aver prevalso, ma resta la necessità di capire quello che è successo, perché non si ripeta.""