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La consegna delle braci
Un detto ebraico insegna che le parole somigliano a braci, sulle quali si deve soffiare nuova vita. Allo stesso modo, le poesie qui riunite somigliano a una promessa focaia o a un secondo battesimo del mondo praticato in un'epoca in cui tutto annuncia invece la propria estinzione. Un'archeologia del possibile consapevole che ogni verso andrebbe sempre vegliato come una ferita, perché la poesia è proprio quella ferita che, «nonostante la trionfante compiutezza dell'annuncio, continua imperterrita a sanguinare – a conservarsi aperta». -
Fiducia nel XXI secolo
Quindici dialoghi per varcare la linea tra l’incertezza e la domanda, tra il dubbio e l’interrogazione, tra la paura e la ricerca. Ma come costruire oltre questa riga? Con quali strutture mettere le persone nuovamente – ancora e in modo nuovo – in relazione? Dove sono finiti gli intellettuali durante la crisi? Dov’è l’intelligenza artificiale, cosa ci dicono i big data? In questo libro si tratta di ritrovare, attraverso il confronto e l’interrogazione, un impegno. Una fiducia che si prenda cura della relazione con una reciproca promessa, come in origine nella sua radice latina, una fiducia che chiami alle nuove generazioni, non per risolvere i problemi di quelle vecchie ma per far loro domande nuove, nuove come lo sono loro. In dialogo con Luciano Floridi, Vincenzo Paglia, Mauro Magatti, Andrea Prencipe, Roberto Cotroneo, Silvio Soldini, Aurora Spagnol, Riccardo Camarda, Ada Lucia De Cesaris, Anna Paola Concia, Alessandro Fusacchia, Antonio Gaudioso, Rossella Muroni, Paolo Ghezzi, Emanuele Baldacci -
Performance e curatela
Negli ultimi due decenni la figura del curatore nelle arti performative si è venuta definendo come un importante vettore di cambiamento e innovazione, uno snodo ineludibile nella definizione del paesaggio culturale delle live arts. Il volume ""Performance e curatela"""" è il primo di una serie di quaderni ideati con lo scopo di convocare nel dibattito culturale italiano questo profilo professionale dal volto nuovo, inscrivendolo in una mappa internazionale di teorie e prassi curatoriali avanzate, capaci di colmare il gap che lo pone decisamente in ombra negli studi italiani. Attraverso la messa a fuoco della dimensione curatoriale nelle prassi performative contemporanee alla luce di questioni estetiche e teoriche, i contributi del volume concorrono alla sua definizione concettuale, condizione imprescindibile per l'attivazione di policy adeguate al suo sviluppo, nel quadro di un cambio di paradigma culturale, sociale e politico."" -
Transiti
A chi parla questo libro di versi che si presenta come lo spartito di una musica non ancora ascoltata? Alla ignota gioventù, come dice la lettera che lo sigilla, aprendolo. A lettori e lettrici futuri che non esistono ancora. A chi vuole distogliersi dalla chiacchiera permanente delle opinioni, fatta di rassegnazione, disinganno, cinismo, accettazione del fatto compiuto. Ai corpi giovani che resistono con le loro svogliatezze, idiosincrasie, rabbie, rancori. Dal deserto nel quale l'ignota gioventù si muove la poesia di Trinci riparte per rifondare la città, la civilizzazione che la piattezza informe del paesaggio global-capitalistico minaccia di estinguere. Se, come il virus ha reso evidente, il male attuale aggredisce direttamente il sistema respiratorio, la poesia ha il compito di custodire il fiato dell'anima, ovvero la lingua: ed è questo il più urgente programma politico. -
Incuria. Una lettera d'amore per Roma
Cosa c'è intorno alle buche di Roma? Quale energia si sprigiona dalla sporcizia dei suoi marciapiedi? Da lontano incuria e degrado potrebbero confondersi. In realtà sono due universi di significato che divergono e possono generare esiti opposti. Se il degrado è un dislivello che prelude al mutamento, l'incuria è sciatteria immobile e soporifera. Salvatore Iaconesi e Oriana Persico raccontano l'incapacità collettiva di pensare Roma come un ecosistema integrato, e riflettono su come costruire una nuova ecologia dello spazio urbano, guidata dall'arte, dalla tecnologia liberata e da un'antropologia capace di rovesciare l'apparente decadenza in una rinnovata idea di ""nobiltà"""", ma stavolta open source. Dall'epica del degrado a una possibile economia della svolta fondata sulla relazione anziché sull'estrazione, dall'innovazione concepita come evento collettivo al rilancio del concetto centrale di cura: il libro ribalta tutti i luoghi comuni sulla città di Roma facendo dei suoi di difetti lo spazio concavo in cui l'immaginazione di un nuovo sorprendente patto sociale prende forma."" -
Elettra
"Elettra"""" inizia la sera prima di un funerale. Il Padre è appena morto, e bisogna fare i conti con la sua assenza. C'è la Madre: desiderosa di cominciare una vita nuova, finalmente libera dal fardello di un uomo ambiguo e ingombrante. Vuole lasciarsi alle spalle il passato: una figlia morta in circostanze oscure, un fitto groviglio di non detti. C'è il suo nuovo compagno, con i suoi progetti per il futuro. E ci sono i tre figli, ognuno a suo modo stretto nella morsa di una contraddizione sempre uguale: abbracciare le vecchie ragioni o cercarne di nuove? Continuare l'esistente o cominciare una storia diversa? Fedele alla sua idea di un contemporaneo teatro di poesia, Fabrizio Sinisi compone una moderna tragedia da camera: l'immagine di un conflitto tra generazioni come l'istante zero della nostra storia. Postfazione di Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni." -
Turismi
"Turismi"""" esamina in parallelo i tre principali punti di vista di questo settore: quello del turista, quello dei territori che intendono affermarsi come turistici e quello degli operatori economici che ne determinano la filiera. La prima parte del volume esamina i cambiamenti del modello di consumo turistico dalle sue origini a oggi, mutamenti dentro i quali il turista, attraverso il proprio agire, esprime dei """"frammenti"""" di esistenza. L'analisi valuta quanto sia mutato il concetto di """"risorsa"""" turistica e in che modo questa si connette al genius loci di un territorio. Nel terzo capitolo si analizza la costruzione dello sguardo del turista (il suo interesse, la sua attenzione) e la maniera in cui i driver di natura estetica intervengono in questa costruzione. Inoltre si contemplano i tempi del turismo che costituiscono una caratteristica peculiare di questa industria (denaro=tempo) e si misura lo spazio turistico inteso come """"industria"""" del re-incantamento dello spazio pubblico e sociale, tramite le funzioni narrative del turismo: lo storytelling (storie da ascoltare) lo storyliving (storie da vivere) e lo storydoing (storie da co-creare)." -
Cosa può un compost. Fare con le ecologie femministe e queer
Il compost è un modello radicalmente alternativo di convivenza. Rifiuta la gerarchia e il dominio, ma anche la razionalità e l'armonia. È una forma di ecologia, ma incompatibile con quelle pensate fino a oggi dalla cultura occidentale. È un'ecologia queer, ed è venuto il momento di adottarla per rifare il mondo, anzi: i mondi. Si entra nel compost senza malinconia della propria identità, accettando di divenire altro, trasformando la propria individualità e trasformando l'insieme. Si diventa un assemblaggio in cui corpi uni e pluricellulari cooperano, negoziano, si invadono e parassitano, cambiando in continuazione la loro composizione e ciò che li circonda, al punto da rendere impossibile la differenziazione degli elementi. -
Alla voragine
Questa è la storia di un uomo per il quale è impossibile sopravvivere. Per cui non esiste possibilità diversa dal vivere. Vi sono dei tipi umani fatti così. O forse non sono spaccatamente umani. Sono rimasti, in qualche parte, animali. Privati della loro vita specifica, del loro selvatico, lentamente muoiono. A volte il loro corpo si ostina a resistere. Comincia così un cammino inconscio ma ostinato, che conduce all'estinzione. In ""Alla voragine"""", di Pietro Babina, tutto ciò che appare, ogni parola, è l'emblema di un'altra narrazione. Due persone parlano d'amore ma intendono la morte. Due persone parlano di disperazione ma intendono vita. Due persone si guardano negli occhi e vedono tutto il mondo. Due persone parlano di fine ed è solo un inizio."" -
Anna contro la morte
Il figlio di Anna ha una recidiva del cancro da cui sembrava essere guarito. La madre non può permettersi le spese per le nuove cure, ma non può nemmeno lasciar morire suo figlio. Cosa è disposta a fare per salvarlo, fino a che punto intende spingersi e quanto siamo in grado di comprenderne le azioni nel momento in cui diventerà pericolosa per sé stessa e per gli altri?rnrnA partire da una dolorosa esperienza personale (la scomparsa prematura della sorella), Gabriel Calderón attraversa temi a lui cari – la famiglia, la violenza, il dolore, la morte – riplasmando la sua scrittura: rinuncia all’umorismo e alla fantasia che sono stati il suo marchio di fabbrica negli ultimi anni, e dà forma alla lotta di Anna contro l’inconcepibile morte del figlio attraverso la bellezza e la potenza dei dialoghi, nel segno di una tagliente essenzialità dell’ordito drammaturgico. -
Torino 2030. A prova di futuro
Come sarà l'area metropolitana di Torino nel 2030? Quali trend demografici, tecnologici, ambientali e occupazionali stanno disegnando il perimetro dei suoi assetti? Quali le sfide, gli scenari e le missioni collettive per il territorio? Attraverso queste e altre domande, un gruppo di ricercatrici e ricercatori del Politecnico e dell'Università di Torino ha individuato 6 sfide, 12 missioni e 48 azioni che affrontano i problemi sociali, economici, ambientali e territoriali dell'area metropolitana. Si è così messa a tema la riconversione del sistema produttivo in chiave ecologica e digitale; la necessità di una visione metromontana, basata su policentrismo e interdipendenza di città e montagne; una concezione nuova delle infrastrutture sociali, culturali e tecnologiche, come prerequisito di una piena cittadinanza; un'economia dei beni e degli spazi comuni come contesto per l'azione collettiva; la de-carbonizzazione e il paradigma della città circolare alla luce degli effetti del cambiamento climatico e, infine, il ripensamento della produzione culturale dell'area metropolitana alla luce del ""diritto alla città"""" delle comunità creative."" -
Il silenzio dell'arte
Negli ultimi vent'anni la distanza tra il pubblico e l'arte contemporanea si è fatta sempre più profonda. In un certo senso, l'arte è diventata silenziosa, non sapendo più rispondere agli interrogativi che il pubblico le rivolgeva. Per lo più, si guarda senza capire. Il libro si interroga sulle ragioni del silenzio delle opere, mostrandone i limiti, spesso dovuti a una riduzione della cultura a sola merce ma, allo stesso tempo, cerca di comprendere se non sia proprio da quel silenzio che possa nascere un nuovo modo di guardare alla somma di immagini che costituiscono un'ancora di salvezza visionaria nel deserto dei fatti, dei numeri e di una vita ridotta a puro dato. Restituire una voce al silenzio dell'arte è il compito della critica, ovvero la forma di pensiero che deve ricostruire le relazioni, individuare le cause, raccontare gli eventi, e infine separare il valore dal disvalore, praticando il giudizio. In questo senso, ""Il silenzio dell'arte"""" è un libro di critica."" -
Cinque mani mozzate
Francia. Cinque manifestazioni. Cinque uomini partecipano alle proteste dei gilets jaunes. La polizia risponde lanciando granate. Ognuno di loro perde una mano. Tra settembre 2019 e febbraio 2020 Sophie Divry ha raccolto di persona le voci di Gabriel, Sébastien, Antoine, Fréderic e Ayhan per intrecciarle in un racconto-collage corale che è la storia dei cinque incidenti, di cinque corpi individuali amputati ma resilienti, e del loro percorso per riadattarsi al quotidiano. È la storia di cinque arti smembrati, ma anche quella di una amputazione collettiva, la storia del nostro corpo sociale menomato e reso impotente, che cerca di ricostituirsi ma continua a sentire il dolore dell'arto fantasma: il mancato rapporto con l'altro. Divry dà voce a questi uomini e con loro al disorientamento, alla rabbia, alla frustrazione di individui e gruppi per cui la violenza è l'unica forma di contatto con la dimensione politica. Le mani tagliate è un racconto duro, a tratti terrificante, ma che alla fine ci ricorda che anche di fronte all'orrore si può restare umani e resistere. -
Le 1000. Autoeducazione di un Sapiens
Mini-romanzi di una pagina, pensieri di due righe, filastrocche, racconti di un'infanzia veneziana, riflessioni geo-politiche, cosmogonie portatili, dichiarazioni di guerra, viaggi e resoconti, invasioni di campo calcistiche, prose poetiche. Da un lato l'esperienza delle ""scritture"""", l'esercizio quotidiano di dare forma scritta al pensiero; dall'altro l'esplorazione della vita di un essere umano del nostro tempo, un Sapiens alle prese con la mutazione sempre più travolgente del suo habitat. Mille scritture promesse in dono alla figlia neonata come enciclopedia dell'esistenza, guida all'autoeducazione: e siccome il primo insegnamento da trasmettere è che i progetti esistono per modificarsi, l'autore consegna le 200 storie che hanno preso forma in trent'anni a questo primo capitolo di uno zibaldone che cresce con lui (e con sua figlia). Ma all'orizzonte restano le mille, perché la scrittura continua a rincorrere la vita, e il processo di comprensione di sé non può davvero mai arrestarsi, come non si possono interrompere i racconti notturni di Sherazade."" -
La poesia degli animali. Vol. 1: antologia di testi su cane, cavallo, gatto e altri animali domestici, Un'.
Una galleria di testi che raccontano il rapporto intimo, profondo, a tratti dolcissimo, che sin dall'antica Grecia l'umanità ha scelto di avere con alcuni animali. Se il gatto negli ultimi secoli ha sopravanzato tutti gli altri, diventando l'animale totemico dei poeti (oltre 150 pagine!), anche le ampie sezioni su cane, cavallo, gallo e gallina, maiale, toro e vacca, api e altri animali sorprendono e catturano per la qualità dei testi, le sfumature, la violenza, a volte, o la tenerezza degli accenti. -
Roma e il nuovo grand tour. Ripensare il turismo nell'era del digitale e della pandemia
La rivoluzione digitale e gli sconvolgimenti pandemici hanno cambiato l'idea stessa del viaggio. Dentro la crisi, Roma e l'Italia possono immaginarsi meta del Grand Tour del futuro. Un laboratorio permanente dell'innovazione, alimentato dalla memoria del passato. Il luogo in cui la classe creativa globale impara l'arte della mescolanza. Un itinerario tra scuole e università, botteghe e imprese, musei, istituti delle conoscenze storiche, ambasciate dei saperi diffusi. Per fare del turismo un'esperienza trasformativa. -
Afghanistan. Cosa sta succedendo
L'Afghanistan compare e scompare dagli occhi degli osservatori di politica internazionale. Possiamo dire che è un territorio a visibilità politica intermittente. Ogni volta, di fronte a un evento clamoroso e spesso drammatico, riappare sotto i riflettori della comunicazione globale e degli analisti internazionali. L'uscita dell'Alleanza del Nord e degli USA ha indotto a credere che l'Afghanistan stia tornando ancora nell'ombra della sua irrilevanza geopolitica, attraversato dalla catena principale del sistema himalayano che occupa due terzi del Paese. Invece, non si tratta di una fuoriuscita ma di una transizione strategica. L'Afghanistan e il suo ceto politico amministrativo acquisiranno sempre più una rilevanza internazionale per tre motivi: perché i suoi rapporti con l'Occidente, sebbene inizialmente conflittuali e nascosti, andranno gradualmente stabilizzandosi e i taliban saranno il terminale tattico contro il terrorismo incontrollabile di Isis; perché l'Afghanistan è posizionato al confine tra tre Piattaforme continentali di nazionalità: quella Russa, quella Cinese e quella Islamica (Iran e Pakistan). -
Ezio Camorani. Catalogo della mostra (Ponte Ronca di Zola Predosa, 3 marzo-28 aprile 2019). Ediz. illustrata
Con Camorani si rivive l'atmosfera dell'arte magistrale e rivoluzionaria; un'arte di rottura e dalle geometrie e forme fresche e matematiche, scientifiche e spirituali, tesi e antitesi di se stesse, eccessive, umorali ma dense di coerenza e profondità, grazie a una tecnica superba e impetuosa, precisa e luminosa che dà valore al nuovo corso. E da lì Camorani omaggia con classe e stile la nuova epoca artistica, esaltandola - nel contempo - con rilanci originali propri e potenti, precisi, ricercati, poetici. Nell'espressione del nostro artista c'è molto dei moti d'azione della storia rivoluzionaria dell'immagine, così come c'è molto dell'arte di precisione, sia nella pittura che, oltremodo, nell'incisione a cui egli si ispira continuamente originando opere straordinarie per analisi, applicazioni ed equilibri. Analizzare per raccogliere, creare per comporre, segnare per raccontare, qui è il gioco istintivo di Camorani, un artista poliedrico e dinamico, capace e perspicace, mai fermo ne silente, riservato in apparenza, minuto nella struttura, contaminante nella sua natura. -
Manet. Incisioni. Nuova ediz.
In occasione della mostra ""Manet. Incisioni"""" ospitata dal Ca' la Ghironda - ModernArtMusuem, Zola Predosa (B0), dal 17 marzo al 28 aprile 2019 è stato realizzato un catalogo dove sono presenti le 30 incisioni realizzate dall'artista francese tra il 1860 e il 1882 utilizzando le tecniche dell'acquaforte, dell'acquatinta e della puntasecca. Acquistate nel 1905 da Alfred Strölin per essere tirate in 100 esemplari, le 30 lastre rappresentano una raccolta esaustiva della produzione dell'artista. Furono, infatti, selezionate come le opere più indicative della sua ricerca sul mezzo per dar vita ad una delle tre maggiori edizioni postume dedicate all'esperienza grafica del Maestro. Nel caso di Manet, infatti, le pubblicazioni postume risultano indispensabili per lo studio della sua ricerca grafica, non essendo mai state realizzate da lui o dagli stampatori con cui all'epoca lavorava vere e proprie edizioni panoramiche della sua produzione. In catalogo il testo critico """"Édouard Manet, Istinto e libertà nelle lastre anti-virtuose dell'edizione Strölin"""" e scheda delle opere di Chiara Gatti e il testo di presentazione di Vittorio Spampinato e Walter Marchionni."" -
Tina Cantisano
"Con la pittura di Tina Cantisano affrontiamo un'esperienza nel mondo del naturalismo rivisto da una prospettiva moderna. Non più nell'ambito di quel limite posto dal rigore di un positivismo superato dalla realtà dei fatti, dalla storia, dalla scientificità dell'esperienza che deriva dall'esame e dal risultato, ma dal cuore di chi nella verità di una realtà che viene colta nella sua essenza affidi la propria anima all'esigenza di raccontare di bellezza e di armonia, di colore e di calore, per ritrovare il candore delle cose consuete, dei piccoli gesti, delle forme già note e talmente a noi così vicine che così per questo dimenticate.Uno studio e un percorso ampio e diversificato, attento e meticoloso, dove nulla è lasciato al caso; un'indagine ed un'analisi equilibrata e rigorosa, partita proprio dai classici delle passate epoche e dai Maestri conclamati della storia dell'arte moderna e contemporanea fino alla scuola che parla di Giorgio Morandi e del Prof. Fava, attraversando studi e serie sperimentazioni di anni e anni per arrivare alle atmosfere, alle intensità e alle intimità delle proprie opere""""."